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Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemi: un problema emergente di
sanità pubblica
Roma, 5 giugno 2012 - ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA'
Misure di prevenzione e controllo
delle infezioni da CPE
Indicazioni del Ministero della Salute
Maria Grazia Pompa
Direzione Generale della Prevenzione
FATTI
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Le infezioni da batteri Gram negativi produttori di
carbapenemasi (CPE) rappresentano una minaccia
emergente in sanità pubblica
CPE: batteri resistenti agli antibiotici carbapenemici
(imipenem, meropenem)
I carbapenemici sono antibiotici utilizzati nelle infezioni
gravi in pazienti compromessi → carenza nella scelta di
antibiotici da parte del clinico
CPE: ceppi di Klebsiella pneumoniae e Escherichia coli
(maggiormente isolati)
D.G. Prevenzione – Ufficio V - Malattie Infettive e Profilassi Internazionale
FATTI
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Ultimi 10 anni: incremento di casi o focolai di infezioni da CPE in
molti Paesi del mondo (Stati Uniti d’America, Israele, Porto Rico,
Colombia, Grecia e sub-continente indiano) in strutture assistenziali
Diffusione di ceppi di CPE trans-frontaliera: descrizione di casi
importati dagli U.S.A in Francia ed Israele
A settembre 2011: segnalazione dalla Francia e da Malta di casi di
infezioni da CPE, in strutture ospedaliere in pazienti provenienti dalla
Libia
L’ECDC di Stoccolma ha pubblicato un documento di valutazione del
rischio e indicazioni per la prevenzione e il controllo di queste
infezioni.
(“Risk assessment on the spread of carbapenemase-producing Enterobacteriaceae
(CPE) through patient transfer between healtcare facilities, with special enmphasis on
cross-border transfer”. ECDC, Stockholm: 2011)
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Dati italiani % CPE – EARSS-net
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In Europa la prevalenza di isolamento da campioni di
infezioni invasive di ceppi di K.pneumoniae resistenti ai
carbapenemici (KPC) è intorno <1%, nel 2010
In Italia la frequenza per KPC è aumentata dall’1,3%,
nel 2009 al 15% nel 2010
L’Italia si colloca al secondo posto come maggiore
frequenza di KPC, subito dopo la Grecia (25-50%)
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Atti di indirizzo
Circolare del Ministero della Salute
“Sorveglianza e controllo delle infezioni da
batteri produttori di carbapenemasi – 2012”
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Circolare del Ministero della Salute “Sorveglianza e
controllo delle infezioni da batteri produttori di
carbapenemasi - 2012
Documento predisposto con la collaborazione di:
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esperti delle autorità sanitarie a livello
nazionale:, ISS-CNESPS, ISS-DMIPI, Università,
Ministero della Salute
referenti del Coordinamento Interregionale della
Prevenzione
Valutato positivamente dal Consiglio Superiore
di Sanità (maggio 2012),trasmissione parere in
corso
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Circolare del Ministero della Salute “Sorveglianza e controllo
delle infezioni da batteri produttori di carbapenemasi - 2012
Sorveglianza nazionale delle batteriemie da Klebsiella pneumonia e
Escherichia coli, produttori di carbapenemasi
(scheda di sorveglianza – Allegato 1) – Sorveglianza passiva
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Definizione di caso: pazienti con 1 o più emo-colture
positive per K.pneumoniae e E.coli, in cui il microorganismo isolato presenti una o entrambe le seguenti
caratteristiche:
-non sensibilità a imipenem e/o meropenem (R o I
nell’antibiogramma)
-produzione di carbapenemasi dimostrata
da test di conferma fenotipica e/o genotipica
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Modalità di raccolta e flusso dei dati per il
sistema di sorveglianza nazionale per CPE
Referente laboratorio
struttura ospedaliera
scheda caso
isolato
entro 48 ore
Dipartimento Prevenzione ASL
(pazienti strutture residenziali/domiciliari)
Dipartimento di Prevenzione
indaga luogo insorgenza sintomi,
origine della batteriemia,
esito infezione)
entro 7 giorni
Direzione Sanitaria Azienda Ospedaliera
e/o del Presidio Ospedaliero
(pazienti ricoverati in ospedale)
Regione
E’ in valutazione la trasmissione di tale
scheda via web.
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Sorveglianza attiva delle
infezioni/colonizzazioni da CPE (1)
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Screening specifico con tampone rettale o coprocoltura:
- tutti i contatti di pazienti con infezione o colonizzazione da CPE,
ovvero “ciascun paziente assistito dalla stessa equipe di un paziente
infetto o colonizzato da CPE”(adattabile alle singole realtà assistenziali)
- tutti i pazienti precedentemente identificati come colonizzati o infetti,
che vengano di nuovo ricoverati in ospedale
- tutti i pazienti provenienti da Paesi endemici per infezioni da CPE
(U.S.A., Grecia, Cipro, India, Pakistan, Colombia, Israele, Porto Rico)
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Sorveglianza attiva delle
infezioni/colonizzazioni da CPE (2)
Si suggerisce, ove possibile, di sottoporre a screening:
-
i pazienti che vengono ricoverati o trasferiti in reparti a rischio
(UTI, Oncologia, Ematologia, Neuro Riabilitazione/Unità Spinale e
Chirurgia dei trapianti)
-
i pazienti provenienti da altro ospedale, o ricoverati in un altro
ospedale negli ultimi 3 mesi o provenienti da strutture territoriali
per anziani
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Sorveglianza attiva delle
infezioni/colonizzazioni da CPE (3)
TUTTI I PAZIENTI COLONIZZATI O INFETTI
DOVRANNO ESSERE ISOLATI
(utilizzando le precauzioni da contatto)
Dovranno essere isolati:
- i pazienti ad alto rischio di colonizzazione (pz. noto come
colonizzato o proveniente da un Paese ad alta endemia)
-
i pazienti con un risultato preliminare di laboratorio
positivo, in attesa della conferma fenotipica
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Controllo della trasmissione di infezioni
da CPE in ambiente ospedaliero
Le più recenti evidenze disponibili in letteratura,
suggeriscono le seguenti misure di controllo:
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Utilizzo scrupoloso delle precauzioni da contatto da
parte del personale sanitario: igiene delle mani prima e dopo il
contatto con il paziente colonizzato o infetto da CPE, uso di
guanti e sovra-camice, intensificazione dell’igiene ambientale
Isolamento dei pazienti colonizzati/infetti in stanza singola
con bagno dedicato o loro raggruppamento in aree
dedicate dell’ospedale (“cohorting”)
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Ove possibile, assistenza dei pazienti colonizzati/infetti da
CPE da parte di personale sanitario dedicato
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Educazione/Formazione del personale sanitario sulle
misure di sorveglianza e controllo contro le infezioni da CPE
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Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemi:
un problema emergente di sanità pubblica
Roma, 5 giugno 2012 - ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA'
Grazie dell’attenzione
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