16[1\ 115 ODG URG. 27 h i8', S5 COMUNE DI BERGAMO CONSIGLIO COMUNALE CONSIGLIO DELLE DONNE DEL COMUNE DI BERGAMO Bergamo, 11 novembre 2015 N.\\. '!>O'?>'t" "Gl' ("6j> l t: E. 090) - òel l:f/JJ/ ?.Dl) Alla Presidente del Consiglio Comunale Marzia Marchesi ORDINE DEL GIORNO URGENTE OGGETTO: Adesione del Comune di Bergamo all'iniziativa promossa dall'Unione Donne in Italia (U.D.I) a sostegno della moratona delle pubblicità lesive della dignità della donne "Comuni liberi dalla pubblicità che offende le donne e dagli stereotipi femminili" PREMESSO CHE • il dibattito intorno alla pubblicità sessista si è intensificato in questi anni come nel resto del mondo e anche la sensibilità dell'opinione pubblica è più attenta su questi temi • istituzioni intemazionali e nazionali si sono espresse negli ultimi venti anni nel richiedere un deciso cambiamento dell'immagine della donna nei media • il Consiglio delle Donne di Bergamo ha realizzato, il 22/09/2012 il Convegno "Specchio delle mie brame"- Corpi pubblicitari tra inganno e desiderio- in cui la Commissione "Politiche per la Salute" sollecitava la Giunta precedente ad aderire a questa moratoria (v. Atti del Convegno) • la Presidente del Consiglio delle Donne di allora, Luisa Pecce, che si era impegnata personalmente nell'organizzazione del Convegno, condivideva anche l'idea di aderire alla campagna "Città libera dalla pubblicità offensiva", nel rispetto della dignità della persona e contro l'uso stereotipato dell'immagine femminile, ma anche maschile. • la Presidente del Consiglio delle Donne di allora, Luisa Pecce, dichiarava pubblicamente, durante il convegno, l'impegno della Giunta Tentorio ad approvare il documento (la giunta poi decadde), • le azioni di sensibilizzazione di tutte le associazioni di donne appartenenti al Consiglio delle Donne promuovono il principio di parità a tutti i livelli e un'assunzione di responsabilità collettiva per quanto riguarda la considerazione del corpo delle donne come mero oggetto , i pregiudizi culturali e gli stereotipi sociali fondati sulla discriminazione di genere CONSIDERATE • le risoluzioni approvate dal Parlamento Europeo in merito alla discriminazione della donna nella pubblicità (A4-0258/1997) e all'impatto del marketing e della pubblicità sulla parità tra uomini e donne (2008/2038(INI» • l'adesione alla Carta Europea per l'uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale che all'art.6, comma 1 prevede l'impegno a "neutralizzare e a prevenire, per quanto possibile, pregiudizi, azioni, utilizzo di espressioni verbali e di immagini basate sull'idea della superiorità o dell'inferiorità dell'uno o dell'altro sesso, e/o il perpetuarsi di ruoli femminili e maschili stereotipati • la Convenzione di Istanbul entrata in vigore nel nostro paese il 1 agosto 2014-Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza domestica che prevede l'impegno a promuovere il rispetto della dignità della persona e il contrasto dei ruoli di genere stereotipati nei mass media VERIFICATO CHE • nel febbraio 2015 il Ministero del lavoro e delle politiche sociali con delega alle pari opportunità ha sottoscritto un Protocollo d'intesa con l'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) • il 6 marzo 2014 ANCI ha sottoscritto un Protocollo d'intesa con l'Istituto di Autodisciplina (IAP) Il Consiglio Comunale di Bergamo condivide i contenuti delle risoluzioni europee rilanciati dalla campagna delf'UDI ed in particolare ritiene • che troppo spesso gli stereotipi sulle differenze di genere, proposte dalla pubblicità, presentano i corpi delle donne come oggetti, e che la riduzione dell'essere umano ad oggetto espone l'individuo alla violenza e all'offesa • che finalità specifica delle politiche per la parità di genere sia il porre in essere azioni per evitare la diffusione di messaggi che strutturano e consolidano le discriminazioni di genere e il perpetuarsi delle ineguaglianze tra uomo e donna • che, poiché pubblicità e marketing, oltre a riflettere la cultura contribuiscono a crearla, è inopportuno che le persone subiscano, a qualunque età, anche involontariamente, l'esposizione a messaggi oggettificanti e stereotipizzanti • che è fondamentale che la pubblicità sui media sia disciplinata da norme etiche e/o giuridiche vincolanti che proibiscano pubblicità che presentano stereotipi di genere o che incitano al sessismo e alla violenza • che la rimozione di messaggi che ledono la dignità umana e che contengono stereotipi di genere può contribuire alla realizzazione di una società moderna e paritaria • che è necessario un impegno concreto di tutta la società nelle diverse espressioni di rappresentanza e di partecipazione popolare per contrastare la pubblicità ed in genere le immagini offensive che violano la dignità della persona e, in particolare, del genere femminile. Tutto ciò premesso Il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta • a svolgere azione di sensibilizzazione nell'attuazione alla risoluzione Comunitaria 2038 del 3 settembre 2008 del Parlamento Europeo sull'impatto del marketing e della pubblicità sulla parità tra donne e uomini, che indica come inammissibile il modello pubblicitario lesivo della dignità della persona e, in particolare, del genere femminile • a chiedere al Governo e alla Regione, per quanto di competenza, di dare immediata attuazione alla risoluzione Comunitaria 2038/2008 del Parlamento Europeo • a vigilare affinché immagini lesive della dignità della persona e, in particolare, delle donne non trovino accoglienza nei materiali di comunicazione del Comune di Bergamo • ad affidare all'Assessorato alle Pari Opportunità, di concerto con gli Assessorati competenti, (Cultura, Istruzione ... ) e con il Consiglio delle Donne, la costituzione di un gruppo di sensìbilizzazione e monitoraggio delle pubblicità e delle immagini commerciali a tutela della dignità femminile e, in generale, della dignità della persona di qualsiasi età e genere • ad adottare i provvedimenti previsti dal Protocollo d'Intesa ANCI-IAP del 6.3.2014". -( L~ \ CL b) ~_(i=ì) fL! (F-J-_ ) ~k (~Z) . /' ( Pc) (1, 11/) ...',/ 1-#) (;;;j '~~L (ro\)