L`Europa feudale - Critica e Comunicazione

Finalità della mappa: comprendere l’evoluzione dell’organizzazione del potere temporale e spirituale nella società
feudale (dal IX al XI sec.), mettendo in relazione la crisi dell’Impero carolingio, le invasioni dei popoli stranieri,
l’insicurezza e il bisogno di protezione, l’ereditarietà dei feudi e la questione delle investiture.
DINASTIA CAROLINGIA (685-877: PIPINO IL BREVE, CARLO MAGNO, L UDOVICO IL PIO, LOTARIO, LUDOVICO IL GERMANICO,
CARLO IL CALVO, CARLO IL G ROSSO).
Ø Nascita del rapporto tra Impero e Papato (VIII-IX sec.)
• Il regno dei Franchi è cristiano. Nell’ 800 Carlo Magno è incoronato da papa Leone III imperatore del Sacro Romano
Impero. L’Impero ha origini cristiane, è consacrato dal papa ed è difensore della Chiesa cattolica.
• L’identità
dell’Europa occidentale continentale (attuali Francia, Germania, Italia settentrionale, Austria e Svizzera) è
segnata
da due poteri universali: il potere temporale dell’Impero e il potere spirituale della Chiesa.
• Il potere dell’Impero si radica a livello locale attraverso il potere dei conti, dei marchesi e dei duchi. Quello del
papato
attraverso il potere degli abati (monasteri) e dei vescovi (diocesi)
il Trattato di Verdun (843) finisce la lotta per la successione di Carlo Magno e l’Impero, ormai molto debole,
• Con
viene
suddiviso in tre parti: Regno d’Italia (Lotario), Regno di Francia (Carlo il Calvo), Regno di Germania (Ludovico il
Germanico).
Ø Nascita
del sistema vassallatico e frammentazione del potere (IX-X sec.)
• I re (potere centrale), i conti, i marchesi e i duchi
locale) non sono in grado di difendere la
(potere
popolazione dai pericoli della società medievale
(predoni, signori rivali, invasori stranieri etc.);
inevitabili sono l’insicurezza e il bisogno di
protezione.
- Il bisogno di protezione è soddisfatto attraverso la
creazione dei legami feudali: legami privati definiti
tra una persona più potente (signore) e una persona
meno potente (vassallo = uomo di un altro).
- I legami feudali sono sanciti mediante l’investitura:
assegnazione di un feudo a un vassallo da parte di
un signore. Tali legami implicano obblighi reciproci:
in cambio di protezione e potere (privilegi e
immunità), il vassallo giura fedeltà al signore
(omaggio=asservimento).
- Il vassallo, in cambio della fedeltà a un signore,
acquisisce così un potere locale, il potere di
governare un territorio, il feudo e, se necessario,
affidarlo a sua volta a valvassori e valvassini che gli
giurano fedeltà.
• Incastellamento: dal IX secolo, il bisogno di
protezione è soddisfatto anche con la costruzione dei
castelli, ovvero di edifici fortificati che, in quanto
centri autonomi di potere, favoriscono la sicurezza, la
disgregazione del potere centrale e il rafforzamento dei
poteri locali.
• I Saraceni (popolazione araba proveniente
dal sud Europa): dopo un’invasione durata
quasi tutto il IX sec., conquistano la Sicilia
rendendola un importante luogo di
commercio e di cultura.
• Gli
Ungari
(popolazione
nomade
proveniente dall’est Europa): dopo aver
compiuto diverse invasioni nell’Europa
centrale, sono sconfitti dall’Imperatore
Ottone I (955), si convertono al cristianesimo
e formano in Pannonia il Regno di Ungheria.
• I Vichinghi (popolazione proveniente dal
nord Europa, Normanni):
- Rollone diviene duca di Normandia
(regione del Nord della Francia);
- Guglielmo il Conquistatore (battaglia di
Hastings del 1066) diviene re d’Inghilterra;
- Roberto il Guiscardo (famiglia nobile degli
Altavilla) sconfigge il papa in Sicilia e
diviene suo vassallo (1059); nel 1130, suo
Fratello Roberto d’Altavilla diviene re di
Sicilia, Calabria e Puglia, imponendo al sud
un potere centralizzato.
Nascita del feudalesimo: organizzazione economica, sociale
La società può essere divisa in tre ordini:
e politica
fondata su legami privati di fedeltà e reciproco aiuto.
oratores (clero), bellatores (nobili), laboratores
Tale
(contadini). Tra i nobili troviamo anche i cavalieri
organizzazione non è piramidale ma reticolare, favorisce la
frammentazione locale del potere e l’autonomia di chi lo
(figli secondogeniti non ereditari). Infine, è
gestisce (i feudatari) dal potere centrale.
presente anche la schiavitù.
Questione
dell’ereditarietà dei feudi: se i feudi sono ereditari il potere e l’autonomia del feudatario aumentano; la
debolezza
del
potere centrale dell’Impero permette ai feudatari di reclamare questo diritto. Il Capitolare di Quierzy,
promulgato nell’877 da Carlo il Calvo, sancisce l’ereditarietà dei feudi maggiori; la Constitutio de feudis, promulgata da
Corrado II nel 1037, sancisce l’ereditarietà dei feudi minori.
Questione dell’ereditarietà dei feudi: se i feudi sono ereditari il potere e l’autonomia del feudatario aumentano; la
debolezza
del potere centrale dell’Impero permette ai feudatari di reclamare questo diritto. Il Capitolare di Quierzy,
promulgato
nell’877 da Carlo il Calvo, sancisce l’ereditarietà dei feudi maggiori; la Constitutio de feudis, promulgata da
Corrado
II nel 1037, sancisce l’ereditarietà dei feudi minori.
INASTIA SASSONE (919-1024: ENRICO I, OTTONE I, II, III ED ENRICO II).
D
Ø Subordinazione del Papato all’Impero e lotta contro il crescente potere dei
feudatari
- Ottone I affida i feudi ai vescovi, i vescovi-conti, per aggirare il problema
dell’ereditarietà dei feudi: i vescovi rispettando il celibato e non hanno eredi.
Tuttavia, poiché la nomina dei vescovi spetta al papa, Ottone I decide di
subordinare il potere papale al potere imperiale. Come?
- “Privilegio Ottoniano”(962) voluto da Ottone I: l’imperatore deve dare il
consenso alla consacrazione del papa; il papa deve giurare fedeltà
all’imperatore; il papa non può consacrare imperatori non germanici. Atto di
nascita del Sacro romano impero germanico.
- I successori di Ottone tentano di proseguire il progetto di riforma imperiale ma
incontrano gli ostacoli della nobiltà feudale, desiderosa di potere e autonomia
dall’Impero.
DINASTIA DI FRANCONIA (1026-1125: CORRADO II, ENRICO III, AGNESE, ENRICO IV,
E NRICO V).
Ø Fine della subordinazione del papato e lotta per le investiture
• Decreto di Niccolò (1059). Con la morte Enrico III (1039-1056), successore di
Corrado, termina la subordinazione della chiesa all'impero avviata da
Ottone.
Agnese, madre di Enrico IV (troppo giovane), non riesce, infatti, a opporsi
decisioni del papa Niccolò II (decreto del 1059): l'imperatore non può
alle
essere
incaricato dell'investitura dei vescovi ed è escluso, come la nobiltà,
dall'elezione papale. Nel 1073, Gregorio VII proibisce all’imperatore di nominare i
vescovi e ai vescovi di accettare la carica di conte.
• Dictatus
Papae (1075). Gregorio VII afferma l’infallibilità della chiesa e la
superiorità
di questa sull'Impero (il papa può deporre l’imperatore con una
scomunica
poiché
l’imperatore non può essere un non cristiano): teocrazia.
Tutto ciò scatena le ire di Enrico IV, il quale, è scomunicato dal papa, si umilia a
Canossa
per farsi togliere la scomunica, nomina un altro papa per vendicarsi ed è
sconfitto
dai normanni chiamati dal papa stesso.
• Concordato
di Worms (1122). Dopo il fallimento del concordato di Sutri tra
Enrico V e Pasquale II, Callisto II firma con l'imperatore Enrico V il concordato
di Worms: l'investitura spirituale spetta al papa, quella temporale all'imperatore;
Germania la priorità spetta al potere temporale, in Italia e Borgogna a quello
in
spirituale.
La crisi della Chiesa nel IX-X
sec. è causata da:
- corruzione
morale
causata dalla figura del
vescovo-conte, la quale
favorisce la diffusione della
simonia
e
del
nicolaismo.
- Sacralità del potere regio e
“Privilegio Ottoniano”;
- pressioni
della nobiltà
romana
nelle
elezioni
papali;
- scisma
della
chiesa
ortodossa
(1054):
separazione della Chiesa di
Costantinopoli (ortodossa)
dalla Chiesa di Roma
(cattolica).
La reazione interna
Chiesa è provocata da:
alla
- formazione di alcuni ordini
religiosi che predicano il
ritorno alla purezza morale
e spirituale della chiesa: i
più
importanti
sono
l’ordine
cluniacense
(abbazia di Cluny) e
cistercense (abbazia di
Citeaux);
- formazione
di
alcuni
movimenti popolari che
combattono la corruzione,
ad esempio la pataria a
Milano;
- la figura di Ildebrando di
Soana, monaco cluniacense
che diviene papa con il
nome di Gregorio VII.
per le investiture
Lotta
- Lotta tra papato e Impero (Gregorio VII-Enrico IV, Callisto II-Enrico V) per definire chi può nominare il vescovoconte. Il papa o l’imperatore? Le investiture dei vescovi-conti, come visto, sono molto importanti perché
garantiscono al papa e all’imperatore il controllo sul territorio a livello locale.
- L’esito del Concordato di Worms rappresenta un primo passo verso la distinzione tra potere spirituale e potere
temporale.
- Le investiture, inoltre, favoriscono la diffusione della corruzione nella Chiesa (simonia e nicolaismo) e, come
reazione, lo sviluppo di nuovi ordini religiosi (cluniacense e cistercense) che predicano la purezza morale.