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15/02/2011
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Repubblica, La
"acque termali contro il polline la prevenzione inizia alla spa - claudia
bortolato"
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Data:
15/02/2011
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Pagina 32 - Salute Acque termali contro il polline la prevenzione inizia alla Spa Cicli di cure una
o due volte l´anno riducono la frequenza e la gravità degli attacchi e dei disturbi. Il cloruro di sodio,
le fonti oligominerali con bicarbonato di calcio e magnesio sono molto utili anche contro le dermatiti
irritative e da contatto o per quelle atopiche dei bambini CLAUDIA BORTOLATO
li unici a non attendere con impazienza la primavera (e sono tanti: quasi dieci milioni di italiani
secondo Federasma onlus) sono gli allergici ai pollini che già a marzo o prima, iniziano a subirne le
fastidiose conseguenze: starnuti, lacrime, fino agli attacchi d´asma. Per tutti loro, una forma di
prevenzione è un soggiorno in una thermal spa. È stato dimostrato che cicli di cure, una due volte
l´anno con acque sulfuree, riducono la frequenza e la gravità della pollinosi. «L´acqua sulfurea, oltre
a essere blandamente ipoallergizzante, è in grado di produrre un netto miglioramento dei parametri
delle immunoglobuline E totali e, grazie alla sua ipertonicità, innesca una reazione nella mucosa che
favorisce la capacità espulsiva e un aumento dei processi immunitari», spiega Valerio Boschi,
medico idrologo e direttore sanitario delle terme di Sirmione.
Se poi le acque hanno anche una componente salsobromoiodica, le proprietà antiallergiche si
potenziano. «Il cloruro di sodio aumenta le capacità fluidificanti e detergenti, mentre lo iodio ha
azione antisettica», precisa l´esperto. L´effetto è solo preventivo (non si curano allergie già in atto),
ma in ogni caso il beneficio può essere tangibile. «Grazie alle terapie termali specifiche, come docce
nasali micronizzate, inalazioni, humage, aerosol, durante la fase attiva dell´allergia i sintomi saranno
più sfumati e, di conseguenza, si potrà ridurre l´uso dei farmaci come antistaminici e cortisonici»,
sottolinea Boschi. Unica avvertenza: prima di decidere periodo e località di soggiorno, controllare il
calendario pollinico, per verificare che nel centro termale non vi siano piante a cui si allergici in
fioritura. Le graminacee, spontanee e coltivate (frumento, orzo, mais), e il faggio, per esempio,
iniziano a fiorire attorno a febbraio-marzo, e anche le parietarie, officinalis e judaica, al centro-sud
fanno sentire i loro effetti già da febbraio. «Scegliere con attenzione anche il clima di soggiorno:
quello lacustre e di media collina hanno effetti sedativi e non richiedono una fase di adattamento e
per questo sono favorevoli per chi soffre di allergie. Meno indicato il clima marino, che tende a
essere iper-eccitante», precisa ancora Boschi.
Ma le "coccole" termali possono prevenire e alleviare anche le dermatiti irritative e allergiche da
contatto e la dermatite atopica (problema tipicamente infantile). «Fondamentale il tipo di acqua
utilizzata: le più indicate sono quelle oligominerali bicarbonato-calcio-magnesiache, che hanno
un´azione lenitiva, riducono l´infiammazione cutanea e non provocano irritazione, come spesso
accade con altre acque con concentrazioni elevate di zolfo o altre sostanze», precisa a Mauro Zanoni,
specialista in idrologia medica, dermatologia e direttore sanitario delle terme di Comano (Tn),
stazione termale principe in Italia per le cure dermatologiche. Le cure d´elezione sono idroterapiche,
ovvero prevedono bagni di venti minuti a una temperatura massima di 36 gradi, una o due volte al dì
per un periodo di 12-15 giorni. «Come accade fisiologicamente per effetto della cosiddetta "reazione
termale", durante i primi giorni di terapia è possibile che si verifichi una lieve riacutizzazione dei
sintomi, che però tende a rientrare nel giro di poco tempo, senza dover ricorrere ad alcun tipo di
farmaco», conclude Zanoni.
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