Teatro Kismet OperA Stagione giovani generazioni stagione 2010-11 per le scuole secondarie di 2° grado il cielo brucia sopra di noi Un programma articolato di spettacoli, incontri, jam session e laboratori Unione Europea | Ministero per i Beni e le Attività Culturali | Regione Puglia | Comune di Bari | Università degli Studi di Bari Teatro Pubblico Pugliese | Ministero della Giustizia | Istituto Penale per i minorenni “N. Fornelli” Ufficio Solastico Regionale | Ufficio Scolastico Provinciale Bari | AGIScuola SPETTACOLI dal 17 al 20 novembre ore 10 domenica 21 ore 21 Teatro Kismet OperA - Bones Proposte tematiche: l’immagine di sé, il corpo nell’adolescenza, il adolescenti con i mass media rapporto degli Possibilità di organizzare a scuola percorsi teatrali di breve o lunga durata per alunni. regia Lucia Zotti , con Monica Contini, Deianira Dragone, Lucia Zotti; musiche Nico Masciullo Cesare Pastanella Spesso ci si sente intrappolati in un mondo che ci guarda, soprattutto durante l’adolescenza. Lo sguardo dell'altro fissa un nome, un senso, un’immagine di sé e la impone dall’esterno. La maschera diventa l'unica salvezza, e spesso la maschera “bella” che nasconde l’anima, crea l’illusione di poter vivere felici, senza ansia e senza senso di inadeguatezza. Con una bella superficie liscia, senza imperfezioni, con un corpo che nasconde i "difetti", adulti e adolescenti, uomini e donne, acquistano sicurezza. Il rischio però, è quello di creare una schiera di "manichini industriali" identici, a beffa della creatività di un Autore che ci ha dipinti uno diverso dall'altro, ognuno originale, unico. Lo spettacolo Bones nato per il festival di Napoli, edizione 2009, si e arricchito, nell’esperienza svolta con un gruppo di adolescenti di un liceo statale di Bari, di una parte itinerante in cui gli spettatori partecipano attivamente, in un confronto in diretta sui temi dello spettacolo. Un percorso itinerante che tocca diversi colori dal kitsch delle performance televisive alla profondità del racconto de “La donna scheletro” fino alla parte finale in cui le attrici si esibiscono nella piece vera e propria. Una sequenza di storie di difficoltà adolescenziale di una figlia che si confronta con la volontà di una madre/matrigna. Una Grimilde perfetto prototipo dei mass media, nella sua ricerca spasmodica e paradossale della bellezza assoluta e omologata, prevarica e ignora la difficoltà che la figlia sta vivendo. Su una passerella sfilano come indossatrici, due donne, madre e fglia, innaturalmente fasciate in corpetti di rame, rigidi tutù e tacchi altissimi; ognuna è alla ricerca di una propria collocazione nella relazione con il mondo e con gli altri e in questa ricerca, fatta di scontri, sconfitte e vittorie, la supremazia della chirurgia estetica prevale. Nella base sonora si riconoscono i rumori e le frasi di una sala operatoria: chiedono anestetico, antiemorragici, tamponi, filler, sonde, garza…. Fino all’epilogo tragicomico che vede riaffiorare i becchini di Amleto in procinto di tumulare una salma davvero sorprendente. 3, 4, 6, 7, 9 dicembre e dal 25 al 29 gennaio ore 10 Sabato 4 ore 21, domenica 5 e 8 dic. ore 18 Teatro Kismet OperA – La principessa Sirena di Teresa Ludovico con Eugenia Amisano, Raffaella Gardon, Marta Lucchini, Paolo Summaria, Valerio Tambone C’era una volta, nelle acque del mare, una principessa sirena che cantava e un giovane principe che annegava…lei lo salvò…lui la baciò…io ti amo, tu mi ami…tu mi ami, io ti amo…la coda e la voce per due gambe lei barattò, ma lui un’altra ragazza, ahimè, sposò!…sirena che, per amore, perse l’amore, prima divenne schiuma e poi vapore… Metà donna, metà pesce, la principessa sirena scopre la sua diversità quando incontra l’altro, quel principe di carne dolce che vive di respiri. Li unisce la forza di un amore impossibile e, per quel gioco proibito, lei rinuncia alla sua natura e non è più riconoscibile neppure dal suo amato. Solo un’altra morte, un’altra trasformazione può salvarla. Una storia che accompagna le nostre continue metamorfosi, che parla del corso fluttuante dell’esistenza e dell’importanza di accettare le trasformazioni come necessarie alla vita stessa che nasce dalle sue ceneri. Una storia dove non c’è un “vissero felici e contenti”, ma un finale così come doveva essere, unico, come ogni cosa in natura. La principessa Sirena, ispirato a “La Sirenetta” di Hans Christian Andersen, propone ai ragazzi la forza narrativa e la dimensione magica della fiaba. In un mondo sospeso e rarefatto, gli attori si muovono con azioni danzate. E in questa sospensione impalpabile, si appoggiano i colori accesi dei personaggi, figure rubate alla pittura settecentesca, che fluttuano, cangianti, tra mare, terra e cielo. Musica, danza, maschere e dialoghi si fondono con armonia per creare uno spettacolo lieve e visionario…….. Proposte tematiche: l’amore, le trasformazioni, la diversità. Possibilità di organizzare repliche dello spettacolo in lingua inglese per le repliche del 27 e 28 gennaio Dal 13 al 18 e dal 20 al 22 dicembre ore 10 Dall’11 al 21 dicembre ore 21 Teatro Kismet OperA Il malato immaginario ovvero le Molière immaginaire Regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Andrea Fazzari, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele Cipriani, Cristina Mileti Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide, condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio grottesco, sostenuto dalle luci affilate di Vincent Longuemare, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni. Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti. Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière - protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro. Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza del potere; il Molière che intreccia vita e arte Teresa Ludovico Proposte tematiche: la maschera nella commedia dell’arte; che cosa significa avvicinarsi ad un testo classico oggi. Possibilità di organizzare: 1) a scuola, un laboratorio sulla maschera di Pulcinella e/o un incontro con la regista. 2) a teatro, una giornata con la compagnia. Dal 12 al 14 gennaio ore 10 Teatro Kismet OperA In tumulto regia Rossana Farinati con Ilaria Cangialosi, Bruno Soriato, Annabella Tedone Uno spazio circolare accoglie il pubblico che siede tutt’attorno, molto vicino alla scena. Due attrici e un attore abitano quel luogo: sono tre adolescenti nella “terra di mezzo”, quella terra sul confine fra infanzia ed età adulta dove si fa esperienza di rotture e ricomposizioni, dove si è “non ancora compiuti”. Tre adolescenti di fronte al proprio corpo che muta, come muta il silenzio nell’intimità della propria camera e cambia il rapporto con l’adulto (lo scontro si fa aperto) e l’amicizia si apre a nuove complicità, agli affetti “per sempre”, al sussurrarsi i sogni su un Altrove a venire e l’amore irrompe, possente, con il desiderio e il timore nell’incontro con il corpo dell’altro, dell’altra. Non viene raccontata una storia: la narrazione procede per frammenti presi da situazioni quotidiane di tre adolescenti. I loro percorsi s’intrecciano, si sovrappongono permettendo allo spettatore di guardare quei gesti di ogni giorno e di scorgere le emozioni, le domande, le inquietudini che sotterranee li fanno crescere. La vicinanza allo spazio scenico permette al pubblico un rapporto specifico con ciò che accade. La relazione con gli attori è diretta, a volte intima: come in un gioco di riflessi e di rimandi questo spazio circolare include sempre nello sguardo sia gli attori che, sullo sfondo, gli spettatori. Proposte tematiche: l’adolescenza come terra di passaggio, il rapporto genitori/figli, l’amicizia. Possibilità di organizzare a scuola laboratorio teatrale con i ragazzi a partire dalla visione dello spettacolo sui temi proposti. 1, 2 e 3 febbraio ore 10 Comteatro - Fuorigioco Regia Claudio Orlanidini con Michele Clementelli C'è un allenatore in un quartiere di periferia che insegue il sogno di compiere la grande impresa sportiva: uscire dall'umiliazione dell'ultimo posto in classifica occupato dalla sua squadra, la Murialdina Football Club: tutto il quartiere accompagna le sue imprese, chiedendogli conto delle sue sconfitte sempre più umilianti, anche i ragazzi cominciano ad abbandonarlo e la sua vita sentimentale subisce una minaccia di espulsione. Lo spettacolo racconta dei giovani calciatori, della loro provenienza, delle loro famiglie, del gruppo di adolescenti che diventa un pericolo, del loro linguaggio incomprensibile, quello di chi si sente escluso… del quartiere fatiscente, che rappresenta tutte le periferie del mondo. Un campetto di periferia si fa quindi simbolo, miniatura di un universo umano, dove l’illusione si scioglie nel fallimento e si annacqua nell’egoismo, nella mediocrità, nella pigrizia dei furbi. La panchina viene abitata da speranze e passioni, e anche se non è questo il mondo della vittoria, già nell’insuccesso esiste l’andare avanti, che sia su un tappeto d’erba o sulla strada della vita. E così accade con la Murialdina: nonostante il fallimento giunga inesorabile, resta sempre aperta la possibilità del domani, che magari non sarà mai uno scudetto (o anche solo una promozione), ma sarà pur sempre un presente da continuare. Fare parte di una squadra diventa una vicenda epica, che ha bisogno di essere raccontata, anche per chi fuorigioco ci vive continuamente. 24 febbraio ore 10 Elsinor - Rosencrantz e Guildenstern sono morti L’Amleto secondo Tom Stoppard regia di Letizia Quintavalla e Bruno Stori, con Stefano Braschi, Carlo Ottolini, Franco Palmieri, musiche Alessandro Nidi, elaborazione dei filmati Joannis Vlatakis È la storia mai raccontata di due personaggi minori dell’Amleto, ai quali Tom Stoppard concede una seconda vita. Una possibilità di riscatto senza speranza, però, perché il loro destino è già stato scritto 500 anni fa da Shakespeare e possono solo recitarlo di nuovo, anche se, questa volta, da protagonisti. Vittime (cieche? innocenti? o solo distratte) prese in un intreccio per loro incomprensibile, si muovono spaesati, ironici, perplessi in un labirinto tragico la cui sola via d’uscita è la morte. Il capocomico che ben conosce la tragedia dell’Amleto cerca rappresentandola per loro, di avvertirli, ma invano. Rosencrantz e Guildenstern - scrive Oscar Wilde – sono come “… due piccole tazze… capaci di contenere tanto e non di più… Criticarli sarebbe una mancanza di sensibilità. Sono soltanto fuori dalla loro sfera ”. E Stoppard va oltre questa sospensione di giudizio per dare voce umana e sorprendente contemporaneità alla grottesca vicenda di questi piccoli, mortali personaggi prigionieri dell’immortale capolavoro. E la strada su cui viaggiano sembra uno scenario di Beckett, Elsinore un castello di Kafka. Tutto il resto è teatro: parole, parole e… immagini che affiorano da un’altra dimensione. In scena ci sono solo tre attori, gli altri sono ombre evanescenti, citazioni filmiche (prese sempre da Stoppard) ricreate in nuove oniriche sequenze – fantasmi che affiorano da un vecchio fondale. Una mescolanza di teatro e cinema che fa interagire a contrasto personaggi shakespeariani e interpreti dal vivo su un palcoscenico di intrighi e illusioni, di apparizioni e dissolvenze, dove Rosencrantz e Guildenstern oscillano, come su un’altalena, tra il guardare da spettatori e il partecipare all’azione, tra la vita e la finzione teatrale, cercando le ragioni del loro essere in scena e dell’improvviso non esserci più. 30 e 31 marzo e 1° aprile ore 10 La Pulce - Giovani spiriti sul consumo e l’abuso di sostanze alcoliche tra i giovani di e con Filippo Arcelloni – Antonio Russo – Enzo Valeri Peruta Negli ultimi anni è emerso con chiarezza l’abuso di alcool da parte degli adolescenti. Ciò è facilitato dal basso costo e dall’ idea di una possibile ed innocua “convivenza” con la dipendenza. L’informazione scarsa e inadeguata porta a sottovalutare i rischi fisici e psichici che ne derivano. Bere per facilitare le relazioni sociali, in particolar modo con l’altro sesso. Bere per divertirsi di più, per esagerare. Bere per sentirsi inseriti nel gruppo. Bere per imitazione. Bere per abitudine. Bere per noia. Abbiamo accettato la sfida di incontrare gli adolescenti nel loro mondo, con l’obiettivo di educare i giovanissimi ad un uso limitato e corretto delle bevande alcoliche, sviluppando in loro un senso critico verso il “bombardamento” massmediatico. Una trasmissione radiofonica con pubblico dal vivo, dal ritmo sostenuto, con uno stile ironico, a tratti quasi irriverente. Sempre col preciso intento di parlare chiaro ai ragazzi e indurli alla riflessione. All’interno di questo “contenitore”, accanto a dati significativi rivelati da ricerche nel settore e alla moltitudine di informazioni sull’argomento (spesso contrastanti), trovano spazio momenti di comicità, personaggi al limite del credibile, sketch e pubblicità “regresso”. Ilarità e coinvolgimento diretto del pubblico si alternano a sospensioni cariche di emozioni, per toccare gli ambiti in cui si manifestano maggiormente le problematiche alcol-correlate: le relazioni sentimentali, il rapporto con la famiglia, il lavoro, la guida di automezzi o motocicli. Materiali di approfondimento Una volta confermata la prenotazione dei posti , è possibile, prima della data degli spettacoli, richiedere al Kismet, i materiali informativi e di approfondimento sugli spettacoli. Gli stessi verranno in ogni caso consegnati agli insegnanti il giorno dello spettacolo all’arrivo in teatro. Dibattiti e incontri con le compagnie Vi ricordiamo che a spettacolo concluso è sempre possibile fermarsi in sala per un dibattito aperto con le compagnie. Se si desidera e previa verifica della disponibilità delle compagnie sarà anche possibile con un piccolo supplemento da aggiungere al costo del biglietto (da definire in base al tipo di incontro, ) organizzare in classe il giorno dopo la visione degli spettacoli, un incontro con il regista o con gli attori delle compagnie. Botteghino matinée d’innovazione diffonde a livello locale, nazionale e internazionale, tra teatri e strutture operative nel settore spettacolo. Inoltre l’agenda e l’intero progetto contest saranno presentati per la fine di novembre in un evento speciale. Il bando, pubblicato sul sito www.teatrokismet.org, scade il prossimo 15 ottobre. INCONTRI E JAM SESSION Posto unico matinée € 6.50 A pranzo con Molière: Costo biglietto + pranzo + seminario 15 € La Carta Kismet adolescenti è gratuita e dà diritto per tutti gli spettacoli in serale ad un biglietto speciale di 8 € Dal 25 al 30 ottobre 2010 e in date da concordare Le prenotazioni agli spettacoli in matinée e in Un incontro, un thé da prendere insieme e alcuni esercizi teatrali semplici. Per cominciare o ricominciare a stringere un rapporto concreto tra teatro e scuola. Tutto si svolge nell’arco di uno o due pomeriggi: Una piccola equipe di artisti del Kismet arriva a scuola e propone ad un gruppo di insegnanti(15/20) delle brevi esperienze di approccio al teatro. serale si possono effettuare a partire dal 15 settembre tramite l’apposito modulo da inviare via mail o via fax ai nostri uffici. E’ possibile prenotare attraverso i nostri uffici anche gli autobus per il trasporto degli alunni a tariffe agevolate con la ditta Autoservizi Latorre. Per un confronto siamo disponibili dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.00 al numero 080/5797667 interno 127 (Karin) Incontri thé a scuola Lucia Zotti, Monica Contini, Rossana Farinati Incontri rivolti a dirigenti e docenti da realizzare a scuola Dal 25 al 30 ottobre 2010 e in seguito in date da concordare Jam session teatrali a scuola 2011 BATTUTE PER UN ANNO DI TEATRO Un contest letterario per il Teatro Kismet di Bari 2011 battute per un anno di teatro. È l’invito che arriva dal Teatro Kismet OperA di Bari rivolto a giovani pugliesi under 35, che vogliano partecipare ad un originale contest letterario. Le 2011 battute devono essere quelle di un racconto ispirato al titolo della stagione teatrale 2010/2011 Il cielo brucia sopra di noi e il cui incipit è già stato elaborato dallo scrittore Omar di Monopoli, autore tarantino del recente La regola di Fonzie. Partendo dalle parole di Di Monopoli, i giovani scrittori potranno proporre un loro testo, che sarà poi sottoposto ad una giuria critica formata da autori, editori, registi e operatori culturali pugliesi. Al miglior racconto toccherà aprire l’agenda 2011 dell’Opificio per le Arti barese, strumento che lo stabile Condotti da Lucia Zotti, Monica Contini, Lello Tedeschi Rossana Farinati, Incursioni teatrali per studenti realizzare a scuola in un pomeriggio da L’iniziativa, che fa parte di un programma di promozione della cultura teatrale tra i giovani, ha come obiettivo quello di creare una occasione perché i ragazzi possano raccontarsi e7o esprimersi attraverso una propria abilità o forma d’arte, o semplicemente attraverso il gioco. Ogni partecipante potrà “cimentarsi” nell’ottica della jam session, ovvero della fusione, dell’ intreccio, della condivisione, dell’ascolto dell’altro, in una visione cioè lontana dalla esibizione, dalla dimostrazione, dalla competizione. La prima parte sarà dedicata ad esercizi di training teatrale. La seconda parte si svilupperà secondo la modalità della jam session/improvvisazione. Il laboratorio è rivolto a gruppi interclasse di massimo 30 ragazzi e prevede un incontro della durata di 3 ore. LABORATORI SUL TEMA DEL CORPO E DELL’IMMAGINE DI SÉ Bones/Ossa. Laboratori teatrali per studenti da realizzare a scuola Forma estesa. Il percorso esteso comprende: la visione dello spettacolo Bones e di un video; un lab. di scrittura, uno di improvvisazione teatrale, uno sugli spazi e le scene, e in conclusione una dimostrazione finale. Totale 17/20 incontri L’ultima sessione del progetto sarà intensiva e gli incontri saranno dedicati esclusivamente alle prove per la dimostrazione finale. Forma intensiva Il percorso intensivo comprende: la visione di un video; un lab. di improvvisazione teatrale e la partecipazione degli studenti del laboratorio allo spettacolo Bones. Totale incontri:4/6 Body and soul Condotto da Lucia Zotti Laboratorio teatrale da realizzare a scuola per insegnanti I partecipanti vengono accolti, fatti sedere e guidati ad un lavoro semplice ma efficace, sulla mobilità delle braccia e delle spalle. Un benefico vivificarsi della circolazione omero/scaporale che si propagherà al collo e alla testa, produrrà una sensazione di morbido, tiepido fluire di energia. E’ l’inizio perché il corpo possa imparare ad esprimersi meglio. Sulle note di “Body and soul” la celebre ballata entrata nel repertorio dei più famosi musicisti e cantanti di jazz, avvicendandosi nei ruoli di spettatori e attori, i partecipanti saranno stimolati alla produzione volontaria di piccole, semplici azioni che racconteranno momenti di vita, esperienze legate al corpo e all’anima. La particolarità di questo percorso, che si concluderà con una performance da presentare a fine corso, sarà quella di sperimentare la possibilità di creare un piccolo spettacolo che non utilizzi la parola scritta e orale, né durante il percorso, né nel prodotto finale. A partire dal tumulto Condotto da Rossana Farinati Laboratorio per realizzare a scuola alunni adolescenti da Il progetto In tumulto si propone come esplorazione della terra dell’adolescenza, la terra di mezzo che, nella mitologia greca, è custodita da Artemide. Nel laboratorio si partirà dallo spazio scenico e da alcuni frammenti del testo dello spettacolo per poi cercare e seguire le tracce dei ragazzi, attraverso un percorso che utilizza i linguaggi del teatro e che racconti i loro mondi, l loro tumulti. Movimento creativo Condotto da Rossella Diana Laboratorio Kismet. in programma al Teatro Per vivere una esperienza di gruppo piacevole e stimolante, per ascoltare meglio il proprio CORPO e riscoprire il desiderio di essere noi stessi, per ricominciare a giocare e dimenticare almeno per un attimo le tante cose da fare, per darsi la libertà di danzare ed esprimersi senza troppe restrizioni, per comprendere e parlare il linguaggio della dea che è dentro ogni persona. Rivolto a insegnanti e a chiunque voglia approfondire una riflessione sul corpo e sul movimento. Un appuntamento alla settimana, il lunedì pomeriggio. Il calendario è in via di denizione. Il percorso è finalizzato ad un esito finale pubblico. Pre-iscrizioni aperte per tutto il mese di ottobre. Progetto Molière. Ogni giorno dal 13 al 17 e dal 20 al 22 dicembre per 2 classi. A tavola con Molière Una giornata a teatro con l’illustre compagnia Ore 9.30 Ore 10 Ore 11.45 Ore 13 Ore 14.30 arrivo a teatro apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario dibattito in sala pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè). Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa Ludovico con letture copartecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film “Moliere” di Ariane Mnouchkine Costo biglietto+pranzo+seminario 15 € Un pomeriggio tra il 13 e il 17 e tra il 20 e il 22 dicembre. Molière un intreccio tra vita e teatro Conferenza con la regista Teresa Ludovico da realizzare a scuola in un pomeriggio Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi? Cerchiamo di capirlo insieme attraverso la riscrittura e la messa in scena deI Malato Immaginario di Molière. Incontro con la regista Teresa Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film “Moliere” di Ariane Mnouchkine. Tra cinema, teatro e letteratura. rappresentazioni latine chiamate Atellane, furono rappresentate con grande successo. All’interno di quelle commedie viveva un personaggio chiamato Maccus, di cui esistono reperti dell’epoca in terracotta, che lo raffigurano in abiti e caratteristiche che saranno proprie del più noto Pulcinella: camicione e pantaloni abbondanti, maschera con un grande naso aquilino, coppolone adagiatosul capo. Leggendo poi alcune di queste commedie, si rileva un personaggio divertente pronto a risposte senza senso e piene di ironia. Così, da allora, prende piede la storia letteraria di un Pulcinella sevo, che deve giorno per giorno conquistarsi il suo piatto di pasta o il suo pezzo di pane, malinconico innamorato di donne spesso serve anch’essi di padroni, a volte rivali del proprio. Ma la cosa che più incanta e che ci piace ricordare, sono quegli atteggiamenti tipici di tutto un popolo, quello napoletano, che per comunicare utilizza un codice fatto di gesti ed espressioni corporee sintetiche ed efficaci nel comunicare sentimenti, umori, necessità, in questo laboratorio giocheremo a trovare tutti quei che possono sostituire le parole e, attraverso questo codice inventato, riuscire a costruire piccole situazioni sceniche, dove si racconteranno brevi storie, per ricordare e far vivere una maschera che parla con il linguaggio dei gesti, riducendo al minimo quello delle parole. Si partirà costruendo quindi un piccolo vocabolario mimico che ci aiuterà a giocare con inventiva e spontaneità, proprio come facevano un tempo popoli antichi come i latini, che si lasciarono facilmente contaminare dalla cultura greca, così ricca ed impregnata di grande tradizione teatrale, quindi di grande saggezza comunicativa. Ho conosciuto la maschera lavorando con un grande maestro teatrale, Leo de Berardinis, che mi ha dato i mezzi e le possibilità di approfondire poi un mio personale Pulcinella, con il quale ho realizzatogli spettacoli: Pulcinella e la dama bianca di Otello, Viaggio di Pulcinella, Processo a Pulcinella. Durata del laboratorio 5 incontri di due ore per un totale di 10 ore. Da realizzare nei pomeriggi tra il 13 e il 17 e tra il 20 e il 22 dicembre. La maschera di Pulcinella Un laboratorio per studenti sull’uso della maschera condotto da Marco Manchisi, interprete de Il malato Immaginario La maschera di Pulcinella è molto antica, pare risalire ai tempi in cui i greci costruirono la loro prima città in Italia, quella Neapolis che poi si sarebbe chiamata Partenope e infine Napoli. A quei tempi venne costruito un anfiteatro, grande come quello di Atene e ben presto, Per modalità e costi dei laboratori e per altre informazioni: 080.5797667/int. 111/127 www.teatrokismet.org