Archeologia `leggera` - Università degli Studi di Firenze

Università degli Studi di Firenze
Dipartimento di Studi storici e geografici
Cattedra di Archeologia Medievale
Via San Gallo, 10 50129 Firenze
Firenze, 18 Settembre 2012
PROGRAMMA DELLA RICERCA dell’ASSEGNO
Archeologia ‘leggera’ e archeologia della produzione per un programma di analisi
stratigrafiche in aree feudali comparate: Valdarno, Mugello, Amiata, Terrasanta
Il programma si propone, utilizzando le fonti materiali secondo i metodi
dell’archeologia “leggera”, di approfondire le conoscenze sui caratteri e lo sviluppo della
società feudale in diverse aree territoriali, attraverso la specifica ottica dell’archeologia
della produzione, dall’approvvigionamento dei materiali da costruzione dell’edilizia ai
manufatti mobili. Le aree ‘campione’ relative alla società feudale mediterranea, in modo
particolare sono, in Europa, l’area montana del Valdarno superiore, del Mugello
fiorentino e quella dell’Amiata occidentale, in Medio Oriente, la Transgiordania crociatoayyubide. Per la ceramica, in specie, il programma vuole contribuire all’elaborazione,
mediante lo studio dei manufatti inseriti in contesti stratigrafici affidabili, di una prima
seriazione cronologica, almeno relativa, delle diverse tipologie individuate e poi tentare
l’individuazione dei principali caratteri distintivi tra produzioni locali e produzioni
alloctone.
Il progetto propone una lettura dello sviluppo della società feudale, colta in diverse
realtà territoriali, attraverso l’indagine delle fonti materiali, focalizzando in particolar
modo l’attenzione sugli aspetti propri dell’archeologia della produzione. L’archeologia
della produzione, recente definizione di un settore d’indagine specifico, qualifica l’analisi
delle operazioni necessarie per la trasformazione di una materia- prima in un bene,
intendendo, però, non solo i meccanismi tecnici, ma, soprattutto, le connessioni che tali
attività hanno avuto con il processo storico nel quale si inseriscono.
Dal punto di vista cronologico la ricerca si muove nell’ambito del periodo che vede
l’affermazione ed il declino del sistema politico-economico feudale, manifestatosi in
Occidente con il fenomeno storico dell’incastellamento e del decastellamento e in Medio
Oriente con quello della nascita dei regni Crociati e con il loro successivo venir meno. In
coerenza con le ricerche in atto da parte della Cattedra di Archeologia Medievale, il
progetto si propone di documentare gli assetti di una serie di aree-campione che possano
mettere in luce alcuni elementi comuni della società feudale mediterranea, di cui, di fatto,
costituiranno un’esemplificazione, mediante i metodi di analisi propri dell’archeologia
leggera. Per archeologia “leggera” si intende un sistema di lettura e documentazione che
prevede l’uso integrato delle procedure di analisi delle stratigrafie murarie con quelle
dell'archeologia del paesaggio e dell'archeologia ambientale (su base archeomatica). Tali
operazioni, oltre a produrre un corpus di dati fondamentali per la formulazione di modelli
interpretativi delle dinamiche di sviluppo del territorio indagato nel ‘lungo periodo
medievale’, possono anche utilizzate in funzione diagnostica dei depositi archeologici
interrati.
Si tratta, in particolare, dell’area del Mugello sottoposta alla famiglia degli Ubaldini,
il territorio aldobrandesco dell’Amiata occidentale, il medio Valdarno fiorentino e l’area
dei castelli crociati della valle di Petra. Il progetto mira soprattutto all’analisi della
documentazione materiale come indicatore delle attività produttive, in special modo
legate a due ambiti particolarmente notevoli nel mondo medievale, capaci di informare
sulla vita economica e sociale delle società di cui sono state il frutto, e cioè la produzione
dell’edilizia in pietra e quella dei manufatti ceramici. Entrambi questi settori permettono
di attingere ad documentazione piuttosto cospicua, rappresentata tanto dai resti delle
strutture in pietra, sia quelli conservati in elevato che quelli messi in luce a seguito di
scavi condotti strati graficamente, quanto dai sempre abbondanti resti di manufatti
ceramici. Si deve accennare al fatto che nel Medioevo la ceramica ha svolto una tale
molteplicità di funzioni da abbracciare la maggior parte dei settori fondamentali
dell’economia, in particolar modo tutte le attività connesse al fondamentale settore del
ciclo dell’alimentazione.
Pertanto un’indagine che prenda in considerazione questi due settori, secondo la
specifica ottica della produzione (dal reperimento delle materie-prime seguendo le fasi
dei diversi cicli produttivi sino alla realizzazione del manufatto, si tratti di un edificio
quanto di un contenitore ceramico) permette di mettere in luce una grande vastità di
informazioni del contesto sociale da cui i manufatti stessi sono stati dapprima realizzati e
poi utilizzati.
(Guido Vannini)
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