PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI ELETTRICI
DIRETTI E INDIRETTI
CORRENTE ELETTRICA E CORPO UMANO
2
CORRENTE ELETTRICA E CORPO UMANO
Effetti fisiopatologici della corrente elettrica sul
corpo umano
CORRENTE ELETTRICA E CORPO UMANO
Effetti fisiopatologici della corrente elettrica sul
corpo umano
Il passaggio di
corrente elettrica
attraverso il corpo
umano può
determinare
numerose alterazioni
e lesioni, temporanee
o permanenti:
- azione diretta sui vasi sanguigni, sul sangue
sulle cellule nervose (stato di shock);
- alterazioni permanenti nel sistema cardiaco
(aritmie, lesioni al miocardio);
- alterazioni permanenti nell’attività cerebrale
(modificazione dell’elettroencefalogramma);
- alterazioni permanenti nel sistema nervoso
centrale;
- danni all’apparato uditivo, e a quello visivo.
3
4
CORRENTE ELETTRICA E CORPO UMANO
Effetti fisiopatologici della corrente elettrica sul
corpo umano
Tetanizzazione
• Sotto l’azione dello stimolo elettrico il muscolo si
contrae per poi ritornare allo stato di riposo.
1. Tetanizzazione
2. Arresto della respirazione
3. Fibrillazione ventricolare
4. Ustioni
• Più stimoli opportunamente intervallati contraggono
ripetutamente il muscolo in modo progressivo
(contrazione tetanica); se la frequenza va oltre un
certo limite, gli effetti si fondono (tetano fuso), il
muscolo viene portato alla contrazione completa e vi
rimane finché cessati gli stimoli, il muscolo ritorna
lentamente allo stato di riposo.
5
6
Tetanizzazione
Tetanizzazione
• Quando il corpo umano è attraversato da una
corrente alternata si hanno gli effetti già
descritti, l’infortunato può rimanere attaccato
alla parte in tensione e col passare del tempo
si possono avere svenimenti, asfissia,
collasso e stato di incoscienza.
• La capacità di lasciare la presa della parte in
tensione (corrente di rilascio), è variabile da
persona a persona e fra uomini e donne, in
corrente alternata a 50 Hz, vale circa 10 mA
per le donne e circa 15 mA per gli uomini
• “L’alta tensione respinge, la bassa tensione
attrae” (si dice);
• Se il valore di corrente non è eccessivo in
relazione al tempo per cui fluisce, l’infortunato
non subisce gravi conseguenze.
• La tetanizzazione è presente in circa il 10%
degli infortuni elettrici mortali.
7
8
Arresto della respirazione
Una corrente superiore al limite indicato per la
corrente di rilascio produce nell’infortunato
difficoltà di respirazione e segni di asfissia.
Il
passaggio di corrente determina una
contrazione dei muscoli addetti alla
respirazione o una paralisi dei centri nervosi
che sovrintendono alla funzione respiratoria.
Se la corrente perdura l’infortunato perde
conoscenza e muore.
Arresto della respirazione
Circa il 6% delle morti per folgorazioni è dovuta
ad asfissia.
E’
evidente
quindi
l’importanza
della
respirazione artificiale (respirazione bocca a
bocca), della tempestività e della durata per
cui è applicata.
E’ necessario intervenire entro 3 ÷ 4 minuti al
massimo per evitare l’asfissia dell’infortunato
e lesioni irreversibili al tessuto cerebrale
9
Fibrillazione ventricolare
10
Fibrillazione ventricolare
.
• Il muscolo
cardiaco (miocardio) si contrae
aritmicamente 60 ÷ 100 volte al minuto e
sostiene, come una pompa, la circolazione
sanguigna nei vasi.
• La contrazione delle fibre muscolari è
prodotta da impulsi elettrici
• Se alle normali correnti elettriche fisiologiche
si sovrappone una corrente elettrica di origine
esterna, molto più grande (scossa elettrica) si
viene a creare una situazione alquanto
pericolosa.
11
• Gli impulsi elettrici che trasmessi dai centri nervosi
coordinavano tutti i muscoli, in questo modo risultano
scoordinati e non svolgono più il loro compito.
• Questo succede anche alle fibrille del ventricolo, che
ricevono segnali elettrici eccessivi e irregolari, per cui
si contraggono in modo disordinato e il cuore non
riesce più a svolgere la sua funzione.
• E’ il fenomeno della fibrillazione ventricolare
responsabile di oltre il 90% delle morti per
folgorazione.
12
Fibrillazione ventricolare
Fibrillazione ventricolare
• Per arrestare la fibrillazione ventricolare è necessario
applicare
una
scarica
elettrica
violenta
opportunamente dosata, tramite un “defibrillatore”.
• Solo la presenza tempestiva (entro 3 ÷ 4 minuti) di
questo apparecchio e personale specializzato,
possono recuperare in molti casi una situazione
gravissima per l’infortunato.
• Si può tuttavia prolungare l’intervallo di tempo utile
con il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a
bocca.
Percorso
Mani – piedi
Mano sx – piede sx
Mano sx – piede dx
Mano sinistra – piedi
Mano sx – mano destra
Mano sinistra – dorso
Mano sinistra – torace
Mano dx – piede sinistro
Mano dx – piede destro
Mano destra – piedi
Mano destra – dorso
Mano destra – torace
Fattore
percors
1
1
1
1
0,4
0,7
1,5
0,8
0,8
0,8
0,3
1,3
13
USTIONI
14
MODALITA’ DI CONTATTO
• Il passaggio di corrente elettrica su una resistenza è
accompagnato da sviluppo di calore per effetto Joule
• Le ustioni peggiori si hanno sulla pelle (marchio
elettrico), che presenta una resistività maggiore dei
tessuti interni; inoltre la densità di corrente è
maggiore in corrispondenza dei punti di entrata e di
uscita della corrente
• Lo sviluppo di calore provoca la distruzione di tessuti
superficiali e profondi, la rottura di arterie con
conseguenti emorragie, la distruzione di centri
nervosi.
• Quando le ustioni sono estese la morte sopravviene
spesso per insufficienza renale
15
MODALITA’ DI
CONTATTO
CONTATTO DIRETTO
CONTATTO INDIRETTO
16
CONTATTO DIRETTO
CONTATTO DIRETTO
• Oppure quando
si tocca una
sola linea e si
scarica a terra.
• Contatto di
persone con parti
attive
• Ad esempio
quando si
toccano i fili in
tensione
17
O ad esempio contatto con un conduttore, un morsetto,
l’attacco di un fusibile o di una lampada, che sono
divenuti accessibili.
18
CONTATTO INDIRETTO
Contatto di persone
con una massa in
tensione per un
guasto
19
20
(Esempio contatto con la carcassa di un motore,
l’involucro di un quadro, di una apparecchiatura o
di un componente elettrico)
CONTATTO INDIRETTO
Massa
Parte conduttrice di un
componente elettrico
che
può
essere
toccata e che non è in
tensione in condizioni
ordinarie, ma che può
andare in tensione in
condizioni di guasto
21
PROTEZIONE CONTRO I
CONTATTI DIRETTI
Protezione contro i contatti
PROTEZIONE CONTRO I
CONTATTI DIRETTI
Misure di protezione Totali
Misure di protezione
Parziali
Misure di protezione
Addizionali
22
PROTEZIONE CONTRO I
CONTATTI INDIRETTI
Interruzione automatica
del circuito
Apparecchi in classe II
Sistemi a bassissima
tensione
23
• Misure di protezione Totali
• Le misure di protezione totali sono
destinate alla protezione delle persone
profane di elettricità e vengono
applicate nei luoghi ordinari.
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PROTEZIONE CONTRO I
CONTATTI DIRETTI
PROTEZIONE CONTRO I
CONTATTI DIRETTI
MISURE DI PROTEZIONE TOTALI
Le misure di protezione totali sono costituite:
- dall’isolamento delle parti attive;
- dagli involucri o barriere che assicurano un grado
di protezione dalle parti attive per l’inaccessibilità al
dito di prova (almeno IP XXB).
ISOLAMENTO
Il materiale isolante deve ricoprire completamente le
parti attive e deve essere rimosso solo mediante
distruzione.
• INVOLUCRI,
BARRIERE, GRADI DI
PROTEZIONE
• L’involucro è un
elemento che assicura
la protezione in ogni
direzione.
• La barriera è un
elemento che assicura
un determinato grado di
protezione nella
direzione abituale di
accesso.
25
26
Grado di
protezione
PROTEZIONE CONTRO I
CONTATTI DIRETTI
1°
colonna:
Penetrazio
ne alle
polveri o
solidi
2° colonna
penetrazio
ne ai
liquidi
27
28
PROTEZIONE CONTRO I
CONTATTI DIRETTI
PROTEZIONE CONTRO I
CONTATTI INDIRETTI
MISURE DI PROTEZIONE ADDIZIONALE
Il contatto indiretto è più insidioso del
contatto diretto e la sicurezza
dell’operatore dipende unicamente dal
sistema di protezione.
La protezione si ottiene con:
1. Interruzione automatica del circuito
2. Apparecchi in classe II
3. Sistemi a bassissima tensione
In aggiunta e non in sostituzione delle
protezioni totali e parziali contro i contatti diretti,
è prevista l’installazione della protezione attiva
mediante interruttori differenziali con corrente
differenziale nominale non superiore a 30 mA.
29
PROTEZIONE CONTRO I
CONTATTI INDIRETTI
30
PROTEZIONE CONTRO I
CONTATTI INDIRETTI
La
misura
di
protezione
più
comune è quella di
collegare la massa
dell’apparecchio a
terra
tramite
il
conduttore
di
protezione.
• Protezione con interruzione automatica
del circuito
• Occorre
garantire
l’interruzione
automatica del circuito in caso di
pericolo per le persone in un tempo
tanto più breve quanto maggiore è la
tensione sulle masse
31
32
PROTEZIONE CONTRO I
CONTATTI INDIRETTI
PROTEZIONE CONTRO I
CONTATTI INDIRETTI
• La tensione di contatto sulle masse, non
può superare i 50 Volts verso terra in
condizioni normali e i 25 Volts verso
terra in condizioni particolari, il tempo di
contatto non deve essere superiore ai 5
secondi.
• l’interruzione automatica del circuito
in caso di guasto si ottiene con il
Differenziale
33
PROTEZIONE CONTRO I
CONTATTI INDIRETTI
34
PROTEZIONE CONTRO I
CONTATTI INDIRETTI
Protezione con l’impiego di apparecchi di CLASSE II
Il differenziale è caratterizzato da:
• corrente differenziale nominale di
intervento Idn di taratura
dell’interruttore: 0,01Amp. 0,03 Amp.
0,3Amp. 0,5 Amp. 1 Amp.
• dalla selettività.
(Detti anche con isolamento doppio o rinforzato).
La CLASSE II, o il doppio isolamento, è l’insieme
dell’isolamento principale e
dell’isolamento supplementare.
Un apparecchio dotato di doppio isolamento o di isolamento
rinforzato, non è provvisto
di alcun dispositivo per il collegamento ad un conduttore di
protezione.
35
36
PROTEZIONE CONTRO I
CONTATTI INDIRETTI
SOVRACCORRENTI
Il sistema di protezione contro i contatti indiretti
è
intrinseco
all’apparecchio
stesso
e
sostanzialmente
consiste
nella
scarsa
probabilità che i due isolamenti cedano
congiuntamente.
Per gli apparecchi di CLASSE II è vietato il
collegamento a terra delle masse, in quanto
potrebbe essere controproducente per la
sicurezza.
I dispositivi di protezione
contro le sovracorrenti
possono essere scelti tra:
•interruttori automatici
provvisti di sganciatori di
sovracorrente
•(interruttori
magnetotermici);
37
38
SOVRACCORRENTI
SOVRACCORRENTI
• interruttori combinati
con fusibili
• (interruttori di
manovra sezionatori
con fusibili);
•Fusibili
Questi
dispositivi
devono
essere in grado di interrompere
automaticamente
qualsiasi
sovracorrente presunta nel
punto in cui sono installati.
39
40
IMPIANTI ELETTRICI
IMPIANTI ELETTRICI
41
D.L.gs 9 aprile 2008, n. 81
TESTO UNICO
SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL
LAVORO
Capo III
Impianti e apparecchiature elettriche
Titolo III Uso delle attrezzature di
lavoro e dei dispositivi di protezione
individuale.
42
Articolo 80
Obblighi del datore di lavoro
1. Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché i materiali, le
apparecchiature e gli impianti elettrici messi a disposizione dei lavoratori siano
progettati, costruiti, installati, utilizzati e manutenuti in modo da salvaguardare i
lavoratori da tutti i rischi di natura elettrica ed in particolare quelli derivanti da:
a) contatti elettrici diretti;
b) contatti elettrici indiretti;
c) innesco e propagazione di incendi e di ustioni dovuti a sovratemperature
pericolose, archi elettrici e radiazioni;
d) innesco di esplosioni;
e) fulminazione diretta ed indiretta;
f) sovratensioni;
g) altre condizioni di guasto ragionevolmente prevedibili.
44
Articolo 80
Obblighi del datore di lavoro
Articolo 81
Requisiti di sicurezza
2. A tale fine il datore di lavoro esegue una valutazione dei rischi di cui al
precedente comma 1, tenendo in considerazione:
a) le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro, ivi comprese eventuali
interferenze;
b) i rischi presenti nell’ambiente di lavoro;
c) tutte le condizioni di esercizio prevedibili.
3. A seguito della valutazione del rischio elettrico il datore di lavoro adotta le
misure tecniche ed organizzative necessarie ad eliminare o ridurre al minimo i
rischi presenti, ad individuare i dispositivi di protezione collettivi ed individuali
necessari alla conduzione in sicurezza del lavoro ed a predisporre le procedure di
uso e manutenzione atte a garantire nel tempo la permanenza del livello di
sicurezza raggiunto con l’adozione delle misure di cui al comma 1.
Questo articolo non è sanzionato e quindi occorre rifarsi all’obbligo
di valutazione dei rischi di cui al Titolo I.
1.Tutti i materiali, i macchinari e le apparecchiature, nonché le installazioni e gli
impianti elettrici ed elettronici devono essere progettati, realizzati e costruiti a
regola d’arte.
2. Ferme restando le disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle
direttive comunitarie di prodotto (rif. marcatura CE, ecc) , i materiali, i macchinari,
le apparecchiature, le installazioni e gli impianti di cui al comma precedente, si
considerano costruiti a regola d’arte se sono realizzati secondo le norme di buona
tecnica contenute nell’allegato IX.
3. Le procedure di uso e manutenzione devono essere predisposte tenendo conto
delle disposizioni legislative vigenti, delle indicazioni contenute nei manuali d’uso e
manutenzione delle apparecchiature ricadenti nelle direttive specifiche di prodotto
e di quelle indicate nelle norme di buona tecnica contenute nell’allegato IX.
(Norme “Impianti e sicurezza di esercizio”: es. CEI 64-8 e altre)
45
ALLEGATO IX
46
Articolo 82
Lavori sotto tensione
Ai fini del presente Capo, si considerano norme di buona tecnica le specifiche
tecniche emanate dai seguenti organismi nazionali e internazionali:
• UNI (Ente Nazionale di Unificazione);
• CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano);
• CEN (Comitato Europeo di normalizzazione);
• CENELEC (Comitato Europeo per la standardizzazione Elettrotecnica);
• IEC (Commissione Internazionale Elettrotecnica);
• ISO (Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione).
L’applicazione delle suddette norme è finalizzata all’individuazione delle misure di
cui all’articolo 1 e dovrà tenere conto dei seguenti principi:
1. La scelta di una o più norme di buona tecnica deve essere indirizzata alle norme
che trattano i rischi individuati.
2. L’adozione di norme tecniche emesse da organismi diversi, deve garantire la
congruità delle misure adottate nel rispetto dei rischi individuati.
47
1. E’ vietato eseguire lavori sotto tensione. Tali lavori sono tuttavia consentiti nei
casi in cui le tensioni su cui si opera sono di sicurezza, secondo quanto previsto
dallo stato della tecnica secondo la migliore scienza ed esperienza, nonchè
quando i lavori sono eseguiti nel rispetto delle seguenti condizioni:
a) le procedure adottate e le attrezzature utilizzate sono conformi ai criteri definiti
nelle norme di buona tecnica.
b) per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e 1500 V in
corrente continua:
1) l’esecuzione di lavori su parti in tensione deve essere affidata a lavoratori
riconosciuti dal datore di lavoro come idonei per tale attività secondo le
indicazioni della pertinente normativa tecnica;
2) le procedure adottate e le attrezzature utilizzate sono conformi ai criteri
definiti nelle norme di buona tecnica.
c) per tensioni nominali superiori a 1000 V in corrente alternata e 1500 V in
corrente continua purché:
1) i lavori su parti in tensione sono effettuati da aziende autorizzate con
specifico provvedimento dei competenti uffici del Ministero del Lavoro e della
previdenza sociale ad operare sotto tensione;
2) l’esecuzione di lavori su parti in tensione è affidata a lavoratori abilitati dal
datore di lavoro ai sensi della pertinente normativa tecnica riconosciuti idonei
per tale attività;
3) le procedure adottate e le attrezzature utilizzate sono conformi ai criteri 48
definiti nelle norme di buona tecnica.
Articolo 82
Lavori sotto tensione
Articolo 83
Lavori in prossimità di parti attive
2. Con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, da adottarsi
entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo,
sono definiti i criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui al comma 1, lettera c,
numero 1).
1. Non possono essere eseguiti lavori in prossimità di linee elettriche o di impianti
elettrici con parti attive non protette, o che per circostanze particolari si debbano
ritenere non sufficientemente protette, e comunque a distanze inferiori ai limiti di
cui alla tabella 1 dell’allegato IX, salvo che vengano adottate disposizioni
organizzative e procedurali idonee a proteggere i lavoratori dai conseguenti rischi.
3. Hanno diritto al riconoscimento di cui al comma 2 le aziende già autorizzate ai
sensi della legislazione vigente.
(CEI 11-27 e altre)
2. Si considerano idonee ai fini di cui al comma 1 le disposizioni contenute nella
pertinente normativa di buona tecnica.
(CEI 11-27 e altre)
49
ALLEGATO IX
Articolo 84
Protezioni dai fulmini
Tab. 1 allegato IX – Distanze di sicurezza da parti attive di linee elettriche e di
impianti elettrici non protette o non sufficientemente protette.
Un (kV)
Distanza minima
consentita (m)
<1
3
10
3,5
15
3,5
132
5
220
7
380
7
50
1. Il datore di lavoro provvede affinché gli edifici, gli impianti, le strutture, le
attrezzature, siano protetti dagli effetti dei fulmini con sistemi di protezione
realizzati secondo le norme di buona tecnica.
Articolo non sanzionato direttamente, ma L. (richiamo al 1°comma art.80).
51
52
Art. 85
Protezione di edifici, impianti strutture ed attrezzature
Articolo 86
Verifiche
1. Il datore di lavoro provvede affinché gli edifici, gli impianti, le strutture, le
attrezzature, siano protetti dai pericoli determinati dall’innesco elettrico di atmosfere
potenzialmente esplosive per la presenza o sviluppo di gas, vapori, nebbie o polveri
infiammabili, o in caso di fabbricazione, manipolazione o deposito di materiali
esplosivi.
2. Le protezioni di cui al comma 1 si realizzano utilizzando le specifiche disposizioni
di cui al presente decreto legislativo e le pertinenti norme di buona tecnica di cui
all’allegato IX.
1. Ferme restando le disposizioni del decreto del
Presidente della Repubblica 22 ottobre 2001, n. 462,
il datore di lavoro provvede affinché gli impianti
elettrici e gli impianti di protezione dai fulmini, siano
periodicamente sottoposti a controllo secondo le
indicazioni delle norme di buona tecnica e la
normativa vigente per verificarne lo stato di
conservazione e di efficienza ai fini della sicurezza.
2. Con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale e del Ministro
della salute vengono stabilite, sulla base delle disposizioni vigenti, le modalità ed i
criteri per l’effettuazione delle verifiche di cui al comma 1.
53
3. L’esito dei controlli di cui al comma 1 deve essere verbalizzato e tenuto a
disposizione dell’autorità di vigilanza.
54
Articolo 87
(Sanzioni a carico del datore di lavoro)
Verifiche
- CEI 64-8/6 – “Impianti elettrici utilizzatoriLL - Parte 6: Verifiche”.
- CEI 64-14 – “Guida alla esecuzione delle verifiche negli impianti elettrici utilizzatori”.
Alcuni esempi di periodicità di verifiche periodiche per particolari tipi di impianti
elettrici:
- Locali ad uso medico di gruppo 1 e 2 (CEI 64-8/7 – Sezione 710)
- Impianti elettrici nei luoghi di pubblico spettacolo e di trattenimento (CEI 64-8/7 –
Sezione 752)
- Impianti elettrici negli edifici scolastici (CEI 64-52)
- Impianti elettrici nei cantieri (CEI 64-17)
- Edilizia residenziale (CEI 64-50; UNI 9620)
55
1. Il datore di lavoro è punito con la pena dell’arresto da tre a sei mesi o con
l’ammenda da 2.000 a 10.000 euro per la violazione:
a) dell’articolo 70, comma 1 e dell’articolo 70, comma 2, limitatamente ai punti 3.2.1,
5.6.1, 5.6.6, 5.6.7, 5.9.1, 5.9.2, 5.13.8 e 5.13.9 dell’allegato V, parte II;
b) dell’articolo 71, commi 1, 2, 4, 7 ed 8;
c) dell’articolo 82, comma 1, 83, comma 1 e 85, comma 1.
2. Il datore di lavoro è punito con la pena dell’arresto da due a quattro mesi o con
l’ammenda da 1.000 euro a 4.000 euro per la violazione:
a) dell’articolo 70, comma 2, limitatamente ai punti 2.10, 3.1.8, 3.1.11, 3.3.1, 5.1.3,
5.1.4, 5.5.3, 5.5.8, 5.7.1, 5.7.3, 5.12.1, 5.15.2, 5.16.2, 5.16. 4, dell’allegato V, parte
II;
b) dell’articolo 71, comma 3, limitatamente ai punti 2.6, 2.11, 3.1.3, 3.1.4, 3.1.5,
3.1.6, 3.1.7, 3.2.1 dell’allegato VI.
3. Il datore di lavoro è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 750
a euro 2.500 per la violazione:
a) dell’articolo 70, comma 2, limitatamente ai punti diversi da quelli indicati alle
lettere a) e b) dell’allegato V, parte II, e dell’allegato VI;
b) dell’articolo 71 commi 6 e 9 e 11;
c) dell’articolo 72, commi 1 e 2;
56
d) dell’articolo 86, comma 3.
PROCEDURE PER LA MESSA IN SERVIZIO
Impianto
D.P.R. 22/10/2001 n° 462
DENUNCIA DI INSTALLAZIONE E
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE CONTRO
LE SCARICHE ATMOSFERICHE, DI
DISPOSITIVI DI MESSA ATERRA DI
IMPIANTI ELETTRICI
Ex schede A, B e C
Installazione di
dispositivi contro
le scariche
atmosferiche
Impianti elettrici
di messa a terra
Messa in
esercizio
Della
dichiarazione di
conformità
(art. 9 Legge
46/90)
Omologazione
Verifica a
campione
SI
(da parte
dell’I.S.P.E.S.L.)
SI
(Dichiarazione di
conformità, Art 9
legge 46/90)
Installatore
Impianti elettrici
di messa a terra
SI
(Dichiarazione di
conformità, Art 9
legge 46/90)
Installatore
Impianti elettrici
nei luoghi con
pericolo di
esplosione
SI
(Da parte
dell’U.S.L. (S.I.A.)
Az. U.S.L.
Servizio
Impiantistico
Antinfortunistico
Entro 30 gg.
Dalla data di
messa in
esercizio
58
PROCEDURE CONNESSE ALLE VERIFICHE PERIODICHE
Soggetto che
effettua
l’omologazione
Installazione di
dispositivi contro
le scariche
atmosferiche
Sportello Unico
Attività Produttive
(S.U.A.P.)
Dichiarazione di
conformità
all’U.S.L. (S.I.A.),
tramite lo
(S.U.A.P.)
57
Impianto
Tempi
Dopo
Dichiarazione di
l’effettuazione
conformità
della verifica
all’ISPESL o
dell’installatore ai all’U.S.L. (S.I.A.),
fini del rilascio
tramite lo
Impianti elettrici
nei luoghi con
pericolo di
esplosione
PROCEDURE CONNESSE ALL’OMOLOGAZIONE
Invio di
documentazione
SI
(da parte
dell’I.S.P.E.S.L.)
Impianto
Tipo
Periodicità
Verificatore
Installazione di
dispositivi contro
le scariche
Ambienti ordinari
5 anni
Az. U.S.L.
(S.I.A.) od
organismo
atmosferiche
Cantieri Edili
Locali medici
Ambienti Ma.r.c.i
2 anni
individuato dal
Ministero per
Attività Produttive
Impianti elettrici
di messa a terra
Ambienti ordinari
5 anni
Az. U.S.L.
(S.I.A.) od
organismo
Cantieri Edili
Locali medici
Ambienti Ma.r.c.i
2 anni
individuato dal
Ministero per
Attività Produttive
Tutti
2 anni
Come sopra
NO
59
Imp. elettrici nei
luoghi con pericolo esplosione
60
N.B. Per tutti i tipi di impianto (Impianti
elettrici di messa a terra, dispositivi di
protezione contro le scariche atmosferiche
e impianti in luoghi con pericolo di
esplosione) il datore di lavoro comunica
all’Ispesl e al Sia, le variazioni o le
modifiche sostanziali
I.S.P.E.S.L. Istituto Superiore Prevenzione e
Sicurezza Lavoro - Via Boldrini 14 Bologna S.I.A. Servizio Impiantistico Antinfortunistico P.zza Beretta 7 Ferrara S.U.A.P. Sportello Unico Attività Produttive del
61
Comune interessato