Formica del faraone (egiziana)

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Formica del faraone (egiziana)
Monomorium pharaonis
(franc.: Fourmi pharao, ted.: Pharaoameise, ingl.: Pharaoh ant)
Sviluppo: Una popolazione comprende numerose regine (fino ad alcune centinaia o più). Le
uova diploidi (da cui nascono le operaie) s'incontrano sempre, quelle aploidi (che diventano maschi) soltanto nella fase di riproduzione sessuale, che si verifica una volta all'anno. I maschi,
alati per tutta la vita, vivono soltanto da 2 a 3 settimane, mentre le regine, che perdono le ali dopo la copulazione, vivono circa 3 mesi o più lungo.
Presenza: In locali con temperature costantemente elevate, ad es. in ospedali, panetterie, case per animali o in prossimità di zone calde, come ad es. sistemi ad acqua calda o di riscaldamento centrale.
Alimentazione: Tutte le sostanze contenenti
proteine o zucchero. Onnivoro di prodotti animali
e vegetali in forma solida o liquida.
Danni: Sono estremamente fastidiose nonostante il loro piccolo corpo. Queste formiche non infestano soltanto a centinaia ed a migliaia i generi
alimentari, ma penetrano anche nei letti degli
abitanti, in modo da constringerli in fine a capitolare ed a lasciare l'appartamento.
La grande pericolosità risiede soprattutto nella
particolare scelta del loro nutrimento. Le formiche egiziane preferiscono proteine di ogni genere. Mangiano la carne sia cruda che preparata in
qualsiasi forma per il consumo umano, cotta, arrosto, insaccata, prosciutto, ecc. Esse coprono il
proprio bisogno di proteine ingerendo gli escrementi umani ed animali, urina, feci, sputo, ecc,
perfino il pus di ferite, cui accedono infilandosi
sotto le fasciature. Negli ospedali esse costituiranno quindi un vettore supplementare dell'infezione ospedaliera.
Con il suo piccolissimo corpo la formica può penetrare anche nelle apparecchiature mediche, in
tubi sterili ed in involucri.
Aspetto: Operaie: lunghezza 1.5 - 2.5 mm, di
colore ambra con una punta dell'addome leggermente più scura
Regina: lunghezza 3.5 - 4.5 mm, marrone scuro
Maschi: lunghezza 2.8 - 3.0 mm, neri 6.000 10.000 operaie rappresentano un peso di 1
grammo
Biologia e comportamento: Nidificazione:
normalmente, i nidi secondari veongondo costruiti partendo da quelli preesistenti, ma sono
ugualmente possibili altre varianti. Un volo nuziale non avviene, la copulazione ha luogo nel nido.
Struttura del nido: al centro si trovano le uova e
le crisalidi, mentre le larve più grandi sono disposte nelle zone periferiche. Le femmine sono
presenti in tutte le parti del nido. Le vie tracciate
all'interno del nido servono soprattutto allo spostamento delle regine.
Allevamento: le operaie nutrono le regine, i maschi, le operaie che lavorano all'interno e le larve.
Vie all'esterno del nido: dopo aver scoperto una
fonte alimentare, le formiche marcano le vie che
vi conducono con una traccia di feromone. Dette
vie possono avere una lunghezza di 20 m e più.
Diffusione: Nelle condizioni predominanti nell'Europa centrale, diffusione attiva avviene soltanto
all'interno della casa. Uno spostamento passivo,
che riguarda naturalmente in primo luogo le operaie, puo effettuarsi con differenti oggetti (generi
alimentari, negli ospedali si tratta soprattutto della biancheria). Una nuova nidificazione avviene
soltanto di rado tramite un tale trasferimento, in
quanto di regola non sono realizzate le condizioni preliminari (trasferimento anche delle regine).
Ecologia: Temperatura: dai luoghi in cui s'incontrano questi insetti si puo già desumere un gran
bisogno di calore. La temperatura del nido è
compresa tra 26 e 28°C. Fuori del nido sono tollerate però anche temperature inferiori, quando
devono essere sopportate durante la ricerca di
cibo.
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Nutrimento: le formiche possono sopravvivere
soltanto un paio di settimane senza nutrizione;
non esiste nessuna differenza tra operaie e regine.
Gli insetticidi portati dalle operaie nel nido devono giungere in dosi letali nella catena di nutrizione fino alle regine, cioè essi devono essere ancora attivi nonostante la riduzione inevitabile della quantità, senza però agire troppo presto, perché altrimenti sarebbero distrutte soltanto le prime maglie della catena. Ne risulterebbe una fase di carestia transitoria, ma complessivamente
sopportabile per il nido.
L'unico metodo di lotta efficace consiste attualmente nel mettere un'esca. Questa sostanza
contiene il nutrimento preferito dalle formiche
egizane e viene trasportata nel nido dalle operaie.
La durata del trattamento varia tra 4 e 8 settimane a seconda del grado di infestazione
Contromisure: La posizione nascosta dei nidi e
la catena di nutrizione operaia - regina rendono
assai difficile una lotta chimica con insetticidi e
procedimenti normali. La distruzione delle operaie fuori del nido risulta inefficace, in quanto esse saranno ben presto sostituite da altri individui
provenienti dal nido.
La formica egiziana è "infastidita" da insetticidi
spruzzati o polverizzati, soprattutto a causa
dell'effetto repellente degli insetticidi stessi. Le
operaie si rifugiano temporaneamente in un nascondiglio per ripresentarsi poco dopo in altri
luoghi.
Quindi:
Non spruzzare né polverizzare
in nessun caso!
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