fluorouracile

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FLUOROURACILE
INDICAZIONI TERAPEUTICHE
Trattamento palliativo del carcinoma della mammella, del colon, del retto, dello stomaco, del pancreas e del fegato (primitivo) in pazienti
selezionati, considerati intrattabili chirurgicamente o con altri mezzi. Ha dimostrato efficacia anche nel trattamento dei tumori dell’utero,
dell’ovaio e della vescica. Il farmaco può anche avere indicazioni come trattamento profilattico delle recidive dei tumori, quando l’intervento
chirurgico non garantisce la radicalità.
MECCANISMO D’AZIONE
Il fluorouracile è una pirimidina fluorourata appartenente alla categoria degli antimetaboliti, strutturalmente simile all’uracile. Non è ancora stato
chiarito l’esatto meccanismo (o meccanismi) d’azione, ma si presume che il farmaco agisca come antimetabolita in tre differenti modi. Il
desossiribonucleotide del farmaco, 5-fluoro-2'-desossiuridina-5'-fosfato, inibisce la timidilato sintetasi, inibendo perciò la metilazione dell’acido
desossiuridilico ad acido timidilico e quindi interferendo con la sintesi del DNA. Inoltre, il fluorouracile viene incorporato, per una piccola
frazione, nell’RNA, producendo un RNA anormale; in ultimo, inibisce l’utilizzazione di uracile presintetizzato nella sintesi dell’RNA, bloccando
l’uracile fosfatasi. Dal momento che DNA e RNA sono essenziali per la divisione e crescita cellulare, il fluorouracile può provocare una crescita
sbilanciata e morte della cellula.
PRINCIPALI DATI DI FARMACOCINETICA
Distribuzione: si distribuisce in tutti i tessuti e nei liquidi extracellulari, inclusi mucosa intestinale, midollo osseo, fegato, cervello, fluido
cerebro-spinale e tessuti neoplastici; volume di distribuzione da 13 a 27 l.
Metabolismo: epatico con metaboliti inattivi e attivi (diidro-5-fluorouracile).
Eliminazione: escrezione renale (7-20%); clearance renale da 170 a 180 ml/min; clearance totale del corpo per infusione continua da 3097 a
7000 ml/min; emivita (t 1/2 ) 6-22 min.
E. Battaglia, M. Vanzetta, S. Tolomeo, La terapia infusionale. Strumenti e metodi. © 2011 - The McGraw-Hill Companies
POSOLOGIA E MODALITÀ DI SOMMINISTRAZIONE
Il dosaggio deve essere personalizzato e calcolato sul peso corporeo effettivo del paziente, usando l’indice di massa magra corporea.
Modalità di somministrazione
Una dose giornaliera di 15 mg/kg, ma non superiore a 1 g per infusione, da diluire in 500 ml di destrosio 5% per iniezione o sodio cloruro 0,9%
per iniezione e somministrata per infusione endovenosa alla velocità di 40 gocce al minuto in 4 ore.
In alternativa, la dose giornaliera può essere infusa per 30-60 minuti, oppure con una infusione continua durante le 24 ore.
Questa dose giornaliera va somministrata in giorni successivi fino a che non si riscontrano segni di tossicità oppure fino a che non si è
somministrata una dose di 12-15 g. Questa sequenza di iniezioni costituisce un ciclo di terapia.
PRINCIPALI CONTROINDICAZIONI E AVVERTENZE
Controindicazioni
Ipersensibilità nota al fluorouracile; pazienti in stato di denutrizione; pazienti con diminuita funzionalità midollare; pazienti con infezioni gravi.
Avvertenze
Il fluorouracile è un farmaco che possiede elevata tossicità con un basso margine di sicurezza. I pazienti devono essere attentamente monitorati,
dal momento che difficilmente la risposta terapeutica si verifica senza qualche segno di tossicità. In particolare bisogna valutare attentamente la
crasi ematica (piastrine e globuli bianchi), prestare attenzione ai primi segni di stomatiti, ulcerazioni gastrointestinali, emorragie.
Gravidanza e allattamento: le donne in età fertile non devono cominciare la terapia con fluorouracile fino a che non sia stata esclusa una
eventuale gravidanza e devono anche essere informate sui potenziali rischi per il feto in caso si instaurasse una gravidanza durante il trattamento.
Poiché inibisce la sintesi di DNA, RNA e proteine, le donne in trattamento con il farmaco non devono allattare al seno.
PRINCIPALI REAZIONI AVVERSE con particolare riferimento a quelle legate alla terapia infusionale
Cardiovascolari: ischemia miocardica, infarto al miocardio, cardiomiopatia, dolore al petto, morte improvvisa; trattasi di reazioni avverse al
farmaco non comuni che avvengono più frequentemente dopo un’infusione continua ed entro diverse ore dall’inizio dell’infusione.
Dermatologiche: pelle secca, screpolature, alopecia (comune), sindrome mani-piedi, cambiamenti nelle unghie, rash cutanei (il più frequente è il
rash maculo-papulare). Gastrointestinali: stomatite, esofagofaringiti, nausea,vomito, anoressia, diarrea, ulcera gastrointestinale, sanguinamento.
Effetti ematologici: leucopenia (il più comune), agranulocitosi, anemia, epistassi, trombocitopenia, pancitopenia. Effetti immunologici: reazioni
allergiche, anafilassi. Effetti neurologici: confusione, disorientamento, euforia, nistagmo, sindrome acuta cerebellare, encefalopatia. Disturbi
visivi: stenosi dotto lacrimale, alterazioni della vista, eccessiva lacrimazione, fotofobia.
Complicazioni infusionali a livello delle arterie regionali: aneurisma arterioso, ischemia arteriosa, trombosi arteriosa, sanguinamento a livello
della cannula, ostruzione della cannula, sfilamento della cannula dal vaso venoso o fuoriuscita in loco del liquido infusionale, embolia,
fibromiositi, ascessi, infezioni a livello del sito in cui è inserita la cannula, tromboflebiti.
INCOMPATIBILITÀ FARMACEUTICHE
Non miscelare fluorouracile per iniezione con additivi per infusione endovenosa o con altri agenti chemioterapici.
E. Battaglia, M. Vanzetta, S. Tolomeo, La terapia infusionale. Strumenti e metodi. © 2011 - The McGraw-Hill Companies
MODALITÀ DI CONSERVAZIONE
Conservare il farmaco a temperatura compresa tra 15 e 25°C, nel contenitore originale per tenerlo al riparo dalla luce.
Il fluorouracile diluito con sodio cloruro allo 0,9% per iniezione o con destrosio 5% per iniezione è stabile per 48 ore a temperatura ambiente,
protetto dalla luce. La soluzione del fluorouracile per infusione endovenosa può cambiare colore durante lo stoccaggio; la validità e la sicurezza
del prodotto non sono compromessi. Se si dovesse formare un precipitato nella soluzione, dovuto a un’esposizione a basse temperature, scaldare
a 60°C e agitare vigorosamente; raffreddare fino a temperatura corporea prima dell’utilizzo.
FONTI: Riassunto Caratteristiche del farmaco; DRUGDEX® System.
E. Battaglia, M. Vanzetta, S. Tolomeo, La terapia infusionale. Strumenti e metodi. © 2011 - The McGraw-Hill Companies
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