Al p asso di ciascuno I libri digitali Uno strumento compensativo importante Maria Rosa Bianchi, Silvia Dal Canton I libri digitali AID I libri digitali dell’AID (Associazione Italiana Dislessia) sono il formato digitale dei libri di testo in adozione agli alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA)1. Vanno richiesti dalla famiglia all’indirizzo www.libroaid.it, dopo aver acquistato il volume cartaceo, essersi iscritti come soci all’AID ed aver pagato la quota annuale di iscrizione. È necessario avere a disposizione la certificazione di DSA, relativa al figlio per cui si richiede il manuale, rilasciata dal Servizio Sanitario Nazionale o da centri privati abilitati ad effettuare la diagnosi, i cui dati saranno da inserire all’atto della registrazione. I libri digitali AID vanno distinti dai libri digitali contenuti nei CD ROM allegati ai testi. Questi ultimi hanno molte risorse, come accedere ai contenuti multimediali e interattivi, ascoltare i dialoghi in lingua originale, accedere alle immagini e lavorarci sopra, approfondire argomenti, consultare e lavorare sul formato PDF. Tali testi digitali presentano però alcuni aspetti problematici. Nella maggior parte dei casi non si possono esportare sia il testo sia le immagini, leggere con la sintesi vocale, salvare il lavoro svolto in una propria cartella e stampare. beramente scaricabili dal web mentre altri sono esclusivamente a pagamento. Esempi di software gratuiti sono “Dspeech”, “Balabolka”, “Leggi per me”. Esempi di software a pagamento sono “Alpha Reader” (Erickson), “Carlo Pro” (Anastasis), “Personal Reader” (Anastasis). Dal libro digitale è possibile ricopiare il testo e incollarlo in formato Word. Questo permette di: a. Migliorare la leggibilità. Alcuni libri presentano un testo tutto giustificato con caratteri piccoli, a volte su più colonne (Fig. 1). Questo rende difficol- tosa la lettura, non facilita la tenuta del segno e il recupero delle informazioni importanti. Dai libri digitali possiamo copiare in un editor di testo (Word o Open Office) e riformattare in un formato più leggibile (es. Ariel/Calibri/ Verdana – Corpo 14 - interlinea 1,5 – paragrafato – non giustificato) (Fig. 2). Inoltre sul testo possono essere fatte tutte le operazioni necessarie: evidenziazione, selezione, annotazioni…. 1 D’ora in avanti si userà DSA ad indicare i Disturbi Specifici di Apprendimento Quali sono i vantaggi I libri digitali AID possono essere immediatamente sfogliati e ingranditi, aprendoli con “Acrobat Reader”, scaricabile dal sito www.adobe.com. La prima utilità del libro digitale è quella di poter essere ascoltato tramite la sintesi vocale. Per i ragazzi dislessici, questa è una grande possibilità di autonomia, potendo scegliere quando e dove ascoltare il testo, senza dipendere da un lettore umano. Esistono molti software che gestiscono la sintesi vocale; alcuni di essi sono li- 112 Sd NsMARZO Fig. 1. Pagina del testo G. Gentile, L. Ronga, A. Rossi Vedere la storia, 1, Editrice La Scuola, 2010, p. 108. Al p asso di ciascuno Maometto Le vicende della vita di Maometto ci sono note dal Corano, il libro sacro dei musulmani. Egli nacque intorno al 570 a La Mecca. Apparteneva a una nobile tribù beduina, che praticava il politeismo. Rimasto orfano molto giovane, lavorò per alcuni anni come carovaniere. Sposò una ricca vedova di nome Khadigia che gli assicurò la tranquillità economica e gli diede cinque figli. Maometto fino ai quarant’anni si occupò di commercio, tuttavia già in quel periodo aveva iniziato a maturare un atteggiamento molto critico verso la civiltà beduina, considerata troppo violenta e fortemente condizionata dall’ignoranza. Durante numerosi viaggi ebbe modo di conoscere la religione ebraica e quella cristiana. Intorno al 610, Maometto iniziò a predicare dicendo di aver avuto una visione. Gli era apparso l’arcangelo Gabriele che gli aveva svelato la verità che cercava: esisteva un unico Dio, Allah, terribile ma giusto. Allah aveva già parlato agli uomini attraverso molti profeti, come Abramo e Mosè; l’ultimo era stato Gesù. Ora aveva scelto lui, Maometto, come suo Profeta perché diffondesse la sua parola tra le popolazioni arabe. Maometto chiamò questa religione musulmana: in arabo, muslin vuol dire sottomesso a Dio. Il dovere fondamentale del buon credente, infatti, è abbandonarsi totalmente alla volontà di Allah. Questa sottomissione è detta in arabo islam e per questo motivo la religione di Maometto è chiamata anche religione islamica. Fig. 2. Esempio di riformattazione b. Selezionare solo le parti più significative, soprattutto di un testo lungo o complesso lasciando cadere eventuali passaggi non essenziali. Alcuni termini lessicali ostici possono addirittura essere sostituiti con altri più semplici. In questo modo l’alunno può studiare su un testo più sintetico ed accessibile (Fig. 3). L’unificazione politica e religiosa dell’Arabia La Mecca fu conquistata con le armi e Maometto fece allora distruggere tutti gli idoli tranne uno, la pietra nera. Disse che la pietra era un dono che Allah aveva fatto ad Adamo per indicargli dove costruire un tempio. E che originariamente non era nera: lo era diventata solo per i peccati degli uomini. L’opera di Maometto si orientò quindi verso ebbe due obiettivi: 1. consolidare la comunità islamica 2. eliminare le tribù arabe per farne un unico popolo sottomesso ad Allah. Due anni dopo, nel 632, Maometto morì: tutta l’Arabia era ormai unificata sotto il suo dominio e gli Arabi si sentivano un unico popolo. Un documento arabo del 650 circa dice: «Fummo poveri. Giacevamo sulla nuda terra; vestivamo pelo di cammello e lane, filati da noi stessi. Ma Allah, mosso a pietà, ci mandò un profeta. Ed ora che seguiamo i comandamenti di Dio, siamo un popolo nuovo; siamo diversi da quegli Arabi di prima: lo sappia il mondo!». Riduzione Semplificazione Fig. 3. Esempio di riduzione e semplificazione c. Svolgere gli esercizi. Dopo aver copiato e riformattato (o anche selezionato) gli esercizi, questi possono essere svolti in formato digitale, senza dover ricopiare. Se necessario possono essere rese più chiare le indicazioni per lo svolgimento (ad esempio indicando i diversi passaggi in successione) (Figg. 4 e 5). Fig. 4. Pagina del testo: E. Sergio, Quaderni di grammatica, Editrice La Scuola, 2010, p. 204. NsMARZO Sd 113 Al p asso di ciascuno 1. Colora gli aggettivi in rosso e i pronomi in verde a. Ci fu un tempo in cui c’era una certa abbondanza di mezzi, poi le cose cambiarono; la nostra vita non è mai stata facile, anche se certi pensano che non sia vero. b. ……. c. Entrambi i genitori sono venuti a protestare; ambedue però, poi hanno chiesto scusa. d. ……… e. Quel libro mi ha fatto passare ore indimenticabili; questo, che sto leggendo ora, è noioso. f. Troppa acqua è caduta in questi giorni; chissà se la nostra terra riuscirà a sopportarla? g. I miei allievi sono numerosi, i tuoi sono pochi. 2. Indica se i pronomi scritti in corsivo nelle seguenti frasi sostituiscono N - un nome A - un aggettivo P - un’intera proposizione Copia e incolla la risposta esatta a. Paolo è arrivato. Egli aveva fretta. N - un nome b. L’abito che indossi è il medesimo che abbiamo ammirato nel negozio. N - un nome c. Gli Italiani hanno le loro usanze e gli Inglesi le loro. N - un nome + A - un aggettivo d. Non è bello dire delle bugie, ciò non mi piace. P - un’intera proposizione e. Grazia sparì improvvisamente e questo ci lasciò sbigottiti. P - un’intera proposizione f. Amo il colore giallo, per me esso è solare. N - un nome + A - un aggettivo g. È bello viaggiare? Sì, lo è. A - un aggettivo 1 - Chi era Maometto? 2 - Quali critiche Maometto mosse alla civiltà beduina? 3 - Che cosa rivelò l’arcangelo Gabriele a Maometto? ... A - Che cosa ricercava Maometto quando gli apparve l’arcangelo Gabriele? C - Che differenza c’è tra i termini musulmano e islamico? Maometto Le vicende della vita di Maometto ci sono note dal Corano, il libro sacro dei musulmani. Egli nacque intorno al 570 a La Mecca. Apparteneva a una nobile tribù beduina, che praticava il politeismo. Rimasto orfano molto giovane, lavorò per alcuni anni come carovaniere. Sposò una ricca vedova di nome Khadigia che gli assicurò la tranquillità economica e gli diede cinque figli. Maometto fino ai quarant’anni si occupò di commercio, tuttavia già in quel periodo aveva iniziato a maturare un atteggiamento molto critico verso la civiltà beduina, considerata troppo violenta e fortemente condizionata dall’ignoranza. Durante numerosi viaggi ebbe modo di conoscere la religione ebraica e quella cristiana. Intorno al 610, Maometto iniziò a predicare dicendo di aver avuto una visione. Gli era apparso l’arcangelo Gabriele che gli aveva svelato la verità che cercava: esisteva un unico Dio, Allah, terribile ma giusto. Allah aveva già parlato agli uomini attraverso molti profeti, come Abramo e Mosè; l’ultimo era stato Gesù. Ora aveva scelto lui, Maometto, come suo Profeta perché diffondesse la sua parola tra le popolazioni arabe. Maometto chiamò questa religione musulmana: in arabo, muslin vuol dire sottomesso a Dio. Il dovere fondamentale del buon credente, infatti, è abbandonarsi totalmente alla volontà di Allah. Questa sottomissione è detta in arabo islam e per questo motivo la religione di Maometto è chiamata anche religione islamica. Fig.6. Esempio di risposta alle domande con colori e. Riassumere. Una volta che nel testo sono state evidenziati i passaggi significativi, si può operare un lavoro di sintesi copiando e incollando le parti selezionate e aggiungendo ciò che manca (es. i connettivi) (Figg. 7 e 8). Fig. 5. Testo copiato, riformattato ed eseguito al Pc. Sono state riscritte le indicazioni per lo svolgimento. d. Rispondere a domande. Quando la richiesta è di rispondere a domande, ad esempio di comprensione del testo, il ragazzo con DSA, trovandosi i quesiti in fondo al testo, deve rileggere per poter rispondere. La rilettura non ha una velocità e una comprensione migliori della prima lettura, quindi lo sforzo e il tempo necessario a alla risposta diventano eccessivi. Un suggerimento è quello di ricopiare il testo facendolo precedere dalle domande, evidenziate con diversi colori. Avendo presente che cosa si desidera cercare, già alla prima lettura sarà possibile evidenziare del colore corrispondente le parti contenenti le risposte ai quesiti. In questo modo sarà molto più semplice e veloce recuperare le risposte necessarie (Fig. 6). 114 Sd NsMARZO Fig.7. Pagina del testo D. Baldissin, G. D’Ambrosio, E. Leonardi, A. Limata, V. Passarini, Terra dei popoli, 1, Editrice La Scuola Al p asso di ciascuno Come vivono gli immigrati in Italia? Per rispondere a questa domanda facciamo ancora una volta riferimento all’indagine sociale del Ministero dell’Interno. La ricerca afferma che circa tre immigrati su quattro hanno attualmente un lavoro. Tra coloro che lavorano, la maggioranza ha un contratto regolare. Come si osserva nella tabella in questa pagina, la maggior parte degli immigrati trova occupazione come operaio soprattutto nel campo dell’edilizia o nelle fabbriche, dove svolge mansioni spesso poco qualificate; oppure come assistente agli anziani o come agricoltore stagionale. Un buon numero lavora anche in proprio come ambulante, ristoratore o artigiano. Moltissimi di questi immigrati hanno trovato lavoro perché hanno accettato di svolgere compiti che gli italiani non compiono più, ritenendoli troppo faticosi o di basso livello. Come vivono gli immigrati in Italia? Un’indagine sociale del Ministero dell’Interno rivela che circa tre immigrati su quattro hanno attualmente un lavoro, la maggioranza ha un contratto regolare. I lavori più comuni sono: 1. operaio soprattutto nel campo dell’edilizia o nelle fabbriche 2. assistente agli anziani 3. agricoltore stagionale. 4. ambulante, ristoratore o artigiano. Moltissimi immigrati svolgono compiti che gli italiani non compiono più perché troppo faticosi o di basso livello. Fig. 9. D. Baldissin, G. D’ambrosio, E. Leonardi, A. Limata, V. Passarini, Terra dei popoli, op. cit., p. 30 Parti eliminate Parti aggiunte Fig. 8. Testo suddiviso in due parti, selezionato e ricomposto. In rosso le parti aggiunte. f. Copiare immagini, schemi e tabelle. Nella maggior parte dei casi i libri di testo in adozione hanno materiale molto interessante come immagini, tabelle riassuntive, schemi e mappe. Sono quindi materiali compensativi che aiutano e sostengono l’attenzione e la memorizzazione. Si possono quindi stampare e raccogliere perché i ragazzi possano averli a disposizione durante lo svolgimento degli esercizi, le interrogazioni o le verifiche. Maria Rosa Bianchi, Silvia Dal Canton Fig. 10. F. Randazzo, A. Arzuffi, P. Stroppa, Oro blu. Scienze & risorse per un mondo sostenibile, vol. 2, Editrice La Scuola, p. 17. NsMARZO Sd 115