corso "R.M. Metodo Mézières" sede: Park Hotel Amaranto Roma Via Laurentina 5 date 13 14 15 16 17 18 19 ottobre 2007 10 11 12 13 14 15 16 dicembre 2007 orario: 09,00 – 13,00 14,00 - 18,00 Razionale e abstract I moduli base ed avanzato sono una unità didattica e vengono svolti uno di seguito all’altro. Modulo di base Durata 7 giorni per un totale di 56 ore (20 ore parte teorica, 36 ore parte pratica) Prerequisiti conoscenza dell’anatomia e della fisiologia dell’apparato locomotore Contenuti - obiettivi generali del Metodo - la perdita della simmetria corporea: cause fisiologiche e funzionali - elementi di fisica: equilibrio statico e dinamico - elementi di fisica: analisi dei sistemi semplici e complessi - elementi di fisica: leggi dei sistemi complessi e teoria del caos - elementi di fisica: variazione delle linee di forza muscolari in relazione alla postura - fisiologia dei centri corticali e di quelli sottocorticali - obiettivi specifici del Metodo - contrazione isometrica ed isotonica - l’azione muscolare, la coppia agonista-antagonista - azione sul sistema neurovegetativo - il confronto morfologico e la forma morfologica di riferimento - la divisione anatomo-fisiologica in due blocchi (superiore ed inferiore) - le catene muscolari: definizione e fisiologia - le quattro catene muscolari: posteriore, anteriore del collo, brachiale, antero-interna - gli elementi delle catene proprie del blocco superiore, inferiore e gli elementi comuni ai due blocchi obiettivi specifici acquisire la capacità di eseguire: - esame obiettivo statico e dinamico del paziente - raccolta dell’anamnesi - studio morfologico del paziente e suo confronto con la forma morfologica di riferimento - relazioni muscolo-scheletriche - modificazione dei rapporti muscolo-scheletrici nelle varie posture - impostazione della respirazione - esercizi del blocco superiore - lavoro supino, manovre correttive per: inclinazione e rotazione del capo, articolazione temporomandibolare, vertebre cervicali e toraciche, spalle, torace, bacino, arti superiori, lordosi, cifosi, scoliosi. - manovre correttive, aggravanti correttive, posizionamenti Metodi e strumenti - la parte teorica sarà esposta con l’ausilio di materiale visivo e cartaceo - la parte pratica prevede un coinvolgimento diretto degli allievi nelle esercitazioni: osservazione diretta delle modificazioni posturali su di sé e negli altri partecipanti,trattamento ed esperienze di role playing. - è necessario abbigliamento comodo con l’uso di costume da bagno (a due pezzi) per le esercitazioni Verifica formativa e sommativa La struttura del corso prevede verifiche in itinere e finali sull’apprendimento degli argomenti e della tecnica tramite prove strutturate individuali e di gruppo. Modulo avanzato Durata 7 giorni per un totale di 56 ore (16 ore parte teorica, 40 ore parte pratica) Prerequisiti raggiungimento degli obiettivi specifici previsti nel modulo di base Contenuti: valutazione, diagnosi e trattamento delle patologie a carico del ginocchio distinte in: • • • • • • ginocchio recurvato ginocchio intraruotato ginocchio extraruotato ginocchio varo ginocchio valgo ginocchio flesso diagnosi e trattamento delle patologie a carico dell’apparato locomotore distinte in: - vertebrali (scoliosi, iperlordosi, cifosi, compressione dei dischi intervertebrali e relative radicolopatie, sciatalgia, cervico-brachialgia, ecc.) articolari (artrosi, periartrite scapolo-omerale, coxartrosi, gonartrosi, ecc.) muscolari (lombalgia, torcicollo, mialgie, ecc.) dismorfiche (lussazione e locking temporo-mandibolare, ginocchia vare o valghe, piede piatto o cavo, ecc.) obiettivi specifici acquisire la capacità di eseguire: - massaggio secondo il Metodo Mézières - esercizi del blocco inferiore - lavoro in postura ad arti inferiori elevati, manovre correttive per: spalle, torace, bacino, lordosi, cifosi, scoliosi • lavoro in postura ad arti inferiori elevati, correzioni rivolte alla globalità del corpo e specificamente agli arti inferiori - massaggio secondo il Metodo Mézières - esercizi del blocco inferiore - lavoro in postura seduti, manovre correttive per: spalle, torace, bacino, lordosi, cifosi, scoliosi - lavoro in postura seduti, correzioni rivolte alla globalità del corpo e specificamente ai piedi - esercizi di correzione specifica per le diverse patologie ortopediche vertebrali, articolari, muscolari e dismorfiche - la scelta terapeutica - trattamento in base all’esame obiettivo, alla sintomatologia, agli schemi di difesa. - progressione dalle tecniche di base a quelle più complesse (tassonomia terapeutica) - programmazione dell’iter terapeutico in 3 fasi: iniziale, intermedia ed avanzata - organizzazione delle cartelle pazienti e dossier fotografici Metodi e strumenti - la parte teorica sarà esposta con l’ausilio di materiale visivo e cartaceo. - la parte pratica prevede un coinvolgimento diretto degli allievi nelle esercitazioni: osservazione diretta delle modificazioni posturali su di sé e negli altri partecipanti, trattamento ed esperienze di role playing. - E’ necessario abbigliamento comodo con l’uso di costume da bagno (a due pezzi) per le esercitazioni Verifica formativa e sommativa La struttura del corso prevede verifiche in itinere e finali sull’apprendimento degli argomenti e della tecnica tramite prove strutturate individuali e di gruppo. Francoise Mézières Nel 1937 Francoise Mézières si diploma come Terapista della Riabilitazione presso l’Ecole Francaise d’Orthopedie. Dopo il diploma rimane presso l’“Ecole” per svolgere sia l’attività di Terapista che quella di insegnante di ginnastica medica. Prime osservazioni Il Metodo nasce dall’osservazione di un fenomeno inaspettato da parte della Mézières nel 1947. Il fenomeno viene osservato su una paziente affetta da ipercifosi dorsale e periartrite scapolo-omerale bilaterale, curata per due anni con corsetto di cuoio e ferro. Questo non solo non aveva portato miglioramenti ma le aveva procurato escoriazioni. Françoise Mézières, dopo aver tentato, senza successo, mentre era in posizione seduta, di farle portare le spalle in dietro premendo sull’apice della cifosi, non trovò altre soluzioni che distenderla sul dorso ed esercitare una pressione sulle spalle. Questa manovra poco efficace per le spalle, provocò immediatamente una marcatissima iperlordosi lombare. Impedendola con la retroversione del bacino per mezzo della flessione delle ginocchia sull’addome, l’iperlordosi si spostò immediatamente al livello del collo. Mézières ripeté più volte l’esperimento ed il fenomeno continuò a presentarsi fornendo chiari dati sullo stato dei muscoli dorsali in esame. Da questi dati dedusse che la lordosi si era spostata lungo il rachide come un anello lungo un asse e quindi che: 1) I numerosi muscoli dorsali si comportano come un unico muscolo; 2) Questi sono troppo corti; 3) Tutte le azioni localizzate, tanto in allungamento che in accorciamento, si ripercuotono istantaneamente su tutto l’insieme della muscolatura; 4) Gli sforzi, gli allungamenti, le detorsioni, il dolore, implicano immediatamente un blocco diaframmatico in inspirazione. Il diaframma quindi, non è solo motore respiratorio ma anche muscolo accentuatore della lordosi lombare attraverso l’azione esercitata dai suoi pilastri sulla L2 a sinistra e sulla L2 L3 a destra, azione in cui i pilastri del diaframma sono sinergici dello psoas che esercita una trazione anteriore sulla colonna da D12 a L5. diaframm risultant ileo- Muscoli retratti I muscoli sono costituiti da fasci longitudinali o miofibrille che presentano una striatura trasversale periodica costituita dall’alternarsi di dischi chiari (bande I), scuri (bande A), intermedi (dischi Z) ed in più le zone di Hansen (zone H) che compaiono solo durante la contrazione muscolare. Il sarcomero è l’unità che va da un disco Z a quello successivo. Vi sono due tipi di contrazione muscolare, isotonica ed isometrica: quando l’azione muscolare determina l’avvicinamento delle sue inserzioni, il muscolo effettua un lavoro isotonico che dà origine principalmente a dei sarcomeri in parallelo e quindi a muscoli voluminosi, corti e resistenti all’allungamento; quando, invece, il muscolo tenta di avvicinare le sue inserzioni per opporsi ad una forza esterna senza riuscirvi, compie una contrazione isometrica che dà origine principalmente a dei sarcomeri in serie e quindi a muscoli fusiformi, lunghi ed attivi. Durante tutte le attività motorie (camminare, sollevare pesi, mangiare, ecc.) l’Uomo utilizza le contrazioni isotoniche; ciò produce nel tempo un progressivo e costante accorciamento della muscolatura che a sua volta determinerà delle modificazioni morfologiche e la comparsa di problemi ortopedici. Il progressivo accorciamento muscolare è dunque fisiologico e determinato da tre fattori: 1) la fisiologia della contrazione isotonica sopra descritta; 2) la risposta muscolare in contrattura ed accorciamento che si verifica quando interviene un qualunque incidente di tipo meccanico (ad es. una distorsione). La contrattura ha lo scopo di immobilizzare l’articolazione colpita per permetterne la guarigione. La muscolatura però non ha la possibilità, una volta esauritasi la necessità di salvaguardare l’articolazione di autoallungarsi. Così la contrattura muscolare residua viene assorbita e ridistribuita su più muscoli (cioè alla propria catena cinetica) concorrendo all’accorciamento dell’insieme; 3) secondo l’impostazione psicoanalitica di scuola Reichiana, tutti i problemi della sfera emotiva (in senso lato, non solo quelli patologici) determinano a livello corporeo una contrattura muscolare. La muscolatura é così vista come archivio della memoria emotiva. L’insieme dei tre fattori che, come già detto, sono fisiologici e presenti in ognuno di noi, determina nel tempo, per somma di accorciamenti, quelle modificazioni del normale equilibrio corporeo che sono alla base di tutti i processi patologici. Lavorando sulle retrazioni muscolari è quindi possibile procedere controcorrente rispetto alla propria storia clinica ed intervenire sulle cause che l’hanno determinata. I muscoli lavorano insieme Dalla descrizione delle prime osservazioni é emerso che i muscoli dorsali si comportano come un unico muscolo; ciò dà origine a quelle che Mézières definisce catene cinetiche. Una catena cinetica è un sistema di muscoli poliarticolari ricoprentesi ed influenzantesi come le tegole di un tetto. Tutti gli elementi di una catena cinetica sono solidali, così che tutte le azioni localizzate (sia allungamenti che accorciamenti) provocano il raccorciamento del sistema, per flessione o rotazione. Le catene cinetiche sono ipertoniche e retratte per somma di forze muscolari e non si possono allungare che attraverso la contrazione isometrica. Secondo il Metodo si definiscono quattro catene: • anteriore del collo • brachiale • antero-interna • posteriore La catena cinetica posteriore si estende dall’occipite alle dita dei piedi, risale anteriormente sino al ginocchio ed é costituita dai muscoli detti della “statica”; questi assicurano con il loro tono e la loro tensione fibroelastica la stabilità dei vari elementi e dell’equilibrio. Sono anche responsabili del mantenimento dell’equilibrio attraverso i riflessi posturali qualora venga messo in pericolo. Hanno inoltre una maggiore quantità di tessuto connettivo fibroso e tendono, più di altri, a fissare gli accorciamenti ed a retrarsi. La catena cinetica posteriore, vista la sua estensione, interviene in tutti i movimenti tanto come motore che come freno ed è implicata in tutti i dismorfismi. Le altre catene, antero-interna (muscoli iliaci, psoas e diaframma), anteriore del collo (dall’apofisi basilare a D3), sono sinergiste della catena posteriore. Inefficacia azioni localizzate Abbiamo già visto come secondo le osservazioni, un’azione localizzata produce delle retrazioni muscolari a monte o a valle della zona interessata e che quindi la “lunghezza totale” della muscolatura non viene modificata (ad es, facendo la “spaccata” per allungare gli adduttori si determina un accorciamento della muscolatura lombare in quanto un’apertura degli arti inferiori oltre i 40 gradi, fisiologicamente, produce un’accentuazione della lordosi lombare). Altro fattore di inefficacia della azioni localizzate è rappresentata dal fatto che un qualunque dismorfismo non è mai espressione di un accorciamento muscolare locale ma è l’espressione dell’accorciamento dell’insieme: al piede piatto, ad esempio, si associano nella maggioranza dei casi, la rotazione interna e il valgismo (a X) delle ginocchia, l’accentuazione della lordosi lombosacrale, la risposta in cifosi o in infossamento della zona infrascapolare e lo spostamento in avanti (rispetto la linea dei talloni) del capo. Al piede cavo sarà associato il varismo (ad “O”) delle ginocchia, l’iperlordosi lombare, ecc. Da ciò deriva che, qualunque sia il problema, è necessario guardare al corpo nel suo insieme osservando tutti i compensi e, successivamente, trattarlo nella sua globalità. Dismorfismo La contrattura e successiva retrazione muscolare organizzata nelle catene cinetiche determina una modificazione della normale simmetria corporea. Per Françoise Mézières è questa la causa di tutte le patologie ortopediche (tranne quelle di origine congenita). La retrazione delle catene cinetiche determina cioè la deviazione della colonna vertebrale (scoliosi, iperlordosi, ecc), una spalla più alta dell’altra, il bacino ruotato, le ginocchia vare o valghe, ecc. E’ quindi la muscolatura che influenza e modifica i normali rapporti scheletrici; le patologie che ne derivano (periartriti, sciatalgie, scoliosi ecc.) sono tutte risolvibili riallungando la muscolatura. Nella periartrite scapolo-omerale, ad esempio, la contrattura muscolare determina uno spostamento dell’omero all’interno dell’articolazione della spalla, la testa dell’omero perde la sua posizione centrale, entra in contatto con una parte della cavità articolare della scapola e determina un’infiammazione da sfregamento che, se non trattata, evolve in periartite. Ciò determinerà oltre ad un’impotenza funzionale, una modificazione morfologica: la spalla colpita risulterà, rispetto alla sana, più alta o bassa, più anteposta o retroposta; il capo potrà inclinarsi da un lato; il bacino ruotare; ecc. In questo esempio il trattamento non dovrà avvalersi di mobilizzazioni ma, al contrario, si dovrà ricercare quali muscoli, accorciandosi, hanno determinato lo spostamento dell’omero (e le altre asimmetrie) per riallungarli attraverso il lavoro isometrico. In questo modo l’omero tornerà nella sua posizione centrale all’interno dell’articolazione. Così facendo, lavorando sulle cause che hanno prodotto l’insorgenza della patologia, la spalla recupererà stabilmente la sua corretta simmetria e la sua capacità funzionale. Biotipo di riferimento Secondo Mézières l’Uomo ha una sua forma ottimale e tutte le deviazioni da questa forma perfetta non sono altro che l’espressione del disequilibrio corporeo in atto che porterà alla comparsa dei processi patologici visti, non più come fenomeni accidentali, ma come il prodotto di più fattori operanti nel tempo. Per Mézières tutti i dismorfismi che non siano di natura congenita, sono sempre correggibili. In stazione eretta, con i piedi uniti, il biotipo di riferimento ha le seguenti caratteristiche: - visto dal davanti: i due emilati corporei sono simmetrici con le anche e le spalle allo stesso livello e prive di rotazioni, gli arti inferiori hanno gli alluci, i malleoli, i polpacci (terzo superiore), le ginocchia e le cosce (terzo superiore) in leggero contatto; - visto di profilo: lungo una linea immaginaria perpendicolare al terreno, i talloni, i polpacci (terzo superiore), i glutei, le scapole, la nuca, sono a contatto con la suddetta linea. Lavoro globale Abbiamo visto che, secondo Françoise Mézières, è la muscolatura organizzata in catene che influenza lo scheletro; quindi agendo sulla prima si può correggere il secondo. Dai principi fin qui esposti è derivata una tecnica fondata sulla necessità di evitare l’aumento analitico della forza di ciascun muscolo. Tale tecnica prevede, al contrario, di allungare, attraverso il lavoro isometrico, l’insieme dei muscoli in catena durante l’espirazione profonda. Durante il trattamento la morfologia del paziente verrà di continuo messa a confronto con quella del biotipo di riferimento e col progressivo avvicinamento di queste si avrà la soluzione del problema patologico in corso. Il lavoro sarà contemporaneo su tutte e quattro le catene perché le azioni localizzate non modificano la lunghezza totale della muscolatura. Il lavoro sarà in espirazione perché durante il momento inspiratorio o nell’apnea, il diaframma, agendo sui suoi pilastri, determina un’accentuazione della lordosi lombare. Il lavoro si avvarrà delle contrazioni isometriche perché sono le uniche in grado di far aumentare il numero dei sarcomeri in serie facendo si che il muscolo guadagni in lunghezza, elasticità e forza. In sintesi, possiamo definire il Metodo Mézières come una tecnica di riabilitazione attiva costituita da trattamenti individuali differenziati in funzione delle specifiche esigenze terapeutiche e dalle caratteristiche soggettive della persona che intraprende il trattamento e che, attraverso la contrazione isometrica in espirazione delle catene cinetiche retratte, determina una modificazione morfologica del corpo avvicinandolo, in proporzione al numero di trattamenti eseguiti, alla sua forma ideale. Il campo d’interesse è quello della patologia ortopedica: • vertebrale (scoliosi, iperlordosi, dorso curvo, compressione dei dischi intervertebrali e relative ra- dicolopatie, sciatalgia, cervico-brachialgia, ecc.) • articolare (artrosi, periartrite scapolo-omerale, coxartrosi, ecc.) • muscolare (lombalgia, torcicollo, mialgie, ecc.) • dismorfica (lussazione temporo-mandibolare, scapole alate, ginocchia vare o valghe, piede piatto o cavo, alluce valgo, ecc.). Il Metodo Mézières trova inoltre applicazione nell’ambito della medicina preventiva. Si rivolge, infatti, a tutti coloro che, pur non manifestando una patologia ortopedica, desiderano raggiungere e mantenere uno stato di benessere, attraverso una maggiore conoscenza del sé corporeo e la sua risimmetrizzazione. Programma corso "R.M. Metodo Mézières modulo base” Durata 7 giorni 56 ore Prerequisiti conoscenza dell’anatomia e della fisiologia dell’apparato locomotore 13 ottobre 2007 • • • ore 9 – 13 teoria: obiettivi generali del Metodo la perdita della simmetria corporea: cause fisiologiche e funzionali Ore 14 – 15 teoria: esame obiettivo statico e dinamico del paziente Ore 15 – 18 pratica: • osservazione diretta delle modificazioni posturali su di sé e negli altri partecipanti 14 ottobre 2007 • • • • • • ore 9 –13 teoria: elementi di fisica: equilibrio statico e dinamico elementi di fisica: analisi dei sistemi semplici e complessi elementi di fisica: leggi dei sistemi complessi e teoria del caos il confronto morfologico e la forma morfologica di riferimento ore 14 –15 teoria: studio morfologico del paziente e suo confronto con la forma morfologica di riferimento ore 15-18 pratica: studio morfologico degli allievi e confronto con la forma morfologica di riferimento 15 ottobre 2007 • • • • • • ore 9 –13 teoria: elementi di fisica: variazione delle linee di forza muscolari in relazione alla postura fisiologia dei centri corticali e di quelli sottocorticali obiettivi specifici del Metodo contrazione isometrica ed isotonica l’azione muscolare, la coppia agonista-antagonista azione sul sistema neurovegetativo ore 14-16 teoria: • valutazione e diagnosi per: inclinazione e rotazione del capo, articolazione temporomandibolare, vertebre cervicali e toraciche, spalle, torace, bacino, arti superiori, lordosi, cifosi, scoliosi. ore 16-18 pratica: • valutazione e diagnosi per: inclinazione e rotazione del capo, articolazione temporomandibolare, vertebre cervicali e toraciche, spalle, torace, bacino, arti superiori, lordosi, cifosi, scoliosi. 16 ottobre 2007 • • • • ore 9 – 13 teoria relazioni muscolo-scheletriche impostazione della respirazione ore 14-18 pratica relazioni muscolo-scheletriche impostazione della respirazione 17 ottobre 2007 • • • ore 9-13 teoria: la divisione anatomo-fisiologica in due blocchi (superiore ed inferiore) le catene muscolari: definizione e fisiologia le quattro catene muscolari: posteriore, anteriore del collo, brachiale, antero-interna • gli elementi delle catene proprie del blocco superiore, inferiore e gli elementi comuni ai due blocchi ore 14- 15 teoria • palpazione vertebre cervicali e toraciche • test di diagnostica differenziale e influenza sulla postura degli apparati visivi e masticatori ore 15-18 pratica • palpazione vertebre cervicali e toraciche • test di diagnostica differenziale e influenza sulla postura degli apparati visivi e masticatori 18 ottobre 2007 • • • • ore 9-13 teoria: raccolta dell’anamnesi manovre correttive, aggravanti correttive, posizionamenti esercizi del blocco superiore ore 14-18 teoria: lavoro supino: valutazione, diagnosi e manovre correttive per: inclinazione e rotazione del capo, articolazione temporo-mandibolare, vertebre cervicali e toraciche, spalle, torace, bacino, arti superiori, lordosi, cifosi, scoliosi. 19 ottobre 2007 • • • • ore 9 – 13 pratica: lavoro supino: valutazione, diagnosi e manovre correttive per: inclinazione e rotazione del capo, articolazione temporo-mandibolare, vertebre cervicali e toraciche, spalle, torace, bacino, arti superiori, lordosi, cifosi, scoliosi. Ore 14-18 continuazione lavori pratici Metodi e strumenti la parte teorica sarà esposta con l’ausilio di materiale visivo e cartaceo. la parte pratica prevede un coinvolgimento diretto degli allievi nelle esercitazioni: osservazione diretta delle modificazioni posturali su di sé e negli altri partecipanti, trattamento ed esperienze di role playing. E’ necessario abbigliamento comodo con l’uso di costume da bagno (a due pezzi) per le esercitazioni Verifica formativa e sommativa La struttura del corso prevede verifiche in itinere e finali sull’apprendimento degli argomenti e della tecnica tramite prove strutturate individuali e di gruppo. Programma corso "R.M. Metodo Mézières modulo avanzato” Durata 7 giorni 56 ore Prerequisiti aver raggiunto gli obiettivi del modulo base 10 dicembre 2007 • • ore 9-13 teoria: • analisi vettoriale e diagnosi differenziale delle patologie a carico del ginocchio massaggio secondo il Metodo Mézières • esercizi del blocco inferiore ore 14-18 pratica • trattamento delle patologie a carico del ginocchio massaggio secondo il Metodo Mézières • esercizi del blocco inferiore 11 dicembre 2007 • • • • ore 9-13 teoria: lavoro in postura ad arti inferiori elevati, manovre correttive per: spalle, torace, bacino, lordosi, cifosi, scoliosi lavoro in postura ad arti inferiori elevati, correzioni rivolte alla globalità del corpo e specificamente agli arti inferiori ore 14-18 pratica lavoro in postura ad arti inferiori elevati, manovre correttive per: spalle, torace, bacino, lordosi, cifosi, scoliosi lavoro in postura ad arti inferiori elevati, correzioni rivolte alla globalità del corpo e specificamente agli arti inferiori 12 dicembre 2007 ore 9 – 13 teoria • analisi vettoriale e diagnosi differenziale delle patologie a carico del piede • lavoro in postura seduta ore 14-18 pratica • trattamento delle patologie a carico del piede • lavoro in postura seduta 13 dicembre 2007 • • • ore 9 –13 teoria lavoro in postura seduti, manovre correttive per: spalle, torace, bacino, lordosi, cifosi, scoliosi lavoro in postura seduti, correzioni rivolte alla globalità del corpo e specificamente ai piedi • esercizi di correzione specifica per le diverse patologie ortopediche vertebrali, articolari, muscolari e dismorfiche ore 14- 18 pratica lavoro in postura seduti, manovre correttive per: spalle, torace, bacino, lordosi, cifosi, scoliosi • lavoro in postura seduti, correzioni rivolte alla globalità del corpo e specificamente ai piedi • esercizi di correzione specifica per le diverse patologie ortopediche vertebrali, articolari, muscolari e dismorfiche 14 dicembre 2007 • • • • • • • • ore 9-13 teoria la scelta terapeutica trattamento in base all’esame obiettivo, alla sintomatologia, agli schemi di difesa. progressione dalle tecniche di base a quelle più complesse (tassonomia terapeutica) programmazione dell’iter terapeutico in 3 fasi: iniziale, intermedia ed avanzata • organizzazione delle cartelle pazienti e dossier fotografici ore 14-18 pratica diagnosi e trattamento delle patologie a carico dell’apparato locomotore distinte in: vertebrali (scoliosi, iperlordosi, cifosi, compressione dei dischi intervertebrali e relative radicolopatie, sciatalgia, cervico-brachialgia, ecc.) articolari (artrosi, periartrite scapolo-omerale, coxartrosi, gonartrosi, ecc.) muscolari (lombalgia, torcicollo, mialgie, ecc.) dismorfiche (lussazione e locking temporo-mandibolare, ginocchia vare o valghe, piede piatto o cavo, ecc.) 15 dicembre 2007 • • • ore 9-13 pratica diagnosi e trattamento delle patologie a carico dell’apparato locomotore distinte in: vertebrali (scoliosi, iperlordosi, cifosi, compressione dei dischi intervertebrali e relative radicolopatie, sciatalgia, cervico-brachialgia, ecc.) articolari (artrosi, periartrite scapolo-omerale, coxartrosi, gonartrosi, ecc.) muscolari (lombalgia, torcicollo, mialgie, ecc.) • dismorfiche (lussazione e locking temporo-mandibolare, ginocchia vare o valghe, piede piatto o cavo, ecc.) Ore 14-18 continuazione lavori pratici, 16 dicembre 2007 ore 9-13 role playng valutazione diagnosi e pianificazione del trattamento, gli allievi vengono divisi in gruppi di 3-4 persone, uno assume ruolo di paziente gli altri quello di terapista ore 14-18 discussione collegiale sui lavori della mattinata • Metodi e strumenti la parte teorica sarà esposta con l’ausilio di materiale visivo e cartaceo. • • la parte pratica prevede un coinvolgimento diretto degli allievi nelle esercitazioni: osservazione diretta delle modificazioni posturali su di sé e negli altri partecipanti, trattamento ed esperienze di role playing. E’ necessario abbigliamento comodo con l’uso di costume da bagno (a due pezzi) per le esercitazioni Verifica formativa e sommativa La struttura del corso prevede verifiche in itinere e finali sull’apprendimento degli argomenti e della tecnica tramite prove strutturate individuali e di gruppo.