UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI
VALUTAZIONE COMPARATIVA A N.1 POSTO DI ORDINARIO
FACOLTA’ DI LETTERE E FILOSOFIA SETTORE SCIENTIFICO
DISCIPLINARE (M-Fil/06) BANDITO CON D.R. N. 6723 DEL 29-6-01, IL CUI
AVVISO E’ STATO PUBBLICATO NELLA G.U. DELLA REPUBBLICA IV
SERIE SPECIALE N. 54 DEL 10-7-01
SECONDA RIUNIONE
Il giorno 17 aprile 2002 alle ore 15.30 presso il Dip. di Sc. Filosofiche dell’Univ. di
Bari, si è riunita la Commissione giudicatrice della procedura di valutazione
comparativa come sopra indicata, nominata con decreto rettorale n. 11338 del 27-1101, pubblicato nella G.U.-IV Serie Speciale n. 94 del 27-11-01, per procedere alla
valutazione dei titoli e dei curricula complessivi dei candidati.
Risultano presenti i seguenti commissari:
-Prof. Nicolao Merker - Presidente
-Prof. Franco Crispini - Segretario
-Prof. Domenico Losurdo
-Prof. Giovanni Papuli
-Prof. Roberto Racinaro
La Commissione, a seguito di comunicazione da parte del settore per le valutazioni
comparative, prende atto della rinuncia alla presente valutazione dei candidati:
Bozzetti Dino, D’Amato Carmelo, Dini Alessandro, Sportelli Silvano.
La Commissione procede all’apertura dei plichi trasmessi dal Settore preposto
contenente i titoli, le pubblicazioni ed i curricula presentati dai candidati.
Indi la Commissione, tenendo presente i criteri di massima già stabiliti nella
precedente riunione del giorno 21-2-02, procede alla valutazione degli stessi.
Dopodiché, il Presidente invita ogni componente a formulare il giudizio individuale
nonché quello collegiale della Commissione nei riguardi di ciascun candidato, come
da allegati n. 1-2-3. che fanno parte integrante del presente verbale.
La seduta è tolta alle ore 20.30.
Letto, approvato e sottoscritto.
La Commissione:
-Prof. Nicolao Merker - Presidente
-Prof. Franco Crispini - Segretario
-Prof. Domenico Losurdo
-Prof. Giovanni Papuli
-Prof. Roberto Racinaro
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ALLEGATO AL VERBALE N. 2
ALL. 1
PROF./DOTT. Roberto Finelli
Giudizio espresso dal Prof. Franco Crispini
Il Prof. Roberto Finelli è autore di due volumi,Astrazione e dialettica dal romanticismo al
capitalismo. Saggio su Marx,1987, Mito e critica delle forme. La giovinezza di Hegel (17701801),1996 (ha anche una edizione tedesca, Lang, 2000), e di numerosi articoli su varie riviste ed
in volumi collettivi; è curatore, assieme ad altro autore di Marx, Critica del diritto statuale
hegeliano, e di Labriola, Discorrendo di socialismo e filosofia.
I vari articoli (diciannove) configurano lucidamente e con ampiezza di orizzonti gli sviluppi di una
ricerca che si rivolge fondamentalmente, attraverso Hegel, Marx, Gramsci, alle tematiche della
religione, della dialettica, della critica dell’economia, della politica, della natura e della storia, della
soggettività, della società civile. Molto accurate le due curatele.
Nella fitta letteratura critica su Hegel e Marx, gli studi del prof. Finelli si distinguono perché non
sembrano indulgere alle mode interpretative correnti negli ultimi anni, ed ai loro linguaggi. Il libro
del 1987 è una pregevole e chiara introduzione all’opera di Marx. Più maturo per prospettiva,
metodo, padronanza dei problemi è il volume del 1996 sugli anni della formazione di Hegel, tema
questo assai analizzato e presente nella storiografia hegeliana, che il prof. Finelli pone al centro di
una visione d’insieme costruita con serietà filologica e pregevole e convincente linearità teorica.
La produzione scientifica del prof. Finelli ha sbocchi originali, rigore critico e metodologico,
continuità temporale, rispondenza alle tematiche del settore scientifico-disciplinare, ottima
considerazione da parte della comunità scientifica. E’ sicuramente degno di essere preso in seria
considerazione nella presente procedura di valutazione comparativa.
Giudizio espresso dal Prof . Domenico Losurdo
Da un lato Hegel, l’idealismo tedesco e l’economia politica classica; dall’altro Marx e il marxismo
(Labriola, Gramsci, Althusser): sono questi i due principali filoni di ricerca del candidato. A rendere
particolarmente interessante la sua produzione (con libri e saggi pubblicati anche al di fuori
dell’Italia) è il costante procedere di pari passo della ricostruzione storica con una sottile indagine
teoretica. A completare il quadro interviene l’opera di traduzione di testi assai impegnativi.
Indubbia è la piena maturità scientifica conseguita dal candidato.
Giudizio espresso dal Prof. Nicolao Merker
Nella produzione scientifica del candidato emergono tre ambiti d'interesse. Il primo, di attenta
riconsiderazione filologica e storico-critica del marxismo classico, è documentato inizialmente da
alcuni specifici capitoli del volume (pubblicato nel 1982 in collaborazione con altro studioso)
Critica del soggetto e aporie dell'alienazione. Saggi sulla filosofia del giovane Marx e dalla
traduzione con commentario della marxiana Critica del diritto statuale hegeliano (1983, in
collaborazione con altro studioso secondo parti nettamente distinte). Tale versante si è poi
dispiegato ampiamente e in maniera filosoficamente e filologicamente convincente nella
monografia Astrazione e dialettica dal romanticismo al capitalismo. Saggio su Marx (1987).
Successivi saggi sulla logica di Hegel e di Marx (Logica analitica e logica "sintetica", 1996), poi su
Labriola e Althusser (1997, come introduzioni a edizioni di scritti dei due autori), e inoltre sul
materialismo di Engels (1997), su Gramsci (Sull'identità di storia, politica e filosofia, 1998;
Gramsci filosofo della prassi, 1999) e sull'uso delle categorie in Adam Smith, Hegel e Marx (2000)
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affrontano problemi importanti dell'intreccio concettuale tra storia e teoresi e contengono premesse
di originali sviluppi nuovi. Il secondo ambito, iniziato con saggi su Hegel e la religione (1986), su
natura e storia in Schelling e Hegel (1990) e sulla critica dello Hegel jenense a Kant (1995),
intendeva mirare a una ricostruzione complessiva degli anni filosofici formativi di Hegel.
L'esauriente volume del 1996, Mito e critica delle forme. La giovinezza di Hegel (1770-1801), con
successiva traduzione tedesca presso l'editore Lang nel 2000, assolve questo compito in maniera
egregia. Criteri storiografici improntati a scrupolosa contestualizzazione e conseguente sobrietà
ermeneutica, si uniscono alla padronanza filologico-filosofica dei testi e consentono una visione sia
analitica che sintetica, la quale oltre a risultati espositivi e critici di assai pregevole livello mostra
anche il senso complessivo della cultura tedesca tra la fine del '700 e l'inizio dell'800.
Un terzo centro d'interessi è individuabile in riflessioni specifiche sia sulla soggettività individuale
(un saggio su Freud, 1992; e uno sul problema corpo-mente, 1998), sia sulla normatività e
fenomenologia del convivere sociale (saggi del 1993, l'uno su "liberalismo, comunitarismo ed etica
del discorso", in tedesco, e l'altro su "comunità e società civile"). Vi emerge, come altresì da due
esaurienti voci ("Astrazione" ed "Eticità") per l' Enzyklopaedie Philosophie (Hamburg, 1999), la
riprova di come il candidato sappia far interagire bene gli aspetti teoretici e i contesti storici dei
temi e concetti presi in esame
Sia dall'impegno scientifico e didattico di lunga durata, pienamente coerente con il settore MFIL/06, sia dai risultati consegnati a lavori pubblicati in sedi ben conosciute, sia dagli echi ch'essi
hanno avuto, emerge il profilo di uno studioso pienamente maturo, impegnato in una costante e
proficua ricerca organicamente progettata, il quale merita vivissima attenzione ai fini del presente
procedimento valutativo.
Giudizio espresso dal Prof. Giovanni Papuli
Egli presenta tre monografie, tre curatele e diciotto fra articoli, interventi, voci e recensioni. Da
rilevare che una delle monografie ha avuto un’integrale edizione in tedesco e che una delle curatele,
quella relativa alla Critica del diritto statuale di Hegel , risulta particolarmente impegnativa sia sul
piano della traduzione che su quello del commento del testo.
L’interesse predominante nella produzione del Finelli riguarda lo sviluppo del pensiero
dell’idealismo classico tedesco, con particolare riferimento a Hegel, nonché la maturazione e lo
sviluppo del marxismo. Le pubblicazioni del candidato propongono un’interpretazione
particolarmente originale di alcune fasi salienti del pensiero hegeliano e di quello marxiano.
La fase giovanile del pensiero hegeliano viene considerata in una prospettiva molto originale
rispetto alle correnti interpretazioni, che prediligono la tematica etico-politica e trascurano quegli
aspetti antropologici, psicologici e logici, sui quali, invece, si sofferma il Finelli tracciando dello
stesso pensiero giovanile di Hegel la complessiva base filosofica che serve di accesso ad una retta
ed esaustiva comprensione della dialettica e di quanto di Hegel può dirsi ancora oggi attuale. In
questa prospettiva assumono particolare rilievo le indagini sulla posizione hegeliana di fronte alla
religione e di fronte al problema del moderno nonché sul continuo “ ricupero” che Hegel opera di
Kant.
Di Marx viene offerta una visione sintetica del pensiero, la quale, da una parte, tiene conto della
progressiva evoluzione che è dato riscontrare nell’ intera produzione marxiana, e, dall’ altra,
propone un’ interpretazione della dialettica non legata alla polarità della “ contraddizione” ma
riflessa dalla prassi della “ dissimulazione” cioè di una pratica assai diffusa
nelle moderne democrazie che ad essa ricorrono in sostituzione della “ rappresentanza” . Va anche
detto che di Marx viene studiato dal Finelli soprattutto il pensiero giovanile e che questo viene
riportato alla sua prima genesi hegeliana liberato da ogni visione che lo consideri riduttivamente
solo in funzione degli sviluppi successivi e come già teleologicamente prederminato. Né va infine
trascurato il contributo che reca Finelli all’approfondimento trasversale di alcuni aspetti della
filosofia di Marx, quali il ricorso alla logica analitica e alla logica sintetica e la considerazione del
rapporto fra astrazione e società.
In definitiva la produzione scientifica del Finelli si segnala per l’innovatività della sua impostazione
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e per i considerevoli risultati storiografici cui essa perviene. Apprezzabile è il rigore metodologico
che la sostiene, la collocazione editoriale in cui è distribuita e la notorietà di cui gode nell’ambito
degli studiosi della disciplina. La stessa produzione scientifica si mostra rilevante anche se
riguardata in rapporto all’evoluzione delle conoscenze nello specifico settore M-FIL/06.
Le considerazioni sopra delineate spingono a esprimere un ottimo giudizio su tutti i lavori presentati
dal candidato e a considerare quest’ultimo meritevole della più alta considerazione ai fini della
presente valutazione comparativa.
Giudizio espresso dal Prof. Roberto Racinaro
Il prof. Roberto Finelli, formatosi presso l'Istituto di Filosofia, poi Dipartimento di studi filosofici
ed epistemologici dell'Università di Roma, è prof. associato di Storia della storiografia filosofica
presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Bari a partire dal 1993.
Autore di numerosi studi su temi centrali della storia della filosofia moderna e
contemporanea si è occupato, in particolare, del tema della dialettica in Hegel e Marx. Con
encomiabile coerenza questo filo rosso unifica molti temi della sua ricerca come palesano, tra
l'altro, il primo libro (in collaborazione con F. S. Trincia) intitolato Critica del soggetto e aporie
della alienazione, F. Angeli, Milano 1982; ovvero quello su Astrazione e dialettica dal
romanticismo al capitalismo. Saggio su Marx, Bulzoni, Roma 1987.
La ricerca di Finelli si segnala per una non consueta capacità di tener ferme - dal punto di
vista problematico - le tematiche indagate senza nulla sacrificare alla serietà dell'indagine
storiografica. Come si evince da opere quali l'edizione con commentario (in collaborazione con F.
S. Trincia) della marxiana Critica del diritto statuale hegeliano, Ed. dell'Ateneo, Roma 1983, fino
al più recente, impegnato volume Mito e critica delle forme. La giovinezza di Hegel (1770-1801),
Editori Riuniti, Roma 1996. Volume, quest'ultimo, d'indiscutibile pregio storiografico e tutt'altro
che privo di sue note d'originalità che lo fanno ben figurare all'interno di una letteratura
internazionale sugli stessi argomenti tutt'altro che povera. L'interesse per Hegel e per la filosofia
classica tedesca (da Kant a Schelling) è certo costante nella produzione scientifica del Finelli. Che
rivela d'altro canto un'inclinazione non meno significativa per il pensiero di Marx e per il marxismo.
E in questo campo merita per lo meno di essere segnalato lo studio dedicato a Autori come Labriola
e Gramsci e a interpreti eterodossi del marxismo come Croce e Gentile.
In fine, ma non ultimo, va ricordato il non troppo sotterraneo interesse per alcuni profili
filosofici della psicoanalisi.
Per tutte queste considerazioni, la posizione del prof. Roberto Finelli appare tra quelle di
maggior spicco e di primo piano all'interno della presente procedura di comparazione valutativa.
Giudizio collegiale della Commissione:
Il prof. Roberto Finelli è autore di validissime monografie e di saggi ed articoli apparsi su
prestigiose riviste italiane e straniere, nonché editore e curatore di importanti testi (Marx e
Labriola). Per la ricchezza degli argomenti, per il rigore metodologico e la originalità
dell’impostazione, il candidato dimostra di avere conseguito una piena maturità scientifica,
meritando pertanto vivissima attenzione ai fini della presente valutazione comparativa.
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ALLEGATO AL VERBALE N. 2
ALL. 2
PROF./DOTT. Manzoni Claudio
Giudizio espresso dal Prof. Franco Crispini
Il prof. Claudio Manzoni è autore di più volumi, L’epistemologia di Meyerson, 1971, Umanesimo
ed Eresia: M.Serveto,1974, I cartesiani italiani (1660-1760), 1984, ed altri articoli e scritti
introduttivi.
Il lavoro scientifico del prof. Manzoni, rivolto a tematiche assai importanti della filosofia moderna
e contemporanea – umanesimo religioso, cartesianesimo, problemi della epistemologia -, è
complessivamente apprezzabile, anche se non raggiunge mai momenti alti di originalità. E’ da
segnalare una continuità di interessi verso fasi centrali della riflessione filosofica,sebbene non si
pervenga compiutamente ad impostazioni organicamente mature. Non si ritiene che al momento
possa essere oggetto di specifica considerazione ai fini della presente valutazione comparativa.
Giudizio espresso dal Prof. Domenico Losurdo
Variegati risultano gli interessi del candidato, con libri, saggi e traduzioni dedicati a Serveto, Bruno,
i cartesiani italiani, Hume, il cattolicesimo illuminato della prima metà del Settecento italiano. E’
una produzione senza dubbio interessante, ma manca ancora una monografia che attesti il
conseguimento di una piena maturità scientifica.
Giudizio espresso dal Prof. Nicolao Merker
Tre settori di ricerca caratterizzano la produzione del candidato. Quello sulla cultura umanistica sia
italiana che europea si incentra, dopo quattro saggi preparatori, nel volume su umanesimo ed eresia
in Michele Serveto (1974). Vi rientra sostanzialmente, in prolungamento verso il Rinascimento,
anche il saggio di considerazioni su Bruno del 1990. Una seconda area riguarda i cartesiani italiani
tra il Seicento e il Settecento (con una monografia del 1984) e gli sviluppi di tale tradizione
attraverso l’accoglimento di filoni leibniziani, newtoniani e lockiani (con il libro del 1992 sul
“Cattolicesimo illuminato” in Italia nel Settecento). Un terzo settore raccoglie interessi
epistemologici (con un libro del 1971 su Meyerson e un saggio del 1974 su Bachelard), di filosofia
politica (una lettura del 1982 di Weil su Hegel politico) e infine riflessioni su Hume in
un’introduzione premessa dal candidato a un’edizione italiana (2000) di uno studio di Passmore su
Hume.
Le pubblicazioni presentate si caratterizzano soprattutto per documentazioni filologiche accurate,
utili ricostruzioni che però tendono spesso all’immersione nel dettaglio e a impostazioni
accentuatamente archivistiche. Anche i lavori di maggiore impegno e di più largo interesse
oggettivo – come il libro su Serveto e quelli sui cartesiani italiani – non riescono ad aprirsi a un
respiro interpretativo compiutamente dispiegato.
Giudizio espresso dal Prof. Giovanni Papuli
La produzione del candidato spazia dalla filosofia dell’Umanesimo e del Rinascimento alla aetas
cartesiana , dalla diffusione di Newton alla filosofia contemporanea, soffermandosi di prevalenza su
temi di Storia del pensiero scientifico. E’ apprezzabile la metodologia seguita nella ricostruzione
degli interessi coltivati dai singoli autori; particolarmente di rilievo appaiono la monografia sulla
epistemologia di Emile Meyerson e quella su Michele Serveto fra umanesimo ed eresia. La scrittura
è sempre chiara e scorrevole; convincenti e redatti con cura gli apparati critico eruditi.
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In definitiva, il candidato merita attenzione dal punto di vista storiografico, ma talvolta sarebbe
desiderabile un più penetrante approfondimento teorico degli argomenti affrontati.
Giudizio espresso dal Prof. Roberto Racinaro
Le sue pubblicazioni attestano seri interessi di ricerca, ma orientati, per un verso, nella direzione
della storia dell'epistemologia e della scienza (si veda, in particolare, il volume su L'epistemologia
di Meyerson, Roma 1971) e, per altro verso, in quella sulla linea di confine tra storia delle idee
filosofiche e religiose (si vedano i volumi su Umanesimo ed eresia: Michele Serveto, Napoli 1974;
ovvero su Il cattolicesimo illuminato in Italia, Trieste 1992).
Attenzione più specifica per temi e problemi attinenti in maniera precipua alla storia della filosofia
trapelano invece da lavori come I cartesiani italiani (1660-1760), Udine 1984; nonché
dall'Introduzione al libro di Passmore, Gli obbiettivi della filosofia di Hume, Trieste 2000, intitolata
Hume tra umanesimo scettico 'moderato' e illuminismo.
Si auspica che il prof. Manzoni possa arricchire proprio questi aspetti della sua ricerca.
Giudizio collegiale della Commissione:
Apprezzabile studioso di variegati interessi che spaziano dall’umanesimo alla filosofia
contemporanea si muove in un orizzonte di temi interessanti sui quali tuttavia non si perviene
a risultanze interpretative compiutamente dispiegate.
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ALLEGATO AL VERBALE N. 2
ALL. 2
PROF./DOTT. Taboni Pierfranco
Giudizio espresso dal Prof. Franco Crispini
Il prof. Pierfranco Taboni è autore di quattro libri, Clausewitz . La filosofia tra guerra e rivoluzione,
1990, Libertà e cittadinanza,1994, La città di Caino e la città di Prometeo, 1999, Anthropos logos,
2001, di numerosi articoli (15) compresi in riviste e volumi ( tra il ’74 ed il 2001), e di tre traduzioni
di Leo Strauss, George Lichtheim, Eric Weil.
Due fondamentalmente gli autori attorno ai quali si viene sviluppando l’originale lavoro di ricerca
del Prof. Taboni, Clausewitz e Leo Strauss; attraverso di essi, il tema su cui si concentrano le analisi
è quello del rapporto filosofia della politica e filosofia della guerra.
Se gli iniziali interessi gramsciani lasciano già vedere una valida predisposizione alla ricerca
scientifica, è con il libro su Clausewitz ( 1990) e poi quelli su Weil ( Libertà e cittadinanza,1994) e
Leo Strauss ( La città di Caino etc., 1999) che vengono alla luce alcune tematiche che stanno più a
cuore al prof. Taboni ed ai suoi autori: la storia della filosofia come “ conservazione, revisione e
sviluppo della tradizione”, la storia come dialettica di ragione e violenza, il liberalismo antico e
moderno, le radici della civiltà occidentale, tutti temi organicamente trattati all’interno di quegli
autori e con molti riferimenti alle filosofie antiche, moderne e contemporanee cui Weil e Strauss si
sono richiamati ed appoggiati. Il volume Libertà e cittadinanza, tra tutti, è quello che, percorrendo
con Weil il cammino di una diagnosi dei mali della civiltà occidentale contemporanea, riesce con
notevole efficacia a chiarire le ragioni di quelle che il prof. Taboni ritiene le prospettive convincenti
dei suoi autori.
L’ultimo volume (2001) svolge una vasta indagine indirizzata a ritrovare un tipo di antropologia
come “ filologia concreta premessa ad ogni scienza dello spirito” nei cui campi, “ dalla storia
all’estetica, dalla psicologia all’economia politica” non si dà ricerca “ che non sia anche, vale a dire
preventivamente e contestualmente, indagine antropologie”. La seconda parte dell’opera,
“Antropologia culturale e antropologie speciali” molto documentata, porta anche in territori,
sicuramente confinari, ma non propri della storia della filosofia. La forte componente storiografica,
la valenza teorica e più propriamente di filosofia politica, non mancano certamente di far gravitare
nell’area delle tematiche del settore scientifico-disciplinare della presente procedura di valutazione
comparativa. La produzione scientifica del prof. Taboni ha originalità, rigore metodologico,
continuità di sviluppo. E’ ampiamente degna di essere presa in seria considerazione.
Giudizio espresso dal Prof. Domenico Losurdo
Presenta una produzione ricca e articolata in molteplici filoni di ricerca: Gramsci e il marxismo
critico; Clausewitz e il problema della pace e della guerra nel mondo moderno e contemporaneo;
Weil in quanto grande interprete di Kant e Hegel e in quanto teorico della modernità; Strauss e la
filosofia ebraica del Novecento. Da ultimo si è impegnato in una ricerca in cui l’ambizione teoretica
si intreccia felicemente alla ricostruzione storica e sociologica. Ne è testimonianza Anthropos logos,
di cui è uscito il primo volume, e i cui temi centrali sono l’incontro e lo scontro tra le civiltà, la lotta
per il riconoscimento condotta da individui e popoli. A tutto ciò bisogna aggiungere una pregevole
attività di traduzione, che investe autori tra loro così diversi come Lichtheim, Strauss e Weil.
Indubbia è la piena maturità scientifica conseguita dal candidato.
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Giudizio espresso dal Prof. Nicolao Merker
Tra gli studi del candidato - il quale coltiva anche interessi sociologici, di filosofia teoretica, di
filosofia della religione, della politica e della storia, di ebraistica, di letterature comparate, di
antropologia -quelli attinenti al settore M-FIL/06 si distribuiscono in tre aree, con pubblicazioni su
Leo Strauss, Weil e Clausewitz.
I lavori sul filosofo ebreo tedesco Leo Strauss (di cui ha anche curato edizioni di scritti) vi rientrano
in gran parte: con un articolo espositivo del 1974, un consistente saggio di ricostruzione testuale
della tesi straussiana sul "governo dei migliori" (1986) e un pregevole profilo sintetico del filosofo
(2001), utile per la chiara definizione delle varie e contrapposte fasi del suo pensiero. Da
un'impostazione peraltro più ermeneutico-teoretica che filosofico-storica sembra governata la
ricerca nell'ampia monografia La città di Caino e la città di Prometeo. Una lettura con Leo Strass
(1998, preceduta da analogo saggio del 1996). Istanze peculiarmente storico-filosofiche animano
invece la quasi totalità della lunga produzione del candidato su Eric Weil. Essa, oltre alla cura di
scritti del filosofo (1992), presenta un'indagine continuativa che da saggi del 1978 (su morale e
filosofia politica in Weil) e 1981 (analisi della "Logique de la philosophie") giunge al buon libro
informativo Eric Weil. Storia della filosofia e filosofia della storia (1981) e all'esauriente volume
Libertà e cittadinanza. Saggio su Eric Weil (1994). Partendo dall'angolo visuale politico, viene qui
agilmente recuperata la molteplicità di snodi che collega Weil alla fitta rete delle idee della
modernità. La terza area di cui si occupa il candidato nasce ed evolve negli anni 1983-89 con
quattro densi saggi su Clausewitz (la "filosofia della guerra", Clausewitz e la Rivoluzione francese,
la violenza in Clausewitz, la fortuna di Clausewitz) rifusi poi, con un'ampia introduzione,
nell'utilissimo, documentato e concettualmente unitario volume Clausewitz. La filosofia tra guerra
e rivoluzione (1990). Con attenta padronanza delle fonti e rimarchevole riflessione filosofica sui
fatti storici vengono qui organicamente reintegrati alla storia del pensiero filosofico i molti temi e
momenti di una densissima età culturale come quella tra Settecento e Ottocento soprattutto in
Germania.
La voluminosa monografia cronologicamente ultima ( Anthropos logos, 2001) che il candidato
presenta, è dichiaratamente ispirata a dominanti istanze antropologiche. Assai marginalmente
potrebbe venir ascritta al settore M-FIL/06 qualche pagina dell'introduzione e qualche altra sul
concetto di antropologia, nella misura in cui sembra instaurarvisi un recupero della storia delle
culture alla storia delle idee filosofiche.
Dalla lunga attività didattica e scientifica del candidato, come anche dalla costanza delle ricerche e
dai loro risultati consegnati in apprezzabili pubblicazioni, emerge il profilo di uno studioso che sa
muoversi agilmente tra i testi, è capace d'instaurare le necessarie pluricontestualità e attingendo a
vaste informazioni riesce a costruire mature riflessioni di ordine storico e teoretico. Merita pertanto
un'indubbia attenzione nel presente procedimento valutativo.
Giudizio espresso dal Prof. Giovanni Papuli
Egli presenta cinque monografie, quattordici saggi e tre traduzioni. Le ricerche del Taboni vertono
specialmente sull’ intersezione della filosofia politica con la filosofia moderna, esaminata
specialmente in relazione alla posizione di Clausewitz, e su alcuni esponenti del pensiero filosofico
contemporaneo, specialmente Eric Weil e Leo Strauss. Le stesse ricerche si spostano poi a
considerare il rapporto sussistente tra l’ antropologia e l’ arte e tra l’ antropologia e la storia facendo
risaltare il carattere interdisciplinare dell’ antropologia e ripercorrendo con grande profitto i vari
sentieri delle diverse antropologie speciali.
L’ interesse per la filosofia politica lo induce ad affrontare il tema del rapporto sussistente fra la
società libera e la democrazia, e quale contributo possa ascriversi alla scienza nell’ orientare le
scelte di libertà nella società moderna. In questa prospettiva procedono le summenzionate indagini
su Weil, Strauss e Clausewitz. Tenendo presente Weil, il candidato si sofferma sul rapporto
intercorrente fra la storia della filosofia e la filosofia della storia e tra la scienza e le discipline
umanistiche; tenendo presente Strauss, si volge a considerare la necessità di un ritorno ai classici
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antichi per superare la corruzione determinatasi nelle teorie politiche che fondano la guida degli
Stati moderni, dallo storicismo al positivismo e al machiavellismo; tenendo presente Clausewitz,
avanza la proposta della necessità di una rifondazione, di tipo kantiano, della moralizzazione della
politica. In conclusione la produzione scientifica del Taboni, anche considerata in relazione all’
evoluzione delle conoscenze nello specifico settore M-FIL-06, si presenta assai nutrita e molto
originale quanto alle sue linee guida e agli apprezzabili traguardi che essa raggiunge. La
metodologia storiografica è sempre rigorosa e sorregge scritti che hanno trovato una soddisfacente
collocazione editoriale la quale ne accresce la notorietà presso gli studiosi di Storia della filosofia.
Per quanto sopra esposto si esprime un lusinghiero giudizio su tutti i lavori esibiti dal candidato e si
ritiene quest’ ultimo meritevole della massima considerazione ai fini della presente valutazione
comparativa.
Giudizio espresso dal Prof. Roberto Racinaro
I suoi numerosi contributi scientifici corrispondono a pieno alla titolarità delle discipline ricoperte e
per cui oggi partecipa alla valutazione comparativa per un posto di prima fascia.
Il Taboni, nelle sue ricerche, prende le mosse da alcuni momenti del marxismo critico occidentale;
in particolare: Gramsci e Lukács.
Dopo questa prima fase, la sua ricerca si organizza e si articola intorno a tre gruppi tematici, cui
corrispondono le opere di tre noti Autori.
Il primo gruppo è quello dell'indagine intorno a una figura eterodossa della cultura tedesca negli
anni della maturità di Hegel e dei primi germi di scuola hegeliana: il generale/filosofo Carl von
Clausewitz e la sua celeberrima opera Della guerra. Importante non solo dal punto di vista della
storia della filosofia politica, ma anche per il modo in cui in essa si riflettono alcuni cambiamenti
epocali determinati dalla diffusione delle idee della rivoluzione francese. A questo Autore Taboni
dedica, oltre che vari contributi minori, il volume Clausewitz. La filosofia tra guerra e rivoluzione,
QuattroVenti, Urbino 1990. Il secondo plesso tematico si organizza intorno a una figura originale
del nostro Novecento: Eric Weil. A questo Autore, studioso di Kant non meno che di Hegel (come
non ricordare il suo discusso Hegel e lo Stato?), Taboni dedica un primo lavoro già molti anni fa,
Eric Weil. Storia della filosofia e filosofia della storia, Montefeltro Edizioni s.l. 1981, pp. 122. Ma,
ai fini del presente discorso, va tenuto presente soprattutto il più recente Libertà e cittadinanza.
Saggio su Eric Weil, La Città del Sole, Napoli 1994, pp. 387. In Weil, nel suo confronto critico con
Kant e con Hegel, con Aristotele, con Marx e con Max Weber, Taboni segue le tracce di quella
tensione tra ragione e violenza, che, già presente nella riflessione di Clausewitz, ritorna nell' Autore,
in cui si incarna il terzo plesso tematico della ricerca di Taboni: Leo Strauss.
La dialettica di liberalismo antico e liberalismo moderno, di tirannide antica e tirannide
moderna, di diritto naturale classico e diritto naturale moderno (soggettivo) viene illustrata nelle
pagine del volume La città di Caino e la città di Prometeo. Una lettura con Leo Strauss, Quattro
Venti, Urbino 1998 e in molte altre, minori dal punto di vista dell'estensione, che costituiscono
altrettanti “saggi” di un'opera ancora in corso sull'Autore di Atene e Gerusalemme. Non può essere
sottaciuto, del resto, che Taboni ha fatto conoscere al lettore italiano importanti pagine straussiane
come quelle comprese nel volume, da lui stesso curato, di L. Strauss, Che cos'è la filosofia
politica?, Argalìa, Urbino 1977.
Per tutte queste ragioni, la posizione del prof. Pierfranco Taboni appare tra quelle di
maggior rilievo e di primo piano all'interno della presente procedura di comparazione valutativa.
Giudizio collegiale della Commissione:
Per la vastità e complessità degli interessi, tutti lucidamente sviluppati, per le mature
riflessioni storico e teoretico, fondate su vaste pluricontestuali informazioni, la produzione
scientifica viene a rivestire un ruolo di indubbia importanza, meritando quindi vivissima
attenzione ai fini della presente valutazione comparativa.
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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI
VALUTAZIONE COMPARATIVA A N.1 POSTO DI ORDINARIO
FACOLTA’ DI LETTERE E FILOSOFIA SETTORE SCIENTIFICO
DISCIPLINARE (M-Fil/06) BANDITO CON D.R. N. 6723 DEL 29-6-01, IL CUI
AVVISO E’ STATO PUBBLICATO NELLA G.U. DELLA REPUBBLICA IV
SERIE SPECIALE N. 54 DEL 10-7-01
TERZA RIUNIONE
Il giorno 18 aprile alle ore 9.00 presso il Dip. Sc. Filosofiche dell’Univ. degli
studi di Bari, si è riunita la Commissione giudicatrice della procedura di
valutazione comparativa come sopra indicata, nominata con decreto rettorale n.
11338 del 6-11-01, pubblicato nella G.U.-IV Serie Speciale n. 94 del 27-11-01
Risultano presenti i seguenti commissari:
-Prof. Nicolao Merker - Presidente
-Prof. Franco Crispini - Segretario
-Prof. Domenico Losurdo
-Prof. Giovanni Papuli
-Prof. Roberto Racinaro
La Commissione, dopo attenta rilettura dei giudizi individuali e collegiali relativi ai titoli dei
candidati, rileva quanto segue:
- Prof. Roberto Finelli. E’ stato borsista poi contrattista, poi ricercatore confermato infine
professore associato; ha diretto e coordinato un gruppo di ricerca, ha coordinato iniziative in campo
didattico e scientifico in ambito nazionale.
Formula il seguente giudizio complessivo:
Il prof. Roberto Finelli è autore di validissime monografie e di saggi ed articoli apparsi su
prestigiose riviste italiane e straniere, nonché editore e curatore di importanti testi (Marx e
Labriola). Per la ricchezza degli argomenti, per il rigore metodologico e la originalità
dell’impostazione, il candidato dimostra di avere conseguito una piena maturità scientifica,
meritando pertanto vivissima attenzione ai fini della presente valutazione comparativa.
- Prof. Claudio Manzoni. Ha insegnato nelle scuole secondarie come docente di ruolo, che è
stato assistente ordinario, professore stabilizzato incaricato e professore associato; non ha
organizzato gruppi di ricerca e non ha coordinato iniziative in campo didattico e scientifico svolte in
campo nazionale e internazionale.
Formula il seguente giudizio complessivo:
Apprezzabile studioso di variegati interessi che spaziano dall’umanesimo alla filosofia
contemporanea si muove in un orizzonte di temi interessanti sui quali tuttavia non si perviene
a risultanze interpretative compiutamente dispiegate.
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Prof. Pierfranco Taboni. E’ stato professore di ruolo nei licei, assistente ordinario, professore
associato; non ha organizzato diretto e coordinato gruppi di ricerca, non ha coordinato iniziative in
campo didattico e scientifico svolte in ambito nazionale e internazionale.
Formula il seguente giudizio complessivo:
Per la vastità e complessità degli interessi, tutti lucidamente sviluppati, per le mature
riflessioni storico e teoretico, fondate su vaste pluricontestuali informazioni, la produzione
scientifica viene a rivestire un ruolo di indubbia importanza, meritando quindi vivissima
attenzione ai fini della presente valutazione comparativa.
-
Sulla base dei predetti giudizi complessivi, la Commissione procede alla valutazione
comparativa degli stessi candidati nel modo seguente:
- Prof. Roberto Finelli
- Prof. Pierfranco Taboni
- Prof. Claudio Manzoni
La Commissione procede, poi, a votare in forma palese e contestuale i candidati nel
modo di seguito riportato:
1) Prof. Roberto Finelli voti favorevoli n. 5
2) Prof. Pierfranco Taboni voti favorevoli n. 5
3) Prof. Claudio Manzoni voti favorevoli n. 0
La Commissione, pertanto, dichiara idonei i seguenti candidati, elencati in ordine
alfabetico:
1) Prof. Roberto Finelli nato a Roma il 4-7-1945
2) Prof. Pierfranco Taboni nato a Montelabbate (PU) il 9-7-1942
La seduta è tolta alle ore 15.00
Letto, approvato e sottoscritto.
La Commissione:
-Prof. Nicolao Merker - Presidente
-Prof. Franco Crispini - Segretario
-Prof. Domenico Losurdo
-Prof. Giovanni Papuli
-Prof. Roberto Racinaro
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