Lezioni di Logica Lineare a cura di Elena Maringelli Dipartimento di Informatica, Sistemistica e Comunicazione (DISCo) Università degli Studi di Milano-Bicocca Milano, 26.VI.2006 Logica Lineare: Un’introduzione…. Una modalità di introduzione sintattica della logica lineare la presenta come un raffinamento della logica classica (LK) attuato attraverso 2 passaggi: a) L’eliminazione delle regole strutturali(!?) b) Recupero delle medesime in contesti particolari attraverso l’introduzione di nuovi connettivi; …..CONCLUSIONE Ottenimento di una logica ugualmente potente ma estremamente più ricca.. ….ma facciamo un passo indietro Calcolo dei sequenti per la logica classica del I ordine* Definizione di formula di un linguaggio formale del primo ordine L : -ogni costante o-aria di l è una formula atomica di L - Se Pn è una costante predicativa n-aria di Le t1,…tn sono termini di L allora Pn(t1,…tn) è una formula atomica di L Definizione di sequente: Un sequente di un linguaggio formale del primo ordine L è una parola Γ⇒∆ dove Γ e ∆ sono successioni finite di formule di L Dalla definizione dell’insieme dei sequenti di un linguaggio formale** del I ordine che sono leggi logiche (ossia formule vere in tutti i mondi possibili i e per ogni realizzione classica): Γ⇒∆|=Γ⇒∆ Si ottiene un calcolo dei sequenti per la logica classica del I ordine attraverso: • definizione induttiva un insieme di sequenti chiamato insieme dei teoremi logici classici •Dimostrazione induttiva dell’uguaglianza estensionale** dell’insieme dei teoremi logici classici all’insieme delle leggi logiche classiche (ogni sequente è legge logica classica se la sua traduzione come formula è legge logica classica) * Si da come noto il calcolo delle formule per la logica classica del I ordine, definizione dell’insieme dei teoremi logici classici,Th di validità,Th di completezza. ** l’equivalenza estensionale si riferisce al valore di verità di una formula i.e. VERO / FALSO Calcolo dei sequenti per la logica classica del I ordine La caratteristica del calcolo è la naturalità, che emerge attraverso la lettura dei sequenti non come formule (ossia come formalizzazione di enunciati) ma come sequenti ossia come relazioni tra proposizioni. Quindi mentre leggere il sequente Γ⇒∆ come formula equivale a leggerlo come ∧(Γ) →∨(∆) “ se tutte le premesse in Γ sono vere allora almeno una tra le conseguenze di ∆ è vera” Leggerlo come sequente significa esprimere una relazione dinamica di deducibilità tra le proposizioni significate dalla successione Γ e le proposizioni significate dalla successione ∆ “ c’è una deduzione che va dalle assunzioni Γ alle conclusioni ∆” Calcolo dei sequenti per la logica classica del I ordine Costruzione del calcolo dei sequenti di Gentzen per la logica del I ordine •Assiomi e regole di calcolo per la LK Sia L un linguaggio formale de I ordine : Gli assiomi del calcolo per LK sono tutti i sequenti della forma A⇒A Le regole del calcolo dei sequenti pel LK sono ripartite in due gruppi principali 1) Regole Strutturali: Regola dello Scambio (EL-ER) Regola di attenuazione (Weakening Rules) (WL-WR) Regola di contrazione (CR-CL) 2) Regole Logiche: Regola del Taglio (Cut rule) Regole su ¬ (L-R) Regole su ∧ (L-R) Regole su ∨ (L-R) Regole su → (L-R) Regole su ∀ (L-R) Regole su ∃ (L-R) Calcolo dei sequenti per la logica classica del I ordine 1) Regole Strutturali: Scambio ad una premessa Γ⇒∆¹,A,B,∆² (E,R) Γ¹,A,B,Γ²⇒∆ (E,L) Γ⇒∆¹,B,A,∆² Γ¹,B, A,Γ²⇒∆ non importa l’ordine delle assunzioni (inputs) e delle conclusioni(outputs), tale regola non sempre accettabile in qualsiasi contesto conduce alla seguente lettura: “ usando davvero le assunzioni Γ in un qualche ordine, si ottengono davvero le conclusioni ∆ in un qualche ordine” Weakening Rules o Attenuazione (W,L-W,R) ad una premessa Γ⇒∆ (W,R) Γ⇒∆ (W,L) Γ⇒∆,A A, Γ ⇒∆ Regola che permette di aggiungere ad una deduzione assunzioni o conclusioni non realmente utilizzate “ usando 0 volte o una volta ciascuna delle assunzioni Γ nell’ordine dato , si ottiene 0 volte o una volta ciascuna delle conclusioni ∆ nell’ordine dato” Regola di contrazione (C,R-C,L) ad una premessa Γ⇒∆,A,A (C,R) A,A,Γ⇒∆ (C,L) Γ⇒∆,A A, Γ ⇒∆ Non Importa quante volte un’assunzione o una conclusione è stata effettivamete utilizzata in una deduzione “usando una o più volte ciascuna delle assunzioni Γ nell’ordine dato, si ottiene una o più volte ciascuna delle conclusioni ∆ nell’ordine dato” Calcolo dei sequenti per la logica classica del I ordine Regola del Taglio (Cut Rule) Cut: regola a due premesse: Γ¹⇒∆¹,A A,Γ²⇒∆² (CUT) Γ¹ ,Γ² ⇒ ∆¹,∆² La regola del taglio può essere vista come una regola di comunicazione tre due agenti o meglio tra input ed out put, Se ho un programma che produce un ouput di tipo A disponendo di un input Γ e se ho un programma che disponendo di un input A produce un outpt ∆, allora sono in grado di ottenere un programma che produce un output ∆ da un input Γ facendo comunicare output A con input A Esempio: Se ho un programma che produce un’arancia dopo aver introdotto 1 € e un programma che dall’introduzione di un’arancia produce una spremuta, avrò un programma che introducendo 1€ produrrà una spremuta semplicemente combinando i due programmi Calcolo dei sequenti per la logica classica del I ordine 1)Regole Logiche: Le regole a destra di ciascun simbolo di connettivo e di quantificatore ci dicono come arrivare ad una deduzione fra le cui conclusioni vi sia una formula il cui simbolo logico principale è quel simbolo di connettivo o di quantificatore. Le regole a sinistra di ciascun simbolo di connettivo e di quantificatore ci dicono come arrivare ad una deduzione fra le cui assunzioni vi sia una formula il cui simbolo logico principale è quel simbolo di connettivo o di quantificatore. Regola su ¬ A, Γ⇒∆ (¬,R) Γ⇒∆,A (¬,L) Γ⇒∆, ¬ A ¬A, Γ ⇒∆ “Una regola che permette di ottenere ¬A come conclusione è quella di esibire A come assunzione” Un caso partcolare è quello dell’assioma A ⇒A che si ottiene dal sequente ⇒ A,¬A ossia esiste sempre una deduzione senza premesse che ha come conclusione A ∨ ¬A (Principio del Terzo escluso) oppure se letto come A,¬A ⇒ esiste sempre una deduzione che da A ∧ ¬A porta all’assurdo (Principio di non Contraddizione) Regola sui connettivi logici Le regole sui connettvi logici possono essere formulate in due modalità che chiameremo Moltiplicativa e Additiva, si noti he le due formlazioni risulteranno equivalenti solo grazie alla presenza delle regole strutturali. Questa modalità di presetazione del calcolo ha la finalità di dimostrare come il significato delle regole valide per medesimo connettivo nasconde un processo o programma che risulta equivalente solo se in presenza di alcune rilevanti premesse di struttura. Calcolo dei sequenti per la logica classica del I ordine Regola su ∧ (moltiplicativa) Γ¹⇒∆¹,A Γ²⇒∆²,B (∧,m,R) Γ¹ ,Γ² ⇒ ∆¹,A ∧B,∆² A,B,Γ ⇒ ∆ (∧,m,L) A ∧B,Γ ⇒ ∆ La regola (∧,m,R) può essere letta come una regola di cooperazine tra due agenti; ossia se pagando 0,90 € ricevo un cappuccino e se pagando 1,2€ ricevo una pasta allora pagando 0.9€ e 1,2€ riceverò una cappuccino ed una pasta al bar Regola su ∧ (additiva) Γ⇒∆,A Γ⇒∆,B (∧,a,R) Γ ⇒ ∆,A ∧B A,Γ ⇒ ∆ (∧,a,L1) A ∧B,Γ ⇒ ∆ B,Γ ⇒ ∆ (∧,a,L2) A ∧B,Γ ⇒ ∆ La regola (∧,a,R) attesta l’esistenza di una deduzione Γ da cui si può ottenere A e B in due processi distinti qiundi si può ricavare una deduzione Γ da cui si può ottenere sia A che B ; ad esempio “se pagando 0,9 € ricevo un cappuccino e se pagando 0,9€ ricevo una latte macchiato allora pagando 0.9€ potrò ricevere un cappuccino o un latte macchiato ma non entrambi La regola (∧,m,L) permette di usare sia la verità di A che di B mentre (∧,a,L1), (∧,a,L2) permettono di utilizzare la verità di una delle due. Calcolo dei sequenti per la logica classica del I ordine Regola su ∨ (moltiplicativa) A,Γ¹⇒∆¹ B,Γ²⇒∆² (∨,m,R) A ∨ B, Γ¹ ,Γ² ⇒ ∆¹,∆² Γ ⇒ ∆,A,B, (∨, m,L) Γ ⇒ ∆ A∨B “…Cooperazione tra le assunzioni” Regola su ∨ (additiva) A,Γ⇒∆ B,Γ⇒∆ (∨,a,R) A ∨B,Γ ⇒ ∆, Γ ⇒ ∆,A (∨,a,L1) Γ ⇒ ∆,A ∨B B,Γ ⇒ ∆ (∨,a,L2) Γ ⇒ ∆,A ∨B Calcolo dei sequenti per la logica classica del I ordine Regola su → (moltiplicativa) Γ¹⇒∆¹,A B,Γ²⇒∆² (→,m,L) A →B, Γ¹ ,Γ² ⇒ ∆¹,∆² A,Γ ⇒ ∆,B (→,m,R) Γ ⇒ ∆, A →B La regola (→,m,L) è l’applicazione del Modus Ponens; ossia per ottenere (A→B) come assunzione si mostrano due deduzioni una con A come conclusione e una con B come assunzione. Regola su → (additiva) Γ⇒∆,A Γ⇒∆,B ( →,a,L) A →B, Γ ⇒ ∆ A,Γ ⇒ ∆ (→,a,R1) Γ⇒∆, A →B Γ ⇒ ∆,B (→,a,R2) Γ⇒∆, A →B La regola (→,a,R1) dice che: da una deduzione in cui A è un’assunzione si deduce che A →B è una conclusione, quindi A → B è vera sse A è falsa, ossia da A si deduce il falso. La regola (→,a,R2) dice che: da una deduzione in cui B è un conclusione si deduce che A →B è una conclusione, B è vera poiché da nulla si deduce B. Calcolo dei sequenti per la logica classica del I ordine Regola su∀ ∀xA(conclusione) Γ ⇒ ∆,A Γ ⇒ ∆, ∀x A (purchè x non sia una variabile libera in Γ,A) Per mostrare una deduzione in cui Ax è una conclusione si mostra la verità di A per una x qualunque priva di ipotesi, ossia x non deve comparire libera in A Regola su∀ ∀xA(assunzione) A[x/t],Γ ⇒ ∆ ∀x A(x)Γ ⇒ ∆ “Dictum de omni”= se si ha una deduzione in cui A(x/t) è un’assunzione allora si può ottenere una deduzione in cui ∀xA è un ‘assunzione Calcolo dei sequenti per la logica classica del I ordine Regola su ∃R (conclusione) Γ ⇒ ∆,A(x/t) (purchè x non sia una variabile libera in Γ,A) Γ ⇒ ∆,∃x A(x) Per dimostrare x gode di A la maniera più naturale è quella di dimostrare che un certo individuo x gode di A Regola su ∃L(assunzione) A,Γ ⇒ ∆ ∃x A,Γ ⇒ ∆ Calcolo dei sequenti per la logica classica del I ordine Formulazione moltiplicativa e additiva delle regole dei connettivi logici Le regole delle due formulazioni additiva e moltiplicativa sono derivabili le une dalle altre solo mediante l’introduzione delle regole strutturali, infatti “ogni dimostrazione di un sequente S da un insieme M di assunzioni nella formulazione moltiplicativa può essere trasformata in una dimostrazione S da M nella formulazione additiva” N.B. entrambe le formulazioni permettono di ottenere tutte e sole le leggi classiche Esempi di dimostrazione nel calcoli classico Dimostrazione del Sequente : ¬(A ∧B)⇒ ¬A∨¬B Formulazione Moltiplicativa A ⇒A B ⇒B ⇒ ¬A,A ⇒ ¬B,B ⇒¬A,¬B,A ∧B ⇒¬A∨¬B,A ∧B ¬(A ∧B)⇒ ¬A∨¬B FormulazioneAdditiva A ⇒A B ⇒B ⇒ ¬A,A ⇒¬B,B ⇒¬A∨¬B,A ⇒¬A∨¬B,B ⇒ ¬A∨¬B,A ∧B ¬(A ∧B)⇒¬A∨¬B Si noti l’equivalenza delle due formulazioni Logica Lineare:Il calcolo La concezione lineare del calcolo dei sequenti è compatibile sia con la concezione dei sequenti come costituti da un numero finito di assunzioni e di conclusioni, sia con la concezione intuizionista che prevede un’unica formula a destra del simbolo di sequente* La caratteristica della logica intuizionista che ne fa una logica costruttiva** è quella di essere alla base della corrispondenza Curry Howard fra la stessa logica intuizionista e il λ calcolo tipato (alla base della programmazione funzionale), tale caratteristica per transitività risulta valida anche in un contesto lineare con un significato operazionale più forte: •Controllare l’esecuzione dil un programma •Misurare le risorse di tempo e spazio necessarie per la sua esecuzione Infatti assegnando tipi di oggetti alle formule A1 ,….,Am,B del linguaggio della logica intuizionista , un sequente A1 ,….,A m⇒ B viene letto come: “esiste un programma che ricevuti come input m oggetti x1,….xm dove x1 è del tipo corrispondente ad A1 e xm è del tipo corrispondente a Am produce come output un oggetto del tipo corrispondente a B” Ogni sequente dimostrabile corrisponde dunque all’esistenza di un programma logicamente corretto *Si danno come note le carattestiche fondamentali della logica intuizionista e si rimanda ad altra sede la trattazione in dettaglio del suo calcolo dei sequenti “…logica costruttiva**…” La logica lineare eredita dal parallelismo con la logica intuizionista la caratteristica di costruttività: “Per la logica intuizionista il problema era quello di creare una nuova matematica che abbandonasse i giochi linguistici privi di contenuti intuitivi naturalmente normativi La logica classica è vista come un’estrapolazione linguistica di situazioni specifiche ristretta ad ambiti specifici. Grazie alla logica intuizionista si è arrivati a chiarire il contenuto costruttivo delle singole teorie matematiche” (es ripensamento del 3°escluso valido intuitivamente nei soli domini finti..) Logica Lineare:Il calcolo Si noti che anche la logica intuizionista è ottenuta dalla logica classica mediante una limitazione nel numero delle formule a destra del simbolo di sequente, tale limitazione non è altro che la limitazione delle regole strutturali a destra, quindi si può affermare che anche la logica intuizionista nasce da una riflessione sull’uso delle regole strutturali. La totale eliminazione delle regole di contrazione e di weakening senza porre però limite alcuno al numero delle formule a destra del simbolo di sequente è alla base della logica lineare, che qundi sarà in grado di trattare programmi che siano eseguiti in parallelo da più agenti che cooperano tra loro L’eliminazione delle regole di contrazione e di indebolimento ha come effetto immediato quello di non rendere più equivalenti le due formulazioni del calcolo dei sequenti precedentemente esposte, dando vita a connettivi logici differenti…. (Splitting) Logica Lineare:I connettivi lineari” Introduzione delle nuove costanti logiche e dei nuovi connettivi: Costanti logiche moltiplicative 1,⊥ Costanti logiche additive Τ,0 Congiunzione moltiplicativa ⊗ (tensore) Congiunzione Additiva & (con) Disgiunzione Moltiplicativa ℘(par) Disgiunzione Additiva ⊕ Implicazione Moltiplicativa Implicazione Additiva Ξ Calcolo dei sequenti per la logica classica del I ordine Definizione: Sia L + il linguaggio esteso per la logica formale classica nel frammento senza esponenziali L’alfabeto di L + è costituito dai seguenti simboli: Lettere Proposizionali :P,Q,R,… Costanti logiche moltiplicative e additive 1,⊥ e Τ,0 Connettivo unario ⊥ Connettivi moltiplicativi e additivi ⊗,&,℘,⊕,↔,Ξ Simbolo di sequente ⇒ e simboli ausiliari Data per nota la definizione induttiva delle formule si definiscono le regole del calcolo: Assioma A ⇒A Cut Γ¹⇒∆¹,A A,Γ²⇒∆² (CUT) Γ¹ ,Γ² ⇒ ∆¹,∆² Regola su ⊥ A, Γ⇒∆ (⊥,R) Γ⇒∆, ⊥ A Γ⇒∆,A (⊥,L) ⊥A, Γ ⇒∆ Calcolo dei sequenti per la logica classica del I ordine Regola su ⊗ Γ¹⇒∆¹,A Γ²⇒∆²,B (∧,m,R) Γ¹ ,Γ² ⇒ ∆¹,A ⊗ B,∆² A,B,Γ ⇒ ∆ (∧,m,L) A ⊗ B,Γ ⇒ ∆ Regola su & Γ⇒∆,A Γ⇒∆,B (&,R) Γ ⇒ ∆,A&B A,Γ ⇒ ∆ (&,L1) B,Γ ⇒ ∆ (&,L2) A&B,Γ⇒ ∆ A&B,Γ ⇒ ∆ Regola su ℘ A,Γ¹⇒∆¹ B,Γ²⇒∆² (℘,m,R) A ℘ B, Γ¹ ,Γ² ⇒ ∆¹,∆² Regola su ⊕ A,Γ⇒∆ B,Γ⇒∆ (∨,a,R) A ∨B,Γ ⇒ ∆, Γ ⇒ ∆,A,B, (℘, m,L) Γ ⇒ ∆ A℘B Γ ⇒ ∆,A (∨,a,L1) Γ ⇒ ∆,A ∨B B,Γ ⇒ ∆ (∨,a,L2) Γ ⇒ ∆,A ∨B Calcolo dei sequenti per la logica classica del I ordine Regola su ↔ Γ¹⇒∆¹,A B,Γ²⇒∆² (↔,L) A ↔ B, Γ¹ ,Γ² ⇒ ∆¹,∆² A,Γ ⇒ ∆,B (↔R) Γ ⇒ ∆, A ↔ B Regola su Ξ Γ⇒∆,A Γ⇒∆,B(Ξ,L) A,Γ ⇒ ∆ (Ξ,R1) Γ ⇒ ∆,B (Ξ,R2) A Ξ B, Γ ⇒ ∆ Γ⇒∆, A Ξ B Γ⇒∆, A →B Calcolo dei sequenti per la logica classica del I ordine La C-LLK- pur dimostrandosi più attenta all’uso delle risorse, rimane una logica più debole rispetto alla logica proposizionale classica LK. Si attua l’introduzione dei connetivi esponenziali completando l’intero quadro della logica lineare C-LLK: “!”…” ma certo”… “?”…”perché no..” !A,Γ⇒∆ usando un n°finito di volte A e Γ si otiene ∆ Γ⇒?A,∆ usando Γsi ottiene un n°finito di volte A e ∆ Γ⇒∆ (!,W) !A,Γ⇒∆ !A,!A,Γ⇒∆ (!C) A,Γ⇒∆(!,L) !A,Γ⇒∆ !A, Γ ⇒∆ Γ⇒∆ (?,W) Γ⇒∆,?A,?A,(?,C) Γ⇒∆,?A Γ⇒∆,?A !Γ⇒?∆,A (!R) Γ ⇒∆,A Γ⇒∆,A(?,L) A,!Γ⇒?∆ (?R) Γ⇒∆,?A ?A,!Γ ⇒?∆ Esempi di dimostrazione nel calcoli classico Dimostrazione del Sequente : ¬(A ∧B)⇒ ¬A∨¬B Formulazione Moltiplicativa A ⇒A B ⇒B ⇒ ¬A,A ⇒ ¬B,B ⇒¬A,¬B,A ∧B ⇒¬A∨¬B,A ∧B ¬(A ∧B)⇒ ¬A∨¬B FormulazioneAdditiva A ⇒A B ⇒B ⇒ ¬A,A ⇒¬B,B ⇒¬A∨¬B,A ⇒¬A∨¬B,B ⇒ ¬A∨¬B,A ∧B ¬(A ∧B)⇒¬A∨¬B Si noti l’equivalenza delle due formulazioni Tale equivalenza come si è visto decade al venir meno delle regole strutturali Esempi di dimostrazione nei calcoli presentati Il Sequente classico ¬(A ∧B)⇒ ¬A∨¬B nel Calcolo lineare si sdoppia in: (A ⊗B)⊥⇒ A⊥℘B⊥ (A⊕B)⊥⇒ A⊥&B⊥ Dimostrazione dei Sequenti A ⇒A B ⇒B A ⇒A B ⇒B ⇒A,A⊥ ⇒B,B ⊥ ⇒A, A⊥ ⇒B,B⊥ ⇒ A⊥,B⊥,A ⊗B ⇒ A⊥&B⊥,A ⇒ A⊥&B⊥,B ⇒A⊥℘B⊥,A ⊗B ⇒ A⊥ ⊕ B⊥,A &B (A⊗B) ⊥⇒A⊥℘B (A &B) ⊥ ⇒ A⊥ ⊕ B⊥ Logica Lineare: Geometrizzazione delle dimostrazioni La possibilità di rappresentare le dimostrazioni logiche formali mediante alberi era il metodo usato sia da Hilbert che da Getzen; Per Hilbert però la rappresentazione non corrispondeva ad una reale dimostrazione presente nel calcolo, poichè la scelta degli assiomi e delle regole era fatta in maniera sostanzialmente arbitraria e le dimostrazioni formali non avevano lo scopo di rappresentare un processo dimostrativo naturale. Gentzen, invece, dimostrava tale parallelismo, ma ancora non faceva seguire l’idea di ricercare una proprietà geometrica intrinseca che permettesse di caratterizzare le strutture dimostrative. Logica Lineare: Geometrizzazione delle dimostrazioni Le figure geometriche che meglio si prestano ad illustrare le dimostrazioni appartengono alla classe dei grafi e degli alberi. Lo scopo principale della geometrizzazione delle dimostrazioni, così come è stato intesa da Girard, è quello di trovare una proprietà puramente geometrica, quindi non dipendente dalla sintassi, che è propria di tutti e soli i grafi provenienti da dimostrazioni in logica lineare. Tale scoperta se da un lato assicura che data una struttura geometrica, sussiste l’indiscutibile certezza della corrispondenza tra essa e una dimostrazione proveniente dal calcolo dei sequenti, dall’altro permette di giungere ad asserire che tali dimostrazioni, perdendo la loro naura sintattica, risultino totalmente svincolate dalla scelta di un particolare formalismo e dunque dai cavillosi ostacoli ad esso associati ed appaiano come oggetti geometrici aventi proprietà intrinseche. Logica Lineare: Geometrizzazione delle dimostrazioni Una dimostrazione di C-LLK terminante con il sequente Γ ⇒∆ corrisponde come sappiamo all’esistenza di una deduzione che ha assunzioni Γ e conclusioni ∆. É ora possibile rappresentare una deduzione Γ ⇒∆ come un grafo orientato: DEF: Ua grafo orientato è un insieme di punti tale che ogni punto sia etichettato da una formula del sequente, per cui i punti di partenza di un legame sono le premesse e punti di arrivo sono le conclusioni…. Γ ∆ I punti iniziali a cui non arrivano le frecce sono le pemesse del legame Γ e i punti finali da cui non partono legami sono le conclusioni del legame ∆ Geometrizzazione delle dimostrazioni Per induzione sulla costruzione dei legami di una dimostrazione nel calcolo dei sequenti per C-LLK si può associare ad ogni dimostrazione Γ ⇒∆ un grafo che rappresenta la deduzione dalle assunzioni Γ alle conclusioni i cui legami saranno introdotti solo in presenza di regole logiche. (Si noti che una dimostrazione esaustiva si ottiene per il frammento moltiplicativo, mentre vi sono diverse ipotesi per il frammento dei connettivi additivi. ) Geometrizzazione delle dimostrazioni Regole Basilari: Si da per nota la dimostrazione dell’equivalenza del calcolo a due parti con il calcolo ad una sola parte. ⇒A,A⊥ (id) A⊥ A ⇒Γ,A ⇒∆, A⊥ (CUT) ⇒ Γ,∆ ⇒Γ,A ⇒∆,B (⊗) ⇒Γ,∆,A⊗B A⊥ A Γ ∆ A B A⊗B ⇒Γ,∆,A,B (℘) ⇒Γ,∆,A℘B Γ ∆ A B A℘B Dalle strutture dimostrative…….. • Una struttura dimostrativa o Proof Structure di LL* è un grafo costruito con i legami di LL tale che ogni occorrenza di formula è la conclusione di esattamente un legame e la premessa di al massimo un legame. • Se π è una proof structures di LL, la conclusione di π sono le occorrenze delle formule in π che non sono premesse di un legame. *LL sta per Logica Lineare …alle reti dimostrative Criteri di correttezza •Sia Π una Girard’s proof structures, Π è una rete dimostrativa o Girard’s proof net di LL sse ogni switching s in Π è un viaggio lungo in Π. •L’equivalente criterio di correttezza in Vincent Danos and Laurent Regnier cita che una proof structure Π è un proof net sse ogni suo sottografo è aciclico connesso. (Definizione di cammino)