Principi di Oncologia Sperimentale METASTASI SPERIMENTALI RIPRODUZIONE DEL PROCESSO METASTATICO IN VITRO 4° S. Beninati A. De Martino DYLAN METASTASI SPERIMENTALE • Il processo metastatico può essere riprodotto sperimentalmente e quindi suddiviso nelle fasi che lo compongono. • In tal modo è possibile studiare i diversi momenti dell’invasione metastatica riducendo le possibili variabili. • L’osservazione diviene facilmente interpretabile, permettendo di definire il bersaglio della ricerca Farmaci antineoplastici • Una molecola o un insieme di molecole si definisce antineoplastica quando esercita una azione tesa ad inibire lo sviluppo e la disseminazione delle cellule tumorali. • Il termine antineoplastico è generico poiché non specifica quale fase della crescita tumorale viene colpita dalla molecola. Antiproliferativo o antimetastatico? • Un tumore può essere altamente proliferante ma con bassa metastaticità (questa condizione è presente soprattutto nei tumori benigni) • Al contrario può essere altamente metastaticio ma con bassa proliferazione • Può anche possedere le due caratteristiche assieme Modelli sperimentali • Al fine di studiare quale fase del processo tumorale viene influenzata dalla molecola in esame, si utilizzano modelli sperimentali. • Si distinguono come: • 1. modelli multivariabile (poiché comprendono più fasi del processo, possono essere in vitro e in vivo utilizzando topi o ratti.) • 2. modelli monovariabile (sono eseguiti solamente in vitro poiché viene valutata una singola fase del processo) Camere di Boyden un esempio di modello multivariabile • Le camere di Boyden rappresentano un modello sperimentale multivariabile in vitro, poichè riproduce i seguenti passaggi: • 1. adesione • 2. rilascio di metalloproteasi • 3.invasione • Tale modello quindi permette di valutare il potere metastatico nelle tre variabili citate ADESIONE Le cellule tumorali aderiscono al substrato (Matrigel) PROTEOLISI Secrezione di matalloproteasi che idrolizzano il Matrigel INVASIONE Superata la barriera del Matrigel le cellule tumorali invadono il compartimento sottostante Modelli monovariabile • I modelli monovariabile permettono di discriminare i singoli passaggi del processo metastatico. • Si effettuano in vitro utilizzando cellule di una linea tumorale metastatica • Con questi modelli è possibile valutare l’effetto di un farmaco su di una o più fasi del processo metastatico. Modelli sperimentali in vitro • Essi permettono di valutare: • • • • proliferazione adesione migrazione Invasione Modelli sperimentali in vivo • Permettono di valutare due parametri: • proliferazione • Colonizzazione/invasione Modelli in vitro: Proliferazione • La proliferazione cellulare è legata a cinque fasi della vita della cellula: • Il ciclo di crescita • Il ciclo cellulare • La divisione cellulare • Il differenziamento • Morte cellulare (Apoptosi e/o Anoikis) Il ciclo di crescita • IL CICLO DI CRESCITA CONTROLLA MOLTI PASSAGGI CHE SONO NECESSARI PER LA COLTURA DI CELLULE ANIMALI. • 1. LA DENSITÀ CELLULARE DI SEMINA 2. IL TEMPO DI CRESCITA 3. LA DURATA DI UN ESPERIMENTO 4. IL MOMENTO ADATTO PER IL PRELIEVO DEI CAMPIONI 5. IL METABOLISMO CELLULARE • Il ciclo cellulare MITOSI FASE G1 G 0 FASE G2 FASE S Il ciclo cellulare Quando le cellule tumorali cominciano il processo "semplicemente" infrangono e violano tutte le regole!!! di divisone, Le cellule cancerogene possono iniziare a dividersi senza la necessità di ricevere segnali esterni positivi. È come dire che un'automobile può iniziare a muoversi senza premere il pedale dell'acceleratore. Per esempio, la crescita di cellule tumorali in una mammella può avvenire senza il bisogno di estrogeno, il fattore di crescita necessario alle cellule sane. Alcune cellule tumorali mammarie perdono completamente la loro capacità di rispondere all'estrogeno, bloccando l'espressione dell'estrogeno recettore all'interno della cellula. Tali cellule saranno quindi capaci di replicarsi senza la necessità di ricevere un segnale di crescita dall'esterno. Le cellule cancerogene non manifestano inibizione per contatto. Mentre la maggior parte delle cellule sono in grado di "percepire di essere urtate e pigiate" da altre cellule vicine, le cellule tumorali non rispondo assolutamente a tale segnale di "fine della replicazione". Di conseguenza, la crescita continua, porta all'accatastamento di cellule e quindi la formazione di una massa tumorale. Le cellule tumorali possono dividersi anche senza aver ricevuto il segnale di "via libera". Contrariamente alle cellule sane che smettono di dividersi in presenza di materiale genetico (DNA) danneggiato, le cellule cancerogene continuano a riprodursi. Come risultato di tale processo si otterranno cellule figlie contenenti un DNA anomalo o addirittura un numero di cromosomi anormale. Le cellule mutate sono anche più anomale della cellula genitrice. In questo modo, le cellule cancerogene possono diventare progressivamente ancora "più anormali" e contenere sempre un maggior numero di "errori". Una divisione cellulare continua, conduce alla formazione di tumori. L'instabilità del patrimonio genetico che deriva da processi di divisione aberranti, contribuisce allo sviluppo del fenomeno di resistenza ai farmaci, caratteristico di molti tipi di tumori. Le mutazioni di alcuni geni specifici possono alterare il comportamento delle cellule in modo da indurre un aumento della crescita del tumore e il suo sviluppo. • LE FASI MITOSI FASE G1 G 0 FASE G2 FASE S Crescita E SINTESI PROTEICA FASE G1 APPROFONDIMENTO a.a. a.a. a.a. trascrizione traduzione a.a. a.a. a.a. DNA mRNA PROTEINA LE FASI MITOSI FASE G1 G0 FASE G2 FASE S FASE S Duplicazione del DNA DNA DI NUOVA SINTESI DNA POLIMERASI 3’ 3’ 5’ 5’ ELICASI FRAMMENTI DI OKASAKI LE FASI MITOSI FASE G1 G0 FASE G2 FASE S FASE G2 Compattazione (o condensazione) del DNA 1400 nm 300 nm 2 nm 11 nm LE FASI MITOSI FASE G1 G0 FASE G2 FASE S MITOSI Divisione cellulare La MITOSI permette la duplicazione (divisione in due parti uguali) della cellula conservando il corredo cromosomico della cellula madre (questo è composto da coppie di cromosomi omologhi, ossia cromosomi di origine paterna e materna contenenti geni corrispondenti ma non identici) 2n 2n Sfruttando la costruzione di un FUSO MITOTICO ripartisce con precisione il DNA nelle due cellule figlie Lo schema di funzionamento è sfruttato ugualmente dalle cellule di tutti gli organismi ma differisce leggermente per la presenza o meno di una parete cellulare 2n Il ciclo cellulare Il ciclo cellulare comprende: • Fase G1 • Fase S • Fase G2 • Mitosi e citodieresi Per alcune cellule vi è una fase di quiescenza (G0) che può durare per tutta la vita Regolazione del ciclo cellulare Esistono almeno 3 punti di controllo, in G1, G2 e M Su questi punti agiscono fattori di crescita Regolazione del ciclo cellulare Altri fattori sono: • inibizione da contatto • dipendenza dall’ancoraggio Ciclo cellulare e tumori I tumori derivano da un accrescimento anomalo di cellule che hanno perso il controllo del ciclo cellulare. I tumori benigni rimangono nel sito di origine, quelli maligni (o cancro) migrano in altri distretti (metastasi). Ciclo cellulare e tumori I tumori derivano dalla combinazione di vari fattori: modificazioni genetiche delle cellule, risposta immunitaria inefficiente, alterazione dell’apoptosi, interruzione della senescenza, angiogenesi. Citometria a flusso o Citofluorimetria Il differenziamento • Nelle linee cellulari utilizzate, il differenziamento può essere rivelato osservando alcuni markers specifici. • Nelle linee di melanoma l’aumentata produzione di melanina è segno di differenziamento µg melanin/mg protein 40 Linea cellulare B16-F10 30 20 10 0 Control AE 48h AE 72h Morte cellulare (Apoptosi) • il termine apoptosi indica una forma di morte cellulare programmata. • Si tratta di un processo ben distinto rispetto alla necrosi cellulare, e in condizioni normali contribuisce al mantenimento del numero di cellule di un sistema. La morte cellulare programmata La capacità di autodistruggersi mediante l’attivazione di un programma di «suicidio» è l’apoptosi. Elimina cellule in eccesso o danneggiate nel DNA. Modella un embrione durante lo sviluppo. Una cellula in apoptosi. In uno dei molti scenari apoptotici, il processo è stimolato da una cellula adiacente; la cellula morente espone in seguito segnali che richiamano dei macrofagi Percentuale di cellule in apoptosi misurata con il citofluorimetro (evidenzia il numero di cellule in una certa fase del ciclo cellulare) Cellule apoptotiche Cellule in apoptosi Cellule in apoptosi Morte cellulare (Anoikis) • Anoikis rappresenta l’apoptosi indotta da uno scorretto attacco delle cellule alla matrice extracellulare (ECM). • E’ il meccanismo attraverso il quale le cellule in vivo utilizzano segnali che derivano dal ECM per mantenere l’integrità dei tessuti. • Leggere: Gilmore A.P. Cell Death and Differentiation (2005)12,1473 Modelli in vitro:adesione • Il primo passo per lo stravaso delle cellule tumorali è l’adesione alle cellule endoteliali, mediato da molecole di adesione cellulare (cell adhesion molecules – CAMs), che comprendono la famiglia I-CAM ed N-CAM (integrine), lectine di superficie cellulare e glicoproteine che si legano alle lectine espresse dalle cellule. Adesione e sedi vascolari • La selettività per specifiche sedi vascolari è legata ai meccanismi di adesione alle pareti vasali. • Ma anche al tipo di enzimi degradativi prodotti dalla cellula neoplastica e di enzimi inibitori presenti nel tessuto invaso • Contribuiscono anche fattori chemiotattici e aptotattici che guidano l’insediamento della singola cellula nei siti ottimali per la proliferazione, ai fattori di crescita autocrini e paracrini e alla possibilità di iniziare e mantenere il processo angiogenico. Si utilizzano piastre da 96 pozzetti il cui fondo è rivestito con collagene, laminina o fibronectina Le cellule da saggiare vengono piastrate nei pozzetti e incubate per 2 ore a 37 C°. Test di adesione cellulare in vitro Dopo aver rimosso il mezzo di coltura si aggiunge un colorante vitale e quindi incubate per altri 10 minuti a temperatura ambiente N° adherent cells 60000 40000 20000 0 Control 48h Adhesion (Matrigel adhesion assay) 72h Modelli in vitro:migrazione • Il monostrato cellulare quando danneggiato, risponde alla distruzione del contatto cellulacellula e alla produzione di fattori di crescita nel punto danneggiato, cercando di rimarginare la ferita per mezzo sia della proliferazione che della migrazione. • • Questi processi riflettono il comportamento di ogni singola cellula, ma anche quello di tutta la popolazione cellulare. Wound Healing assay • Il tipico “Wound Healing assay”, (WHM) si ottiene graffiando la superfice di una coltura cellulare alla confluenza, usando l’ago di una siringa o la punta di una pipetta. • Il monostrato cellulare cerca di sanare la ferita in tempi relativamente brevi (da 3 a 48 ore). • Il processo può essere quantificato con l’analisi di immagine computerizzata sotto osservazione al Microscopio Ottico CONTROLLO TEMPO 0 Migration (Wound Healing Migration Assay) 48 ORE Migration (Wound Healing Migration Assay) % migration 100 75 * 50 25 0 C ontrol AE circular wound-healing (CWA) • Una variazione del “Wound Healing Migration Assay” è il CWA. • In questo caso si utilizza una punta di silicone ruotante per creare una ferita circolare uniforme, in un momolayer di cellule alla confluenza. circular wound-healing (CWA) Modelli in vitro: invasione L’invasione di cellule tumorali può essere valutata con il “3D invasion/morphogenic assay” oppure con il “Circular invasion assay”. 3D invasion/morphogenic assay Nel 3D invasion/morphogenic assay le cellule sono immerse in una matrice gelatinosa che mima la matrice extracellulare. Il modello si definisce tridimensionale poiche le cellule possono migrare nelle tre dimensioni dello spazio. Al fine di valutare la capacità invasiva vengono contate le estroflessioni cellulari dopo un certo periodo di tempo matrice gelatinosa Control 48h 72h (3D invasion/morphogenic assay) N° of processes / cell 6 5 4 3 2 1 0 Control AE 48h AE 72h (3D invasion/morphogenic assay) Circular invasion assay (CIA) • Il “circular invasion assay” (CIA) si è sviluppato recentemente (2007) per sostituire il classico in vitro “wound-healing assays” e altre tecniche per lo studio della migrazione e invasione nelle metastasi. Circular invasion assay • Anche in questo caso si utilizza una punta ruotante di silicone che crea una ferita perfettamente circolare nel monolayer cellulare. • A differenza del CWA la tecnica CIA utilizza il Matrigel che viene steso sopra la coltura cellulare, mimando la matrice extracellulare. • Il modello si avvicina molto a quello che accade in vivo l’aggiunta di Matrigel permette di valutare la reale invasione. • A differenza del CWA che permette di valutare solamente la migrazione. • Comparando le dimensioni della ferita nel tempo si può quantificare l’invasione di cellule tumorali t=0 AE Control Circular invasion assay 12h % wound closure 30 24h 20 * 10 0 Control AE