Citologia epatica: casi esemplificativi complessi by RE Raskin. In

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International Congress of
the Italian Association of Companion
Animal Veterinarians
May 19 – 21 2006
Rimini, Italy
Next Congress :
62nd SCIVAC International Congress
&
25th Anniversary of the SCIVAC Foundation
May 29-31, 2009 - Rimini, Italy
Reprinted in IVIS with the permission of the Congress Organizers
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53° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC
This manuscript is reproduced in the IVIS website with the permission of the Congress Organizing Committee
Citologia epatica: casi esemplificativi complessi
Rose E. Raskin
DVM, PhD, Dipl ACVP, West Lafayette, Indiana, USA
In questo lavoro, verranno trattati gli aspetti citologici di
specifici esempi di casi che colpiscono il fegato. Saranno
presi in considerazione i gruppi citodiagnostici o di classificazione generale corrispondenti a iperplasia, infiammazione,
degenerazione epatica, risposta a danno tissutale e neoplasia.
IPERPLASIA
Iperplasia nodulare
Questa condizione è comune nei cani anziani e spesso si
presenta sotto forma di molteplici noduli ben definiti, distribuiti casualmente. Istologicamente, questi mantengono
una struttura lobulare in contrasto con le condizioni neoplastiche. Le caratteristiche citologiche di questi epatociti
ingrossati comprendono la vacuolizzazione diffusa o focale. Si osservano vacuoli isolati contenenti lipidi o schiumosità citoplasmatiche spesso associate a deposizione di
glicogeno.
INFIAMMAZIONE
Colangite/epatite suppurativa
Questa infiammazione è associata a necrosi, infezione
batterica e colangioepatite suppurativa felina. Neutrofili
degenerati e non degenerati sono aumentati fino a valori
superiori a quelli che si trovano nel sangue periferico. Occasionalmente si possono riscontrare dei batteri sia all’interno
dei neutrofili che in sede extracellulare.
Colangioepatite linfocitaria
In questa sindrome nel gatto si rileva la presenza di linfociti piccoli o intermedi o di plasmacellule, spesso in associazione con una lieve pancreatite. Si può anche notare la
formazione di tappi nei canalicoli biliari. In rari casi, una
popolazione uniforme di piccoli linfociti può somigliare ad
un linfoma ben differenziato, ma il riscontro di una popolazione cellulare mista suggerisce un processo infiammatorio.
Iperplasia rigenerativa
Reazioni parassitarie
Il fegato danneggiato risponde frequentemente con un’iperplasia all’esposizione a sostanze tossiche come farmaci,
aflatossine o piante. Si osserva una significativa fibrosi che
non si riscontra nell’iperplasia nodulare del cane anziano e
l’architettura normale va perduta. Queste anomalie possono
essere istologicamente simili, ma non identiche, a quelle
degli adenomi epatocellulari.
Le alterazioni citologiche nell’epatopatia tossica sono
rappresentate da un aumento del rapporto nucleocitoplasmatico che indica una rapida crescita. Si nota una frequente binucleazione, unitamente ad un’anisocitosi degli epatociti lieve o moderata. Inoltre, il citoplasma contiene più proteine per la proliferazione e, di conseguenza, si ha un
aumento della basofilia citoplasmatica. Gli epatociti possono mostrare un’alterazione idropica con una riduzione della colorazione del citoplasma alla periferia della cellula
riferibile al rigonfiamento degli organuli.
Sembra esistere un’associazione fra le inclusioni intranucleari cristalline e le affezioni iperplastiche del fegato,
benché queste inclusioni siano state notate anche in alcuni
pazienti clinicamente normali. In caso di danno cronico e
conseguente cirrosi, si possono trovare fibrociti e fibroblasti associati a ciuffi di filamenti eosinofilici di collagene
che si possono presentare sotto forma di aggregati densi.
Questo quadro può essere accompagnato dal riscontro di
cilindri biliari.
La reazione alla presenza di distomi o delle loro uova è
stata notata in rari casi all’esame citologico, sulla base del
riscontro di una risposta infiammatoria eosinofilica e neutrofila unita a segni di stasi biliare. Le uova dei distomi sono
state identificate all’esame citologico ed appaiono di colore
verde, presumibilmente dovuto alla bile. Platynosomum
concinnum è un parassita dei gatti del Nord America con un
ciclo vitale che coinvolge lucertole e chiocciole. Amphimerus pseudofelineus è un altro distoma riscontrato nel gatto.
Citauxzoonosis
Si tratta di una malattia trasmessa da zecche che colpisce
il gatto e si riscontra nella parte meridionale degli Stati Uniti. Il microrganismo infesta organi come il fegato e si può
osservare negli strisci per impronta sotto forma di strutture
intracitoplasmatiche basofile (merozoiti) disposti come schizonti all’interno dei macrofagi rigonfi.
DEGENERAZIONE EPATICA
Epatopatia da glucocorticoidi
La somministrazione per via esogena di corticosteroidi o il
loro aumento a causa di un incremento della produzione endo-
53° Congresso Nazionale Multisala SCIVAC
gena determinano un’alterazione vacuolare indicata col nome
di epatopatia da steroidi. La condizione si può osservare sia nel
cane che nel gatto, con effetti morfologici simili. L’incremento del glicogeno all’interno degli epatociti sembra simile all’alterazione idropica con vacuolizzazione indistinta del citoplasma. L’alterazione può essere diffusa o localizzata alla periferia cellulare. In questa condizione si possono osservare inclusioni intranucleari aspecifiche, insieme alla stasi biliare.
Lipidosi epatica del gatto
Si tratta di una condizione comune che si riscontra come
conseguenza dell’accumulo di trigliceridi all’interno degli
epatociti, spesso in seguito ad episodi di anoressia. Dal
momento che la malattia è diffusa in tutto il parenchima, la
biopsia mediante aspirazione con ago sottile ha spesso valore diagnostico. Gli epatociti possono presentare vacuoli puntati chiari, singoli o multipli, all’interno del citoplasma. A
volte, i vacuoli possono diventare così numerosi da affollarsi
fino a spingere il nucleo verso uno dei lati della cellula. L’aspetto di questi epatociti altamente vacuolizzati può essere
difficile da distinguere da quello dei macrofagi schiumosi.
Alla citologia si riscontra anche una stasi biliare, con formazione di tappi nei canalicoli biliari e aumento di granuli verdi all’interno degli epatociti. Per confermare la presenza di
lipidi nei vacuoli, è possibile utilizzare pari quantità di oilred-O e nuovo blu di metilene su strisci non fissati e non
colorati. Dal momento che i lipidi sono incorporati nella cellula, si osserva una colorazione arancio smorto, mentre a
livello extracellulare sono presenti gocce di arancio brillante.
Epatopatia da rame
Certe razze di cani come il Bedlington ed il west Highland
white terrier, nonché i pazienti che presentano accumuli di
quantità tossiche di rame, sviluppano insufficienza epatica
dovuta alla reazione infiammatoria. Il riscontro di pallidi
granuli rifrangenti verdi che risultano positivi all’acido
rubeanico ha valore diagnostico per l’intossicazione da
rame. Questa può essere dovuta ad un accumulo primario
che porta ad epatopatia o rappresentare la conseguenza di
una malattia epatica. La colorazione di Romanowsky può
conferire un aspetto cromatico simile ai granuli epatocitari
positivi alla colorazione per la bilirubina, che quindi rappresentano la bile. Tuttavia, è stato notato che in assenza di
cilindri di bile i granuli verdi all’interno degli epatociti sono
molto probabilmente dovuti alla presenza di lipofuscina.
Questo pigmento si riscontra nel normale invecchiamento
delle cellule e nella conseguente degenerazione dei lipidi
cellulari, il cosiddetto “pigmento da logoramento”.
Emosiderosi
Gli animali che vanno incontro alla degradazione cronica
degli eritrociti o che ricevono un’integrazione con ferro sviluppano una condizione da sovraccarico caratterizzata dall’accumulo di questo elemento negli epatociti. Questo materiale si presenta con un aspetto granulare e addensato e con una tonalità blu
o blu-verde che si colora positivamente con il blu di Prussia.
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RISPOSTA AL DANNO TISSUTALE
Amiloidosi
Si tratta di una condizione poco comune, spesso correlata
ad una malattia infiammatoria cronica. L’amiloide viene
identificata attraverso la presenza intorno agli epatociti di
materiale amorfo eosinofilico, positivo al rosso Congo. In
questa situazione sono spesso presenti elementi infiammatori come i neutrofili ed i linfociti.
NEOPLASIA
Adenoma epatocellulare
Si tratta di una condizione neoplastica poco comune che si
presenta sotto forma di una lesione isolata nel cane e nel gatto. I
segni clinici sono generalmente minimi, per cui questi tumori
costituiscono di norma un riscontro incidentale alla necroscopia.
Istologicamente, queste lesioni compressive contengono una
fibrosi minima. Gli epatociti hanno un aspetto uniforme, ma
sono più grandi della norma e contengono una maggior quantità di lipidi, glicogeno o granuli di lipofuscina nel citoplasma. È
presente una lieve anisocitosi ed anisocariosi nonché un aumento della basofilia del citoplasma. I nucleoli sono leggermente più
prominenti del normale. Non sono comuni le figure mitotiche.
Carcinoma epatocellulare
È stato detto che il carcinoma epatocellulare è più comune nel
cane rispetto al colangiocarcinoma. Nel gatto quest’ultimo è considerato più frequente del carcinoma epatocellulare. I segni clinici riflettono un’epatopatia con un aumento dell’attività di parecchi enzimi epatici. Istologicamente, le trabecole epatiche si presentano spesse o di dimensioni variabili in confronto a quelle più
uniformi e più sottili delle lesioni da adenoma. Citologicamente,
le cellule del fegato possono somigliare ad elementi normali, ma
nelle forme scarsamente differenziate gli epatociti si presentano
scarsamente pleomorfici, il che rende più facile la diagnosi di
malignità. In questi casi, sono presenti caratteristiche maligne di
anisocariosi, multinuclearità, rapporto nucleocitoplasmatico elevato e variabile e molteplici nucleoli. Il riscontro di figure mitotiche è più frequente nel carcinoma che nell’adenoma.
Colangiocarcinoma
Si tratta di un tumore relativamente poco comune che però,
nel gatto, può essere la neoplasia maligna epatica primaria più
frequente secondo alcuni studi. Istologicamente sono presenti
formazioni acinose, specialmente nei tumori meglio differenziati, e la quantità di tessuto connettivo fibroso può essere
sostanziale. Spesso il lume è riempito da un fluido cistico
mucillaginoso. Le figure mitotiche sono spesso molto più
abbondanti in confronto al carcinoma epatocellulare. Citologicamente, le cellule tendono a esfoliare in densi grappoli. I
tumori ben differenziati hanno cellule di dimensioni relativamente uniformi e di forma cuboidale, con scarso citoplasma.
Alterazioni più anaplastiche come l’anisocariosi, i nucleoli
prominenti ed il rapporto nucleocitoplasmatico elevato si
osservano nel colangiocarcinoma scarsamente differenziato.
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