OMELIA ALLA SANTA MESSA DELLA I DOMENICA DI QUARESIMA (A) Tivoli, Basilica Cattedrale di San Lorenzo Martire, Domenica 5 marzo 2017 Carissimi fratelli e sorelle, mercoledì scorso abbiamo iniziato insieme la Quaresima, i quaranta giorni che ci condurranno alla celebrazione della Pasqua, alla celebrazione della grande Veglia Pasquale – nella notte tra il Sabato Santo e la Domenica di Pasqua – durante la quale con tutti i battezzati rinnoveremo le promesse del nostro battesimo – ossia di rinunciare al male, al peccato, a Satana, per dire solennemente che crediamo in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo – e ricorderemo come grazie al Battesimo, la Cresima e l’Eucaristia, l’amore fedele di Dio per la sua creatura non è venuto meno nonostante il proprio peccato, nonostante il nostro peccato! Ricorderemo con gratitudine il dono dello Spirito Santo, frutto della morte e risurrezione di Gesù, venuto a noi nel Battesimo, nella Cresima e che viene a noi ogni domenica nell’Eucaristia per comunicarci il perdono dei peccati ottenutoci da Cristo e la certezza che dopo la morte la nostra vita continuerà eternamente con Dio e in Dio! In questa prima domenica di Quaresima sono con noi alcuni amici: una famiglia sposata solo civilmente: Larry Edosa e Steveniyoha Rita, provenienti dalla Nigeria, ma che abitano nella nostra Diocesi, nella Parrocchia di San Michele Arcangelo ai Giardini di Corcolle e sono qui con i loro figli: Provider e Teasure. Ed è anche con noi Luca Ceprano, della Parrocchia di San Filippo Neri a Collefiorito di Guidonia. Sono i nostri Catecumeni, ossia persone ormai adulte con i loro figli e un ragazzo di 13 anni che dopo un cammino di preparazione di qualche anno – catecumeno vuol dire colui che segue un cammino di istruzione – si sono preparati a ricevere i sacramenti dell’iniziazione cristiana: Battesimo, Cresima ed Eucaristia. I ragazzi più piccoli riceveranno soltanto il Battesimo nella fede dei genitori per poi ricevere gli altri sacramenti quando saranno un po’ più grandi, insieme ai loro gruppi parrocchiali. E loro ci aiutano questa mattina a capire cosa sia la Quaresima. Tra poco, infatti, al termine del loro cammino di preparazione a ricevere il Battesimo, la Cresima e l’Eucaristia, verranno iscritti solennemente in un libro: il registro dei catecumeni e verranno ufficialmente eletti a ricevere i sacramenti che fanno il cristiano nella prossima Notte di Pasqua. Non parteciperanno con noi a tutta la Messa: non hanno ancora ricevuto il Battesimo, non si possono ancora chiamare e dire figli di Dio né accostare all’Eucaristia, ma la Quaresima sarà segnata per loro da varie tappe fino a quando si congiungeranno nuovamente con noi, nella Veglia Pasquale per ricevere i sacramenti che – frutto della Pasqua – fanno il cristiano. Per noi che in maggioranza siamo stati battezzati da piccoli è bello vedere degli adulti o dei ragazzi che si preparano al Battesimo. E dobbiamo dire loro grazie perché ci fanno capire meglio cosa sia la Quaresima: un cammino nel quale recuperare con la 1 preghiera, il digiuno da ciò che ci impedisce di ascoltare la Parola di Dio e stare maggiormente con il Signore nella preghiera, e la carità la nostra dignità perduta di creature fatte ad immagine e somiglianza di Dio. Nella prima lettura abbiamo ascoltato come Dio fece l’uomo. L’uomo che senza lo spirito di Dio sarebbe soltanto terra, fango e invece Dio gli ha dato il suo stesso Spirito, la sua stessa dignità facendolo a Sua immagine e ponendolo nel centro della creazione: padrone di tutto purché si ricordi che lui – l’uomo – è una creatura e Dio il suo Creatore. Dio creatore gli aveva dato tutto ma gli aveva chiesto di non mangiare solo il frutto della conoscenza del bene e del male perché soltanto Dio sa cosa è bene e cosa è male e soltanto Lui può dircelo. E invece l’uomo e la donna, Adamo ed Eva, vollero sostituirsi a Dio, diventare come Lui. Lasciandosi tentare dal serpente mangiarono il frutto che gli era stato proibito ma a quel punto uscirono dall’amore e dal rispetto che Dio aveva per loro e persero la possibilità di stare nel Paradiso Terrestre, gli si aprirono gli occhi e videro che disobbedendo a Dio erano come nudi, avevano perso la loro dignità, tant’è che andarono a coprirsi, persero la pace tra loro, iniziarono a soffrire … iniziarono a conoscere come è pesante il peccato. Quel peccato delle origini che – ci ha ricordato la seconda lettura – se per colpa di un solo uomo, Adamo, è entrato nel mondo; per merito di un altro uomo, il nuovo Adamo, Cristo, è stato vinto per sempre con la sua Passione, Morte e Risurrezione. E questa vittoria ci è comunicata con il Battesimo, la Cresima e l’Eucaristia! La Quaresima vuol proprio prepararci a questo, vuol farci comprendere come l’amore di Dio sia ancora e sempre per noi anche se abbiamo peccato, se continuiamo a non amare, a peccare … I nostri Catecumeni riceveranno il Battesimo ma poi, purtroppo, torneranno a peccare: a non obbedire ai Comandamenti di Dio, a non amare e perdonare, a non mettere in pratica il Vangelo … ma sarà data loro, per sempre, la possibilità di non lasciarsi vincere dalle tentazioni. Gli sarà data per sempre la possibilità di fare scelte giuste, belle, vere secondo il Vangelo e i Comandamenti perché Dio sarà sempre con loro, lo Spirito Santo li accompagnerà sempre come accompagna sempre noi che già abbiamo ricevuto il grande dono del Battesimo, della Cresima, dell’Eucaristia … basta che lo vogliamo, basta che cerchiamo di rimanere con Gesù che vuole rimanere con noi per aiutarci a dire no a Satana, no al peccato e sì a Lui e al suo Vangelo per essere felici. Anche Gesù, infatti, lo abbiamo ascoltato nel Vangelo, è stato tentato da Satana, ma ha vinto, e se noi siamo fedeli a Lui, facciamo la sua volontà, seguiamo la sua Parola che ci invita ad amare e a fare il bene, allora anche noi vivremo come Dio ci voleva in origine: liberi, pieni di dignità, facendo scelte giuste. Essere tentati … Ma cosa significa? Cosa è una tentazione? È il lasciarsi portare a vivere male, a fare scelte sbagliate nella vita. Evitare le tentazioni significa allora fare 2 ordine nelle nostre scelte, fare scelte buone per diventare liberi come l’uomo è stato pensato fin dall’inizio della storia dell’umanità da Dio Creatore. Il Vangelo ci parla di tre tentazioni che dobbiamo vincere. E questa Quaresima è tempo per vincere tali tentazioni, con l’aiuto di Gesù, per arrivare tutti insieme Catecumeni e noi, tutti, a vivere bene la Pasqua. La prima tentazione è quella che Satana propone a Gesù nel deserto dopo quaranta giorni di digiuno, quindi avendo tanta fame. Satana dice a Gesù: dì che queste pietre diventino pane. Ma Gesù gli risponde: “Non di solo pane vivrà l’uomo ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. Ossia: il pane è buono ma è più buona la Parola di Dio, mangiare il pane significa vivere – se non si mangia non si sta in piedi – ma se accogliamo ciò che viene dalla bocca di Dio, la sua Parola e la mettiamo in pratica viviamo meglio. Soltanto i beni materiali non riempiono la vita. La vita ce la riempie la Parola di Gesù – che tutti dobbiamo imparare ad ascoltare e leggere e pregare di più in questo periodo sia personalmente che comunitariamente – e ce la riempiono anche le creature con tutta la loro bellezza. Dalla bocca di Dio, all’inizio della Creazione, è venuto il respiro che dà vita all’uomo e a tutte le creature per cui vuol dire che vivere di tutto ciò che viene dalla bocca di Dio significa vivere della Sua Parola ma anche del fratello, della sorella, del prossimo, dell’altro che Dio mi pone accanto. Viviamo di creature e non di cose! La seconda tentazione è poi quella di non cercare un Dio che è Padre ma un Dio magico. Buttati giù dal pinnacolo del tempio e facci vedere come gli angeli ti verranno a salvare. Satana cita la Parola di Dio per dire questo a Gesù: “Dio invierà angeli perché tu non inciampi”, si prenderà cura di te! Come a dire se sei Dio vedrai che non ti succederà nulla. Ma invece, sappiamo, che nella vita di tutti – anche Gesù lo ha accettato – viene un fallimento, una malattia, la morte … E la tentazione potrebbe essere quella di chiederci: perché Dio non interviene? Dove sono gli angeli che ha promesso? Un teologo protestante – Dietrich Bonhoeffer – ucciso nei lager nazisti scrisse: “Dio non salva dal dolore ma nel dolore, non salva dalla croce ma nella croce”. Proprio come ha fatto con Gesù. Per cui guai a pensare che avremo sempre ciò che desidereremo ma dobbiamo essere sicuri che Dio sarà sempre con noi, e sarà sempre come Lui vorrà! Infine, la terza tentazione. Il diavolo alza la proposta. Adorami – dice a Gesù – e ti darò tutto il potere del mondo. Come a dire: tu vuoi cambiare il corso della storia con la croce? Ma non ti riuscirà. Il mondo ha dei problemi? Come li risolverà un crocifisso? Prenditi allora il potere, copri posti importanti, riempiti di soldi, fatti valere e così risolverai i problemi. Caro Gesù, pensi di salvare il mondo con l’amore? Sei un illuso! Se vuoi avere gli uomini dalla tua parte dai loro pane, potere, soldi e ti seguiranno. Ma Gesù non vuole comprare gli uomini, non cerca servi sottomessi ma figli liberi e capaci di amare perché amati. 3 Il diavolo fa un mercato dei suoi doni: adorami e ti darò potere ma un potere che rende schiavi, che fa perdere la propria dignità, che fa vendere l’uomo per un po’ di denaro facile, una poltrona, un po’ di potere … Gesù rinuncia! Così come in questi giorni dobbiamo allenarci a rinunciare noi. A quel punto gli si avvicinarono gli angeli e lo servivano. Notiamo nel Vangelo questi due verbi: “avvicinarsi” e “servire”. Come Gesù morendo e risorgendo per noi si avvicina a noi con il suo amore e ci serve con il dono della sua vita, così anche noi in questa Quaresima per prepararci al grande dono avviciniamoci al prossimo e mettiamoci al suo servizio con generosità. Cari Catecumeni, cari fratelli e sorelle, viviamo così la nostra preparazione alla Pasqua. Scegliamo bene. Scegliamo di amare le persone e non le cose, scegliamo per Dio e diciamo no al tentatore! Amen. Mauro Parmeggiani Vescovo di Tivoli 4