Il massaggio consiste in manipolazioni che si praticano sui tessuti molli a fini terapeutici. Ogni seduta deve essere iniziata con particolare cautela, onde saggiare la reattività del soggetto ed evitare l’insorgenza di contratture riflesse. 1 Azione meccanica Azione riflessa allo stimolo meccanico Effetti cutanei Effetti sui muscoli Effetti sul sistema nervoso 2 è dovuta a fatti di pressione e rilassamento che si ripercuotono sul circolo linfatico e venoso e sui tessuti contratti o retratti 3 L’effetto meccanico determina meccanismi riflessi di origine midollare che agiscono sul sistema vascolare e nervoso. 4 Il massaggio induce un aumento della temperatura della pelle variabile da 1° a 3°, dovuto ad un effetto vasomotorio. 5 Consistono essenzialmente in un’iperemia attiva che migliora il trofismo muscolare. 6 Il massaggio superficiale e ritmico produce analgesia, mentre un massaggio energico può provocare dolore. 7 Sfioramento Impastamento Frizione Vibrazione 8 Il massaggio per sfioramento ha come caratteristica una pressione estremamente leggera. I movimenti devono essere lenti e ritmici con direzione centripeta o centrifuga. Inizio e fine di ciascun movimento devono essere pressoché impercettibili. 9 La caratteristica dell’impastamento è data dalla pressione che ha per scopo di produrre effetti meccanici sulla circolazione venosa e linfatica. Esso viene applicato principalmente sui segmenti corporei provvisti di voluminose masse muscolari. I suoi effetti si esplicano essenzialmente sul metabolismo della fibra muscolare migliorandone il trofismo. 10 Le tecniche di frizione sono molto simili nelle loro caratteristiche allo sfioramento. Ne differiscono per la maggiore energia e pressione impiegata. Con questo metodo si favorisce il riassorbimento di essudati ed ematomi e si ottiene la lisi di aderenze specialmente nel caso di cicatrici 11 La vibrazione è caratterizzata da movimenti molto rapidi di tipo vibratorio, impresso dalle mani o dalle dita. Questo tipo di massaggio può essere sostituito da apparecchi vibratori meccanici. 12 Contrattura muscolare Patologie articolari Lesioni vascolari periferiche Nevriti e nevralgie Cicatrici retraenti 13 Stati infiammatori della cute Condizioni acute osteoarticolari Febbre Tumori Flebite varici 14 Per chinesiterapia si deve intendere l’insieme delle forme di attivazione muscolare e degli esercizi articolari semplici e complessi diretti ad un fine terapeutico, che abbiano cioè per scopo il miglioramento dell’aspetto posturale e dinamico del corpo umano. 15 Facilitare e conservare la mobilità articolare Ridurre gli effetti dell’ipotrofia muscolare Combattere le posizione viziate Apprendimento di posture e movimenti corretti 16 Passiva Attiva 17 Si intende per chinesiterapia passiva la metodica che induce il movimento dei segmenti da trattare ad opera della sola forza applicata dal terapista. La sua funzione si esplica, però, non solo attraverso l’azione meccanica sui segmenti scheletrici ma generando afferenze propriocettive favoriscono il processo il processo di rigenerazione nervosa e muscolare. 18 La chinesiterapia Passiva deve sottostare ad alcune regole generali: Il paziente deve assumere una posizione confortevole Evitare di toccare il limite inferiore della soglia del dolore Il trattamento deve avere, almeno all’inizio, un carattere essenzialmente segmentario 19 20 Assistita Contro gravità Contro resistenza: - manuale - Pesi - Apparecchiatura isocinetica Idrochinesiterapia 21 22 23 24 Metodo di Kabat Tecnica di Bobath Metodo di Vojta Tecnica di Freeman 25 La funzione muscolare è in stretta dipendenza con quella neurologica L’attivazione dell’agonista non è possibile senza il rilasciamento dell’antagonista. L’effetto terapeutico di un movimento è valido se comporta la partecipazione massimale delle vie nervose e sensitive (fenomeno dell’irradiazione) Nelle aree motorie non sono presenti i singoli muscoli o movimenti bensì movimenti semplici o complessi: ne deriva che se nell’ambito di uno schema una componente risulta deficitaria può essere più facilmente evocata richiamando l’intero schema motorio 26 E’ diretto a combattere la predominanza del riflesso posturale che è responsabile, a loro parere, delle alterazioni proprie della motricità dei pazienti spastici: - reazione di raddrizzamento - reazione di equilibrio 27 28 29 Nel 1965 l’inglese Freeman affermò che: “L’instabilità funzionale del piede è abitualmente dovuta all’alterata coordinazione motoria ed i pazienti affetti da distorsione del piede possono essere curati con esercizi che ripropongono appunto una corretta coordinazione” I principi sono quelli della rieducazione propriocettiva. Le informazioni che provengono dai recettori cutanei, articolari e periarticolari del piede raggiungono i centri corticali e assicurano un corretto schema di movimento e postura. 30 31