Controllo Neuroendocrino 4 - Nutrizione

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Bilancio
Energetico
Comportamento
Alimentare
IPOTALAMO
PVN
MESENCEFALO
MCH
OXA
CRH
LHA
GhN
NTS
ARC
VMN
NPY
ArRP
POMC
CART
SF1
Area
Postrema
Eminenza Mediana
Pancreas
Intestino
Insulina
GLP-1
Amilina
OXM
T Adiposo
Leptina
CCK
Nervo
Vago
Stomaco
Distensione
PYY
Aspetto Edonistico
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Aspetto Edonistico
Il piacere (edonia) è un aspetto fondamentale
del comportamento motivato di organismi
altamente evoluti come i mammiferi.
Nei mammiferi non umani il piacere fornisce
l’incentivo all’azione e la stessa motivazione
finale del comportamento.
Il fatto che il piacere sia il fine ultimo del
comportamento individuale non vuol dire che lo
sia anche dal punto di vista biologico.
Secondo la teoria dell’evoluzione, le specie e gli
organismi che costituiscono esistono in quanto
sono in grado di adattarsi all’ambiente che le
circonda.
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Quest’adattamento avviene attraverso la
selezione naturale degli individui più adeguati
all’ambiente, così trasmettono alla propria
progenie le loro caratteristiche genetiche
favorevoli.
Dal punto di vista biologico il piacere si deve
quindi vedere come un dispositivo frutto della
selezione naturale e come tale volto a favorire la
sopravvivenza e l’adattamento all’ambiente.
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Nella fase appetitiva l’organismo mette in atto
comportamenti flessibili e generici di ricerca e di
approccio comuni ai più diversi stimoli (cibo,
acqua, sesso, madre, figlio, caldo etc.).
Nella fase consumatoria il comportamento si
esprime invece secondo rigidi schemi
specificamente legati alla natura dello stimolo.
Così, mentre nella fase appetitiva la ricerca e
l’approccio del cibo non sarà diversa da quella
della ricerca di un partner sessuale, la fase
consumatoria consisterà in attività diverse e
specifiche come il mangiare o il copulare a
seconda che si tratti di cibo o di partner
sessuale.
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La natura del piacere associato a ciascuna fase è
diversa.
Nella fase appetitiva il piacere consiste in uno stato
di euforia e di eccitazione che rinforza e sostiene il
comportamento di ricerca e di approccio all’oggetto
del desiderio.
Questo tipo di piacere (state hedonia, edonia di
stato) è uno stato affettivo o emotivo che fa parte
dell’eccitazione comportamentale (incentive arousal)
caratteristica della fase appetitiva.
In questa fase il comportamento è guidato da stimoli
distali che vengono percepiti attraverso modalità
sensoriali che non comportano una diretta
interazione con l’oggetto del desiderio (olfatto, vista,
udito, percezione ultrasonica) il cui significato è
spesso acquisito attraverso l’associazione con stimoli
che utilizzano modalità sensoriali prossimali (tatto,
gusto, percezione termica, stimolazione erogena etc.)
e che fanno invece parte della fase consumatoria.
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Così, un profumo, un suono o un’immagine, di per
sé neutre, diventano significative e capaci di attrarre
l’attenzione e guidare il comportamento se sono state
associate in maniera predittiva ad uno stimolo
consumatorio capace di dare piacere.
Questi stimoli producono un piacere di tipo
sensoriale (sensory hedonia) che non è frutto di
apprendimento ma è innato dato che l’organismo è
geneticamente predisposto ad interpretarli come
piacevoli in quanto utili alla sopravvivenza del
singolo e della specie.
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Così, la capacità di provare piacere in risposta al
gusto dello zucchero è innata perché il suo consumo
produce equivalenti calorici; la capacità di provare
piacere attraverso l’accoppiamento è innata perchè
questo
comportamento
è
essenziale
alla
conservazione della specie; la repulsione
(avversione) al gusto del chinino e degli alcaloidi in
generale è innata perchè queste sostanze naturali
sono tossiche.
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Il fatto che le proprietà motivazionali degli stimoli
primari siano innate non vuol dire che siano
immutabili; al contrario, uno stimolo gustativo
positivo può cambiare addirittura valenza,
diventando avversivo, per essere stato condizionato
a stati viscerali avversivi (nausea, vomito).
Può bastare una singola associazione con uno stato
di nausea per sviluppare un’avversione condizionata
al più appetitoso dei gusti.
Perciò, l’apprendimento permette di trasferire le
proprietà motivazionali di uno stimolo primario agli
stimoli secondari più diversi o addirittura di
cambiarne il segno.
In tal modo le proprietà motivazionali del piacere
possono essere reindirizzate in attività del tutto
eterologhe rispetto agli stimoli primari cui esso è
biologicamente associato.
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Così il piacere fornisce, attraverso le sue proprietà
motivazionali, uno strumento biologico flessibile in
grado di adattare il comportamento alle necessità di
un ambiente in continuo divenire.
Nell’uomo le proprietà motivazionali del piacere
sono state reindirizzate verso attività diverse da
quelle primordiali dei primati meno evoluti dai quali
l’uomo discende.
Tuttavia è sempre il piacere a conferire proprietà
gratificanti a quegli stimoli, risposte o situazioni cui
l’uomo attribuisce valore essenziale per la
sopravvivenza in quell’ambiente del tutto nuovo e
peculiare, la Società degli Uomini, che egli stesso si
è creato.
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Dunque, il piacere non è un optional
ma un fondamentale strumento
biologico di adattamento delle specie
all’ambiente
e
direttamente
responsabile dell’efficienza degli
organismi biologici, soprattutto nei
mammiferi.
Le proprietà motivazionali del piacere dipendono
dall’attività di aree cerebrali topograficamente vicine a
quelle da cui dipendono comportamenti primordiali
legati alla sopravvivenza del singolo e della specie,
come il comportamento alimentare, sessuale,
predatorio, materno etc.
Queste aree sono localizzate nella parte più mediale e
ventrale del cervello.
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Queste aree sono localizzate nella parte più mediale e
ventrale del cervello, confermando la loro origine
precoce nel corso dell’evoluzione
Il sistema limbico opera influenzando il sistema
endocrino e il sistema nervoso autonomo.
È largamente connesso con il Nucleus
accumbens tramite i circuiti cortico-striatotalamici, la degenerazione di questi circuiti è
stata associata all'insorgere di sindromi
schizofreniche.
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Inoltre il sistema limbico è innervato dalla via
dopaminergica mesolimbica che ne regola il
grado d'attivazione tramite azione modulatoria.
Il nucleus accumbens e il sistema limbico
sembrano largamente coinvolti nei meccanismi
di ricompensa e punizione
Gli oppioidi endogeni trovano un'abbondanza
di recettori in queste strutture cerebrali.
Proprio il nucleus accumbens e la via
mesolimbica
dopaminergica
risultano
strettamente coinvolte sia anatomicamente che
funzionalmente con le aree della regione
mediana
dell’ipotalamo
responsabile
dell’omeostasi energetica.
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Via Nigro-Striatale
STRIATO
GABA
MESENCEFALO
SN
IPOTALAMO
DS
DA
VP
PVN
MCH
GAB
A
OXA
CRH
LHA
GABA
EC
NA
NTS
EC
EC
VMN
GhN
VTA
SF1p
NPY
ArRP
ARC
Dopamina
Stimoli Esterni
Anoressigeni
Stimoli Esterni
Oressigeni
GAB
A
POMC
CART
DA
Via Mesolimbica
Amilina
Stimoli periferici
Insulina
Anoressigeni
Leptina
Stimoli periferici
Oressigeni
Vago
Ghrelina
Si crea quindi una complessa rete neuronale in
cui gli stimoli ormonali endogeni, responsabili
del mantenimento dell’omeostasi, sono
modulati e modulano a loro volta gli stimoli
incentivanti ed edonistici, per una comune
regolazione del comportamento alimentare.
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Teoria dell’evoluzione
Sopravvivenza della specie
Adattamento all’ambiente dell’individuo
Selezione naturale degli individui più adeguati
all’ambiente,
Trasmissione caratteristiche favorevoli alla
progenie
Dal punto di vista biologico il piacere si deve
quindi vedere come un dispositivo frutto della
selezione naturale e come tale volto a favorire la
sopravvivenza e l’adattamento all’ambiente.
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