Andrea Vania – Margherita Caroli “Confronto tra gli stili di svezzamento” In tutta onestà, questo è l’unico conflitto d’interessi a mio carico! Lasciatemi dire… • Fossi stato nella Segreteria Scientifica, avrei cambiato il titolo della Sessione – Perché parlare di restrizioni? L’A.C. classica non restringe nulla, semmai vuole aiutare e guidare sia il bambino sia i suoi genitori in un percorso che lo avvicini progressivamente, e in accordo con le sue necessità metaboliche e i suoi fabbisogni nutrizionali, al mondo alimentare dell’adulto • …e anche il sottotitolo – è ormai certo che l’allattamento al seno non è un vizio …perciò non c’è nulla da “svezzare” Chiariamo innanzitutto: perché è ancora fondamentale parlare dell’A.C.? Il 30% dei bambini italiani è in sovrappeso; la letteratura ci dice che il destino di una sana alimentazione si decide presto nei primi 24-36 mesi di vita; Le principali società scientifiche non entrano nello specifico o nei particolari, ma così si lascia l’A.C. in mano a blog di mamme, giornaliste e soprattutto della baby food… Che figura ci facciamo noi pediatri? R Saldutti (PdF Puglia) Siamo insidiati da una dilagante mentalità antiscientifica. E Intini (PdF Puglia) Chiariamo innanzitutto: perché è ancora fondamentale parlare dell’A.C.? Non facciamone una guerra di religione fra autosvezzatori e svezzatori classici. Le due cose non sono incompatibili: nella situazione epidemiologica attuale una guida basata su rigorose evidenze scientifiche è necessaria ancora…. R Saldutti (PdF Puglia) L'obiettivo che ci si propone è quello di prendere in esame i vari aspetti del divezzamento per poter fornire le indicazioni più corrette secondo le più recenti evidenze scientifiche. L Peccarisi (PdF Puglia) Alimentazione complementare (ex-svezzamento) Per alimentazione complementare s’intende il periodo dell’inserimento graduale nell’alimentazione del lattante di alimenti/liquidi diversi dal latte, (sia esso) materno http://www.who.int/nutrition/databases/infantfeeding/en/index.html (o formulato). Caroli et al. NMCD 2012; 22:813-818 Scopi dell’alimentazione complementare 1. offrire energia e nutrienti di qualità e quantità adeguate ai bisogni del lattante 2. introdurre e favorire l’accettazione di nuovi cibi con sapori e tessiture diverse 3. grazie allo sviluppo della nutrigenomica e dell’epigenetica evitare anche lo sviluppo di malattie croniche (ipertensione, obesità, allergie, ecc.) Rolland-Cachera 1995, Martorell et al. 2001 Monteiro et al. 2005, Gunther et al. 2007 etc. Giving the highest positive effect with the minimum of negative side effects. WHO 90 Le finalità delle raccomandazioni alimentari per i lattanti devono quindi non solo considerare la promozione della crescita a breve termine nei limiti delle curve di riferimento e la prevenzione di eventuali carenze, ma anche uno stato ottimale di salute nell’età adulta. Adair L. How could complementary feeding patterns affect the susceptibility to NCD later in life? NMCD (2012) 22, 765e769 Domande e considerazioni Porsi quesiti è MOLTO importante…. Dovete però rendervi conto dell’enorme distanza tra ciò che proponete (ed è scientificamente corretto) e ciò che veramente accade ai bambini. Predichiamo veramente a vuoto e non riusciamo a proteggere questo delicatissimo essere in una fase delicatissima del suo sviluppo. Mai come oggi bisogna essere convincenti e non prescrittivi! E per questo bisogna che OGNUNO di noi abbia le idee chiare nei limiti della conoscenza scientifica in evoluzione. Non si tratta di battagliare fra industria e mode: bisogna andare all’essenziale! Attualmente, a dir poco, la situazione del divezzamento dalle nostre parti è molto lontana dalla decenza! Ed è basata su ignoranze, presunzioni ed interessi commerciali (non solo industria dunque!) L Greco “lontana dalla decenza”?: basta partire dal “quando?” realtà (purtroppo) Percentuale di frequenza cumulativa di introduzione di alimenti solidi per mese in lattanti alimentati con formula o al seno. (CHOP Project) I, PL, D, BE, ES, HU. Introduction of complementary feedings in 5 European countries. Schiess, Grote, Scaglioni et al. JPGN 2010; 50: 92-98 E il “quando?” si accompagna al “cosa?” Nella maggior parte dei casi, e ancor più se i genitori non sono quidati con sapienza: Passaggio troppo rapido da dieta iperlipidica a dieta iperproteica e ipolipidica Elevato consumo proteico proteine 1. 2. IGF - 1 Proteine LV e derivati Proteine della carne “early adiposity rebound” Differenziazione preadipociti Facilità di accumulo di grassi provenienti da diete iperlipidiche e iperglucidiche E il “cosa?” si accompagna a “quali effetti?” Effetti a breve/medio termine dell’alimentazione nel primo anno di vita sulla crescita. BMI per età in comparazione allo standard OMS. BMI età 1 mese BMI età 12 mesi BMI età 36 mesi Children % Z score __ Campione progetto __ OMS Standards Fonte: prog. Min. Salute (CCM) “Buone pratiche per l’alimentazione e l’attività fisica in età prescolare: promozione e sorveglianza” E a medio-lungo termine? • Eccesso proteico nei primi 1000 giorni: aumento IGF-1 aumento velocità di crescita del BMI + early A.R. rischio aumentato di sviluppo obesità >3 anni non relazione con intake calorico E allora? Se non ora, quando? Raccomandazioni ETÀ DI INIZIO Risoluzione n. 43.3 del 1990 della WHO. Risoluzione n 45.34 del 1992 della World Health Assembly. Risoluzione n 47.5 del 1994 della World Health Assembly agli Stati membri: Report of an experts consultation Geneva WHO march 28-30 2001 “Promuovere adeguate pratiche di introduzione di alimenti complementari dall’età di circa 6 mesi favorendo la continuazione dell’allattamento al seno e l’assunzione di frequenti pasti con alimenti locali non contaminati ed in quantità adeguate”. Risoluzione adottata anche dall’UNICEF nella pubblicazione “Facts for life”. Lo svezzamento non è una corsa ad ostacoli… Gli alimenti solidi dovrebbero fornire Fra 6 e 8 mesi Fra i 9 e gli 11 mesi solo il 30% delle calorie giornaliere circa il 55% delle calorie giornaliere Il che ci porta al 2° problema: “quanto?” (Feeding and nutrition of infants and young children. Guidelines for the WHO European Region 2000) Dewey, Ped. Clin. N. Am. 2001 Per capirlo, alcune domande e considerazioni Se siamo stati troppo prescrittivi in passato (vd. anche Doria, Verduci, Agostoni, 2016) significa che possiamo lasciare totalmente in mano ai genitori il “cosa” il “quando” e il “quanto”? Non dimentichiamo la paura della fame e del non cresce abbastanza! Per lasciare libertà al bambino dobbiamo capire chi sono e cosa mangiano i loro genitori, pur nel rispetto della loro cultura. Ma se la loro cultura è quella di un’alimentazione ipercalorica e iperproteica e del tutto lontana dalla dieta mediterranea? Allora le domande banali non sono più così banali… quanta carne devo dare al mio bambino? quanta pasta posso lasciare che mangi? e quante fibre sono giuste? quanto posso chiudere un occhio sulle quantità delle porzioni richieste ? Non dimentichiamo quanto è grande (o piccolo!) lo stomaco di un bambino A sei mesi come una mela Ad un anno come una melanzana piccolamedia A due anni come una melanzana media-grande A tre anni come un peperone Non sono dubbi banali! In che modo un’A.C. sbagliata promuove obesità e CVP? Può aumentare l’assunzione di kcal/die Favorisce l’aumento ponderale più veloce Può comportare eccesso di alcuni nutrienti (proteine e zuccheri semplici) e insufficiente di altri (grassi, ferro, vit. gruppo B) Abitua e incentiva stili alimentari incongrui D’altra parte ormai lo sappiamo bene Il bisogno ed il livello di sicurezza di assunzione delle proteine si riduce con l’aumentare dell’età. Ma QUANTO si può salire? 4 – 6 mesi 1,4 g P /kg/die “…orientarsi, in termini prudenziali, verso un’assunzione di proteine che fino 7 – 9 mesi 1,3 g P /kg/die ai 2 anni di età sia compresa nell’intervallo 8-12% En e comunque 10 – 12 mesi 1,3 g P /kg/die <15% En” e ancora “per il primo anno di vita … assunzioni di proteine >20% En Età g/die possono interferire con la funzionalità 4-6 mesi 10,5 renale” (LARN 2014) 7-9 mesi 11,7 Dunque non è indifferente QUANTE proteine diamo! 10-12 mesi 10,9 Protein and amino acid requirements in human nutrition, FAO/WHO/UNU Geneva, 2002. Intake eccessivo di proteine? 1. fattore di rischio per obesità (adiposity rebound); 2. fattore di rischio per ipertensione; 3. rischio di microdanno glomerulare; 4. alterazione dell’ecosistema intestinale. Ma de che stamo a parlà? (come si dice a Roma) K.F. Michaelsen NMCD 2012;22:781e-786e Ma nella pratica questo cosa ci dice? Che l’assunzione di proteine raccomandata fra 7 e 9 mesi è circa 12 g al giorno Quantità di proteine presenti in alcuni alimenti Alimenti 80 g di omogeneizzato di carne Proteine 6,6 g 50 g di carne 10 g 60 g di pesce 10 g 10 g di parmigiano 3,4 g 50 g di mozzarella 10 g 50 g di prosciutto 15 g 100 g di latte di proseguimento 1,5 g 100 g di latte vaccino 3,6 g E allora, nella pratica… Qualche raccomandazione pratica per le proteine Introdurre molto gradualmente e senza fretta gli alimenti complementari ricchi di proteine in particolare se il bambino è alimentato con formula che contiene più proteine del latte materno. Se allattato al seno, introdurre proteine con i primi alimenti complementari Se alimentato con formula, non avere fretta di passare alla formula di proseguimento che, a parte un lieve maggior contenuto di ferro, non offre particolari vantaggi nutrizionali rispetto alla formula1… e certamente NON passare a latte vaccino Formula 1 Formula 2 (8 marche) (8 marche) Proteine (g) 1,3 (1,2-1,5) 1,6 (1,3-2) Ferro (mg) 0,68 0,73 Ma anche coi grassi dobbiamo fare attenzione! Quando ridurre? Considerando le necessità neurologiche, nutrizionali e preventive: 40% fino ad 1 anno - 30% (gradualmente) dai 3 anni di vita Agostoni C, Caroli M. NMCD (2012) 22, 775e780 FAO. Report of an expert consultation N1 91, Rome, 2010, pp 1–166 PERCHÉ una lenta riduzione? Necessità di: mielinizzazione, densità energetica appropriata, apporto di PUFA, metabolismo del colesterolo, vitamine liposolubili ed altri antiossidanti, sapori. Michaelsen Acta Ped. 1997 Riduzione del rischio di obesità (meccanismi ormonali ed epigenetici) Rolland- Cachera MF. Int J Ob 2013 - Hales CN. Br Med Bull 2001 Hoffman. Am J Clin Nutr 2000 - Leonard WR. Am J Hum Biol 2009 Ma nella pratica questo cosa ci dice? Per avere una corretta gradualità di apporto è utile: • scoraggiare l’utilizzo di latte e derivati scremati e parzialmente scremati nei primi due anni di vita • incoraggiare l’uso nel pasto di abbondante olio EVO (almeno un cucchiaio a pasto!) • leggere le etichette degli alimenti proposti per i bambini • nella dieta familiare incoraggiare l’utilizzo di grassi insaturi (olio di oliva!), a crudo e senza soffritti. Non è che coi carboidrati stiamo proprio tranquilli! La più frequente fonte di zuccheri semplici nel 1° anno di vita: bevande zuccherate come succhi di frutta, thè dolcificato, tisane varie, tutte largamente pubblicizzate nel mercato del baby food E questo cosa comporta? Z-score BMI a 7 anni si associa alle quantità di zucchero aggiunto fra 1 e 2 anni di età - Herbst et al. J Nutr. 2011 La prevalenza di obesità a 6 anni nei bambini che hanno consumato bevande zuccherate in infanzia è doppia rispetto ai bambini che non ne hanno assunte (17% vs 8,6%) - Pan et al. Pediatrics 2014 Ma nella pratica questo cosa ci dice? Che è opportuno sapere COSA diamo con esattezza: farine (o pappe) di cereali possono essere con o senza aggiunta di verdure, latte, proteine animali – ci sono almeno 89 prodotti diversi, sul mercato! Che le farine hanno diverse origini, sono utilizzate da sole o in mix Che a farine diverse corrispondono indici glicemici e insulinemici diversi Che ci si esprime in grammi e non in cucchiai: fra le creme di riso il contenuto di un cucchiaio va da 3,5 g a 8 g. 3 cucchiai di crema di riso x 3,5 g = 10,5 g 3 cucchiai di crema di riso x 8 g = 24 g Che è altamente sconsigliato “imbrogliare” il lattante aggiungendo zucchero alla pappa Che si devono preferire i prodotti supplementati con ferro (ferro solfato, fumarato, succinato) Poi ci sarebbe il sale… Nella pratica questo cosa ci dice? Non aggiungere sale agli alimenti complementari, leggere le etichette e stare attenti al contenuto nascosto di sale Alcuni omogeneizzati sono ancora addizionati con sale Se si vogliono usare alimenti consumati in famiglia, i genitori DEVONO prepararli senza sale! Alimenti di tipo industriale / preparazioni casalinghe Indicazione precisa del pediatra / autosvezzamento Opinioni di esperti / buon senso comune Contrasti che generano: forte confusione, autogratificazione, raccomandazioni autoreferenziali Totalmente inutili per la salute dei bambini L’essenza della scienza è la sua necessità di essere sottoposta ad un processo continuo di revisione. L’accettazione passiva di un dato scientifico, senza discussione dello stesso, crea un dogma. I dogmi sono (forse) accettabili in un contesto religioso, sono pericolosi nelle ideologie, sono dannosi nella scienza. Ancor più pericoloso chi consiglia e prescrive senza sapere cosa fa o sulla base di ideologie, e non di dati oggettivi basati sulla EBM Grazie !!! Dal sito del Burlo Garofalo “Io mangio come voi” … le informazioni che arrivano ai genitori sull’alimentazione complementare sono spesso contrastanti e non aggiornate… Quello che vogliamo proporre, invece è un approccio all’alimentazione complementare incentrata sul bambino, ma anche sulla sua famiglia. Il bambino ha un ruolo attivo nella scelta dei tempi e delle quantità di assunzione degli alimenti, così come la famiglia ha un ruolo attivo nello scegliere che cosa mangiare. Gli alimenti che si consumano normalmente in famiglia vanno bene anche per lui, purché la famiglia mangi sano! Il bambino, da quando inizia l’alimentazione complementare, può mangiare come voi e con voi! Provate a cucinare con poco sale e poco zucchero, così il bambino non si abitua a gusti troppo dolci o troppo salati e tutta la famiglia acquisisce abitudini alimentari più sane. Infine se non volete rimanere delusi, ricordatevi che il bimbo non mangerà la quantità di pappa che volete voi, ma quella che vuole lui. Ricordatevi che lo stomaco di un bimbo di 6 mesi è piccolo come il suo pugno e che è in grado di autoregolarsi con gli alimenti complementari come lo è stato fino ad ora con i latte. MERENDE e COLAZIONI – “ricette adatte dal punto di vista nutrizionale sia per colazione che per merenda. Ve ne sono di dolci e di salate, incluse le mousse salate che a nostro avviso sono un’alternativa gustosa a classici quali pane e marmellata, pane e olio d’oliva, pane e burro” – sito Bu.Ga. MOUSSE SALATE al cucchiaio, al prosciutto 150 g di prosciutto cotto, 100 g di ricotta/robiola/caprino/altro formaggio spalmabile, 1 pizzico di sale Alimento Pg Lg Na mg kcal Prosciutto cotto 150 g Robiola 100 g Un pizzico di sale Totale Porz. Lattante 1/8 (30 g) 29,7 20 22 27,7 1089 322 338 49,7 6,2 49,7 6,2 39 1128 136 8 mesi - Peso 7,9-8,6 kg: kcal 679/die; P 11,2 g/die 660 87,4 MUFFINS AL CIOCCOLATO - Fingerfood Ricetta per 8 muffins 300 g di farina, 180 ml di latte, 120 g di burro, 2 uova, 60 g di zucchero, 100 g di gocce di cioccolata fondente, 1 bustina di lievito in polvere per dolci, 1 pizzico di sale Alimento P L CHO kcal Farina 300 Latte 180 Burro 120 Uova 2 Zucchero 60 33 5,9 1 12,4 2,1 6,5 99,6 8,7 232 8,8 1,4 Cioccolato fondente 100 6,6 33,6 60 49,7 1020 115 910 128 240 515 Totale Un muffin 58,9 7,4 150,5 18,8 352 44 2028 253 Mezzo muffin lattante 3,7 9,4 22 127 8 mesi - Peso 7,9-8,6 kg; kcal 679/die; P 11,2 g/die Analisi bromatologica di una giornata seguendo le ricette del libro “Io mangio con voi” Calcolato 54 g di proteine (19%) 46 g di lipidi (37%) 135 g di glicidi (44%) kcalorie totali circa 1100 Sodio circa 750 mg Raccomandato ad 1 anno 10,9 g (+45 g) 31 g (+15 g) 114 g (+21 g) 778 (+322) 500 mg (+250 mg) Commenti? Apporto totale di calorie più o meno adeguato …ma per un bambino di 2-3 anni. Apporto di proteine, grassi, glucidi e Na del tutto sbilanciato. http://blog.mammenellarete.it/ricette/mamme-in-cucina-pappa-semplice/ Mamme in cucina: pappa semplice Pappa semplice Una ricetta facile da preparare, la pappa semplice, indicata dal 6° mese di Alimento P L CHO kcal Pastina 30 g Formaggino 80 g 3,3 7,4 0,4 4,6 23,7 4,9 106 90 Olio EVO 5 g 45 5 età. Ingredienti - 2/3 cucchiai di pastina; - 1 vasetto di formaggino; - 1 cucchiaino di olio exv oliva; - 1 patata; - 1 carota Patata 50 g Totale calorie 1 11,7 47 0,5 10,5 94,5 8,9 37,4 150 6 mesi Peso 7.3-7.9 Kg; Kcal 640/die; P 10.3 g/die 42 291 http://blog.mammenellarete.it/ricette/mamme-in-cucina-pappa-semplice/ Bianco semolino Miralda continua a deliziare il palato dei nostri piccini con le sue ricette per lo svezzamento. Bianco semolino per gli 8 mesi Ingredienti - 1 patata; - 40 g di semolino; - 40 g di sogliola o platessa; - olio EVO; - 1 foglia di alloro Alimento Pg Lg CHO g kcal Semolino 40 g Sogliola 40 g Olio EVO 5 g 4,8 6,9 0,7 0,5 5 30,8 152 32 45 1 12,7 51 19% 0,5 6,7 60 22% 8,9 39,7 159 59% 42 271 Patata 50 g Totale calorie % 8 mesi Peso 7,9-8,6 Kg; kcal 679/die; P 11,2 g/die http://blog.mammenellarete.it/ricette/mamme-in-cucina-pappa-semplice/ Questa pappa è indicata per i piccoli un pò più grandicelli che sono già in una fase inoltatra dello svezzamento; tra i 9 e 10 mesi. Il semolino è una specie di farina, un pò più granulosa, che serve per preparare delle pappe gustose per i bambini. La carne di tacchino frullata è un ottimo sostituto degli omogeneizzati, è fresca e leggera da assimilare. Ingredienti - 2 pomodori maturi; - 1 carota; - un pezzetto di sedano; - 50 g di petto di tacchino; - 30 g di semolino precotto); - olio extravergine di oliva; - parmigiano o grana. Alimento P Semolino 30 g Petto di tacchino 50 g Olio EVO 5 g Ortaggi misti 180 g Parmigiano 5 g Totale L CHO kcal 3,6 12 0,5 0,6 23 114 53 2,3 1,7 19,6 5 0,3 1,4 7,8 8,1 31,1 9-10 mesi Peso 8,2-9,2 kg; kcal 727/die; P 12,1 g/die 45 44 19 275