MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina a1 TRANSPARENCY INTERNATIONAL ITALIA ASSOCIAZIONE CONTRO LA CORRUZIONE MANUALE DI ETICA PER IL TERZO MILLENNIO 3° millennio 2° millennio 1° millennio di Angela Leuci Porfirione MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina a2 MANUALE DI ETICA PER IL TERZO MILLENNIO testi e testimonianze elaborate da Angela Leuci Porfirione con la collaborazione del Settore Educazione di Transparency International Italia TI-It MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 2 La pubblicazione è stata possibile grazie al contributo di: RINGRAZIAMENTI La seconda parte del Manuale è una sintesi delle memorie presentate dai vari relatori intervenuti ai corsi “Valori etici in una società responsabile”, organizzati dal 1997 da Transparency International Italia per i docenti e gli studenti delle scuole superiori in diverse città italiane. Transparency International Italia ringrazia i sottoelencati relatori per il tempo, la professionalità e per l’impegno da loro offerti, a titolo gratuito, e che sono risultati determinanti per la buona riuscita dell’iniziativa. A cura di Transparency International Italia TI-It via Zamagna 19, 20148 Milano, Italy tel +39 02 40093560, fax +39 02 406829 [email protected], www.transparency.it Presidente: Maria Teresa Brassiolo Responsabile del settore educazione: Lina Esposito Marafon Responsabile del settore etica: Angela Leuci Porfirione Progetto grafico e realizzazione: de’Flumeri Mariani, Giussano (MI) Edizione Settembre 2002 Agostino ABATE, Sandro ALDISIO, Elio ALLARIO, Anna ALVAZZI DEL FRATE, Michelangelo ANDERLINI, Carlo ANGELINO, Maria Teresa ANNOVAZZI, Gemma ASCHERO TESTORI, Gabriele BAGNASCO, Giuseppe BATTARINO, Gualtiero BEOLCHI, Alberto BERNARDI, Mirella BERSANI CALLERI, Bartolo BERTA, Stefano BIAVASCHI, Mario BOSONETTO, Roberto BUDA, Elisabetta CALCATERRA, Enzo CALIA, Giovanni CAPELLUZZO, Luigi CARLI, Virginio CARNEVALI, Massimo CHIZZOLI, Renata CITTADINI, Paola Valeria CLIMACO, Gherardo COLOMBO, Angelo COLUSSI, Roberto COTA, Nando DALLA CHIESA, Simone DA COLLE, Piercamillo DAVIGO, Antonio DI ROSA, Mario D’ONOFRIO, Pietro DULCETTA, Maria Cristina FAILLA, Fabio FIORENTIN, Mario FURLAN, Jole GUARUTI, Riccardo GHIO, Filippo GRISOLIA, Giorgio LAGANÀ, Lucio LAMI, Franco MACCIONE, Marcello MADDALENA, Giancarlo MALVESTITO, Caterina MARCHETTI, Franco MARCHIARO, Marcello MARESCA, Rosa MASSARI PARATI, Alessandra MIELI, Alessandra MORANDINI, Roberto NASTRI, Maria Teresa OLIVERO, Ferruccio PALLAVERA, Giulio PANDINI, Nicoletta PARISI, Roberto PROVERA, Marcello PUPPI, Antonino RAINERI, Mario REMUS, Giuseppe ROSSETTO, Lorenzo SACCONI, Adriano SANSA, Ernesto SAVONA, Giorgio SCHIANO DI PEPE, Vincenzo SCOLASTICO, Armando SELVA, Riccardo SOTTANIS, Giovanni TERZUOLO, Corrado TOMASSINI, Maurilio VERNA, Umberto ZAMPETTI. Si ringraziano inoltre Agostino e Franco ORIGONE per le vignette concesse gratuitamente per l’arricchimento di questo manuale. MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 4 Da “L’Età dei comuni” di de Sismondi. “Non appena si entrava in uno Stato libero si poteva contare di trovarvi la lealtà nei negoziati e nei trattati, lo zelo per il bene di tutti nelle alleanze, il coraggio e la costanza nelle avversità, la liberalità dei più ricchi verso i più poveri nelle calamità, l’energia del popolo per reprimere le ingiustizie e le violenze. Al contrario entrando negli stati dei tiranni, vi si trovava un governo che si sosteneva mediante il crimine, la perfidia e la corruzione; delle spie sorvegliavano e denunciavano i sentimenti generosi, abusavano dei legami familiari e di vicinato per trasformarli in trappole, insegnavano che la prudenza del suddito consiste nel diffidare di tutti e nel non immischiarsi negli affari altrui. L’assassinio, l’avvelenamento e la corruzione vi erano mezzi comuni di governo”. MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 6 INDICE pag Prefazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .9 PARTE PRIMA ETICA O CAOS La corruzione fenomeno globale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .13 Allergia alla responsabilità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15 Dimensione etica del profitto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .17 La coscienza civica antidoto alla corruzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19 Termini e definizioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21 Un’etica per il terzo millennio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23 Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25 Per un approfondimento degli argomenti trattati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27 Intervallo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28 PARTE SECONDA ETICA E ... Etica e valori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .33 Etica e politica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .35 Etica e pubblica amministrazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .37 Etica e informazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .41 Etica e magistratura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .43 Etica e impresa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .45 Etica e scuola . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .49 Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .51 Intervallo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .52 PARTE TERZA INDICI, STATISTICHE E SONDAGGI Indici di TI sulla corruzione mondiale 2002 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .57 Caso Milano. I risultati della lotta contro la corruzione . . . . . . . . . . . . . . . .63 Forme di corruzione e regole per contrastarle . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .64 Gli atteggiamenti degli italiani verso la corruzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . .67 Intervallo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .72 PARTE QUARTA CHI È TRANSPARENCY INTERNATIONAL? Chi è Transparency International? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .76 Rendiconto attività anno 2001 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .78 Codice etico di Transparency International Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .87 Salva le mele buone, aiuta T.I.! . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .88 MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 8 PREFAZIONE La CORRUZIONE non è un destino ineluttabile ma un sistema culturale: accettare il sistema corruzione significa barattare la cultura del giusto, del rispetto, della solidarietà partecipe, dei diritti e dei doveri con la cultura del privilegio e dell’arbitrio. Il cerchio che inizia dalla corruzione porta ineluttabilmente alla violazione dei diritti umani. Ovunque si elargiscono o si tollerano privilegi di qualsiasi natura si creano i presupposti per lo sviluppo del “virus” della corruzione, che infetterà in breve tempo tutta la società, distruggendo e rendendo impossibile qualsiasi forma di civile convivenza. Se la corruzione non viene aspramente combattuta e condannata essa tende a contaminare la società: gli onesti si sentiranno abbandonati e frustrati dallo Stato a cui avevano affidato la loro tutela e i loro diritti e la piaga della corruzione diventerà pervasiva. A questo punto si imporranno le forze peggiori della società. I migliori cittadini, i coraggiosi, i competenti, i colti, i generosi non potranno che abbandonare il Paese impoverendo del loro talento tutta la collettività. La migliore assicurazione contro la corruzione è rendere la collettività cosciente degli svantaggi e dei costi enormi che essa comporta. Occorre quindi diffondere l’idea che l’illegalità ed i comportamenti illeciti causano danni incalcolabili alla società civile e debbono essere sanzionati nell’interesse di tutti. Con la realizzazione di questo sintetico manuale Transparency International Italia vuole contribuire a stimolare e sviluppare un ampio dibattito sul tema dell’etica nei rapporti sociali, economici e politici ed a sensibilizzare le nuove generazioni sul grave problema della corruzione, con la speranza che il “virus” possa essere definitivamente debellato. COME LEGGERE QUESTO MANUALE? Lo scopo è quello di suscitare riflessioni e considerazioni sul problema trattato, che possibilmente sfocino in discussioni o dibattiti sempre più allargati. Nella seconda parte di questo manuale tutte le frasi, che talvolta sembrano slegate, sono concetti espressi dai diversi oratori durante i seminari di TI-It dal 1997. Maria Teresa Brassiolo Presidente Transparency International Italia MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 10 PARTE PRIMA ETICA O CAOS Principi generali di etica per il III millennio MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 12 LA CORRUZIONE FENOMENO GLOBALE La corruzione è un fenomeno globale. Non esistono nazioni, povere o ricche che siano, che possano affermare di esserne totalmente esenti. Nei paesi in via di sviluppo e nelle nazioni che stanno vivendo una fase di transizione dopo il crollo di sistemi politici centralisti, la corruzione è una delle principali cause di povertà e di disagio in larghi strati della popolazione. Essa è diffusa anche nelle nazioni industrializzate dove la ricchezza e le salde tradizioni democratiche riescono però, in una certa misura, a limitarne i danni economici e umanitari. La corruzione è anche causa di spreco di risorse economiche, del deterioramento dei rapporti economici, sociali e politici, contribuisce all’abbassamento del livello di legalità, facilita il malgoverno e pone in serio pericolo l’esistenza stessa del Patto Sociale. In una società corrotta si riducono le libertà personali, vengono violati i diritti civili e in particolare le regole della libera competizione in un libero mercato, garanzie tutte di un ordinato progresso economico e sociale. I valori o i punti di riferimento culturali dell’epoca contemporanea tendono ad essere fortemente egoistici, individualistici e strettamente collegati al denaro. Per molti individui il valore principale è il privilegio, a cui si può sacrificare qualsiasi altro principio. Questa cultura del privilegio, unita alla smodata ingordigia di denaro e potere, genera una predisposizione alla corruzione (ed una capacità di convivere con essa) ed alla criminalità sia comune che organizzata. Tali fattori fanno sì che la corruzione si sia sviluppata in un sistema molto ramificato ed estremamente capillare, dal quale è difficile uscire senza un forte impegno collettivo. 12 Parte prima Etica e caos Parte prima Etica e caos 13 MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 14 ALLERGIA ALLA RESPONSABILITÀ L’analisi comparata dei paesi occidentali evidenzia che il comportamento etico si è maggiormente sviluppato nei paesi in cui prevale il concetto di autoregolazione sul concetto di etero-regolazione. Ma l’autoregolazione si fonda sul principio di responsabilità, il quale a sua volta attinge ad un quadro di valori in cui l’etica è in posizione preminente rispetto alla politica e alla norma. Dunque si può concludere, l’etica è una pianta che cresce in un clima ed in un ambiente particolari, nei quali le scelte di valore sono a monte dei comportamenti politici e della legge. L’Italia è uno stato di diritto, una democrazia pluralistica, un’economia libera e mista, privata e pubblica. Ciò nonostante, alcuni tratti della sua storia l’hanno, per così dire, marcata: c’è una sorta di “imprinting” antropologico/culturale che gli italiani si portano dentro nell’immaginario e nel concreto collettivo, e che potremmo definire “allergia alla responsabilità”. Le origini di tutto ciò si possono ricondurre a tre fattori condizionanti: 1. nella cultura civica e politica italiana è presente l’influenza cattolica che non ha favorito un dibattito laico su temi etici, dal momento che la morale è percepita come argomento assimilato alla religione ed alle regole di questa; ciò potrebbe essere un ostacolo allo sviluppo di una cultura civica o, meglio, di una cultura pubblica basata sulla responsabilità; 2. l’influenza della cultura politica marxista si risolve in un analogo impedimento, questa volta imputabile al cosiddetto “centralismo democratico”, in vista del quale la responsabilità delle decisioni è del vertice ed i militanti ne sono esenti; 3. cento anni di unità nazionale non sono bastati per formare una cultura civica ed un senso diffuso dello Stato; permane nei riguardi di ciò che è pubblico la diffidenza combinata alla dipendenza, la richiesta di protezione combinata al rifiuto di pagarne il costo. Il capitalismo italiano non poteva sottrarsi a questi tre fattori condizionanti. Troppo debole quando il fascismo inventò l’intervento dello Stato in economia, e ancora debole quando il sistema politico democratico lo fece proprio amplian14 Parte prima Etica e caos Parte prima Etica e caos 15 MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 16 dolo ulteriormente con le Partecipazioni Statali, giustificate dal solidarismo cristiano e dal dirigismo marxista, si è venuta sviluppando un’economia divisa in sfere di influenza, una sorta di bipolarismo privato-pubblico. Comune alle due sfere è stata per molto tempo la concezione del rapporto con lo Stato, inteso come ammortizzatore delle conseguenze sociali degli errori manageriali, come erogatore di risorse destinate, e non di rado spesso bruciate, alla solidarietà sociale dei partiti. E spesso fra le due sfere si sono stipulate delle alleanze improprie sacrificando il concetto di rischio e di responsabilità al concetto di connivenza e di rendita. Nell’ultimo ventennio l’Italia ha vissuto ristrutturazioni e riconversioni industriali e più in generale ha visto emergere un nuovo profilo del mondo degli affari. Il processo è stato caratterizzato da accordi, fusioni, concentrazioni industriali e finanziarie, nazionali ed internazionali. Il costo di questa crescita del capitalismo italiano è sotto gli occhi di tutti. Le ristrutturazioni hanno avuto un costo sociale pagato dai lavoratori e dalle imprese; la nuova frontiera degli affari ha offerto occasione di protagonismo a uomini non sempre corretti, spesso spregiudicati; la politica ha allungato la sua influenza nei nuovi ambiti degli affari portandovi collusione e corruzione. Ma sull’altro piatto della bilancia dobbiamo mettere i meriti del nuovo modo di concepire e di fare gli affari, che hanno trasformato il nostro paese in una società industrialmente matura, in avanzata transizione verso il modello post-industriale. DIMENSIONE ETICA DEL PROFITTO Il nostro secolo ha conosciuto: • • • • il relativismo, rifiuto di assoluti etici; il pragmatismo, la convinzione cioè che una cosa è giusta se funziona; il positivismo, che riduce la conoscenza all’esperienza osservabile; il determinismo, che interpreta le azioni umane come completamente determinate e prevedibili. Il filo conduttore di tutto ciò è la riduzione di tutto quello che è considerato vero e significativo alla realtà materiale o all’esperienza fisica. All’interno di questa struttura ideologica hanno trovato sviluppo le scienze ed il materialismo, mentre l’etica ed i valori sono stati considerati come espressione delle sole emozioni, degli atteggiamenti individuali e dei sentimenti. Un’ideologia di questo tipo non consente di stabilire un livello oggettivo dei significati e della realtà che permetta lo sviluppo di dimensioni non materiali e non misurabili della nostra esistenza quali la libertà, la moralità, la spiritualità. I valori o i punti di riferimento culturali in questo periodo storico appaiono, come già detto, spesso egoistici, individualistici e strettamente rivolti al denaro. La sete di ricchezza e l’affievolirsi dei valori etici, unitamente alla perdita del “senso della misura”, hanno causato un conseguente aumento dei fenomeni di corruzione e di criminalità. Il concetto del “giusto profitto”, derivante da iniziative comunque rispettose delle norme di una civile convivenza, è stato soppiantato dal desiderio di arricchimenti rapidi e senza regole di cui la corruzione è diventata la massima espressione. Il “giusto profitto” si è trasformato in “profitto da perseguire ad ogni costo”. Quali possono pertanto essere definite le dimensioni morali del profitto? Le iniziative intraprese dagli esseri umani sono di norma stimolate dall’idea dei vantaggi che ne possono derivare. Ma il sistema economico, di cui ogni uomo fa parte, ha come scopo non solo 16 Parte prima Etica e caos Parte prima Etica e caos 17 MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 18 quello del profitto fine a se stesso, ma anche quello di realizzare attraverso di esso il soddisfacimento delle necessità umane e di fornire beni e servizi che aiutino e migliorino il tenore di vita collettivo. Tutto ciò definisce le corrette dimensioni morali del profitto all’interno del sistema complessivo e nello stesso tempo ne riconosce il ruolo subalterno agli altri scopi sociali più ampi. Ma il bene collettivo, scopo primario di ogni società civile, può essere raggiunto solo se i suoi membri si attengono a comportamenti etici, se sono dotati di un elevato senso civico. LA COSCIENZA CIVICA ANTIDOTO ALLA CORRUZIONE Per affrontare questo problema con metodo bisognerebbe risalire alle nostre esigenze di socialità e quindi all’esigenza dell’uomo di vivere in comunità organizzate. Da qui deriva la necessità di una sempre maggiore diffusione dei valori etici e della formulazione di regole indispensabili ad una civile convivenza. Solo attraverso una costante azione di sensibilizzazione si può sperare di formare dei cittadini con una coscienza civica non imposta dalle regole, ma condivisa. Ma la prima domanda che si pone affrontando quest’argomento è: “È possibile insegnare l’etica o la virtù?”. La risposta non può essere né totalmente positiva, né totalmente negativa. Se da un lato si ritiene che i valori o le norme etiche si acquisiscano già nel grembo materno e consolidino nei primi anni di vita (e quindi ogni tentativo successivo di insegnare i principi etici sarebbe privo di risultato), dall’altro è anche vero che, anche se i valori si formano in modo determinante nei primi anni di vita, essi si modificano e si sviluppano durante l’intero corso della vita per l’influenza dei rapporti familiari e sociali (amici, scuole, ambiente professionale, tempo libero, ecc.). Perché una approfondita e riflessiva discussione etica di natura accademica non dovrebbe contribuire a questo processo? L’uomo, infatti, come sostenuto da Montaigne, non nasce “educato” ma “educabile” e cioè dotato di facoltà che gli consentono di capire ed apprendere qualsiasi disciplina. Nell’insegnamento dell’etica si possono perseguire cinque principali obiettivi: • • • • • 18 Parte prima Etica e caos stimolare l’immaginazione morale; riconoscere gli argomenti etici ed i valori; far emergere il sentimento dell’obbligo morale e della responsabilità; sviluppare le capacità analitiche; ridurre dissensi e ambiguità. Parte prima Etica e caos 19 MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 20 Il primo punto è anche il più importante ed è quello che lega insieme tutti gli altri. TERMINOLOGIA E DEFINIZIONI Gli studenti realizzeranno che le nostre vite, sia nel campo del lavoro e degli affari che al di fuori di essi, sono intrecciate in relazioni sociali che saranno necessariamente morali; comprenderanno che le decisioni morali possono essere anche dolorose ma arricchiscono la personalità; gli si insegnerà che è difficile isolare i problemi etici ma che le scelte morali sono inevitabili per le persone. Trattando di etica, moralità, valori ed anche di norme, principi e doveri, termini che ricorrono sovente nel contesto di cui trattiamo, a volte si può creare una certa confusione. Il rimedio migliore per fare chiarezza consiste nel richiamare esplicitamente il significato che si attribuisce a queste parole. Ciò permette di far riferimento ad una terminologia ormai consolidata e convenzionale sia nel linguaggio ordinario che in quello specializzato. Se ciò non viene ben compreso dagli studenti ogni insegnamento tende a diventare un astratto esercizio intellettuale. Etica e filosofia morale si riferiscono spesso ad un campo di indagine, una disciplina, in cui si esaminano questioni riguardanti ciò che è giusto e ciò che è ingiusto, il bene e il male, la virtù e il vizio. Una volta che l’immaginazione morale fosse stimolata gli studenti dovrebbero essere in grado di far emergere il loro stimolo morale, cioè di giudicare la correttezza delle loro risposte emozionali in relazione alla loro responsabilità nella società ed essere in grado di riconoscere la richiesta interiore del pensiero etico; questo ci porta ad agire alla luce di ciò che percepiamo come giusto e buono. Il termine moralità, invece, viene spesso usato per indicare non una disciplina ma un modello di riflessione ed azione di un individuo, un gruppo o un’intera società. In questo senso la moralità è l’oggetto di studio della disciplina etica. Per fare ciò agli studenti saranno forniti gli strumenti dell’etica, i concetti, le regole ed i principi di razionalità. Per quanto riguarda il termine valori, l’uso consolidato non ci è di grande aiuto. Non esiste un altro termine nella lingua italiana, ma anche in quella anglosassone, più attraente e sovrautilizzato di questo. Agli studenti sarà insegnato che, come in tutti gli altri campi, i pareri sull’etica possono essere diversi e che bisogna imparare ad affrontare queste differenze di opinione discutendo senza rancori o intolleranza. Si possono anche organizzare esercitazioni pratiche in cui far agire lo studente il quale dovrebbe indicare le sue scelte decisionali, tenendo conto anche degli obiettivi etici. I casi forniti per esame saranno situazioni complesse, ricche di spunti emozionali ed esposte in dettaglio. Lo studente dovrà in grado di capire i fatti presentati, le loro implicazioni, le appropriate scelte alternative da prendere ed essere in grado di immedesimarsi con gli aspetti caratteriali presenti nelle diverse situazioni. Possiamo dire, a grandi linee, che i valori sono condizioni o situazioni ideali o reali cui gli esseri umani aspirano, individualmente o collettivamente, da un certo punto di vista o da un altro (politico, economico, religioso, scientifico o artistico). Si può comunque utilizzare il termine “valori” in senso ampio, riferendosi alle aspirazioni e agli ideali degli individui o delle organizzazioni. L’etica ha attinenza con questi valori sia nell’aiutare a risolvere i conflitti che sorgono tra di essi, sia nell’indirizzare l’attenzione su quelli che rivestono un’importanza particolare. La norma è una regola o un criterio di giudizio. La norma si distingue dalla legge perché può mancare del carattere costrittivo della legge stessa; per esempio una norma del costume diventa legge quando viene resa coattiva da una pubblica sanzione. Il principio è il punto di partenza e il fondamento di un processo qualsiasi. I due significati di “punto di partenza” e di “fondamento” o “causa” sono strettamente connessi nella nozione di questo termine, che fu introdotto in filosofia da Anassimandro. 20 Parte prima Etica e caos Parte prima Etica e caos 21 MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 22 Il dovere è definito in svariati modi a seconda delle epoche e dei pensatori che ne hanno trattato. Possiamo comunque accettare la definizione adottata dalla filosofia contemporanea e cioè che “il dovere è un’abitudine di comportamento dei membri di un gruppo sociale. Tali abitudini possono variare, ma il loro insieme, cioè l’abitudine di contrarre abitudini, ha stessa intensità e regolarità di un istinto” (Bergson). UN’ETICA PER IL TERZO MILLENNIO Nella scelta tra uomo e natura, nella lotta per la sopravvivenza, l’uomo è sempre venuto per primo. La natura appariva, nel suo insieme, invulnerabile e perciò disponibile in ogni sua singola parte all’uso indiscriminato da parte dell’uomo. Solo più recentemente si è preso atto della comunanza fra i destini dell’uomo e della natura. Ciò ha portato a riscoprire anche la dignità propria della natura, imponendoci di conservarne l’integrità andando al di là di un rapporto puramente utilitaristico. La novità e la dimensione dell’agire umano nell’attuale epoca tecnologica esige un’etica nuova di estesa responsabilità, proporzionata alla portata del nostro potere. Essa richiede, proprio in nome di quella responsabilità, anche un nuovo genere di umiltà: un’umiltà indotta, a differenza che nel passato, non dalla limitatezza, ma dalla grandezza abnorme del nostro potere, che si manifesta negli eccessi del fare rispetto alla capacità di prevedere, di valutare e di giudicare. Risulta pertanto evidente che, in un’epoca in cui maggiore è il potere di azione dell’uomo rispetto agli equilibri della natura, tanto più indispensabile appare la necessità che ogni essere umano, nell’ambito delle sue funzioni, sia dotato, oltre che di un adeguato bagaglio professionale, anche di un elevato senso di responsabilità e di una forte integrità morale. La corruzione poteva, in epoche passate, causare danni limitati essendo limitata la sfera d’azione ed i mezzi tecnologici di cui l’uomo disponeva. Con i mezzi di cui l’uomo dispone nel nuovo millennio è facilmente intuibile a quali rischi di catastrofe l’umanità può oggi andare incontro a causa di comportamenti irresponsabili di singoli individui moralmente corrotti. Non si tratta più, infatti, di opportunità finite di guadagno e di perdita, ma del pericolo di una perdita infinita contro le chances di guadagni finiti. Il futuro dell’umanità costituisce il primo dovere del comportamento umano collettivo nell’era contemporanea. L’etica si trova quindi, più che mai, nella necessità di esistere. E deve esistere perché gli uomini agiscono e l’etica mette ordine nelle azioni e regola il potere 22 Parte prima Etica e caos Parte prima Etica e caos 23 MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 24 di agire. CONCLUSIONI La dura legge dell’ecologia (che Malthus fu il primo a riconoscere) previene ogni smodato saccheggio dell’insieme da parte delle singole forme di vita, ogni prevaricazione del “più forte”. La corruzione si pone in netto contrasto con questo principio in quanto consente illeciti arricchimenti di individui senza principi morali a danno dell’intera collettività. Anche se non si possono nutrire eccessive illusioni circa i risultati di azioni volte a modificare eventuali comportamenti scorretti di persone già “adulte”, siamo convinti che le coscienze dei giovani possano, invece, più facilmente assimilare l’insegnamento dei valori etici. La corruzione è un fattore altamente “inquinante” che si oppone, compromettendolo, al progresso civile ed economico di qualsiasi società. Corsi di studio appropriati e una costante azione di sensibilizzazione possono contribuire in modo efficace a porre le basi per una società moralmente più consapevole. Ogni essere umano deve pertanto impegnarsi in forma singola od associata per un’azione di denuncia e di contrasto di qualsiasi fenomeno di corruzione. Proprio in questa luce appare l’etica del nuovo Millennio. La cultura e lo studio sono sempre stati i fattori determinanti per il progresso dell’umanità. Terminiamo pertanto questa parte del manuale con le seguenti parole di Dewey: “Education is the foundamental method of social progress and all reforms which rest simply upon the enactment of law of the threathening of certain penalties, or upon changes in mechanical or outward arrangements, are transitory and futile”. “L’istruzione è il fondamento del progresso sociale ed ogni riforma che si basi esclusivamente sulla minaccia di sanzioni previste dalle leggi, su innovazioni tecnologiche o su modifiche formali, è transitoria e vana.” 24 Parte prima Etica e caos Parte prima Etica e caos 25 MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 26 PER UN APPROFONDIMENTO DEGLI ARGOMENTI TRATTATI Archivi di Transparency International - Berlino e Milano D.Callahan “Goals in the teaching of Ethics”, in “Ethics Teaching in Higher Education”, pp.61-80 Ed. Daniel Callahan and Sissela Book (The Plenum Press, New York) H.Jonas “Il Principio Responsabilità - Un’etica per la civiltà tecnologica” Ed. Einaudi 1990 N. Abbagnano Dizionario di Filosofia, 1971, Unione Tipografica Editrice Torinese Mario Unnia “L’Etica degli Affari in Italia: Colmare un ritardo e rispondere ad un’esigenza”, in “Etica degli Affari”, II, 1988 Ed. Prospecta Gherardo Colombo Intervento al Corso di Aggiornamento per Docenti e Capi di Istituto delle Scuole Superiori, Milano, Museo della Scienza e della Tecnica, 12-19 Novembre 1997 J.Dewey “1940, Education Today” New York, Van Rees Press. Donatella della Porta, Alberto Vannucci “Un paese anormale” Ed. Laterza. 26 Parte prima Etica e caos Parte prima Etica e caos 27 MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 28 INTERVALLO © Agostino e Franco Origone 28 Intervallo INTERVALLO © Agostino e Franco Origone Intervallo 29 MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 30 PARTE SECONDA ETICA E ... Sintesi delle memorie presentate dai vari relatori intervenuti al ciclo di incontri “Ruolo attivo dell’educazione civica e morale nel rafforzamento della società civile per resistere al crimine e alla corruzione” con la collaborazione del Settore Scuola di Transparency International Italia MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 32 ETICA E VALORI “L’esistenza di un ordine razionale e naturale delle cose e la nozione di bene, come accordo pieno dell’individuo con tale ordine, è il principio che coniuga etica e valori”. (Zenone di Cizio - Cipro 333 a.C. - Atene 273 a.C.). Per garantire i diritti della persona non bastano trattati filosofici, come non sono sufficienti le migliori leggi. Occorre che i principi siano incorporati in istituzioni degne di essere ricordate nel tempo. A creare e a rendere stabili queste istituzioni occorre un robusto senso dello Stato, al quale però non si perviene senza una vigile coscienza morale. Esistono dei valori di riferimento che vengono rispettati anche se non codificati da una legge scritta che li imponga. Sono valori popolari ed etici, che trovano origine nella coscienza comune della collettività. In qualsiasi realtà questi principi finiscono per imporsi, in tempi più o meno lunghi nella realtà politica e sociale di un Paese: sono i valori della libertà, del rispetto reciproco, del diritto di sopravvivenza propria e della propria famiglia, del proprio lavoro, del patrimonio onestamente acquisito, delle tradizioni legate a quanto ci è stato tramandato dai genitori e dal gruppo familiare. Un’azione ha un valore morale solo se non viene compiuta in vista di qualche interesse o per paura di una punizione. La persona morale agisce in base al puro senso del dovere, non ha bisogno di controlli esterni. Per riflettere: “...mentre durò la Repubblica incorrotta [il popolo romano] non servì mai umilmente né mai dominò superbamente; anzi con li suoi ordini e magistrati tenne il suo grado onorevolmente. E quando era necessario ubbidire a’ Dittatori ed a’ Consoli per la salute pubblica lo faceva...” (Niccolò Machiavelli - I Discorsi). 32 Parte seconda Etica e ... Parte seconda Etica e ... 33 MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 34 ETICA E POLITICA “La vera saggezza consiste (...) nell’equilibrio fra vita privata e vita pubblica: “Avrete cura e diligenza delle vostre cose domestiche quando a bisogno sarà debito, e alle cose publiche vi darete non quanto l’ambizione e l’arroganza v’aletterà, ma quanto la virtù vostra e grazia de’ cittadini vi darà luogo” (Leon Battista Alberti - I primi tre libri della famiglia). Per una adesione razionale ai principi dell’etica pubblica democratica e alle istituzioni che incarnano questi principi non ricorreremo all’etica della virtù di ascendenza aristotelica e neo aristotelica per cui si dà per acquisito che in una comunità ci siano dei valori. Per queste teorie i valori sono un modello di eccellenza riconosciuto dalla tradizione della comunità. La virtù significa perciò essere coerenti con questo modello di eccellenza. L’essere conforme a questa virtù è fonte di soddisfazione, addirittura di felicità: essere virtuosi non è un problema di costi o opportunità, si è virtuosi e si è contenti perché è ciò che si vuole fare. Si inciterà perciò il giovane o il cittadino in generale ad essere virtuoso perché questo influirà sul suo carattere e avrà efficacia pratica dato che la virtù è un tratto del carattere ed è un bene riconosciuto. Questa strada però può non essere condivisa per affrontare l’argomento poiché non è affatto scontato che esista qualcosa come una comunità, che esista un modello di eccellenza del cittadino democratico e che questa comunità sia abbastanza estesa da inglobare tutti coloro che sono cittadini. Bisogna tenere conto di due aspetti complementari: da un lato bisogna avere fiducia nel fatto che si può convincere con ragioni morali ma è necessaria anche la consapevolezza che c’è un secondo momento in cui prevalgono altre ragioni compresenti a quelle morali. Una buona tesi circa il modo per indurre ad aderire ai valori deve tenere conto anche di queste altre motivazioni adottando una sorta di criterio “realistico” circa la prescrizione di una condotta: oltre ad essere “giusto” deve essere “credibile” o deve essere in accordo con motivazioni reali. I due criteri devono andare assieme perché se ci si limita all’incentivo e si di34 Parte seconda Etica e ... Parte seconda Etica e ... 35 MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 36 mentica la giustificazione si avranno incentivi a fare cose sbagliate; se ci si limita alla giustificazione e si dimentica l’incentivo o la motivazione si creeranno delle utopie. ETICA E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE L’ideale sarebbe essere in grado di giustificare moralmente una condotta ed essere consapevoli delle motivazioni per le quali si agisce in tal senso. L’esperienza storica italiana ci fa osservare che, intorno agli anni 50, c’è stato un passaggio dalla piccola borghesia rurale alla piccola borghesia della pubblica amministrazione. Bisogna comunque risolvere il problema della motivazione: cioè creare motivazioni concrete, enfatizzare i benefici dal punto di vista degli interessi dei cittadini in termini di reputazione e di accettazione sociale per coloro che si conformano a codici di comportamento basati sui valori di etica pubblica. Per riflettere: “... Vattene dalla città Catilina, libera lo Stato dal terrore... Non senti il loro silenzio (n.d.r. dei senatori)? Lasciano che parli io, loro tacciono... Se io avessi detto le stesse cose a uomini di grande coraggio, il senato avrebbe reagito... Invece, trattandosi di te approvano col silenzio, lasciandomi parlare, pronunciando giudizi: Tacendo gridano!... A fatica tengo lontano da te le loro armi e i loro colpi.”. (Marco Tullio Cicerone - Catilinarie) “Felice e fiorente è la città virtuosa” (Aristotele) Il mito della terra caratterizzava la piccola borghesia rurale. Il ceto medio o la borghesia contemporanea difficilmente si caratterizza o si qualifica per il fatto di possedere qualcosa, ma molto più spesso si caratterizza per il fatto di avere una professionalità. Coloro che arrivano dalla piccola borghesia rurale, in pochissimo tempo cambiano lo status della generazione successiva, entrando in massa nella piccola borghesia della pubblica amministrazione, e lì vi trasferiscono l’idea che la propria identità sociale è legata al possesso di qualche cosa, nel caso specifico “il posto”. Spesso si accede al nuovo ruolo sociale attraverso una concessione che è di tipo politico clientelare. È evidente che con queste premesse la lealtà non può certo essere verso le istituzioni ma verso chi ha fornito il posto: nel momento in cui gli atti affidati sono da gestire conformemente al proprio referente, l’istituzione viene usata piegandola alle necessità di soggetti che con le istituzioni non si identificano. La situazione in cui opera la democrazia in Italia presenta caratteristiche peculiari quali, tra l’altro: • l’affievolirsi di una diffusa tradizione di corretta gestione della cosa pubblica nella pubblica amministrazione e nella classe politica • un diffuso atteggiamento della società civile che guarda alla cosa pubblica esclusivamente come oggetto di diritti e non anche di doveri • l’espansione dell’intervento pubblico non solo come conseguenza dell’affermarsi del cosiddetto stato sociale ma soprattutto nei campi dell’economia con conseguente attribuzione alla classe politica di un enorme potere riguardante in primo luogo la spesa, essendo essa stessa controllore e controllato 36 Parte seconda Etica e ... Parte seconda Etica e ... 37 MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 38 • l’elefantiasi che ha sinora caratterizzato la pubblica amministrazione (vista tradizionalmente come mezzo finalizzato a risolvere il problema della disoccupazione piuttosto che non a garantire servizi) e l’ha resa generalmente inadatta a far funzionare una complessa macchina amministrativa verso la quale si rivolgono le pressanti attese dei cittadini • la diffusione della criminalità organizzata a livelli superiori a quelli di altri paesi occidentali e dei suoi legami con la Pubblica Amministrazione e con la politica. Le caratteristiche sopra sommariamente descritte hanno innescato nel nostro paese un perverso “circolo non virtuoso” intorno alla cosa pubblica caratterizzato, in basso, dall’arte di arrangiarsi e, in alto, dall’arte di approfittare, elementi che - seppur in percentuale molto diversa tra loro - hanno entrambi provocato, con gli anni, un espandersi a macchia d’olio della corruzione a tutti i livelli e l’aumento esponenziale del debito pubblico nazionale. Su questo sfondo hanno mostrato di non funzionare o di bloccarsi i meccanismi di controllo amministrativo e politico. I cittadini vivono la relazione con gli uffici della Pubblica Amministrazione come un fattore estremamente negativo, nell’ambito di un sistema che viene percepito come intralcio, come elemento burocratico, come ritardo dell’attività dei privati. Questo tipo di rapporto viene percepito con insoddisfazione e disagio perciò si cercano le “scorciatoie”. 5. fare in modo che il servizio pubblico non assolva solamente i compiti istituzionali ma venga incontro per quanto possibile ai bisogni del cittadino per migliorarne la qualità della vita Sarà bene in ultima analisi che l’operato della Pubblica Amministrazione venga regolarmente monitorato e valutato a misura del servizio che rende ai cittadini. Per riflettere: “Niun male è tanto male, quanto quello che nasce dal seme corrotto del bene”. (B. Castiglione - Il Cortigiano) “Quando un popolo, divorato dalla sete della libertà, si trova ad avere a capo dei coppieri che gliene versano quanto ne vuole, fino ad ubriacarlo, accade allora che, se i governanti resistono alle richieste dei sempre più esigenti sudditi, sono dichiarati dei tiranni. E avviene pure che chi si dimostra disciplinato nei confronti dei superiori è definito un uomo senza carattere, servo; che il padre impaurito finisce per trattare il figlio come suo pari, e non più rispettato, che il maestro non osa rimproverare gli scolari e costoro si fanno beffe di lui, che i giovani pretendono gli stessi diritti, la stessa considerazione dei vecchi, e che questi per non parere troppo severi, danno ragione ai giovani. In questo clima di libertà, nel nome del medesimo non vi è più riguardo né rispetto per nessuno. In mezzo a tanta licenza nasce e si sviluppa una mala pianta: la tirannia”. (Platone) Per dare maggiore efficienza e trasparenza alla Pubblica Amministrazione si dovrà: 1. riorganizzare la struttura pubblica in modo da poter incrementare l’efficienza, l’economicità e l’efficacia degli interventi 2. provvedere alla separazione della funzione politica (giunta/governo) da quella di gestione (funzionari pubblici) 3. formare funzionari aziendali e burocrati al servizio dei cittadini 4. dare ai cittadini accesso all’informazione per un controllo costante e capillare delle azioni intraprese dalla Pubblica Amministrazione 38 Parte seconda Etica e ... Parte seconda Etica e ... 39 MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 40 ETICA E INFORMAZIONE “Disapprovo quello che dite ma difenderò fino alla morte il vostro diritto a dirlo” (Voltaire). I giornali possono giocare un ruolo pubblico importante per dare “voce” e contrastare la corruzione ed aumentare la consapevolezza critica. La capacità critica va insegnata. Bisogna abituare i giovani a leggere più giornali, a confrontare fra di loro le notizie, a leggere “fra le righe”. Il giornalista può dare notizie trasmettendo le proprie idee in modo subliminale. Talvolta questo è fatto intenzionalmente per plagiare il lettore, altre volte viene fatto in buona fede. Basta la scelta di verbi, avverbi, aggettivi per influenzare il lettore. Occorre molta coscienza critica, correttezza morale ed ideologica per esporre le notizie in modo imparziale. L’oggettività dell’informazione è difficile da sostenere perché al di là di tutti i buoni propositi e di tutte le volontà sbandierate, essere indipendenti ed obiettivi costa molto caro sia a livello professionale che a livello personale. Il giornale può far crescere un clima di condanna nei confronti della corruzione e dei privilegi, indipendentemente dall’orientamento del giornale e dei lettori. Combattere la corruzione con qualsiasi mezzo anche con la carta stampata è un dovere civico per ogni cittadino e soprattutto per un giornalista. Talento, coraggio e imparzialità sono le doti indispensabili per fare del buon giornalismo. Per riflettere: “Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza” (Immanuel Kant) 40 Parte seconda Etica e ... Parte seconda Etica e ... 41 MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 42 ETICA E MAGISTRATURA “Senza una moralità civica le comunità periscono; senza una moralità personale la loro sopravvivenza non ha alcun valore” (Bertrand Russell - Un’etica per la politica). La credibilità delle leggi è strettamente collegata al funzionamento della giustizia penale, civile, amministrativa. Occorre che l’emanazione di ogni legge preveda anche il controllo della sua applicazione e consenta l’immediata applicazione di sanzioni a tutti e non solo ad alcuni trasgressori. Lo svolgimento dei processi in Italia arriva invece in media con 15 anni di ritardo e solo il 5% dei reati penali viene sanzionato. In particolare colpisce il cittadino che, proprio per i crimini più gravi, il sistema giudiziario non riesca a portare a termine istruttorie, processi e rei confessi non scontino le pene per decorrenza dei termini o pretestuosi annullamenti delle sentenze. Delle 250.000 leggi italiane quante sono quelle conosciute e che vengono rispettate? In Francia ne sono sufficienti 7.000, in Germania 6.000. Negli USA vi sono solo 24 leggi fiscali contro le nostre 17.000. Con una tale pletora di leggi che pretendono di controllare ogni settore, spesso in modo contraddittorio o di difficile interpretazione, la loro stessa applicazione può tradursi in arbitrio. L’eccesso di leggi e la loro reiterazione confermano l’incapacità dello Stato di far valere la propria autorità. È lo stesso complesso sistema normativo italiano che facilita la corruzione, perché più un sistema è complesso più è soggetto ad interpretazioni. È significativo che la sentenza n. 364 del 1988 della Corte Costituzionale abbia fissato il diritto del cittadino di non rispettare leggi formulate in modo oscuro. Lo Stato esiste solo in quanto è in grado di far valere il rispetto delle sue leggi. Esistono invece interi settori ed aree geografiche in Italia, in cui lo Stato non è in grado o non vuole imporre la propria autorità: ne è prova l’immigrazione clan42 Parte seconda Etica e ... Parte seconda Etica e ... 43 MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 44 destina, il peso della criminalità organizzata e quello del 35% di economia sommersa non controllata dallo Stato è di fatto gestita da altri poteri, spesso criminali. Ognuno deve fare la sua parte: istituzioni e singoli possono contribuire a creare una comunità in cui vivere con soddisfazione e sicurezza. Per riflettere: “[Socrate] preferirei morire restando fedele alle leggi anziché vivere violandole” (Senofonte - Memorabili) ETICA E IMPRESA “... migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. È la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di denaro. Il gusto, l’orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia, a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, abbellire le sedi, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno. Se così non fosse non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie e investono tutti i loro capitali per ritrarre spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi”. (Luigi Einaudi) Per creare una società civile in un paese moderno vi sono alcuni elementi determinanti con ruoli ben precisi: 1. lo Stato che legifera, governa, fornisce i servizi e crea le infrastrutture 2. la famiglia che forma moralmente l’individuo, gli dà affetto, sicurezza ed equilibrio 3. la scuola che deve dare cultura ed una preparazione adeguata per l’inserimento nel mondo del lavoro 4. i settori produttivi quali l’agricoltura e l’industria che debbono creare sviluppo e ricchezza da distribuire. Se tutti questi fattori funzionano al meglio avremo paesi avanzati e civili. Esiste però un elemento, purtroppo molto diffuso, che può squilibrare tutto il sistema, ed è la corruzione. Questa è particolarmente grave quando inquina la Pubblica Amministrazione e il mondo produttivo, eliminando di fatto la competizione leale che si ottiene con la libera concorrenza. Tutti sappiamo che un paese tanto più si sviluppa quanto più produce, pertanto 44 Parte seconda Etica e ... Parte seconda Etica e ... 45 MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 46 se il settore industriale ed il settore agricolo sono adeguatamente stimolati creano lavoro e risorse, consentono anche al settore terziario di crescere e produrre a sua volta nuovi posti di lavoro, contribuendo all’incremento del benessere collettivo. no essere sempre protetti. Molta parte del lavoro dell’industria e soprattutto dell’edilizia è procurato dallo Stato tramite i lavori pubblici. Uno Stato deve operare in modo oculato, logico ed efficiente, realizzando quelle infrastrutture ed opere civili necessarie allo sviluppo di un paese progredito. L’etica non è un lusso per virtuosi ma una necessità economica. Se invece nei pubblici appalti si inseriranno interessi di parte anziché dell’intera collettività e le decisioni non saranno finalizzate alla scelta del miglior prodotto ma al vantaggio di un particolare concorrente, si avrà sicuramente un aumento dei costi per coprire le richieste dei corrotti, con grande sperpero del denaro dei contribuenti. I lavori saranno protratti ad arte per anni e talvolta neanche finiti. Le aziende devono essere selezionate tramite la libera concorrenza per la loro qualità, per non rischiare di diventare esse enti da sovvenzionare, anziché una fucina di idee e di sviluppo quale deve essere l’imprenditoria quando è condotta da persone capaci e corrette, cosa tanto più importante oggi in un mercato globale in cui ci si misura con il mondo. La storia ci insegna che il potere corrotto ed il lassismo generale accelerarono il processo di decadenza di tutte le grandi civiltà del passato. Per riflettere: “Non si dimanda ricchezza quella che si può perdere. La virtù è vero nostro bene ed è vero premio del suo possessore: lei non si può perdere, lei non ci abbandona, se prima la vita non ci lascia. Le robe e le esterne devizie sempre le tieni con timore, ispesso lasciano con iscorno e sbeffato il loro possessore, perdendo lor possessione”. (Leonardo da Vinci - Ashburnhamiano 2038.) “La grandezza e il miracolo dell’uomo sta nell’essere artefice di se medesimo, auto-costruttore” (Pico della Mirandola - Discorso sulla dignità dell’uomo) Non dimentichiamo che le industrie e le imprese hanno la funzione sociale di motore del benessere a differenza di altri settori che non producono ricchezza ma si limitano a distribuirla. Anche nei concorsi pubblici la corruzione, ove esiste, è un male che procura gravi problemi perché non solo impedisce che avanzino i migliori (che ne subiscono un danno immediato) ma soprattutto perché porta al potere una classe dirigente inadeguata che gestirà male il paese. Determinante è la scuola che, oltre a dare cultura e preparazione, deve premiare i migliori in base ai loro meriti ed al loro impegno, per formare i futuri responsabili in tutti i settori. Solo con una classe dirigente di elevata professionalità e di comprovata integrità morale il paese potrà progredire e se tutti saranno selezionati con trasparenza e correttezza avremo ovunque i grandi vantaggi di una gestione oculata e corretta e sarà impedito ai corrotti di asportare ricchezza per interessi individuali, permettendo di accantonare risorse per i più deboli che in una società civile debbo46 Parte seconda Etica e ... Parte seconda Etica e ... 47 MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 48 ETICA E SCUOLA “Attraversare la vita solo con l’aiuto di ciò che ci è trasmesso è come avviarsi su una corda oscillante tesa sopra ad un abisso (...) senz’altro sussidio che un consiglio: tienti ben dritto!” (Robert Musil - “L’uomo senza qualità”). L’art. 1 dello Statuto delle Studentesse e degli Studenti recita: “La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l’acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica”. Non ci soffermeremo sull’importanza dell’apprendimento perché appare ovvia: la conoscenza è visione e forza, l’ignoranza è cecità e debolezza. Parleremo invece della formazione di una coscienza critica. Come raggiungere questo obiettivo? Sviluppando la personalità dei giovani, il loro senso di responsabilità, la loro autonomia di pensiero e quindi la loro capacità di valutazione e di decisione. In questo modo i giovani disporranno della necessaria preparazione morale per un corretto inserimento nella vita attiva e potranno portare un contributo positivo nell’evoluzione della società. Nello svolgimento dell’attività didattica gli insegnanti dovranno impegnarsi particolarmente su questo aspetto della formazione perché da essa dipende il livello qualitativo dei futuri cittadini, ossia di tutta la collettività. Per il conseguimento di un ottimale processo formativo della personalità degli studenti, gli insegnanti dovranno valorizzare i loro talenti e le inclinazioni individuali cercando di stimolare in ugual misura la collaborazione e la competizione. Purtroppo, nonostante l’impegno personale, non sempre è possibile per un insegnante raggiungere dei risultati soddisfacenti, senza la collaborazione della famiglia, della società e delle regole. Ogni studente presenta, infatti, delle caratteristiche individuali spesso frutto di educazione anche molto diversificata. In alcuni casi di manifesto comportamento non ricettivo è previsto che gli insegnanti possano anche ricorrere allo strumento della sanzione (ad es. per ottenere la frequenza regolare alle lezioni, il dovuto rispetto con il quale il docente 48 Parte seconda Etica e ... Parte seconda Etica e ... 49 MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 50 deve essere trattato, il mantenimento di un comportamento corretto e coerente con i principi dello Statuto). In tal modo, infatti, sarà possibile trasmettere ai giovani la capacità di valutare la differenza tra un comportamento corretto (utile per tutta la società) ed uno scorretto (dannoso per tutta la società). L’insegnate agevolerà la libera espressione di opinioni correttamente manifestate per abituare i giovani a pensare in modo autonomo, a giudicare ed anche a poter rifiutare ciò che non condividono. Non si insisterà mai abbastanza sull’importanza del ruolo formativo dell’insegnante che va ben oltre quello dell’insegnamento delle regolari materie di studio. CONCLUSIONI Come si può osservare dalla lettura di questa sintesi di interventi tutti i relatori concordano nel considerare il fenomeno della corruzione come il fattore maggiormente destabilizzante e di più alto rischio per lo sviluppo di una società civile. Affinché i valori democratici non vengano calpestati e non aumentino i rischi di una disgregazione sociale ed economica, lo Stato dovrà contrastare la corruzione e predisporre opportuni programmi che già in età scolastica educhino i futuri cittadini ai valori di integrità morale indispensabili per l’esistenza stessa di qualsiasi collettività organizzata. Un percorso didattico che comprenda l’educazione civica e morale porterà le future generazioni, nel momento delle inevitabili scelte, ad inserire - istintivamente - nei parametri di valutazione anche il fattore etico. Per riflettere: “Gli è rade volte che la fortuna un bene o un male con altro bene o con altro male non accompagni”(Niccolò Machiavelli - Istorie fiorentine) 50 Parte seconda Etica e ... Parte seconda Etica e ... 51 MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 52 INTERVALLO © Agostino e Franco Origone 52 Intervallo INTERVALLO © Agostino e Franco Origone Intervallo 53 MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 54 PARTE TERZA INDICI, STATISTICHE E SONDAGGI 24-09-2002 10:08 Pagina 56 TRANSPARENCY INTERNATIONAL ASSOCIAZIONE CONTRO LA CORRUZIONE INDICI DI TI SULLA CORRUZIONE MONDIALE 2002 TRANSPARENCY INTERNATIONAL Italia, nel suo impegno di costante contrasto della corruzione quale fattore di disgregazione sociale, di disagio morale e di alterazione del processo economico, promuove la divulgazione degli indici per coinvolgere la collettività in un patto di integrità tra le varie parti sociali che contribuirà a migliorare la qualità della vita di ognuno ed a eliminare colpevoli privilegi a danno dei più deboli. Per cercare di valutare la corruzione, o meglio la percezione della corruzione, Transparency International elabora due differenti indici: il CPI (indice di percezione della corruzione) e il BPI (indice del pagamento di tangenti). Il CPI è un “poll of polls” (rilevazione sulle rilevazioni) e viene elaborato dal dr. Johann Graf Lambsdorf dell’università di Gottinga sulla base delle ricerche sulla corruzione effettuate da 10 organizzazioni indipendenti in 102 paesi. ANDAMENTO DEL CPI DAL 1996 AL 2002 6 5,5 CPI SCORE MANUALE 19 5,5 5,03 5 5,3 4,7 4,5 4,6 4,6 4 3,5 3,42 3 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 ANNI Parte terza Indici, statistiche e sondaggi 57 MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 58 INDICE DI PERCEZIONE DELLA CORRUZIONE 2002 Classifica Nazione 1 2 4 5 7 10 11 12 14 15 16 17 18 20 23 24 25 27 28 29 Finlandia Danimarca Nuova Zelanda Islanda Singapore Svezia Canada Lussemburgo Paesi Bassi Regno Unito Australia Norvegia Svizzera Hong Kong Austria USA Cile Germania Israele Belgio Giappone Spagna Irlanda Botswana Francia Portogallo Slovenia Namibia Estonia Taiwan Voto CPI 9.7 9.5 9.5 9.4 9.3 9.3 9.0 9.0 9.0 8.7 8.6 8.5 8.5 8.2 7.8 7.7 7.5 7.3 7.3 7.1 7.1 7.1 6.9 6.4 6.3 6.3 6.0 5.7 5.6 5.6 Ricerche Utilizzate 8 8 8 6 13 10 10 5 9 11 11 8 9 11 8 12 10 10 9 8 12 10 8 5 10 9 9 5 8 12 Deviazione Standard 0.4 0.3 0.2 0.4 0.2 0.2 0.2 0.5 0.3 0.5 1.0 0.9 0.9 0.8 0.5 0.8 0.9 1.0 0.9 0.9 0.9 1.0 0.9 1.5 0.9 1.0 1.4 2.2 0.6 0.8 >> Devianza 8.9 - 10.0 8.9 - 9.9 8.9 - 9.6 8.8 - 10.0 8.9 - 9.6 8.9 - 9.6 8.7 - 9.3 8.5 - 9.9 8.5 - 9.3 7.8 - 9.4 6.1 - 9.3 6.9 - 9.3 6.8 - 9.4 6.6 - 9.4 7.2 - 8.7 5.5 - 8.7 5.6 - 8.8 5.0 - 8.1 5.2 - 8.0 5.5 - 8.7 5.5 - 7.9 5.2 - 8.9 5.5 - 8.1 5.3 - 8.9 4.8 - 7.8 5.5 - 8.0 4.7 - 8.9 3.6 - 8.9 5.2 - 6.6 3.9 - 6.6 31 Italia 5.2 11 1.1 3.4 - 7.2 32 Uruguay Ungheria Malesia Trinidad & Tobago Belarus Lituania Sud Africa 5.1 4.9 4.9 4.9 4.8 4.8 4.8 5 11 11 4 3 7 11 0.7 0.5 0.6 1.5 1.3 1.9 0.5 4.2 - 6.1 4.0 - 5.6 3.6 - 5.7 3.6 - 6.9 3.3 - 5.8 3.4 - 7.6 3.9 - 5.5 33 36 58 Parte terza Indici, statistiche e sondaggi Classifica Nazione 40 44 45 50 51 52 57 59 62 64 66 67 68 70 71 Tunisia Costa Rica Giordania Mauritius Sud Corea Grecia Brasile Bulgaria Giamaica Perù Polonia Gana Croazia Rep. Ceca Lettonia Marocco Rep. Slovacca Sri Lanka Colombia Messico Cina Rep. Dominicana Etiopia Egitto El Salvador Tailandia Turchia Senegal Panama Malawi Uzbekistan Argentina Costa d’Avorio Honduras India Russia Tanzania Zimbabwe Voto CPI 4.8 4.5 4.5 4.5 4.5 4.2 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 3.9 3.8 3.7 3.7 3.7 3.7 3.7 3.6 3.6 3.5 3.5 3.5 3.4 3.4 3.2 3.2 3.1 3.0 2.9 2.9 2.8 2.7 2.7 2.7 2.7 2.7 2.7 Ricerche Utilizzate 5 6 5 6 12 8 10 7 3 7 11 4 4 10 4 4 8 4 10 10 11 4 3 7 6 11 10 4 5 4 4 10 4 5 12 12 4 6 Deviazione Standard 0.8 0.9 0.7 0.8 1.3 0.7 0.4 0.9 0.4 0.6 1.1 1.4 0.2 0.8 0.2 1.8 0.6 0.4 0.7 0.6 1.0 0.4 0.5 1.3 0.8 0.7 0.9 1.7 0.8 0.9 1.0 0.6 0.8 0.6 0.4 1.0 0.7 0.5 Devianza 3.6 - 5.6 3.6 - 5.9 3.6 - 5.2 3.5 - 5.5 2.1 - 7.1 3.7 - 5.5 3.4 - 4.8 3.3 - 5.7 3.6 - 4.3 3.2 - 5.0 2.6 - 5.5 2.7 - 5.9 3.6 - 4.0 2.6 - 5.5 3.5 - 3.9 1.7 - 5.5 3.0 - 4.6 3.3 - 4.3 2.6 - 4.6 2.5 - 4.9 2.0 - 5.6 3.0 - 3.9 3.0 - 4.0 1.7 - 5.3 2.0 - 4.2 1.5 - 4.1 1.9 - 4.6 1.7 - 5.5 1.7 - 3.6 2.0 - 4.0 2.0 - 4.1 1.7 - 3.8 2.0 - 3.4 2.0 - 3.4 2.4 - 3.6 1.5 - 5.0 2.0 - 3.4 2.0 - 3.3 Parte terza Indici, statistiche e sondaggi 59 MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 60 >> INDICE DELLA PERCEZIONE DEI PAESI CORRUTTORI BPI 2002 Classifica Nazione 77 81 85 88 89 93 95 96 98 101 102 Pakistan Filippine Romania Zambia Albania Guatemala Nicaragua Venezuela Georgia Ucraina Vietnam Kazakhistan Bolivia Cameroon Ecuador Haiti Moldavia Uganda Azerbaijan Indonesia Kenya Angola Madagascar Paraguay Nigeria Bangladesh Voto CPI 2.6 2.6 2.6 2.6 2.5 2.5 2.5 2.5 2.4 2.4 2.4 2.3 2.2 2.2 2.2 2.2 2.1 2.1 2.0 1.9 1.9 1.7 1.7 1.7 1.6 1.2 Ricerche Utilizzate 3 11 7 4 3 6 5 10 3 6 7 4 6 4 7 3 4 4 4 12 5 3 3 3 6 5 Deviazione Standard 1.2 0.6 0.8 0.5 0.8 0.6 0.7 0.5 0.7 0.7 0.8 1.1 0.4 0.7 0.3 1.7 0.6 0.3 0.3 0.6 0.3 0.2 0.7 0.2 0.6 0.7 Devianza 1.7 - 4.0 1.7 - 3.6 1.7 - 3.6 2.0 - 3.2 1.7 - 3.3 1.7 - 3.5 1.7 - 3.4 1.5 - 3.2 1.7 - 2.9 1.7 - 3.8 1.5 - 3.6 1.7 - 3.9 1.7 - 2.9 1.7 - 3.2 1.7 - 2.6 0.8 - 4.0 1.7 - 3.0 1.9 - 2.6 1.7 - 2.4 0.8 - 3.0 1.7 - 2.5 1.6 - 2.0 1.3 - 2.5 1.5 - 2.0 0.9 - 2.5 0.3 - 2.0 Note esplicative: Una descrizione più dettagliata del CPI 2002 è disponibile sul sito www.transparency.org/cpi/index.html#cpi oppure www.gwdg.de/~uwvw/2002.html Il punteggio del CPI 2002 Si riferisce alla percezione del grado di corruzione come vista da uomini politici e analisti, e ordina con punteggi che vanno da 10 (molto corretto) a 0 (altamente corrotto). Ricerche utilizzate Ci si riferisce al numero di ricerche che hanno valutato il rendimento di un paese. È stato usato un totale di 15 indagini da 9 istituzioni indipendenti, ed è richiesto di risultare almeno in 3 di queste indagini perché un paese compaia sul CPI. Deviazione standard Indica le differenze nei valori delle fonti: più alta è la deviazione standard, più alte sono le differenze di percezione di un paese fra le fonti. Devianza Fornisce il maggiore e il minor valore delle differenti fonti. 60 Parte terza Indici, statistiche e sondaggi Indice dei Corruttori 2002 (BPI) Elenca i 21 maggiori esportatori Classifica 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 Nazione Voto Australia Svezia Svizzera Austria Canada Paesi Bassi Belgio Regno Unito Singapore Germania Spagna Francia Stati Uniti Giappone Malesia Hong Kong Italia Corea del Sud Taiwan Cina (Rep. Pop.) Russia 8.5 8.3 7.7 8.2 8.1 7.8 7.8 6.9 6.3 6.3 5.8 5.5 5.3 5.3 4.3 4.3 4.1 3.9 3.8 3.5 3.2 Note: Rileva i maggiori esportatori che pagano tangenti ai funzionari pubblici. La votazione va da 0 a 10: 10: nazione che non corrompe 0: nazione altamente propensa a corrompere La ricerca condotta in 14 mercati emergenti ha posto domande a più di 770 dirigenti senior delle maggiori società, delle Camere di Commercio, delle società di auditing, Banche e studi legali. Sono stati inclusi i dirigenti delle multinazionali residenti nei rispettivi paesi. Le domande vertevano sulla propensione a corrompere funzionari pubblici. La ricerca è stata condotta nei seguenti mercati che rappresentano il 60% del totale delle importazioni delle economie emergenti: Africa: Marocco - Nigeria - Sud Africa America Latina: Argentina - Brasile - Colombia Asia/Pacifico: India - Indonesia - Filippine - Sud Corea - Tailandia Europa: Ungheria - Polonia - Russia Parte terza Indici, statistiche e sondaggi 61 MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 62 ELENCO DEI SETTORI INDUSTRIALI MAGGIORMENTE PROPENSI A CORROMPERE CASO MILANO I RISULTATI DELLA LOTTA CONTRO LA CORRUZIONE Corruzione nei vari settori di attività 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. Lavori pubblici e edilizia Industria armi e difesa Petrolio e gas Beni immobili/proprietà Telecomunicazioni Energia e trasmissioni Settore minerario Trasporti Farmaceutici e sanità Industria pesante Banca e finanza Aviazione civile Silvicoltura IT Pesca Industria leggera Agricoltura 1.3 1.9 2.7 3.5 3.7 3.7 4.0 4.3 4.3 4.5 4.7 4.9 5.1 5.1 5.9 5.9 5.9 Grazie all’azione della Magistratura milanese e al forte coinvolgimento dell’opinione pubblica, proprio a Milano, i dati che seguono dimostrano i risultati benefici per i cittadini della lotta alla corruzione – Dati rilevati nel 1994 – 1995* Nella città corrotta Indice di costo opere pubbliche 100 opere di manutenzione 100 Costo opera (Lit.) passante ferroviario 1994 mld metropolitana (al Km) 300-350/mld/km aeroporto Malpensa 2000 4220 mld Dopo la lotta alla corruzione 60-80 60-80 1452 mld 150-250 mld/Km 1990 mld I risparmi consentono maggiori investimenti per la città e per i cittadini a parità di costo per la collettività. I risparmi possono anche tradursi in minori tasse! Il carico fiscale in Italia è tra i più alti in Europa mentre i servizi sono ad un livello bassissimo: la tabella dimostra dove andavano a finire parte dei soldi pagati dai contribuenti. La corruzione costa a tutti i cittadini, impedisce uno sviluppo libero della società, costituisce i fondi per distorcere e minare le regole della democrazia. La corruzione rende disponibili fondi per far emergere personaggi corrotti. * Fonti: Comune di Milano – Ragioneria – Società municipali. 62 Parte terza Indici, statistiche e sondaggi Parte terza Indici, statistiche e sondaggi 63 MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 64 FORME DI CORRUZIONE E REGOLE PER CONTRASTARLE Con il Nobel Oscar Arias Sanchez proviamo a elencare alcune tra le molteplici forme di corruzione, oltre a quella venale e grezza per ciò stesso più facilmente identificabile e perseguibile. Queste, spesso tollerate o non rilevate in quanto tali, sono più subdole e aprono la strada alla corruzione sistemica o ambientale: • corruzione è distribuire privilegi e sinecure per far dimenticare i principi morali o “comprare” l’avversario • corruzione è premiare i vizi anziché incentivare le virtù • corruzione è non fare giustizia in tempi brevi • corruzione è tollerare le illegalità senza tutelare i cittadini inermi • corruzione è partecipare alla vita politica senza averne i talenti e le virtù necessarie, né la volontà di mettersi a servizio dei cittadini • corruzione è votare un politico corrotto per ottenerne privilegi • corruzione è votare irresponsabilmente senza accertarsi dell’onestà morale e intellettuale del candidato • corruzione è fornire informazioni falsate o partigiane • corruzione è non chiamare le cose col proprio nome per confondere gli animi • corruzione è utilizzare i servizi pubblici mediatici per trasmettere programmi che privilegiano l’interesse di pochi a scapito dell’interesse dell’intera società. L’esperienza di TI ci insegna che ci sono comunque delle regole base che ci aiutano a contrastare la corruzione impedendo la contaminazione della Società: • insegnare i vantaggi sociali dei comportamenti onesti e gli svantaggi dei comportamenti corrotti sin dall’inizio della scolarizzazione • evidenziare il minor costo per la società intera quando il comportamento onesto è l’atteggiamento abituale • evidenziare il costo dei privilegi e il peso delle ingiustizie sui cittadini • condannare pubblicamente e vigorosamente la corruzione e il privilegio a tutti i livelli, rendendone evidenti i costi materiali e morali • rendere l’apparato pubblico e lo Stato quanto più snello possibile e quanto più vicino ai cittadini evitando sempre e comunque che lo Stato sia contemporaneamente controllore e controllato. Esistono situazioni politico-ambientali che favoriscono la diffusione della corruzione sistemica: • alta concentrazione di potere senza adeguata responsabilizzazione • basso coinvolgimento della società civile e delle loro associazioni nelle decisioni pubbliche • burocrazia potente e non responsabilizzata • pesante influenza dei governi nei processi economici • situazioni di monopolio/oligopolio o comunque situazioni di privilegio all’interno del sistema economico • limitata indipendenza della Magistratura o di altre Istituzioni super partes • conformismo culturale epidemico • conformismo dell’informazione • regolamenti oscuri e complicati • imposizioni ingiustificate o non pertinenti all’interesse primario dei cittadini. 64 Parte terza Indici, statistiche e sondaggi Parte terza Indici, statistiche e sondaggi 65 MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 66 TRANSPARENCY INTERNATIONAL ITALIA ASSOCIAZIONE CONTRO LA CORRUZIONE GLI ATTEGGIAMENTI DEGLI ITALIANI VERSO LA CORRUZIONE (Ricerca effettuata con la collaborazione dell’Istituto CIRM - Market Research) SCHEDA DI RICERCA Numero ricerca 21301 Committente Transparency International Italia Universo di riferimento Circa 48 milioni di italiani di almeno 18 anni Interviste 827 interviste telematiche con tecnologia Eurotop Ricercatori Dott.ssa Laura Castelnuovo Dott. Matteo Tessera Dott.ssa Diletta Cicoletti Periodo esecuzione field 9 marzo - 11 marzo 2001 Contenuti del documento Rapporto conclusivo e grafici La ricerca è stata effettuata nel rispetto delle norme deontologiche fissate dal Codice Internazionale ICC/ESOMAR per le ricerche sociali e di marketing, e del manuale di qualità ISO 9001 Milano, 12 marzo 2001 Laura Castelnuovo Project Leader Parte terza Indici, statistiche e sondaggi 67 MANUALE 19 1 24-09-2002 10:08 Pagina 68 Alcuni sostengono che “intimidazione e corruzione sono le armi che la criminalità usa per impossessarsi dello stato”. Secondo lei le istituzioni difendono adeguatamente il cittadino da questo pericolo? Il cittadino è difeso 14 3 Secondo lei, il sistema della corruzione in Italia è stato totalmente scoperto o vi sono ancora delle zone di corruzione inesplorate? È stato totalmente scoperto 3 5 20 Il cittadino non è difeso Vi sono ancora zone di corruzione inesplorate 76 76 Senza opinione Senza opinione 4 2 10 4 2 93 93 Alcuni sostengono che “l’illegalità è raramente punita e che quasi tutti i reati contro il patrimonio restano impuniti”. Secondo lei questa affermazione è: Vera 4 Secondo lei, per i cittadini, la corruzione: È un costo economico molto elevato 46 66 52 85 In parte vera, ma un po’ esagerata È un costo non particolarmente elevato 12 49 43 11 Falsa Non è un costo economico 10 1 2 3 Senza opinione 3 2 Anno di riferimento: 68 Senza opinione 12 3 1998 Parte terza Indici, statistiche e sondaggi 2001 Anno di riferimento: 1998 2001 Parte terza Indici, statistiche e sondaggi 69 MANUALE 19 5 24-09-2002 10:08 Pagina 70 Secondo lei, in quale dei seguenti settori è più presente il sistema della corruzione? (Domanda posta solo al 93% che ritiene “vi siano ancora zone di corruzione inesplorate”) Nella politica 34 38 Nella Pubblica Amministrazione 27 25 Nel mondo degli affari 21 16 Nella società civile 9 7 Nella magistratura 5 9 Senza opinione 4 5 Anno di riferimento: 70 1998 Parte terza Indici, statistiche e sondaggi 2001 MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 72 INTERVALLO © Agostino e Franco Origone 72 Intervallo INTERVALLO © Agostino e Franco Origone Intervallo 73 MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 74 PARTE QUARTA CHI È TRANSPARENCY INTERNATIONAL? MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 76 CHI È TRANSPARENCY INTERNATIONAL? Transparecy International è una organizzazione non governativa, non-profit, fondata nel maggio 1993 a Berlino. Scopo privilegiato di TI è quello di sviluppare un approccio globale contro la corruzione, lottando in modo particolare contro la grande corruzione sia a livello internazionale che nazionale. TI da allora si è rapidamente diffusa in tutto il mondo, attualmente è operativa in oltre 80 nazioni. In Italia, anche sull’onda della forte indignazione pubblica nei confronti della corruzione provocata dalla vicenda di Mani Pulite, persone di diversa estrazione sociale e professionale (imprenditori, accademici, funzionari e privati), sensibili al problema hanno dato impulso alla creazione della sezione italiana di TI. Che cosa si propone TI: • frenare la corruzione attraverso la cooperazione internazionale, per spingere i governi a promuovere e ad attuare leggi efficaci, linee politiche e programmi anti-corruzione • consolidare il sostegno dell’opinione pubblica ai programmi anti-corruzione e accrescere il livello di trasparenza e responsabilità nelle relazioni economiche e commerciali nazionali e internazionali e ad operare al più alto livello possibile di integrità, favorendo l’applicazione dei Patti di Integrità • TI non vuole ergersi a giudice dei particolari sistemi politici, economici o sociali, ma mira a rafforzare le regole e le procedure di comportamento più corrette e trasparenti a livello globale, nell’interesse della collettività. Come agisce TI: • facendo convergere gli sforzi di associazioni, organizzazioni e semplici cittadini, allo scopo di collaborare con i governi e di stimolarli allo sviluppo e alla realizzazione di programmi anti-corruzione • avviando centri di informazione e conducendo ricerche con finalità pratiche sulle strategie per combattere la corruzione • stimolando pubblici dibattiti e lanciando campagne di informazione per accrescere la consapevolezza civile del danno causato dalla corruzione, della necessità di opporvisi e dei mezzi per ridurla • costituendo sedi nazionali di TI, che promuovano nei loro Paesi programmi anti-corruzione in conformità con i valori e l’approccio di TI. corruzione non è un male inevitabile? Come poter cambiare questa mentalità distorta? Come fare per raggiungere il maggior numero di persone possibili e sensibilizzarle al problema? Convinti come siamo che i giovani debbano essere consci che il loro avvenire è nelle loro mani di cittadini consapevoli, tentiamo di offrire una serie di punti di riferimento morali e istituzionali in grado di rafforzare le loro coscienze. La Sezione italiana di Transparency International è capofila del Progetto Educazione “Ruolo attivo dell’educazione civica e morale nel rafforzamento della società civile contro il crimine e la corruzione” all’interno dell’organizzazione internazionale sia per l’esperienza accumulata che per la partecipazione che abbiamo potuto riscontrare sia nelle Scuole che nelle Istituzioni. Ben consci del problema, dell’utilità e della valenza sociale del progetto, ogni anno sia il Ministero della Pubblica Istruzione che i rispettivi Uffici Scolastici Provinciali hanno aderito al nostro progetto. I corsi si stanno svolgendo con regolarità dal 1997 nelle Province autorizzate annualmente. Le lezioni vengono svolte da magistrati, docenti , imprenditori, liberi professionisti, che gratuitamente portano la loro esperienza dando vita ad un interessante dibattito, avvicinando altresì la Scuola e gli allievi alle istituzioni che rappresentano. TI-It crede che uno dei migliori modi per combattere il fenomeno corruzione sia sensibilizzare e rendere consapevoli i cittadini e le forze vive della società contro questo malcostume, in qualsiasi forma esso si presenti. Quale migliore occasione che quella di spingere i giovani cittadini alla riflessione sui vantaggi collettivi di comportamenti etici? TI per la scuola: Che fare per combattere la corruzione? Come poter convincere la società che la 76 Parte quarta Chi è Transparency? Parte quarta Chi è Transparency? 77 MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 78 RENDICONTO ATTIVITÀ ANNO 2001 UNIVERSITÀ SEMINARI Direzione: Presidenza Milano 14-20-22.02.2001 ASERI (Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali) Master in mercati e istituzioni del sistema globale Università Cattolica Milano Relatori: M.Anderlini (Caux Junior Roundtable Moral Rearmament Foundation) - G.Bonino (Shell Italia) M.T.Brassiolo (TI-It) - V.Carnevali (TI-It) - L.Campese (Decision Italia) - L.Lami (Giornalista, scrittore) Organizzato da ASERI Piacenza 14.05.2001 Milano 08.06.2001 Milano 24.10.2001 Politecnico di Piacenza Seminario: Integrità aziendale come motore di progresso e di successo - la responsabilità sociale dell’azienda e dei suoi attori nell’era della globalizzazione Relatori: R.Manigrasso (Politecnico di Milano) - M.Anderlini (Caux Junior roundtable Moral Rearmament Foundation) - G. Tavaroli (Pirelli SpA) - V.Carnevali (TI-It) - M.T.Brassiolo (TI-It) Organizzato dal Politecnico di Piacenza Università degli Studi Milano - Scienze Politiche Lotta alla corruzione: esperienze locali e internazionali Relatori: G.Venturini (Università) - M.T.Brassiolo (TI-It) A.Leuci (TI-It) - P.Magrini (Consulente Presidenza del Consiglio dei Ministri) Interventi di: R.De Corato (Vice-sindaco MI) - L.Lami (Giornalista, scrittore) Organizzato dall’Università degli Studi di Milano Università degli Studi Master in diritto e finanza negli scambi internazionali Relatori: M.T.Brassiolo - V.Carnevali EDUCAZIONE RUOLO ATTIVO DELL’EDUCAZIONE CIVICA E MORALE NEL RAFFORZAMENTO DELLA SOCIETÀ CIVILE PER RESISTERE AL CRIMINE E ALLA CORRUZIONE. Direzione: L.Esposito Marafon Coordinamento Liguria: A.Leuci - Coordinamento Cuneo, Alba, Asti: PolEtica I seminari sono realizzati grazie al sostegno di Shell Italia S.p.A. Piacenza 15.01.2001 Relatori: M.D’Onofrio (Magistrato) - M.T.Brassiolo (TI-It) E.Calcaterra (Giornalista) - M.Puppi (Assessore LL PP BG) V.Carnevali (TI-It) Savona 21.02.2001 Relatori: B.Berta (Vice-sindaco SV) - M.T.Brassiolo (TI-It) R.D’Onofrio (Il Secolo XIX) - V.Scolastico (Magistrato) R.Provera (TI-It) Imperia 28.02.2001 Relatori: M.T.Brassiolo (TI-It) - L.Carli (Magistrato) - A.Colussi (Imprenditore) - R.Provera (TI-It) - G.Schiano di Pepe (Università GE-IM) Alessandria 05.03.2001 Relatori: F.Calvo (Sindaco AL) - G.Aschero (Imprenditrice) M.Maresca (Magistrato) - P.Dulcetta (Emergency) M.T.Brassiolo (IT-It) La Spezia 21.03.2001 Torino 27.04.2001 Cuneo 26.10.2001 Alba 27.10.2001 78 Parte quarta Chi è Transparency? Relatori: M.C.Failla (Magistrato) - G.Pagano (Sindaco SP) R.Provera (TI-It) - R.Nastri (Comitato Prov. Piccola Industria) R.Sottanis (Il Secolo XIX) Relatori: A.Alvazzi Del Frate (UNICRI) - R.Cota (Presidente Consiglio Regione Piemonte) - M.Maddalena (Magistrato) E.Calcaterra (Giornalista) - M.Anderlini (Caux Junior roundtable Moral Rearmament Foundation ) - M.T.Brassiolo (TI-It) - Liceo L.Des Ambrois (Testimonial) Relatori: M.T.Brassiolo (Presidente TI-It) - E.Allario (Assessore all’ambiente) - A.Berbardi (Magistrato) - M.Verna (Imprenditore) - M.Bosonetto (Giornalista - LA STAMPA) Relatori: M.T.Brassiolo (Presidente TI-It) - G.Rossetto (Sindaco di Alba) - R.Ghio (Magistrato) - M.Verna (Imprenditore) M.T.Olivero (Giornalista Gazzetta d’Alba) Parte quarta Chi è Transparency? 79 MANUALE 19 24-09-2002 Treviglio 19 e 26.11.2001 TEATRO Lombardia da 01.2001 10:08 Pagina 80 Nuovo progetto - Seminario pilota Seminario per rappresentanti di classe e d’istituto sul tema: Ruolo della legge e dell’etica nella scuola Relatori: S.Aldisio - G.Beolchi - A.Leuci - M.T.Brassiolo L.Marafon PROGETTO TEATRO DI TI-IT Direzione: L.E.Marafon - O.Ziccardi Elaborazione e presentazione progetto Evento teatrale per il circuito scolastico sul tema della corruzione In collaborazione con Istituzioni e Accademie teatrali O.Ziccardi - L.E.Marafon - M.T.Brassiolo - M.Robecchi Il progetto è realizzato grazie al sostegno della Regione Lombardia IMPRESA PROGETTO IMPRESA Direzione: Presidenza Integrità aziendale come motore di progresso e di successo - la responsabilità sociale dell’azienda e dei suoi attori nell’era della globalizzazione Erba 10.05.2001 API, Lecco: Convenzione OCSE - Responsabilità figura giuridica Relatori: M.Anderlini (Imprenditore-Caux Junior roundtable Moral Rearmament Foundation ) - V.Carnevali (TI-It) L.Campese (DECISION Italia) - M.T.Brassiolo (TI-It) Brescia 28.05.2001 Partecipazione all’incontro organizzato dall’AIB (Associazione Industriale Bresciana): Criminalità organizzata ed economia criminale - Un pericolo per la libera impresa M.Vitale - M.T.Brassiolo - M.Anderlini Milano da 15.05.2001 Progetto Confindustria: Convenzione OCSE - Responsabilità figura giuridica Una opportunità irripetibile M.T.Brassiolo - A.Cerreta - B.Cova - U.Draetta - L.Giannitrapani - R.Provera - E.Savona PATTI DI INTEGRITÀ PROGETTO T.I. PATTI DI INTEGRITÀ Direzione: Presidenza Follow-up e promozione Patti di Integrità Bergamo-Roma 10.01.2001 Controdeduzioni per l’Autorità per la Vigilanza sui Lavori Pubblici P.Notari - M.Anderlini Genova da 01.2001 Follow-up (R.Provera) Varese da 2000 M.T.Brassiolo - V.Carnevali Lecco 10.05.2001 Seminario presso API (Associazione Piccole Imprese) di Lecco (organizzato da API Lecco - GiovaniImprenditori ) Bergamo da 2000 M.T.Brassiolo - V.Carnevali - P.Notari Bergamo 30.10.2001 Incontro preliminare sul tema: Ente pubblico - Impresa Privata - L.300 - Responsabilità della figura giuridica. Una opportunità. M.Anderlini - M.T.Brassiolo - V.Carnevali - M.Puppi L.Giannitrapani - ACEB Savona-BresciaPromozione Patti di Integrità Avigliana M.T.Brassiolo - A.Leuci - M.Puppi - V.Carnevali Regione Piemonte e Provincia di Milano da 2001 80 Parte quarta Chi è Transparency? Parte quarta Chi è Transparency? 81 MANUALE 19 24-09-2002 ETICA Milano 09.2000 - 09.2001 Castellanza 17.12.2001 10:08 Pagina 82 PROGETTO ETICA Direzione: A.Leuci Elaborazione Codice Etico per l’Associazione Donne Imprenditrici e Dirigenti d’Azienda In collaborazione con AIDDA, SODALITAS e Università LUIC F.Ghizzoni - E.Sacconi - M.T.Brassiolo Partecipazione al progetto Q-RES Promosso da CELE Università LIUC A.Leuci - M.T.Brassiolo PUBBLICAZIONI A.Leuci R.Provera R.Provera INCHIESTE Milano 17.03.2001 Etica o Caos (edizione italiana e inglese) Fighting corruption in development aid Impresa e corruzione INCHIESTE E SONDAGGI Direzione: Comitato Esecutivo 2001: Gli italiani e la corruzione - Sondaggio biennale sull’interesse degli italiani al tema della corruzione Promosso da TI-It - Elaborato da CIRM Research Follow-up iter legislativo di ratifica VARIE NAZIONALI Milano-Roma 10.01.2001 Convenzione OECD: follow-up iter legislativo di ratifica Milano da 06.2000 Incontri per la formazione dei gruppi di lavoro TI-It Toscana Milano da 10.2000 Incontri per la formazione dei gruppi di lavoro TI-it Roma M.Anderlini - M.T.Brassiolo - V.Carnevali - Guadalupi G.Pandini - M.Puppi 82 Parte quarta Chi è Transparency? VARIE INTERNAZIONALI Roma-MilanoParigi 01.04.2001 Rapporto sull’implementazione della Convenzione OCSE P.Magrini - L.Borlini Roma 28.05.2001 Visita di studio dei delegati delle Istituzioni Lituane: Metodi di rilevamento del riciclaggio - Organizzato da IDLI G.Laganà Slovacchia 03-07.09.2001 01-05.10.2001 Supporto della Commissione europea alla Repubblica Slovacca nel campo della lotta alla corruzione e al crimine: Seminari per Funzionari Corte dei Conti: Etica e corruzione. I codici etici. Cooperazione internazionale nella lotta alla corruzione A.Leuci Genova 31.08.2001 Intervento presso Ministero Affari Esteri, Ministero delle Attività Produttive, Istituto Commercio Estero,Confindustria per lotta alla corruzione nella cooperazione industriale e aiuti allo sviluppo R.Provera Praga 07.10.2001 Assemblea Generale Annuale TI M.T.Brassiolo - L.Giannitrapani - L.Konigsman - A.Leuci L.E.Marafon - R.Provera 10^IACC International Anti-Corruption Conference M.T.Brassiolo - L.Giannitrapani - L.Konigsman - A.Leuci L.E.Marafon - R.Provera Praga 09.10.2001 Praga 10.10.2001 Workshop: Rompere gli schemi - Programma Educazione TIIt M.T.Brassiolo - L.E.Marafon Milano-Berlino 11.2001 Istituzione di un network internazionale sul progetto educazione L.E.Marafon - M.T.Brassiolo - L.Møller Genova da 12.2001 Ministero Affari Esteri-Ministero di Grazia e Giustizia Sellecito adesione Italia a GRECO R.Provera Parte quarta Chi è Transparency? 83 MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 84 CONVEGNI U.S.A.-Genova 01-03.2001 Partecipazione al: Forum telematico Banca Mondiale - DEBT RELIEF R.Provera Milano 15-20.01.2001 Partecipazione agli: Stati Generali di Milano, promossi dal Comune di Milano M.T.Brassiolo - L.Konigsman - L.E.Marafon Milano 23-24.01.2001 Conferenza regionale dell’associazionismo (A.Galbani) Milano-KeniaBerlino 07.2001 Consultazione telematica mondiale di TI su “DEBT RELIEF” M.T.Brassiolo - M.Anderlini Milano 17.03.2001 Convegno: 2001: Milano è ancora la città simbolo della lotta alla corruzione? Promosso da TI-It - Osservatorio per la legalità - Per una Torino vivibile - PolEtica - I responsabili Roma 28.03.2001 Partecipazione 2° Conferenza nazionale sull’organizzazione mondiale del commercio OMC/WTO R.Provera (TI-It) Saint Vincent 29.03.2001 Partecipazione al Forum: GOVERNANCE MONDIALE M.T.Brassiolo - L.Konigsman Courmayeur 13-16.09.2001 Seminario: Verso la ratifica della convenzione delle Nazioni Unite contro il crimine transnazionale Organizzato da ISPAC - UN M.T.Brassiolo - Consigliere ISPAC Milano 30.10.2001 Partecipazione incontro: Da Durban alle Torri Gemelle: razzismo, schiavitù, tirannia Organizazione: Comitato R.Mieli - Comitato T.Jefferson M.T.Brassiolo Genova 23.11.2001 Partecipazione: La trasparenza nel mondo economico - Ruoli e procedure delle recenti leggi Organizzato dalla Commissione Costituzionale (A.Leuci) 84 Parte quarta Chi è Transparency? Milano 01.12.2001 Partecipazione alla presentazione della ricerca OMICRON Comunità Europea Influenza della criminalità straniera sulle strutture sociali nazionali L.E.Marafon Milano-Roma 01.12.2001 10 anni di Premi Nobel a Milano a beneficio dell’umanità M.T.Brassiolo - M.Anderlini - M.Calleri - M.Bedoni Parte quarta Chi è Transparency? 85 MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 86 CODICE ETICO DI TRANSPARENCY INTERNATIONAL ITALIA (TI-It) “Tutto l’oro nascosto sotto terra, tutto l’oro serbato sopraterra, tutto l’avere del mondo non è da comparare con la virtù” (Leon Battista Alberti, (1404-1472), “I libri della Famiglia”, pag. 180.) Preambolo dello Statuto del capitolo italiano TI It, del 19.07.96 “Considerando l’importanza dei problemi etici, sociali, economici, finanziari e politici posti dal problema della corruzione; considerando la dimensione internazionale e i molteplici aspetti che la corruzione può assumere; considerando che la lotta contro la corruzione riguarda l’insieme dei cittadini e delle forze vive di tutte le Nazioni; considerando che la corruzione è una malattia mortale della democrazia e dei diritti umani, perché altera e distrugge i rapporti di convivenza civile, sociale, economica e politica”. Transparency International Italia (TI-It) si dà questo codice di etica che i soci sottoscriveranno e si impegnano a realizzare. 1. Trasparenza in tutti i campi, in ogni azione individuale, collettiva, privata e pubblica in modo che ne discenda un comportamento etico. 2. Trasparenza per divulgare a tutti i cittadini questi principi. 3. Trasparenza nelle decisioni degli affari pubblici, in modo che da ogni spesa si ottenga il massimo valore nell’interesse dei cittadini. 4. Trasparenza affinché gli acquisti di beni e gli investimenti vengano realizzati nei tempi previsti evitando comportamenti dilatori allo scopo di realizzare illeciti vantaggi. 5. Trasparenza nella redazione di leggi e regolamenti evitando che siano al servizio di interessi corporativi. 6. Trasparenza nella assegnazione di cariche pubbliche onde evitare scambi di favori tra chi nomina ed è nominato. 7. Trasparenza nel denunziare pratiche che comportino lo spreco del denaro pubblico. 8. Trasparenza per evitare conflitti di interesse e posizioni di controllori che si autocontrollano. 9. Trasparenza nelle informazioni attraverso qualunque mezzo in modo che i fruitori siano correttamente edotti e non coartati. Firma per accettazione _______________________________ MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 88 SALVA LE MELE BUONE, AIUTA T.I. ! PER RAFFORZARE LA SOCIETÀ CIVILE CONTRO LA CORRUZIONE. Con la presente desidero: C.F. 971862 FARE UNA DONAZIONE MA NON ASSOCIARMI A TI-It La richiesta di adesione a TI-It deve avvenire al contestuale versamento della quota associativa. Inoltre dichiaro di essere a conoscenza dei sottoelencati articoli dello statuto di TI-It: art.6.2 - La richiesta di adesione deve essere accompagnata dalla accettazione in forma scritta del Codice Etico. art.6.3 - L’adesione è preclusa a chi sia stato condannato per reati di corruzione e di concussione o per altri illeciti penali che comportino incompatibilità sostanziale con le finalità dell’Associazione, valutata di volta in volta dal Collegio dei Probiviri. DATI ANAGRAFICI Cognome Indirizzo Nome Professione Città-Provincia C.A.P. Tel. abitazione Fax abitazione Tel. ufficio Fax ufficio Eventuale ulteriore recapito per invio corrispondenza Indirizzo Città-Provincia Tel Fax C.A.P. ULTERIORI INFORMAZIONI * I dati forniti sono soggetti alla legge n. 675 del 31 dicembre 1996 per la “Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento di dati personali” * Dall’anno 2000 la quota associativa a TI-It sarà per le persone non meno di 40 euro, mentre per le società, fondazioni ed associazioni non meno di 150 euro. * Le modalità di versamento della quota associativa e delle donazioni sono: - invio assegno bancario o circolare intestato a TRANSPARENCY INTERNATIONAL ITALIA non trasferibile - bonifico bancario a favore di TRANSPARENCY INTERNATIONAL ITALIA presso INTESA BCI Cariplo Ag. 21 di Milano conto corrente n° 171901/43 - versamento sul conto corrente postale n° 14192249 intestato a TRANSPARENCY INTERNATIONAL ITALIA Data di compilazione____________________________ TRANSPARENCY INTERNATIONAL ITALIA ASSOCIAZIONE CONTRO LA CORRUZIONE Sezione Italiana di TRANSPARENCY INTERNATIONAL (TI) Via Zamagna, 19 - (I) 20148 - Milano tel: +39-02-40093560 - fax: +39-02-406829 e-mail: [email protected] - www.transparency.it Angela Leuci Porfirione DESIDERO ASSOCIARMI A TI-It PER L’ANNO 20___ MANUALE DI ETICA PER IL TERZO MILLENNIO Pregasi compilare egualmente la scheda per il rilascio della ricevuta di versamento. MANUALE 19 24-09-2002 10:08 Pagina 90