I vulcani si manifestano con diversi tipi di struttura a seconda
delle loro caratteristiche magmatiche e della loro eruzione.
Queste diverse strutture vulcaniche vengono anche definite con
il termine di “edifici vulcanici”.
Gli edifici vulcanici dipendono innanzi tutto da due tipi di
magma:
- magma acido
- magma basico
Questi due tipi di magma contengono entrambi il silicio (Si), in
particolare il magma acido ne contiene molto di più di quanto
non ne contenga il magma basico. Il silicio è l’elemento chimico
da cui dipende il tipo di eruzione: esplosiva od effusiva.
Quando il magma è basico si presenta fluido e molto caldo:
infatti la sua temperatura costante è di circa 12OO°C. Inoltre nel
momento in cui avviene l’eruzione questo tipo di magma crea
delle colate laviche formando dei veri e propri fiumi magmatici.
In questo caso si dice che il vulcano è effusivo appunto perchè
avviene un’eruzione effusiva.
Questi tipi di vulcani si dicono “vulcani a scudo” perchè per le
loro caratteristiche fisiche presentano una base molto ampia e
dei versanti poco inclinati, come ad esempio i vulcani hawaiani.
Un famoso esempio è l’Etna, presente in Italia ma potremmo
citare anche il Mauna Loa nelle isole Haway.
Quando il magma è acido è viscoso e denso e la sua
temperatura costante è minore di quella del magma basico, pari
a circa a 800°C.
Quando avviene un’eruzione il magma acido, data la sua
densità, crea una grande esplosione, quindi un’eruzione
esplosiva.
In questa situazione, perciò, si dice che un vulcano è esplosivo
e viene chiamato “stratovulcano”. Alcuni esempi di stratovulcani
sono il Vesuvio e lo Stromboli, presenti nel territorio italiano.
Per fissare le idee proponiamo questo schema conclusivo
Questa è una prima classificazione degli edifici vulcanici basata
sulle caratteristiche del magma, basico o acido.
Ma c’è anche un altro modo di classificare gli edifici vulcanici
che è legata più che altro alle modalità con cui avviene
l’eruzione e che comprende strutture molto particolari.
Ecco alcuni esempi della seconda classificazione:
● Cono di cenere quando il vulcano emette solo prodotti
piroclastici e cenere si forma un cono di altezza ridotta ma
con pendii molto ripidi
● Spina quando la lava si solidifica nel camino vulcanico e i
gas sottostanti la spingono verso l’alto.
● Lineari o fissurali quando l’eruzione avviene nelle
prossimità delle faglie sottomarine oppure da aperture
terrestri lineari.
● Caldera si forma dopo un imponente eruzione vulcanica.
Essa infatti è un enorme cratere derivato dal crollo del
vulcano all’ interno della camera magmatica ormai vuota.
Negli anni il vulcano rientrando in attività può ricostruire il
cono vulcanico all’interno della caldera.
Weinfelder Maar, Eifel (caldera vulcanica esplosiva)
Cono di ceneri
Riprendiamo l’esempio del cono di ceneri che è molto
interessante perchè ci riguarda da vicino. Infatti il cono di
ceneri è tipico dei Campi Flegrei in Campania.
I Campi Flegrei sono una vasta area di origine vulcanica situata
a nord-ovest della città di Napoli. Nella zona sono tutt’ora
riconoscibili almeno ventiquattro tra crateri ed edifici vulcanici,
alcuni dei quali presentano manifestazioni gassose-effusive
(area della Solfatara) o idrotermali (ad Agnano, Pozzuoli,
Lucrino). Geologicamente l'area dei Campi flegrei è una grande
caldera in stato di quiescenza con un diametro di 12-15 km
nella parte principale, dove si trovano numerosi crateri, piccoli
edifici vulcanici e altre zone secondarie. In tutta la zona sono
visibili importanti depositi di origine vulcanica come il Tufo
Grigio Campano o il Tufo giallo.
Nel 2003, con l’emanazione della Legge Regionale della
Campania n. 33 del 1.9.1993, è stato istituito il Parco Regionale
dei Campi Flegrei.
Solfatara di Pozzuoli
Vista satellitare dei Campi Flegrei