1.1 STRESS IDRICO 1.2 RISTAGNO IDRICO LA PIANTA La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 1. L’Acqua 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità Veicolo per gli elementi nutritivi, è essenziale per lo sviluppo delle piante. Negli stadi giovanili costituisce il 70-95% del peso fresco totale. Procedendo verso la maturazione il quantitativo diminuisce fino ad arrivare a valori di 5-25% secondo la specie, la parte di pianta e l’ambiente di coltivazione. Ad esempio, per alcuni cereali da granella, le cariossidi contengono in media il 15-18% di umidità. L’acqua viene persa dalle piante soprattutto per traspirazione. 1 1.1 STRESS IDRICO 1.2 RISTAGNO IDRICO L’esigenza in acqua delle piante è variabile secondo: La Pianta 1. Acqua - La specie 2. Elementi minerali - La fase di accrescimento 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità - L’architettura - La morfologia Fonti di approvvigionamento idrico delle piante sono l’umidità atmosferica e l’acqua presente nel terreno. Per quanto riguarda le specie erbacee, le fasi vegetative durante le quali è necessaria un’abbondante presenza di acqua sono in genere la germinazione e la prefioritura. La carenza o l’eccessiva abbondanza di acqua in queste due fasi ma anche in quella di maturazione può comportare inconvenienti quali scarsa allegagione, allettamento, ritardo della maturazione, insorgenza di malattie. 2 1.1 STRESS IDRICO La Pianta 1.2 RISTAGNO IDRICO 1.1 Lo Stress Idrico 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità La carenza di disponibilità idrica provoca nelle piante una serie di processi che influiscono negativamente sull’accrescimento e sulla qualità finale del prodotto. Primi effetti dello stress idrico: - CHIUSURA DEGLI STOMI - RIDUZIONE DEGLI SCAMBI DI CO2 - RIDUZIONE DELLA FOTOSINTESI - RIDUZIONE DELLA PRODUZIONE (sia di biomassa fresca che secca) 3 1.1 STRESS IDRICO La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità 1.2 RISTAGNO IDRICO In seguito, permanendo lo stato di stress. Le reazioni idrolitiche, come la trasformazione dell’amido in zuccheri e le proteine in aminoacidi, risultano accentuate e per questo motivo la pressione osmotica delle cellule incrementa. L’RNA si degrada molto rapidamente con riflessi negativi sulla produzione enzimatica e sullo sviluppo. Nei casi più gravi: - ANTICIPO DELLA FIORITURA - ANTICIPO DELLA FRUTTIFICAZIONE - ANTICIPO DELLA SENESCENZA DELLE FOGLIE Per questi motivi, per una ottimale produzione quantitativa e qualitativa, bisogna assicurare alle piante una buona disponibilità idrica ricorrendo anche ad interventi irrigui di soccorso quando necessario. 4 1.1 STRESS IDRICO La Pianta 1.2 RISTAGNO IDRICO 1.2 Stress da Ristagno Idrico 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità Il ristagno idrico si verifica quando la quantità di acqua nel terreno supera la capacità di campo e satura tutti i pori del terreno. Se questa situazione permane a lungo si verifica il ristagno. In pratica le radici delle piante non hanno più a disposizione aria per le loro funzioni. Inoltre nel terreno si verifica: - DISFACIMENTO DEGLI AGGREGATI STRUTTURALI - ABBASSAMENTO DEL POTENZIALE DI OSSIDORIDUZIONE - ARRESTO DELLA NITRIFICAZIONE - INIZIO DELLA DENITRIFICAZIONE - AUMENTO CO2 >> 5 1.1 STRESS IDRICO La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità 1.2 RISTAGNO IDRICO - AUMENTO DI ETILENE - FORMAZIONE DI IDROGENO SOLFORATO - FORMAZIONE DI AMMONIACA E TOSSINE - INCREMENTO DELL’ATTIVITA’ DEI MICRORGANISMI ANAEROBI A lungo andare le radici imbruniscono, si imbevono di acqua e infine marciscono. I terreni più soggetti a questo fenomeno sono quelli a prevalente tessitura argillosa. A parte fenomeni atmosferici eccezionali, lo stress da ristagno idrico si previene attraverso: - LAVORAZIONE IN TEMPERA DEI TERRENI ARGILLOSI - CORRETTE SISTEMAZIONI DEL TERRENO - DRENAGGIO 6 N P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE 2. Elementi Minerali La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità Le piante trovano gli elementi minerali necessari per la loro nutrizione nella soluzione circolante del terreno (acqua tellurica). Gli elementi necessari sono in totale 14 e sono suddivisi in macro e microelementi secondo la loro importanza quantitativa nei processi fisiologici. Nell’acqua tellurica i suddetti elementi si riscontrano nelle seguenti forme cationiche ed anioniche. Elemento Forma Cationica Elemento Forma anionica Calcio Ca++ Fosforo H2PO4- Magnesio Mg++ Zolfo SO42- Potassio K+ Cloro Cl- Manganese Mn++ Molibdeno MoO42- Ferro Fe++ Azoto NO3- Rame Cu+ Zinco Zn++ Azoto NH4++ 7 N La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE 2.1 Azoto Questo elemento è quello che ha la maggiore importanza relativa per l’accrescimento e sviluppo delle piante. 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità 8 1. COMPONENTE BASE DELLE CELLULE 2. FORMAZIONE TESSUTI 3. INFLUENZA IL METABOLISMO 4. COMPONENTE DI AMINOACIDI E PROTEINE 5. COMPONENTE DEGLI ALCALOIDI 6. COMPONENTE ACIDI NUCLEICI, ORMONI E VITAMINE 9 N La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE Una buon apporto di azoto alle piante si traduce con un rapido accrescimento, colorazione verde intensa del fogliame, rigoglio vegetativo La forma azotata assorbita dalle piante è quella nitrica o ammoniacale (riso, avena, mais). Un caso particolare è quello che si instaura tra le leguminose ed i batteri del genere Rhizobium che, in forma simbiontica, vivono sulle radici di queste piante. I batteri fornisco energia alle piante e sostanze nutritive (soprattutto azoto proveniente dall’atmosfera) ricevendo azoto organico. I noduli presenti sulle radici delle leguminose, sono originati da tessuti vascolari prodotti dalla presenza del Rhizobium. All’interno si trova un pigmento rossastro, la Legemoglobina, indice di attività dei batteri. 10 N P K ALTRI TOSSICITA’ La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità Noduli su radici di soia a diversi gradi di sviluppo. Al centro ed a destra si osserva la legemoglobina. ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE Quando si introducono leguminose in nuovi ambienti è sempre consigliabile inoculare i semi con il ceppo appropriato; questo, se la specie introdotta non risulta essere in simbiosi con il R. japonicum. La soia, per esempio, necessita del batterio specifico. Poche specie della famiglia Caesalpinoideae producono noduli mentre questi vengono largamente prodotti dalle specie delle famiglie Mimosoideae e Papilionoideae. La fissazione simbiontica dell'N riveste una grande importanza nel complesso sistema suolo-pianta-atmosfera. Non deve essere sottovalutato l'aspetto energetico di tale processo. Infatti, da alcuni calcoli sulla energia libera di Gibbs necessaria per la fissazione simbiontica dell'N, è emerso che per questo processo sono necessarie circa 85 Kcal mole-1 di NH4+ fissato contro le 163 Kcal mole-1 di NH4+ prodotto industrialmente con la sintesi di Haber-Bosch. 11 12 N La Pianta P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE CARENZA DI AZOTO 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità Si manifesta con accrescimento stentato e lento fino dalle prime fasi. Ed inoltre: •TURBE DELLE RIPRODUZIONE •SQUILIBRI ENZIMATICI •RIDOTTO PERIODO VEGETATIVO •COLORE VERDE PALLIDO DELLA VEGETAZIONE FINO AD ARRIVARE A NECROSI 13 14 N P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE ECCESSO DI AZOTO La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità Determina un eccessivo rigoglio vegetativo. Si modifica l’equilibrio tra fase vegetativa e fase riproduttiva a scapito di quest’ultima. Ed inoltre: •MAGGIORI ESIGENZE IN ACQUA •MAGGIORE SENSIBILITA’ ALLE AVVERSITA’ •SENSIBILITA’ ALL’ALLETTAMENTO SOPRATTUTTO DEI CEREALI AUTUNNO-VERNINI •QUANTO SOPRA DOVUTO AD UN RIDOTTO RAPPORTO C/N DEI TESSUTI CHE IN QUESTA SITUAZIONE TENDONO A SVILUPPARSI POCO RIDUCENDO LA RESISTENZA MECCANICA •NEGLI ORTAGGI SI HA ACCUMULO DI NITRATI (fortemente tossici per la salute umana) •RIDUZIONE DELLA CONCENTRAZIONE DEGLI ZUCCHERI (Es.: vite e barbabietola) •INQUINAMENTO 15 N La Pianta P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE 2.2 Fosforo 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità 16 N La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE Il fosforo è uno dei componenti principali della molecola nucleo-proteica, in particolare: DEGLI ACIDI NUCLEICI ESSENZIALE NEGLI SCAMBI ENERGETICI COME COMPONENTE DI ATP e ADP PRESENTE IN MOLECOLE COINVOLTE NEL PROCESSO DELLA FOTOSINTESI COMPONENTE DELLE PRINCIPALI SOSTANZE DI RISERVA COME FITINA E FOSFOLIPIDI IN GENERALE COMPONENTE DELLE MEMBRANE CELLULARI FAVORISCE LA FIORITURA E LA FRUTTIFICAZIONE FAVORISCE LA LIGNIFICAZIONE DEI TESSUTI, LA MATURAZIONE DEL SEME, LA TOLLERANZA A MALATTIE NEL TERRENO E’ POCO MOBILE E LA SUA DISPONIBILITA’ E’ INFLUENZATA DAL Ph DEL TERRENO POCO P RITORNA AL TERRENO CON I RESIDUI 17 N P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE CARENZA DI FOSFORO La Pianta 1. Acqua La carenza di questo elemento è piuttosto comune. 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità Si manifesta con: Barbabietola Orzo Pomodoro RIDOTTO SVILUPPO VEGETATIVO (soprattutto radici) RITARDO DEL CICLO VEGETATIVO SCARSA ALLEGAGIONE IMBRUNIMENTI PRECOCE FILLOPTOSI. 18 N La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE ECCESSO FOSFORO Si manifesta con: CICLO VEGETATIVO ACCORCIATO ECCESSIVA ALLEGAGIONE (nei fruttiferi) MA SCARSA PRODUZIONE 19 20 N La Pianta P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE 2.3 Potassio 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità 21 N P La Pianta K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE Elemento essenziale per la sintesi degli aminoacidi e delle proteine nonché per la fotosintesi. 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo Inoltre: 5. Biodiversità Cipolla COINVOLTO NEI MECCANISMI DI TRASPORTO DI ALTRI ELEMENTI ATTRAVERSO LE MEMBRANE CELLULARI MIGLIORA LA QUALITA’ DEI FIORI, SEMI, FRUTTI MIGLIORA LA TOLLERANZA ALLE MALATTIE MIGLIORA LA RESISTENZA ALL’ALLETTAMENTO 22 N P Pomodoro La Pianta K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE CARENZA DI POTASSIO La carenza di potassio è rara nelle nostre condizioni agro-ambientali. Sia per la natura dei terreni sia per il fatto che una buona quantità di K ritorna al terreno con i residui colturali. 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità Tuttavia, in particolari situazioni (elevate concimazioni azotate e fosforiche), si possono riscontrare fenomeni di carenza: CLOROSI DISSECCAMENTO DEGLI APICI DEI GERMOGLI E DEI MARGINI FOGLIARI RIDOTTA PEZZATURA DEI FRUTTI ECCESSO DI POTASSIO Bietola z. SPRECO ECONOMICO, CARENZA DI ASSORBIMENTO DI Mg. 23 N La Pianta P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE 2.4 Altri elementi (microelementi) 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità CALCIO (Ca) MAGNESIO (Mg) ZOLFO (S) FERRO (Fe) BORO (Bo) MANGANESE (Mn) ZINCO (Z) RAME (Cu) MOLIBDENO (Mo) CLORO (Cl) 24 N P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE CALCIO La Pianta E’ l’elemento più alcalino nel terreno ed ha la funzione di mantenere il pH vicino alla neutralità. 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità Patata Se il Ca viene dilavato il pH si abbassa e si deve procedere alle calcitazioni. La Calcio carenza è rara nei nostri ambienti. In presenza di eccessi si manifestano problemi per l’assorbimento i altri elementi come K, P, Mg, Fe. 25 N P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE MAGNESIO La Pianta Patata 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo Costituente della molecola della clorofilla e svolge funzioni simili a quelle del potassio. Catalizzatore della carbossilasi e quindi ha un ruolo importante nella demolizione dei carboidrati. 5. Biodiversità Favorisce l’accumulo di fosforo. Mais Carenze si riscontrano nei terreni sabbiosi , acidi e dilavati. La carenza si manifesta con decolorazioni nelle zone internervali delle foglie (clorosi). 26 N La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE ZOLFO Indispensabile per la fotosintesi concorre alla formazione delle proteine. Le carenze sono molto rare dato il suo apporto al terreno non solo con i residui ma anche con concimi, antiparassitari, diserbanti, pioggia. Le carenze si manifestano nei terreni molto sciolti con ingiallimento fogliare, fusti sottili. E’ uno dei componenti principali delle piogge acide. 27 N P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE FERRO La Pianta E’ presente nei cloroplasti e regola molte reazioni enzimatiche compresa la respirazione. 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori La sua carenza si manifesta con clorosi che però, può essere indotta anche da un eccesso di calcio che provoca la fissazione del ferro come idrato e quindi la sua indisponibilità per la pianta. 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità Mais Quercus sp. 28 N P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE BORO La Pianta Regola l’attività di molti enzimi. 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità Bietola Z. Coinvolto nella formazione dei fiori e dei frutti nonché sulla moltiplicazione cellulare. La carenza si manifesta in terreni con pH anomalo e con poca sostanza organica. Le specie più sensibili sono i fruttiferi, barbabietola da zucchero, tabacco, cicoria, orzo, vite. Pomodoro 29 N P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE MANGANESE Coinvolto nella respirazione e nel metabolismo azotato. La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali Catalizzatore della sintesi clorofilliana. 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo La sua carenza provoca fenomeni di marcescenza e clorosi nelle aree internervali delle foglie e ingiallimento dei fusti. 5. Biodiversità Spinacio Avena 30 N P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE ZINCO La Pianta Importante per la sintesi del triptofano, precursore dell’auxina (fitoregolatore) e quindi necessario per l’accrescimento. 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità Coinvolto anche nella rizogenesi delle talee. Mais La sua carenza ha effetto sui contenuti di acidi nucleici e sul bilancio idrico. La carenza si manifesta con clorosi e necrosi delle foglie che possono essere anche arricciate. Particolare è il “mal della rosetta” della vite che è un mancato accrescimento degli internodi. 31 N P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE RAME La Pianta Necessario per le reazioni enzimatiche e di ossidoriduzione. 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori La sua carenza è favorita da terreni calcarei e ricchi di fosforo. 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità Frumento ALTRE FOTO >>> In genere con l’utilizzo di antiparassitari rameici la carenza è scongiurata. Le colture più sensibili alla carenza di rame sono i cereali autunno-vernini e la barbabietola da zucchero. 32 N La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE Orzo Allettamento, essiccazione apici fogliari, incremento degli accestimenti. Anticipo della maturazione Orzo Scarsa allegagione Orzo ALTRE FOTO >>> Deformazione spighe soprattutto di quelle originatesi dagli utlimi accestimenti. 33 N P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE Frumento La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori Diversi gradi di carenza di rame con fenomeni di melanosi. Da sinistra a destra grave – moderata – assenza. 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità Frumento A sinistra cariossidi originatesi da piante cresciute con carenza di rame. A destra cariossidi normali. 34 N P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE MOLIBDENO Pomodoro Indispensabile per il metabolismo dell’azoto. La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali La carenza ostacola l’assimilazione dei nitrati soprattutto nei terreni acidi e quindi provoca un ridotto sviluppo. 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità I sintomi sono macchie clorotiche, basse produzione. Poinsettia 35 N P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE CLORO La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità Contribuisce alla regolazione della pressione osmotica. Apporti con la pioggia. Nel tabacco riduce la combustibilità. Sono molto più frequenti gli eccessi di cloro nei terreni salsi. Qui il cloro può essere presente come cloruro (Na o K). In questo caso i danni primari sono di tipo osmotico mentre quelli secondari dipendono dal tipo di tolleranza della specie coltivata. Frumento Frumento Sintomi da carenza di cloro Piante normali. 36 2.5 Assimilazione elementi nutritivi e pH del terreno DEFINIZIONE La reazione o pH del terreno fornisce la misura della concentrazione di idrogenioni nella soluzione circolante, cioè la fase liquida presente negli spazi tra le particelle solide del terreno In maniera più specifica rappresenta il logaritmo negativo della concentrazione di ioni H+ e quindi: pH = - log H+ . 37 Il valore del pH di un suolo è determinato essenzialmente dalla: 1. natura e caratteristiche chimiche delle superfici solide presenti (superfici di scambio) e in particolare dalle cariche positive e negative; 2. loro saturazione e quindi dal numero e dal tipo di basi di scambio presenti. 38 CLASSI DEI VALORI DEL pH DEL TERRENO Valore pH < 5,5 Fortemente acido 5,5 - 6,0 Acido 6,0 - 6,8 Sub-acido 6,8 - 7,3 Neutro 7,3 - 8,1 Sub-alcalino 8,1 - 8,6 Alcalino o basico > 8,6 Fortemente alcalino 39 Un terreno può essere soggetto a vari processi che possono abbassare od innalzare i valori di pH. L’abbassamento di pH (<7.0) può essere provocato da: 1. storia pedogenetica (disgregazione di rocce acide che, inoltre liberano Al); 2. clima (pluviometria); 3. pratiche agronomiche (forti interventi irrigui, uso di particolari concimi, ecc.). 40 L’alcalinità (innalzamento del pH >7.0) può essere dovute a due cause: 1. COSTITUZIONALE o CALCAREA - dovuta alla presenza di carbonato di calcio. I valori di pH non superano 8.5; 2. DI ASSORBIMENTO O SODICA - la reazione è dovuta alla forte dissociazione del sodio di scambio con formazione di bicarbonato e carbonato di sodio. In linea generale una reazione pH superiore a 8,5 è indicatrice della presenza del sodio. 41 Il pH gioca un ruolo fondamentale nel regolare i processi chimici e biologici del terreno. Il pH influenza fortemente i seguenti fattori: ATTIVITA’ MICROBICA DEL TERRENO ASSIMILAZIONE DEGLI ELEMENTI NUTRITIVI MOBILITA’ DEGLI IONI TOSSICI ADATTABILITA’ DELLE COLTURE 42 Attività microbica del terreno Il range ottimale di pH per garantire una buona attività microbica è tra 6 e 7,2. Un valore pH che si discosta sensibilmente dalla neutralità, sia in basso che in alto, determina sempre condizioni sfavorevoli all'attività microbica del terreno; L'attività batterica che presiede ad importanti processi biologici, viene favorita da un pH subalcalino o tendenzialmente alcalino; In ambiente acido prevale l'attività dei funghi. 43 Assimilazione degli elementi nutritivi La fertilità chimica di un suolo è influenzata in maniera marcata dal pH. 44 Mobilità degli ioni tossici La bassa produttività dei terreni molto acidi ( pH inferiore a 5,0 ) è spesso collegata ad azioni tossiche per la messa in libertà di cationi metallici che le piante assorbono in quantità tale da superare le soglie di tossicità. Ciò vale in particolare per l’alluminio che è l’elemento che più limita la crescita delle piante a pH inferiore a 5,0. Livello tossico anche per specie tolleranti 45 LIMITI DI TOSSICITA’ DELL’ALLUMINIO AL pH DI RIFERIMENTO PARI a 4. Al Concentrazione di Al a pH 4 Commenti BASSO < 2 mg/kg Non Tossico MEDIO 2-5 mg/kg Tossico per le piante sensibili all’Al ELEVATO > 5 mg/kg Tossico per la maggior parte delle piante tolleranti 46 L’azione tossica svolta dall'alluminio si può definire come una inibizione dell'assimilazione degli elementi nutritivi e della divisione cellulare. Tossicità da zinco in mas Alcune colture, come le LEGUMINOSE, sono particolarmente sensibili e richiedono, per il raggiungimento del massimo sviluppo, reazione pH superiori a 5,5-6,0 condizione questa che garantisce l’assenza di alluminio. Allo stesso modo possono divenire tossici alcuni microelementi come il manganese, il rame, lo zinco, particolarmente solubili in ambiente acido. 47 In Sintesi TERRENI ACIDI Il dilavamento degli ioni calcio e magnesio che si verifica in presenza di terreni acidi causa la carenza di elementi nutritivi di fondamentale importanza; Il boro è poco disponibile a pH molto basso; Il fosforo nei terreni acidi è presente sotto forma di fosfati di ferro e di alluminio, la loro assimilazione è scarsa a valori compresi tra 3,0 e 5,0; aumenta con il progredire del pH verso la neutralità e risulta massima a pH 6,5; Il ferro, il manganese e l'alluminio sono solubili ed a valori di pH decisamente acidi diventano elementi tossici. 48 TERRENI ALCALINI l’elevato pH, associato alla presenza di calcare, può indurre carenze di microelementi dovute alla loro scarsa solubilità; nei terreni alcalini il fosforo si presenta sotto forma di fosfato calcico insolubile (fosfato tricalcico ); con il diminuire del valore di pH si ha un aumento della solubilità del fosforo, raggiungendo il picco al valore di pH pari a 6,5; Sintomi di clorosi in Mais Il ferro, il rame e il manganese subiscono a pH alcalino una completa immobilizzazione; questo meccanismo si manifesta in campo con i noti fenomeni di "clorosi ferrica”. 49 TERRENI NEUTRI si trovano le condizioni biochimiche ottimali per lo sviluppo di gran parte delle colture agrarie; questi terreni manifestano una elevata saturazione basica: circa il 90-95 %, per i terreni con pH leggermente inferiori a 7, mentre quelli completamente saturi, manifestano un pH leggermente superiore a 7; lo stato di assimilazione dei macro e microelementi è generalmente normale e l’ottimale concentrazione di calcio, stimola l’attività microbica del terreno. 50 N La Pianta P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE 2.6 Tossicità degli elementi (da attività antropiche) 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo Alcuni elementi possono essere presenti nel terreno come conseguenza di alcune attività antropiche (inquinamento atmosferico, attività industriali in genere, etc.). 5. Biodiversità Molti elementi, come i metalli pesanti, si possono accumulare nelle piante e creare così problemi per l’alimentazione umana o animale. La tossicità si può manifestare con diversi sintomi come riduzione dell’accrescimento radicale, carenze indotte, clorosi, ridotto accrescimento, necrosi. Fotografie >>> 51 N P Alluminio La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali K ALTRI TOSSICITA’ Sintomi da tossicità in barbabietola da zucchero ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE Cobalto 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità Cromo Nichel 52 N La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE 2.7 Assorbimento radicale Le fonti dalle quali le radici traggono nutrimento sono: SOLUZIONE CIRCOLANTE IONI SCAMBIABILI MINERALI PRONTAMENTE DISPONIBILI La velocità di assorbimento e la quantità i elementi assunti dipende da molti fattori; uno dei principali è il pH del terreno. 53 N P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE 2.8 Le Micorrize La Pianta Le Micorrize sono l’insieme di microrganismi (batteri, protozoi, etc.) presenti nel terreno e che vivono in prossimità delle radici delle piante (rizosfera). 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità Radici colonizzate da ife di micorrize. Gli effetti della presenza di questi microrganismi dipende dalla loro concentrazione e dalla specie prevalente. La loro presenza si può tradurre in una più favorevole disponibilità di nutrienti per le piante attraverso la mineralizzazione di sostanze organiche o tramite l’aumento della solubilità delle forme minerali. 54 N La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE La disponibilità e l’assorbimento di N e P ed altri nutrienti come Mn può essere incrementata. Vari ceppi di funghi, batteri e protozoi sono specializzati per alcuni elementi minerali. 5. Biodiversità In questa tabella viene messa in evidenza la diversa disponibilità di N per il frumento in presenza di due sistemi di micorrize diversi. Sistema Assorbimento (mg N) Frumento + batteri 1.61 Frumento + batteri + protozoi 2.55 55 N La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE 3. Fitoregolatori L’accrescimento delle piante è regolato, oltre che dalla disponibilità di elementi minerali, anche da sostanze particolari prodotte dalle piante stesse che sono implicate in diverse importanti funzioni. Sono i regolatori di crescita o FITOREGOLATORI. Il sito di azione del fitoregolatore è lo stesso nel quale è stato prodotto, contrariamente agli ormoni negli animali che possono essere trasportati anche in siti diversi. 56 N P K ALTRI La Pianta TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE I fitoregolatori inoltre sono caratterizzati da una scarsa specificità. 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo Ogni processo fisiologico viene stimolato non da un solo ormone ma da un gruppo di ormoni che hanno, di norma, più funzioni. 5. Biodiversità I fitoregolatori si distinguno in: Stimolazione alla produzione di radici e foglie da nodi in piante di orchidea tramite l’applicazione di ormoni esogeni. ENDOGENI – presenti naturalmente nella pianta; ESOGENI – distribuiti alle piante dall’uomo. 57 N La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE I principali gruppi di fitoregolatori e le loro principali funzioni sono i seguenti: 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità 1. AUXINE 2. GIBBERELLINE 3. CITOCHININE 4. ACIDO ABSCISSICO 5. ETILENE Principali fitoregolatori endogeni e rispettivi siti di sintesi. 58 N La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE 1. Auxine Promuovono l’allungamento degli steli e inibiscono l’accrescimento dei germogli laterali (mantenimento della dormienza apicale). Sono prodotte negli steli, gemme ed apici radicali (es. Acido Indolacedico (IA). L’Auxina ha un importante ruolo nell’allungamento delle cellule e nel fototropismo. Inoltre, ha il compito di mantenere la dominanza apicale. Molte piante infatti, sono provviste di gemme ascellari o in corrispondenza dei nodi degli steli. Queste gemme sono provviste di cellule meristematiche che sono mantenute in uno stato di dormienza fino a qaundo l’apice meristematico produce l’ormone. Al momento dell’asportazione delle gemme apicali, si provoca la rottura della dormienza e si stimola l’accrescimento delle gemme laterali. 59 N P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità Schematizzazione dei principali effetti dell’auxina nelle piante. 60 N La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE 2. Gibberelline Promuovono l’allungamento degli steli. Non sono prodotte negli apici degli steli. L’Acido Gibberellico (AG) è stato il primo ormone di questo tipo ad essere individuato. Effetto delle gibberelline sull’accrescim ento di mais normale e di un suo mutante sano. 61 N P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità 3. Citochinine Promuovono la divisione delle cellule. Sono prodotti nei tessuti in accrescimento come meristemi e apici degli steli e delle radici. La Zeatina è un ormone appartenente a questa classe; si riscontra principalmente nel mais. 4. Acido Abscissico Provoca la dormienza nei semi attraverso l’inibizione dell’accrescimento delle cellule. E’ anche coinvolto nel meccanismo di chiusura ed apertura degli stomi. 62 N La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità P K ALTRI TOSSICITA’ ASSORBIMENTO RADICALE MICORRIZE 5. Etilene E’ un gas prodotto dai frutti in maturazione. Distribuito sulle colture arboree provoca la contemporanea maturazione dei frutti. Sulle specie erbacee annuali blocca l’accrescimento ed anticipa la fioritura e maturazione. 63 MODELLI DI ACCRESCIMENTO La Pianta INDICI DI ACCRESCIMENTO 4. Accrescimento e Sviluppo 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità Tutti i fattori prima ricordati sono in grado, in diversa misura, di influenzare l’accrescimento e lo sviluppo delle piante. La risultante di tutti i processi biologici e fisiologici che accompagnano queste due fasi, si traduce nella produzione di biomassa fresca e secca (la produzione o resa). Più in dettaglio: ACCRESCIMENTO Viene definito come crescita dimensionale irreversibile misurato principalmente tramite la produzione di biomassa secca. Altri caratteri quali altezza pianta e diametro stelo sono poco indicativi poiché influenzabili da molti fattori dell’ambiente agro-climatico. 64 MODELLI DI ACCRESCIMENTO La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità INDICI DI ACCRESCIMENTO SVILUPPO Per sviluppo si intende una serie di modificazioni morfologiche che si verificano durante l’accrescimento della pianta. Si definisce meglio in termini qualitativi piuttosto che quantitativi. Alcune specie vegetali hanno fasi di sviluppo molto ben distinguibili come quelle dei cereali autunno vernini (frumento, orzo, avena, ecc.): emergenza – accestimento – levata – botticella – emissione della spiga – fioritura – allegagione – maturazione. La comprensione dello sviluppo delle diverse specie di interesse agrario è fondamentale. Tramite il complesso delle tecniche agronomiche si possono indurre, entro certi limiti, modificazioni sia alle fasi di accrescimento che di sviluppo per consentire un più equilibrato passaggio fra le diverse fasi ed ottimizzare così la produzione. Ogni intervento agronomico esprime la sua funzione se applicato al momento e nel modo più opportuno. 65 MODELLI DI ACCRESCIMENTO INDICI DI ACCRESCIMENTO ESEMPI: La Pianta 1. Acqua 1. Epoca di semina 2. Epoca di distribuzione dei diserbanti 3. Epoca e dosi di distribuzione concimi 4. Irrigazione 5. Trattamenti antiparassitari 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità 66 MODELLI DI ACCRESCIMENTO INDICI DI ACCRESCIMENTO 4.1 Modelli di Accrescimento La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità L’accrescimento delle piante è ben descritto da una curva sigmoidale che descrive l’accumulo di sostanza secca. Nel grafico in alto è rappresentato l’accumulo progressivo della biomassa. In quello in basso l’andamento degli incrementi giornalieri. 67 MODELLI DI ACCRESCIMENTO INDICI DI ACCRESCIMENTO La crescita può essere distinta in tre principali fasi: La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità PRIMA FASE Germinazione dei semi. Qui sono consumate principalmente solo le sostanze di riserva del seme. Ma, immediatamente dopo l’emissione delle prime foglie vere e l’inizio del processo di fotosintesi, si avvia anche l’accumulo di sostanza secca. La durata di questa fase dipende in parte dalla dimensione del seme. SECONDA FASE Rapido e lineare incremento della sostanza secca. Nelle specie annuali questa fase è di sola crescita vegetativa e termina con l’antesi. Un caso particolare sono i cereali autunno-vernini. Ci sono piante a crescita determinata e indeterminata. 68 MODELLI DI ACCRESCIMENTO INDICI DI ACCRESCIMENTO TERZA FASE La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo Riduzione del tasso di crescita fino a giungere al suo arresto completo ed alla maturità del prodotto da raccogliere. Ad esempio, nei cereali, dopo la fioritura si sviluppano i semi mentre cessa del tutto l’accrescimento di culmi e foglie. 5. Biodiversità La sostanza secca necessaria per la maturazione dei semi viene assicurata sempre dagli assimilati delle foglie e dei culmi. In seguito la parte epigea della pianta perde progressivamente acqua, cessa la fotosintesi ed il seme matura. Schemi di accrescimento di alcune specie agrarie: Frumento Barbabietola da Zucchero 69 MODELLI DI ACCRESCIMENTO La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali INDICI DI ACCRESCIMENTO Schema accrescimento e ciclo biologico del Frumento. 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità 70 MODELLI DI ACCRESCIMENTO La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo INDICI DI ACCRESCIMENTO Schema accrescimento e ciclo biologico della Barbabietola da Zucchero. 5. Biodiversità 71 MODELLI DI ACCRESCIMENTO INDICI DI ACCRESCIMENTO 4.2 Gli Indici di Accrescimento La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità Lo studio dell’accrescimento delle piante è uno dei mezzi di indagine a disposizione per valutare gli effetti dei diversi fattori agro-ambientali. Le variazioni di resa riscontrabili in diversi ambienti per la solita specie e per la stessa varietà possono in parte essere spiegati tramite l’analisi dell’accrescimento. I risultati possono dare utili indicazioni per migliorare gli interventi agronomici e per fornire dati per lavori di miglioramento genetico. I principali indici di accrescimento utilizzati sono i seguenti: CROP GROWTH RATE (CGR) RELATIVE GROWTH RATE (RGR) NET ASSIMILATION RATE (NAR) LEAF AREA RATIO (LAR) LEAF AREA INDEX (LAI) LEAF AREA DURATION (LAD) 72 MODELLI DI ACCRESCIMENTO La Pianta INDICI DI ACCRESCIMENTO CROP GROWTH RATE (CGR) 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo Produzione di sostanza secca per unità di tempo e per unità di superficie; g cm2 d. Utile per stabilire come i diversi fattori della produzione influiscono sulla coltura. 5. Biodiversità 73 MODELLI DI ACCRESCIMENTO La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali INDICI DI ACCRESCIMENTO RELATIVE GROWTH RATE (RGR) O Tasso di Accrescimento (misura gli incrementi) è in rapporto al precedente indice e si misura come g g d. 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità 74 MODELLI DI ACCRESCIMENTO INDICI DI ACCRESCIMENTO NET ASSIMILATION RATE (NAR) La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori Misura l’efficienza produttiva della superficie fogliare rapportando ad essa la quantità di sostanza secca prodotta in un certo intervallo di tempo.; g cm2 t. 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità FAGIOLO Varietà A Varietà B 75 MODELLI DI ACCRESCIMENTO La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità INDICI DI ACCRESCIMENTO LEAF AREA RATIO o UNIT LEAF RATE (LAR o ULR) Rapporto dell’area fogliare totale con il peso secco totale della pianta. Si misura così l’efficienza fotosintetica della lamina fogliare. Tende a diminuire con l’aumentare della sostanza secca se le foglie cessano di espandersi; cm2 g t. Ananas 76 MODELLI DI ACCRESCIMENTO INDICI DI ACCRESCIMENTO LEAF AREA INDEX (LAI) La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità Rapporto tra superficie fogliare e superficie di suolo coperta dalla coltura. Indice della superficie assimilatoria che varia secondo la specie, la varietà, la tecnica colturale e l’ambiente agro-climatico. Esempio il mais può avere un LAI di 4-5. Indice molto utilizzato anche se persistono difficoltà nella determinazione esatta della superficie fogliare e della diversa efficienza fotosintetica delle foglie di una stessa pianta. Frumento 77 MODELLI DI ACCRESCIMENTO INDICI DI ACCRESCIMENTO LEAF AREA DURATION (LAD) La Pianta 1. Acqua Indica la persistenza delle foglie. Praticamente è la superficie del grafico al disotto del LAI; cm2 d. 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità Soia 78 La Pianta 5. La Biodiversità 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità A seguito dell’avvento della cosiddetta “Rivoluzione Verde” degli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, tramite il miglioramento genetico e l’impiego di notevoli mezzi tecnici, molte delle colture alimentari sono state portate a livelli produttivi molto elevati. Questo modello di sviluppo ha comportato però un notevole impoverimento del pool genetico delle specie vegetali e la scomparsa di molti vecchi genotipi tradizionalmente coltivati. Questa sorta di “omologazione” di genotipi di alcune specie (mais, riso, frumento, patata, ecc.) ha avuto come primo effetto negativo il diffondersi a macchia d’olio di molte malattie come, ad esempio, la ruggine del mais che alle Filippine riuscì a giungere prima in Messico e poi negli Stati Uniti. 79 PRIME PIANTE La Pianta “DOMESTICHE” 1. Acqua 2. Elementi minerali Riduzione della Selvaggina 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità Maggiore dipendenza dalle Piante coltivate Sperimentazione Aumento della sedentarietà Maggiori Produzioni Mezzi Tecnici Incremento Demografico (surplus alimentare) IMPATTO AMBIENTALE (deforestazioni, erosione,carestie, …) 80 La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali I principali caratteri che l’uomo ha selezionato durante il lungo processo di domesticazione sono stati molti fra i quali si ricordano: 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità Facilità di conservazione dei semi Elevato contenuto di amido nei cereali e di proteine nelle leguminose Genotipi non autoriseminanti (es.: baccelli non deiscenti) Contemporaneità di maturazione Contemporaneità di germinazione Semi più grandi Eliminazione di alcuni caratteri come presenza di spine e contenuto di sostanze tossiche. 81 La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali Il suddetto processo ha comportato profonde modificazioni di alcune caratteristiche delle specie domesticate. Alcuni esempi sono qui di seguito riportati: 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità Specie Caratteri Persi Mais, Frumento, Legumi Meccanismi di dispersione Frumento, Avena Dormienza Riso, Segale, Manioca Perenne Igname, Patata dolce Produzione di frutti Banana, Agrumi, Diospero Produzione di semi Fagioli, Mais Semi piccoli Zucchini, Fruttiferi Frutti piccoli Manioca, Patata, Carota Radici non ingrossate (organi di riserva) 82 La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità 83 L’ESEMPIO DEL “TEOSINTE” PROGENITORE DEL MAIS La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità Il mais odierno è la risultate di un lunghissimo lavoro di selezione genetica e di ibridazione operato dall’uomo per ottenere piante sempre più produttive. Dal TEOSINTE dei Maya caratterizzato da Molti accestimenti (culmi) Infiorescenze portate anche da culmi secondari Spighe semplici Si è passati ad un ideotipo di pianta notevolmente differente. Confronta…>>> 84 TEOSINTE MAIS La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità Confronta le spighe a maturazione 85 La Pianta Fotografie >>> 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità 86 La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità Da sinistra a destra: teosinte e relative selezioni verso l’attuale spiga di mais (a destra). 87 La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali Tuttavia, durante i processi di domesticazione sono stati ottenuti genotipi molto diversificati adatti ad ambienti i più svariati come ad esempio il sorgo (Sorghum sp.), la quinoa (Chenopodium quinoa) e molti fruttiferi. 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità Caratteristiche, quest’ultime, che sono andate progressivamente a diminuire (EROSIONE GENETICA) con il procedere del lavoro di selezione mirato quasi esclusivamente all’incremento della produzione. Tutto ciò è avvenuto a causa di dei processi di trasformazione dell’agricoltura che hanno previsto per lungo tempo: Maggiori input energetici Apertura al mercato mondiale Concentrazione della produzione con genotipi adatti al mercato mondiale Gli effetti, già in parte citati sono stati la PERDITA DELLA DIVERSITA’ e la TRASFORMAZIONE DELLE SOCIETA’ AGRICOLE. 88 La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità I genotipi meno produttivi di intere specie sono stati piano piano abbandonati fino a raggiungere la loro perdita. Ad esempio basta citare il caso degli Stati Uniti. Qui le varietà coltivate prima del 1904 e ormai assenti nell’ambito dell’agricoltura commerciale sono pari all’80% per il pomodoro ed al 90% per i piselli e cavoli. Sempre negli USA, delle principali specie alimentari commerciali, ne sono coltivate pochissime varietà ma che, nel complesso, occupano gran parte della superficie coltivata. Alcuni esempi: Specie N. Varietà Percentuale della superficie coltivata rispetto al totale Miglio 3 100 Arachide 9 95 Pisello 2 96 Patata 4 72 Mais 6 71 89 La Pianta 1. Acqua 2. Elementi minerali 3. Fitoregolatori 4. Accrescimento e Sviluppo 5. Biodiversità Altro aspetto molto spesso sottovalutato riguarda la popolazione. La BIODIVESITA’ CULTURALE. Non solo con il contributo dello “sviluppo agricolo” ma anche attraverso guerre, discriminazioni razziali e religiose e progetti di “civilizzazione” si stanno perdendo tradizioni, idiomi, cultura, tutti “ingredienti” che hanno consentito nei secoli lo sviluppo in tutto il pianeta di importanti civiltà. 90