Pane del MARTIRIO L’Eucarestia è frutto e segno del Martirio del Signore per noi. Metafora che richiama e allude al Pane del Martirio è quella delle BRICIOLE. Come le briciole sono frammenti di pane spezzato, così i martiri dicono con la loro vita, lo spezzarsi di Cristo per noi. Preghiera iniziale Il breve momento di preghiera con cui inizia l’incontro, si può articolare nel modo che più si ritiene opportuno, concludendolo con questa breve orazione, che ci ricorda come ogni gesto di donazione ai fratelli, vissuto con l’atteggiamento della restituzione dell’amore ricevuto dal Signore, può diventare un vero e proprio atto di… martirio: MARTIRIO DEL CUORE Consumaci, Signore, per il bene dei fratelli al fuoco lento del "martirio del cuore". Prenditi tutto di noi, Signore, per il bene dei fratelli. Te lo diamo con gioia, esultando. Perchè sappiamo che tutto sfocerà in un estuario di beatitudine senza fine e un esito di salvezza per il tuo gregge. Che se poi, oltre al cuore, vuoi prenderti la nostra vita, di fatto, noi te la doniamo gratis. Senza le lusinghe dell' eroismo. Con l'umile atteggiamento della restituzione. Felice che possa servire a qualcuno. Amen. Tonino Bello 1. CATECHESI INTRODUTTIVA Dopo aver brevemente spiegato l’uso delle briciole come metafora di riferimento di questo incontro, proponiamo il confronto, guidato da alcune brevi considerazioni, su un testo biblico e una testimonianza missionaria, con un successivo eventuale supporto video. TESTO BIBLICO 2 Cor 1, 3-7 Partecipi delle sofferenze e della consolazione di Cristo Considerazioni Le briciole rappresentano, ad un tempo, il tutto e la parte, o meglio il tutto nella parte: immagini eloquenti di pane spezzato. Così sono i martiri cristiani: testimoni del sacrificio di Cristo, sebbene talvolta il loro esempio sia insignificante agli occhi del mondo. Come Cristo, Pane spezzato per la salvezza degli uomini, anche loro sono stati capaci di donare il massimo di se stessi, passando, prima di arrivare a dare la propria vita, anche attraverso disagi e fatiche, che lo stesso apostolo Paolo riferisce in 2 Cor 11, 24-29, brano che consigliamo di leggere in gruppo. La testimonianza dell’appartenenza a Cristo, passa per la condivisione dello stesso Pane del Martirio. Chi mangia di questo Pane, partecipa al sacrificio di Cristo e alle “tribolazioni” di quanti annunciano il suo Vangelo. La porta è aperta a tutti coloro che, infermi e malati nel corpo e nello spirito, possono offrire le loro sofferenze per sostenere l’opera dei missionari, i quali possono dire come l’apostolo Paolo ai Corinzi: “sappiamo che, come siete partecipi delle sofferenze, così lo siete anche della consolazione” (2 Cor 1, 7). Si capisce perciò, nel discorso delle Beatitudini, il senso dell’affermazione di Gesù: “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno (…) Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli” (Mt 5,11). TESTIMONIANZA Mons. Oscar Arnulfo Romero DARE LA VITA PER I POVERI “La speranza che predichiamo ai poveri è quella di ritrovare dignità, affinché essi stessi siano artefici del loro destino. In una parola, la Chiesa non solo si è rivolta al povero ma fa di esso il destinatario privilegiato della sua missione (…) E’ comunque importante vedere perché è stata perseguitata. Non è stato perseguitato qualsiasi sacerdote, né è stata attaccata qualsiasi istituzione. Si è perseguitata e attaccata quella parte di Chiesa che si è posta al fianco del povero e che si è alzata a sua difesa. E di nuovo troviamo qui la chiave per capire la persecuzione della Chiesa: i poveri. La vera persecuzione si è indirizzata verso il povero, che è oggi il corpo di Cristo nella storia. Sono i poveri il popolo crocifisso come Gesù. Sono i poveri quelli che completano nel loro corpo quello che manca alla passione di Cristo. (…) Quando la Chiesa si inserisce nel mondo sociale e politico per cooperare affinché da esso sgorghi la vita per i poveri, non sta allontanandosi dalla sua missione, né facendo qualcosa di sussidiario e complementare, ma sta dando testimonianza della sua fede in Dio, divenendo strumento dello Spirito, Signore e datore di vita. Questa fede nel Dio della vita spiega quanto c’è di più profondo nel mistero cristiano. Per dare la vita ai poveri bisogna dar un po’ della propria vita ed anche la vita stessa. La maggior manifestazione di fede in un Dio di vita è la testimonianza di chi è disposto a dare la vita. Ed è questo che vediamo ogni giorno nel nostro Paese. Molti salvadoregni e molti cristiani sono disposti a sacrificare la vita affinché ci sia vita per i poveri. Così stanno seguendo Gesù e dimostrano la loro fede in lui. Inseriti come Gesù nel mondo reale, minacciati ed accusati con lui, stanno testimoniando la parola della vita”. (Antonio Agnelli, Il Cristo di Romero. La teologia che ha nutrito il Martire d’America, ed. EMI, Bologna 2010, pp. 45-47). Considerazioni L’America è terra di numerosi martiri. L’esperienza narrata ci mostra un testimone luminoso di Cristo, che non ha esitato ad esporsi, a “darsi in cibo” per la vita degli altri, arrivando a “perdere” la propria: la vita del chicco di grano offerto alla terra, diventa pane per tutti. Una scelta che non si improvvisa, ma che è il frutto maturo di una sequela consapevole di Cristo, condividendo le speranze e le sofferenze degli ultimi, “destabilizzatori” del sistema, testimoni (martiri appunto) anche loro delle ingiustizie del mondo. La vita cristiana è un continuo… donare vita gli uni agli altri. Un fluire che parte da Cristo e prosegue in quanti liberamente accolgono il Vangelo. Per tutti, comunque, è un invito a risvegliarsi, ad aprire gli occhi sulla drammaticità della storia: i missionari martiri sono proprio coloro che hanno voluto “toccare” la realtà fino in fondo, sull’esempio del Maestro, come Lui finendo con l’offrire la propria vita per gli altri. Una testimonianza che, ancor prima di essere cristiana, dice la verità sull’uomo: per comprendere il vero senso della realtà, fino in fondo, occorre la carità, l’amore. TESTIMONIANZA Dvd “Spezzare pane per tutti i popoli” PANE DEL MARTIRIO Considerazioni E’ opportuno lasciare a ciascun componente del gruppo la possibilità di esprimere “a caldo” le proprie impressioni generali sul video, per poi riprenderle in maniera più ampia nel momento successivo della condivisione attraverso gli spunti suggeriti. 2. SPUNTI PER LA CONDIVISIONE Dall’ascolto della Parola, della testimonianza e dell’eventuale supporto video, è bene proporre alcune provocazioni per la discussione e il confronto di gruppo: In che modo la nostra comunità testimonia l’appartenenza a Cristo? In che misura la preghiera, la contemplazione della Parola di Dio e l’Eucarestia ci sostengono nella testimonianza cristiana, a livello personale e comunitario? Quali sono gli ambiti in cui ci sentiamo personalmente chiamati a testimoniare il Vangelo? In che misura la nostra comunità si fa partecipe universalmente delle sofferenze dei popoli più poveri e discriminati? Quale rilevanza è data dalla nostra comunità alla testimonianza dei missionari martiri, in particolare nelle scelte pastorali riguardanti la missio ad gentes? Quali fattori riteniamo portino ad adagiarsi ad un cristianesimo “più confortevole”, meno impegnato e coinvolto con i più poveri? Come superarli? 3. IMPEGNO DI GRUPPO Nel Pane eucaristico si rinnova e si fa presente il sacrificio d’amore di Cristo per l’umanità. Per sostenere il nostro libero impegno a prendervi parte, può essere utile: nelle nostre possibilità, dedicare maggiore impegno alla preghiera personale, per poter portare e testimoniare l’amore di Cristo in situazioni problematiche (famiglie povere e in difficoltà, persone sole, abbandonate o discriminate, malati e sofferenti), precedentemente individuate; organizzare momenti forti di preghiera comunitaria, in particolare in occasione della Giornata dei Missionari Martiri del 24 marzo, proposta dal Movimento Giovanile Missionario delle Pontificie Opere Missionarie, per fare memoria del sacrificio di quanti hanno pagato con la vita la loro testimonianza cristiana, promuovendo anche iniziative di solidarietà materiale, di aiuto economico per le giovani Chiese; rendere partecipi gli ammalati e i sofferenti che lo desiderino, di iniziative di preghiera (come ad esempio l’ “Atto d’offerta della sofferenza”, presentato al temine di questo sussidio), con cui offrire le proprie sofferenze e condividere le “tribolazioni” dei missionari, per partecipare con loro alla stessa “consolazione” in Cristo. Preghiera conclusiva Formati alla scuola della Parola, dopo aver condiviso opinioni ed esperienze, affidiamo i frutti dello Spirito di questo incontro alla preghiera. Perdere la vita come il martirio del chicco di grano - ci ricorda l’allora cardinal Ratzinger - in realtà ci aiuta a trovarla in abbondanza: SULLA VIA DEL CHICCO DI GRANO Signore Gesù Cristo, per noi hai accettato la sorte del chicco di grano che cade in terra e muore per produrre molto frutto. Aiutaci a percorrere la tua via con il cuore, anzi, con i passi concreti della nostra vita quotidiana. Aiutaci perché ci incamminiamo con tutto noi stessi sulla via della croce, e rimaniamo per sempre sulla tua via. Liberaci dalla paura della croce, dalla paura di fronte all’altrui derisione, dalla paura che la nostra vita possa sfuggirci se non afferriamo tutto ciò che essa offre. Aiutaci a smascherare le tentazioni che promettono vita, ma alla fine ci lasciano soltanto vuoti e delusi. Aiutaci a non impadronirci della vita, ma a donarla. Aiutaci, accompagnandoti sulla via del chicco di grano, a trovare, nel “perdere la vita”, la via dell’amore, la via che veramente ci dona vita, vita in abbondanza. Joseph Ratzinger (testo adattato)