La Politica Economica ei Tassi di Cambio

La Politica Economica e i Tassi di Cambio
In questa lezione:
• Studiamo la politica economica con cambi fissi e flessibili.
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Risparmio, investimento e disavanzo commerciale
Partendo dalla condizione di equilibrio:
Y = C + I + G − IM / ε + X
Sottraendo C+T da entrambi i lati e ricordando che S=Y-C-T, otteniamo:
S = I + G − T − IM / ε + X
Usando la definizione di esportazioni nette e riordinando i termini, otteniamo:
NX = S + (T − G ) − I
Un avanzo commerciale corrisponde a un eccesso di risparmio sull’investimento. Un
disavanzo commerciale corrisponde, invece, a un eccesso di investimento sul risparmio.
Infatti un disavanzo commerciale comporta un debito netto nei confronti del resto del
mondo. E’ per questo che un paese che investe più di quanto risparmia ( I > S + (T − G ) ),
dovrà prendere a prestito la differenza dal resto del mondo ( NX<0 ). L’opposto accade
per un avanzo commerciale.
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Risparmio, investimento e disavanzo commerciale
Ne deriva che….
1.
Un aumento dell’investimento deve riflettersi in un aumento del risparmio
privato, del risparmio pubblico o in un peggioramento del saldo commerciale.
2.
Un aumento del disavanzo di bilancio deve riflettersi in un aumento del risparmio
privato, in una riduzione dell’investimento o in un peggioramento del saldo
commerciale.
3.
Un paese con un alto tasso di risparmio, pubblico o privato, deve avere o un
elevato tasso di investimento o un significativo avanzo commerciale.
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Gli effetti della politica fiscale in economia aperta
Un aumento della spesa pubblica provoca un aumento della produzione, un incremento
del tasso di interesse e un apprezzamento del tasso di cambio.
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Gli effetti della politica fiscale in economia aperta
Che cosa accade alle varie componenti della domanda in corrispondenza di una politica
fiscale espansiva?
Il consumo e la spesa pubblica chiaramente
dell’incremento del reddito e la seconda per ipotesi.
aumentano,
il
primo
a
causa
Ciò che accade all’investimento è ambiguo. Da un lato la produzione aumenta,
inducendo un incremento dell’investimento. Dall’altro, il tasso di interesse aumenta,
riducendo la spesa per investimenti.
Le esportazioni nette dipendono dalla produzione estera, dalla produzione nazionale e
dal tasso di cambio. Le esportazioni nette diminuiscono sia per effetto
dell’apprezzamento sia a causa dell’aumento della produzione.
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Gli effetti della politica monetaria in economia aperta
Una stretta monetaria provoca una riduzione della produzione, un incremento del tasso
di interesse e un apprezzamento del tasso di cambio.
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Gli effetti della politica monetaria in economia aperta
Una stretta monetaria fa aumentare il tasso di interesse, rendendo i titoli nazionali
relativamente più convenienti e provocando un apprezzamento del cambio.
Domanda e produzione si riducono sia per effetto dell’apprezzamento sia a causa del
maggior tasso di interesse.
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Le parità, le parità mobili, le bande di oscillazione
e lo Sme
All’estremo opposto dei paesi che adottano tassi di cambio flessibili, ci sono i paesi che
operano in regime di tassi di cambio fissi. Questi paesi mantengono un tasso di
cambio fisso in termini di qualche valuta estera o ancorano la loro moneta al dollaro o a
un insieme di valute estere.
In regime di cambi fissi, le oscillazioni del cambio sono rare e si definiscono
svalutazioni e rivalutazioni.
Tra i due estremi, ci sono paesi che operano in parità mobile del tasso di cambio,
cioè il tasso di deprezzamento viene predeterminato nei confronti di una valuta estera.
Un altro tipo di accordo si ha quando i paesi mantengono i loro tassi di cambio bilaterali
all’interno di bande di oscillazione, com’è stato il Sistema monetario europeo
(Sme).
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Tassi di cambio fissi e politica monetaria
La parità dei tassi di interesse è data da:
(1 + it ) = (1 + it* )
Et
Ete+1
e
Supponiamo di ancorare il tasso di cambio a qualche livello, Et = Et +1 otterremo:
(1 + i ) = (1 + i ) ⇒ i = i
*
t
t
t
*
t
Sotto l’ipotesi di tasso di cambio fisso e di perfetta mobilità dei capitali, il tasso di
interesse interno deve quindi essere uguale al tasso di interesse estero.
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Tassi di cambio fissi e politica monetaria
Ora che i=i*, avremo che la LM diventa:
M
= YL(i*)
P
In un sistema di cambi fissi, la banca centrale rinuncia alla politica monetaria come
strumento di politica economica. Con un tasso di cambio fisso, il tasso di interesse
interno deve essere uguale al tasso di interesse estero. E l’offerta di moneta deve
essere aggiustata allo scopo di mantenere il tasso di interesse a quel livello.
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La politica fiscale con tassi di cambio fissi
Se in un sistema di cambi fissi la politica monetaria non può più essere usata come uno
strumento di politica economica, che cosa ne è della politica fiscale?
Con tassi di cambio fissi, la politica fiscale è più efficace di quanto non lo sia con tassi di
cambio flessibili, in quanto essa richiede una politica monetaria accomodante.
In
regime
di
cambi
flessibili,
una
politica
fiscale espansiva farebbe
aumentare la produzione
da YA a YB. Con cambi
fissi, anche la LM si deve
spostare
e
il
reddito
aumenta da YA a Yc.
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Perché avere cambi fissi?
• Fissando il tasso di cambio, si rinuncia a uno strumento efficace nella correzione
degli squilibri commerciali e nel controllo del livello di produzione aggregata.
• Ancorandosi a un dato tasso di cambio fisso, un paese rinuncia anche al controllo
del suo tasso di interesse. Inoltre deve seguire l’andamento del tasso di interesse
estero, correndo il rischio di effetti indesiderati sulla sua attività economica.
• Nonostante il paese mantenga una piena disponibilità della politica fiscale, un solo
strumento di politica economica non sempre è sufficiente.
Che cosa spinge allora alcuni paesi ad ancorare il tasso di cambio? Perché 15 paesi
europei – presto seguiti da altri – hanno adottato una moneta comune?
Dobbiamo vedere che cosa succede non solo nel breve periodo, ma anche nel medio
periodo, quando il livello dei prezzi si può aggiustare. Dobbiamo considerare anche la
natura delle crisi del tasso di cambio.
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