vaccinazione contro il morbillo - ex Azienda per l`Assistenza

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VACCINAZIONE CONTRO IL MORBILLO
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MODALITA' DI TRASMISSIONE E PERIODO DI CONTAGIOSITA'.
LA MALATTIA.
PREVENZIONE NEI CONTATTI.
PERCHE' E' OPPORTUNO VACCINARE TUTTI I NUOVI NATI.
IL RUOLO DELLE STRUTTURE SANITARIE.
IL VACCINO.
LE DOMANDE PIU' FREQUENTI
IL MORBILLO (FORMATO PPT)
Il morbillo è una malattia acuta infettiva e contagiosa causata da un virus, caratterizzata da febbre maggiore di
38,5°C, tosse, rinocongiuntivite, esantema di tutto il corpo e macchioline caratteristiche della mucosa interna delle
guance.
Ha un periodo di incubazione variabile dagli 8 ai 14 giorni.
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MODALITA' DI TRASMISSIONE E PERIODO DI CONTAGIOSITA'.
La malattia è causata da un Paramyxovirus che infetta esclusivamente l'uomo ed alcune scimmie. La malattia
si trasmette da un soggetto infetto, tramite le piccole goccioline di saliva emesse parlando, starnutendo,
tossendo, o tramite le secrezioni nasali: il virus penetra nel nuovo ospite attraverso le vie aeree e la
congiuntiva; gli oggetti contaminati solo eccezionalmente possono essere veicolo di infezione.
Le epidemie si realizzano di solito in inverno e primavera. La sorgente di infezione è rappresentata dai
soggetti infetti da 5 giorni prima a 5 giorni dopo la comparsa dell'esantema. Negli anni passati, prima delle
campagne di vaccinazione contro la malattia, colpiva soprattutto i bambini dai 4 agli 8 anni di età; oggi in
Italia, in presenza di un'ampia, ma non ancora sufficiente copertura vaccinale, colpisce in prevalenza gli
adolescenti di 16 - 18 anni non vaccinati o non rispondenti al vaccino.
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LA MALATTIA.
Periodo prodromico: dura circa 3 giorni ed è caratterizzato dalla comparsa di piccole macchioline bianche,
contornate da un alone di arrossamento, in corrispondenza della mucosa orale vicina ai molari inferiori, che
scompaiono in circa 18 ore (macchie di Koplik); compare, inoltre, febbre crescente fino a superare i 38,5°C,
tosse secca e rinocongiuntivite.
Periodo esantematico: dura circa 7 giorni ed è caratterizzato dalla comparsa di macule rilevate e rossastre,
dapprima alla regione dietro alle orecchie, parte alta della fronte e attaccatura dei capelli; in 1 - 2 giorni
queste macule si estendono al volto, collo, tronco ed arti; arrivate ai piedi, si attenuano nello stesso ordine a
partire dal capo.
Complicanze: otite media, broncopolmonite, laringotracheobronchite e diarrea (più frequenti nei bambini
piccoli). L'encefalite acuta (grave complicanza infettiva del cervello) colpisce circa un soggetto ogni 1000
malati. Alcune complicanze possono portare al decesso, che si verifica soprattutto nei bambini di età inferiore
ai 5 anni e nei soggetti con disturbi immunitari. La Panencefalite Subacuta Sclerosante è una rara
complicanza degenerativa del Sistema Nervoso Centrale, caratterizzata da deterioramento comportamentale e
intellettivo e da convulsioni, che si sviluppa molti anni dopo il morbillo e che, grazie alla riduzione dei casi
della malattia dovuta alla vaccinazione, è
praticamente scomparsa.
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PREVENZIONE NEI CONTATTI.
Il vaccino antimorbillo, se somministrato entro le 72 ore dall'esposizione, può prevenire o attenuare lo
sviluppo della malattia; dopo le 72 ore e fino a 6 giorni, alcuni Autori suggeriscono la somministrazione del
siero antimorbilloso, segnatamente per i soggetti nel primo anno di vita e i soggetti con riduzione delle difese
immunitarie.
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PERCHE' E' OPPORTUNO VACCINARE TUTTI I NUOVI NATI.
L'obiettivo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità è quello di vaccinare contro il morbillo almeno il 95% dei
nuovi nati. Perché il 95%? Perché si è visto che, quando gli immuni contro la malattia raggiungono in un certo
territorio questa percentuale, il virus non riesce più a circolare, trovando continuamente un "terreno ostile"
lungo la sua strada; viceversa, se la percentuale di vaccinazione è minore, dell'80% ad esempio, ogni classe
di nuovi nati aggiunge ogni anno un 20% di suscettibili al totale della popolazione presente, finchè si
raggiunge una percentuale critica di indifesi che favorisce l'insorgenza dell'epidemia, che colpisce, in genere, i
gruppi dove ci sono le maggiori probabilità di contatto e dove si sono accumulati i suscettibili (ragazzi di 15 19 anni di età). In presenza, invece, di una diffusa copertura vaccinale di almeno il 95% per più anni, la
difficoltà di circolazione del virus, può portare alla sua eradicazione, il che significa che il virus non esiste più:
se tale obiettivo venisse raggiunto, probabilmente i nostri nipoti non dovranno più essere vaccinati contro il
morbillo, proprio perché l'agente causale sarà stato distrutto definitivamente.
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IL RUOLO DELLE STRUTTURE SANITARIE.
Le Aziende Sanitarie del Friuli - Venezia Giulia da anni stanno portando avanti iniziative volte al
raggiungimento degli obiettivi sopra citati: oltre all'offerta attiva del vaccino ai nuovi nati ed ai dodicenni
suscettibili, su indicazione della Direzione Regionale della Sanità, si è iniziato un complesso lavoro di
arruolamento di tutte le classi di nati dal 1983 in poi, da completare in tre anni, per verificare in questi
soggetti la suscettibilità alla malattia e, qualora presente, offrire loro attivamente il vaccino. Tutto questo, per
far raggiungere all'intera popolazione fino ai vent'anni di età una ragionevole percentuale di immuni, onde
scongiurare il possibile insorgere di una epidemia in presenza di una quota di suscettibili, che, nella nostra
regione è ancora elevata.
Non dimentichiamo che nel periodo primavera - estate del 2002 si è verificata un'importante epidemia di
morbillo nell'Italia centrale e meridionale gravata, purtroppo, da almeno 6 decessi.
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IL VACCINO.
Il vaccino è costituito da un ceppo particolare, vivo, coltivato in embrione di pollo e reso innocuo. E'
disponibile in formulazione singola o associato ai vaccini contro la rosolia e contro la parotite. Viene
somministrato per iniezione sottocutanea. Può essere somministrato contemporaneamente ad altri vaccini. La
vaccinazione non è pericolosa per individui già immuni.
Si raccomanda la somministrazione di due dosi: la prima all'età di 12 - 15 mesi, la seconda all'età di 5 - 6
anni o all'età di 11 - 12 anni. La prima dose viene somministrata ad una età in cui gli anticorpi materni contro
il morbillo possono essere ancora presenti, ma a concentrazioni così basse che difficilmente interferiscono con
l'attecchimento del vaccino; per contro, l'obiettivo è quello di proteggere i bambini dalla malattia in un'età in
cui le complicanze ed i conseguenti decessi sono relativamente più frequenti. La prima dose determina una
protezione del 95%; la seconda dose, più che un rinforzo dell'immunità, ha lo scopo di proteggere quel 5% di
soggetti che non hanno risposto alla prima dose.
Se non vaccinati, o vaccinati con una sola dose, i bambini dovrebbero essere vaccinati entro i 12 anni di età.
In ogni modo i soggetti suscettibili possono essere vaccinati a qualsiasi età. Tra i bambini grandi e i giovani
adulti si continuano a registrare casi di morbillo: è quindi importante identificare e vaccinare gli adolescenti e
gli adulti potenzialmente suscettibili.
Effetti indesiderati: il 5 - 10% dei vaccinati manifesta, dopo 6 - 12 giorni dalla vaccinazione, febbre elevata
che dura 1 - 2 giorni (raramente fino a 5 giorni); nello stesso periodo il 5% manifesta lievi e transitori
esantemi; questi problemi sono meno frequenti dopo la seconda dose.
E' possibile una riduzione delle piastrine entro 2 mesi dalla vaccinazione, generalmente transitoria e ad
andamento benigno una volta ogni 25.000 - 40.000 vaccinati.
In casi rarissimi (1 caso ogni milione di dosi somministrate) si assiste ad un interessamento del sistema
nervoso centrale (encefalite od encefalopatia) dopo il vaccino; essendo, peraltro, la frequenza delle encefaliti
occorse dopo il vaccino paragonabile alla frequenza delle encefaliti insorte in soggetti non vaccinati della
stessa età, è ragionevole supporre che il vaccino non ne sia la causa, ma sia semplicemente precedente ad un
evento che si sarebbe comunque manifestato.
Altrettanto rare sono le reazioni allergiche gravi (meno di un caso per milione di dosi somministrate) che
possono essere anche mortali.
Come in ogni caso di febbre nel secondo anno di vita, i bambini predisposti a convulsioni febbrili possono
presentarne dopo la vaccinazione, che sono, nella maggior parte dei casi, benigne, non evolutive e prevenibili
con la semplice somministrazione di paracetamolo (1 caso ogni 3.000 dosi somministrate).
Il vaccino del morbillo non è associato ad un aumentato rischio di autismo o di malattie infiammatorie.
Rare sono le reazioni allergiche (riferire ai sanitari vaccinatori precedenti allergie all'antibiotico neomicina, alla
gelatina e a vaccinazioni precedenti) e consistono abitualmente in macchioline rilevate od orticaria nel sito di
inoculo; i bambini allergici all'uovo hanno un basso rischio di reazione anafilattica verso il vaccino contro il
morbillo.
Va riferita al sanitario vaccinatore la somministrazione di sieri o trasfusioni di sangue nei 3 - 6 mesi
precedenti, perché ciò può interferire con l'efficacia vaccinale.
I pazienti con disturbi dell'immunità o che assumono farmaci che la deprimono (ad es. cortisonici), devono
essere valutati dal medico in merito all'opportunità della vaccinazione.
Il vaccino è controindicato in gravidanza e le donne in età fertile non devono concepire nei 30 giorni
successivi alla vaccinazione (tre mesi se vengono vaccinate con il vaccino associato contro morbillo, parotite e
rosolia).
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LE DOMANDE PIU' FREQUENTI
Mio figlio di 18 anni si è ferito una settimana fa ed è stato sottoposto in Pronto Soccorso a
profilassi con siero antitetanico; non avendo mai fatto il vaccino contro il morbillo, vorrebbe
vaccinarsi nei prossimi giorni: può farlo?
No, deve attendere almeno 3 mesi dalla somministrazione del siero antitetanico, perché questo, essendo di
origine umana, contiene anche una piccola quantità di anticorpi contro il morbillo che possono interferire con
la sopravvivenza e l'attecchimento del vaccino vivente ed attenuato.
Il mio bambino è allergico alle proteine dell'uovo: può fare il vaccino contro il morbillo?
Il vaccino del morbillo viene coltivato su colture cellulari di uova embrionate di pollo e non contiene
significative quantità di proteine che possono avere una reazione crociata con le proteine dell'albume
dell'uovo: per questo motivo i bambini allergici all'uovo hanno un basso rischio di reazione anafilattica verso i
vaccini del morbillo; ciò nonostante è sempre opportuno consultare il pediatra per un'attenta valutazione del
rapporto rischi-benefici.
E' pericoloso vaccinare contro il morbillo il mio bambino quando è in corso un'epidemia della
malattia?
Non solo non è pericoloso, ma è, anzi, indicato vaccinare i soggetti suscettibili entro tre giorni dal contatto
con i casi contagianti.
Non sono certa che mio figlio abbia avuto il morbillo: nell'ipotesi che abbia già avuto la malattia, è
pericoloso vaccinarlo?
No, non è pericoloso vaccinarlo: se ha già avuto la malattia e viene vaccinato, il vaccino si comporta allo
stesso modo di ciò che avviene spontaneamente in natura; i soggetti immuni che hanno superato il morbillo,
quando vengono a contatto con altri casi contagianti, non fanno altro che incrementare le loro difese contro la
malattia, esattamente come avviene in un soggetto che abbia contratto il morbillo molti anni prima e che
venga vaccinato.
E' vero che il vaccino può determinare la comparsa del morbillo?
No, il vaccino è costituito da un particolare ceppo virale del morbillo attenuato e reso innocuo; non è possibile
la comparsa della malattia, ma, in una modesta percentuale di casi, dopo 6 - 12 giorni può comparire febbre
elevata con lievi e transitori esantemi, sintomi che abitualmente si risolvono in 1 - 2 giorni.
Mio figlio ha dovuto assumere per diverso tempo dosi elevate di cortisonici: quanto tempo deve
trascorrere dall'interruzione della terapia per essere vaccinato?
Se non è affetto da altre alterazioni immunitarie, è buona norma attendere almeno un mese: in ogni caso è
sempre opportuno chiedere il consiglio del medico curante.
Mi è stato riferito che il vaccino ha tra le sue complicanze l'encefalite? Sono preoccupato da tale
evenienza: mi può fornire qualche dato in merito?
Si è osservata la comparsa di un'encefalite una volta ogni milione di dosi di vaccino somministrate; il morbillo
naturale determina la comparsa di un'encefalite una volta ogni mille malati: i soggetti suscettibili che si
vaccinano corrono un rischio mille volte inferiore di contrarre l'encefalite morbillosa rispetto ai non vaccinati.
E' vero che il soggetto vaccinato di recente può trasmettere il vaccino morbilloso alle persone
vicine?
No, pur essendo un vaccino vivente, esso non è in grado di trasmettersi dal soggetto vaccinato al soggetto
non vaccinato.
Se non hai trovato risposta alla tua domanda scrivici: [email protected]
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