UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA REGIONE SICILIANA Assessorato Regionale dell'Istruzione e della Formazione Professionale Dipartimento Regionale dell'Istruzione e della Formazione Professionale Unione Europea Fondo Sociale Europeo Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali SICILIA FONDO SOCIALE EUROPEO PROGRAMMA OPERATIVO 2007-2013 "Investiamo per il vostro futuro" UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI DIPARTIMENTO DI FISICA ED ASTRONOMIA Master Universitario di II livello in MONITORAGGIO DELLE RADIAZIONI IONIZZANTI E NON IONIZZANTI E RISCHIO AMBIENTALE PROGETTO CIP n. 2007.IT.051.PO.003/IV/12/F/9.2.14/1368 - CUP n. E65C10000850009 Direttore: Prof. Antonio Triglia ANALISI E MONITORAGGIO DI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI INDOTTI DA ELETTRODOTTI IN SITI URBANI DESTINATI AD EDILIZIA SANITARIA ANDREA FRANCESCO PITRONE Tutor: Dott. C. La Mela Azienda Sanitaria Provinciale Catania Prof.ssa G. Immè Università degli Studi di Catania A.A. 2010-2011 Catania - luglio 2012 ANALISI E MONITORAGGIO DI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI INDOTTI DA ELETTRODOTTI IN SITI URBANI DESTINATI AD EDILIZIA SANITARIA ANDREA FRANCESCO PITRONE alla mia piccola Martina semper… ad maiora! … scoprire significa vedere quello che tutti vedono e pensare quello che nessuno ha ancora pensato Albert von Szent-Gyotgyi INDICE INDICE 1. INTRODUZIONE 1 1.1. Premessa ...................................................................................... 1 1.2. Obiettivi ....................................................................................... 3 1.3. Articolazione della tesi ................................................................ 4 2. RICHIAMI TEORICI 7 2.1. Onde elettromagnetiche e funzioni armoniche … un po’ di matematica ......................................................................... 7 2.1.2. Concetto di analisi e di sintesi: analisi di Fourier................... 11 2.2. Onde elettromagnetiche ed equazioni di Maxwell… un po’ di storia ................................................................................. 15 2.3. Caratteristiche del campo elettrico (E), e del campo magnetico (H) ................................................................................... 20 2.4. Equazioni di Maxwell e onde elettromagnetiche ...................... 23 2.4.1. Il vettore di Poynting .............................................................. 30 2.5. Le sezioni NIR e IR dello spettro elettromagnetico .................. 33 3. EFFETTI BIOLOGICI......................................................................... 37 3.1. Effetti biologici dei campi elettromagnetici .............................. 39 3.2. Interazione dei campi ELF con il corpo umano ........................ 42 3.3. Linee guida dell’ICNIRP ........................................................... 44 3.4. Leucemia Infantile ed esposizioni a campi magnetici a 50/60Hz ......................................................................................... 51 4. NORMATIVA NAZIONALE: CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI GENERATI DA ELETTRODOTTI (50 HZ) ................................................. 57 4.1. Introduzione ............................................................................... 57 4.2. R.D. 1775/33 ............................................................................. 59 4.3. D.I. n.449/88 .............................................................................. 64 4.4. D.P.C.M. 23/04/1992 (abrogato) ............................................... 71 4.5. L. n.36 del 22/02/2001............................................................... 75 4.6. D.P.C.M. n.200 08/07/2003....................................................... 93 4.7. D. 29/05/2008 (G.U. 02/07/08 n.153) ....................................... 98 4.8. D. 29/05/2008 (G.U. 05/07/08 n.156) ..................................... 108 v INDICE 4.8.1 Metodologia di calcolo della DPA ........................................ 111 5. CONCETTO DI “BONIFICA” DI UN SITO DA CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI GENERATI DA ELETTRODOTTI AI SENSI DELLA L.36/2001 ....................................................................................... 117 5.1. Perché la “bonifica” .............................................................. 117 5.2. Modalità di risanamento dall’esposizione ai campi elettrici e magnetici in prossimità di elettrodotti............................................ 121 6. METODOLOGIA DI ANALISI E MONITORAGGIO DI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI GENERATI DA ELETTRODOTTI IN SITI URBANI ....... 123 6.1. Introduzione ............................................................................ 123 6.2. Metodologia adottata ............................................................. 124 6.3. Modello matematico per il calcolo e la rappresentazione del campo magnetico B ai sensi della CEI 211-4 ............................... 126 6.3.1. Introduzione ......................................................................... 126 6.3.2. Schematizzazione della linea elettrica ................................. 127 6.3.3 Calcolo dell’induzione magnetica ........................................ 128 6.4. Strumentazione utilizzata ........................................................ 130 7. ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO MAGNETICO GENERATO DA UN ELETTRODOTTO PRESSO IL POLIAMBULATORIO DI SAN GIORGIO - LIBRINO ...................................................................... 133 7.1. Inquadramento geografico ...................................................... 136 7.2. Corografia con indicazione dell’elettrodotto ................................ 137 7.3. Documentazione fotografica......................................................... 139 7.4. Rilievo geometrico descrittivo ..................................................... 141 7.5. DPA............................................................................................... 144 7.6. Acquisizione dati e costruzione curva di B................................... 152 7.7. Modello geometrico e costruzione teorica della curva di B ......... 156 7.8. Conclusioni .................................................................................... 158 8. ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO ELETTRICO E MAGNETICO GENERATI DA DUE ELETTRODOTTI PRESSO IL POLIAMBULATORIO DI SANT’AGATA LI BATTIATI.................................................................. 161 8.1. Inquadramento geografico ...................................................... 162 8.2. Corografia con indicazione dell’elettrodotto ................................ 163 8.3. Documentazione fotografica ........................................................ 165 vi INDICE 8.4. Rilievo geometrico descrittivo ..................................................... 167 8.5. DPA............................................................................................... 170 8.6. Acquisizione dati e costruzione curva di E................................... 177 8.7. Acquisizione dati e costruzione curva di B................................... 180 8.8. Conclusioni .................................................................................... 184 9. CONCLUSIONI ................................................................................ 185 187 BIBLIOGRAFIA APPENDICE 130 ANNI DI STORIA PER LA TRASMISSIONE DELL’ELETTRICITA’ vii 189 CAPITOLO 1 INTRODUZIONE INTRODUZIONE 1.1. Premessa1 Sulla Terra è da sempre presente un fondo elettromagnetico naturale, le cui sorgenti principali sono la terra stessa, l´atmosfera ed il sole, che emette radiazioni infrarossa, luce visibile e radiazione ultravioletta. Gli esseri viventi hanno da sempre convissuto con tali radiazioni, evolvendosi in modo da adattarsi ad esse, proteggersi o utilizzare al meglio questi agenti fisici. Al naturale livello di fondo si è poi aggiunto, al passo con il progresso tecnologico, un contributo sostanziale dovuto alle sorgenti legate alle attività umane. L´uso crescente delle nuove tecnologie, soprattutto nel campo delle radio telecomunicazioni, ha infatti portato, negli ultimi decenni, ad un continuo aumento della presenza di sorgenti di campi elettromagnetici (cem), rendendo la problematica dell´esposizione della popolazione a tali agenti di sempre maggiore attualità. Termini come “inquinamento elettromagnetico” o “elettrosmog”, benché usati in modo improprio, compaiono frequentemente tra le notizie riportate dai mezzi d´informazione e sono motivo di forte preoccupazione per l´opinione pubblica, sia per la rapida crescita del numero delle sorgenti, sia per l´assenza di una percezione acustica, olfattiva e visiva del fenomeno propagativo e di conoscenze certe in merito ai possibili effetti a lungo termine dei campi elettromagnetici sulla salute umana. L´ "elettrosmog" è una forma anomala di inquinamento ambientale, poiché non si ha una vera e propria "immissione" di sostanze nell´ambiente: gli agenti fisici implicati (campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici) sono presenti solo finché le sorgenti che li hanno generati rimangono accese e non danno luogo a processi di accumulo nell´ambiente. Si tratta inoltre di un fenomeno localizzato in zone più o meno ampie nell´intorno delle sorgenti, senza un´effettiva diffusione, o meglio di permanenza o di irreversibilità, su scala territoriale. Tra le principali sorgenti artificiali di campi elettromagnetici nell´ambiente vanno annoverati gli apparati per il trasporto e la 1 Siti web consultati: http://www.arpa.emr.it/pubblicazioni/cem/notizie_20.asp 1 CAPITOLO 1 INTRODUZIONE distribuzione dell´energia elettrica o elettrodotti, costituiti da linee elettriche ad altissima, alta, media e bassa tensione, da centrali di produzione e da stazioni e cabine di trasformazione dell´energia elettrica, che producono campi detti a bassa frequenza e gli impianti per radiotelecomunicazione, che generano campi ad alta frequenza e comprendono i sistemi per diffusione radio e televisiva, gli impianti per la telefonia cellulare o mobile o stazioni radio base, gli impianti di collegamento radiofonico, televisivo e per telefonia mobile e fissa (ponti radio) ed i radar. La Terra risulta quindi avvolta da un’immensa ragnatela di onde elettromagnetiche che trasportano energia di diversa intensità e diversa lunghezza d’onda che è sicuramente rappresentativo di sviluppo e di progresso , ma sul quale non possiamo fare a meno di interrogarci. 2 CAPITOLO 1 1.2. INTRODUZIONE Obiettivi I casi di studio di questo lavoro di tesi realizzato durante il periodo di stage presso l’Azienda Sanitaria Provinciale 33 di Catania – Dipartimento di prevenzione medica – U.O. di Radioprotezione, sotto la guida del Dott. Cristoforo La Mela, dirigente della rispettiva Unità Operativa (tutor aziendale) e della Prof.ssa Giuseppina Immè, docente del Master di II livello in “Monitoraggio delle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti e rischio ambientale” e professore ordinario presso l’Università degli Studi di Catania, ha come scopo di verificare se sussistano o meno le condizioni tali da giustificare interventi urgenti di bonifica dei due complessi edilizi destinati ad attività sanitarie, rispettivamente il poliambulatorio di San Giorgio – Librino ed il poliambulatorio sito nel comune di Sant’Agata li Battiati, mediante un’opportuna metodologia di calcolo e di monitoraggio dei campi elettrici E e di induzione magnetica B generati da elettrodotti. La scelta è ricaduta su questi due esempi di edilizia sanitaria, in quanto il primo caso trattato, ossia, il poliambulatorio di San Giorgio – Librino risulta essere sotto fascia di rispetto dell’elettrodotto denominato “Misterbianco – Zia Lisa 2”; l’altro caso, relativo al poliambulatorio di Sant’Agata li Battiati presenta una caratteristica in più rispetto al precedente caso, ossia l’intero lotto di terreno su cui ricade l’edificio in questione risulta essere attraversato da due elettrodotti a 150kV ovvero del gestore TERNA e del gestore delle RFI. Nel capitolo 6 descriveremo la metodologia di studio applicata ai due precedenti casi con l’obiettivo principale di verificare il rispetto dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità e la conformità con quanto stabilito dalla L.36/2001 ed il DPCM n199 08/07/2003. . 3 CAPITOLO 1 1.3. INTRODUZIONE Articolazione della tesi Il lavoro si articola in nove capitoli, compresa la presente introduzione, ed un’appendice. Nel secondo capitolo vengono richiamati i concetti base della teoria delle onde elettromagnetiche attraverso un percorso che partendo dalle teorie matematiche, quali le funzioni armoniche, l’analisi di Fourier, l’evoluzione storica riguardo le scoperte del mondo scientifico riguardo i campi elettrico, magnetico ed elettromagnetico, la teoria fisica nella quale si inseriscono le equazioni di Maxwell, ci conduce alla definizione del vettore di Poynting e quindi ai concetti di trasporto e deposito di energia delle onde elettromagnetiche nei corpi da esse incontrate e quindi con particolare riguardo al corpo umano e ai possibili effetti biologici, che risulta essere l’argomento a cui sarà dedicato il capitolo successivo. Il terzo, come anticipato, riguarda gli effetti biologici dei campi elettromagnetici, le interazioni dei campi ELF con il corpo umano alla luce sia delle teorie scientifiche più attuali e alla luce delle linee guida dell’ICNIRP. Nell’ultimo paragrafo del capitolo, si riportano le motivazioni che hanno portato lo IARC (International Agency for Research on Cancer) a classificare l’esposizione ai campi magnetici nel gruppo 2B, ossia possibilmente cancerogeni per l’uomo, ed uno stralcio di un articolo su uno studio condotto in Italia riguardo la possibilità di aumento del rischio di leucemia linfoblastica acuta in soggetti in età pediatrica che sono stati maggiormente esposti a campi magnetici generati da elettrodotti nei comuni di Modena e Reggio Emilia. Nel quarto capitolo vengono esaminate le principali normative sugli elettrodotti, considerando la prima legge risalente al R.D. 1775/33 riguardante il concetto di servitù di elettrodotto e del rapporto in termini legali amministrativi intercorrente tra il proprietario del fondo e l’ente gestore nonché del fondo stesso intermini di legge. Il D.I. n.449/88 sull’ approvazione delle norme tecniche per la progettazione, l’esecuzione e l’esercizio delle linee elettriche aeree esterne. Il D.P.C.M. 23/04/1992 che fissa i limiti massimi di esposizione, relativamente all'ambiente esterno ed abitativo, ai campi elettrico e 4 CAPITOLO 1 INTRODUZIONE magnetico generati alla frequenza industriale nominale (50Hz), successivamente abrogato dal D.P.C.M. dell’08/07/2003. La legge. n.36 del 22/02/2001 detta anche legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. Il D.P.C.M. dell’08/07/2003 che fissazione, al momento in maniera univoca, i limiti di esposizione, e i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50Hz) generati dagli elettrodotti. In fine i due decreti D. 29/05/2008 pubblicato in G.U. il 02/07/08 n.153 e il D. 29/05/2008 pubblicato in G.U. il 02/07/08 n.156, rispettivamente sull’ approvazione delle procedure di misura e valutazione dell’induzione magnetica e sull’ approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti. Nel quinto capitolo viene definito il concetto di “bonifica” di un sito urbano da campi lettrici e magnetici generati da elettrodotti ai sensi della L.36/2001 e vengono quindi indicati i possibili metodi tecnici per raggiungere l’obiettivo della bonifica. Nel sesto capitolo viene presentata la metodologia di analisi di studio applicata in generale per i siti urbani in cui sono presenti elettrodotti con lo scopo di permettere di verificare se sussistano o meno le condizioni tali da giustificare interventi urgenti di bonifica in uno dei due complessi edilizi destinati ad attività sanitarie, rispettivamente il poliambulatorio di San Giorgio – Librino ed il poliambulatorio sito nel comune di Sant’Agata li Battiati, mediante un’opportuna metodologia di calcolo e di monitoraggio dei campi elettrici E e di induzione magnetica B. Nel settimo e nell’ottavo capitolo si riportano i due casi di studio, sui quali è stata la metodologia di analisi e monitoraggio del capitolo precedente, riguardanti due siti urbani destinati ad edilizia sanitaria su cui gravano rispettivamente un elettrodotto per il caso del poliambulatorio San Giorgio-Librino e due elettrodotti disposti in parallelo per il caso del poliambulatorio di Sant’Agata li Battiati. 5 CAPITOLO 1 INTRODUZIONE Nel nono ed ultimo capitolo si riportano le conclusioni del lavoro svolto. Infine, nell’appendice, è riportato un articolo che presenta i 130 anni di storia per la trasmissione dell’elettricità. 6 CAPITOLO 2 2. RICHIAMI TEORICI RICHIAMI TEORICI 2.1. Onde elettromagnetiche e funzioni armoniche… un po’ di matematica Importanti grandezze periodiche alternate sono le funzioni armoniche sinusoidali, ad esempio: a(t) = AM sin (t + ) = AM cos (t + 1) con 1 = – /2 dove: AM = ampiezza o valore di picco della funzione armonica; = fase, valore dell’argomento della funzione seno per t=0; 1 = fase, valore dell’argomento della funzione seno per t=0; = 2f = 2/T, pulsazione della funzione armonica. Figura 1.2. Esempio di diagramma di una funzione armonica 7 (1.2) CAPITOLO 2 RICHIAMI TEORICI Le caratteristiche fondamentali che distinguono in genere un’onda e che ne determinano le proprietà sono: - Periodo, T Frequenza, f o lunghezza d’onda, ampiezza d’onda, AM Dai grafici a seguire (Figg. 1.2 e 2.2) è possibile desumere il significato fisico delle caratteristiche sopraddette e di seguito ne verranno esposti i concetti fondamentali che le caratterizzano. Figura 2.2. Lunghezza d’onda, ampiezza e frequenza in un diagramma di un’onda sinusoidale. Periodo: una grandezza a(t), funzione del tempo t, è detta periodica se assume lo stesso valore dopo un certo intervallo di tempo T, detto periodo; ovvero, quando a(t+T) = a(t). Nei casi da noi tratti il periodo si misura in secondi [s] Frequenza: indicata sia con la lettera f sia con la lettera greca è strettamente legata al concetto di periodo, infatti, la frequenza, 8 CAPITOLO 2 RICHIAMI TEORICI rappresenta il numero di oscillazioni effettuate dall’onda in un secondo (unità di tempo), che si misura in Hertz [Hz=s-1] e vale la seguente relazione: f = 1/T [Hz] (2.2) Lunghezza d’onda: indicata con la lettera greca (lambda), rappresenta, fissato il tempo t, la distanza percorsa dall’onda durante un tempo di oscillazione e corrisponde alla distanza tra due massimi o due minimi dell’onda, questa viene misurata in metri [m] e vale, posto c la velocità della luce nel vuoto e f la frequenza, la seguente relazione: = c/f [m] (3.2) Ampiezza o valore di picco di un onda, indicato con AM, si intende il valore massimo che viene raggiunto dall’oscillazione in un determinato tempo di osservazione e si misura in metri [m]. Inoltre, come verrà mostrato a seguire, al concetto di ampiezza è strettamente associato quello di intensità. La funzione periodica a(t) può essere rappresentata dal valore medio a0. Il valore medio è dato dalla somma delle diverse variazioni di a in funzione del tempo, divisa per il tempo durante il quale la somma viene eseguita. Così possiamo scrivere la seguente relazione che rappresenta il valor medio della funzione periodica sinusoidale nel periodo T: ଵ ் ܽ ൌ ܽሺݐሻ݀ݐ ் (4.2) Il prodotto a0T è uguale all’area compresa fra il grafico di a(t) e l’asse delle ascisse, nell’intervallo di tempo T. Il valor medio così trovato, per come rappresentato nei due grafici a seguire (Figg. 3.2 e 4.2), potrà essere diverso da zero o anche uguale a zero, allora in questo caso, la grandezza è detta alternata. 9 CAPITOLO 2 RICHIAMI TEORICI Figura 3.2. valore medio a0 della funzione a(t) diverso da zero. Figura 4.2. valore medio a0 della funzione a(t) uguale a zero. Ma il valore che meglio esprime e rappresenta il contenuto energetico dell’onda di una grandezza periodica a(t) è A il valore efficace (RMS: Root Mean Square), definito dalla relazione seguente: ଵ ் ܣൌ ට ܽଶ ሺݐሻ݀ݐ ் 10 (5.2) CAPITOLO 2 RICHIAMI TEORICI Con ovvio significato dei simboli, dalla (5.2) A è il valore efficace di una data grandezza variabile nel tempo a(t) è una quantità il cui quadrato è uguale al valor medio del quadrato di a(t). 2.1.2. Concetto di analisi e di sintesi: Analisi di Fourier In base al teorema di Fourier ogni grandezza periodica a(t) di periodo T e frequenza f=1/T, può essere sviluppata come somma di funzioni sinusoidali (in generale, in numero infinito), ciascuna caratterizzata da una frequenza multipla della frequenza f (frequenza fondamentale), secondo l’espressione: ܽሺݐሻ ൌ ܣ σ ܣ ሺ݊߱ ݐ ߶ ሻ Figura 5.2. Forma d’onda risultante, fondamentale e le armoniche 11 (6.2) CAPITOLO 2 RICHIAMI TEORICI dove Ao è il valor medio di a(t). La funzione sinusoidale con n = 1 ha frequenza f = 1/T ed è detta la prima armonica o componente fondamentale di a(t), mentre quelle con n = 2, 3,.. sono dette le componenti armoniche (2a, 3a,.. ) o, semplicemente, le armoniche di a(t) e hanno frequenze multiple della fondamentale (2f, 3f,… ). E’ quindi possibile ricavare lo spettro di qualsiasi funzione periodica, attraverso il processo di analisi. Il metodo e' reversibile e consente di ricomporre il segnale a partire dalla serie di sinusoidi, attraverso il processo di sintesi. Effettuare l’analisi in frequenza significa partire da una rappresentazione della forma d’onda, e arrivare a definire lo spettro di frequenza. Figura 6.2. Nel primo grafico è illustrato il concetto di “sintesi” che consente di ricomporre il segnale (onda blu) a partire da una serie di onde sinusoidali. Nel secondo grafico, viceversa, è illustrato il concetto di “analisi”. Si può notare, come illustrato precedentemente (Fig. 6.2), che il grafico sia di tipo armonico, in quanto le frequenze sono equispaziate ovvero, sono tutte in rapporto armonico con la fondamentale, infatti sono presenti le frequenze: .1f0, .2f0, .3f0. Questo tipo di spettro dà luogo a 12 CAPITOLO 2 RICHIAMI TEORICI un’onda periodica, è infatti ben visibile la ripetizione della forma d’onda. Le componenti possono però essere in rapporti non armonici, (Fig. 7.2) e questo lo si può notare dal fatto che le frequenze non sono più equispaziate, e i rapporti di frequenza con la più bassa non sono interi. L’onda risultante non è quindi periodica, e infatti nella rappresentazione dell’onda non si notano periodicità. Figura 7.2. Grafico di un’onda non periodica 13 CAPITOLO 2 RICHIAMI TEORICI 2.2. Onde elettromagnetiche ed equazioni di Maxwell… un po’ di storia2 Lo sviluppo delle’elettromagnetismo come scienza secondo gli schemi che intendiamo oggi è assai recente. Seppur solo a partire dal XVIII si incominciano a studiare i fenomeni dell’elettrostatica della magnetostatica solo nell’Ottocento si riesce a giungere ad una formulazione teorica dei fenomeni elettromagnetici. Ma nella storia dell’umanità, certi fenomeni dovuti alle cariche elettriche e/o ai dipoli magnetici, hanno attratto le attenzioni di grandi uomini che hanno contribuito certamente alla magnifica teoria di sintesi che Maxwell enunciò riguardo l’elettromagnetismo. Ricordiamo in particolare, senza alcuna pretesa di citare tutti: - 600 a.c. Talete di Mileto descrive le proprietà dell’ambra che - - attrae pezzetti di piume quando viene strofinata con un panno, e del magnete che ha la capacità di attrarre il ferro. 1200 Pierre de Maricourt 3‹marikùur›, scienziato francese, maestro di Ruggero Bacone. Studiò i fenomeni fondamentali del magnetismo, riconoscendo l'esistenza di poli magnetici Sud e Nord inseparabili. Scrisse, nel 1269, un trattato epistolare sul magnete (De magnete), stampato per la prima volta nel 1558: si tratta di un documento molto importante per la storia delle conoscenze magnetiche nel Medioevo. 1600 William Gilbert: osserva che altre sostanze, come lo zolfo, il vetro, la resina, ecc. si comportano come l'ambra quando vengono strofinate (Gilbert usa il nome latino electrum per l'ambra e chiama electrica le altre sostanze che si comportano come l'ambra). Inoltre Gilbert introduce una distinzione tra 2 Siti web consultati: http://wwwusers.ts.infn.it/~milotti/Didattica/Fisica3Matematica/Introduzione%20storica.pdf http://www.fondazionetonolini.org/files/leOndeElettromagnetiche.pdf 3 Sito web consultato: http://www.treccani.it/enciclopedia/pierre-de-maricourt/ 15 CAPITOLO 2 - - - RICHIAMI TEORICI l'ambra – che attrae solo quando viene strofinata – e la magnetite – che invece attrae il ferro senza che sia necessaria alcuna azione meccanica. Tale distinzione tra fenomeni elettrici e magnetici sopravvive fino alla metà del 19° secolo. Nella sua opera fondamentale, il "de Magnete", Gilbert scrive che poli magnetici opposti si attraggono mentre poli omologhi si respingono, mostra come evidenziare un campo magnetico per mezzo della limatura di ferro ed infine dimostra – con l'aiuto di un magnete sagomato a forma di sfera – che la terra si comporta come un grande magnete. Gilbert costruì anche il primo strumento rivelatore di elettricità, costituito da un sottile ago su un perno, che si muoveva come una bussola. 1660 Otto von Guericke costruisce la prima macchina elettrostatica. 1665 Robert Hooke studia le figure di interferenza prodotte da pellicole sottili. 1690 Huygens formula matematicamente la teoria ondulatoria della luce. 1729 Stephen Gray introdusse il concetto di sostanze isolanti e conduttrici. 1745 E. von Kleist e A. Cunaeus inventano indipendentemente la bottiglia di Leida, una primitiva forma di condensatore elettrico 1746 Benjamin Franklin inizia il suo studio dell'elettricità e propone l'idea che l'elettricità sia un fluido che può passare da una parte all'altra dei corpi. Secondo Franklin la presenza di questo fluido produce una carica positiva, e la sua assenza una carica negativa. Franklin suppone che nel suo passaggio da una parte all'altra di un corpo il fluido si conservi. 1750 Franklin dimostra che i fulmini sono un fenomeno elettrico facendo volare un aquilone trattenuto da un filo metallico durante un temporale, e osservando le piccole scariche elettriche in prossimità dell'estremità inferiore del filo di seta in grado di condurre l'elettricità fino ad una chiave metallica sospesa usata per caricare una bottiglia di Leida. 1775 Alessandro Volta inventa l’elettrofero 1780 Luigi Galvani scopre gli effetti dell'elettricità sulla muscolatura di una rana. 16 CAPITOLO 2 - - - RICHIAMI TEORICI 1782 A.Volta scopre la relazione tra capacità di un condensatore, carica e tensione : Q=CV. 1789 Charles Augustin de Coulomb effettua misure precise e conferma la legge del quadrato della distanza egli è considerato il fondatore della teoria matematica dell'elettricità e del magnetismo: l'unità di misura della carica elettrica, il coulomb, fa riferimento al suo nome. 1800 Alessandro Volta pubblica una memoria nella quale annuncia l'invenzione della pila. Per la prima volta è disponibile una sorgente di corrente, e questa invenzione dà il via al progresso in elettrodinamica. 1801 Thomas Young dimostra il "principio di interferenza", lo utilizza per spiegare i colori che appaiono sulle pellicole sottili e calcola le lunghezze d'onda associate a vari colori. 1808 Étienne Louis Malus scopre la polarizzazione della luce. 1810-20 Fresnel e Arago esplorano il comportamento della luce polarizzata e scoprono che la luce è assimilabile ad un'onda polarizzata trasversalmente. 1819 Hans Christian Oersted scopre che una corrente elettrica produce un campo magnetico e riesce a spostare l'ago di una bussola. 1820 André-Marie Ampère dimostra la completa equivalenza tra un magnete e una spira percorsa da corrente. 1825 W. Sturgeon inventa l'elettromagnete: diventa così possibile produrre un'azione meccanica a distanza per mezzo di una corrente elettrica. 1827 W. Sturgeon inventa l'elettromagnete: diventa così possibile produrre un'azione meccanica a distanza per mezzo di una corrente elettrica. 1831 Faraday, Neumann e Lenz formulano la legge sull’induzione. 1834 Heinrich Lenz riesce a precisare il verso in cui scorre la corrente prodotta da un campo magnetico variabile. 1840 James Prescott Joule scopre gli effetti termici della corrente elettrica. 1845 Faraday scopre che la direzione di polarizzazione di un fascio di luce che attraversa un mezzo può venire alterata da un 17 CAPITOLO 2 - RICHIAMI TEORICI campo magnetico, e in questo modo stabilisce un collegamento diretto tra elettromagnetismo e luce. 1851 Joseph Henry suggerisce l'esistenza di onde elettromagnetiche sulla base di esperienze da lui effettuate con scariche elettriche già nel 1842. 1861-65 James Clerk Maxwell utilizza i risultati di Ampere, Faraday ed Henry, unifica le leggi dell'elettromagnetismo e deduce l'esistenza delle onde elettromagnetiche. Introdusse i seguenti concetti di campo: “Il campo elettromagnetico è quella parte di spazio che contiene e circonda i corpi in condizioni elettriche e magnetiche.” … “L’energia dei fenomeni elettromagnetici risiede nel campo elettromagnetico, nello spazio circondante i corpi elettrizzati e magnetizzati.” “La materia ponderabile non è indispensabile all’esistenza delle linee di forza” - - 1888 Il fisico tedesco Heinrich Rudolf Hertz (1857 - 1894) riuscì a generare onde elettromagnetiche e a verificare le previsioni teoriche di Maxwell. Con questi strumenti Hertz poté misurare la lunghezza d'onda della radiazione elettromagnetica, dimostrandone la natura ondulatoria. 1895 Wilhelm K. Röngten scopre i raggi X. 1895 Marconi Inventa il sistema antenna-terra; arrivando a coprire la distanza di 2400 m. 1897 Joseph John Thomson scopre gli elettroni 1900 Max Karl Ernest Ludwig Planck introduce la teoria dei quanti 1901 Vengono ricevuti i primi segnali attraverso l'Atlantico, da Poldhu a St.John's (Terranova) 3400km 1905 Albert Einstein utilizza le idee di Planck e spiega l'effetto fotoelettrico. … 18 CAPITOLO 2 RICHIAMI TEORICI Sono ben 25 secoli di ricerche dalle prime osservazioni fenomenologiche (Talete, VI secolo a.C.) alla formalizzazione teorica (Maxwell 1865), alla estensione relativistica (Einstein, 1965) e a quella quantistica (Dirac) . L'elettromagnetismo rappresenta nel suo insieme, uno dei massimi raggiungimenti della mente umana: teoria di grande eleganza, grande forza di sintesi grande capacità di predizione applicazioni in tutti i settori tecnologici. 19 CAPITOLO 2 RICHIAMI TEORICI 2.3. Caratteristiche del campo elettrico E e del campo magnetico H In questo paragrafo, prima di affrontare la parte prettamente teorica delle equazioni di Maxwell, si presenteranno i concetti, le definizioni e le caratteristiche fisico-naturali del campo elettico e del campo magnetico. Le onde elettromagnetiche sono il fenomeno fisico attraverso il quale l’energia elettromagnetica può trasferirsi da luogo a luogo per propagazione. Tale fenomeno di trasferimento di energia, che avviene lungo la direzione di propagazione, può avvenire nello spazio libero (via etere) oppure può essere confinato e facilitato utilizzando appropriate linee di trasmissione come guide d’onda, cavi coassiali, ecc… Le onde elettromagnetiche, sono fenomeni oscillatori, generalmente di tipo sinusoidale, e sono costituite da due grandezze che variano periodicamente nel tempo: il campo elettrico E ed il campo magnetico H. Brevemente riassumiamo i concetti di campo elettrico e magnetico [1] [2]: - Il campo elettrico E si definisce come una proprietà o perturbazione dello spazio, prodotta dalla presenza di cariche elettriche, positive o negative. Tale perturbazione si può verificare constatando che ponendo una carica elettrica nella regione perturbata questo risulta soggetto ad una forza. L´intensità del campo elettrico si misura in Volt per metro (V/m). Qualsiasi conduttore elettrico produce un campo elettrico associato, che esiste anche quando nel conduttore non scorre alcuna corrente. Più alta è la tensione, più intenso è il campo ad una certa distanza dal conduttore; mentre per una data tensione l´intensità diminuisce al crescere della distanza. Conduttori come i metalli, i materiali edili e gli alberi hanno proprietà schermanti. Quindi i campi elettrici prodotti all’esterno delle linee ad alta tensione sono attenuati dalle 20 CAPITOLO 2 RICHIAMI TEORICI pareti, dagli edifici e dagli alberi, quando ad esempio, gli elettrodotti sono interrati, il campo elettrico in superficie è a malapena misurabile. - Il campo magnetico H può essere definito come una proprietà o perturbazione dello spazio prodotta dal movimento delle cariche elettriche ossia dalla presenza di correnti elettriche oppure da magneti permanenti (calamite). Tale perturbazione si può verificare constatando che ponendo un corpo magnetizzato nella regione perturbata, questo risulta soggetto ad una forza. L´intensità del campo magnetico si esprime in Ampère per metro (A/m), anche se solitamente si preferisce riferirsi ad una grandezza correlata, la densità di flusso magnetico o induzione magnetica B, misurata in microtesla (μT). Il campo magnetico viene generato soltanto quando viene acceso un apparecchio elettrico e quindi scorre corrente. La sua intensità dipende proporzionalmente dall´intensità della corrente elettrica. I campi magnetici sono più intensi in prossimità della sorgente e diminuiscono rapidamente all´aumentare della distanza, inoltre non sono schermati dai materiali comuni, come le pareti degli edifici. Nella successiva tabella cercheremo di schematizzare le caratteristiche peculiari dei campi elettrici e magnetici: 21 CAPITOLO 2 Campi Elettrici I C.E. derivano da una differenza di potenziale o tensione La loro intensità si misura inV/m RICHIAMI TEORICI Campi Magnetici I C.M. derivano dalla corrente elettrica La loro intensità si misura in A/m. Anche se più in generale viene usata B induzione magnetica misurata in T (Tesla) Un campo elettrico può I campi magnetici esistono solo quando essere presente anche se un vi è circolazione di corrente. apparecchio è spento L’intensità del campo L’intensità del campo magnetico elettrico diminuisce con la diminuisce con la distanza dalla sorgente distanza dalla sorgente La maggior parte dei I campi magnetici non sono schermati materiali scherma in qualche dalla maggior parte dei materiali. misura i campi elettrici. Tabella 2.I Differenze ed analogie tra i campi E e H (fonte O.M.S.) 22 CAPITOLO 2 RICHIAMI TEORICI 2.4. Equazioni di Maxwell ed onde elettromagnetiche [3] “La spesso menzionata 'armonia prestabilita' tra ciò che è matematicamente interessante e ciò che è fisicamente importante si incontra ad ogni passo e conferisce un'attrazione estetica - mi piacerebbe dire metafisica - al nostro soggetto" Arnold Sommerfield L’equazione differenziale risultante dalle modifiche che Maxwell apportò al teorema di Ampère: ۰ ൌ ߤ ቀ ܒ ߝ డ۳ డ௧ ቁ (7.2) Ovvero l’aggiunta del termine 00 ߲E/߲t che fu originariamente suggerita proprio da Maxwell per rispettare la legge di conservazione della carica elettrica in condizioni non stazionarie. Questa relazione così scritta rappresenta una delle equazioni di Maxwell e dice che ad ogni campo elettrico variabile nel tempo è sempre associato un campo magnetico. Insieme alle seguenti tre equazioni differenziali: ݐݎ۳ ൌ െ డ۰ డ௧ (8.2) che esprime in forma differenziale la legge di Faraday dell’induzione elettromagnetica e che costituisce un’altra delle equazioni di Maxwell, tale relazione dice che nelle regioni di spazio dove esiste un campo 23 CAPITOLO 2 RICHIAMI TEORICI magnetico variabile col tempo esiste necessariamente un campo elettrico non conservativo. ۳ ൌ ய கబ (9.2) Questa relazione esprime il teorema di Gauss in forma differenziale, costituisce anche essa una delle equazioni fondamentali dell’elettromagnetismo di Maxwell, e dice che la divergenza di E in un punto è uguale alla densità volumetrica di carica in quel punto divisa per 0 ed è valida per un campo elettrico qualsiasi anche non statico. Infine, anche la seguente la relazione fa parte delle equazioni di Maxwell, ovvero: ۰ ൌ Ͳ (10.2) In particolare, tutti i campi vettoriali che hanno tale proprietà, cioè divergenza nulla in tutti i punti dello spazio, sono chiamati campi solenoidali. Ancora da questa relazione è possibile dire che il flusso magnetico concatenato ad una linea chiusa è indipendente dalla particolare superficie avente come contorno. Tutte le relazioni soprascritte, riassumono le relazioni tra i campi vettoriali E e B , la densità complessiva Ԓ della carica elettrica e la densità complessiva di corrente j , queste furono poste da Maxwell alla base di una teoria coerente riguardante l’elettromagnetismo e per tali ragioni sono note col nome di equazioni di Maxwell. Vediamo di ricavare alcune proprietà delle onde elettromagnetiche proprio a partire dalle equazioni di Maxwell, in particolare questo ci porterà a studiare le soluzioni delle equazioni di Maxwell in una regione dello spazio vuoto, quindi non contenente né cariche né correnti elettriche. In queste condizioni le soluzioni che se ne derivano sotto tali condizioni possono essere considerate come rappresentative di onde elettromagnetiche che nel vuoto si propagano con la velocità c della luce. Tuttavia, queste rimasero delle ipotesi, e 24 CAPITOLO 2 RICHIAMI TEORICI dovettero passare più di vent’anni prima che Heinrich Hertz, nel 1888, potesse stabilire su una base sperimentale precisa l’esistenza delle onde elettromagnetiche e confermare direttamente con delle esperienze di laboratorio le previsioni teoriche di Maxwell. Hertz stesso, osservò, successivamente, i fenomeni della riflessione, rifrazione e diffrazione di tali onde e poté constatare la completa similitudine tra le proprietà delle onde elettromagnetiche e le proprietà delle radiazioni luminose. Le equazioni di Maxwell nel vuoto assumono la seguente forma: ۰ ൌ ߝ ߤ ۳ ൌ െ డ۳ డ௧ డ۰ (11.2) (12.2) డ௧ ۳ ൌ Ͳ (13.2) ۰ ൌ Ͳ (14.2) Dalla prima equazione segue che a un campo elettrico variabile nel tempo è sempre associato un campo magnetico e viceversa per la seconda delle equazioni associato ad un campo magnetico variabile nel tempo c’è sempre un campo elettrico. Per determinare, adesso, le soluzioni non statiche delle equazioni sopra scritte sarà conveniente ricavare le equazioni soddisfatte in generale da E e da B nel vuoto. Dalla seconda delle equazioni si ha: ሺ۳ሻ ൌ െ డ۰ డ௧ డ ൌ െ ሺ۰ሻ డ௧ (15.2) se si usa la seguente identità, ossia: ሺ۳ሻ ൌ ሺ۳ሻ െ ଶ ۳ 25 (16.2) CAPITOLO 2 RICHIAMI TEORICI per la terza delle equazioni di Maxwell ovvero div E = 0 dopo opportuni sostituzioni si ottiene la seguente relazione: ଵ డమ ۳ మ డమ ۳ ൌ ߝ ߤ డ௧ మ డ௧ మ ൌ ଶ ۳ (17.2) Tale relazione si può scrivere anche in coordinate cartesiane assumendo la seguente forma: ଵ డమ ۳ డమ۳ డమ۳ డమ۳ డ௫ డ௬ డ௭ మ మ డ௧ మ െ మെ మ െ ൌͲ (18.2) Da queste due ultime relazioni è possibile ricavare la costante: ଵ ܿ ൌ (19.2) ඥఌబ ఓబ che altro non è che il modulo della velocità dell’onda lungo la sua direzione di propagazione e tale velocità viene identificata con la velocità della luce nel vuoto pari a 299 792 458 m/s. Ritornando alle equazioni differenziali precedenti, come abbiamo fatto per il campo E, è possibile determinare anche per B un’equazione analoga: ଵ డమ ۰ మ డ௧ మ ൌ ଶ ۰ (20.2) anche questa relazione, come fatto in precedenza per E, può essere scritta in coordinate cartesiane nella seguente forma: ଵ డమ ۰ మ డ௧ మ െ డమ ۰ డమ۰ డమ ۰ డ௫ డ௬ డ௭ మ మ െ మ െ ൌͲ (21.2) Queste due equazioni scritte in forma cartesiana altro non sono che un insieme di sei equazioni differenziali nelle incognite Ex , Ey , Ez , 26 CAPITOLO 2 RICHIAMI TEORICI Bx , By , Bz e descrivono la propagazione nel vuoto delle onde elettromagnetiche. Per determinare una particolare soluzione, ovviamente non statica, possiamo considerare una soluzione, che in un arbitrario istante, assuma lo stesso valore in tutti i punti di un qualunque piano perpendicolare ad un dato asse, che possiamo assumere, come asse x del sistema di riferimento usato: in una tale situazione i vettori E e B non devono dipendere dalle coordinate y e z ma soltanto dal tempo e dalla coordinata x. Sotto queste condizioni sia E sia B sono funzioni solo di x e di t e la soluzione delle equazioni di Maxwell rappresenta un’onda elettromagnetica piana perpendicolare all’asse delle x perché a qualunque istante E e B hanno gli stessi valori in tutti i punti di ogni piano perpendicolare all’asse x. Inoltre, l’onda risulta essere trasversale perché sia il campo elettrico sia il campo magnetico in ogni punto dello spazio variano col tempo ma si mantengono sempre perpendicolari all’asse x , cioè alla direzione di propagazione. In generale, l’onda in questione, è costituita da due onde che si propagano in versi opposti lungo l’asse x con modulo della velocità, come trovato in precedenza, pari a c ovvero la velocità di propagazione della luce nel vuoto (19.2) Detto I il versore dell’asse x insieme ai campi E e B formano una terna ortogonale levogira. Il vettore E×B è diretto nel verso in cui si propaga l’onda e tra i moduli dei campi E e B , punto per punto e in qualunque istante vale la relazione: ȁ۳ȁ ൌ ܿ ȁ۰ȁ (22.2) Un’onda piana si dice polarizzata linearmente quando il campo elettrico E i ogni punto dello spazio varia col tempo mantenendosi però sempre parallelo a una stessa direzione sotto tale condizione i vettori E e B sono costantemente diretti secondo due direzioni fisse, perpendicolari tra di loro e alla direzione di propagazione dell’onda. 27 CAPITOLO 2 RICHIAMI TEORICI In pratica, uno dei casi più importanti di un’onda piana polarizzata linearmente è quello in cui la funzione f è sinusoidale (si ricordi che grazie al teorema di Fourier, qualunque funzione f periodica può essere rappresentata come somma di onde sinusoidali) la si può esprimere come somma di onde sinusoidali e si ha allora un’onda monocromatica caratterizzata dalle seguenti equazioni: ۳ ൌ ۳ ሺ݇ ݔെ ܿݐሻ ൜ ۰ ൌ ۰ ሺ݇ ݔെ ܿݐሻ (23.2) In questo caso la funzione f sinusoidale: ݂ሺ ݔെ ܿݐሻ (24.2) Altro non è che un’onda progressiva che si propaga con velocità c nella direzione e nel verso positivo dell’asse delle x e che mantiene inalterata la sua forma traslandosi di un tratto d=ct verso destra. Ritornando al sistema di equazioni precedenti si ha che i vettori costanti E0 e B0 sono perpendicolari tra di loro e all’asse x , direzione lungo la quale si propaga l’onda; inoltre, per quanto già detto, vale: E0 = cB0 (25.2) La quantità k viene chiamata numero d’onda , mentre ߣ ൌ ଶగ (26.2) È la lunghezza d’onda: fissato t, rappresenta la distanza tra due massimi successivi dell’onda. La funzione sinusoidale: ሺ݇ ݔെ ܿݐሻ 28 (27.2) CAPITOLO 2 RICHIAMI TEORICI Può scriversi in una delle forme seguenti: ଶ ሺ ݔെ ܿݐሻ (28.2) ௫ െ ߱ ቀ ݐെ ቁ (29.2) Dove si è usato il fatto che l’onda si propaga con velocità c e quindi, in particolare, risulta che: ଶగ ఒ ் ߱ ൌ ʹߨ ൌ ʹߨߥ ൌ (30.2) In quest’ultima relazione e T rappresentano la frequenza (indicata come già detto anche con la lettera f ) ed il periodo dell’onda e rappresenta la pulsazione dell’onda. Come conseguenza delle equazioni di Maxwell per un’onda elettromagnetica armonica che si propaga nel vuoto campo elettrico e campo magnetico sono sempre in fase tra loro e quindi il campo magnetico B possiede la stessa pulsazione e lo stesso numero d’onda del campo elettrico E. 29 CAPITOLO 2 RICHIAMI TEORICI 2.4.1 Vettore di Poynting: trasporto di Energia e Densità di potenza Consideriamo le seguenti affermazioni: - Se una regione dello spazio è sede di un campo elettrostatico si ha una densità di energia potenziale associata al campo data dalla seguente relazione, essendo D vettore induzione elettrica ed E il vettore campo elettrico: ଵ ݑൌ ۲ ȉ ۳ ଶ - Ad ogni punto dello spazio sede di un campo magnetico resta associata una densità di energia data dalla seguente relazione, essendo H vettore induzione magnetica e B il vettore campo magnetico: ଵ ݑൌ ۶ ȉ ۰ ଶ - (31.2) (32.2) Quando in una regione dello spazio è presente sia un campo elettrico sia un campo magnetico, la densità di energia elettromagnetica è: ଵ ଵ ଶ ଶ ݑൌ ۲ ȉ ۳ ۶ ȉ ۰ (33.2) Tale relazione che esprime la densità di energia elettromagnetica ha validità generale, ossia è valida sia per campi statici, sia per i campi elettrici e magnetici variabili nel tempo. Considerando il campo elettromagnetico nel vuoto, poiché: ۲ ൌ ɂ ۳ 30 (34.2) CAPITOLO 2 RICHIAMI TEORICI e ۰ ൌ ρ ۶ (35.2) La densità di energia u la si può scrivere nella seguente forma: ଵ ଵ ଶ ଶఓబ ݑൌ ߝ ܧଶ ܤଶ (36.2) Se consideriamo il caso di onde piane propagantesi nel verso positivo dell’asse delle x e ricordando la (19.2) e la (22.2): Allora la densità di energia magnetica è uguale a quella di energia elettrica ed in considerazione di quanto scritto sopra possiamo scrivere: ݑൌ ߝ ܧଶ (37.2) L’onda si sposta con velocità c ed anche l’energia ad essa associata si sposta con la stessa velocità; poiché nel tempo dt l’onda si sposta di un tratto cdt , l’energia che in tale tempo attraversa una superficie S perpendicolare alla direzione di propagazione dell’onda è l’energia uScdt contenuta nel volume di base S e altezza cdt. L’energia che nell’unità di tempo attraversa una superficie unitaria risulta quindi: ܫൌ ௨ௌୢ௧ ௌୢ௧ ൌ ܿݑ (37.2) Definiamo così l’irradianza I di un’onda elettromagnetica come l’energia che attraversa nell’unità di tempo una superficie unitaria disposta perpendicolarmente alla direzione di propagazione dell’onda. Nel caso di un’onda piana unidirezionale è: ܫൌ ܿ ݑൌ ܿߝ ܧଶ ൌ 31 ாమ (38.2) CAPITOLO 2 RICHIAMI TEORICI Dove si posto ఓ ܼ ൌ ට బ ൌ ͵Ǥπ ఌ (39.2) బ Quantità alla quale si da il nome di impedenza nel vuoto. L’onda che si propaga nella direzione e nel verso del vettore E×B, risulta avere, inoltre, il modulo di E×B e per tanto vale la seguente relazione: ଵ ଵ మ ఌబ ȁ۳ ൈ ۰ȁ ൌ ܤܧൌ ܧଶ ൌ ܫൌ ߤ ܫ (40.2) Per tanto, sono valide le seguenti relazioni: ܫൌ ܪܧൌ ଵ ఓబ ܤܧ (41.2) Di conseguenza, il flusso di energia, ovvero la densità di corrente energetica, può essere descritto per mezzo del vettore S, introdotto da John Henry Poynting, nelle seguenti forme: ܁ൌ۳ൈ۶ ܁ൌ ଵ ఓబ ۳ൈ۰ (42.2) (43.2) S è il vettore di Poynting , l’unità di misura per S è W/m2 . Per un’onda sinusoidale E e H variano sinusoidalmente col tempo: il valore medio del flusso di energia mediando S su di un intero periodo ed è uguale: ܵ ൌ ܿߝ ாబమ ଶ Dove E0 indica l’ampiezza del campo elettrico. ad esempio, gli 32 (44.2) CAPITOLO 2 RICHIAMI TEORICI 2.5. Le sezioni NIR e IR dello spettro elettromagnetico La caratteristica fondamentale che distingue i vari campi elettromagnetici e ne determina le proprietà è la frequenza , che si misura in Hertz (Hz) e che rappresenta il numero di oscillazioni effettuate dall’onda in un secondo (unità di tempo). Strettamente connessa con la frequenza è la lunghezza d’onda che rappresenta la distanza percorsa dall’onda durante un tempo di oscillazione e corrisponde alla distanza tra due massimi o due minimi dell’onda, come già esposto nei paragrafi precedenti. Queste due grandezze , oltre ad essere tra loro legate, sono a loro volta connesse con l’ energia trasportata dall’onda : l’energia associata alla radiazione elettromagnetica è infatti direttamente proporzionale alla frequenza dell’onda stessa. Quando un’onda elettromagnetica incontra un ostacolo penetra nella materia depositando la propria energia e ciò produce una serie di effetti che variano a seconda della frequenza. Sulla base di questo lo spettro elettromagnetico, (Fig. 8.2) viene suddiviso in due sezioni e rispettivamente: Figura 8.2. Sezioni NIR (Non Ionizing Radiation) e IR (Ionizing Radiation) dello spettro elettromagnetico 33 CAPITOLO 2 RICHIAMI TEORICI - Radiazioni Ionizzanti (IR) le cui radiazioni elettromagnetiche possono alterare i legami chimici delle molecole organiche in quanto dotati di un’energia sufficiente per ionizzare atomi e molecole, e coprono la parte dello spettro dalla luce ultravioletta ai raggi gamma ed hanno frequenze superiori ai 10 milioni di Hz. - Radiazioni Non Ionizzanti (NIR), le cui radiazioni non trasportano un quantitativo di energia sufficiente a produrre la rottura dei legami chimici e quindi a produrre ionizzazione. Le NIR oggetto della nostra attenzione in quanto sorgenti di CEM sono quelle aventi frequenze che vanno da 0 a 300 GHz e che possono a loro volta essere suddivise in: - ELF campi elettrici e magnetici a frequenze estremamente basse RF radiofrequenze MO microonde. Ricordando la relazione che lega tra di loro lunghezza d’onda (m) e la frequenza f (Hz) vale la seguente relazione definita come = c/f dove c è la velocità della luce nel vuoto (300.000 km/s), f = frequenza (in kHz), quindi minore è la frequenza, più grande sarà la lunghezza d’onda, così possiamo facilmente costruire la seguente tabella (2.II): 34 CAPITOLO 2 RICHIAMI TEORICI Denominazione frequenze estremamente basse Radiofrequenze: freq. basse Radiofrequenze: medie freq. “ R.F.: alte frequenze R.F.: frequenze altissime Microonde: onde decimetriche “ Microonde: onde centimetriche Sigla Frequenza ELF 50 Hz LF 100 kHz MF 300 kHz MF 1 MHz HF 10 MHz VHF 100 MHz UHF 300 MHz UHF 1 GHz SHF 3 GHz Lunghezza d’onda 6000 km 1 km 300 m 100 m 30 m 3m 1m 30 cm 10 cm Tabella 2.II Lunghezza d’onda associata alle frequenze e alle rispettive denominazioni. Nel nostro caso di studio affronteremo i campi elettrici ed i campi magnetici prodotti da elettrodotti con frequenza stabilita di 50 Hz. In questo caso tutte le misure che andremo ad eseguire in prossimità dei tralicci dei conduttori risulteranno avere una distanza d< 2 e per tale ragione siamo nella condizione di campo vicino. In tale condizione campo elettrico e campo magnetico assumono rapporti variabili con la distanza, ovvero costituiscono due grandezze indipendenti e per tale ragione quando si eseguono le misure bisognerà misurare separatamente il campo elettrico ed il campo magnetico. 35 CAPITOLO 3 EFFETTI BIOLOGICI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI 3. EFFETTI BIOLOGICI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI Il corpo umano è costituito da circa il 65% di acqua, la quale ha un’alta densità di cariche elettriche libere. Le onde magnetiche che penetrano all’interno di un tessuto interagiscono con esso trasferendogli energia. Anche se questo tipo di radiazioni sono non ionizzanti (NIR) e per tanto non provocano la ionizzazione della materia, possono avere, però, altri effetti biologici come: - riscaldamento dei tessuti, alterazione delle reazioni chimiche, induzioni di correnti elettriche nei tessuti e nelle cellule (con possibilità di indurre neoplasie e leucemie). Queste alterazione del normale funzionamento del corpo umano sono normalmente compensate dalle difese del corpo stesso: quando , però, il sistema biologico non riesce più ad attuare tale compensazione si ha un danno per la salute e tale danno può essere irreversibile. Le radiazioni non ionizzanti ad alta frequenza sono responsabili dei fenomeni di riscaldamento dei tessuti, per l’ incrementata agitazione dei dipoli elettrici e magnetici, ed in genere si può avere inoltre, un effetto di stimolazione di cellule muscolari e nervose. Ancora, altri disturbi di tipo non termico, associabili alle radiazioni NIR ad alta frequenza sono: cefalea, astenia, irritabilità, insonnia, alterazioni del ritmo cardiaco. Per quanto riguarda la bassa frequenza, l’azione indotta dal campo elettrico è quasi nulla alle correnti circolanti tipicamente all’interno delle abitazioni. L’induzione magnetica penetra facilmente il corpo umano e può alterare l’equilibrio cellulare quando i valori di campo superano le densità di corrente comparabili con quelle endogene del corpo. 37 CAPITOLO 3 EFFETTI BIOLOGICI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI La valutazione dei rischi sanitari dei campi elettromagnetici è un processo estremamente complesso, sia per il grande numero di pubblicazioni scientifiche molto eterogenee e quasi sempre non esaustive che afferiscono alla tematica, sia per il carattere multidisciplinare della tematica stessa. Rispetto alle valutazioni di singoli ricercatori o di gruppi specialistici (ad esempio di biologi, o fisici, o epidemiologi), che pure abbondano in letteratura, assumono quindi particolare rilevanza le valutazioni espresse da commissioni e gruppi di lavoro interdisciplinari, sia perché un´analisi collettiva consente di confrontare e contemperare giudizi che altrimenti comporterebbero inevitabilmente un notevole grado di soggettività, sia perché in queste sedi collegiali confluiscono competenze diverse, come quelle biologiche, mediche, epidemiologiche, fisiche e tecnologiche. Gruppi di studio sono stati costituiti da diversi governi nazionali e organizzazioni internazionali; tra queste ultime rivestono particolare importanza l´Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e la Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti (ICNIRP). Quest´ultima ha emanato nel 1998 delle linee guida per la protezione dei lavoratori e della popolazione dall´esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici nell´intervallo di frequenze tra 0 Hz (campi statici) e 300 GHz. Verranno trattati, di seguito, quegli argomenti riguardanti le conoscenze ormai consolidate sull’interazione dei campi elettrici e magnetici con il corpo umano e i conseguenti effetti sanitari a breve termine, successivamente, sarà descritto lo stato delle conoscenze scientifiche sugli effetti a lungo termine nonostante l’elevato grado di incertezza scientifica che ancora caratterizza questo campo di ricerca. 38 CAPITOLO 3 EFFETTI BIOLOGICI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI 3.1. Interazione con il corpo umano dei campi elettrico e magnetico generati nell’intervallo delle ELF: effetti biologici I campi elettrici e magnetici interagiscono con il corpo umano in quanto quest’ultimo è costituito da particelle dotate di carica elettrica (elettroni e protoni). Tali interazioni, in primo luogo di natura fisico chimica, possono indurre alterazioni su livelli di complessità crescente ( cellula, tessuto, organo, apparato e organismo), i cosiddetti effetti biologici. In particolare, i neuroni sono le cellule del sistema nervoso centrale che generano, ricevono, elaborano e conducono gli stimoli nervosi sottoforma di stimoli elettrici. I neuroni sono costituiti da un corpo cellulare e da vari prolungamenti rappresentati dai dendriti, che ricevono gli stimoli nervosi da altre cellule, e da un unico assone, che trasporta gli stimoli nervosi verso la periferia. L’impulso nervoso passa da una cellula all’altra attraverso le sinapsi. Gli assoni sono avvolti dalla mielina, una sorta di isolante che permette all’impulso nervoso di essere condotto lungo la fibra nervosa . La mielina protegge l’assone, lo nutre e assicura che la trasmissione degli impulsi nervosi avvenga lungo la giusta direzione e con la giusta velocità. La mielina non e una guaina continua ma e interrotta in punti che vengono detti nodi. Figura 9.3. Neurone mielinizzato. 39 CAPITOLO 3 EFFETTI BIOLOGICI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI Tra la superficie esterna e quella interna della membrana cellulare esiste una differenza di potenziale elettrico, detta potenziale di membrana a riposo: l'interno della cellula e caricato negativamente rispetto all'esterno. Questa differenza e dovuta alla diversità nella concentrazione di ioni, in particolare ioni sodio (Na+) e ioni potassio (K+), a sua volta dovuta soprattutto a meccanismi di trasporto attivo degli ioni attraverso la membrana: la pompa sodio-potassio. Il potenziale di membrana a riposo e pari a -70 milliVolt. I neuroni sono collegati tra loro e con altre cellule o elementi (ad es. con le fibre muscolari) mediante particolari giunzioni, le SINAPSI, che si stabiliscono tra la terminazione di un assone di un neurone e un dendrite, un altro assone o il pirenoforo di un altro neurone. A livello della sinapsi l’impulso nervoso viene trasmesso da un neurone all’elemento successivo, in una sola direzione, cioè senza che possa ritornare al primo neurone. Esistono due tipi di sinapsi: le sinapsi elettriche e le sinapsi chimiche. Nella sinapsi elettrica, due cellule stimolabili sono tra loro connesse mediante delle giunzioni comunicanti che consentono il passaggio diretto di correnti elettriche da una cellula all’altra. In questo modo l'impulso nervoso passa da una cellula alla successiva direttamente, senza la necessità di passaggi intermedi. La figura successiva (Fig. 10.3) illustra lo schema che dalla causa, che può anche essere esterna e che chiameremo “stimolo” e giunge fino alla generazione di un impulso nervoso propagato. 40 CAPITOLO 3 EFFETTI BIOLOGICI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI Figura 10.3. Schema della generazione di un impulso nervoso La sinapsi chimica e costituita da tre componenti: 1) la membrana presinaptica; 2) la fessura sinaptica; 3) la membrana postsinaptica. Quando arriva l'impulso nervoso alla sinapsi, determina l'apertura dei canali del Ca+, che entra all'interno della membrana e determina la fuoriuscita nella fessura sinaptica delle vescicole presenti nel bottone sinaptico e la conseguente liberazione dei neurotramettitori contenuti (acetilcolina, adrenalina,...). Questi si legano ai recettori presenti sulla membrana postsinaptica e ne provocano la depolarizzazione, facendo quindi ripartire l'impulso nervoso.4 4 Materiale didattico fornito durante il corso di “Fondamenti di Biologia Cellulare” , dott.ssa Michelanna Trovato 41 CAPITOLO 3 EFFETTI BIOLOGICI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI 3.2. Interazione con il corpo umano dei campi elettrico e magnetico generati nell’intervallo delle ELF: effetti sanitari [1] Quando si parla di effetti biologici bisogna, assolutamente, tener presente che alcuni di essi non hanno nessuna influenza sullo stato di salute dell’organismo, altri effetti possono avere conseguenze benefiche, edi infine, altri effetti biologici, se non compensati dai meccanismi di omeostatici dell’organismo possono condurre ad una situazione di danno per la salute: solo in quest’ultimo caso si parla di effetti sanitari. Il meccanismo su cui si basano gli effetti biologici sanitari noti dei campi elettrici e magnetici ELF5 è l’induzione dei campi elettrici e correnti elettriche all’interno del corpo esposto. Di seguito verrà brevemente descritto questo meccanismo nei due casi distinti di campo elettrico e campo magnetico: Campo elettrico: quando il corpo umano si trova all’interno di una regione di spazio in cui è presente un campo elettrico (che inizialmente confideremo statico, ovvero, le cui intensità, direzione e verso non variano col tempo) quest’ultimo esercita delle forze sui portatori di carica elettrica liberi di muoversi all’interno del corpo. Le cariche elettriche così si dispongono quindi sulla superficie del corpo fino a quando non viene raggiunta una situazione di equilibrio elettrostatico in cui la nuova disposizione superficiale delle cariche elettriche (che a loro volta generano un campo elettrico) fa sì che il campo elettrico totale all’interno del corpo sia nullo, per cui cessa ogni movimento delle cariche elettriche. Se il campo elettrico oscilla, cioè cambia verso al passare del tempo con una determinata frequenza si avrà una continua ridistribuzione di cariche sulla superficie del corpo, e quindi un continuo passaggio di cariche, ossia una corrente elettrica all’interno del corpo, questa oscillerà con la stessa frequenza di oscillazione del campo. All’aumentare della frequenza le cariche si 5 ELF: Extremely Low Frequencies, comprese tra 0 e 300 Hz. Comprendono la frequenza di rete (50 Hz in Italia e in quasi il resto di tutto il mondo, 60 Hz negli Stati Uniti ed in altri paesi) utilizzata per il trasporto, la distribuzione e l’utilizzo dell’energia elettrica. 42 CAPITOLO 3 EFFETTI BIOLOGICI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI spostano sempre più velocemente, per cui la corrente elettrica indotta all’interno del corpo umano aumenta con la frequenza. Campo magnetico: un campo magnetico statico non induce correnti elettriche nel corpo umano. Quando, invece, il campo magnetico varia nel tempo si attiva un nuovo meccanismo, basato sull’induzione elettromagnetica: un campo magnetico variabile nel tempo genera nello spazio circostante un campo elettrico variabile nel tempo (legge di Faraday-Neumann). Questo campo elettrico prodotto dal campo magnetico direttamente all’interno del corpo umano genera una corrente elettrica, secondo la legge di Ohm in forma locale: ۸ ൌ ɐ۳ (45.3) Dove ۸ è la densità di corrente elettrica (ossia la corrente elettrica che attraversa una superficie unitaria posta perpendicolarmente alla corrente stessa) generata dal campo elettrico E in un mezzo di conducibilità elettrica . Il campo elettrico, generato da un campo magnetico variabile, ha una distribuzione spaziale che possiamo visualizzare tramite linee di forze chiuse su se stesse, a differenza delle linee di forza del campo elettrico generato da cariche elettriche, e concatenate con le linee di forza del campo magnetico. Inoltre, il campo elettrico e la densità di corrente indotti sono tanto più intensi quanto più è ampia la superficie concatenata, quindi in un corpo umano immerso in un campo magnetico variabile le densità di corrente più elevate sono quelle superficiali. Riassumendo, in generale, possiamo affermare che: - Anche nel caso di esposizione a campo magnetico variabile nel tempo la corrente indotta all’interno del corpo umano aumenta con la frequenza; - La corrente indotta è proporzionale all’intensità dell’induzione magnetica B; - La corrente indotta dipende dalle caratteristiche del corpo esposto, sia di tipo fisico (la conducibilità elettrica) che di tipo geometrico (le dimensioni del corpo). 43 CAPITOLO 3 EFFETTI BIOLOGICI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI 3.3. Linee guida dell’ ICNIRP [4] L’ICNIRP è l’istituzione, internazionalmente riconosciuta, che definisce linee guida per la protezione contro gli effetti nocivi per la salute delle radiazioni non ionizzanti. Essa ha recentemente pubblicato delle linee guida per la limitazione dell’esposizione a campi elettrici e magnetici variabili nel tempo (da 1 Hz a 100 kHz); questo promemoria descrive il contenuto di tali linee guida e le loro basi scientifiche. Le linee guida sostituiscono le raccomandazioni fornite in precedenza dall’ICNIRP per questo intervallo di frequenze. Esse derivano dalle attuali conoscenze scientifiche come descritte in ampie rassegne, tra cui in particolare quelle dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’ICNIRP. Alcune delle raccomandazioni fornite in questo nuovo documento si discostano dalle precedenti. Ove opportuno, le differenze sono spiegate in dettaglio. La principale interazione dei campi elettrici e magnetici variabili a bassa frequenza con il corpo umano è l’induzione, nei tessuti, di campi elettrici e di correnti elettriche a questi associate. Inoltre, l’esposizione a campi elettrici a bassa frequenza può provocare effetti di carica superficiale. Le risposte dei tessuti nervosi e muscolari, elettricamente eccitabili, a stimoli elettrici compresi quelli indotti dall’esposizione a campi elettrici e magnetici a bassa frequenza sono state chiaramente accertate. Usando un modello eterogeneo del corpo umano ed i dati forniti dall’esposizione di volontari ai campi di gradiente usati in risonanza magnetica, si è calcolato che occorre un campo elettrico minimo di circa 4-6 V/m per stimolare i nervi periferici. L’effetto più solidamente stabilito dei campi elettrici, al di sotto della soglia per l’eccitazione diretta di nervi o muscoli, è l’induzione di magnetofosfeni, cioè la percezione di leggeri lampi luminosi alla periferia del campo visivo. Si ritiene che essi derivino dall’interazione del campo elettrico indotto con le cellule elettricamente eccitabili della retina. Questa costituisce una protrusione della parte anteriore del cervello e può considerarsi come un buon modello, anche se conservativo, dei processi che hanno luogo nel sistema nervoso centrale in generale. Si è stimato che la soglia, in termini d’intensità del campo 44 CAPITOLO 3 EFFETTI BIOLOGICI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI elettrico indotto nella retina, si collochi tra circa 50 e 100 mV/m a 20 Hz. L’evidenza di effetti neurocomportamentali sull’attività elettrica del cervello, sulla cognizione, sul sonno e sull’umore di volontari esposti a campi elettromagnetici a bassa frequenza è molto meno chiara. I dati scientifici finora disponibili non indicano che i campi elettrici e/o magnetici a bassa frequenza influenzino il sistema neuroendocrino in modo tale da produrre un impatto negativo sulla salute umana. Non ci sono sostanziali evidenze di un’associazione tra l’esposizione a campi di bassa frequenza e patologie quali il morbo di Parkinson, la sclerosi multipla e malattie cardiovascolari. I dati relativi a un’associazione tra esposizione a campi di bassa frequenza e morbo di Alzheimer, sclerosi laterale amiotrofica non sono conclusivi. Le evidenze di un’associazione tra esposizione a campi di bassa frequenza ed effetti sullo sviluppo e sulla riproduzione sono molto deboli. Un numero considerevole di studi epidemiologici, pubblicati soprattutto negli anni ’80 e ’90, ha indicato che l’esposizione di lungo periodo a campi magnetici a 50 Hz potrebbe essere associata ad un aumento del rischio di leucemia infantile. Due analisi di dati aggregati indicano che potrebbe esistere un eccesso di rischio per esposizioni medie al di sopra di 0,3-0,4T. Tuttavia, una combinazione di distorsioni di selezione, un certo grado di confondimento e casualità potrebbe spiegare i risultati. Inoltre, non si è identificato nessun meccanismo biofisico e gli studi sperimentali su animali e cellule non sostengono l’idea che l’esposizione a campi magnetici a 50-60 Hz sia una causa di leucemia infantile. È opinione dell’ICNIRP che le attuali evidenze scientifiche di una relazione causale tra esposizione prolungata a campi magnetici a bassa frequenza ed aumenti di rischio di leucemia infantile siano troppo deboli per costituire la base delle linee guida di esposizione. Quindi, la percezione di cariche elettriche superficiali, la stimolazione diretta dei tessuti nervosi e muscolari e l’induzione di fosfeni nella retina sono gli unici effetti nocivi ben stabiliti e servono come basi per le linee guida. Sulla base della rassegna dei dati scientifici sopra riassunti, l’ICNIRP raccomanda i seguenti limiti di esposizione: 45 CAPITOLO 3 EFFETTI BIOLOGICI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI - Esposizioni professionali. Nell’intervallo di frequenze tra 10 e 25 Hz, l’esposizione professionale dovrebbe essere limitata a campi che inducano nei tessuti del sistema nervoso centrale della testa (cioè nel cervello e nella retina) campi elettrici di intensità inferiore a 50 mV/m, al fine di evitare l’induzione di fosfeni nella retina. Questa restrizione dovrebbe anche prevenire tutti i possibili effetti transitori sulle funzioni cerebrali. Questi non sono considerati effetti nocivi per la salute; tuttavia l’ICNIRP riconosce che possono costituire un disturbo in alcune situazioni lavorative e dovrebbero quindi essere evitati, ma per essi non si applica nessun fattore di riduzione aggiuntivo. A frequenze più basse il valore limite per l’intensità del campo elettrico indotto aumenta in misura inversamente proporzionale alla frequenza. A frequenze più alte, fino a 400 Hz, il valore limite aumenta proporzionalmente alla frequenza. A frequenze comprese nell’intervallo 400 Hz – 3 kHz l’esposizione professionale dovrebbe essere limitata a campi che inducano in qualunque parte del corpo campi elettrici inferiori a 800 mV/m, al fine di evitare la stimolazione dei nervi mielinizzati del sistema nervoso centrale e di quello periferico. A frequenze superiori a 3 kHz, il valore limite aumenta proporzionalmente alla frequenza. In ambienti controllati, dove i lavoratori sono informati dei possibili effetti transitori, l’esposizione nell’intervallo di frequenze tra 1 e 400 Hz dovrebbe essere limitata a campi esterni che inducano nella testa e nel corpo campi elettrici di intensità inferiore a 800 mV/m, al fine di evitare la stimolazione dei nervi mielinizzati dei sistemi nervosi centrale e periferico. Questo valore è stato ottenuto applicando un fattore di riduzione pari a 5 alla soglia di 4 V/m per la stimolazione dei nervi periferici, per tener conto delle incertezze sopra descritte. Il valore di queste restrizioni aumenta in misura proporzionale alla frequenza al di sopra di 3 kHz. - Esposizioni del pubblico generico. Nell’intervallo di frequenze tra 10 e 25 Hz, l’esposizione del pubblico generico dovrebbe essere limitata a campi che inducano nei tessuti del sistema nervoso centrale della testa (cioè nel cervello e nella retina) campi elettrici di intensità inferiore a 10 mV/m, al fine di evitare l’induzione di fosfeni nella retina. Questa restrizione dovrebbe anche prevenire tutti i possibili effetti transitori sulle funzioni cerebrali. Si è applicato un 46 CAPITOLO 3 EFFETTI BIOLOGICI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI fattore di riduzione pari a 5 alla soglia di 50 mV/m per l’induzione di fosfeni, al fine di tener conto delle incertezze. Al di sopra e al di sotto di questo intervallo di frequenze la restrizione di base aumenta. A 1000 Hz essa interseca le restrizioni di base che proteggono dalla stimolazione dei nervi mielinizzati del sistema nervoso centrale e di quello periferico. Qui, un fattore di riduzione pari a 10 rispetto ala suddetta soglia di stimolazione di 4 V/m porta ad una restrizione di base di 400 mV/m, da applicare a qualunque parte del corpo. Le basi razionali dei limiti forniti da queste linee guida sono descritte in dettaglio in “Guidelines for limiting exposure to time varying electric and magnetic fields (1 Hz to 100 kHz). Health Physics 99(6):818-836, 2010”. I principali cambiamenti rispetto alle precedenti raccomandazioni dell’ICNIRP sono (Fig.11.3): - Le restrizioni di base si fondano sui campi elettrici indotti internamente al corpo, anziché sulle correnti indotte, perché questa è la grandezza fisica che determina l’effetto biologico. Le precedenti valutazioni di rischio sanitario si basavano sulla corrente elettrica indotta perché all’epoca la maggior parte dei dati sperimentali era basata su questa metrica. Oggi sui campi elettrici indotti internamente sono disponibili informazioni sufficienti per usare questa metrica nelle linee guida. - Le precedenti linee guida erano state definite per prevenire effetti sul sistema nervoso e si raccomandava soltanto una limitazione alla densità di corrente indotta nei tessuti del sistema nervoso centrale. I fosfeni non erano considerati come un effetto nocivo. L’ICNIRP considera ora questi effetti sulla retina come un modello di effetti nel cervello e la soglia per l’induzione di fosfeni fornisce una base per limitare le esposizioni, come sopra specificato. Ciò porta a una limitazione dell’esposizione in qualunque tessuto del corpo. I valori limite sono basati sulle conoscenze scientifiche attuali e non semplicemente convertiti, in base alla conducibilità dei tessuti, dalle precedenti limitazioni in termini di densità di corrente indotta. 47 CAPITOLO 3 EFFETTI BIOLOGICI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI Tabella 3.I Valori di campo elettrico in funzione delle nuove restrizioni dell’ICNIRP Note: f è la frequenza in hertz. Tutti i valori sono valori quadratici medi I Livelli di riferimento sono stati determinati mediante modelli matematici, per condizioni di esposizione tali che le variazioni del campo elettrico o del campo magnetico entro lo spazio occupato dal corpo siano relativamente piccole, cioè per esposizioni uniformi. Essi sono calcolati in condizioni di massimo accoppiamento del campo con il soggetto esposto, in modo da fornire la massima protezione. Si sono tenute in considerazione la dipendenza dalla frequenza e le incertezze nella dosimetria. Alla frequenza di rete (50 Hz) i livelli di riferimento per l’esposizione professionale sono di 10 kV/m per il campo elettrico e di 1 mT per l’induzione magnetica. Per quanto riguarda l’esposizione del pubblico, i livelli di riferimento sono di 5 kV/m per il campo elettrico e di 200 T per l’induzione magnetica. 48 CAPITOLO 3 EFFETTI BIOLOGICI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI I principali cambiamenti rispetto alle precedenti raccomandazioni dell’ICNIRP sono: - Mentre nel 1998 le considerazioni dosimetriche si basavano su semplici modelli geometrici, le nuove linee guida utilizzano i dati di simulazioni numeriche basate su modelli anatomici dettagliati del corpo umano. - Le restrizioni di base revisionate ed i modelli dosimetrici usati portano a livelli di riferimento che si discostano da quelli precedenti. I livelli di riferimento per il campo magnetico tendono ad essere meno conservativi, mentre quelli per il campo elettrico sono, salvo poche eccezioni, sostanzialmente immutati. Vengono fornite ulteriori indicazioni su come applicare le linee guida nel caso di esposizioni simultanee a campi elettrici e magnetici, a campi a frequenze multiple e a campi non sinusoidali. Non vi sono modifiche sostanziali rispetto alle precedenti raccomandazioni. - Misure protettive. L’ICNIRP nota che la protezione delle persone esposte a campi elettrici e magnetici può essere assicurata dal rispetto di tutti gli aspetti di queste linee guida. Misure protettive adeguate devono essere adottate quando l’esposizione sui posti di lavoro dia luogo a un superamento delle restrizioni di base. Si dovrebbero adottare congiuntamente controlli tecnici e amministrativi. Sui posti di lavoro si possono usare ulteriori mezzi di protezione personale, ma questi dovrebbero essere visti come soluzione ultima. È anche essenziale adottare regole che prevengano l’interferenza con apparati medici elettronici, l’innesco di sistemi elettro-esplosivi, incendi ed esplosioni per effetto di scintille, provocate da campi indotti, da correnti di contatto o da scariche elettriche, su materiali infiammabili. Tutto ciò è in linea con le raccomandazioni precedenti. - Effetti a lungo termine. Come sopra osservato, gli studi epidemiologici hanno indicato che l’esposizione cronica a campi magnetici a frequenza industriale di bassa intensità è associata a un 49 CAPITOLO 3 EFFETTI BIOLOGICI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI aumento del rischio di leucemia infantile. Tuttavia, gli studi di laboratorio non hanno fornito supporto a questa associazione, né si è stabilita una relazione causale tra campi magnetici e leucemia infantile, né si è appurato alcun altro effetto a lungo termine. La mancanza di prove di causalità costituisce il motivo per cui, per definire le restrizioni di base, non si sono considerati gli studi epidemiologici. L’ICNIRP è ben consapevole che questi dati epidemiologici hanno suscitato preoccupazioni nella popolazione di molti paesi. È opinione dell’ICNIRP che queste preoccupazioni possano fronteggiarsi nel modo migliore in un ambito nazionale di gestione del rischio. La gestione del rischio si basa generalmente su diversi fattori, compresi quelli sociali, economici e politici. In questo contesto, l’ICNIRP fornisce solamente pareri scientifici. Ulteriori consigli per la gestione del rischio, comprendenti anche considerazioni su misure precauzionali, è fornita, ad esempio, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e da altre istituzioni. 50 CAPITOLO 3 EFFETTI BIOLOGICI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI 3.4. Leucemia infantile ed esposizione a campi magnetici a 50/60 Hz. [5] La possibilità di effetti cancerogeni dei campi magnetici a bassissima frequenza (ELF), per esposizioni ad intensità inferiori alle unità di micro tesla (T), è stata sollevata per la prima volta nel 1979 da uno studio caso-controllo sui tumori infantili realizzato a Denver, USA. In questo studio si osservavano eccessi di rischio per tutti i tumori e, in particolare per la leucemia, tra i bambini che avevano vissuto in case situate in prossimità a linee ed installazioni elettriche definite “ad alta configurazione di corrente”. Da allora sono stati realizzati molti altri studi epidemiologici, caratterizzati da un progressivo miglioramento delle procedure di valutazione dell’esposizione, nei limiti in cui ciò era possibile. L’argomento è connotato da un grado molto elevato di incertezza scientifica. L’incertezza scientifica è comune alla valutazione del possibile impatto sanitario di molte esposizioni ambientali ad agenti chimici, fisici e biologici. Tutte le valutazioni di cancerogenicità, infatti, implicano la sintesi di evidenze scientifiche che derivano da diversi ambiti di ricerca e ciascun insieme di evidenze è caratterizzato da limiti intrinseci al proprio sistema di osservazione. Tuttavia, nel caso della possibile cancerogenicità dei campi ELF, si osserva un inusuale livello di contraddizione tra le osservazioni sull’uomo e le evidenze sperimentali. Lo spettro della radiazione elettromagnetica non ionizzante è ampio e contempla bande di frequenza molto diverse sia per applicazioni tecnologiche, sia per meccanismi d’interazione con i tessuti biologici. Ciò che, tuttavia, accomuna le onde elettromagnetiche di frequenza inferiore alla banda dell’ultravioletto è l’energia fotonica insufficiente a provocare rotture dei legami chimici molecolari. Infatti, le evidenze raccolte in ripetuti studi sperimentali, depongono contro una mutagenicità diretta dei campi magnetici sinusoidali a 50 o 60 Hz. Per quanto riguarda le evidenze epidemiologiche, invece, numerose revisioni della letteratura concordano nel ritenere che esse depongano per un’associazione, sia pure di lieve entità, tra esposizione a campi magnetici a 50/60 Hz e leucemia infantile. Esamineremo queste 51 CAPITOLO 3 EFFETTI BIOLOGICI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI interpretazioni alla luce di alcuni casi che verranno di qui a breve esposti. Nel 1998 sono stati anche pubblicati i risultati di una valutazione condotta nell’ambito del programma EMFRAPID, coordinato dal National Institute for Environmental Health Sciences (NIEHS) degli Stati Uniti. Obiettivi e risultati delle attività di ricerca ed informazione condotte nel quadro del “Electric and magnetic fields research and public information dissemination program” (EMF-RAPID) sono disponibili sul sito: www.niehs.nih.gov/emfrapid/home.htm. Nell’ambito di tale attività, è stato riunito un panel internazionale di esperti che ha valutato le evidenze scientifiche relative all’eventuale cancerogenicità dei campi elettrici e magnetici a 50/60 Hz, esaminando nel dettaglio i risultati prodotti in numerosi ambiti disciplinari [6]. Per la valutazione delle evidenze, è stato utilizzato il sistema di classificazione elaborato dalla International Agency for Research on Cancer (IARC), che prevede le seguenti cinque categorie di cancerogenicità per l’uomo: - 1: cancerogeno; 2A: probabile cancerogeno; 2B:possibile cancerogeno; 3: evidenze inadeguate ad esprimere un giudizio; 4: non cancerogeno. L’esposizione a campi magnetici a 50/60 Hz è stata classificata nel gruppo 2B (possibili cancerogeni per l’uomo) con votazione a maggioranza (19/28). Gli altri 9 partecipanti al gruppo di lavoro ritenevano che il giudizio più appropriato fosse di inadeguatezza delle evidenze - gruppo 3 - (8/28), ovvero di non cancerogenicità - gruppo 4 - (1/28). 52 CAPITOLO 3 EFFETTI BIOLOGICI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI Nel giudizio complessivo espresso dal gruppo di lavoro si legge: - “La maggioranza dei partecipanti ritiene che la classificazione dei campi elettrici e magnetici ELF come possibili cancerogeni (gruppo 2B) sia una decisione conservativa di sanità pubblica, basata su una limitata evidenza di incremento del rischio di leucemia infantile associato all’esposizione residenziale e di aumento dell’incidenza di leucemia linfatica cronica in relazione all’esposizione professionale. Per queste specifiche neoplasie, i risultati degli studi in vivo, in vitro e sui meccanismi d’azione non confermano né smentiscono i risultati degli studi epidemiologici. L’insieme delle evidenze costituisce la base su cui sviluppare ulteriori ricerche…” [6]. Nel marzo del 2001 il National Radiological Protection Board inglese ha pubblicato il rapporto di un gruppo di esperti, presieduto da Sir Richard Doll, sul rischio di tumori in relazione ai campi elettromagnetici a bassissima frequenza [7]. Il rapporto consiste in una rassegna dettagliata della letteratura scientifica pertinente, con particolare riferimento alle acquisizioni più recenti riguardo alle sorgenti e ai metodi di misura dei campi magnetici a 50 Hz, agli studi su sistemi cellulari in vitro attinenti alla cancerogenesi, agli studi di mutagenesi in vivo, di cancerogenesi e di cocancerogenesi nei roditori, agli studi epidemiologici sulle esposizioni residenziali e professionali. Nelle conclusioni generali, il gruppo di esperti afferma: - “Gli esperimenti di laboratorio non hanno fornito alcuna buona dimostrazione che i campi elettromagnetici a bassissima frequenza siano in grado di provocare tumori, né gli studi epidemiologici sull’uomo suggeriscono nel complesso che essi causino il cancro. C’è tuttavia una qualche evidenza epidemiologica che l’esposizione prolungata ai livelli più elevati di campi magnetici a frequenza industriale sia associata con un piccolo rischio di leucemia nei bambini. Da un punto di vista pratico, la popolazione generale nel Regno Unito sperimenta molto raramente tali livelli di esposizione. In assenza di una chiara evidenza di un effetto cancerogeno negli adulti, o di un plausibile meccanismo d’azione sostenuto da evidenze sperimentali sugli animali o su sistemi cellulari, l’evidenza epidemiologica non è al momento abbastanza forte per concludere 53 CAPITOLO 3 EFFETTI BIOLOGICI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI con certezza che tali campi siano una causa di leucemia nei bambini. D’altra parte, fino a quando ulteriori ricerche non indicheranno che l’osservazione è dovuta al caso o a qualche artefatto attualmente non riconosciuto, resta aperta la possibilità che l’esposizione intensa e prolungata a campi magnetici possa aumentare il rischio di leucemia nei bambini” [7]. Di seguito, riportiamo un articolo tratto dal sito italiano di ematologia riguardo lo studio condotto nei comuni di Modena e Reggio Emilia riguardo l’aumento del rischio di leucemia linfoblastica acuta 6. Dopo l’osservazione originale di Wertheimer e Leeper nel 1979, diversi studi epidemiologici hanno suggerito un’associazione tra esposizione a campi magnetici, come quella che caratterizza la residenza vicino a linee elettriche ad alta tensione, e leucemia infantile. Altri studi hanno però negato un’associazione positiva o contestato la validità dei risultati degli studi positivi per bias dovuti a fattori di confondimento non valutati o misurati in modo inappropriato. Inoltre, non esiste consenso sui valori soglia dell’esposizione ai campi magnetici di sopra del quale il rischio di leucemia potrebbe effettivamente aumentare, e scarsi sono i risultati disponibili sul rischio di altre neoplasie ematologiche in età pediatrica, suggerendo la necessità di nuovi approcci metodologici al problema da parte del servizio sanitario nazionale. Malagoli e i suoi collaboratori hanno studiato la possibile associazione tra esposizione campi magnetici e rischio di leucemia e altri tumori ematologici nella popolazione pediatrica di Modena e Reggio Emilia, prendendo in considerazione lo status socioeconomico dei genitori come un potenziale fattore confondente. Gli autori hanno individuato tutti i casi di tumori ematologici di nuova diagnosi nel periodo 1986-2007, nei bambini residenti nei due comuni. Hanno identificato le linee ad alta tensione ( 132 kilovolt) attive nel periodo 1986-2007 nei territori comunali di Modena e Reggio Emilia e calcolato l’induzione del campo magnetico in prossimità di queste linee 6 Sito web consultato: http://www.emopatie.it/?p=6115 54 CAPITOLO 3 EFFETTI BIOLOGICI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI con due modelli, http://www.ifac.cnr.it/pcemni/manuale.pdf Campi e http://www.fgeu.de/html/demos EFC400. htm, per definire la distanza alla quale, ad un’altezza di 8 metri, l’intensità dei campi magnetici raggiungeva i valori di 0,1, 0,2 e 0,4 microTesla (microtesla). Sono stati identificati 64 casi di neoplasie maligne ematologiche infantili di nuova diagnosi durante il periodo di studio, ai quali sono stati abbinati 256 controlli di popolazione estratti a caso dalla popolazione generale. Di queste malattie, 46 erano casi di leucemia, 36 dei quali erano del sottotipo leucemia linfoblastica acuta, e le restanti 18 sono state incluse in tre diverse entità nosologiche. Nessuno di questi soggetti, aveva soggiornato per meno di sei mesi in uno dei tre corridoi esposti prima della diagnosi, né era stato residente in più di uno di questi corridoi. Tutti i bambini esposti erano stati continuativamente residenti in uno di questi corridoi per più di un anno, a partire dai 13 mesi fino ai 6,5 anni. Un caso e tre controllo erano stati residenti nel corridoio tra 0,1 <0,2 microtesla, mentre l'altro caso e gli altri due controlli risiedevano nel corridoio con un'esposizione 0,4 T. Il rischio di neoplasie ematologiche associate con un'antecedente esposizione a campi magnetici generati dalle linee elettriche era di 1,7 all'analisi non aggiustata e 2.4 , dopo aggiustamento per la condizione socio-economica. Limitando l'analisi ai casi di leucemia e ai controlli appaiati, il rischio relativo associato alla esposizione a campi magnetici era del 3,2 , che aumentava a 6,7 , dopo aggiustamento per gli indicatori di stato socioeconomico. I valori di RR per la leucemia linfoblastica acuta sono 6.0 all'analisi grezza e 5,3 per la stima multivariata. Il maggior limite di questo studio, che limita l'interpretazione dei nostri dati, è il basso numero di casi e in particolare il numero limitato di casi osservati negli esposti, limitando così il valore statistico delle stime di rischio nonché la possibilità d' individuare piccole variazioni nel rischio e di valutare relazioni dose-risposta. In conclusione, i risultati dello studio hanno mostrato un eccesso di rischio di leucemia, ma non di altre neoplasie ematologiche, nei bambini esposti ai campi magnetici generati dalle linee elettriche, e questa 55 CAPITOLO 3 EFFETTI BIOLOGICI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI conclusione appare in linea con la maggior parte degli studi condotti su questo argomento, anche se l'instabilità statistica delle stime di rischio e la mancanza di relazioni dose-risposta non consentono di escludere sicuramente l'ipotesi alternativa nulla, cioè di nessun effetto sul rischio di neoplasie ematologiche derivante dall'esposizione dei campi magnetici. In effetti, un maggior rischio di leucemia infantile in prossimità di linee elettriche ad alta tensione è stata rilevata non solo in un recente studio caso-controllo di grandi dimensioni ma anche in due piccoli studi effettuati in Italia e in Tasmania. Degne di nota sono anche le conclusioni di recenti studi di laboratorio che hanno aumentato la plausibilità biologica degli effetti negativi sulla salute dell'esposizione a campi magnetici di frequenza estremamente bassa. Pertanto, lo studio effettuato nei due comuni del Nord Italia, conferma l'ipotesi che l'esposizione ai campi magnetici aumenta il rischio di leucemia infantile, anche se probabilmente rappresenta un fattore di rischio per una minoranza di casi, in accordo con i risultati di precedenti studi epidemiologici. Riferimenti bibliografici Carlotta Malagoli, Sara Fabbi, Sergio Teggi, Mariagiulia Calzari, Maurizio Poli, Elena Ballotti, Barbara Notari, Maurizio Bruni, Giovanni Palazzi, Paolo Paolucci, and Marco Vinceti Environ Health. 2010; 9: 16. Published online 2010 March 30. doi: 10.1186/1476-069X-9-16. PMCID: PMC2856548 56 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ 4. Normativa nazionale: limiti dei valori di campo elettrico e magnetico alle frequenze 50 Hz 4.1 Introduzione L’iter che si sta seguendo, dopo aver trattato nei capitoli precedenti richiami di teoria in senso lato, dalla fisica alla matematica, nonché gli effetti biologici sul corpo umano, approda al capitolo riguardante esclusivamente la normativa in materia dei “limiti massimi di esposizione ai campi elettrico e magnetico generati alla frequenza dei 50/60 Hz”. Quindi , immediatamente la nostra attenzione si focalizza principalmente sui grandi sistemi di trasporto e distribuzione di energia e corrente elettrica, ovvero gli elettrodotti, intendendo non solo il sistema di conduttori e tralicci ma tutto l’organismo più complesso comprendente le stazioni primarie, le sottostazioni, le cabine. (Fig.11.4) Figura 10.3. Struttura generale di un sistema elettrico 57 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ Se consideriamo che le prime legiferazioni in materia risalgono al Regio Decreto, è comprensibile come e quanto risulta essere complesso districarsi tra le numerose leggi , decreti, norme che sono state emanate fino ai nostri giorni. Di seguito riportiamo un breve elenco delle principali normative ivi tratte: - - - - - R.D. 1775/33: riguarda il concetto di servitù di elettrodotto e del rapporto in termini legali amministrativi intercorrente tra il proprietario del fondo e l’ente gestore nonché, e del fondo stesso intermini di leggi urbanistiche. D.I. n.449/88: Approvazione nelle norme tecniche per la progettazione, l’esecuzione e l’esercizio delle linee elettriche aeree esterne. La presente norma si applica alle linee di nuova costruzione nonché alle varianti di tracciato ed alle trasformazioni radicali di quelle già esistenti. D.P.C.M. 23/04/1992: Il presente decreto fissa i limiti massimi di esposizione, relativamente all'ambiente esterno ed abitativo, ai campi elettrico e magnetico generati alla frequenza industriale nominale (50Hz), ma è stato successivamente abrogato dal D.P.C.M. dell’08/07/2003. L. n.36 del 22/02/2001: Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. D.P.C.M. dell’08/07/2003: Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50Hz) generati dagli elettrodotti. D. 29/05/2008 pubblicato in G.U. il 02/07/08 n.153: Approvazione delle procedure di misura e valutazione dell’induzione magnetica. D. 29/05/2008 pubblicato in G.U. il 02/07/08 n.153: Approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti. 58 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ 4.2 R.D. 11 dicembre 1933, n.1775: Capo II – la servitù di un elettrodotto. Cosa si intende per servitù di un elettrodotto secondo l’attuale giurisprudenza? Presupposto necessario per la nascita della servitù è comunque sempre l'autorizzazione amministrativa alla quale seguiranno o un contratto o una sentenza costitutiva.. In più, se venga dichiarata la pubblica utilità dell'opera, sarà possibile la costituzione coattiva di elettrodotto mediante decreto di espropriazione7. Cosa vuol dire “elettrodotto coattivo”? L’elettrodotto coattivo, invece, è la servitù che spetta all'ente o alla società che gestisce il servizio di erogazione al pubblico di energia elettrica, acqua potabile, metano, reti radio e, per analogia, televisive ecc. su tutti i fondi che sono situati lungo il percorso della linea elettrica, dell'acquedotto o, più in generale, delle dotazioni strumentali del caso. Il titolare del diritto potrà far passare sul fondo gravato le necessarie condutture elettriche o simili e potrà anche compiere sui terreni interessati tutte le costruzioni e le opere di manutenzione indispensabili. I primi concetti di “servitù di elettrodotto” li ritroviamo fin dal 1933, nel Regio Decreto n.1775 e di seguito, si riportano gli articoli di maggiore interesse, che trattano dei diritti e doveri del proprietario del fondo e dell’ente gestore, delle indennità e delle opere di manutenzione ordinarie, quali il mantenimento dell’area oggetto della servitù e delle possibilità di eseguire anche nuove costruzioni e/o opere in genere all’interno del fondo assoggettato alla servitù di elettrodotto. 7 Si confrontino Paternò , La servitù di elettrodotto, Milano, 1988, p.163 e ss.; De Nigris, La servitù di elettrodotto, in N. rass. legislazione dottr. e giur., 1963, pp.2360 e ss. 59 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ 119. Ogni proprietario è tenuto a dar passaggio per i suoi fondi alle condutture elettriche aeree o sotterranee che esegua chi ne abbia ottenuto permanentemente o temporaneamente l'autorizzazione dall'autorità competente. 120. Le condutture elettriche che debbono attraversare zone dichiarate militarmente importanti, fiumi, torrenti, canali, miniere e foreste demaniali, zone demaniali marittime e lacuali, strade pubbliche, ferrovie, tramvie, funicolari, teleferiche, linee telegrafiche o telefoniche di pubblico servizio o militari, linee elettriche costruite dall'amministrazione delle ferrovie dello Stato in servizio delle linee ferroviarie da essa esercitate, o che debbono avvicinarsi a tali linee o ad impianti radio-telegrafici o radio-telefonici di Stato, o che debbono attraversare zone adiacenti agli aeroporti o campi di fortuna ad una distanza inferiore ad un chilometro dal punto più vicino del perimetro dei medesimi, o quelle che debbono passare su monumenti pubblici o appoggiarsi ai medesimi e quelle che debbono attraversare beni di pertinenza dell'autorità militare o appoggiarsi ad essa non possono essere autorizzate in nessun caso se non si siano pronunciate in merito le autorità interessate. Per le modalità di esecuzione e di esercizio delle linee e degli impianti autorizzati, l'interessato deve stipulare appositi atti di sottomissione con le competenti autorità. 121. La servitù di elettrodotto conferisce all'utente la facoltà di: a) collocare ed usare condutture sotterranee od appoggi per conduttori aerei e far passare conduttori elettrici su terreni privati e su vie e piazze pubbliche, ed impiantare ivi le cabine di trasformazione o di manovra necessarie all'esercizio delle condutture; b) infiggere supporti o ancoraggi per conduttori aerei all'esterno dei muri o facciate delle case rivolte verso le vie e piazze pubbliche, a condizione che vi si acceda dall'esterno e che i lavori siano eseguiti con 60 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ tutte le precauzioni necessarie sia per garantire la sicurezza e l'incolumità, sia per arrecare il minimo disturbo agli abitanti. Da tale servitù sono esenti le case, salvo le facciate verso le vie e piazze pubbliche, i cortili, i giardini, i frutteti e le aie delle case attinenti: c) tagliare i rami di alberi, che trovandosi in prossimità dei conduttori aerei, possano, con movimento, con la caduta od altrimenti, causare corti circuiti od arrecare inconvenienti al servizio o danni alle condutture ed agli impianti; d) fare accedere lungo il tracciato delle condutture il personale addetto alla sorveglianza e manutenzione degli impianti e compiere i lavori necessari. L'impianto e l'esercizio di condutture elettriche debbono essere eseguiti in modo da rispettare le esigenze e l'estetica delle vie e piazze pubbliche e da riuscire il meno pregiudizievole possibile al fondo servente, avuto anche riguardo all'esistenza di altri utenti di analoga servitù sul medesimo fondo, nonché alle condizioni dei fondi vicini e all'importanza dell'impianto stesso. 122. L'imposizione della servitù di elettrodotto non determina alcuna perdita di proprietà o di possesso del fondo servente. Le imposte prediali e gli altri pesi inerenti al fondo rimangono in tutto a carico del proprietario di esso. Il proprietario non può in alcun modo diminuire l'uso della servitù o renderlo più incomodo. Del pari l'utente non può fare cosa alcuna che aggravi la servitù. Tuttavia, salvo le diverse pattuizioni che si siano stipulate all'atto della costituzione della servitù, il proprietario ha facoltà di eseguire sul suo fondo qualunque innovazione, costruzione o impianto, ancorché essi obblighino l'esercente dell'elettrodotto a rimuovere o collocare diversamente le condutture e gli appoggi, senza che per ciò sia tenuto ad alcun indennizzo o rimborso a favore dell'esercente medesimo. In tali casi il proprietario, deve offrire all'esercente, in quanto sia possibile, altro luogo adatto all'esercizio della servitù. 61 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ Il cambiamento di luogo per l'esercizio della servitù può essere parimenti richiesto dall'utente, se questo provi che esso riesce per lui di notevole vantaggio e non di danno al fondo. 123. Al proprietario del fondo servente è dovuta una indennità la quale deve essere determinata tenendo conto della diminuzione di valore che per la servitù subiscono il suolo e il fabbricato in tutto od in parte. Tale indennità è corrisposta prima che siano intrapresi i lavori d'imposizione della servitù. L'aggravio causato dalla servitù va considerato nelle condizioni di massimo sviluppo previsto per l'impianto. Il valore dell'immobile gravato dalla servitù è computato nello stato in cui esso trovasi all'atto dell'occupazione e senza detrazione per qualsiasi carico che lo colpisca e col soprappiù del quinto. In ogni caso, per l'area su cui si proiettano i conduttori, viene corrisposto un quarto del valore della parte strettamente necessaria al transito per il servizio delle condutture, e per le aree occupate dai basamenti dei sostegni delle condutture aeree o da cabine o costruzioni di qualsiasi genere, aumentate, ove occorra, da un'adeguata zona di rispetto, deve essere corrisposto il valore totale. Cessando l'uso pel quale fu imposta la servitù, tali aree ritorneranno gratuitamente nella piena disponibilità del proprietario. Al proprietario debbono inoltre essere risarciti i danni prodotti durante la costruzione della linea, anche per le necessarie occupazioni temporanee. Del pari debbono essere risarciti i danni prodotti col servizio della conduttura elettrica, esclusi quelli derivanti dal normale e regolare esercizio della conduttura stessa. Nell'atto col quale si fissa l'indennità prevista al presente articolo debbono essere determinati l'area delle zone soggette a servitù d'elettrodotto e il numero degli appoggi e dei conduttori. 124. (omissis) 62 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ 125. Per gli oneri costituiti sui beni indicati nell'art. 120 ed in genere su tutti i beni dello Stato, delle province e dei comuni, che siano d'uso pubblico o destinato ad un pubblico servizio, la corresponsione dell'indennità è sostituita dal pagamento di un canone annuo. Anche per i beni patrimoniali di diritto comune è in facoltà delle amministrazioni dello Stato, delle province e dei comuni di chiedere il canone annuo anziché l'indennità. La misura dell'indennità e dei canoni dovuti alle amministrazioni dello Stato, delle province e dei comuni è determinata con decreto reale da emanarsi su proposta del Ministro dei lavori pubblici, sentiti le amministrazioni interessate ed il Consiglio superiore dei lavori pubblici. Il pagamento delle indennità e dei canoni non pregiudica il diritto alla rivalsa dei danni prodotti dalla costruzione degli impianti. 126-127: (Omissis) 128. L'esistenza di vestigia di opere delle condutture elettriche non è di ostacolo alla prescrizione della servitù. Per impedire la prescrizione occorrono l'esistenza e la conservazione dell'impianto in istato di esercizio. 63 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ 4.3 Decreto Interministeriale 21 marzo 1988, n.449: approvazione delle norme tecniche per la progettazione, l’esecuzione e l’esercizio delle linee elettriche aeree esterne [8]. Il decreto in oggetto sarà pubblicato sulla G.U. il 5 aprile del 1988, n.79. In particolar modo , tali norme si applicano a tutti quei casi di nuova progettazione e costruzione di elettrodotti, nonché alle varianti di tracciato e a tutte quelle modifiche di elettrodotti esistenti che per complessità e grado di intervento possano considerarsi come trasformazioni “radicali”. Ovviamente, questo decreto, può non applicarsi in tutti quei casi si proceda alla modifica o sostituzione dei sostegni o dei loro armamenti. Nella sezione n.2 del presente decreto sono riportate le definizioni di seguito anticipate: - Tensione nominale di una linea elettrica - Linee elettriche aeree esterne - Linee di telecomunicazione - Linee di classe zero - Linee di prima classe - Linee di seconda classe - Linee di terza classe - Zona di sovraccarico - Attraversamento - Conduttori, corde di guardia, cavi aerei - Attacco rinforzato - Sostegni 64 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ - Angoli - Abitato CAPITOLO I GENERALITA’ Sezione 1 - Oggetto e scopo delle norme 1.1.01. Oggetto. - Le presenti norme, nel quadro generale delle norme impianti in quanto non modificate dalle presenti norme, riguardano le linee elettriche aeree esterne, come definite in 1.2.02, ad esclusione delle linee di contatto per trazione elettrica e dei relativi alimentatori in sede. Esse si applicano altresì alle linee situate in zone sismiche e tengono luogo integralmente delle disposizioni tecniche ed amministrative di cui alle leggi n. 1684 del 25/11/1962 e n. 64 del 2/2/1974. Le presenti norme si applicano alle linee di nuova costruzione nonché alle varianti di tracciato ed alle trasformazioni radicali di quelle già esistenti. Nel caso in cui le trasformazioni si limitano alla modifica o alla sostituzione di alcuni sostegni e loro armamenti, possono essere applicate anche le norme secondo cui la linea è stata costruita. 1.1.02. Scopo. - Le presenti norme hanno lo scopo di fissare le prescrizioni fondamentali che devono essere osservate nel progetto e nella costruzione delle linee elettriche di cui in 1.1.01. Tali prescrizioni riguardano l’intero percorso della linea compresi gli attraversamenti di opere, quali ad esempio ferrovie, tranvie, filovie, funicolari, strade, linee elettriche o di telecomunicazione. Per quanto riguarda le interferenze con le linee di telecomunicazione si applicano le norme CEI.103 - 6 65 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ Sezione 2 – Definizioni 1.2.01. Tensione nominale di una linea elettrica. - E’ il valore convenzionale della tensione con il quale la linea è denominata ed al quale sono riferiti i dati di funzionamento fatta astrazione dall’isolamento. Nel seguito delle presenti norme la tensione nominale, espressa in kV, viene indicata con la lettera U. 1.2.02. Linee elettriche aeree esterne. - Sono, agli effetti delle presenti norme, le linee definite da 1.2.04 a 1.2.07 impiantate all’aperto, al di sopra del suolo e costituite dai conduttori o dai cavi con i relativi isolatori, sostegni ed accessori. 1.2.03. Linee di telecomunicazione. - Sono considerate tali, agli effetti delle presenti norme, le linee telefoniche, telegrafiche, per segnalazione e comando a distanza in servizio pubblico o privato, con esclusione di quelle definite come linee di classe zero (1.2.04). Le linee di telecomunicazione sono citate solo in quanto possono venire attraversate da linee elettriche; ad esse non si applicano le presenti norme. 1.2.04. Linee di classe zero. - Sono, agli effetti delle presenti norme, quelle linee telefoniche, telegrafiche, per segnalazione e comando a distanza in servizio di impianti elettrici, le quali abbiano tutti o parte dei loro sostegni in comune con linee elettriche di trasporto o di distribuzione o che, pur non avendo con queste alcun sostegno in comune, siano dichiarate appartenenti a questa categoria in sede di autorizzazione. 1.2.05. Linee di prima classe. - Sono, agli effetti delle presenti norme, le linee di trasporto o distribuzione di energia elettrica, la cui tensione nominale è inferiore o uguale a 1000 V e le linee in cavo per illuminazione pubblica in serie la cui tensione nominale è inferiore o uguale a 5000 V. 1.2.06. Linee di seconda classe. - Sono, agli effetti delle presenti norme, le linee di trasporto o distribuzione di energia elettrica la cui tensione nominale è superiore a 1000 V ma inferiore o uguale a 30.000 V e quelle 66 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ a tensione superiore nelle quali il carico di rottura del conduttore di energia sia inferiore a 3434 daN (3500 kgf). 1.2.07. Linee di terza classe. - Sono, agli effetti delle presenti norme, le linee di trasporto o distribuzione di energia elettrica, la cui tensione nominale è superiore a 30.000 V e nelle quali il carico di rottura del conduttore di energia non sia inferiore a 3434 daN (3500 kgf). 1.2.08. Zona di sovraccarico. - Agli effetti delle presenti norme per il calcolo delle linee elettriche, l’Italia è suddivisa nelle seguenti zone: - Zona A comprendente le località ad altitudine non superiore agli 800 m s.l.m. dell’Italia centrale, meridionale ed insulare; - Zona B comprendente tutte le località dell’Italia settentrionale e le località ad altitudine superiore a 800 m s.l.m. dell’Italia centrale, meridionale ed insulare. 1.2.09. Attraversamento. - Agli effetti delle presenti norme si ha attraversamento di una data opera allorché la proiezione verticale di almeno uno dei conduttori della linea elettrica, nelle condizioni indicate nell’ipotesi 3) di 2.2.04 e con piano della catenaria supposto inclinato di 30° sulla verticale, interseca l’opera stessa. L’attraversamento è costituito dalla campata di linea che attraversa l’opera. 1.2.10. Conduttori, corde di guardia, cavi aerei. - Agli effetti delle presenti norme si intendono: - conduttori: le corde e i fili, nudi o rivestiti, tesi fra i sostegni delle linee elettriche e destinati a trasportare o a distribuire l’energia elettrica (fra essi compreso il conduttore neutro dei sistemi trifasi a quattro fili) o destinati, per le linee di classe zero, alla trasmissione di segnali e comunicazioni; - corde (o fili) di guardia o di terra: le corde e i fili tesi fra i sostegni delle linee elettriche, permanentemente collegati a terra e destinati a proteggere i conduttori dagli effetti delle 67 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ sovratensioni di origine atmosferica ed a migliorare il collegamento a terra dei sostegni; - cavi aerei: cavi, comprese le eventuali funi portanti, tesi fra sostegni e costituiti da uno o più conduttori dotati di un rivestimento che assicuri l’isolamento e la protezione durevole nei confronti delle condizioni ambientali e meccaniche della posa all’aperto, e muniti per le linee di seconda e terza classe di uno schermo metallico, continuo, messo a terra. I cavi aerei possono essere autoportanti o non, intendendosi come autoportanti quelli nei quali la funzione portante è assicurata da tutti i (o parte dei) conduttori costituenti il cavo stesso e che risultano quindi privi di fune portante apposita, interna o esterna al cavo. 1.2.11. Attacco rinforzato. - Il dispositivo di attacco dei conduttori di energia ai sostegni viene definito attacco rinforzato quando è predisposto in modo da evitare la caduta dei conduttori nel caso di rottura di un isolatore. Nelle linee con isolatori rigidi, l’attacco rinforzato può essere effettuato: - con disposizione a losanga, cioè fissando il conduttore a due isolatori distinti mediante uno spezzone di conduttore ausiliario; - con altro dispositivo, approvato dall’autorità competente, che offra garanzie di sicurezza equivalenti a quelle delle disposizioni a losanga. Nelle linee con isolatori sospesi, l’attacco rinforzato può essere effettuato: - con sospensione a doppia catena, cioè con due catene disposte parallelamente o a V, solo per i sostegni in corrispondenza dei quali l’angolo di deviazione della linea non supera i 60°; - con amarro a doppia catena di isolatori dal lato della campata di attraversamento; 68 CAPITOLO 4 - NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ con altro dispositivo, approvato dall’autorità competente, che offra garanzie di sicurezza equivalenti a quelle dei dispositivi precedenti. 1.2.12. Sostegni. - Agli effetti delle presenti norme per sostegni si intendono i pali, le paline, le mensole e in genere tutte le strutture, solidali col terreno e con manufatti, alle quali vengono fissati i conduttori esclusi gli accessori di attacco ed i perni degli isolatori. 1.2.13. Angoli. - Nelle presenti norme le misure degli angoli sono espresse in gradi sessagesimali. 1.2.14. Abitato. - Nel seguito si intende per abitato un aggregato di case contigue o vicine con interposte strade, piazze o simili, o comunque brevi soluzioni di continuità. L’abitato si deve considerare delimitato da una linea che segue il margine esterno delle case oltre le quali ha inizio una notevole soluzione di continuità (spazio senza case); l’ampiezza di detto spazio va commisurata all’importanza dell’abitato in esame (per abitati minori e medi ci si può orientare su una settantina di metri). CAPITOLO II ESECUZIONI DELLE LINEE ELETTRICHE Sezione 1 – Disposizioni generali (Omissis) Sezione 2 – Conduttori e corde di guardia (Omissis) Sezione 3 – Isolatori ed accessori (Omissis) Sezione 4 – Sostegni (Omissis) Sezione 5 – Fondazioni (Omissis) 69 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ CAPITOLO III disposizioni finali e transitori 3.1.01. Vigilanza. – La verifica e la vigilanza tecnica ed amministrativa sulla esecuzione delle prescrizioni delle presenti norme sono affidate esclusivamente, anche per le zone sismiche, alle Amministrazioni che hanno competenza autorizzativa, ai sensi delle vigenti leggi, alla costruzione ed all’esercizio degli elettrodotti. 3.1.02. Attraversamenti di linee di telecomunicazione. – Gli attraversamenti di linee elettriche sovra passanti autostrade, strade statali, provinciali e comunali, costruiti seconde le Norme stabilite dagli art. da 37 a 46 del R.D. 26 novembre 1940, n. 1969, sono ritenuti regolari, a tutti gli effetti, nei confronti di eventuali linee di telecomunicazione sottopassanti la stessa campata di attraversamento, purché siano rispettate le distanze minime di cui agli art. 2.1.06 e 2.1.07 delle presenti Norme. 3.1.03. Collaudo. – Dopo un periodo di esercizio della durata di tre anni, durante il quale non siano state presentate opposizioni all’Autorità che ha competenza autorizzativa da parte del Ministero PP.TT. in merito ad interferenze elettromagnetiche con linee di telecomunicazione, gli elettrodotti saranno sottoposto a collaudo: - - - da parte degli uffici dell’Amministrazione che ha rilasciato l’autorizzazione alla costruzione per quelli con tensione inferiore a 220 kV; da parte di apposita commissione nominata dal Ministero dei Lavori Pubblici, Direzione Generale delle Acque e degli Impianti Elettrici, per quelli con tensione uguale o superiore a 220 kV. Le spese per il collaudo ed i compensi spettanti ai collaudatori sono a carico del titolare dell’autorizzazione all’impianto e all’esercizio dell’elettrodotto. 70 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ 4.4 D.P.C.M. 23 Aprile 1992 [9], (abrogato) E’ il primo decreto che tratta specificamente i limiti di esposizione ai campi elettrico e magnetico generati alla frequenza nominale dei 50Hz negli ambienti abitativi e nell’ambienti esterni, in virtù di quanto stabilito all’art.4 della L. n.833 del 23/12/78 di assicurare condizioni e garanzie di salute uniformi sull’intero territorio nazionale. Per tale ragione erano stati fissati dei limiti di esposizione secondo dei criteri di applicazione (vedi art.4), e ancora le DPA (Distanze di Prima Approssimazione) ma in particolar modo è il primo documento in cui si incomincia a trattare di Risanamenti (art.7) per tutte quelle situazioni esistenti che non risultano rispettare i limiti di cui all’art. 4 del presente decreto. Il presente decreto è stato abrogato dal D.P.C.M. 08/07/2003 1. Campo di applicazione. Il presente decreto fissa i limiti massimi di esposizione, relativamente all'ambiente esterno ed abitativo, ai campi elettrico e magnetico generati alla frequenza industriale nominale (50Hz). Non si applica alle esposizioni professionali sul luogo di lavoro ed alle esposizioni intenzionali di pazienti sottoposti a diagnosi e cure mediche. 2. Definizioni. Ai fini dell'applicazione del presente decreto si assumono le seguenti definizioni: a) intensità di campo elettrico è: il valore quadratico medio delle tre componenti mutuamente perpendicolari in cui si può pensare scomposto il vettore campo elettrico nel punto considerato, misurato in volt al metro (V/m); b) intensità di induzione magnetica è: il valore quadratico medio delle tre componenti mutuamente perpendicolari in cui si può pensare scomposto il vettore campo magnetico nel punto considerato, misurato in tesla (T); 71 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ c) elettrodotto è l'insieme delle linee elettriche propriamente dette, sottostazioni e cabine di trasformazione. 3. Misure. Le misure dei campi elettrico e magnetico di cui all'art. 1 dovranno essere effettuate secondo gli specifici standard internazionali riconosciuti. Gli aggiornamenti eventualmente necessari circa i metodi e le condizioni di riferimento per le misure, nonché gli standard per la strumentazione, saranno definiti, su proposta della commissione di cui al successivo art. 8, con decreto del Ministro dell'ambiente. 4. Limiti di esposizione e criteri di applicazione. Sono definiti i seguenti limiti: - 5 kV/m e 0,1 mT, rispettivamente per l'intensità di campo elettrico e di induzione magnetica, in aree o ambienti in cui si possa ragionevolmente attendere che individui della popolazione trascorrano una parte significativa della giornata; - 10 kV/m e 1 mT, rispettivamente per l'intensità di campo elettrico e di induzione magnetica, nel caso in cui l'esposizione sia ragionevolmente limitata a poche ore al giorno. I valori di campo elettrico sono riferiti al campo elettrico imperturbato, intendendosi per tale un campo elettrico misurabile in un punto in assenza di persone, animali e cose non fisse. 5. Distanze di rispetto dagli elettrodotti. Con riferimento alle linee elettriche aeree esterne a 132 kV, 220 kV e 380 kV, si adottano, rispetto ai fabbricati adibiti ad abitazione o ad altra 72 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ attività che comporta tempi di permanenza prolungati, le seguenti distanze da qualunque conduttore della linea: - linee a 132 kV = 10 m - linee a 220 kV = 18 m - linee a 380 kV = 28 m Per linee a tensione nominale diversa, superiore a 132 kV e inferiore a 380 kV, la distanza di rispetto viene calcolata mediante proporzione diretta da quelle sopra indicate. Per linee a tensione inferiore a 132 kV restano ferme le distanze previste dal decreto interministeriale 16 gennaio 1991. Per eventuali linee a tensione superiore a 380 kV le distanze di rispetto saranno stabilite dalla commissione di cui al successivo art. 8. La distanza di rispetto dalle parti in tensione di una cabina o da una sottostazione elettrica deve essere uguale a quella prevista, mediante i criteri sopra esposti, per la più alta tra le tensioni presenti nella cabina o sottostazione stessa. 6. Autorizzazioni. Per gli elettrodotti di nuova costruzione, ai fini autorizzativi, rimangono ferme le disposizioni di cui alla legge 9 gennaio 1991, n. 9, e la normativa che regolamenta i rischi da elettrocuzione. 7. Risanamenti. Nei tratti di linee elettriche esistenti dove non risultano rispettati i limiti di cui all'art. 4 e le condizioni di cui all'art. 5 dovranno essere individuate azioni di risanamento. Entro diciotto mesi dall'entrata in vigore del presente decreto, gli esercenti degli elettrodotti dovranno presentare al Ministero dell'ambiente una relazione contenente i criteri generali di intervento e i criteri di priorità scelti, basati anche su 73 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ parametri oggettivizzabili quali individui esposti per km, valori di dosi cumulative e simili. Nei successivi dodici mesi gli esercenti dovranno presentare i progetti delle tratte di elettrodotti interessate al risanamento. Entro sessanta giorni dalla pubblicazione del presente decreto, i Ministeri dell'ambiente, della sanità, dell'industria, del commercio e dell'artigianato e dei lavori pubblici dovranno definire un accordo procedimentale per la valutazione dei suddetti progetti di risanamento ai fini del rilascio delle autorizzazioni alla costruzione così come disciplinate dal testo unico 11 dicembre 1933, n. 1175. Nel progetto di risanamento oltre agli interventi necessari va indicato il programma cronologico. I programmi di risanamento debbono essere completati entro il 31 dicembre 2004. 74 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ 4.5 L. n.36 del 22 febbraio 2001 [10] La legge n.36 del 22/02/2001 anche nota come legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. Pubblicata sulla G.U., parte I, n.55 del 7 marzo 2001. Tale legge si applica in particolare agli elettrodotti (50 Hz) e a tutti quei sistemi ed apparecchiature, non solo per usi civili, ma anche per le forze armate nonché dell’esercito, che possano comportare l’esposizione dei lavoratori e della popolazione, nel senso più generale, a campi elettrici , magnetici ed elettromagnetici con frequenze comprese nell’intervallo tra gli 0 Hz fino a 300 GHz. Oltre, tutta ad una serie di definizioni e applicazioni il passo ulteriore, compiuto in questa legge, rispetto a quelle precedenti , è che oltre a parlare di interventi di bonifica e/o risanamento, che sono a carico dei titolari degli impianti (art.9) si parla di sanzioni (art.15). All’art.9 comma 2 si specifica che le priorità stabilite dal citato decreto, riguardo i piani di risanamento , devono considerare come prioritarie le situazioni sottoposte a piú elevati livelli di inquinamento elettromagnetico, in prossimità di destinazioni residenziali, scolastiche, sanitarie, o comunque di edifici adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore. A riguardo di quelle sanitarie, nel lavoro della tesi faremo riferimento a due presidi sanitari poliambulatoriali, quello di San Giorgio-Librino nel comune di Catania e al poliambulatorio del comune di Sant’Agata li Battiati in provincia di Catania. 75 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ Di seguito si riportano i commenti agli articoli di legge. Art. 1 Finalità della legge: 1. La presente legge ha lo scopo di dettare i princìpi fondamentali diretti a: - a) assicurare la tutela della salute dei lavoratori, delle lavoratrici e della popolazione dagli effetti dell’esposizione a determinati livelli di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici ai sensi e nel rispetto dell’articolo 32 della Costituzione; - b) promuovere la ricerca scientifica per la valutazione degli effetti a lungo termine e attivare misure di cautela da adottare in applicazione del principio di precauzione di cui all’articolo 174, paragrafo 2, del trattato istitutivo dell’Unione Europea; - c) assicurare la tutela dell’ambiente e del paesaggio e promuovere l’innovazione tecnologica e le azioni di risanamento volte a minimizzare l’intensità e gli effetti dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici secondo le migliori tecnologie disponibili. 2. Le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano provvedono alle finalità della presente legge nell’ambito delle competenze ad esse spettanti ai sensi degli statuti e delle relative norme di attuazione e secondo quanto disposto dai rispettivi ordinamenti. Art. 2 Ambito di applicazione: 1. La presente legge ha per oggetto gli impianti, i sistemi e le apparecchiature per usi civili, militari e delle forze di polizia, che possano comportare l’esposizione dei lavoratori, delle lavoratrici e della popolazione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici con frequenze comprese tra 0 Hz e 300 GHz. In particolare, la presente legge si applica agli elettrodotti ed agli impianti radioelettrici, compresi gli impianti per telefonia mobile, i radar e gli impianti per radiodiffusione. 76 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ 2. Le disposizioni della presente legge non si applicano nei casi di esposizione intenzionale per scopi diagnostici o terapeutici. Agli apparecchi ed ai dispositivi di uso domestico, individuale e lavorativo si applicano esclusivamente le disposizioni di cui agli articoli 10 e 12 della presente legge. 3. Nei riguardi delle Forze armate e delle Forze di polizia le norme della presente legge sono applicate tenendo conto delle particolari esigenze al servizio espletato, individuate con il decreto di cui all’articolo 4, comma 2, lettera a). 4. Restano ferme le competenze in materia di sicurezza e salute dei lavoratori attribuite dalle disposizioni vigenti ai servizi sanitari e tecnici istituiti per le Forze armate e per le Forze di polizia; i predetti servizi sono competenti altresì per le aree riservate od operative e per quelle che presentano analoghe esigenze individuate con il decreto di cui al comma 3. Art. 3 Definizioni: 1. Ai fini dell’applicazione della presente legge si assumono le seguenti definizioni: - a) esposizione: è la condizione di una persona soggetta a campi elettrici, magnetici, elettromagnetici, o a correnti di contatto, di origine artificiale; - b) limite di esposizione: è il valore di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico, considerato come valore di immissione, definito ai fini della tutela della salute da effetti acuti, che non deve essere superato in alcuna condizione di esposizione della popolazione e dei lavoratori per le finalità di cui all’articolo 1, comma 1, lettera a); - c) valore di attenzione: è il valore di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico, considerato come valore di immissione, che 77 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ non deve essere superato negli ambienti abitativi, scolastici e nei luoghi adibiti a permanenze prolungate per le finalità di cui all’articolo 1, comma 1, lettere b) e c). Esso costituisce misura di cautela ai fini della protezione da possibili effetti a lungo termine e deve essere raggiunto nei tempi e nei modi previsti dalla legge; - d) obiettivi di qualità sono: 1) i criteri localizzativi, gli standard urbanistici, le prescrizioni e le incentivazioni per l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, indicati dalle leggi regionali secondo le competenze definite dall’articolo 8; 2) i valori di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico, definiti dallo Stato secondo le previsioni di cui all’articolo 4, comma 1, lettera a), ai fini della progressiva minimizzazione dell’esposizione ai campi medesimi; - e) elettrodotto: è l’insieme delle linee elettriche, delle sottostazioni e delle cabine di trasformazione; - f) esposizione dei lavoratori e delle lavoratrici: è ogni tipo di esposizione dei lavoratori e delle lavoratrici che, per la loro specifica attività lavorativa, sono esposti a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici; - g) esposizione della popolazione: è ogni tipo di esposizione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, ad eccezione dell’esposizione di cui alla lettera f) e di quella intenzionale per scopi diagnostici o terapeutici; - h) stazioni e sistemi o impianti radioelettrici: sono uno o più trasmettitori, nonchè ricevitori, o un insieme di trasmettitori e ricevitori, ivi comprese le apparecchiature accessorie, necessari in una data postazione ad assicurare un servizio di radiodiffusione, radiocomunicazione o radioastronomia; 78 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ - i) impianto per telefonia mobile: è la stazione radio di terra del servizio di telefonia mobile, destinata al collegamento radio dei terminali mobili con la rete del servizio di telefonia mobile; - l) impianto fisso per radiodiffusione: è la stazione di terra per il servizio di radiodiffusione televisiva o radiofonica. Art. 4 Funzioni dello Stato: 1. Lo Stato esercita le funzioni relative: - a) alla determinazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità, in quanto valori di campo come definiti dall’articolo 3, comma 1, lettera d), numero 2), in considerazione del preminente interesse nazionale alla definizione di criteri unitari e di normative omogenee in relazione alle finalità di cui all’articolo 1; - b) alla promozione di attività di ricerca e di sperimentazione tecnico-scientifica, nonché al coordinamento dell’attività di raccolta, di elaborazione e di diffusione dei dati, informando annualmente il Parlamento su tale attività; in particolare il Ministro della sanità promuove, avvalendosi di istituzioni pubbliche e private senza fini di lucro, aventi comprovata esperienza nel campo scientifico, un programma pluriennale di ricerca epidemiologica e di cancerogenesi sperimentale, al fine di approfondire i rischi connessi all’esposizione a campi elettromagnetici a bassa e alta frequenza; - c) all’istituzione del catasto nazionale delle sorgenti fisse e mobili dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici e delle zone territoriali interessate, al fine di rilevare i livelli di campo presenti nell’ambiente; - d) alla determinazione dei criteri di elaborazione dei piani di risanamento di cui all’articolo 9, comma 2, con particolare riferimento alle priorità di intervento, ai tempi di attuazione ed alle modalità di coordinamento delle attività riguardanti piú 79 CAPITOLO 4 - NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ regioni nonché alle migliori tecnologie disponibili per quanto attiene alle implicazioni di carattere economico ed impiantistico; e) all’individuazione delle tecniche di misurazione e di rilevamento dell’inquinamento elettromagnetico; - f) alla realizzazione di accordi di programma con i gestori di elettrodotti ovvero con i proprietari degli stessi o delle reti di trasmissione o con coloro che ne abbiamo comunque la disponibilità nonché con gli esercenti di impianti per emittenza radiotelevisiva e telefonia mobile, al fine di promuovere tecnologie e tecniche di costruzione degli impianti che consentano di minimizzare le emissioni nell’ambiente e di tutelare il paesaggio; - g) alla definizione dei tracciati degli elettrodotti con tensione superiore a 150 kV; - h) alla determinazione dei parametri per la previsione di fasce di rispetto per gli elettrodotti; all’interno di tali fasce di rispetto non è consentita alcuna destinazione di edifici ad uso residenziale, scolastico, sanitario ovvero ad uso che comporti una permanenza non inferiore a quattro ore. 2. I limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità, le tecniche di misurazione e rilevamento dell’inquinamento elettromagnetico e i parametri per la previsione di fasce di rispetto per gli elettrodotti, di cui al comma 1, lettere a), e) e h), sono stabiliti, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge: - per la popolazione, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’ambiente, di concerto con il Ministro della sanità, sentiti il Comitato di cui all’articolo 6 e le competenti Commissioni parlamentari, previa intesa in sede di Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, di seguito denominata "Conferenza unificata"; 80 CAPITOLO 4 - NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ b) per i lavoratori e le lavoratrici, ferme restando le disposizioni previste dal decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della sanità, sentiti i Ministri dell’ambiente e del lavoro e della previdenza sociale, il Comitato di cui all’articolo 6 e le competenti Commissioni parlamentari, previa intesa in sede di Conferenza unificata. Il medesimo decreto disciplina, altresí, il regime di sorveglianza medica sulle lavoratrici e sui lavoratori professionalmente esposti. 3. Qualora entro il termine previsto dal comma 2 non siano state raggiunte le intese in sede di Conferenza unificata, il Presidente del Consiglio dei ministri entro i trenta giorni successivi adotta i decreti di cui al comma 2, lettere a) e b). 4. Alla determinazione dei criteri di elaborazione dei piani di risanamento, ai sensi del comma 1, lettera d), si provvede, entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’ambiente, sentito il Comitato di cui all’articolo 6 e la Conferenza unificata. 5. Le regioni adeguano la propria legislazione ai limiti di esposizione, ai valori di attenzione e, limitatamente alla definizione di cui all’articolo 3, comma 1, lettera d), numero 2), agli obiettivi di qualità previsti dai decreti di cui al comma 2 del presente articolo. 6. piano economico … omissis Art. 5 Misure di tutela dell’ambiente e del paesaggio. Procedimento di autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di elettrodotti: 1. Al fine di tutelare l’ambiente e il paesaggio, con apposito regolamento adottato, entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, e dell’articolo 29, comma 2, lettera g), del decreto 81 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ legislativo 31 marzo 1998, n. 112, su proposta dei Ministri dei lavori pubblici e per i beni e le attività culturali, previo parere del Comitato di cui all’articolo 6 e sentite le competenti Commissioni parlamentari, sono adottate misure specifiche relative alle caratteristiche tecniche degli impianti e alla localizzazione dei tracciati per la progettazione, la costruzione e la modifica di elettrodotti e di impianti per telefonia mobile e radiodiffusione. Con lo stesso regolamento vengono indicate le particolari misure atte ad evitare danni ai valori ambientali e paesaggistici e possono essere adottate ulteriori misure specifiche per la progettazione, la costruzione e la modifica di elettrodotti nelle aree soggette a vincoli imposti da leggi statali o regionali, nonché da strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica, a tutela degli interessi storici, artistici, architettonici, archeologici, paesaggistici e ambientali, fermo restando quanto disposto dal testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali, approvato con decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490, e fermo restando il rispetto dei predetti vincoli e strumenti di pianificazione. 2. Con il medesimo regolamento di cui al comma 1 sono adottate misure di contenimento del rischio elettrico degli impianti di cui allo stesso comma 1, ed in particolare del rischio di elettrolocuzione e di collisione dell’avifauna. 3. Con il medesimo regolamento di cui al comma 1 é definita una nuova disciplina dei procedimenti di autorizzazione alla costruzione e all’esercizio degli elettrodotti con tensione superiore a 150 kV, in modo da assicurare il rispetto dei princìpi della presente legge, ferme restando le vigenti disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale. Tale disciplina si conforma inoltre ai seguenti criteri e princìpi: - a) semplificazione dei procedimenti amministrativi; b) individuazione delle tipologie di infrastrutture a minore impatto ambientale, paesaggistico e sulla salute dei cittadini; c) concertazione con le regioni e gli enti locali interessati nell’ambito dei procedimenti amministrativi di definizione dei tracciati; 82 CAPITOLO 4 - NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ d) individuazione delle responsabilità e delle procedure di verifica e controllo; e) riordino delle procedure relative alle servitù di elettrodotto e ai relativi indennizzi. f) valutazione preventiva dei campi elettromagnetici preesistenti. 4. Le norme, anche di legge, che disciplinano i procedimenti indicati al comma 3, individuate dal regolamento di cui al medesimo comma, sono abrogate con effetto dalla data di entrata in vigore del regolamento medesimo. Art. 6 Comitato interministeriale per la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento elettromagnetico (Omissis) Art. 7 Catasto nazionale: 1. Il catasto nazionale di cui all’articolo 4, comma 1, lettera c), é costituito, entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, dal Ministro dell’ambiente, sentiti il Ministro della sanità ed il Ministro dell’industria, del commercio e dell’artigianato, nell’ambito del sistema informativo e di monitoraggio di cui all’articolo 8 del decreto del Presidente della Repubblica 4 giugno 1997, n. 335. Il catasto nazionale opera in coordinamento con i catasti regionali di cui all’articolo 8, comma 1, lettera d). Le modalità di inserimento dei dati sono definite dal Ministro dell’ambiente, di concerto con il Ministro delle comunicazioni, per quanto riguarda l’inserimento dei dati relativi a sorgenti fisse connesse ad impianti, sistemi ed apparecchiature radioelettrici per usi civili di telecomunicazioni, con il Ministro dei lavori pubblici e con il Ministro dell’industria, del commercio e dell’artigianato, per quanto riguarda l’inserimento dei dati relativi agli elettrodotti, con il Ministro dei trasporti e della navigazione, per quanto riguarda l’inserimento dei dati relativi agli impianti di trasporto, e con i Ministri della difesa e dell’interno, per quanto riguarda l’inserimento dei dati relativi a sorgenti fisse connesse ad impianti, sistemi ed apparecchiature per usi militari e delle forze di polizia. 83 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ Art. 8 Competenze delle regioni, delle province e dei comuni: 1. Sono di competenza delle regioni, nel rispetto dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità nonchè dei criteri e delle modalità fissati dallo Stato, fatte salve le competenze dello Stato e delle autorità indipendenti: - a) l’esercizio delle funzioni relative all’individuazione dei siti di trasmissione e degli impianti per telefonia mobile, degli impianti radioelettrici e degli impianti per radiodiffusione, ai sensi della legge 31 luglio 1997, n. 249, e nel rispetto del decreto di cui all’articolo 4, comma 2, lettera a), e dei princìpi stabiliti dal regolamento di cui all’articolo 5; - b) la definizione dei tracciati degli elettrodotti con tensione non superiore a 150 kV, con la previsione di fasce di rispetto secondo i parametri fissati ai sensi dell’articolo 4 e dell’obbligo di segnalarle; - c) le modalità per il rilascio delle autorizzazioni alla installazione degli impianti di cui al presente articolo, in conformità a criteri di semplificazione amministrativa, tenendo conto dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici preesistenti; - d) la realizzazione e la gestione, in coordinamento con il catasto nazionale di cui all’articolo 4, comma 1, lettera c), di un catasto delle sorgenti fisse dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, al fine di rilevare i livelli dei campi stessi nel territorio regionale, con riferimento alle condizioni di esposizione della popolazione; - e) l’individuazione degli strumenti e delle azioni per il raggiungimento degli obiettivi di qualità di cui all’articolo 3, comma 1, lettera d), numero 1); 84 CAPITOLO 4 - NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ f) il concorso all’approfondimento delle conoscenze scientifiche relative agli effetti per la salute, in particolare quelli a lungo termine, derivanti dall’esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. 2. Nell’esercizio delle funzioni di cui al comma 1, lettere a) e c), le regioni si attengono ai princìpi relativi alla tutela della salute pubblica, alla compatibilità ambientale ed alle esigenze di tutela dell’ambiente e del paesaggio. 3. In caso di inadempienza delle regioni, si applica l’articolo 5 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112. 4. Le regioni, nelle materie di cui al comma 1, definiscono le competenze che spettano alle province ed ai comuni, nel rispetto di quanto previsto dalla legge 31 luglio 1997, n. 249. 5. Le attività di cui al comma 1, riguardanti aree interessate da installazioni militari o appartenenti ad altri organi dello Stato con funzioni attinenti all’ordine e alla sicurezza pubblica sono definite mediante specifici accordi dai comitati misti paritetici di cui all’articolo 3 della legge 24 dicembre 1976, n. 898, e successive modificazioni. 6. I comuni possono adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici. Art. 9 Piani di risanamento: 1. Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del decreto di cui all’articolo 4, comma 2, lettera a), la regione adotta, su proposta dei soggetti gestori e sentiti i comuni interessati, un piano di risanamento al fine di adeguare, in modo graduale, e comunque entro il termine di ventiquattro mesi, gli impianti radioelettrici già esistenti ai limiti di esposizione, ai valori di attenzione ed agli obiettivi di qualità stabiliti secondo le norme della presente legge. Trascorsi dodici mesi dalla data di entrata in vigore del decreto di cui all’articolo 4, comma 2, lettera a), 85 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ in caso di inerzia o inadempienza dei gestori, il piano di risanamento è adottato dalle regioni, sentiti i comuni e gli enti interessati, entro i successivi tre mesi. Il piano, la cui realizzazione è controllata dalle regioni, può prevedere anche la delocalizzazione degli impianti di radiodiffusione in siti conformi alla pianificazione in materia, e degli impianti di diversa tipologia in siti idonei. Il risanamento è effettuato con onere a carico dei titolari degli impianti. 2. Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del decreto di cui all’articolo 4, comma 4, i gestori degli elettrodotti presentano una proposta di piano di risanamento, al fine di assicurare la tutela della salute e dell’ambiente. I proprietari di porzioni della rete di trasmissione nazionale o coloro che comunque ne abbiano la disponibilità sono tenuti a fornire tempestivamente al gestore della rete di trasmissione nazionale, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del decreto di cui all’articolo 4, comma 2, lettera a), le proposte degli interventi di risanamento delle linee di competenza, nonchè tutte le informazioni necessarie ai fini della presentazione della proposta di piano di risanamento. Il piano deve prevedere i progetti che si intendono attuare allo scopo di rispettare i limiti di esposizione e i valori di attenzione, nonché di raggiungere gli obiettivi di qualità stabiliti dal decreto di cui all’articolo 4, comma 2, lettera a). Esso deve indicare il programma cronologico di attuazione, adeguandosi alle priorità stabilite dal citato decreto, considerando comunque come prioritarie le situazioni sottoposte a piú elevati livelli di inquinamento elettromagnetico, in prossimità di destinazioni residenziali, scolastiche, sanitarie, o comunque di edifici adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore, con particolare riferimento alla tutela della popolazione infantile. Trascorsi dodici mesi dalla data di entrata in vigore del decreto di cui all’articolo 4, comma 2, lettera a), in caso di inerzia o inadempienza dei gestori, il piano di risanamento di cui al primo periodo del comma 3 è proposto dalla regione entro i successivi tre mesi. 3. Per gli elettrodotti con tensione superiore a 150 kV, la proposta di piano di risanamento é presentata al Ministero dell’ambiente. Il piano è approvato, con eventuali modifiche, integrazioni e prescrizioni, entro 86 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ sessanta giorni, dal Ministro dell’ambiente, di concerto con i Ministri dell’industria, del commercio e dell’artigianato e dei lavori pubblici, sentiti il Ministro della sanità e le regioni ed i comuni interessati. Per gli elettrodotti con tensione non superiore a 150 kV, la proposta di piano di risanamento é presentata alla regione, che approva il piano, con eventuali modifiche, integrazioni e prescrizioni, entro sessanta giorni, sentiti i comuni interessati. Trascorsi dodici mesi dalla data di entrata in vigore del decreto di cui all’articolo 4, comma 2, lettera a), in caso di inerzia o inadempienza dei gestori, il piano di risanamento per gli elettrodotti con tensione non superiore a 150 kV è adottato dalla regione, nei termini di cui al terzo periodo del presente comma. 4. Il risanamento degli elettrodotti deve essere completato entro dieci anni dalla data di entrata in vigore della presente legge. Entro il 31 dicembre 2004 ed entro il 31 dicembre 2008, deve essere comunque completato il risanamento degli elettrodotti che non risultano conformi, rispettivamente, ai limiti di cui all’articolo 4 ed alle condizioni di cui all’articolo 5 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 23 aprile 1992, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 104 del 6 maggio 1992, al fine dell’adeguamento ai limiti di esposizione, ai valori di attenzione e agli obiettivi di qualità stabiliti ai sensi dell’articolo 4, comma 2, lettera a), della presente legge. Il risanamento é effettuato con onere a carico dei proprietari degli elettrodotti, come definiti ai sensi del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79. L’Autorità per l’energia elettrica ed il gas, ai sensi dell’articolo 2, comma 12, della legge 14 novembre 1995, n. 481, determina, entro sessanta giorni dall’approvazione del piano di risanamento, la valutazione dei costi strettamente connessi all’attuazione degli interventi di risanamento nonché i criteri, le modalità e le condizioni per il loro eventuale recupero. 5. Ai fini della concessione di contributi alle regioni per l’elaborazione dei piani di risanamento, la realizzazione dei catasti regionali e l’esercizio delle attività di controllo e di monitoraggio, é autorizzata la spesa massima di lire 2.000 milioni annue a decorrere dall’anno 2001. Le somme derivanti dall’applicazione delle sanzioni previste dall’articolo 15, versate all’entrata del bilancio dello Stato, sono 87 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ riassegnate nella misura del 100 per cento, con decreto del Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, ad apposite unità previsionali di base dello stato di previsione del Ministero dell’ambiente; tali somme sono destinate, sulla base di criteri determinati dalla Conferenza unificata, alla concessione di contributi alle regioni, ad integrazione delle risorse ad esse assegnate ai sensi del primo periodo del presente comma, ai fini dell’elaborazione dei piani di risanamento, della realizzazione dei catasti regionali e dell’esercizio delle attività di controllo e di monitoraggio. 6. Il mancato risanamento degli elettrodotti, delle stazioni e dei sistemi radioelettrici, degli impianti per telefonia mobile e degli impianti per radiodiffusione, secondo le prescrizioni del piano, dovuto ad inerzia o inadempienza dei proprietari degli elettrodotti o di coloro che ne abbiano comunque la disponibilità, fermo restando quanto previsto dall’articolo 15, comporta il mancato riconoscimento da parte del gestore della rete di trasmissione nazionale del canone di utilizzo relativo alla linea non risanata e la disattivazione dei suddetti impianti per un periodo fino a sei mesi, garantendo comunque i diritti degli utenti all’erogazione del servizio di pubblica utilità. La disattivazione è disposta: - a) con provvedimento del Ministro dell’ambiente, di concerto con il Ministro dell’industria, del commercio e dell’artigianato, sentiti il Ministro della sanità e del lavoro e della previdenza sociale nonché le regioni interessate, per quanto riguarda gli elettrodotti con tensione superiore a 150 kV; - b) con provvedimento del presidente della giunta regionale per quanto riguarda gli elettrodotti con tensione inferiore a 150 kV ed i sistemi radioelettrici, con esclusione degli impianti per telefonia mobile e per radiodiffusione e degli impianti per telefonia fissa nonché delle stazioni radioelettriche per trasmissione di dati, la cui disattivazione é disposta con provvedimento del Ministro delle comunicazioni che assicura l’uniforme applicazione della disciplina sul territorio nazionale. 88 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ 7. Entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, su ciascuna struttura di cui alle lettere e), h) ed l) del comma 1 dell’articolo 3 deve essere applicata una etichetta informativa ben visibile, riportante la tensione prodotta, i valori di esposizione rintracciabili nella documentazione autorizzativa, i limiti di esposizione ed i valori di attenzione prescritti dalle leggi nazionali e regionali e le distanze di rispetto. Art. 10 Educazione ambientale…(Omissis) Art. 11 Partecipazione al procedimento amministrativo…(Omissis) Art. 12 Apparecchiature di uso domestico, individuale o lavorativo: 1. Con decreto del Ministro dell’ambiente, di concerto con il Ministro della sanità, previo parere del Comitato e sentite le competenti Commissioni parlamentari, sono stabilite, entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, tenendo conto anche degli orientamenti e degli atti dell’Unione europea in materia di inquinamento elettromagnetico, tutela dei consumatori e istruzioni per l’uso dei prodotti, le informazioni che i fabbricanti di apparecchi e dispositivi, in particolare di uso domestico, individuale o lavorativo, generanti campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, sono tenuti a fornire agli utenti, ai lavoratori e alle lavoratrici, mediante apposite etichettature o schede informative. Le informazioni devono riguardare, in particolare, i livelli di esposizione prodotti dall’apparecchio o dal dispositivo, la distanza di utilizzo consigliata per ridurre l’esposizione al campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico e le principali prescrizioni di sicurezza. Con lo stesso decreto sono individuate le tipologie di apparecchi e dispositivi per i quali non vi è emissione di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico, o per i quali tali emissioni sono da ritenersi così basse da non richiedere alcuna precauzione. 2. Il Comitato promuove la realizzazione di intese ed accordi di programma con le imprese produttrici di apparecchiature di uso domestico, individuale o lavorativo, che producono campi elettrici, 89 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ magnetici ed elettromagnetici, al fine di favorire e sviluppare tecnologie che consentano di minimizzare le emissioni. Art. 14 Controlli: 1. Le amministrazioni provinciali e comunali, al fine di esercitare le funzioni di controllo e di vigilanza sanitaria e ambientale per l’attuazione della presente legge, utilizzano le strutture delle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente, di cui al decreto-legge 4 dicembre 1993, n. 496, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 gennaio 1994, n. 61. Restano ferme le competenze in materia di vigilanza nei luoghi di lavoro attribuite dalle disposizioni vigenti. 2. Nelle regioni in cui le Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente non sono ancora operanti, ai fini di cui al comma 1, le amministrazioni provinciali e comunali si avvalgono del supporto tecnico dell’Agenzia nazionale per la protezione dell’ambiente, dei presidi multizonali di prevenzione (PMP), dell’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro (ISPESL) e degli ispettori territoriali del Ministero delle comunicazioni, nel rispetto delle specifiche competenze attribuite dalle disposizioni vigenti. 3. Il controllo all’interno degli impianti fissi o mobili destinati alle attività istituzionali delle Forze armate, delle Forze di polizia e dei Vigili del fuoco è disciplinato dalla specifica normativa di settore. Resta fermo in particolare, quanto previsto per le forze armate e di polizia dagli articoli 1, comma 2, e 23, comma 4, del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni. 4. Il personale incaricato dei controlli, nell’esercizio delle funzioni di vigilanza e di controllo, può accedere agli impianti che costituiscono fonte di emissioni elettromagnetiche e richiedere, in conformità alle disposizioni della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni, i dati, le informazioni e i documenti necessari per 90 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ l’espletamento delle proprie funzioni. Tale personale è munito di documento di riconoscimento dell’ente di appartenenza. Art. 15 Sanzioni: 1. Salvo che il fatto costituisca reato, chiunque nell’esercizio o nell’impiego di una sorgente o di un impianto che genera campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici superi i limiti di esposizione ed i valori di attenzione di cui ai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri previsti dall’articolo 4, comma 2, e ai decreti previsti dall’articolo 16 è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da lire 2 milioni a lire 600 milioni. La predetta sanzione si applica anche nei confronti di chi ha in corso di attuazione piani di risanamento, qualora non rispetti i limiti ed i tempi ivi previsti. 2. Salvo che il fatto costituisca reato, la violazione delle misure di tutela di cui all’articolo 5, comma 1, è punita con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da lire 2 milioni a lire 200 milioni. In caso di recidiva la sanzione è raddoppiata. 3. Salvo che il fatto costituisca reato, le sanzioni di cui ai commi 1 e 2 sono irrogate dalle autorità competenti, sulla base degli accertamenti effettuati dalle autorità abilitate ai controlli ai sensi dell’articolo 14. Le autorità competenti all’irrogazione delle sanzioni di cui ai commi 1 e 2 sono individuate dai decreti di cui all’articolo 4, comma 2. 4. In caso di inosservanza delle prescrizioni previste, ai fini della tutela dell’ambiente e della salute, dall’autorizzazione, dalla concessione o dalla licenza per l’installazione e l’esercizio degli impianti disciplinati dalla presente legge, si applica la sanzione della sospensione degli atti autorizzatori suddetti, da due a quattro mesi. In caso di nuova infrazione l’atto autorizzatorio è revocato. 5. La sanzione di cui al comma 4 è applicata dall’autorità competente in base alle vigenti disposizioni a rilasciare l’atto autorizzatorio, sulla base degli accertamenti effettuati dalle autorità abilitate ai controlli. 91 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ 6. L’inosservanza del decreto di cui all’articolo 12, comma 1, è punita con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma compresa fra lire 2 milioni e lire 600 milioni. 7. In riferimento alle sanzioni previste nel presente articolo non è ammesso il pagamento in misura ridotta di cui all’articolo 16 della legge 24 novembre 1981, n. 689, e successive modificazioni. Art. 16 Regime transitorio…(Omissis) Art. 17 Copertura finanziaria…(Omissis) 92 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ 4.6 D.P.C.M. 8 luglio 2003 [11] In particolare il DPCM dell’8 luglio 2003 abroga il DPCM del 23 aprile 1992. Vengono fissati e definiti i nuovi limiti di esposizione con particolare riferimento ai valori di attenzione e agli obiettividi qualità, inoltre, un passo notevolmente in avanti da un punto di vista civile e legislativo è quello che fa si che tali norme vengano applicati a tutta la popolazione che possa essere esposta a campi elettrico, magnetico alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti, con esclusione solo dei lavoratori esposti per ragioni professionali. Tale decreto è stato pubblicato sulla G.U. n.200 del 29 agosto 2003. A seguire gli articoli commentati del decreto in questione: Art. 1. Campo di applicazione: 1. Le disposizioni del presente decreto fissano limiti di esposizione e valori di attenzione, per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) connessi al funzionamento e all'esercizio degli elettrodotti. Nel medesimo ambito, il presente decreto stabilisce anche un obiettivo di qualità per il campo magnetico, ai fini della progressiva minimizzazione delle esposizioni. 2. I limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità di cui al presente decreto non si applicano ai lavoratori esposti per ragioni professionali. 3. A tutela delle esposizioni a campi a frequenze comprese tra 0 Hz e 100 kHz, generati da sorgenti non riconducibili agli elettrodotti, si applica l'insieme completo delle restrizioni stabilite nella raccomandazione del Consiglio dell'Unione europea del 12 luglio 1999, pubblicata nella G.U.C.E. n. 199 del 30 luglio 1999. 4. Ai sensi dell'art. 1, comma 2, della legge 22 febbraio 2001, n. 36, le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e Bolzano provvedono alle finalità del presente decreto nell'ambito delle 93 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ competenze ad esse spettanti ai sensi degli statuti e delle relative norme di attuazione e secondo quanto disposto dai rispettivi ordinamenti. Art. 2. Definizioni: 1. Ferme restando le definizioni di cui all'art. 3 della legge 22 febbraio 2001, n. 36, ai fini del presente decreto le definizioni delle grandezze fisiche citate sono riportate nell'allegato A che costituisce parte integrante del decreto stesso. Art. 3. Limiti di esposizione e valori di attenzione: 1. Nel caso di esposizione a campi elettrici e magnetici alla frequenza di 50 Hz generati da elettrodotti, non deve essere superato il limite di esposizione di 100 microTesla per l'induzione magnetica e 5 kV/m per il campo elettrico, intesi come valori efficaci. 2. A titolo di misura di cautela per la protezione da possibili effetti a lungo termine, eventualmente connessi con l'esposizione ai campi magnetici generati alla frequenza di rete (50 Hz), nelle aree gioco per l'infanzia, in ambienti abitativi, in ambienti scolastici e nei luoghi adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere, si assume per l'induzione magnetica il valore di attenzione di 10 microTesla, da intendersi come mediana dei valori nell'arco delle 24 ore nelle normali condizioni di esercizio. Art. 4. Obiettivi di qualità: 1. Nella progettazione di nuovi elettrodotti in corrispondenza di aree gioco per l'infanzia, di ambienti abitativi, di ambienti scolastici e di luoghi adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore e nella progettazione dei nuovi insediamenti e delle nuove aree di cui sopra in prossimità di linee ed installazioni elettriche già presenti nel territorio, ai fini della progressiva minimizzazione dell'esposizione ai campi elettrici e magnetici generati dagli elettrodotti operanti alla frequenza di 50 Hz, è fissato l'obiettivo di qualità di 3 microTesla 94 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ per il valore dell'induzione magnetica, da intendersi come mediana dei valori nell'arco delle 24 ore nelle normali condizioni di esercizio. Art. 5. Tecniche di misurazione e di determinazione dei livelli d'esposizione 1. Le tecniche di misurazione da adottare sono quelle indicate dalla norma CEI 211-6 data pubblicazione 2001-01, classificazione 211-6 prima edizione, «Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettrici e magnetici nell'intervallo di frequenza 0 Hz -10 kHz, con riferimento all'esposizione umana» e successivi aggiornamenti. 2. Per la determinazione del valore di induzione magnetica utile ai fini della verifica del non superamento del valore di attenzione e dell'obiettivo di qualità il sistema agenziale APAT-ARPA dovrà determinare le relative procedure di misura e valutazione, con l'approvazione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 3. Per la verifica del rispetto delle disposizioni di cui agli articoli 3 e 4, oltre alle misurazioni e determinazioni di cui al commi 1 e 2, il sistema agenziale APAT-ARPA può avvalersi di metodologie di calcolo basate su dati tecnici e storici dell'elettrodotto. 4. Per gli elettrodotti con tensione di esercizio non inferiore a 132 kV, gli esercenti devono fornire agli organi di controllo, secondo modalità fornite dagli stessi, con frequenza trimestrale, 12 valori per ciascun giorno, corrispondenti ai valori medi delle correnti registrati ogni 2 ore nelle normali condizioni di esercizio. Art. 6. Parametri per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti 1. Per la determinazione delle fasce di rispetto si dovrà fare riferimento all'obiettivo di qualità di cui all'art. 4 ed alla portata in corrente in servizio normale dell'elettrodotto, come definita dalla norma CEI 11-60, che deve essere dichiarata dal gestore al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, per gli elettrodotti con tensione 95 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ superiore a 150 kV e alle regioni, per gli elettrodotti con tensione non superiore a 150 kV. I gestori provvedono a comunicare i dati per il calcolo e l'ampiezza delle fasce di rispetto ai fini delle verifiche delle autorità competenti. 2. L'APAT, sentite le ARPA, definirà la metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto con l'approvazione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. Art. 7. Aggiornamento delle conoscenze 1. Il Comitato interministeriale di cui all'art. 6 della legge quadro n. 36/2001 procede, nei successivi tre anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, all'aggiornamento dello stato delle conoscenze, conseguenti alle ricerche scientifiche prodotte a livello nazionale ed internazionale, in materia dei possibili rischi sulla salute originati dai campi elettromagnetici. Art. 8. Abrogazione di norme 1. Dalla data di entrata in vigore del presente decreto non si applicano, in quanto incompatibili, le disposizioni dei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 aprile 1992 e 28 settembre 1995. Allegato A - DEFINIZIONI Campo elettrico: così come definito nella norma CEI 211-6 data pubblicazione 2001-01, classificazione 211-6, prima edizione, guida per la misura e per la valutazione dei campi elettrici e magnetici nell'intervallo di frequenza 0 Hz - 10 kHz, con riferimento all'esposizione umana. Campo magnetico: così come definito nella norma CEI 211-6 data pubblicazione 2001-01, classificazione 211-6, prima edizione, «Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettrici e magnetici nell'intervallo di frequenza 0 Hz - 10 kHz, con riferimento all'esposizione umana». 96 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ Campo di induzione magnetica: così come definito nella norma CEI 211-6 data pubblicazione 2001-01, classificazione 211-6, prima edizione «Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettrici e magnetici nell'intervallo di frequenza 0 Hz - 10 kHz, con riferimento all'esposizione umana». Frequenza: così come definita nella norma CEI 211-6 data pubblicazione 2001-01, classificazione 211-6, prima edizione, «Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettrici e magnetici nell'intervallo di frequenza 0 Hz - 10 kHz, con riferimento all'esposizione umana». Elettrodotto: è l'insieme delle linee elettriche delle sottostazioni e delle cabine di trasformazione. 97 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ 4.7 Decreto 29 maggio 2008: approvazione delle procedure di misura e valutazione dell’induzione magnetica [12]. Pubblicato sulla G.U. n.153 del 2 luglio 2008. Già la legge del 22 febbraio 2001 n.36, all’art.4 comma 2, lettera a) prevedeva un’opportuna e necessaria definizione delle tecniche di misurazione e rilevamento dell’inquinamento elettromagnetico, ancora il D.P.C.M. del 8 luglio 2003 “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualita' per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 200 del 29 agosto 2003, e in particolare l'art. 5, comma 2, in base al quale il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare deve approvare le procedure di misura e valutazione del valore di induzione magnetica utile ai fini della verifica del non superamento del valore di attenzione e dell'obiettivo di qualita', definite dal sistema agenziale APAT- ARPA. Solo l’ 8aprile 2008 l’APAT in collaborazione col sistema ARPA-APPA , con nota, protocollo n. 012705, formalmente comunica la procedura di misura dell’induzione magnetica, che viene inserita nel decreto di cui in oggetto. Di seguito, viene presentato nei suoi articoli più importanti il decreto: Premessa Il D.P.C.M. dell'8 luglio 2003 «Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti» (GU n. 200 del 298-2003) modifica sostanzialmente la precedente regolamentazione sulla tutela dalle esposizioni da campi magnetici generati da elettrodotti. In particolare all'art. 5 «Tecniche di misurazione e di determinazione di livelli d'esposizione» è prescritto: 98 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ 1. Le tecniche di misurazione da adottare sono quelle indicate dalla norma CEI 211-6 data pubblicazione 2001-01, classificazione 211-6 prima edizione, «Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettrici e magnetici nell'intervallo di frequenza 0 Hz-10 kHz, con riferimento all'esposizione umana» e successivi aggiornamenti. 2. Per la determinazione del valore di induzione magnetica utile ai fini della verifica del non superamento del valore di attenzione e dell'obiettivo di qualità il sistema agenziale APAT-ARPA dovrà determinare le relative procedure di misura e valutazione, con l'approvazione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 3. Per la verifica del rispetto delle disposizioni di cui agli articoli 3 e 4, oltre alle misurazioni e determinazioni di cui ai commi 1 e 2, il sistema agenziale APAT-ARPA/APPA può avvalersi di metodologie di calcolo basate su dati tecnici e storici dell'elettrodotto. 4. Per gli elettrodotti con tensione di esercizio non inferiore a 132 kV, gli esercenti devono fornire agli organi di controllo, secondo modalità fornite dagli stessi, con frequenza trimestrale, 12 valori per ciascun giorno, corrispondenti ai valori medi delle correnti registrati ogni 2 ore nelle normali condizioni di esercizio. 2. Introduzione Questo documento definisce la procedura di misura e valutazione dell'induzione magnetica generata da elettrodotti nel rispetto dei principi della Legge Quadro n. 36/2001 e del D.P.C.M. 8 luglio 2003. Le procedure individuate rivestono carattere di ampia generalità e risultano applicabili anche a casi particolari. Il presente documento si riferisce a valutazioni dell'induzione magnetica basate su misure e non su simulazioni modellistiche: non si esclude la possibilità futura di utilizzare ai fini della valutazione modelli di calcolo opportunamente validati. A tale scopo dovranno essere definiti criteri di standardizzazione e validazione adeguati. Si intende, inoltre, uniformare le modalità di fornitura dei dati necessari alla valutazione dell'esposizione da parte degli esercenti degli elettrodotti alle autorità competenti per il controllo. 99 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ Le procedure sono state proposte al Ministero dell'Ambiente dal sistema agenziale APAT-ARPA/APPA, come previsto dall'articolo 5, comma 2 del D.P.C.M. 8 luglio 2003. 3. Oggetto e campo di applicazione 3.1 Considerazioni preliminari La tutela di cui al D.P.C.M. 8 luglio 2003, si esplica sia sull'esercizio degli elettrodotti (art. 5), sia sulla progettazione delle nuove installazioni e/o nuovi insediamenti presso elettrodotti preesistenti (art. 6). L'attuazione della vigilanza sul rispetto di limitazioni nell'esercizio degli elettrodotti tiene conto dell'effettiva esposizione delle popolazioni. La grandezza fisica oggetto dei controlli in relazione al rispetto del valore di attenzione e dell'obiettivo di qualità è l'induzione magnetica, variabile in funzione della richiesta dell'utenza, della disponibilità di energia e delle contestuali condizioni di carico della rete. 3.2 Oggetto L'art. 3, comma 2 del D.P.C.M. 8 luglio 2003 prescrive che si assuma per l'induzione magnetica il valore di attenzione di 10 T, da intendersi come mediana dei valori nell'arco delle 24 ore nelle normali condizioni di esercizio. L'art. 4, comma 2 del D.P.C.M. 8 luglio 2003 fissa l'obiettivo di qualità in 3 T per il valore dell'induzione magnetica, da intendersi come mediana dei valori nell'arco delle 24 ore nelle normali condizioni di esercizio. La presente procedura, ai sensi dell'art. 5, comma 2, ha lo scopo di fornire la procedura da adottarsi per la determinazione e la valutazione del valore di induzione magnetica utile ai fini della verifica del non superamento del valore di attenzione e dell'obiettivo di qualità. Il comma 3 dell'art. 5 fa esplicito riferimento alla possibilità di avvalersi di metodologie di calcolo basate su dati tecnici e storici dell'elettrodotto. Il non superamento dell'obiettivo di qualità, valutato in base alle misure con riferimento alla corrente circolante nei conduttori, non ha nessuna implicazione riguardo all'osservanza delle fasce di rispetto e, ovviamente, non esime dalla loro applicazione. 100 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ Le misure ai fini della verifica del non superamento dei limiti di esposizione non sono oggetto del presente documento. 3.3 Applicabilità La presente procedura si applica a tutti gli elettrodotti come definiti dalla legge 22 febbraio 2001, n. 36 (art. 3, lett.e). 4. Definizioni In riferimento alla presente procedura, valgono le definizioni contenute nei seguenti documenti: - Allegato A del D.P.C.M. dell'8 luglio 2003 «Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti» (Gazzetta Ufficiale n. 200 del 29-8-2003); - art. 3 della legge 22 febbraio 2001, n. 36, «Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici» (Gazzetta Ufficiale n. 55 del 7 marzo 2001). Inoltre sono date le seguenti definizioni: - Corrente: valore efficace dell'intensità di corrente elettrica. - Normali condizioni di esercizio: un elettrodotto è da considerarsi sempre in normali condizioni di esercizio, con esclusione dei periodi in cui esso è in condizione di emergenza come definita nel presente documento. I periodi di esercizio in condizioni normali e i periodi di esercizio in condizione di emergenza devono essere comunicati dai gestori e valutati dagli organi di controllo come indicato nel paragrafo 6. - Condizione di emergenza di un sistema elettrico: Situazione di funzionamento del sistema elettrico in cui, a causa di guasti o perturbazioni, si ha la violazione di limiti operativi su elementi di rete e/o la disalimentazione di porzioni di carico. 101 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ - Superamento: per superamento si intende l'esito di una misurazione o valutazione che risulti superiore al valore di attenzione o all'obiettivo di qualità, ove applicabili, in uno qualunque dei punti dello spazio che risponda ai criteri definiti nel paragrafo 5.1. - Autorità competenti ai fini dei controlli: sono le autorità di cui all'art. 14 della legge 22 febbraio 2001, n. 36. - Valori di riferimento: sono i «valori di attenzione» e gli «obiettivi di qualità» come definiti nel D.P.C.M. 8 luglio 2003. 5. Procedura 5.1 Misura dell'induzione magnetica L'art. 5, comma 1, D.P.C.M. dell'8 luglio 2003 prescrive che le tecniche di misurazione da adottare sono quelle indicate dalla norma CEI 211-6 data pubblicazione 2001-01 e successivi aggiornamenti. Il numero e la posizione dei punti di rilievo devono essere tali da consentire una corretta caratterizzazione della distribuzione del campo e devono tenere conto della tipologia e della distanza della sorgente. Nel caso di campo magnetico uniforme nello spazio, tipicamente quello generato da linee elettriche aeree, per una accurata caratterizzazione possono essere sufficienti rilievi ad un'altezza compresa tra 100 e 150 cm dal piano di calpestio; nel caso di campo fortemente non omogeneo, tipicamente quello generato da cabine elettriche, dovrà essere eseguita una serie di rilievi anche a quote differenti. Particolare attenzione deve essere dedicata alla valutazione delle destinazioni d'uso dei locali, nonché nelle aree destinate a permanenza prolungata, oggetto dell'intervento, per individuare i punti di misura più significativi ai fini della stima dell'esposizione umana. 102 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ Nell'esecuzione delle misure devono essere adottati tutti gli accorgimenti opportuni per evitare o minimizzare l'effetto di eventuali sorgenti di campo magnetico escluse dall'ambito di applicazione del presente documento. Al fine di evitare interferenze e minimizzare gli effetti dovuti alla disomogeneità del campo magnetico, una distanza minima di 10 cm tra il sensore e qualunque superficie è raccomandabile. 5.2 Valutazioni ai fini della verifica del rispetto dei riferimenti normativi Il valore di induzione magnetica utile per la valutazione del non superamento del valore di attenzione e dell'obiettivo di qualità si ottiene come mediana dei valori registrati durante misure dirette prolungate per almeno 24 ore nelle normali condizioni di esercizio. Al fine di tener conto delle condizioni di esercizio degli elettrodotti, la scelta del periodo dell'anno in cui effettuare le misure potrà essere valutata in relazione alle informazioni storiche disponibili sull'andamento dei carichi. Nel caso in cui tali informazioni non siano disponibili, o nel caso di misure presso sorgenti complesse (più elettrodotti insistenti sulla medesima area o cabine di trasformazione) se il valore della mediana dell'induzione magnetica misurata nelle 24 ore è superiore al 50% del valore di riferimento da applicare, devono essere condotte misurazioni in diversi periodi dell'anno. La frequenza di campionamento deve essere rappresentativa dell'andamento dell'induzione nelle 24 ore. La strumentazione attualmente disponibile consente campionamenti dell'ordine dei secondi. Per la finalità della presente misura, si richiede l'acquisizione di almeno un campione al minuto. L'incertezza strumentale del dispositivo di misura, espressa come incertezza estesa con fattore di copertura k = 2, deve essere inferiore al 10% (CEI 211-6-2001-1 par. 13.2.1). 103 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ I livelli di induzione magnetica ottenuti in queste condizioni devono essere confrontati direttamente con i valori di riferimento prescritti dalla normativa vigente in materia. Il risultato delle misure e delle valutazioni deve essere espresso con il massimo numero di cifre ritenute significative in base all'incertezza indicata. 5.2.1 Valutazione indiretta dell'induzione magnetica Per stimare il livello di esposizione in qualunque giorno dell'anno, anche diverso da quello di misura, è possibile, in determinate condizioni, ricorrere ad un metodo indiretto estrapolando il valore dell'induzione magnetica a partire dalle misure di induzione eseguite e dai dati di corrente storici dell'elettrodotto. Le condizioni che permettono l'estrapolazione sono quelle che garantiscono la dipendenza di causa-effetto tra la corrente nell'elettrodotto presso il quale si svolge l'intervento e l'induzione magnetica nel punto di misura. Si assume per valida la relazione se il coefficiente di correlazione r(B,I), tra serie di dati di induzione e di corrente individuati come specificato nel seguito, vale almeno 0,9. Tali condizioni potrebbero non essere soddisfatte in presenza di più elettrodotti o di altre sorgenti di campo magnetico a 50 Hz. Procedura 1. Si acquisiscono valori di induzione magnetica per un periodo pari ad almeno 24 ore. Il periodo di misura dovrà inoltre consentire l'acquisizione di almeno 100 valori di induzione in sincronia con altrettanti dati di corrente. Da tale campionamento dovranno essere esclusi i valori di induzione magnetica inferiori o uguali a 0,10 T. 2. Si verifica il valore del coefficiente di correlazione tra le due serie di dati (induzione magnetica Bi e corrente Ii): se esso è minore di 0,9 non si può procedere con la valutazione indiretta, se è maggiore o uguale si passa al punto 3. 3. Per ogni coppia «i» di campioni, si calcola il rapporto Ri = Bi/Ii 104 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ 4. Si calcola il valore medio aritmetico Rm di tutti gli Ri 5. Si individua la massima mediana giornaliera, IMax, delle correnti, nelle normali condizioni di esercizio, rilevate in un periodo di 365 giorni precedente il giorno delle misure. 6. Si calcola il valore di induzione rappresentativo di quella giornata che sarà, quindi, il valore massimo nel periodo considerato: BMax = Rm•IMax. 7. Per valutare l'affidabilità del dato ottenuto si deve valutare l'incertezza associata nel seguente modo: - propagazione dell'incertezza da misura di campo e valore di corrente sui rapporti Ri. Dato che le grandezze da cui dipende R sono correlate, la propagazione va effettuata tenendo conto anche del coefficiente di correlazione r(B,I), secondo la relazione: ߲ܴ ଶ ଶ ߲ܴ ଶ ଶ ߲ܴ ߲ܴ ݑሺܴ ሻ ൌ ඨ൬ ൰ ݑሺܤሻ ൬ ൰ ݑሺ ܫሻ ൬ ൰ ൬ ൰ ݑሺܤሻݑሺ ܫሻݎሺܤǡ ܫሻ ߲ܤ ߲ܫ ߲ܤ ܫ - b) calcolando la media aritmetica degli Ri, è necessario propagare l'incertezza calcolata per ciascun Ri sulla media ottenendo l'incertezza su Rm ே ͳ ݑሺܴ ሻ ൌ ඩ ଶ ݑଶ ሺܴ ሻ ܰ ୀଵ - c) si propaga infine sulla relazione: BMax = Rm • IMax, in cui Rm ed Imax sono indipendenti: ciascun contributo dovrà essere considerato al netto del fattore di copertura e l'incertezza complessiva dovrà essere moltiplicata per il fattore di copertura 2. 105 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ 8. Se BMax + u(BMax) è inferiore al valore di riferimento si può concludere che lo stesso non è stato effettivamente superato. La valutazione viene pertanto conclusa. 9. Se u(BMax)/BMax è minore o uguale a 20%, BMax deve essere confrontato direttamente con i valori di riferimento prescritti dalla normativa vigente in materia. 10. Se u(BMax)/BMax è superiore a 20%, non è possibile attestare il superamento del valore di riferimento e si dovrà procedere ad ulteriori verifiche al fine anche di ridurre l'incertezza. 6. Dati per la valutazione Fermo restando quanto previsto dall'art. 5, comma 4 del D.P.C.M. 8 luglio 2003, in riferimento all'art. 14, comma 4 della L.Q. n. 36/2001, per i medesimi elettrodotti, i gestori provvedono a comunicare agli organi di controllo con frequenza trimestrale i periodi di esercizio in condizioni normali e i periodi di esercizio in condizioni di emergenza, indicandone la motivazione. Nel caso di mancata comunicazione di quanto sopra o di indisponibilità del dato, un elettrodotto è da considerarsi sempre in normali condizioni di esercizio. Qualora il gestore dichiari il ricorrere di condizioni di emergenza tali da determinare un valore di induzione magnetica, inteso come mediana nelle 24 ore, superiore al valore di attenzione o all'obiettivo di qualità per un periodo superiore a 18 dei 365 giorni precedenti quello delle verifiche, al fine dell'accertamento del superamento dei valori di riferimento normativi, tali condizioni verranno considerate normali condizioni di esercizio. Quando necessario, al fine delle valutazioni di cui al presente documento, su richiesta del personale incaricato dei controlli, i gestori devono fornire i seguenti dati: - valori di corrente istantanea (determinati con misura diretta) con frequenza di memorizzazione più alta disponibile e, in ogni caso, non inferiore a 1 campione ogni 15 minuti; 106 CAPITOLO 4 - NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ mediane giornaliere di tali valori, per i 365 giorni precedenti la data indicata nella richiesta. Tutti i dati, sia quelli trimestrali sia quelli da trasmettere su richiesta, dovranno essere forniti su supporto elettronico in formato Comma Separated Value (CSV) organizzato secondo le seguenti colonne: data (gg,mmm,aaaa), orario (hh:mm:ss, riferimento Tempo Campione Italiano), corrente (A). Dovrà essere inoltre indicata l'incertezza attribuita ai dati di corrente: essa deve essere inferiore al 10% per valori di corrente superiori a 100 A. 107 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ 4.8 Decreto 29 maggio 2008: approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione della fascia di rispetto per gli elettrodotti [13]. “Distanza di prima approssimazione (Dpa): per le linee è la distanza, in pianta sul livello del suolo, dalla proiezione del centro linea che garantisce che ogni punto la cui proiezione al suolo disti dalla proiezione del centro linea più di Dpa si trovi all'esterno delle fasce di rispetto.” La normativa italiana sulla protezione dei campi elettromagnetici attualmente in vigore è la Legge Quadro n. 36 del 22 febbraio 2001 “Protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici" (G.U. n.55 del 7 marzo 2001) che ha introdotto i concetti di limite di esposizione, di valore di attenzione e di obiettivi di qualità: i primi due rappresentano i valori di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico che rispettivamente non devono essere superati in situazione di esposizione acuta e di esposizione prolungata; l’obiettivo di qualità, invece, è stato introdotto al fine di garantire la progressiva minimizzazione dell’esposizione. La stessa legge ha anche introdotto la terminologia di fascia di rispetto in prossimità di elettrodotti, con questa intendendo un’area in cui non possono essere previste destinazioni d’uso che comportino una permanenza prolungata oltre le quattro ore giornaliere. Nella terminologia “elettrodotto” viene compreso l’insieme delle linee elettriche e delle cabine di trasformazione. I primi decreti applicativi della LQ 36/2001 sono stati pubblicati nel 2003; in particolare, il DPCM. dell’8 luglio 2003 “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti” (G.U. n. 200 del 29-8-2003) all’art.6 “Parametri per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti” prescrive che: 108 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ - per la determinazione delle fasce di rispetto si dovrà fare riferimento all'obiettivo di qualità di cui all'art. 4 ed alla portata in corrente in servizio normale dell'elettrodotto, come definita dalla norma CEI 11-60, che deve essere dichiarata dal proprietario/gestore al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, per gli elettrodotti con tensione superiore a 150 kV, e alle regioni, per gli elettrodotti con tensione non superiore a 150 kV. I proprietari/gestori provvedono a comunicare i dati per il calcolo e l'ampiezza delle fasce di rispetto ai fini delle verifiche delle autorità competenti. - l'APAT, sentite le ARPA, definirà la metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto con l'approvazione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. La metodologia di cui sopra è stata definita dal DM 29 maggio 2008 (G.U. 5 luglio 2008 n.156, S.O.) “Metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto degli elettrodotti” che, ai sensi dell’art. 6 comma 2 del DPCM 08/07/03, ha lo scopo di fornire la procedura da adottarsi per la determinazione delle fasce di rispetto pertinenti alle linee elettriche aeree e interrate e delle cabine, esistenti e in progetto. Pertanto, sulla base di quanto previsto dal quadro normativo, nella progettazione di nuove aree gioco per l'infanzia, ambienti abitativi, ambienti scolastici e luoghi adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere che si trovano in prossimità di linee elettriche,sottostazioni e cabine di trasformazione si deve tener presente il rispetto dell’obiettivo di qualità definito nel DPCM 08/07/2003, ovvero che nelle fasce di rispetto calcolate secondo il DM 29/05/2008, non deve essere prevista alcuna destinazione d’uso che comporti una permanenza prolungata oltre le quattro ore giornaliere. In particolare, nell’ambito dei procedimenti autorizzativi relativi alla realizzazione di nuove opere poste in prossimità di elettrodotti, le Autorità Comunali devono tenere presente che all'interno di tali fasce di rispetto non è consentita alcuna destinazione di edifici ad uso 109 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ residenziale, scolastico, sanitario ovvero ad uso che comporti una permanenza non inferiore a quattro ore. Questo vincolo comporta che i Comuni nell’adozione di nuovi strumenti urbanistici (Piani Regolatori ecc.) e, in ogni caso, all’atto del rilascio delle singole concessioni edilizie, debbano tenere conto delle fasce di rispetto degli elettrodotti. Si ricorda a tal fine che in nessun caso ARPA è deputata al calcolo della fascia di rispetto di un elettrodotto, bensì è compito del gestore dell’elettrodotto calcolarne l’ampiezza e fornirla, su richiesta, ai Comuni. I Comuni possono avvalersi del supporto tecnico di ARPA in fase di predisposizione di nuovi strumenti urbanistici oppure all’atto del rilascio delle concessioni edilizie, in quest’ultimo caso facendo pervenire apposita richiesta di parere ad ARPA. Poiché sarà compito di ARPA valutare le ampiezze delle fasce di rispetto fornite dai gestori, è pertanto necessario che i Comuni chiedano al gestore, oltre la dichiarazione della fascia di rispetto, anche i dati necessari per il calcolo. La tutela di cui al D.P.C.M. 8 luglio 2003 si esplica sia sull'esercizio degli elettrodotti (art. 5), sia sulla regolamentazione delle nuove installazioni e/o nuovi insediamenti presso elettrodotti preesistenti (art.6). Il primo caso, che non è oggetto della presente metodologia, trova attuazione attraverso gli strumenti della vigilanza sul rispetto di limitazioni nell'esercizio degli elettrodotti e tiene conto dell'effettiva esposizione delle popolazioni. Le grandezze fisiche oggetto dei controlli (principalmente l'induzione magnetica) sono variabili in funzione della richiesta dell'utenza, della disponibilità di energia e delle contestuali condizioni di carico della rete. Il secondo caso si attua mediante gli strumenti di pianificazione territoriale ed in particolare mediante la previsione di fasce di rispetto (criterio di pianificazione territoriale). Ne consegue la necessità di parametri certi e stabili nel lungo periodo, diversamente dal caso precedente. 110 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ 4.8.1. Metodologia Fasce di rispetto per linee elettriche Nel caso di linee elettriche aeree e non, cui si riferisce la presente metodologia, lo spazio costituito da tutti i punti caratterizzati da valori di induzione magnetica di intensità maggiore o uguale all'obiettivo di qualità, definisce attorno ai conduttori un volume. La superficie di questo volume delimita la fascia di rispetto pertinente ad una o più linee elettriche aeree e non. Forma e dimensione delle fasce di rispetto saranno, conseguentemente alla definizione delle stesse, variabili in funzione della tratta o campata considerata in relazione ai dati caratteristici della stessa (per esempio configurazione dei conduttori, delle fasi e altro). In ogni caso le superfici definite dai punti di valore equivalente all'obiettivo di qualità comprendono al loro interno tutti i punti con valore di induzione maggiore o uguale all'obiettivo di qualità. Corrente di calcolo Ai sensi dell'art. 6, comma 1, del D.P.C.M. 8 luglio 2003, la corrente da utilizzare nel calcolo è la portata in corrente in servizio normale relativa al periodo stagionale in cui essa è più elevata. Per linee aeree con tensione superiore a 100 kV la portata di corrente in servizio normale viene calcolata ai sensi della norma CEI 11-60 Per gli elettrodotti aerei con tensione inferiore a 100 kV, i proprietari/gestori fissano la portata in corrente in regime permanente in relazione ai carichi attesi con riferimento alle condizioni progettuali assunte per il dimensionamento dei conduttori. Per le linee in cavo la corrente da utilizzare nel calcolo è la portata in regime permanente così come definita nella norma CEI 11-17. 111 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ Calcolo delle fasce di rispetto per linee elettriche Il D.P.C.M. 8 luglio 2003 prescrive che il proprietario/gestore comunichi alle autorità competenti l'ampiezza delle fasce di rispetto e i dati utilizzati per il loro calcolo. Il calcolo dell'induzione magnetica deve essere basato sulle caratteristiche, geometriche, meccaniche ed elettriche della linea nella campata o campate in esame, e deve tener conto della presenza di altri elettrodotti che ne modifichino il risultato. Esso deve essere eseguito secondo modelli tridimensionali, o bidimensionali se risultano rispettate le condizioni espresse al paragrafo 6.1 della norma CEI 106-11, considerando lo sviluppo della catenaria in condizioni di freccia massima, l'altezza dei conduttori sul livello del suolo (sls) e l'andamento del terreno. I modelli tridimensionali non sono ancora standardizzati. Tuttavia un software che: - - consenta di riprodurre fedelmente la posizione e la forma dei conduttori nello spazio (catenaria), fornisca la distanza da terra dei conduttori, in modo che le verifiche sul campo possano confermare quanto descritto dal calcolo; calcoli correttamente l'integrale di linea sulla catenaria, sia validato da misure, è adeguato per calcolare le fasce di rispetto con buona precisione, in attesa che tale procedura di calcolo venga normata. E' prevista un'estensione della norma CEI 211-4 che li comprenda; pertanto al momento i modelli utilizzati devono essere descritti in termini di algoritmi implementati, condizioni al contorno e approssimazioni attuate. Essi devono essere validati attraverso misure o per confronto con modelli che abbiano subito analogo processo di verifica. La documentazione esplicativa e comprovante i criteri di cui 112 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ sopra deve essere resa disponibile alle autorità competenti ai fini dei controlli. Le dimensioni delle fasce di rispetto devono essere fornite con una approssimazione non superiore a 1 m. Sono parimenti valutati nel computo delle fasce tutti quegli accorgimenti, non temporanei, né transitori, né rimovibili, che i proprietari/gestori degli elettrodotti adottano allo scopo di ridurre o modificare il campo di induzione magnetica generato. Sono da considerarsi quindi dispositivi come i circuiti di compensazione (attivi o passivi), particolari soluzioni costruttive per i conduttori, conduttori ritorti ad elica, schermature o quanto la tecnologia mette a disposizione al fine di raggiungere lo scopo citato, a condizione che il proprietario/gestore ne garantisca la continuità dell'efficienza sul lungo periodo. Nel caso di vicinanza o incroci tra linee di proprietari/gestori diversi, i proprietari/gestori devono eseguire il calcolo della fascia con approccio congiunto. Procedimento semplificato: calcolo della distanza di prima approssimazione Al fine di semplificare la gestione territoriale e il calcolo delle fasce di rispetto, in prima approssimazione il proprietario/gestore deve: - Calcolare la fascia di rispetto combinando la configurazione dei conduttori, geometrica e di fase, e la portata in corrente in servizio normale che forniscono il risultato più cautelativo sull'intero tronco (la configurazione ottenuta potrebbe non corrispondere ad alcuna campata reale); - Proiettare al suolo verticalmente tale fascia; - Comunicarne l'estensione rispetto alla proiezione del centro linea: tale distanza (Dpa) sarà adottata in modo costante lungo tutto il tronco come 113 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ prima approssimazione, cautelativa, delle fasce. Le dimensioni delle fasce di rispetto devono essere fornite con una approssimazione non superiore a 1 m. Per gli elettrodotti in alta tensione di nuova realizzazione, la Dpa sarà fornita in formato elettronico georeferenziato che rispecchi la situazione post-realizzazione; - Qualora la linea, per alcune campate, corresse parallela ad altre (condividendo o meno i sostegni), lungo questo tratto dovrà essere calcolata la Dpa complessiva. L'approssimazione descritta è relativa a un tronco di linea; è possibile anche un'approssimazione sulla tratta o campata. Per quanto riguarda il calcolo della Dpa, è possibile applicare quanto previsto dalla norma CEI 106-11-Parte 1, in cui si fa riferimento ad un modello bidimensionale semplificato, valido per conduttori orizzontali paralleli. In casi complessi quali parallelismi, incroci tra linee o derivazioni e cambi di direzioni, vengono introdotti nel seguito procedimenti semplificati che permettono di individuare aree di prima approssimazione che hanno la medesima valenza delle Dpa: cioè di primo termine di confronto per stabilire se sia necessario o meno un'analisi approfondita con calcolo tridimensionale della fascia di rispetto. L'analisi si esaurirà a questo livello nella maggior parte dei casi. In seguito all'emergere di situazioni di non rispetto della Dpa per vicinanza tra edifici o luoghi destinati a permanenza non inferiore alle 4 ore, esistenti o di nuova progettazione, e linee elettriche esistenti oppure nuove, o in casi particolarmente complessi per la presenza di linee numerose o con andamenti molto irregolari, le autorità competenti valuteranno l'opportunità di richiedere al proprietario/gestore di eseguire il calcolo esatto della fascia di rispetto lungo le necessarie sezioni della linea al fine di consentire una corretta valutazione. In questi casi particolari, la fascia deve essere calcolata in base ai valori che i parametri assumono in corrispondenza delle sezioni di calcolo e 114 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ descritta in termini di estensione e collocazione spaziale tramite sezioni longitudinali, orizzontali e verticali rispetto al suolo, e trasversali da fornire in formato cartaceo e digitale georeferenziato rispetto al baricentro dei conduttori. Nelle Figg. 11.4 e 12.4 vengono riportati i diagrammi logici che rappresentano le procedure da seguire nei casi di: nuovi elettrodotti o di nuovi insediamenti. Figura 11.4. Schema logico generale: nuovi elettrodotti 115 CAPITOLO 4 NORMATIVA NAZIONALE: LIMITI DEI VALORI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI ALLE FREQUENZE 50/60HZ Figura 12.4. Schema logico generale: nuovi insediamenti 116 CAPITOLO 5 CONCETTO DI “BONIFICA” DI UN SITO DA CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI GENERATI DA ELETTRODOTTI AI SENSI DELLA L.36/2001 5. CONCETTO DI “BONIFICA” DI UN SITO DA CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI GENERATI DA ELETTRODOTTI AI SENSI DELLA L.36/2001 5.1 Perché la “Bonifica” Lo studio ed il commento della normativa vigente, ci ha permesso di analizzare i casi oggetto di studio della presente tesi. Infatti trattasi di due casi di edilizia sanitaria che ricadono all’interno della DPA di elettrodotti di 150 kV: 1. Poliambulatorio sito nella municipalità del comune di Catania: San Giorgio – Librino 2. Poliambulatorio sito nel comune di Sant’Agata li Battiati Il primo caso, che tratteremo nel capitolo successivo, presenta l’edificio destinato ad attività sanitarie, ovvero, il poliambulatorio sotto fascia di rispetto di un solo elettrodotto. In questo caso abbiamo proceduto monitorando e misurando a diverse altezze, e in particolar modo i luoghi di massimo avvicinamento ai conduttori, sia il campo elettrico E sia l’induzione magnetica B al fine di valutare il rientro entro i limiti dei rispettivi valori fissati dalla L.36/2001. Il secondo caso, che tratteremo sempre nel capitolo successivo, presenta una situazione più complessa in quanto l’area del poliambulatorio in esame, quello sito nel comune di Sant’Agata li Battiati non solo è sotto fascia di rispetto di un elettrodotto, del gestore TERNA, ma si trova collocato nell’area compresa da predetto elettrodotto ed un altro del gestore R.F.I. ossia nel cosiddetto “corridoio” delle due linee. 117 CAPITOLO 5 CONCETTO DI “BONIFICA” DI UN SITO DA CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI GENERATI DA ELETTRODOTTI AI SENSI DELLA L.36/2001 In merito alle situazioni reali anzidette e ai sensi dell’art. 9 comma 2 della L.36/2001: “Il piano (di risanamento) deve prevedere i progetti che si intendono attuare allo scopo di rispettare i limiti di esposizione e i valori di attenzione, nonché di raggiungere gli obiettivi di qualità stabiliti dal decreto di cui all’articolo 4, comma 2, lettera a). Esso deve indicare il programma cronologico di attuazione, adeguandosi alle priorità stabilite dal citato decreto, considerando comunque come prioritarie le situazioni sottoposte a piú elevati livelli di inquinamento elettromagnetico, in prossimità di destinazioni residenziali, scolastiche, sanitarie, o comunque di edifici adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore, con particolare riferimento alla tutela della popolazione infantile.” Ancora sempre all’art. 9 comma 4 si riporta: “Il risanamento deve essere completato entro 10 anni dall’entrata in vigore della presente legge. E comunque entro il 31 dicembre 2008, deve essere comunque completato il risanamento degli elettrodotti che non risultano conformi, rispettivamente, ai limiti di cui all’articolo 4 ed alle condizioni di cui all’articolo 5 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 23 aprile 1992, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 104 del 6 maggio 1992, al fine dell’adeguamento ai limiti di esposizione, ai valori di attenzione e agli obiettivi di qualità stabiliti ai sensi dell’articolo 4, comma 2, lettera a), della presente legge. Il risanamento é effettuato con onere a carico dei proprietari degli elettrodotti” Vediamo, in conseguenza dell’art.9, a cosa si riferisce, tale articolo, quando considera i limiti a cui fa riferimento, per tanto si riporta quanto segue: Artt. 4 “limiti di esposizione e criteri di applicazione” e 5 “distanze di rispetto dagli elettrodotti” del DPCM 23 aprile 1992: “Sono definiti i seguenti limiti: 118 CAPITOLO 5 CONCETTO DI “BONIFICA” DI UN SITO DA CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI GENERATI DA ELETTRODOTTI AI SENSI DELLA L.36/2001 - 5 kV/m e 0,1 mT, rispettivamente per l'intensità di campo elettrico e di induzione magnetica, in aree o ambienti in cui si possa ragionevolmente attendere che individui della popolazione trascorrano una parte significativa della giornata; - 10 kV/m e 1 mT, rispettivamente per l'intensità di campo elettrico e di induzione magnetica, nel caso in cui l'esposizione sia ragionevolmente limitata a poche ore al giorno. I valori di campo elettrico sono riferiti al campo elettrico imperturbato, intendendosi per tale un campo elettrico misurabile in un punto in assenza di persone, animali e cose non fisse. Art. 5. Distanze di rispetto dagli elettrodotti. Con riferimento alle linee elettriche aeree esterne a 132 kV, 220 kV e 380 kV, si adottano, rispetto ai fabbricati adibiti ad abitazione o ad altra attività che comporta tempi di permanenza prolungati, le seguenti distanze da qualunque conduttore della linea: - linee a 132 kV = 10 m - linee a 220 kV = 18 m - linee a 380 kV = 28 m Per linee a tensione nominale diversa, superiore a 132 kV e inferiore a 380 kV, la distanza di rispetto viene calcolata mediante proporzione diretta da quelle sopra indicate. Per tanto, in tutti quei casi in cui la situazione di elettrodotti in vicinanza di luoghi pubblici, e comunque, in particolar modo nel nostro caso riferite ad edilizie di tipo sanitario che non risultino conformi agli artt. 4 e/o 5 del DPCM del 23/04/1992 si dovrà procedere ad un piano di risanamento e/o bonifica, adeguato secondo quanto prescritto all’art. 4 comma 2 lettera a): 119 CAPITOLO 5 CONCETTO DI “BONIFICA” DI UN SITO DA CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI GENERATI DA ELETTRODOTTI AI SENSI DELLA L.36/2001 “I limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità, le tecniche di misurazione e rilevamento dell’inquinamento elettromagnetico e i parametri per la previsione di fasce di rispetto per gli elettrodotti, di cui al comma 1, lettere a), e) e h), sono stabiliti, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge: a) per la popolazione…” E per completezza della trattazione si riportano di seguito gli artt. Del DPCM 8 luglio 2003 ossia: art.3 “Limiti di esposizione e valori di attenzione” comma 2. “A titolo di misura di cautela per la protezione da possibili effetti a lungo termine, eventualmente connessi con l'esposizione ai campi magnetici generati alla frequenza di rete (50 Hz), nelle aree gioco per l'infanzia, in ambienti abitativi, in ambienti scolastici e nei luoghi adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere, si assume per l'induzione magnetica il valore di attenzione di 10 microTesla, da intendersi come mediana dei valori nell'arco delle 24 ore nelle normali condizioni di esercizio” E l’art. 4. “Obiettivi di qualità” comma 1: “Nella progettazione di nuovi elettrodotti in corrispondenza di aree gioco per l'infanzia, di ambienti abitativi, di ambienti scolastici e di luoghi adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore e nella progettazione dei nuovi insediamenti e delle nuove aree di cui sopra in prossimità di linee ed installazioni elettriche già presenti nel territorio, ai fini della progressiva minimizzazione dell'esposizione ai campi elettrici e magnetici generati dagli elettrodotti operanti alla frequenza di 50 Hz, è fissato l'obiettivo di qualità di 3 microTesla per il valore dell'induzione magnetica, da intendersi come mediana dei valori nell'arco delle 24 ore nelle normali condizioni di esercizio”. Sulla base di quanto esposto tratteremo dei due casi di studio già descritti in precedenza. 120 CAPITOLO 5 CONCETTO DI “BONIFICA” DI UN SITO DA CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI GENERATI DA ELETTRODOTTI AI SENSI DELLA L.36/2001 5.2 Modalità di risanamento dall’ esposizione ai campi elettrico e magnetico in prossimità di elettrodotti. Adesso le possibili soluzioni per il risanamento degli elettrodotti possono essere le seguenti: - Riduzione della tensione Innalzamento dei conduttori Spostamento del tracciato Interramento dei cavi Riduzione del campo magnetico mediante le nuove tecnologie, che ottimizzano le fasi delle correnti, la disposizione dei conduttori, ecc… Questo comporta che la mitigazione dei campi magnetici possa avvenire secondo le seguenti soluzioni: - Allontanando i conduttori dalla zona sensibile: ricordiamo infatti, che il campo generato da una linea a 50 Hz si riduce al crescere della distanza dal punto sensibile: si può per tanto o alzare il sostegno o spostare i conduttori dal lato del sostegno opposto al punto sensibile. Tale provvedimento è però in genere di scarsa efficacia. - Agendo sulla disposizione dei conduttori: il campo prodotto da una linea aerea si riduce al diminuire della distanza tra le fasi; le cosiddette linee compatte nate per mitigare l’impatto sul paesaggio e l’occupazione di spazio, favoriscono anche la riduzione del campo magnetico. Da solo , questo provvedimento , è di modesta efficacia. - Agendo sulla disposizione delle fasi: questo provvedimento risulta essere di buona efficacia soprattutto quando si ha a che fare con una doppia terna in conduttori a piano verticale o quasi e in parallelo. 121 CAPITOLO 5 CONCETTO DI “BONIFICA” DI UN SITO DA CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI GENERATI DA ELETTRODOTTI AI SENSI DELLA L.36/2001 - Schermando la linea: con conduttori paralleli a quelli di fase in grado di creare un campo antiagonista nel punto sensibile. La corrente negli schermi può essere impressa da una sorgente esterna, si parla allora di schermo attivo, oppure attivata dalle tensioni indotte dalle correnti di linea, si parla allora, di schermo passivo; ancora parliamo di linea auto schermata (slipt phase) e la corrente che percorre gli schermi è una parte della corrente di linea, caso limite è quello delle linee a doppia terna, cosiddette, ottimizzate in cui la corrente di ogni fase si divide su due conduttori. - Schermando l’obiettivo sensibile: creare delle spire in prossimità dell’obiettivo sensibile che creino il necessario campo antagonista. Risulta abbastanza evidente, che le varie soluzioni comportano degli oneri di spesa non certo modesti, questo farebbe sì che si vada ad intervenire solo per brevi tratti di linee per ovviare alla loro vicinanza con siti residenziali o luoghi dove soggiornano abitualmente i bambini. E’ importante ricordare che la L.36/2001 prevede che il decreto del Presidente del Consiglio e dei Ministri relativo ai piani di risanamento degli elettrodotti individui “le migliori tecnologie disponibili per quanto attiene alle implicazioni di carattere economico ed impiantistico”. Tale dispositivo rappresenta un importante e chiaro riferimento per la definizione dei criteri, delle modalità e delle condizioni per l’eventuale recupero attraverso la tariffa elettrica dei costi connessi con gli interventi di risanamento. L’articolazione dei piani di risanamento e quindi dei rispettivi piani d’investimento devono favorire il raggiungimento degli obiettivi di legge, definiti in base a delle priorità realistiche, iniziando con la rimozione delle situazioni in cui il rischio per la salute appare più elevato. Devono essere previste delle verifiche molto accurate della situazione di partenza e dei risultati intermedi che verranno gradualmente conseguiti. La gradualità del processo di risanamento degli elettrodotti deve prevedere che la riduzione dell’inquinamento elettromagnetico sia perseguita nell’ambito degli interventi volti al miglioramento della qualità e della tecnica del servizio elettrico 122 CAPITOLO 6 METODOLOGIA DI ANALISI E MONITORAGGIO DI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI GENERATI DA ELETTRODOTTI IN SITI URBANI 6. METODOLOGIA DI ANALISI E MONITORAGGIO DI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI GENERATI DA ELETTRODOTTI IN SITI URBANI. 6.1 Introduzione I casi di studio di questo lavoro di tesi realizzato durante il periodo di stage presso l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania – Dipartimento di prevenzione medica – U.O. di Radioprotezione, sotto la guida del Dott. Cristoforo La Mela, dirigente della rispettiva Unità Operativa (tutor aziendale) e della Prof.ssa Giuseppina Immè, docente del Master di II livello in “Monitoraggio delle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti e rischio ambientale” e professore ordinario presso l’Università degli Studi di Catania, ha come scopo di verificare se sussistano o meno le condizioni tali da giustificare interventi urgenti di bonifica dei due complessi edilizi destinati ad attività sanitarie, rispettivamente il poliambulatorio di San Giorgio – Librino ed il poliambulatorio sito nel comune di Sant’Agata li Battiati, mediante un’opportuna metodologia di calcolo e di monitoraggio dei campi elettrici E e di induzione magnetica B generati da elettrodotti. La metodologia di studio, descritta nel paragrafo successivo, è stata applicata ai due seguenti casi: - Poliambulatorio di Librino, sito in Strada Statale San Giorgio, Catania, n.105, Catania - Poliambulatorio di Sant’Agata li Battiati, sito in via San Giuliano n. 24/A, prov. Catania. Ovviamente, tale metodologia ha validità generale e può essere applicata a qualsiasi caso di caso di studio. 123 CAPITOLO 6 METODOLOGIA DI ANALISI E MONITORAGGIO DI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI GENERATI DA ELETTRODOTTI IN SITI URBANI 6.2 Metodologia adottata 1° STEP: ovvero acquisizione di tutte le informazioni che saranno utili allo svolgimento del modello di calcolo e delle verifiche a norma di legge: o Inquadramento geografico: Coordinate geografiche Foto satellitari tratte da Google Earth Corografia con indicazione della linea. Documentazione fotografica o Rilievo geometrico descrittivo Planimetria scala 1:100 con indicazione dei punti dove sono state effettuate le misure Sezioni scala 1:100 con individuazione delle altezze degli edifici e dei tralicci degli elettrodotti ed il posizionamento dei relativi conduttori. 2° STEP: sviluppo dei dati acquisiti e confronto mediante modelli teorici e sperimentali. o Indicazione della DPA (Distanze approssimazione) nei diversi casi di studio di prima o Acquisizione dati e costruzione della curva di E o Acquisizione dati e costruzione della curva di B o Grafico delle curve teoriche del campo campo induzione magnetica di B in riferimento ai modelli geometrici acquisiti durante i rilievi di sopralluogo. Questo modello di calcolo viene programmato seguendo le indicazioni della CEI 211-4 “Guida ai metodi di calcolo dei campi elettrici e magnetici generati da linee elettriche. 124 CAPITOLO 6 METODOLOGIA DI ANALISI E MONITORAGGIO DI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI GENERATI DA ELETTRODOTTI IN SITI URBANI o Confronto delle curve teoriche generate dal modello matematico con quelle costruite dai dati sperimentali. 3° STEP : quello delle: o Conclusioni 125 CAPITOLO 6 METODOLOGIA DI ANALISI E MONITORAGGIO DI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI GENERATI DA ELETTRODOTTI IN SITI URBANI 6.3. Modello matematico per il calcolo e la rappresentazione di B ai sensi della CEI 211-4 [14]. 6.3.1 Introduzione Il campo magnetico è una grandezza vettoriale. Come nel caso del campo elettrico, in presenza di grandezze sinusoidali, questo vettore oscilla lungo un asse fisso (sorgente monofase) oppure ruota su un piano descrivendo un’ellisse (sorgenti polifase o multiple sincronizzate). L’intensità del campo magnetico, H, si esprime in ampere al metro [A/m]. Spesso il campo magnetico viene espresso in termini di densità di flusso magnetico, B, grandezza anche nota come induzione magnetica. La densità di flusso magnetico è definita in termini di forza esercitata su una carica in movimento nel campo e ha come unità di misura il tesla [T]: un tesla equivale a 1 weber al metro quadrato [Wb/m2], cioè un volt secondo al metro quadrato [Vs/m2]. Il vettore induzione magnetica può essere descritto mediante le sue componenti spaziali lungo tre assi mutuamente ortogonali nel modo seguente: ሬԦሺݐሻ ൌ ܤ௫ ሺݐሻݑ ܤ ሬሬሬሬԦ௫ ܤ௬ ሺݐሻݑ ሬሬሬሬԦ ሬሬሬሬԦ௭ ௬ ܤ௭ ሺ ݐሻݑ e, nel caso di campi alternati sinusoidali, ciascuna componente spaziale può essere rappresentata mediante un fasore. 126 CAPITOLO 6 METODOLOGIA DI ANALISI E MONITORAGGIO DI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI GENERATI DA ELETTRODOTTI IN SITI URBANI 6.3.2 Schematizzazione della linea Ai fini del calcolo del campo elettrico ( ) e dell’induzione magnetica ( ), la linea (conduttori attivi e funi di guardia) viene schematizzata come un insieme di conduttori tra di loro paralleli, di lunghezza infinita, e disposti parallelamente al terreno, quest’ultimo schematizzato come piano di estensione infinita. I modelli sono descritti riferendosi al caso di linee elettriche con tensioni simmetriche e correnti equilibrate (situazione in genere rispettata nel caso delle linee AT). Occorre comunque sottolineare che i modelli si applicano anche al caso di sistemi elettrici dissimmetrici e squilibrati. Inoltre i modelli descritti consentono di calcolare i campi elettrici e magnetici in qualsiasi sezione trasversale della linea, considerando l’altezza reale dei conduttori nella sezione in esame. Così facendo è possibile, con qualche approssimazione, tener conto del fatto che i conduttori della linea si dispongano secondo una catenaria. Tali modelli, confortati anche da misure, hanno mostrato che se il calcolo viene eseguito in corrispondenza del franco minimo (vertice della catenaria), o in sezioni appartenenti alla parte centrale della catenaria, si ottengono risultati con un’approssimazione molto buona. In ogni caso, l’approssimazione rimane accettabile (<10%) anche se il calcolo si riferisce a zone vicine ai punti di sospensione dei conduttori. 127 CAPITOLO 6 METODOLOGIA DI ANALISI E MONITORAGGIO DI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI GENERATI DA ELETTRODOTTI IN SITI URBANI 6.3.3 Calcolo dell’induzione magnetica Il calcolo dell’induzione magnetica risulta più semplice rispetto a quello del campo elettrico per i seguenti motivi: - 1 non è necessario calcolare il valore delle cariche lineari indotte sui conduttori in quanto i valori di induzione dipendono direttamente dalle correnti note; - 2 il terreno viene considerato come un piano avente permeabilità relativa pari a 1, e quindi nei calcoli si trascura il contributo delle correnti immagini. Per il calcolo dell’induzione magnetica si ricorre alla legge di Biot -Savart che esprime in un generico punto dello spazio il valore dell’induzione magnetica B generata da un conduttore rettilineo percorso da una corrente I attraverso la formula: ሬԦ ൌ ܤ ߤ ܫ ݑ ሬሬሬԦ ൈ ݑ ሬሬሬሬԦ ʹߨ ݀ ூ dove d è la distanza tra il conduttore ed il punto di calcolo; i versori ݑூ ሬሬሬሬԦ indicano, rispettivamente, il verso della corrente e della relativa ሬሬሬԦǢݑ normale; ൈ indica il prodotto vettoriale. Essendo il versore del campo dovuto al conduttore i-esimo pari a: ݑ ሬሬሬሬሬሬԦ ݑூǡప ൈ ሬሬሬሬሬሬԦ ݑǡప ൌ െ ǡప ൌ ሬሬሬሬሬԦ ݕെ ݕ ݔെ ݔ ݑ ሬሬሬሬԦ௫ ݑ௬ ሬሬሬሬԦ ݀ ݀ si ottengono le seguenti formule per il calcolo delle componenti spaziali (fasoriali) dell’induzione magnetica, quale contributo delle correnti nei diversi conduttori: 128 CAPITOLO 6 METODOLOGIA DI ANALISI E MONITORAGGIO DI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI GENERATI DA ELETTRODOTTI IN SITI URBANI ࢞ ൌ ߤ ݕ െ ݕ ࡵ ൨ ሺ ݔെ ݔ ሻଶ ሺ ݕെ ݕ ሻଶ ʹߨ ࢟ ൌ ߤ ݔെ ݔ ࡵ ൨ ሺ ݔെ ݔ ሻଶ ሺ ݕെ ݕ ሻଶ ʹߨ È bene notare che se si considerano i fasori delle correnti I in termini di valore efficace, si ottengono i fasori delle due componenti di induzione magnetica in termini di valori efficaci. ܤൌ ට࢞ ࢟ La trattazione è stata effettuata considerando il solo contributo delle correnti nei conduttori di fase della linea. È tuttavia possibile tenere conto nel calcolo delle eventuali correnti che circolano nelle funi di guardia e nel terreno nell’ipotesi che queste siano note. 129 CAPITOLO 6 METODOLOGIA DI ANALISI E MONITORAGGIO DI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI GENERATI DA ELETTRODOTTI IN SITI URBANI 6.4. Strumentazione utilizzata La strumentazione con la quale sono stati eseguite le misure di monitoraggio ambientale in riferimento ai campi elettrico e magnetico è: il TAOMA (Fig.13.6), la cui piattaforma base è stata progettata e realizzata in conformità agli standard normativi italiani ed internazionali. Più in dettaglio lo strumento può essere utilizzato per la verifica del rispetto del D.P.C.M. del 08/07/2003 e della nuova direttiva europea 2004/40/CE.. Inoltre la procedura di utilizzo di Taoma rispetta fedelmente le linee guida CEI 211-6 e CEI 211-7 per le misure in bassa ed alta frequenza. Figura 13.6. Strumentazione in dotazione all’ASP CT: piattaforma base 130 CAPITOLO 6 METODOLOGIA DI ANALISI E MONITORAGGIO DI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI GENERATI DA ELETTRODOTTI IN SITI URBANI In particolare in accoppiata con le sonde, di cui riportiamo le caratteristiche principali: TS/BLF è stato possibile misura il valore dell’induzione magnetica: Misura isotropica e su singolo asse Gamma di frequenza: 5Hz-100kHz Gamma di misura: 10nT-10mT Limite di sovraccarico: 20mT Risoluzione: 1nT Incertezza totale: ± 1dB Con la sonda TS/ELF è stato possibile misurare il campo magnetico e di seguito riportiamo alcune delle caratteristiche principali della sonda stessa: Misura isotropica e su singolo asse Gamma di frequenza: 5Hz-100kHz Gamma di misura: 1V/m-100kV/m Limite di sovraccarico: 200kV/m Risoluzione: 0,1V/m Incertezza totale: ± 1dB Inoltre, durante le misurazioni, si è fatto uso dell’appropriato tripode dielettrico e del supporto telescopico. 131 CAPITOLO 6 METODOLOGIA DI ANALISI E MONITORAGGIO DI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI GENERATI DA ELETTRODOTTI IN SITI URBANI 132 CAPITOLO 7 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO MAGNETICO GENERATO DA UN ELETTRODOTTO PRESSO IL POLIAMBULATORIO DI SAN GIORGIO - LIBRINO 7. ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO MAGNETICO GENERATO DA UN ELETTRODOTTO PRESSO IL POLIAMBULATORIO SAN GIORGIO - LIBRINO Figura 14.7. Poliambulatorio San Giogio-Librino L’ area in esame, oggetto del nostro studio, è caratterizzata, non solo dalla presenza di un traliccio di una linea elettrica a 150kV all’interno del proprio lotto, ma dal fatto che l’edificio in questione risulta essere stato costruito proprio al di sotto dei conduttori della linea stessa, per tanto diremo, al momento, proprio all’interno della DPA relativa alla linea in esame. Le indagini ed il monitoraggio ambientale 133 CAPITOLO 7 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO MAGNETICO GENERATO DA UN ELETTRODOTTO PRESSO IL POLIAMBULATORIO DI SAN GIORGIO - LIBRINO hanno riguardato le misure del campo elettrico e del campo magnetico presso la struttura sanitaria del poliambulatorio denominato San Giorgio - Librino sito in Catania sulla strada Statale S. Giorgio n.105, appartenente alla 9^ municipalità, vedi Fig.15.7. Figura 15.7. Librino-San Giorgio 9^ municipalità del comune di Catania La scelta di questo polo sanitario, come caso di studio, risulta strategica al fine della prevenzione sanitaria riferita non solo ai lavoratori che operano presso la struttura medesima ma anche ai fini della tutela sanitaria in riferimento proprio al numero di abitanti che vivono nella municipalità di Librino-San Giorgio, che come si può vedere dalla Fig.35 è al 4°posto in base al numero di abitanti residenti per municipalità. 134 CAPITOLO 7 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO MAGNETICO GENERATO DA UN ELETTRODOTTO PRESSO IL POLIAMBULATORIO DI SAN GIORGIO - LIBRINO Tabella 7.I Popolazione delle singole municipalità 135 CAPITOLO 7 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO MAGNETICO GENERATO DA UN ELETTRODOTTO PRESSO IL POLIAMBULATORIO DI SAN GIORGIO - LIBRINO 7.1. Inquadramento geografico Coordinate geografiche del sito d’interesse sono: Latitudine: 37° 29’ 29,76’’ N Longitudine: 15° 02’ 38,97’’ E Figura 16.7. Individuazione dell’area del poliambulatorio San Giorgio-Librino 136 CAPITOLO 7 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO MAGNETICO GENERATO DA UN ELETTRODOTTO PRESSO IL POLIAMBULATORIO DI SAN GIORGIO - LIBRINO 7.2. Corografia con indicazione dell’elettrodotto Durante i sopralluoghi, si è proceduto all’individuazione dell’elettrodotto cui è assoggettata l’area in esame e sotto la cui DPA viene a ricadere il poliambulatorio San Giorgio - Librino: codice elettrodotto T.23.116 D , quindi sempre dalle cartelle esposte sui tralicci siamo riusciti ad identificare la campata in questione P013 e P014, come mostreremo nel paragrafo successivo “documentazione fotografica”. 137 CAPITOLO 7 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO MAGNETICO GENERATO DA UN ELETTRODOTTO PRESSO IL POLIAMBULATORIO DI SAN GIORGIO - LIBRINO Figura 17.7. Corografia con indicazione dell’elettrodotto T.23.116D 138 CAPITOLO 7 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO MAGNETICO GENERATO DA UN ELETTRODOTTO PRESSO IL POLIAMBULATORIO DI SAN GIORGIO - LIBRINO 7.3. Documentazione fotografica Figura 18.7. Traliccio P013 posto in prossimità del parcheggio del poliambulatorio Figura 19.7. Targa identificatrice del gestore, elettrodotto e traliccio 139 CAPITOLO 7 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO MAGNETICO GENERATO DA UN ELETTRODOTTO PRESSO IL POLIAMBULATORIO DI SAN GIORGIO - LIBRINO Figura 20.7. Traliccio P014 Figura 21.7. Targa identificatrice del traliccio P014 140 CAPITOLO 7 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO MAGNETICO GENERATO DA UN ELETTRODOTTO PRESSO IL POLIAMBULATORIO DI SAN GIORGIO - LIBRINO 7.4. Rilievo geometrico descrittivo La Fig. 22.7 rappresenta la planimetria dell’area in esame con indicazione della linea dell’elettrodotto in questione ed i punti in cui sono state eseguite le misure del campo elettrico e dell’induzione magnetica anche in funzione delle diverse quote, ossia: - alla quota q.0,00 corrispondente al piano del parcheggio alla quota q.5,00 corrispondente alla quota della sede stradale alla quota q.10,00 corrispondente al piano delle coperture del poliambulatorio. Come meglio rappresentato nella sezione A-A’ vedi Fig.23.8 Figura 22.7. Indicazione in pianta della sezione A-A’ di Fig.24.7 141 CAPITOLO 7 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO MAGNETICO GENERATO DA UN ELETTRODOTTO PRESSO IL POLIAMBULATORIO DI SAN GIORGIO - LIBRINO Figura 23.7. Planimetria 142 CAPITOLO 7 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO MAGNETICO GENERATO DA UN ELETTRODOTTO PRESSO IL POLIAMBULATORIO DI SAN GIORGIO - LIBRINO Figura 24.7. Sezione A-A’ 143 CAPITOLO 7 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO MAGNETICO GENERATO DA UN ELETTRODOTTO PRESSO IL POLIAMBULATORIO DI SAN GIORGIO - LIBRINO 7.5. DPA Nel nostro caso di studio, fatto salvo quanto sopra riportato, si procederà con verificare se in sede di progettazione e di presentazione del progetto per tutte le autorizzazioni sia stata verificato l’obiettivo di qualità, ossia che il volume di progetto non ricada all’interno della fascia di rispetto dell’elettrodotto in cui si abbia un campo B3 T, soprattutto alla luce del fatto che parte della costruzione, oggetto del caso in esame, si trovo proprio sotto l’asse dell’elettrodotto, così come è stato già rappresentato nel tavole e nel figure precedenti. Facendo riferimento al documento ENEL DISTRIBUZIONE S.P.A. “Linee guida per l’applicazione del § 5.1.3 dell’Allegato al D.M. 29/05/08” : Distanza di prima approssimazione (D.P.A.) da linee e cabine elettriche, ed in particolare alle schede, sopracitate, A1, si riporta quanto segue (v. Fig. 25.7): 144 CAPITOLO 7 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO MAGNETICO GENERATO DA UN ELETTRODOTTO PRESSO IL POLIAMBULATORIO DI SAN GIORGIO - LIBRINO Figura 25.7. Scheda tratta dal documento ENEL per la determinazione della DPA in casi semplici. 145 CAPITOLO 7 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO MAGNETICO GENERATO DA UN ELETTRODOTTO PRESSO IL POLIAMBULATORIO DI SAN GIORGIO - LIBRINO Nel nostro caso, prendendo esempio dalla seguente tabella, già mostrata in Fig. 25.7: Tale tabella permette di terminare la D.P.A. in funzione della portata in corrente [A]. Ovviamente, la portata sarà pure funzione del diametro dei conduttori, ma in questo caso, consideriamo e di avere una portata di corrente pari a 444 A. A questi valori corrisponde una D.P.A. pari a 16m per una portata di 444 A. Da quanto detto, deduciamo subito che all’interno della fascia di rispetto corrispondente alla D.P.A. di 16m troveremo sempre valori di B > 3T. Figura 26.7. Fascia di rispetto e DPA rispetto al parcheggio a q.0,00 146 CAPITOLO 7 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO MAGNETICO GENERATO DA UN ELETTRODOTTO PRESSO IL POLIAMBULATORIO DI SAN GIORGIO - LIBRINO Figura 27.7. Fascia di rispetto e DPA rispetto alla sede stradale a q.0,00 Figura 28.7. Fascia di rispetto e DPA rispetto alla copertura del poliambulatorio a q.10,00 147 CAPITOLO 7 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO MAGNETICO GENERATO DA UN ELETTRODOTTO PRESSO IL POLIAMBULATORIO DI SAN GIORGIO - LIBRINO Figura 29.7. Proiezione della fascia di rispetto sulla planimetria e individuazione della DPA. 148 CAPITOLO 7 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO MAGNETICO GENERATO DA UN ELETTRODOTTO PRESSO IL POLIAMBULATORIO DI SAN GIORGIO - LIBRINO Nelle figure successive (Figg. 30.7 e 31.7) vengono riportate in sezione le fasce di rispetto. In particolare dalla Fig. 30.7 è possibile rilevare che per i casi del parcheggio posto a q.0,00 e della sede stradale a q.5,00 la fascia di rispetto non interessa direttamente le aree in questione, ossia si mantiene ad una certa altezza da queste, pur , le stesse aree, ricadendo all’interno della DPA. Infatti, come vedremo, le misure di campo elettrico e magnetico sono notevolmente al di sotto anche degli stessi obiettivi di qualità Nella Fig. 31.7, si riporta il caso in cui si ha il massimo avvicinamento tra i conduttori dell’elettrodotto e la quota della terrazza di copertura del poliambulatorio. 149 CAPITOLO 7 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO MAGNETICO GENERATO DA UN ELETTRODOTTO PRESSO IL POLIAMBULATORIO DI SAN GIORGIO - LIBRINO Figura 30.7. Fascia di rispetto riportata in sezione riferita ai casi di q.0,00 e q.5,00 150 CAPITOLO 7 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO MAGNETICO GENERATO DA UN ELETTRODOTTO PRESSO IL POLIAMBULATORIO DI SAN GIORGIO - LIBRINO Figura 31.7. Fascia di rispetto riportata in sezione riferita al caso della terrazza di copertura q.10,00 in cui si arriva alla minima distanza rispetto ai conduttori dell’elettrodotto. 151 CAPITOLO 7 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO MAGNETICO GENERATO DA UN ELETTRODOTTO PRESSO IL POLIAMBULATORIO DI SAN GIORGIO - LIBRINO 7.6. Acquisizione dati e costruzione della curva del campo induzione magnetica B. Curva delle misure di B a q.0,00 0,25 dati sperimentali Induzione magnetica (ρሻ 0,20 0,15 0,10 0,05 0,00 -25 -20 -15 -10 -5 0 5 10 15 distanza dall'asse della linea elettrica (m) Figura 32.7. Grafico induzione magnetica alla q.0,00 del parcheggio 152 20 CAPITOLO 7 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO MAGNETICO GENERATO DA UN ELETTRODOTTO PRESSO IL POLIAMBULATORIO DI SAN GIORGIO - LIBRINO Curva delle misure di B a q.5,00 0,40 Induzione magnetica (ρሻ 0,35 0,30 0,25 0,20 0,15 dati sperimentali 0,10 0,05 0,00 -20 -15 -10 -5 0 5 10 15 distanza dall'asse della linea elettrica (m) Figura 33.7. Grafico induzione magnetica alla q.5,00 della sede stradale 153 20 CAPITOLO 7 ANALISI E MON NITORAGGIO DEL L CAMPO MAGNE ETICO GENERATO O DA UN E ELETTRODOTTO PRESSO P IL POLIAM MBULATORIO DI SAN GIORGIO - LIBRINO Cu urva delle e misure di B a q.10,00 0,70 0 dati sperimentaali Induzione magnetica (ρሻ 0,60 0 0,50 0 0,40 0 0,30 0 0,20 0 0,10 0 0,00 0 -20 -10 0 10 20 30 distanza dall'asse della linea elettricca (m) Figura 34.7. Grrafico induzione magnetica alla quota q q.10,00 piiano di coperturaa del poliambulatorioo 154 CAPITOLO 7 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO MAGNETICO GENERATO DA UN ELETTRODOTTO PRESSO IL POLIAMBULATORIO DI SAN GIORGIO - LIBRINO Confronto curve dell misure di B alle diverse quote Induzione magnetica (ρT) 0,70 B(q=10) 0,60 B(q=5) 0,50 B(q=0) 0,40 0,30 0,20 0,10 0,00 -30 -20 -10 0 10 20 30 distanza dall'asse della linea elettrica (m) Figura 35.7. Confronto dei grafici delle induzioni magnetiche B in funzione delle quote: q.0.00 (parcheggio), q.5,00 (sede stradale), q.10,00 (copertura ) (m)|ρT -20 -15 -10 -5 0 +5 +10 +15 +20 B(q=0) 0,075 0,084 0,120 0,161 0,200 0,193 0,141 0,100 -------- B(q=5) -------0,114 0,150 0,286 0,365 0,328 0,250 0,190 -------- B(q=10) ---------0,250 0,310 0,495 0,634 0,623 0,600 0,575 0,400 Tab. 7-II Riepilogo dei dati sperimentali acquisiti durante le misure di B 155 CAPITOLO 7 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO MAGNETICO GENERATO DA UN ELETTRODOTTO PRESSO IL POLIAMBULATORIO DI SAN GIORGIO - LIBRINO 7.7. Modello geometrico e costruzione teorica della curva di induzione magnetica B Nel paragrafo 6.3.3. “calcolo dell’induzione magnetica” abbiamo già incontrato le seguenti relazioni che permettono di determinare il valore di B in termini di valori efficaci a partire dalle relazioni per il calcolo delle componenti fasoriali di B. ࢞ ൌ ߤ ݕ െ ݕ ࡵ ൨ ሺ ݔെ ݔ ሻଶ ሺ ݕെ ݕ ሻଶ ʹߨ ࢟ ൌ ߤ ݔെ ݔ ࡵ ൨ ሺ ݔെ ݔ ሻଶ ሺ ݕെ ݕ ሻଶ ʹߨ ܤൌ ට࢞ ࢟ Il modello matematico per il calcolo di B, con ovvio significato delle variabili, è stato costruito per determinare la curva teorica dell’induzione magnetica calcolata rispetto ad un metro da terra. I riferimenti geometrici a cui ci si riferisce per il calcolo dell’induzione B sono i seguenti che ci permettono di introdurre le coordinate cartesiane riferite ai conduttori 1,2,3 nel piano XY, come mostrato nella Fig.36.7 156 CAPITOLO 7 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO MAGNETICO GENERATO DA UN ELETTRODOTTO PRESSO IL POLIAMBULATORIO DI SAN GIORGIO - LIBRINO Figura 36.7. Riferimento geometrico per le coordinate dei 3 conduttori. In particolare: - conduttore 1 (3.75 , 32.60) conduttore 2 (-3.20 , 34,80) conduttore 3 (3.05 , 36.80) con queste coordinate e riferendoci al caso di portata in corrente pari a I=444 A, abbiamo costruito la curva di induzione magnetica che presenterà il suo massimo in un punto di ascissa 0 e ordinata mari al massimo valore di B. 157 CAPITOLO 7 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO MAGNETICO GENERATO DA UN ELETTRODOTTO PRESSO IL POLIAMBULATORIO DI SAN GIORGIO - LIBRINO Curva teorica di B(I;q) 9,00 Induzione magnetica (μሻ 8,00 7,00 6,00 5,00 4,00 3,00 2,00 1,00 B(I;q)=(444A;0.00 m) 0,00 -60,00 -40,00 -20,00 0,00 20,00 40,00 60,00 distanza dall'asse della linea elettrica (m) Figura 37.7. Grafico curva teorica di B in funzione della portata in corrente e rispetto alla quota di calcolo: q.0,00 dell’area del parcheggio del poliabulatorio. Come riportato nel grafico di Fig.35.7, e come giusto aspettarsi tutte le misure prese sono nettamente sotto il grafico dell’induzione magnetica B calcolata teoricamente. 158 CAPITOLO 7 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO MAGNETICO GENERATO DA UN ELETTRODOTTO PRESSO IL POLIAMBULATORIO DI SAN GIORGIO - LIBRINO 7.8. Conclusioni. Da un’analisi dei dati acquisiti è possibile affermare, che nel periodo di tempo in cui sono state condotte le misure, i valori della mediana di B ottenuti sono molto al di sotto dei limiti di attenzione ed anche il caso più critico in cui si ha il massimo avvicinamento dei conduttori dal piano della terrazza di copertura (q.10.00) non presenta valori tali da giustificare ulteriori approfondimenti. Il fatto che non si superino i valori anziddetti, ossia quelli del DPCM del’ 8 luglio 2003, è una tutela della popolazione all’esposizione ai campi magnetici e quindi a garanzia della salute pubblica; tuttavia, in riferimento alla L.36/2001 tale edificio con destinazione sanitaria risulta essere all’interno della DPA.. 159 CAPITOLO 8 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO ELETTRICO E MAGNETICO GENERATI DA DUE ELETTRODOTTI PRESSO IL POLIAMBULATORIO SANT’AGATA LI BATTIATI 8. ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO ELETTRICO E MAGNETICO GENERATI DA DUE ELETTRODOTTI PRESSO IL POLIAMBULATORIO DI SANT’AGATA LI BATTIATI (CT) Figura 38.8. Poliambulatorio Sant’Agata li Battiati (CT) Il poliambulatorio sito in via San Giuliano n.24/A nel comune di Sant’Agata li Battiati, prov. di Catania, presenta una situazione più complessa rispetto al caso precedente. Infatti, l’edificio in questione, sempre destinato ad edilizia sanitaria, ricade, all’interno del “corridoio” ai cui lati troviamo a nord l’elettrodotto del gestore TERNA e a sud l’elettrodotto delle R.F.I. Quindi siamo in presenza di un parallelismo di due elettrodotti AT a 150kV al nel cui “corridoio” ricade il poliambulatorio in questione. 161 CAPITOLO 8 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO ELETTRICO E MAGNETICO GENERATI DA DUE ELETTRODOTTI PRESSO IL POLIAMBULATORIO SANT’AGATA LI BATTIATI 8.1. Inquadramento geografico. Coordinate geografiche del sito d’interesse sono: Latitudine: 37°33'26.19"N Longitudine: 15° 4'22.77"E Figura 39.8. Individuazione dell’area del poliambulatorio di Sant’Agata li Battiati 162 CAPITOLO 8 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO ELETTRICO E MAGNETICO GENERATI DA DUE ELETTRODOTTI PRESSO IL POLIAMBULATORIO SANT’AGATA LI BATTIATI 8.2. Corografia con indicazione degli elettrodotti. Uno dei primi obiettivi, una volta individuata l’area di interesse, è stato quello di individuare gli elettrodotti che gravano sul lotto. In particolare gli elettrodotti sono due e rispettivamente il primo appartenente al gestore TERNA ed individuato, seconda apposita targhetta presente alla base del traliccio, con codice T.24 239B1. Il secondo, appartenente al gestore delle RFI ed indicato, secondo apposita targhetta, con il codice TN2. Nella Fig. 40.8 sono state indicate rispettivamente la linea dell’elettrodotto di TERNA in blu scuro con le campate 2-3 e 3-4, in celeste chiaro è stata indicata la linea dell’elettrodotto delle RFI con le campate 5-6 e 6-7 In rosso è stata individuata la sagoma del poliambulatorio, che come si potrà vedere meglio più avanti in planimetria, risulta essere per una parte sotto la fascia di rispetto dell’elettrodotto di TERNA e per la restante parte all’interno del corridoio delle due linee AT anzi dette. 163 CAPITOLO 8 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO ELETTRICO E MAGNETICO GENERATI DA DUE ELETTRODOTTI PRESSO IL POLIAMBULATORIO SANT’AGATA LI BATTIATI Figura 40.8. Corografia con indicazione dei tracciati degli elettrodotti: TERNA e RFI 164 CAPITOLO 8 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO ELETTRICO E MAGNETICO GENERATI DA DUE ELETTRODOTTI PRESSO IL POLIAMBULATORIO SANT’AGATA LI BATTIATI 8.3. Documentazione fotografica Figura 41.8. Traliccio dell’elettrodotto di TERNA Figura 42.8. Targhetta identificatrice del gestore, dell’elettrodotto e traliccio 165 CAPITOLO 8 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO ELETTRICO E MAGNETICO GENERATI DA DUE ELETTRODOTTI PRESSO IL POLIAMBULATORIO SANT’AGATA LI BATTIATI Figura 43.8. Traliccio dell’elettrodotto delle RFI Figura 44.8. Targhetta identificatrice per la rete RFI. 166 CAPITOLO 8 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO ELETTRICO E MAGNETICO GENERATI DA DUE ELETTRODOTTI PRESSO IL POLIAMBULATORIO SANT’AGATA LI BATTIATI 8.4. Rilievo geometrico descrittivo Figura 45.8. Planimetria dell’area in esame con individuazione dei punti in cui sono state eseguite le misure. 167 CAPITOLO 8 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO ELETTRICO E MAGNETICO GENERATI DA DUE ELETTRODOTTI PRESSO IL POLIAMBULATORIO SANT’AGATA LI BATTIATI In Fig. 45-8 è stata presentata la planimetria del lotto del poliambulatorio con l’individuazione delle due linee AT e dei punti in cui sono state eseguite le misurazioni. Di seguito riportiamo uno schema in cui viene segnata la sezione A-A’: Figura 46.8. Planimetria dell’area con individuazione della sez. A-A’ Dalla Fif. 47.8 è possibile recuperare le dimensioni geometriche, distanze e altezze dei tralicci. 168 CAPITOLO 8 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO ELETTRICO E MAGNETICO GENERATI DA DUE ELETTRODOTTI PRESSO IL POLIAMBULATORIO SANT’AGATA LI BATTIATI Figura 47.8. Sezione A-A’ 169 CAPITOLO 8 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO ELETTRICO E MAGNETICO GENERATI DA DUE ELETTRODOTTI PRESSO IL POLIAMBULATORIO SANT’AGATA LI BATTIATI 8.5. DPA In riferimento al documento ENEL DISTRIBUZIONE S.P.A. “Linee guida per l’applicazione del § 5.1.3 dell’Allegato al D.M. 29/05/08: Distanza di Prima Approssimazione” già riportato nel paragrafo 7.5 Nel nostro caso in esame supponiamo di considerare per entrambi gli elettrodotti una DPA pari 16m come dai grafici a seguire, e per tanto andiamo ad individuare le rispettive fasce di rispetto di raggio pari a 16m e come centro il centro geometrico dei conduttori. Figura 48.8. Fascia di rispetto e DPA pari a 16m, TERNA 170 CAPITOLO 8 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO ELETTRICO E MAGNETICO GENERATI DA DUE ELETTRODOTTI PRESSO IL POLIAMBULATORIO SANT’AGATA LI BATTIATI Figura 49.8. Fascia di rispetto e DPA pari a 16m, RFI Adesso per i due casi, dapprima singolarmente, andremo a proiettare sul piano, e quindi in planimetria le fasce di rispetto così individuate rispettivamente Fig. 50.8 nel caso di TERNA e Fig. 51.8 nel caso di RFI, infine, mostreremo la sovrapposizione delle due fasce di rispetto dei due elettrodotti, Fig. 52.8 171 CAPITOLO 8 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO ELETTRICO E MAGNETICO GENERATI DA DUE ELETTRODOTTI PRESSO IL POLIAMBULATORIO SANT’AGATA LI BATTIATI Figura 50.8. DPA per elettrodotto di TERNA Figura 51.8. DPA per elettrodotto delle RFI 172 CAPITOLO 8 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO ELETTRICO E MAGNETICO GENERATI DA DUE ELETTRODOTTI PRESSO IL POLIAMBULATORIO SANT’AGATA LI BATTIATI Figura 52.8. Sovrapposizione delle DPA per gli elettrodotti di TERNA ed RFI 173 CAPITOLO 8 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO ELETTRICO E MAGNETICO GENERATI DA DUE ELETTRODOTTI PRESSO IL POLIAMBULATORIO SANT’AGATA LI BATTIATI Quindi riportiamo nella sez. A-A’ le fasce di rispetto per i due elettrodotti come nella Fig. 53.8 Da un attenta analisi dei grafici riportati nelle Figg. 52.8 , 53.8 e 54.8 si vede come lungo la catenaria mentre l’elettrodotto influenza solo marginalmente il poliambulatorio, la maggiore influenza viene esercitata dall’elettrodotto di TERNA 174 CAPITOLO 8 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO ELETTRICO E MAGNETICO GENERATI DA DUE ELETTRODOTTI PRESSO IL POLIAMBULATORIO SANT’AGATA LI BATTIATI Figura 53.8. Fascia di rispetto dei due elettrodotti all’altezza dei tralicci 175 CAPITOLO 8 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO ELETTRICO E MAGNETICO GENERATI DA DUE ELETTRODOTTI PRESSO IL POLIAMBULATORIO SANT’AGATA LI BATTIATI Figura 54.8. Fascia di rispetto nel punto più vicino dell’elettrodotto di TERNA al poliambulatorio 176 CAPITOLO 8 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO ELETTRICO E MAGNETICO GENERATI DA DUE ELETTRODOTTI PRESSO IL POLIAMBULATORIO SANT’AGATA LI BATTIATI 8.6. Acquisizione dati e costruzione della curva di E In questo caso, più complesso rispetto al predente, abbiamo voluto rappresentare anche l’andamento dl campo elettrico sia per la parte di competenza all’elettrodotto delle RFI sia alla parte di competenza all’elettrodotto di TERNA e vedere quali sono le differenze tra i due e soprattutto vedere cosa accade nella fascia compresa tra i due elettrodotti e denominata “corridoio”. In questo caso faremo rifrimento al seguente schema geometrico, ossia la Fig. 55.8. Infatti, le misure sono state prese lungo una direzione ortogonale alle due linee di elettrodotti e si è fissato come origine la mezzeria della sez. B-B’, in questo caso la distanza di riferimento tra i due elettrodotti lungo la sez. B-B’ è di 24m circa come rappresentato in Fig. 56.8. Figura 55.8. Sezione B-B’ 177 CAPITOLO 8 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO ELETTRICO E MAGNETICO GENERATI DA DUE ELETTRODOTTI PRESSO IL POLIAMBULATORIO SANT’AGATA LI BATTIATI Figura 56.8. Sezione B-B’ in riferimento al punto più vicino tra i due elettrodotti 178 CAPITOLO 8 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO ELETTRICO E MAGNETICO GENERATI DA DUE ELETTRODOTTI PRESSO IL POLIAMBULATORIO SANT’AGATA LI BATTIATI Ovviamente tale schema è del tutto identico per la costruzione della curva delle misure di B. Nel prossimo grafico Fig. 57.8 riportiamo la curva delle misure di E. Curva delle misure di campo elettrido E, alla q. 0,00 1 400,00 campo elettrico (Ȁሻ 1 200,00 1 000,00 800,00 misure di E per la 600,00 fascia compresa tra TERNA e R.F.I. 400,00 misure di E per TERNA misure di E per R.F.I. 200,00 0,00 -60 -40 -20 0 20 40 60 distanza dall'asse della fascia compresa tra le linee elettriche di TERNA e R.F.I. (m) Figura 57.8. Curve delle misure di campo elettrico E, prese nel parcheggio antistante il poliambulatorio. 179 CAPITOLO 8 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO ELETTRICO E MAGNETICO GENERATI DA DUE ELETTRODOTTI PRESSO IL POLIAMBULATORIO SANT’AGATA LI BATTIATI 8.7. Acquisizione dati e costruzione della curva di B Il modello geometrico in riferimento al quale sono state eseguite le misurazioni e quindi diagrammate rispettivamente come nell Figg. 58.8 e 59.8, è locale per in corrispondenza di ogni elettrodotto, come è possibile notare dai grafici stessi. Curva delle misure di B in corrispondenza dell'elettodotto delle RFI, a q. 0,00 0,35 Induzione magnetica (μሻ misure di B per RFI 0,30 0,25 0,20 0,15 0,10 0,05 0,00 -20 -10 0 10 20 distanza dall'asse della linea elettrica R.F.I. (m) Figura 58.8. Curve di B in corrispondenza dell’elettrodotto delle RFI 180 30 CAPITOLO 8 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO ELETTRICO E MAGNETICO GENERATI DA DUE ELETTRODOTTI PRESSO IL POLIAMBULATORIO SANT’AGATA LI BATTIATI La parte destra di questo grafico presenta un aumento dei valori di B nonostante ci stiamo allontanando dall’asse dell’elettrodotto. Tale aumento si spiega alla luce del fatto che, da un punto di vista geometrico-spaziale siamo all’interno della fascia denominata “corridoio” in cui man mano che ci spostiamo verso destra in realtà ci stiamo avvicinando all’elettrodotto di TERNA. Di seguito siriporta in Fig. 59.8 la costruzione della curva di B delle misure eseguite a q. 0,00 nel parcheggio antistante il poliambulatorio. 181 CAPITOLO 8 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO ELETTRICO E MAGNETICO GENERATI DA DUE ELETTRODOTTI PRESSO IL POLIAMBULATORIO SANT’AGATA LI BATTIATI Curva delle misure di B in corrispondenza dell'elettodotto di TERNA, a q. 0,00 0,40 misure di B 0,35 Induzione magnetica (μሻ 0,30 0,25 0,20 0,15 0,10 0,05 0,00 -30 -20 -10 0 10 20 distanza dall'asse della linea elettrica TERNA (m) Figura 59.8. Curve di B in corrispondenza dell’elettrodotto di TERNA Dove la parte a sinistra del grafico è quella corrispondente alla fascia in mezzo ai due elettrodotti. 182 CAPITOLO 8 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO ELETTRICO E MAGNETICO GENERATI DA DUE ELETTRODOTTI PRESSO IL POLIAMBULATORIO SANT’AGATA LI BATTIATI Da ulteriori accorgimenti è stato possibile notare, per come fatto pure per le curve di E, che i due grafici sono affinacabili e che riferendoci, non più ai rispettivi sistemi geometrici di riferimento, bensì come già detto al paragrafo precedente rispetto alla mezzeria della distanza tra i due elettrodotti , abbiamo costruito il seguente grafico Fig. 60.8 Analisi delle curve delle misure di B 0,40 Induzione magnetica (μሻ misure di B per la fascia compresa tra TERNA e R.F.I. misure di B per TERNA 0,35 0,30 misure di B per R.F.I. 0,25 0,20 0,15 0,10 0,05 0,00 -50 -40 -30 -20 -10 0 10 20 30 distanza dall'asse della fascia compresa tra le linee elettriche di TERNA e R.F.I. (m) Figura 60.8. Curve di B: in giallo è rappresentato la parte di curva in corrispondenza dell’asse del corridoio compreso tra i due elettrodotti. 183 40 CAPITOLO 8 ANALISI E MONITORAGGIO DEL CAMPO ELETTRICO E MAGNETICO GENERATI DA DUE ELETTRODOTTI PRESSO IL POLIAMBULATORIO SANT’AGATA LI BATTIATI 8.8. Conclusioni. Anche questo caso, seppur più complesso, mostra come in effetti, riguardo le misure acquisite durante il periodo di stage non presentino valori delle mediane ali da giustificare interventi o studi più approfonditi. Per tanto, come nel caso precedente sono i parametri urbanistici e la L.36/01 a non essere rispettate riguardo il fatto che il poliambulatorio, edilizia sanitaria, si trova sotto fascia di rispetto di due elettrodotti. 184 CAPITOLO 9 CONCLUSIONI 9. CONCLUSIONI Dalle misure effettuate presso i due poliambulatori, quello di San Giorgio-Librino nel comune di Catania e quello sito nel comune di Sant’Agata li Battiati, si è rilevato che in nessuno dei predetti casi i valori della mediana dell’induzione magnetica B superano il valore più restrittivo dei 3μT , quale obiettivo di qualità, come previsto e riportato all’art. 4 DPCM 09/07/2003. I valori massimi delle mediane così misurati per i diversi punti di misura, nel periodo di tempo dello stage che va da aprile a luglio 2012, sono rispettivamente per i due poliambulatori i seguenti: - 0,634 μT < 3μT : poliambulatorio San Giorgio - Librino 0,345 μT < 3μT : poliambulatorio Sant’Agata li Battiati Mentre entrambi gli edifici destinati ad edilizia sanitaria ricadono all’ interno della fascia di rispetto e all’interno delle DPA dei rispettivi elettrodotti, difformemente da quanto previsto all’art.4 comma 1 lettera h) della L.36/2001 che testualmente recita che: - h )… all’interno di tali fasce di rispetto non è consentita alcuna destinazione di edifici ad uso residenziale, scolastico, sanitario ovvero ad uso che comporti una permanenza non inferiore a quattro ore. 185 BIBLIOGRAFIA BIBLIOGRAFIA [1] P. Bevitori, L’inquinamento elettromagnetico Maggioli editore, Santarcangelo di Romagna (RN), 2011. [2] G. Gavelli, Inquinamento elettromagnetico - identificazione delle sorgenti e valutazione del rischio; Dario Flaccovio Editore, Palermo, 2011. [3] L.Lovitch, S. Rosati, Fisica Generale 2, Casa Ed. Ambrosiana, Milano, 1996. [4] ICNIRP (International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection) (1998). Guidelines for limiting exposure to timevarying electric, magnetic and electromagnetic fields (up to 300 GHz), Health Physics, [5] S. Lagorio, A. Salvan; Leucemia infantile ed esposizione a campi magnetic a 50/60 Hz: una rassegna delle evidenze epidemiologiche al 2000; Ann. Ist. Superiore Sanità, vol.37, n.2 (2001), pp. 213-224 [6] Portier CJ, Wolfe MS (Ed.). Assessment of health effect from exposure to power-line frequency electric and magnetic fields. NIEHS Working Group Report. Research Triangle Park, NC (USA): NIEHS, NIH Publication no. 98-3981, 1998. [7] Advisory Group on Non-ionizing Radiation (Chairman Sir Richard Doll), ELF electromagnetic fields and the risk of cancer. Chilton, UK: NRPB; 2001. (Document of the NRPB, vol.12, no.1). 187 ; BIBLIOGRAFIA [8] Decreto Interministeriale 21 marzo 1988, n.449, Approvazione delle norme tecniche per la progettazione, l’esecuzione e l’esercizio delle linee elettriche aeree esterne, G.U. 5 aprile 1988, n.79 [9] Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 aprile 1992, Limiti massimi di esposizione ai campi elettrico e magnetico generati alla frequenza industriale nominale (50 Hz) negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno. G.U. 6 maggio 1992, n.104. [10] Legge 22 febbraio 2001, n. 36, Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. G.U. 7 marzo 2001, n.55. [11] D.P.C.M. 8 luglio 2003, Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalla esposizione ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti. G.U. 29 agosto 2003, n.200. [12] Decreto direttoriale 29 maggio 2008, Approvazione delle procedure di misura e valutazione dell’induzione magnetica. G.U. 2 luglio 2008, n.153. [13] Decreto direttoriale 29 maggio 2008, Approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti. G.U. 5 luglio 2008, n.156, S.O. n.160. [14] CEI 211-4 1996-12, Guida ai metodi di calcolo dei campi elettrici e magnetici generati da linee elettriche e s.m.i. 188 APPENDICE APPENDICE 130 anni di storia per la 8 trasmissione dell’elettricità 8 Documento tratto dal seguente link: http://www.terna.it/LinkClick.aspx?fileticket=IPHX75wJpkA%3D&tabid=3664&mid=17871 189 APPENDICE La prima linea di trasmissione elettrica a carattere industriale entrò in funzione in Italia, tra Tivoli e Roma nel 1882. Una linea a 5.100 Volt in corrente monofase, costituita da sostegni metallici formati da putrelle accoppiate, fondazioni in calcestruzzo, isolatori montati su ganci a gambo su passanti fissati su traverse di quercia. I conduttori (quelli che normalmente vengono chiamati “fili elettrici”) erano quattro in rame (2 circuiti monofasi). Fino ad allora solo molti esperimenti, come quello di Alessandro Volta che già nel 1777 prospettò per primo l’idea di una linea elettrica di trasmissione scrivendo, quasi poeticamente, “la scintilla commovente poteva essere portata da Como a Milano con il fil di ferro sostenuto da terra da pali di legno qua e là piantati”. Una “visione” dei primi tralicci, visto che quelli usati per linee telegrafiche erano pali in legno con conduttori in fil di ferro zincato, sostenuti da isolatori in porcellana fissati con viti al palo e portanti un gancio che sosteneva il conduttore. Il primo esperimento di trasmissione dell’energia risale al 1884. In occasione dell’esposizione di Torino, con la guida di Galileo Ferraris, venne impiegata una corrente monofase da 3000 Volt e trasmessa per 42 km fino a Lanzo. I sostegni erano pali di legno con isolatori a campana e conduttori in bronzo da 3,7 mm di diametro. Mentre nel 1882 a Monaco il Thury aveva effettuato i primi esperimenti di trasporto della corrente continua. Alla Tivoli-Roma fece seguito nel 1898 la Paderno-Milano (32 km), la prima linea trifase con sostegni di ferro “tipo a traliccio” ed isolatori “tipo delta” a campane multiple con conduttori in rame. In contemporanea anche negli Stati Uniti sorgono le prime importanti linee industriali con conduttori in rame o bronzo. Ma già nel 1897 a Chicago un filo telefonico in rame, corroso dai fumi delle locomotive, viene sostituito con un filo d’alluminio e l’anno successivo una linea trifase di 73 km viene equipaggiata con conduttori in alluminio. Una svolta tecnologica viene impressa dalla messa a punto degli isolatori in sospensione e dall’impiego del conduttore alluminio – acciaio, che permettono di raggiungere un nuovo gradino nella scala delle tensioni e di conseguenza dei 190 APPENDICE tralicci. Nel 1913 viene costruita la famosa linea Big-Creek (150.000 Volt) lunga 400 km che per molti anni restò la linea più lunga ed a maggior tensione del mondo. Cominciano gli anni dello sviluppo intensivo e le nuove linee si susseguono in Europa come negli USA. Nel 1928, quasi contemporaneamente, in Germania e Italia entrano in servizio le prime linee a 220 kV. Nel 1936 viene realizzata la linea da Hoover Dam a Los Angeles a 287 kV. Nel 1953 in Svezia entra in servizio la prima linea a 380 kV da Harsprannget sino a Stoccolma (954 km). L’aumento della tensione non ha però portato a sostanziali modifiche nella costruzione degli elettrodotti: conduttori in alluminio-acciaio, sostegni a traliccio a V o a portale, isolatori in sospensione con numero di elementi sino a 26, campate medie tra i tralicci da 300 a 500 metri. La struttura del traliccio risale alle prime costruzioni in ferro che, a partire dal 1829, segnarono l’affermarsi della cosiddetta architettura in ferro. La più famosa e massima espressione di tale disciplina si traduce a Parigi nel 1889 alla costruzione della torre Eiffel in occasione della Esposizione Universale che, con i suoi 324 metri, rimase a lungo la più alta struttura mai realizzata. E’ costituita da 18.038 pezzi di ferro giuntati da oltre due milioni di rivetti e pesa complessivamente 7.300 tonnellate. 191 APPENDICE Figura 61.A. : la più famosa e massima espressione di architettura in ferro: la torre Eiffel (1889) La struttura a traliccio consente di costruire l’elettrodotto su ogni tracciato, anche il più critico, permettendo di rispettare le norme tecniche e le condizioni di carico anche le più estreme (sisma, angoli, dislivelli, attraversamenti di corsi d’acqua). 192 APPENDICE L’esempio più significativo in questo senso è l’attraversamento dello stretto di Messina in doppia terna a 220 kV, non più in esercizio da anni, che nel 1955 venne realizzato, in zona sismica, con torri a traliccio alte 224 metri e unica campata da 3.600 metri e che rimase a lungo il record mondiale nelle grandi opere di infrastrutture elettriche. Figura 62.A. : Traliccio posto sulla sponda calabra ormai in disuso. 193 APPENDICE Figura 63.A. : Traliccio situato sulla costa siciliana in località Capo Peloro (ME), alto 224 m c.a., e ormai non più in esercizio. 194 APPENDICE Dopo 50 anni, oggi il record appartiene all’attraversamento del fiume Yangtze, il più lungo e impetuoso della Cina, conosciuto in occidente come il “fiume azzurro”. L’infrastruttura, con una doppia terna a 500 kV ca, consente il trasporto di 2.000 MVA su ogni terna con campata di 2.300 metri realizzata con due torri a traliccio da 346 m e 4.200 tonnellate l’una. Oggi TERNA è un grande operatore di reti per la trasmissione dell’energia, guidato da Flavio Cattaneo, Amministratore Delegato e presieduto da Luigi Roth, Presidente. Con oltre 63.500 km di linee, Terna è il proprietario della Rete di Trasmissione Nazionale di energia elettrica ad Alta Tensione, al primo posto in Europa tra i gestori di rete indipendenti e sesto al mondo. È responsabile della trasmissione, del dispacciamento dell’energia sull’intero territorio e quindi della gestione in sicurezza, 365 giorni l’anno, 24 ore su 24, dei flussi di energia in Italia garantendone l’equilibrio tra la domanda e l’offerta. Oltre alle Attività Regolate Tradizionali, la Società ha un approccio imprenditoriale che sviluppa attraverso progetti in Attività Non Tradizionali, come quelli per la realizzazione di sistemi di accumulo a batterie o progetti per clienti privati. La distinzione tra Attività Tradizionali e Attività Non Tradizionali si riflette sul nuovo assetto organizzativo, operativo dal 1° aprile 2012 con due Società dipendenti dalla Holding: Terna Rete Italia S.p.A., per le attività di trasmissione e dispacciamento, Terna Plus S.r.l., per le nuove Attività Non Tradizionali, sia in Italia che all’estero. Terna è una realtà di eccellenza italiana, con circa 3.500 persone impegnate quotidianamente nella programmazione dello sviluppo e della manutenzione della rete elettrica, coniugando competenze e tecnologie per migliorarne l’efficienza alcune - caratteristiche della rete di trasmissione nazionale Rete Alta Tensione: circa 60.000 km Numero tralicci Alta Tensione: circa 200.000 Distanza media tra i tralicci Alta Tensione: 300 metri Altezza media traliccio Alta Tensione: 30-50 metri, la forchetta è tra il 150 kV (altezza 30) e il 380 kV (altezza 50 metri) Peso medio traliccio Alta Tensione: 30 tonnellate Sempre dallo stessodocumento di TERNA riprendiamo alcune immagini che sintetizzano l’evoluzione che hanno avuto i tralicci nel corso degli anni: 195 APPENDICE Figura 64.A.:Evoluzione del traliccio nel corso degli anni. 196 APPENDICE Figura 65.A.: Esempio di progettazione di nuovi tralicci per elettrodotti.. 197