RISOLUZIONE MODERNA DI PROBLEMI ANTICHI “L’intelletto, dunque, che non è la verità, non comprende mai la verità in modo così preciso da non poterla comprendere (poi ancora) più precisamente, all’infinito, perché sta alla verità come il poligono sta al cerchio. Quanti più angoli avrà il poligono inscritto, tanto più sarà simile al cerchio; tuttavia non sarà mai uguale ad esso, anche se avremo moltiplicato i suoi angoli all’infinito, a meno che non si risolva con l’identità con il circolo.” Nicola Cusano – La dotta ignoranza, I-IV LA RISOLUZIONE MODERNA DELLA PROPOSIZIONE 1 Ogni cerchio è uguale ad un triangolo se ha il raggio uguale ad un cateto [del triangolo] e la circonferenza uguale alla base [uguale all’altro cateto]. c N R R C Il metodo di esaustione, secondo l’interpretazione moderna, consiste nel dimostrare che due grandezze sono uguali perché è assurdo che la loro differenza abbia un valore diverso da zero. Per fare ciò si mettono a confronto due classi di grandezze, dette contigue. Ricordiamo che due classi di grandezze si dicono contigue quando: -sono separate, ovvero ogni grandezza della prima classe è minore di ogni grandezza della seconda; -comunque si scelga una grandezza ε, omogenea alle grandezze date e piccola a piacere, si possono sempre trovare una grandezza della prima classe e una della seconda in modo che la loro differenza sia minore della grandezza ε; -l’elemento separatore delle due classi, che è unico ed è la grandezza cercata. Per determinare l’area di un cerchio si considerano perciò le due classi contigue costituite dalle aree dei poligoni inscritti e circoscritti al cerchio stesso; si dimostra che l’area del cerchio è l’elemento separatore di tali classi. Intuitivamente man mano che il numero dei lati dei poligoni considerati aumenta, la loro area si avvicina sempre più all’area del cerchio. Per dimostrare che un cerchio è equivalente ad un triangolo che ha base congruente alla circonferenza rettificata e altezza congruente al raggio, si considerano un cerchio di area C e un triangolo di area E e due classi contigue costituite rispettivamente dalle aree dei poligoni inscritti nel cerchio dato e dalle aree dei poligoni circoscritti al cerchio dato. Si può dimostrare che ogni poligono regolare è equivalente ad un triangolo che ha la base congruente al suo perimetro e l’altezza congruente alla sua apotema; da questo segue che: -poiché ogni poligono regolare inscritto nel cerchio ha un perimetro minore della circonferenza rettificata e apotema minore del raggio, allora la sua area è minore di quella del triangolo E; -poiché ogni poligono regolare circoscritto al cerchio ha un perimetro maggiore della circonferenza rettificata e apotema congruente al raggio, allora la sua area è maggiore di quella del triangolo E; -l’area E del triangolo è dunque l’elemento separatore delle due classi contigue considerate; poichè anche l’area C del cerchio è elemento separatore delle stesse due classi contigue ( e sappiamo che l’elemento separatore è unico), allora C=E. RISOLUZIONE MODERNA DELLA PROPOSIZIONE 3 La circonferenza di ogni cerchio è tripla del diametro e lo supera ancora di meno di un settimo del diametro, e di più di dieci settantunesimi. Archimede per determinare la lunghezza della circonferenza e l’area del cerchio considera di fatto la successione dei perimetri e rispettivamente delle aree dei poligoni inscritti e circoscritti alla circonferenza data, utilizzando solo le conoscenze geometriche e aritmetiche che si avevano ai tempi di Pitagora ed Euclide. Oggi possiamo analizzare gli stessi problemi utilizzando le relazioni trigonometriche a noi note e determinare la lunghezza della circonferenza come il valore del limite a cui tende sia la successioni dei perimetri dei poligoni regolari di n lati inscritti che quella dei perimetri dei poligoni regolari di n lati circoscritti alla circonferenza data, al crescere del numero n dei lati. Possiamo poi visualizzare l’approssimazione di pigreco, calcolata da Archimede, con l’utilizzo di moderni programmi informatici come Excell. Perimetro di un poligono inscritto Consideriamo un poligono regolare di n lati inscritto in una circonferenza di raggio r=OA=OB. Sia AB un lato di tale poligono. ̂ Sia l’angolo al centro della circonferenza che insiste su AB. L’angolo α può essere calcolato come rapporto tra il valore dell’angolo di 360° espresso in radianti, ossia , e il numero n di lati della figura inscritta nella circonferenza: Calcoliamo quindi BH, ovvero la metà del lato della figura regolare inscritta, usando il Primo Teorema sui triangoli rettangoli: Per calcolare il perimetro 2pn del poligono inscritto nella circonferenza, moltiplichiamo il valore ottenuto per il numero n dei lati del poligono stesso: Perimetro di un poligono circoscritto Consideriamo ora il poligono regolare di n lati circoscritto alla stessa circonferenza di raggio r=OA=OB=OP. Sia CD un lato di tale poligono. Sia ̂ l’angolo al centro della circonferenza individuato dai lati CO e OD. L’angolo α risulta ancora dato da: Calcoliamo DP, ovvero la metà del lato di tale poligono applicando il Secondo Teorema sui Triangoli rettangoli: Calcoliamo infine il perimetro 2pn’ del poligono circoscritto alla circonferenza: Osserviamo che pn e p’n approssimano rispettivamente per difetto e per eccesso la lunghezza della circonferenza. Le due successioni, i cui termini generali sono dati da p n e p’n, convergono allo stesso valore, che è proprio la lunghezza della circonferenza; infatti se calcoliamo il limite a cui tendono i valori di tali perimetri all’aumentare del numero n dei loro lati, si ottiene proprio la lunghezza della circonferenza C 2 r sent tgt lim 1 ) (Nel fare i calcoli occorre ricordare il limite lim t 0 t 0 t t lim p n lim 2nr sen n n lim p' n lim 2nr tg n n n n lim 2r n lim 2r n sen( / n) 2r /n tg ( / n) 2r /n Visualizziamo quanto trovato con Excell. In ascissa abbiamo il numero dei lati dei poligoni inscritti e circoscritti ad una circonferenza di raggio r=1 e in ordinata i rispettivi perimetri 2pn e 2p’n Numero di lati n Angolo α/2 in radianti ( ) 6 7 8 9 … 153 154 155 0,523599 0,448799 0,392699 0,349066 … 0,020533 0,0204 0,020268 0,5 0,433884 0,382683 0,34202 … 0,020532 0,020399 0,020267 Lunghezza dei lati ( ) Perimetro 2pn 1 0,8677674782 0,7653668647 0,6840402867 … 0,041063685 0,040797075 0,040533904 6 6,074372348 6,122934918 6,15636258 … 6,282744 6,28275 6,282755 Perimetro poligoni inscritti perimetro 6,3 6,25 6,2 6,15 6,1 6,05 6 n lati 5,95 0 20 40 60 Numero di lati Angolo in radianti ( ) 6 7 8 9 … 153 154 155 0,523599 0,448799 0,392699 0,349066 … 0,020533 0,0204 0,020268 80 0,57735 0,481575 0,414214 0,36397 … 0,020536 0,020403 0,020271 100 120 140 160 180 Lunghezza dei lati ( ) Perimetro 2p’n 1,1547005384 0,9631492376 0,8284271247 0,7279404685 … 0,041072343 0,040805565 0,040542231 6,92820323 6,742044663 6,627416998 6,551464217 … 6,284068 6,284057 6,284046 Perimetro poligoni circoscritti perimetro 7 6,9 6,8 6,7 6,6 6,5 6,4 6,3 6,2 0 50 100 150 200 n lati Perimetri poligoni inscritti e circoscritti a confronto perimetro 7 6,8 6,6 2p inscr 6,4 2p circ 6,2 6 n° lati 5,8 0 50 100 150 200 Analogamente possiamo determinare l’area di un cerchio come il valore del limite a cui tende sia la successioni delle aree dei poligoni regolari di n lati inscritti sia quella delle aree dei poligoni regolari di n lati circoscritti alla circonferenza data, al crescere del numero n dei lati. Possiamo anche in questo caso visualizzare l’approssimazione di pigreco, calcolata da Archimede, con l’utilizzo di Excell. Area di un poligono inscritto Con riferimento alle figure precedenti, calcoliamo l’area del triangolo come: Moltiplicando tale area per il numero n dei lati si ottiene l’area S n del poligono regolare di n lati inscritto nella circonferenza data: Area di un poligono circoscritto Con riferimento alle figure precedenti, calcoliamo l’area del triangolo COD come: Moltiplicando tale area per il numero n dei lati si ottiene l’area S’ n del poligono regolare di n lati inscritto nella circonferenza data: Osserviamo che Sn e S’n approssimano rispettivamente per difetto e per eccesso l’area del cerchio. Le due successioni, i cui termini generali sono dati da S n e S’n, convergono allo stesso valore, che è proprio l’area del cerchio; infatti se calcoliamo il limite a cui tendono i valori di tali aree all’aumentare del numero n dei loro lati, si ottiene proprio r 2 1 2 2 sen(2 / n) nr sen lim r 2 r 2 n 2 n n 2 / n lim S n lim n lim S ' n lim nr 2 tg n n n lim r 2 n tg ( / n) r 2 /n Visualizziamo quanto trovato con Excell. In ascissa abbiamo il numero dei lati dei poligoni inscritti e circoscritti ad una circonferenza di raggio r=1 e in ordinata le aree Sn e S’n. Numero lati n Angolo α in radianti ( ) 6 7 8 9 1,0471975 0,8975979 0,7853981 0,6981317 … 1 0,867767478 0,765366865 0,684040287 … 0,433012702 0,390915741 0,353553391 0,321393805 … 2,59807621 2,73641019 2,82842712 2,89254424 ... 0,0551156 0,0546363 0,0541653 0,055108685 0,054629599 0,054158769 0,02754388 0,027304608 0,027069454 3,14000234 3,14002987 3,1400567 … 114 115 116 Lunghezza lato Area (AOB) Area totale Sn=nS(AOB) area Area poligoni inscritti 3,2 3,1 3 2,9 2,8 2,7 2,6 n lati 2,5 0 20 Numero Angolo lati in n radianti 40 60 Area (COD) 80 100 Lunghezza lato (poligoni circoscritti) Area totale Sn (poligoni inscritti) 0,577350269 0,481574619 0,414213562 0,363970234 ... 1,154700538 0,963149238 0,828427125 0,727940469 ... 3,46410162 3,37102233 3,3137085 3,27573211 ... 2,598076211 2,736410189 2,828427125 2,892544244 ... 0,0275578 0,027564809 0,0273181 0,027324995 0,0270826 0,027089319 0,055129617 0,054649989 0,054178637 3,14238817 3,14237439 3,14236097 3,14000234 3,140029874 3,140056698 0,523599 0,448799 0,392699 0,349066 … ... 114 115 116 140 Area totale ( ) 6 7 8 9 120 Area poligoni circoscritti perimetro 3,5 3,45 3,4 3,35 3,3 3,25 3,2 3,15 n lati 3,1 0 20 40 60 80 100 120 140 Area poligoni inscritti e circoscritti a confronto area 3,5 3,4 3,3 3,2 area inscr 3,1 area circ 3 2,9 2,8 2,7 2,6 2,5 n lati 0 50 100 150 200 Nel 1767 J.H. Lambert è riuscito a dimostrare che è un numero irrazionale, cioè non può essere scritto come quoziente tra due numeri interi. Solo nel 1882, F.Lindemann ha dimostrato che è anche un numero trascendente, cioè non è soluzione di una equazione polinomiale a coefficienti interi (come invece lo è ad esempio √ che è comunque un numero irrazionale)