COMUNE DI RAVENNA Commissione Consiliare “Pari Opportunità” Commissione Consiliare n.5 “Bilancio, Finanze, Parrtecipate” Piazza del Popolo, 1 – 48121 Ravenna Patrimonio, Società Verbale seduta congiunta delle Commissioni Consiliari “Pari Opportunità” “Bilancio, Finanze e Patrimonio” Approvato in C5 e C PP.OO. il 09 05 2016 Il giorno Venerdì 01 Aprile 2016 ore 15.00 si è tenuta, presso la sala del Consiglio comunale, Residenza municipale, la seduta congiunta delle Commissioni ”Pari Opportunità” e n.5 “Bilancio, Finanze, Patrimoni, Società” per l’esame del seguente o.d.g. : - Eventuale approvazione verbali relativi a sedute precedenti - “Approvazione modifiche Regolamento pubblicità e pubbliche affissioni in materia di autodisciplina della comunicazione commerciale” - Conferma aliquota e maggiorazione TASI per i c.d. “immobili merce” - Tassa sui rifiuti (TARI) – determinazione tariffe anno 2016. - Varie ed eventuali. Presenti per la Commissione n.5 Cognome e nome Delegato ANCARANI ALBERTO BARONCINI GIANANDREA ANCISI ALVARO BUCCI MAURIZIO BUONOCORE DAVIDE DONINI ALBERTO FUSSI ALBERTO NEREO FOSCHINI Forza Italia PD LISTA per RVENNA GRUPPO MISTO IDV LEGA NORD P.R.I. NCD SI SI SI assente assente SI SI Sì Entra Esce 15.00 15.00 15.00 / / 15.00 15.00 15.00 16.20 16.20 16.20 / / 16.20 16.20 16.00 1 LIPPI BENEDETTA MORIGI ILARIA RUBBOLI DIEGO VANDINI PIETRO PD SEL FdS Mov. 5 stelle Presenti per la Commissione “Pari Opportunità” Cognome e nome Delegato Gruppo BARONI GIOVANNA MANTOVANI MARIELLA MOLDUCCI LIVIA MORIGI ILARIA STROCCHI PATRIZIA BAGIONI SILVIA BELLETTINI RENATA BRUNELLI VALENTINA LIPPI BENEDETTA SAVORELLI SILVIA BIGONI NADIA BIONDI ROSANNA assente SI assente assente presente / 15.00 / / Entra / 16.20 / / Esce PD PD SI SI SI 15.00 15.00 15.00 16.00 16.00 16.00 SEL PD Sì SI 15.00 15.00 16.00 16.00 assente assente assente assente Assente assente assente I lavori hanno inizio alle ore 15.18 Introdotta dalla presidente della commissione P.O., Ilaria Morigi, l’assessora Giovanna Piaia ricorda che la delibera “oggi” in discussione non ci coglie certo impreparati, poiché, già qualche anno fa, fu oggetto di un interessante confronto volto a individuare soluzioni fattibili in un contesto di riferimento normativo quanto mai indefinito. Ora, anzi, è possibile trarre vantaggio dall’accordo tra ANCI e IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria), sottoscritto un paio di anni fa, che consente di “appoggiarsi” non soltanto sulla disponibilità dello IAP stesso, ma anche sull’impegno di reciproco scambio ed interesse tra ANCI e IAP. Quest’ultimo, come ben noto, rappresenta un istituto privato, vantando, però, una storia ultradecennale, “ai massimi livelli”, di impegno sul tema della pubblicità per l’applicazione del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale. In tale ottica, ANCI e IAP hanno siglato nel marzo 2014 un Protocollo d’Intesa teso a far sì che gli operatori di pubblicità e i loro utenti adottino modelli di comunicazione commerciale che “non contengano immagini o rappresentazioni di violenza contro le donne”; che “tutelino la 2 dignità della donna e rispettino il principio delle pari opportunità”; che “siano attenti alla rappresentazione dei generi, rispettosi dell’identità di uomini e donne, coerenti con l’evoluzione dei ruoli nella società”; che “evitino il ricorso a stereotipi di genere”. La delibera, quindi, precisa l’Assessora, assume l’indirizzo di applicare il codice di Autodisciplina della pubblicità, in risposta ad un ‘adesione più volte sollecitata da ANCI; ci si è impegnati ad individuare una soluzione di equilibrio tra il rispetto dell’impresa (il diritto di fare impresa, i costi investiti su una pubblicità) e i nuovi indirizzi, e sviluppare una mediazione ( e il Comune di Ravenna lo fa sin dal 2009) tra il “nostro” intento e il mettere a disposizione di Ravenna Entrate (che gestisce distribuzione e affissione della pubblicità) una autodichiarazione che riconoscesse i principi dello Statuto nella “propria” pubblicità. Un’autodichiarazione, peraltro, estesa anche ai patrocini: oggi il patrocinio non viene concesso se non è presentata pure l’immagine che corrisponde alla promozione dell’iniziativa. In merito all’imposta comunale sulla pubblicità e alle pubbliche affissioni, pertanto, rispettivamente agli artt. 12 e 18 del Regolamento, si propone, pertanto, di aggiungere un comma nel quale si dice che il titolare dell’impianto pubblicitario e il committente di una pubblica affissione sono tenuti a sottoscrivere un’apposita dichiarazione di accettazione del Codice di Autodisciplina Pubblicitaria, con particolare riferimento ai principi in esso esposti circa al dignità delle persone dall’art. 9 (“no” ad affermazioni o rappresentazioni di violenza fisica o morale o tali da ritenersi indecenti, volgari o ripugnanti) e dall’art. 10 (la pubblicità non deve offendere le convinzioni morali, civili e religiose dei cittadini, evitando ogni forma di discriminazione, compresa quella di genere). Si suggerisce, inoltre, all’art. 26 del Regolamento, avente per oggetto “Attività di controllo del personale addetto”, di aggiungere che “il responsabile del procedimento, sia esso interno all’Amministrazione comunale che dipendente del Concessionario del Servizio, trasmette all’istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria (IAP), anche su segnalazione dei cittadini, le comunicazioni commerciali ritenute lesive….degli artt. 9 e 10 del Codice stesso…al fine dell’eventuale inibizione di comunicazioni contrarie al Codice…mediante ingiunzione di desistenza”. A giudizio di Piaia stabilire un limite al sessismo non significa limitare la creatività dei pubblicitari, anzi e poter, poi, disporre, quale riferimento, del giudizio di un soggetto “terzo e autorevole” , “ci” libera dall’eventuale accusa di assumere posizioni ideologiche. Auspicando che si diffonda sempre più una mentalità improntata al rispetto nei confronti di donne, uomini, bambini e animali, il Comune, secondo Patrizia Strocchi, mette finalmente “nero su bianco” quello che dovrebbe divenire una pietra miliare per tutte, vale a dire il concetto per cui utilizzare riferimenti sessuali per vendere un prodotto è perfettamente sbagliato. Giungiamo al termine di un percorso con una proposta che è “meglio di niente”, rimarca Nereo Foschini, compiendo un piccolo passo avanti. 3 Il problema non va limitato ad una non adeguata presenza femminile a livello pubblicitario, è il rispetto della dignità della persona umana a dover essere salvaguardato; poiché manca una legge regionale non risulta possibile inserire nel Regolamento misure troppo significative, quali ad esempio, l’indicazione di una distanza minima, per l’affissione di certi manifesti, da luoghi sensibili. Residua, infine, un grave limite: ci si affida al senso di responsabilità dei singoli, in quanto l’ente terzo può suggerire la rimozione di un certo tipo di messaggio, ma non dispone di potere coercitivo e/o sanzionatorio. Ilaria Morigi accoglie con soddisfazione ciò che reputa “un significativo passo avanti” e costituisce “una questione di dignità”, auspicando che il Comune di Ravenna possa rappresentare un esempio per altre amministrazioni comunali. “Non condivido quasi nulla di questa delibera”, ammette senza mezzi termini Alberto Ancarani; partendo, infatti, da un obiettivo generale, condivisibile sulla carta, pur nella sua astrattezza, si sfocia, poi, in un altro ambito, quello del “politicamente corretto”, che conduce persino un organo di autoregolamentazione, nel timore di venire strumentalizzato dal mondo femminista, notoriamente con il “paraocchi in una certa direzione”, a censurare la pubblicità della gelateria “Nova”. Il Consigliere rifiuta di rendersi corresponsabile di un’azione che censura inequivocabilmente la libera iniziativa di imprese private. L’ultimo dei problemi di cui occuparsi, in mezzo alle tante discriminazioni “vere” che ogni giorno le donne subiscono, è proprio quello dei manifesti pubblicitari: “..questa roba qui ve la votate da soli…è fascismo questo!…è un ritorno al passato e alla censura!. “Oggi si sta decidendo se il Comune di Ravenna può produrre una forma avanzata di strumento della Pubblica Amministrazione a fronte di un orientamento dell’Unione Europea e di un accordo che ANCI ha fatto con IAP, replica Valentina Morigi; (rivolta ad Ancarani) scatenare dibattiti ideoologici? “….lo sta facendo lei, questo è ideologico!”. I lavori hanno termine alle ore 15.58 ll Presidente della Commissione P.O. Ilaria Morigi Il Presidente della Commissione 5 Alberto Ancarani 4 Il Segretario verbalizzante Paolo Ghiselli C5 – ‘- maggiorazione TASI per ‘immobili merce’; ‘ TARI - indirizzi affidamento gestione 2016 e rate scadenza versamento’ I lavori hanno inizio alle ore 16.01 A proposito della delibera concernente la “Conferma e maggiorazione TASI per i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita (c.d. immobili merce)”, l’assessora Valentina Morigi precia come, di fatto, ci si avvalga della possibilità di determinare nella misura massima l’aliquota per gli “immobili merce”. La L. 208/2015 (Legge di Stabilità 2016), ricorda il ragioniere capo del Comune, Ruggero Stabellini, ha previsto l’abolizione della TASI sulle abitazioni principali,confermando, invece, quella sulle altre tipologie di immobili, che corrispondono, per quanto “ci” riguarda, proprio agli “immobili merce”. Se si vuole applicare la maggiorazione, alla stregua del 2015, la cosa deve essere fatta “in modo espresso” dal Consiglio comunale e il “nostro” Comune, anche alla luce del quadro di incertezza circa l’effettiva compensazione, mediante trasferimenti statali, del minore gettito dei tributi TASI e IMU legato agli interventi di fiscalità locale contente nella stessa legge di stabilità 2016, ha optato per la conferma, per l’anno 2016, della misura dell’aliquota, pari al 2.5 per mille e della maggiorazione, 0.8 per mille, per un totale pari al 3.3 per mille, della TASI per gli “immobili merce”. Perplesso Alvaro Ancisi, convinto che si imporrebbe l’obiettivo opposto, quello di alleggerire il carico fiscale sulle imprese e, nella fattispecie, sulle attività inerenti il mercato della casa, già in profonda crisi. La situazione è ben diversa, ribatte Morigi: una tassazione elevata sull’immobile sfitto, infatti, non ne produce l’aumento dei costi, ma determina la spinta a venderlo; di conseguenza il mercato della casa riceve un vantaggio, grazie all’azione calmierante sui prezzi esercitata dall’immissione sul mercato stesso di un certo numero di immobili. 5 “…e poi c’è l’Iter che fallisce…controreplica Ancisi (Morigi dissente apertamente); imporre delle tasse maggiorate perché “i poveri” possano trarne un beneficio costituisce, comunque, a giudizio del Consigliere, una concezione sbagliata, in un’ottica globale di un sistema da rivedere. Venendo alla “TARI tassa rifiuti - indirizzi per l’affidamento della gestione per l’anno 2016 e fissazione rete di scadenza di versamento”, Morigi fa presente che anche quest’anno, il terzo consecutivo da quando il Governo ha messo mano alle imposte in materia di rifiuti (si ricordi il passaggio TARES - TIA - TARI), predominano indeterminatezza ed incertezza rispetto ai meccanismi di scelta di un gestore. Verificata l’impossibilità di gestire direttamente, attraverso strutture interne all’Ente, le attività di accertamento e riscossione della TARI (“…perché attrezzare un altro ente è un investimento che nessuno farebbe”), è parso “opportuno e conveniente” affidare il servizio di gestore della tassa sui rifiuti ad Hera S.p.A. (come già avvenuto per il 2014 e 2015). Sono state, poi, fissate le rate di scadenza del versamento della TARI: 31 luglio 2016; 30 settembre 2016, 31 dicembre 2016. Sulla delibera, commenta Nereo Foschini, non molto da aggiungere: nell’incertezza nazionale rappresenta, quasi, una scelta obbligata. Anche la scelta di Hera non si presta a particolari approfondimenti, anzi, rivolgendosi a Ravenna Entrate, forse i costi si sarebbero rivelati anche superiori. Del resto, “diamo” a Ravenna Entrate 76.000 euro, poiché ha assunto due unità in più per un lavoro di recupero dell’evasione ancora da svolgere: 76.000 euro più IVA corrispondono, in particolare, al mancato guadagno stimato per gli introiti inferiori legati all’abolizione dell’IMU sulla prima casa. Un precisazione finale da parte di Ruggero Stabellini, ragioniere capo dell’Ente: se per il 2016 viene affidata ancora la riscossione “spontanea” della TARI, quella “volontaria” in altre parole, ad Hera, quella “coattiva”, invece è di spettanza tramite convenzione con InterCenter, ad un raggruppamento di imprese, che opera in stretto coordinamento con Ravenna Entrate. I lavori hanno termine alle ore 16.27 6 Il Presidente della Commissione 5 Alberto Ancarani Il segretario verbalizzante Paolo Ghiselli 7