LA PREVENZIONE DELLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE FEMMINILE - Cuore di donna 1 2 Cuore di donna - LA PREVENZIONE DELLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE FEMMINILE Sant’Anna Hospital Struttura Ospedaliera Privata Accreditata Centro di Riferimento del S.S.N. per l’Alta Specialità del Cuore Viale Pio X, 111 - 88100 Catanzaro Tel 0961.5070111 - Fax 0961.5070765 www.santannahospital.it - [email protected] Progetto grafico Il segno di Barbara Rotundo Coordinamento redazionale Marcello Barillà Stampa Rubbettino srl - Soveria Mannelli (CZ) LA PREVENZIONE DELLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE FEMMINILE - Cuore di donna Indice Presentazione Le dimensioni del problema Le malattie ischemiche del cuore I fattori di rischio Perché parliamo di donne a rischio L’infarto nella donna L’efficacia della prevenzione Il fumo L’alimentazione Alimentarsi correttamente Il sovrappeso e l’obesità La sedentarietà L’ipertensione arteriosa La personalità e lo stress Sette regole per vivere in buona salute 4 5 6 7 8 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 3 4 Cuore di donna - LA PREVENZIONE DELLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE FEMMINILE Presentazione L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 1974 ha definito la salute come stato di benessere fisico, psichico e relazionale; di conseguenza, nel momento in cui uno di questi tre elementi è alterato, si può rilevare lo stato di malattia. In quest’ottica, la salute femminile deve essere sempre più oggetto di un’attenzione medica, politica e sociale. Il doppio lavoro, la propensione femminile ad occuparsi prima dei bisogni e della salute degli altri e poi di quelli propri, un interesse per la salute femminile prevalentemente circoscritto agli aspetti riproduttivi sono tutti fattori che dimostrano come le donne siano ancora svantaggiate rispetto agli uomini nella tutela della loro salute. Nonostante i progressi della medicina, le malattie del cuore e dei vasi sanguigni rimangono tuttora la causa principale di decesso e di invalidità in tutti i paesi industrializzati. Oggi si sa con certezza che la lotta contro le malattie cardiovascolari non può essere vinta solo perfezionando le cure. Spesso, infatti, queste malattie si presentano per la prima volta con gravi incidenti vascolari che colpiscono in modo del tutto inaspettato e con conseguenze, almeno in parte, irreversibili. Il vero successo in questo settore si misura soprattutto nella capacità di evitare nuovi casi di malattia mediante la prevenzione. Il S.Anna Hospital persegue da sempre questo obiettivo ed è in quest’ambito che si colloca anche l’iniziativa dell’8 marzo 2011: una giornata interamente dedicata alla prevenzione, promossa dai quadri dirigenti dell’ospedale e condivisa col personale, nella comune consapevolezza che la malattia cardiovascolare si vince con la vigilanza continua. LA PREVENZIONE DELLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE FEMMINILE - Cuore di donna Le dimensioni del problema È opinione diffusa che le malattie cardiovascolari siano un problema tipicamente maschile, che quindi non riguarda le donne. Se è vero però che la donna in età fertile ha un rischio cardiovascolare inferiore a quello dell’uomo grazie all’ombrello estrogenico, è anche vero che con la menopausa i nuovi casi di infarto e di ictus cerebrale nelle donne aumentano progressivamente fino a raggiungere e, intorno ai 75 anni, superare quelli maschili. Si stima che tra le donne le malattie cardiache e l’ictus cerebrale rappresentino la principale causa di mortalità e invalidità nel mondo occidentale. Al contrario di quanto comunemente si crede, la realtà dei fatti è che: le malattie cardiovascolari sono le malattie più frequenti nelle donne; il 40% delle morti femminili è dovuta a infarto e ictus; le donne muoiono molto di più a causa delle malattie cardiovascolari che per tutti i tumori messi insieme, compreso il tumore del seno; l’allungarsi della vita media porta le malattie cardiovascolari a rappresentare un’emergenza per la salute delle donne. Nonostante queste evidenze, la percezione che le donne hanno nei confronti dei pericoli causati dalle malattie cardiovascolari è molto bassa. Essere consapevoli del rischio permette, invece, di poter mettere in atto una adeguata prevenzione. La grande maggioranza delle donne, tuttavia, è all’oscuro delle maggiori cause di rischio per una serie di fattori reali. Insufficiente informazione: pochi medici fanno riferimento alle malattie cardiovascolari quando discutono di problemi di salute e prevenzione con le donne. Diversità delle malattie cardiovascolari tra donne e uomini: queste patologie colpiscono le donne circa dieci anni più tardi rispetto agli uomini e si presentano spesso più subdolamente. Problemi socio economici e culturali: le donne hanno scarso potere di influenzare le scelte politiche e comunitarie e, di conseguenza, di dare risalto alle loro problematiche di salute. 5 6 Cuore di donna - LA PREVENZIONE DELLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE FEMMINILE Le malattie ischemiche del cuore Il cuore, come qualsiasi altra parte del nostro corpo, necessita di essere costantemente rifornito di ossigeno tramite un fitto intreccio di arterie, chiamate coronarie. Con il passare del tempo, sulla parete interna delle coronarie, come in altre arterie del sistema circolatorio, si depositano delle sostanze grasse che formano delle incrostazioni, composte principalmente da colesterolo. Tali incrostazioni, definite placche ateromatose, sono alla base della malattia degenerativa comunemente nota come arteriosclerosi. A causa di ciò, il lume delle arterie tende progressivamente a restringersi e a rendere sempre più difficile il passaggio di sangue, fino al punto di bloccarlo completamente. Le lesioni vascolari, anche quando sono molto estese, rimangono del tutto silenti, almeno fino a quando la parziale o totale ostruzione di uno o più rami delle coronarie impedisca il regolare rifornimento di sangue ai tessuti. Quando il flusso diventa insufficiente si determina l’angina pectoris; qualora invece si arresti completamente si determina l’infarto del miocardio. In quest’ultimo caso, muore una parte più o meno estesa del muscolo cardiaco per la mancanza improvvisa di ossigeno. Il colesterolo e gli altri lipidi che si depositano nella placca ateromatosa sono trasportati dal sangue. È ormai ampiamente dimostrato che lo sviluppo dell’arteriosclerosi è favorito da un’alta concentrazione di colesterolo nel sangue che a sua volta è fortemente condizionata dal tipo di alimentazione. LA PREVENZIONE DELLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE FEMMINILE - Cuore di donna I fattori di rischio Le cause precise della cardiopatia ischemica non sono ancora completamente note. Tuttavia la ricerca medica ha dimostrato una stretta associazione tra lo sviluppo della cardiopatia ischemica e la presenza di alcune particolari condizioni, chiamate fattori di rischio. Nella tabella 1 compaiono i fattori di rischio ormai universalmente riconosciuti come tali.Tuttavia, nessuno di loro è da solo sufficiente e neppure necessario per lo sviluppo della cardiopatia ischemica.Tanto che in singoli casi può verificarsi che, ad esempio, un non fumatore con un basso livello di colesterolo e con la pressione normale abbia ugualmente un infarto. Ma questo non toglie nulla alle nostre raccomandazioni. I fattori di rischio designano solo il Tabella 1 - Fattori di rischio grado di probabilità che la Fumo malattia si verifichi in un Ipertensione individuo. La probabilità di Livello di colesterolo nel sangue ammalarsi diventa tanto Obesità più grande quanto più nuSedentarietà merosi sono i fattori di riDiabete mellito schio presenti contempoEtà raneamente nella stessa Sesso maschile persona. Ipercolesterolemia, ipertensione arterioFamiliarità per cardiopatia ischemica sa, obesità, vita sedentaria e fumo sono dunque i principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. L’incidenza di tali fattori è elevata nella popolazione femminile ma, soprattutto, è in aumento anche nelle donne più giovani. Bisogna intervenire quindi su ciascuno di essi, tenendo presente che: il 40% delle donne dopo i 55 anni presenta valori di colesterolo nel sangue elevati e che un aumento della colesterolemia, seppur meno grave, si osserva anche nelle donne più giovani; il 50% delle donne ha la pressione alta dopo i 45 anni; il 25% delle donne, considerando tutte le fasce di età, non svolge attività fisica regolare. Alcuni fattori di rischio hanno poi un peso prognostico peggiore nelle donne: il diabete si associa ad un rischio due volte maggiore rispetto agli uomini; l’interazione tra fumo e ipertensione si associa a un maggiore rischio di ictus rispetto agli uomini. 7 8 Cuore di donna - LA PREVENZIONE DELLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE FEMMINILE Perchè parliamo di donne a rischio Durante la fase fertile della loro vita, le donne presentano un profilo ormonale caratterizzato dalla presenza degli estrogeni. Questi ultimi sono ormoni che influenzano in senso positivo i fattori di rischio in modo da limitare, generalmente, l’insorgenza delle malattie cardiovascolari. È necessario però che le donne siano informate su particolari situazioni, che possono comunque aumentare il rischio anche in età fertile. Ci sono poi i rischi legati alla gravidanza e, infine, quelli legati al sopraggiungere della menopausa. LA PREVENZIONE DELLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE FEMMINILE - Cuore di donna La pillola anticoncezionale, quando usata, può favorire l’insorgenza di ipertensione in alcune donne (nel 5% dei casi i valori della pressione superano i 140/90 mmHg). Quando si assume la pillola è importante misurare la pressione arteriosa ogni sei mesi e smettere di fumare. Prima di iniziare l’assunzione, è buona regola sottoporsi a una visita medica accurata. Il rischio ipertensione, inoltre, è più alto nelle donne di età superiore ai 35 anni; in quelle in sovrappeso; in quelle con familiarità all’ipertensione stessa; in quelle affette da malattie renali. L’ipertensione incide per l’8% sul numero complessivo delle gravidanze e costituisce nel mondo una delle cause principali di complicanze, anche mortali, per la madre o per il neonato (ritardo della crescita durante la gravidanza, parto pre-termine, basso peso alla nascita e di conseguenza aumento della mortalità del neonato fino a cinque volte). Da qualche anno, è in crescita il numero di donne che iniziano la gravidanza in età avanzata. Circa il 5% di loro presenta valori pressori già elevati, che aumentano ulteriormente il rischio di complicanze. La coesistenza di ipertensione, diabete e obesità prima della gravidanza favorisce la comparsa di una particolare e grave forma di ipertensione che prende il nome di preeclampsia. Compare dopo la 20ª settimana di gravidanza e causa la perdita di proteine con le urine. La menopausa, o un intervento chirurgico di rimozione delle ovaie, determinano il venir meno della protezione esercitata dagli estrogeni precedentemente prodotti dall’organismo. Il vantaggio che le donne hanno avuto durante il periodo fertile scompare e l’incidenza e la gravità delle malattie cardiovascolari diventano pari a quelle degli uomini. Con la menopausa, l’organismo femminile va incontro a una serie di cambiamenti che lo accompagneranno per il resto della vita. In questo periodo è possibile che si riduca il colesterolo “buono” e aumenti quello “cattivo”; che si riscontri ipertensione arteriosa anche se prima i valori erano sempre stati normali; che alcune donne tendano a ingrassare; che i valori glicemici aumentino. Queste alterazioni accrescono il rischio di contrarre le malattie cardiovascolari e pertanto, in menopausa, è necessario fare più attenzione alla loro prevenzione. La donna che prima della menopausa aveva già regole dietetiche e comportamentali sane, avrà un rischio più basso. 9 10 Cuore di donna - LA PREVENZIONE DELLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE FEMMINILE L’infarto nella donna Quando insorgono, le malattie cardiovascolari sono più gravi nella donna che nell’uomo. Ciò dipende da molti fattori: nella donna si manifestano in età più avanzata; è frequente la coesistenza di più fattori di rischio; la sintomatologia con la quale si manifesta l’infarto è meno intensa nelle donne, con la conseguente tendenza a sottovalutare e trascurare i sintomi che fanno ritardare la richiesta di aiuto e quindi l’intervento del cardiologo. È invece fondamentale essere consapevoli che il danno dell’infarto diventa sempre più grave con il passare delle ore e l’efficacia delle terapie è tanto maggiore quanto più rapido sarà l’intervento dei medici. L’ideale sarebbe metterlo in atto entro la prima ora dall’inizio dei sintomi. Non bisogna, perciò, assolutamente sottovalutare alcun tipo di fastidio al centro del petto o allo stomaco e chiedere subito l’intervento del 118. Un semplice elettrocardiogramma potrà essere determinante per distinguere un infarto da un banale malessere. Aspettare per vedere cosa succede, non serve assolutamente; anzi, fa solo perdere tempo prezioso. LA PREVENZIONE DELLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE FEMMINILE - Cuore di donna L’efficacia della prevenzione Vi sono almeno due buone ragioni per imboccare la strada della prevenzione. Innanzi tutto perché le diverse cure mediche, anche le più sofisticate, se intraprese dopo che la malattia si è già manifestata non sono più in grado di ristabilire completamente la salute.Tutt’al più sono utili a limitare gli effetti invalidanti e ad arrestare l’evoluzione della malattia stessa ma con costi rilevanti per l’intera comunità. In secondo luogo perché è stato dimostrato che attraverso la prevenzione si può diminuire in modo consistente la frequenza della cardiopatia ischemica con le sue temibili conseguenze. Negli Stati Uniti, ad esempio, si è osservata negli ultimi vent’anni una riduzione di circa il 20% della mortalità cardiovascolare. Questi successi sono in gran parte attribuiti al cambiamento dello stile di vita della popolazione, in particolare per quanto riguarda la riduzione del consumo di grassi animali e del fumo. Il tema della prevenzione cardiovascolare nelle donne non può essere affrontato senza tenere conto della realtà nella quale le donne sono chiamate a vivere. La possibilità di controllare i fattori di rischio dipende in larga misura dallo stato socioeconomico, dal livello culturale, dal ruolo nella famiglia e nella società, dalla possibilità di esercitare un controllo sulla propria vita, dalla possibilità di accedere alle strutture sanitarie. 11 12 Cuore di donna - LA PREVENZIONE DELLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE FEMMINILE QUALCHE CONSIGLIO PER LA PREVENZIONE DELLE PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI Il fumo Il fumo, qualunque tipo di fumo: di sigaretta, sigaro o pipa, deve essere considerato come la sostanza che attualmente reca più danno alla salute. Per questo motivo nessun altro intervento, nell’intero campo della medicina preventiva, risulterebbe piu’ utile della sua abolizione. L’azione lesiva del tabacco non si limita alle malattie cardiovascolari ma si estende a tutto l’apparato respiratorio e favorisce lo sviluppo di molti tumori. Si calcola che nei paesi sviluppati il fumo sia responsabile da solo di una morte prematura ogni sei/otto decessi. Ciò significa, per l’Italia, che ogni anno muoiono prematuramente a causa del fumo oltre 70.000 persone. Smettere di fumare è il principale suggerimento che può rivolgersi a chi ha a cuore la propria salute. LA PREVENZIONE DELLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE FEMMINILE - Cuore di donna L’alimentazione È noto che un’alimentazione troppo abbondante e troppo ricca di grassi favorisce l’arteriosclerosi e le sue complicazioni. Negli ultimi decenni c’è stato un grande cambiamento nelle abitudini alimentari della popolazione. In particolare, si è ridotto il consumo di verdura e cereali, mentre è aumentato in modo considerevole il consumo di zucchero, latte, uova, formaggi e carne. Cosicché, oggi, l’italiano medio introduce troppe calorie, troppi dolci, troppi grassi e, invece, troppo poche fibre (cereali, verdura, frutta). L’educazione alimentare svolge perciò un ruolo di primo piano nell’indicare le regole di una sana alimentazione, al fine di mantenere un buono stato di salute. Il livello di colesterolo nel sangue rimane, per il momento, l’indicatore più affidabile del rischio di contrarre la malattia ischemica di cuore. Infatti, un elevato valore di colesterolemia è considerato un fattore necessario per lo sviluppo dell’arteriosclerosi, mentre gli altri fattori giocano il ruolo di elementi favorenti. In realtà, ci sono due tipi di colesterolo. Uno è definito HDL ed è considerato addirittura un fattore protettivo nei confronti dell’arteriosclerosi. Infatti, le lipoproteine che lo trasportano possono rimuovere il colesterolo cattivo anche da quelle incrostazioni delle arterie che abbiamo definito placche ateromatose. Questo secondo tipo, chiamato LDL, è il colesterolo più pericoloso. Agli effetti pratici, comunque, ancora oggi la misura del colesterolo totale nel sangue mantiene la sua validità come singolo esame indicativo della presenza o dell’assenza del rischio. Nella tabella 2 sono indicati i valori di riferimento per individuare gli adulti a rischio (moderato o elevato) di essere colpiti da malattia ischemica di cuore. Tabella 2 Età Rischio moderato Rischio elevato 20/29 (mg./dl.) > 200 (mg./dl.) > 220 30/39 (mg./dl.) > 220 (mg./dl.) > 240 40 > (mg./dl.) > 240 (mg./dl.) > 260 13 14 Cuore di donna - LA PREVENZIONE DELLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE FEMMINILE Alimentarsi correttamente È sempre consigliabile eseguire un controllo della propria colesterolemia. Se ci si trova nella fascia di rischio alto o moderato, legato alla presenza di colesterolo nel sangue, è opportuno seguire alcuni suggerimenti, soprattutto in concomitanza di altri fattori di rischio quali il fumo, l’obesità, l’ipertensione e tenendo conto che anche questi ultimi possono essere contrastati. Il livello di colesterolo nel sangue è strettamente legato alla composizione della dieta abituale e in particolare al suo contenuto in grassi di origine animale. Questi ultimi si ritrovano soprattutto nelle carni (frattaglie e salumi in particolare), nelle uova, nei prodotti caseari come la panna, i formaggi, i gelati e le creme. È dunque buona norma seguire alcuni consigli pratici per ridurre i grassi introdotti con gli alimenti senza modificare troppo le proprie abitudini dietetiche: scegliere latte parzialmente scremato al posto di quello intero, meglio se fresco; limitare i pasti a base di carne rossa o insaccati o formaggi o uova; non consumare più di due volte alla settimana salumi e formaggi, anche a causa del loro contenuto in sale (tra i formaggi, preferire quelli che contengono meno grassi come la ricotta e la mozzarella); sostituire, almeno una volta alla settimana, la carne, il formaggio o i salumi con un piatto unico a base di cereali e legumi, come pasta o riso con piselli, fagioli, lenticchie, ceci, eccetera; sostituire, almeno due o tre volte alla settimana, le carni rosse con pollo, tacchino o pesce. Seguire insomma la cosiddetta dieta mediterranea. Sarebbe molto utile riscoprire il gusto di questo tipo di alimentazione, diffuso in Italia fino agli anni ‘50, rivalutando alcuni piatti tipici nazionali come la pasta al pomodoro o con verdure, i ravioli di magro, gli gnocchi di patate, la polenta, il riso con legumi, i minestroni, le zuppe di legumi, la pizza, gli sformati di verdure, le insalate miste condite con olio di oliva, i piatti di pesce e le carni alternative come pollo e tacchino. LA PREVENZIONE DELLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE FEMMINILE - Cuore di donna Il sovrappeso e l’obesità Viene definito sovrappeso il superamento del peso corporeo normale. Quando si superi il peso normale con un eccesso di oltre il 20%, si parla di obesità. Sovrappeso e obesità si accompagnano a un aumento del rischio di sviluppare diverse malattie e in particolare l’arteriosclerosi, anche perché il soggetto obeso è spesso iperteso e diabetico, due noti fattori di rischio per le malattie ischemiche di cuore. Si calcola che oltre un terzo della popolazione adulta abbia un peso corporeo superiore alla norma. Per definire il peso normale esistono apposite tabelle che tengono conto dell’età, del sesso e dell’altezza. Una formula semplificata e di facile applicazione per valutare il proprio peso ci dice di dividere il peso, espresso in chilogrammi, per il quadrato dell’altezza, espressa in metri. Quando il numero che si ottiene (definito Indice di massa corporea) è compreso tra 20 e 25 ci si trova nell’ambito di un peso normale. La persona obesa mangia troppo e immagazzina sotto forma di grasso l’eccesso di energia introdotta. Il rimedio principale per perdere peso è quindi mangiare meno, assicurando però un’adeguata quantità di tutti i nutrienti essenziali. La tabella 3 contiene alcuni consigli pratici per ridurre le calorie introdotte con gli alimenti ma senza modificare troppo le proprie abitudini dietetiche. Molti di questi consigli sono identici a quelli indicati per ridurre il colesterolo poiché i grassi sono anche i princìpi nutritivi a maggior contenuto calorico. Tabella 3 Ridurre il consumo di zucchero e di alcool Scegliere latte parzialmente scremato, meglio se fresco Limitare i pasti a base di carne rossa, insaccati o formaggi o uova Preferire i formaggi che contengono meno grassi (ricotta o mozzarella) Sostituire, almeno una volta alla settimana, la carne, il formaggio o i salumi con un piatto unico a base di cereali e legumi Sostituire, almeno due volte alla settimana, le carni rosse con pollo, tacchino o pesce Aumentare il consumo di frutta e verdura 15 16 Cuore di donna - LA PREVENZIONE DELLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE FEMMINILE La sedentarietà La sedentarietà è uno stile di vita che si è imposto solo in tempi relativamente recenti, frutto di profonde modificazioni intervenute soprattutto nel tipo di occupazione e nel sistema dei trasporti. Il risultato di questi cambiamenti, insieme alle mutate abitudini alimentari, ha favorito il diffondersi dell’obesità e ha determinato una riduzione della resistenza fisica individuale. Oggi vi sono solide ragioni per credere che l’esercizio fisico giovi alla salute del corpo e della mente e per incoraggiare, quindi, un deciso cambiamento verso uno stile di vita più attivo. Si è calcolato che la regolare attività fisica possa ridurre di circa il 50% il rischio di sviluppare la cardiopatia ischemica. Alla pratica sportiva dovrebbe quindi essere dedicata almeno una piccola parte della nostra vita quotidiana. Solo l’esercizio fisico che comporta un certo impegno motorio influisce positivamente sulla salute. Camminare, correre, nuotare, giocare a tennis, andare in bicicletta, fare ginnastica o ballare, se fatto regolarmente almeno tre volte alla settimana per 20/30 minuti, fa bene alla salute. L’esercizio fisico, naturalmente, comprende sia l’attività ricreativa sia quella svolta sul luogo di lavoro o necessaria per recarsi al lavoro. LA PREVENZIONE DELLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE FEMMINILE - Cuore di donna L’ipertensione arteriosa La pressione arteriosa misura la forza con la quale il cuore spinge il sangue nelle arterie. Elevati livelli di pressione arteriosa accelerano il processo di arteriosclerosi e aumentano il rischio di incorrere in incidenti cerebrali, cardiaci e renali, con gravi conseguenze invalidanti e morti premature. La pressione arteriosa va misurata dopo alcuni minuti di riposo. Sono considerati ipertesi i soggetti con pressione diastolica (anche definita pressione minima) costantemente uguale o superiore a 100 mmHg per almeno quattro settimane. Generalmente l’ipertensione non dà disturbi anche quando raggiunge valori elevati (pressione diastolica di 120/130 mmHg.), perciò è possibile riconoscerla solo misurandola regolarmente, almeno una volta ogni anno. Per questo motivo gli americani l’hanno soprannominata il killer silenzioso. Qualora dopo alcuni mesi di osservazione la pressione diastolica si mantenga su valori uguali o superiori a 100 mmHg., è necessario adottare alcune misure dietetiche e igieniche ed eventualmente intraprendere una terapia con farmaci sicuri e ben tollerati. In quest’ultimo caso, è bene continuare con regolarità l’assunzione dei farmaci prescritti dal medico, senza sospenderli appena i valori pressori rientrano nella norma, per non vanificare i benefici del trattamento. L’assenza di disturbi rende di solito il paziente riluttante a intraprendere o continuare una terapia che può protrarsi anche per tutta la vita. In tutti i casi di pressione elevata è bene, comunque, attenersi ad alcune raccomandazioni generali: controllare il peso e l’indice di massa corporea (vedi capitolo sul sovrappeso) ed eventualmente seguire i consigli già indicati per le persone in sovrappeso; ridurre il consumo di alcool; moderare l’aggiunta di sale agli alimenti, imparare a usare erbe aromatiche e spezie per insaporire i cibi; abolire il fumo; praticare regolarmente un’attività fisica. 17 18 Cuore di donna - LA PREVENZIONE DELLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE FEMMINILE La personalità e lo stress Anche la personalità e le reazioni individuali allo stress sono associati allo sviluppo della cardiopatia ischemica. Da tempo è stata segnalata una stretta connessione tra tipo di personalità, relazioni interpersonali e stato di salute. Gli individui che si mostrano aggressivi e competitivi, magari perché insoddisfatti di se stessi o del lavoro o delle persone che li circondano, si ammalano più facilmente e sono più spesso colpiti da infarto. Oltre tutto, questi individui sono spesso forti fumatori, eccedono nell’alimentazione, fanno abuso di alcool e caffè e soffrono di ipertensione: tutti fattori negativi per la salute e, in particolare, per il sistema circolatorio. Viceversa, le persone calme, non aggressive e disponibili a interpretare la realtà anche secondo la prospettiva degli altri, godono in genere di migliori condizioni di salute. Queste persone tendono a credere di poter esercitare qualche forma di controllo sugli eventi e ad assumere la responsabilità di quanto avviene intorno a loro. Esse sono preparate ad accettare le situazioni nuove, anche quelle stressanti, come motivo di crescita della propria personalità piuttosto che come semplici attentati alla propria sicurezza. Anche per il controllo dello stress è possibile adottare pochi e semplici suggerimenti: non tutto lo stress deve essere evitato perché una percentuale di stress è necessaria per la crescita della personalità e per stimolare le proprie capacità creative; se ci si sente arrabbiati o turbati, è consigliabile “bruciare” l’energia prodotta dallo stress in una qualsiasi attività fisica; occorre imparare a far valere le proprie ragioni senza essere aggressivi od offensivi, migliorando la propria abilità di comunicazione; non bisogna pensare di vincere lo stress ricorrendo all’uso di tabacco, alcool o farmaci; occorre imparare a rilassarsi, valutando la possibilità di ricorrere ad alcune tecniche di rilassamento mentale come gli esercizi di respirazione, lo joga, il training autogeno, la meditazione o simili; è bene concedersi delle ricompense e fare in modo che la vita non diventi monotona. 20 Cuore di donna - LA PREVENZIONE DELLA MALATTIA CARDIOVASCOLARE FEMMINILE Sant’Anna Hospital Consiglio regionale della Calabria COMMISSIONE REGIONALE PER LE PARI OPPORTUNITÀ Provincia di Catanzaro Commissione Pari Opportunità Associazione Mogli Medici Italiani Catanzaro