APPUNTI DI GEOMETRIA In geometria esistono degli elementi di base che non hanno bisogno di essere dimostrati dal momento che vengono considerati come nozioni intuitive, ossia comprensibili da tutti. Questi elementi di base prendono il nome di ENTI PRIMITIVI e sono TRE: il PUNTO: non ha nessuna dimensione; si indica con una lettere maiuscola la RETTA: ha una sola dimensione ed è formata da una successione di punti allineati; si r indica con una lettera minuscola il PIANO: ha due dimensioni ed è formato da una successione di rette allineate: si indica con •A una lettera dell’alfabeto greco Gli enti fondamentali costituiscono le figure geometriche che sono definite come un insieme di punti. Se tali punti appartengono tutti allo stesso piano, allora le figure sono PIANE; altrimenti se i punti appartengono a più piani diversi le figure sono SOLIDE. In generale sia le figure piane che quelle solide si collocano nello SPAZIO che è definito come l’insieme di tutti i punti. Gli enti fondamentali, come detto poco sopra, costituiscono le figure geometriche proprio perché sono in grado di “combinarsi” tra loro. Vediamo ora qui di seguito alcuni esempi: P A il punto P (punto d’origine) divide la retta in due SEMIRETTE B i punti A e B (estremi) suddividono la retta in tre regioni: due semirette e un SEGMENTO. I segmenti sono quelle componenti dello spazio che contribuiscono a formare le figure geometriche. In particolare, due segmenti possono essere: CONSECUTIVI: quando hanno un estremo in comune A B C ADIACENTI: quando sono consecutivi e giacciono sulla stessa retta A B I punti e i segmenti aiutano a classificare, e quindi suddividere, le figure geometriche in concave e convesse. Infatti: una figura si dice CONVESSA se due suoi punti qualsiasi sono estremi di un segmento tutto contenuto nella figura. In caso contrario la figura si dice CONCAVA. Concava Convessa C Finora sono stati presi in considerazioni punti e rette da cui sono stati generati i segmenti. Consideriamo ora due semirette che, se prese con l’origine in comune, formano un ANGOLO: un angolo di vertice V e lati a e b è l’insieme di tutti i punti delle semirette a e b e di una delle due parti in cui viene suddiviso il piano. Come indicare un angolo? Angolo concavo a V Angolo convesso b 𝐴𝑉̂ 𝐵 𝑎𝑉̂ 𝑏 ̂ 𝑎𝑏 Vi sono poi quattro angoli particolari: ANGOLO GIRO ab V ANGOLO NULLO esprimibile in gradi 0° o in radianti 0 ab V ANGOLO PIATTO a esprimibile in gradi 360° o in radianti 2 esprimibile in gradi 180° o in radianti b V esprimibile in gradi 90° o in radianti /2 ANGOLO RETTO a V b Anche gli angoli, come i segmenti, possono essere: CONSECUTIVI: se hanno in comune il vertice e un lato ADIACENTI: se consecutivi e i lati non in comune appartengono alla stessa retta OPPOSTI AL VERTICE: quando i lati di un angolo sono il prolungamento dei lati dell’altro angolo (e gli angoli che si formano sono uguali a due a due) Agli enti fondamentali già incontrati aggiungiamo ora la LINEA. Linea semplice aperta Linea intrecciata aperta Linea semplice chiusa Linea intrecciata chiusa Divide il piano in 2 insiemi: quello dei punti interni e quello dei punti esterni. Un esempio importante di linea chiusa semplice è la CIRCONFERENZA: l’insieme dei punti del piano che hanno la stessa distanza da uno stesso punto detto centro. A ̆ rappresenta la parte di L’arco 𝐴𝐵 circonferenza compresa tra due B suoi punti Cerchio: è l’insieme di tutti i punti della circonferenza e di quelli interni ad essa Per quanto riguarda le formule importanti da ricordare per cerchio e circonferenza abbiamo: 𝐶 2𝜋 Lunghezza circonferenza 𝐶 = 2𝜋𝑟 𝑟= Area cerchio 𝐴 = 𝜋𝑟 2 𝐴 𝑟=√ 𝜋 Le linee però possono anche essere formate da linee rette e in questo caso prendono il nome di POLIGONALI o SPEZZATE cioè linee formate da segmenti a due a due consecutivi. Spezzata semplice Spezzata intrecciata Spezzata semplice aperta aperta chiusa Spezzata intrecciata chiusa Genera i POLIGONI: l’insieme dei punti di una poligonale semplice chiusa e di tutti i punti interni ad essa Un poligono è caratterizzato da: Vertici: A, B, C, D, E, F Lati: AB, BC, CD, DE, EF, FA Angoli: interni ed esterni 𝑆𝑜𝑚𝑚𝑎 𝑎𝑛𝑔𝑜𝑙𝑖 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑛𝑖 = (𝑛 − 2) ∙ 180° 𝑆𝑜𝑚𝑚𝑎 𝑎𝑛𝑔𝑜𝑙𝑖 𝑒𝑠𝑡𝑒𝑟𝑛𝑖 = 360° con n numero dei lati Diagonali: segmenti che uniscono due vertici non consecutivi 𝑁𝑢𝑚𝑒𝑟𝑜 𝑑𝑖𝑎𝑔𝑜𝑛𝑎𝑙𝑖 𝑑 = 𝑛 ∙ (𝑛 − 3) 2 In generale i poligono possono essere: EQUILATERI: con tutti i lati uguali EQUIANGOLI: con tutti gli angoli uguali REGOLARI: sia equilateri che equiangoli I TRIANGOLI I poligoni con il minor numero di lati è il triangolo. Questa famiglia di poligoni si classica secondo due grandi categorie: in base agli ANGOLI: acutangoli, rettangoli e ottusangolo in base ai LATI: scaleno, isoscele ed equilatero Ovviamente queste caratteristiche possono anche combinarsi tra loro ed avere, ad esempio, un triangolo isoscele ottusangolo. I triangoli sono poi caratterizzati da altezze, mediane, bisettrici e assi che generano quattro punti notevoli. Per quanto ci riguarda, limiteremo lo studio alle sole altezze. In particolare in un triangolo acutangolo le 3 altezze sono tutte interne al triangolo stesso, in un triangolo rettangolo due altezze sono date dai cateti stessi e la terza è quella relativa all’ipotenusa; infine in un triangolo ottusangolo almeno un’altezza cade esternamente al triangolo stesso. Per quanto riguarda le formule importanti per il triangolo, si ha: Triangolo qualsiasi Triangolo qualsiasi – formula Erone Triangolo rettangolo Teorema di Pitagora – solo per triangoli rettangoli 𝐴= 𝑏∙ℎ 2 𝐴 = √𝑝 ∙ (𝑝 − 𝑎) ∙ (𝑝 − 𝑏) ∙ (𝑝 − 𝑐) 𝑐∙𝐶 𝐴= 2 𝑖= √𝑐 2 𝑖∙ℎ 𝐴= 2 + 𝐶2 ℎ= 2𝐴 𝑏 𝑏= 2𝐴 ℎ con p semiperimetro e a, b, c le misure dei tre lati 2𝐴 𝑐 2𝐴 𝑖= ℎ 𝐶= 2𝐴 𝐶 2𝐴 ℎ= 𝑖 𝑐= 𝑐 = √𝑖 2 − 𝐶 2 𝐶 = √𝑖 2 − 𝑐 2