l’esposizione ad
agenti biologici
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RISCHIO BIOLOGICO NEGLI
ADDETTI ALLA
MANIPOLAZIONE DELLE
CARNI
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DEFINIZIONE DI AGENTE
BIOLOGICO
Si definisce agente biologico:
- qualsiasi microrganismo (batteri,
virus),
anche se geneticamente
modificati;
- endo o ectoparassita.
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CLASSIFICAZIONE DEGLI AGENTI
BIOLOGICI
Gli agenti biologici possono essere ripartiti in 4 gruppi:
• Gruppo 1: presentano poche probabilità di causare
malattie in soggetti umani;
• Gruppo 2 : possono causare malattie nell’uomo e
costituire un rischio per i lavoratori; poco probabile la
propagazione nella comunità: Clostridi (Tetano),
Leptospire, Streptococchi, Erisipelotrix (Erisipeloide).
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CLASSIFICAZIONE DEGLI
AGENTI BIOLOGICI
• Gruppo 3 : possono causare malattie gravi
nell’uomo e possono propagarsi nella comunità
(Tubercolosi, Antrace Febbre Q, Brucellosi ) ma
di norma sono disponibili efficaci misure
profilattiche e terapeutiche.
• Gruppo 4 : causano malattie gravi in soggetti
umani con elevato grado di propagazione nella
collettività per i quali non sono di norma
disponibili efficaci misure profilattiche e
terapeutiche (Morbillivirus Equino).
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IL PERICOLO BIOLOGICO NEI
LAVORATORI ADDETTI
ALL’INDUSTRIA DELLE CARNI
Sono interessati i lavoratori di :
• macelli;
• sezionamenti;
• laboratori di trasformazione /lavorazione
(salumifici, prosciuttifici)
• aziende di preparazione carni (spiedini,
arrotolati, ecc.);
• macellerie.
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PERSONALE INTERESSATO NELLA
ZONA VAL DI NIEVOLE
Tipologia Attività
N°Attività
N°Addetti
Macello
5
21
Sezionamento
12
92
Salumificio/prosciutti
ficio
10
56
Preparazione
3
8
Totale
30
177
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PRINCIPALI ZOONOSI CHE
INTERESSANO GLI ADDETTI ALLA
MANIPOLAZIONE DELLE CARNI
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MAL ROSSINO
E’ una malattia tipica del suino sostenuta da
Erysiphelotrix rhusiopathiae. Si può presentare in
due forme:
•Acuta con febbre e comparsa, sulla cute, di
tipiche lesioni di forma romboidale di colore rosso
– violaceo;
•Cronica con interessamento articolare e spesso
endocarditi.
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MAL ROSSINO
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MAL ROSSINO
Nell’uomo può causare il c.d. erisipeloide che si
manifesta con comparsa di lesioni localizzate al
punto di ingresso del microbo (generalmente
mani) o anche con lesioni articolari o
endocardiache.
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MAL ROSSINO
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MAL ROSSINO
I Lavoratori interessati, (macellatori,
sezionatori, addetti ai salumifici), possono
infettarsi manipolando carni di suini affetti da
mal rossino attraverso soluzioni di continuo
della cute.
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MAL ROSSINO
Il rischio di infezione è maggiormente presente
nelle
fasi
di
macellazione
(jugulazione,
appendimento, eviscerazione e divisione in
mezzene), salvo che la malattia venga
diagnosticata in fase di visita ante-mortem
(problematica in quanto le setole spesso coprono
le lesioni) nel qual caso l’animale viene escluso
dalla macellazione. In questa fase è necessaria
l’adozione di D.P.I. da parte del personale addetto
alle operazioni di macellazione;
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MAL ROSSINO
Meno importante è il rischio nelle fasi
successive di lavorazione (sezionamento,
trasformazione) in quanto la malattia viene
diagnosticata con certezza alla visita post
mortem e il suino affetto viene sequestrato e
distrutto.
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ANTRACE
E una malattia causata dal Bacillus
Anhtracis, germe sporigeno le cui spore
resistono per anni nell’ambiente esterno.
Negli animali è conosciuta come Carbonchio
ematico. Colpisce bovini, equini, e ovi –
caprini che si infettano pascolando o
alimentandosi con foraggi prodotti sui c.d.
“campi maledetti” ricchi di spore. Nei
ruminanti ha un andamento setticemico
iperacuto/acuto.
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ANTRACE
Storicamente la malattia nell’uomo è
conosciuta come la “malattia dei conciatori”.
L’uomo può infettarsi attraverso:
il contatto con carni di animali ammalati
tramite lesioni cutanee nel qual caso si può
avere una
infezione localizzata (pustola
carbonchiosa) che può evolvere verso una
forma setticemica, oppure tramite inalazione
delle spore (Carbonchio polmonare).
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ANTRACE
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ANTRACE
La sua recente ricomparsa in alcuni
allevamenti dell’Italia Meridionale ha messo
l’accento su questa malattia molto più
diffusa in passato ma che, grazie alla
resistenza del suo agente eziologico, deve
rendere gli operatori del settore molto attenti
a prevenire eventuali infezioni nell’uomo. Si
rende quindi necessaria l’adozione di idonee
misure di protezione.
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TUBERCOLOSI
Malattia infettiva contagiosa sostenuta
prevalentemente da Micobacterium bovis
ma anche da M. tubercolosis e M. Avium.
La principale via di contagio per l’uomo è
quella aerogena in caso di tubercolosi
polmonare aperta dell’animale ma riguarda il
personale a contatto con gli animali vivi
(addetti alle stalle).
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TUBERCOLOSI
Altra modalità di contagio è quella
alimentare tramite il latte e derivati in caso di
mastite tubercolare.
La tubercolosi può , però, anche essere
trasmessa per via cutanea attraverso il
contatto con visceri infetti al macello. Si
rende pertanto necessaria l’adozione di
mezzi di protezione per il personale addetto
alla macellazione.
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BRUCELLOSI
L’agente eziologico è rappresentato dalla
Brucella
nelle
sue
diverse
specie
(Melitensis, Abortus, Suis) che possono
infettare l’uomo. La brucella viene eliminata
dall’animale ammalato attraverso le urine, il
latte e soprattutto con i prodotti abortivi (feto,
placenta ecc.)
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BRUCELLOSI
Il contagio nell’uomo si può realizzare
attraverso:
•contatto cutaneo attraverso lesioni della
pelle con materiale infetto (urine, latte,
prodotti abortivi);
• via respiratoria (durante il parto di ovini
infetti;
•via alimentare (latte o formaggi).
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BRUCELLOSI
Nell’uomo la malattia è conosciuta come
febbre Maltese o febbre ondulante ed è
caratterizzata dalla presenza di febbre che
regredisce di notte per ripresentarsi il
mattino. Alla febbre si accompagnano dolori
muscolari,
articolari,
ossei
ed
interessamento della milza e del fegato. La
malattia può durare diversi mesi.
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BRUCELLOSI
I lavoratori interessati sono quelli addetti alla
macellazione (specialmente quelli che
eviscerano gli animali )che possono venire
in contatto con organi infetti (utero, vescica,
mammelle).
Risulta necessaria l’adozione di dispositivi di
protezione.
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FEBBRE Q
E’ una zoonosi sostenuta da Coxiella
burnetii e viene
trasmessa dal bovino
all’uomo. I bovini eliminano il germe durante
il parto o l’aborto ma anche attraverso il
latte, le feci e le urine.
E’ possibile anche la trasmissione, al
macello, per contatto con materiale infetto
(utero, urine).
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FEBBRE Q
La malattia nell’uomo provoca febbre,
cefalea, ed altri sintomi similinfluenzali. Può
anche provocare una polmonite. Il rischio
riguarda gli addetti alla macellazione dei
bovini per i quali risulta necessario
l’adozione di idonee misure di protezione.
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LEPTOSPIROSI
La leptospirosi è una malattia infettiva
sostenuta da varie specie di leptospire.
Quella più importante per gli addetti alla
lavorazione delle carni è la L. pomona.
L’animale maggiormente responsabile per la
sua trasmissione è il suino nel quale la
malattia ha spesso decorso asintomatico
con lesioni renali di nefrite interstiziale.
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LEPTOSPIROSI
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LEPTOSPIROSI
L’eliminazione delle leptospire avviene per
via urinaria. Gli operatori più soggetti a
questo pericolo sono i macellatori.
L’infezione avviene per via cutanea tramite
ferite della pelle, per via congiuntivale
(schizzi di urina che possono verificarsi in
caso di rottura della vescica durante
l’eviscerazione ) e per via respiratoria.
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LEPTOSPIROSI
I sintomi nell’uomo includono febbre molto alta,
mal di testa, dolori muscolari, vomito, dolori
addominali, diarrea, esantema. Nei casi più gravi
si possono sviluppare danni renali, epatici e casi di
polmonite e meningite. Poiché la malattia è molto
presente negli allevamenti suini e solo la visita
post-mortem può mettere in evidenza il problema,
risulta necessaria la protezione delle mani, degli
occhi , della bocca e del naso degli addetti alla
eviscerazione.
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STREPTOCOCCOSI
Malattia causata da Streptococcus suis, è una
zoonosi emergente per la gravità delle
conseguenze che può comportare nell’uomo (da
semplici quadri di faringite a gravi forme di sordità
e meninigite).
L’uomo si può contagiare attraverso tagli e
abrasioni della pelle.
Nel suino ha spesso decorso asintomatico per cui
gli animali infetti non mostrano alcun sintomo di
malattia e/o lesioni anatomo/patologiche.
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STREPTOCOCCOSI
I dati epidemiologici mostrano che la
malattia nell’uomo è molto diffusa in aree del
Sud-Est Asiatico mentre in Europa ha un
andamento sporadico.
In tutte le fasi della lavorazione delle carni
suine è necessaria la protezione degli
addetti attraverso la adozione di idonei
D.P.I.
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TETANO
Il tetano è una grave malattia causata da
una potente tossina che agisce sul sistema
nervoso centrale e provoca spasmi della
muscolatura striata. Questa tossina è
prodotta dal Clostridium Tetani, germe
sporigeno molto diffuso in natura che si può
rinvenire spesso nell’intestino degli animali.
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TETANO
L’infezione avviene per l’ingresso, tramite
ferite della cute ,delle spore del Clostridium.
I Lavoratori interessati sono quelli addetti
alla eviscerazione degli animali che possono
venire a contatto, per rotture dell’intestino,
con le spore del C.Tetani. Il rischio si
controlla
agevolmente
mediante
la
vaccinazione antitetanica avendo cura di
rispettare i previsti richiami.
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CONCLUSIONI
La normativa attuale della sicurezza sul
Lavoro prevede l’obbligo della prevenzione
del rischio biologico sui luoghi di lavoro e
individua, tra le attività che possono
comportare la presenza di agenti biologici,
quelle che prevedono il contatto con
animali e/o con prodotti di origine
animale.
dott. Paolo Viola - Medico Veterinario U.F.C. S.P.V.
CONCLUSIONI
Le attività oggetto dell’indagine sono
pertanto interessate ad effettuare la
valutazione del rischio biologico.
Dalla breve disamina sulle principali zoonosi
trattate si evince che si tratta di patologie
che possono avere ripercussioni anche gravi
sulla salute degli operatori.
dott. Paolo Viola - Medico Veterinario U.F.C. S.P.V.
CONCLUSIONI
Nonostante dall’indagine condotta non sono
emersi dati di patologie nei lavoratori
causate dagli agenti biologici che abbiamo
trattato, il rischio di una loro insorgenza è
sempre attuale per cui la valutazione del
pericolo biologico, oltre a essere un dovere
“legale” dovrebbe essere visto dalle aziende
come un dovere “morale” nel quadro più
generale della salvaguardia della salute dei
lavoratori.
dott. Paolo Viola - Medico Veterinario U.F.C. S.P.V.
Grazie per
l’attenzione
dott. Paolo Viola - Medico Veterinario U.F.C. S.P.V.