LA SALUTE a cura di Pompeo Pindozzi Prevenire e curare i traumi sportivi Intervista al prof. Samuele Valentino, direttore del Policlinico militare di Milano Quali sono i traumi sportivi più frequenti nel periodo autunno inverno? e nel periodo primavera estate? Le lesioni da spor t sono classificabili in acute o traumatiche e croniche o da sovraccarico. Esse sono conseguenti ad un trauma unico ed efficace che vince la resistenza meccanica delle strutture anatomiche ipersollecitate (ossa, legamenti, muscoli, tendini). Nel periodo autunno-inverno sono più frequenti i traumi spor tivi conseguenti dalla pratica spor tiva stagionale, vale a dire le lesioni fratturative dello scheletro e delle strutture capsulolegamentose del ginocchio e della caviglia (sci, calcio, rugby), nonché le lesioni distrattive parziali o totali dei muscoli e/o dei tendini che si verificano per il concorso di vari fattori quali l’insufficiente riscaldamento muscolare, i campi scivolosi o accidentati, l’eccessiva umidità ambientale, i carichi di lavoro incongrui in allenamento e nelle gare. Nel periodo primavera-estate sono più frequenti i traumi derivanti dalla pratica spor tiva del ciclismo (frattura di clavicola, rachialgia da sforzo, tendinite dei flessori del ginocchio), dell’atletica (frattura da stress, tendiniti rotulee...), del nuoto (patologia della cuffia dei rotatori della spalla), del golf (frattura di clavicola o del radio), del tennis (frattura del radio, lesioni tendinee e della sura, rotulee, del bicipite brachiale e della cuffia dei rotatori...). Questi traumi sono più frequenti tra gli uomini o tra le donne? Tali traumi sono equamente distribuiti negli spor tivi di sesso maschile e femminile. Va comunque precisato che le strutture muscolotendinee e legamentose femminili sono costituzionalmente più lasse rispetto a quelle maschili e quindi, in assenza di una adeguata tonificazione muscolare, sono più predisposte nei soggetti che praticano spor t a livello amatoriale alle lesioni e ai traumi distor sivi. C’è una distribuzione statistica per età dei traumatizzati? Come vengono affrontati? Per quanto concerne l’influenza dell’età sul determinismo di alcuni specifici traumi da spor t va ricordato che sono cer tamente più frequenti e ricorrenti in alcune fasce di età talune patologie traumatiche o infiammatorie post-traumatiche. Basti pensare alle osteocondriti dell’apofisi tibiale anteriore o del tallone nei soggetti in età puberale e negli adolescenti, ai traumatismi ossei, alle lussazioni traumatiche di spalla e alle lesioni legamentose 73 obiettivo sicurezza LA SALUTE Prevenire e curare i traumi sportivi negli atleti della HA e mA decade, quando massima è la potenzialità biomeccanica delle strutture anatomiche e più intensa è l’attività agonistica. Nella IV e V decade sono più frequenti le lesioni su base degenerativa dei muscoli e dei tendini (sovraspinoso, bicipite brachiale) e delle ossa (sindromi da conflitto femoro-rotuleo e sottoacromiale, fratture su base osteoporotica, protrusioni discali). L’assistenza medica nelle competizioni e nelle attività sportive amatoriali Queste prestazioni (sia di pronto soccorso che di elezione) sono assicurate in egual misura in tutto il territorio nazionale?... O ci sono delle aree del paese dove si corre il rischio di non essere soccorsi (…curati) secondo lo standard? L’assistenza medica agli atleti nelle competizioni riconosciute dalle federazioni è obbligatoria sul campo. Viene eseguita nel corso dell’attività spor tiva in cui si verifica un infor tunio una valutazione sull’opportunità di proseguimento o meno della gara e un trattamento immediato provvisorio con i consigli terapeutici del caso. Nel corso di attività spor tive estemporanee, occasionali e amatoriali conviene sempre, quando è possibile e in assenza di personale medico, applicare ghiaccio, eseguire bendaggi compressivi provvisori, interrompere l’attività e traspor tare l’infor tunato al più vicino pronto soccorso. Le prestazioni di pronto soccorso per tali infor tuni, secondo gli standard di organizzazione del Ser vizio sanitario nazionale sono erogate con buona omogeneità su tutto il territorio nazionale. Naturalmente nei centri metropolitani o in prossimità di grosse strutture ospedaliere le possibilità di cura sono superiori a quelle fruibili in contesti ambientali lontani dai centri abitati o in aree imper vie, decentrate e con collegamenti precari. In tali località è cruciale il ruolo del medico di base e del personale sanitario che effettua il primo soccorso. Solo una corretta gestione del trattamento iniziale e delle fasi successive mette al riparo da possibili errori e da complicanze evitabili. A parte il servizio di soccorso sanitario assicurato dal “118”; gli altri operatori del soccorso sono preparati per prestare i primi interventi in modo congruo? Il personale che esegue a livello amatoriale o occasionale un primo soccorso non sempre è preparato tecnicamente o ha seguito corsi specifici di formazione. Tutti gli operatori non sanitari che fanno parte dei nuclei di soccorso o che hanno responsabilità organizzative e di gestione delle criticità negli ambienti spor tivi dovrebbero frequentare appositi corsi B.L.S. (Basic life suppor t). Molto si sta facendo a livello territoriale in tale campo con le università, le aziende ospedaliere, gli ordini e i collegi professionali. In effetti solo elevando in qualità e a livello di massa la cultura dell’emergenza - urgenza e la diffusione di linee guida per un congruo ed efficace trattamento di primo e pronto soccorso è possibile assicurare una efficace ed omogenea assistenza medica su tutto il territorio nazionale e realizzare un proficua e meritoria opera di medicina sociale. 74 obiettivo sicurezza LA SALUTE Prevenire e curare i traumi sportivi Il vero problema è quello di assicurare ai praticanti di sport amatoriali un adeguato trattamento assistenziale Cosa si potrebbe fare per migliorare l’assistenza ai traumatizzati che praticano attività sportive professionali o dilettantistiche? A par te la situazione degli spor tivi professionisti che non presenta ombre o lacune nella esistenza e nella qualità dell’assistenza sanitaria qualificata, il vero problema è quello di assicurare alla massa dei praticanti spor t amatoriali un adeguato livello di trattamento assistenziale nei casi di infor tunio. Per elevare lo standard di qualità e di sicurezza dell’assistenza a eventuali traumatizzati occorre che in ogni competizione organizzata ci sia il suppor to di una ambulanza attrezzata con personale sanitario, medico o infermieristico, esper to nella gestione della urgenza e nella pratica di un corretto primo soccorso. Inoltre eseguire , se necessario, eventuali manovre di rianimazione cardiopolmonare , immobilizzare provvisor iamente un ar to infor tunato, praticare bendaggi compressivi provvisori, applicare topicamente ghiaccio o impacchi di gel antiedemigeni, controllare la sicurezza e l’or todossia nella mobilizzazione dell’infor tunato, organizzare un sollecito traspor to del medesimo nel più vicino pronto soccorso sono atti codificati che non devono essere noti solo a pochi operatori, ma diventare patrimonio culturale individuale di tutti gli spor tivi. Insomma uscire dall’improvvisazione e dal fai da te in tema di sicurezza e di assistenza è una scelta auspicabile e possibile che presuppone una presa di coscienza individuale e la collaborazione convinta di tutti i soggetti coinvolti (praticanti, organizzatori, gestori di impianti, istr uttori, circoli ricreativi, amministratori pubblici...) nell’imporsi e imporre il rispetto dei protocolli di prevenzione e tutela della salute . 75 obiettivo sicurezza