Presentazione in pdf - IIS Mattei

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01/06/2015
LA PEDOGENESI
Scienze e tecnologie applicate
La pedogenesi è un termine che significa ‘’formazione del
terreno’’, è contemporaneamente un flusso e un ciclo di
trasformazione
FASI DEL FLUSSO DELLA PEDOGENESI
ROCCIA MADRE
Erosione superficiale
Disgregazione fisico-meccanica
SASSI CIOTTOL E GHIAIA
Decomposizione
chimica e biochimica
COMPOSTI MINERALI
SOLUBILI
Lisciviazione
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FASI DEL CICLO DELLA PEDOGENESI
CO2
Piante e
microorganismi
autotrofi
Residui vegetali e spoglie
animali
Humificazione
Assorbimento radicale e microbio
Mineralizzazione
diretta
Microorganismi
decompositori
eterotrofi
Humificazione
Mineralizzazione
indiretta
Humus
FASI DEL FLUSSO
Disgregazione fisico-meccanica: gli agenti della disgregazione
attaccano la roccia madre.
Decomposizione chimica e biochimica: la disgregazione comporta un
notevolissimo aumento della superficie di contatto con l’ambiente
esterno e alla fine di queste fasi si formano i composti minerali solubili.
Lisciviazione: una parte dei composti minerali solubili percola in
profondità e non è più disponibile per l’assorbimento delle radici delle
piante.
Erosione superficiale: consiste nell’asportazione di parte dello stato
superficiale del terreno, con il conseguente impoverimento di sostanze
organiche e di composti nutritivi.
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FASI DEL CICLO
Assorbimento radicale e microbico: i composti minerali solubili vengono assorbiti
dagli organismi autotrofi cioè le piante verdi e parte dei microorganismi.
Decomposizione dei residui organici: viene operato dai microorganismi
decompositori, che svolgono una funzione ecologica fondamentale attaccando i
residui dei vegetali e le spoglie degli animali morti.
Humificazione: è il processo di formazione dell’humus la cui presenza nel terreno
assicura un regolare rifornimento di sostanze nutritive.
Mineralizzazione della sostanza organica: esistono due tipi;
MINERALIZZAZIONE DIRETTA consiste in una rapida trasformazione dei residui
vegetali e spoglie animali in composti minerali solubili.
MINERALIZZAZIONE INDIRETTA che è un processo lento e continuo grazie al quale
l’humus si trasforma in composti minerali solubili
Disgregazione fisica meccanica
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Decomposizione chimica e biochimica
Lisciviazione
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Erosione Superficiale
AGENTI DELLA DISGREGAZIONE FISICO-MECCANICA
Gli agenti della disgregazione fisico-meccanica operano la prima fase della pedogenesi fino alla
formazione dei detriti.
L’acqua corrente
L’alternanza di
periodi di
inumidimento e di
essicazione
Il termoclastismo
Le radici della piante
Il vento
I ghiacciai
Il crioclastismo
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L’acqua corrente
L’acqua corrente è responsabile di due tipi di azioni:
• Il trasporto verso valle di ciottoli ghiaia e materiale più
fine.
• La levigazione delle rocce del letto fluviale coadiuvata in
questa sua azione dai detriti che l’acqua stessa
trasporta.
L’acqua corrente è un potente agente di
disgregazione delle rocce
Il vento
Il vento, trasportando particelle solide svolge
un’azione abrasiva sulle rocce, detta ‘’corrosione’’,
contro le quali queste particelle vanno ad urtare
violentemente.
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I ghiacciai
I ghiacciai provocano un modellamento e una disgregazione
delle rocce sottostanti a causa del loro lento movimento
verso valle: questa azione viene detta ‘’esarazione’’.
Le lingue dei ghiacciai, ritirandosi
disgregano la roccia sottostante
Il crioclastismo
Il crioclastismo è l’alternanza di gelo e disgelo : durante la
stagione fredda l’acqua presenta nelle fessure delle rocce si
solidifica, aumentando così di volume; in questo modo
vengono esercitate forti pressioni sulle pareti delle fessure
tanto che al successivo disgelo primaverile la roccia si troverà
parzialmente disgregata.
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Il termoclastismo
Il termoclastismo, dovuto alla presenza di forti escursioni termiche
giornaliere e stagionali, provoca un’azione simile a quella tra
l’alternanza tra gelo e disgelo; i minerali presenti nella roccia hanno un
diverso coefficiente di dilatazione termica: i metalli durante il periodo
di riscaldamento si dilatano maggiormente ed esercitano un’azione
disgregatrice nei confronti della massa rocciosa stessa.
L’alternanza di periodi di illuminazione e di essicazione
Questo processo avviene nelle rocce argillose, causa una
disgregazione delle stesse : queste rocce infatti aumentano
di volume durante i periodi di inumidimento e si riducono di
volume durante le stagioni secche.
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Le radici delle piante
Le radici delle piante infiltrandosi nelle fessure delle
rocce provocano con la loro crescita la rottura e la
disgregazione delle masse rocciose, a causa delle
pressioni molto elevate.
Le radici delle piante sono in grado di
disgregare le rocce
AGENTI DELLA
DECOMPOSIZIONE CHIMICA E
BIOCHIMICA
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Agenti chimici
L’acqua è il principale agente della decomposizione chimica, essa
svolge due tipi di azioni:
• Un’azione idrolizzante che trasformano i silicati primari in argilla
ed è molto lenta e carico di alcuni minerali
• Un’azione idratante, che coinvolge altri minerali, aumentando la
solubilità e riducendone la coesione.
L’acqua e l’anidride carbonica svolgono
un’azione di tipo solvente. L’ossigeno in
presenza di umidità elevata svolge
un’azione ossidante sui minerali che
contengo ferro e manganese.
Agenti biologici
Gli agenti biologici contribuiscono a decomporre soprattutto
le sostanze organiche , ritrasformandole in composti minerali
solubili. Gli organismi che vivono nel terreno e le radici delle
piante contribuiscono attivamente producendo acidi organici
e CO2
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IL SUOLO
Il suolo è la parte esplorata dalle radici delle piante,
esso viene suddiviso in:
• Strato attivo, che ha una profondità pari a quella
dell’aratura. Vi si trovano i microrganismi aerobi e la
parte assorbente delle radici delle piante;
• Strato inerte, collocato immediatamente al di sotto
del precedente: permette alle radici di andare in
profondità sfruttando così un maggiore volume di
terreno, soprattutto per la ricerca dell’acqua.
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Il sottosuolo
Il sottosuolo comprende gli orizzonti inferiori, distinti in:
• Substrato pedogenetico, in via di decomposizione, che ha
un’importanza limitata se è profondo, mentre assume una maggiore
importanza se è particolarmente vicino alla superficie;
• Roccia madre, che rappresenta il substrato non ancora alterato dagli
agenti della pedogenesi.
Gli strati del terreno
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Gli strati idi inibizione
Gli strati di inibizione si suddividono in:
Crostoni impermeabili:
Falde freatiche:
Strati aridi:
Strati tossici
Crostoni impermeabili
I crostoni impermeabili posso favorire la
cementazione di materiale incoerente di varia
natura. Esso può essere:
• Di origine naturale di colore chiaro e sono di
natura calcare oppure di colore giallorossastro se ferruginosi.
• Di origine artificiale come il crostone di
lavorazione: esso si forma quando questi tipo
di interventi colturali vengono effettuati
ripetutamente alla stessa profondità.
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Falda freatica
Le falde freatiche se sono troppo superficiali
risultano dannose perché possono causare
frequentemente fenomeni di ristagno idrico
superficiale e di asfissia radicale.
Strati aridi
Gli strati aridi si possono trovare in terreni posti sotto
climi siccitosi, dove le precipitazioni molto scarse non
riescono a inumidire il suolo oltre una certa
profondità.
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Strati tossici
Gli strati tossici si formano in seguito all’instaurazione di un ambiente
povero di ossigeno, specie quando le condizioni di anaerobiosi
perdurano per un certo tempo. Questi strati, che possono contenere
quote più o meno elevate di sostanze dannose non possono essere
attraversati dalle radici delle piante a causa della loro fitotossicità.
LE CARATTERISTICHE TOPOGRAFICHE
DEI TERRENI
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Giacitura ed esposizione
Le proprietà dei terreni sono notevolmente influenzate dalle
loro caratteristiche topografiche. I principali aspetti connessi
con la topografia del suolo sono:
La giacitura, che corrisponde all’inclinazione della
superficie del terreno rispetto al piano orizzonte.
L’esposizione, che corrisponde all’orientamento della
superficie del terreno rispetto ai punti cardinali.
La giacitura del terreno
I terreni posso essere classificati come:
Terreni piani
Terreni inclinati
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Terreni piani
I terreni piani hanno superficie uniformemente
orizzontali; di norma si considerano piani quei terreni che
non superano una pendenza dello 0,4%. Essi si possono
ulteriormente distinguere in altopiani e bassopiani,
secondo la loro altezza sul livello del mare
Terreni inclinati
La superficie dei terreni inclinati non è orizzontale.
L’inclinazione si può esprimere in gradi e in tal caso
corrisponde all’angolo formato dalla superficie
inclinata del terreno rispetto al piano orizzontale.
I terreni inclinati sono difficili da lavorare in
quanto tali: per essere coltivati richiedono
costose sistemazioni
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Lavorabilità ed erodibilità dei terreni inclinati
Erodibilità: l’inclinazione ha notevoli rapporti con l’erodibilità del terreno, in
quanto la pendenza è uno dei fattori che determinano la velocità dell’acqua che
scorre su una superficie inclinata.
Possibilità di effettuare lavorazioni: se la pendenza non supera il 5% le lavorazioni
del terreno possono essere eseguite in qualunque direzione. Con pendenze
superiori al 5% possono sussistere problemi di stabilità soprattutto per le trattrici
se il lavoro viene eseguite seguendo le curve di livello. Fino il 40% si possono
usare solo alcuni tipi di macchine. Infine con pendenze superiori al 40% non è più
possibile eseguire lavorazioni meccaniche.
L’esposizione
L’esposizione di un terreno ha una grande importanza nella
determinazione di alcune sue caratteristiche, come
l’illuminazione e la temperatura.
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Antonella Apicella
Anno scolastico
2014/2015
2° sezione C
Coordinatore:
Prof. Vito Marano
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