R - Dipartimento di Scienze Chimiche

LA CELLULOSA
Unità di D-glucopiranosio,legami b, 1-4-glicosidici
La cellulosa è uno dei tanti polimeri che si trovano in natura. Legno, carta e
cotone contengono tutti cellulosa. La cellulosa è una fibra eccellente. Lana,
cotone e canapa sono costituite da cellulosa fibrosa. La cellulosa è costituita da
unità ripetute del monomero di glucosio. E' lo stesso glucosio che il vostro
corpo metabolizza per vivere, ma non potete digerirlo sotto forma di cellulosa.
La cellulosa è costituita da unità monomeriche di glucosio (un saccaride) e
viene comunemente chiamata polisaccaride.
La cellulosa gioca un ruolo importante nella storia dei polimeri in quanto è
stata usata per realizzare alcuni dei primi polimeri sintetici, come il nitrato di
cellulosa, l’acetato di cellulosa ed il rayon.
NITRATO DI CELLULOSA
Il primissimo polimero sintetico fu scoperto quando uno scienziato fece reagire la
cellulosa sotto forma di cotone con l'acido nitrico. Il risultato fu il nitrato di
cellulosa.
Il nitrato di cellulosa, chiamato anche fulmicotone, si rivelò un potente esplosivo.
Sostituì ben presto la comune polvere da sparo come carica esplosiva nelle munizioni
per fucili ed artiglieria. A voler essere corretti nei suoi confronti, il nitrato di cellulosa è
stato utilizzato anche per scopi pacifici. Vedete anche all'epoca ci si preoccupava del
fatto che i branchi di elefanti africani stavano scomparendo troppo velocemente, ed era
necessario trovare un sostituto per l'avorio delle palle da biliardo. Il nitrato di cellulosa
è anche un termoplastico, e fu subito utilizzato per produrre le palle da biliardo.
L'unico problema era che ogni tanto una di queste esplodeva.
Il nitrato di cellulosa era anche utilizzato per realizzare uno dei primi materiali
compositi contenenti polimeri, il vetro di sicurezza. Si trattava di un "sandwich"
composto da un film di nitrato di cellulosa tra due strati di vetro. Il film di nitrato di
cellulosa teneva insieme il vetro quando si rompeva. Si trattava di una grande scoperta
per i vetri delle automobili. E’ stato recentemente riportato uno studio relativo alla
velocità di infiammabilità di differenti oggetti commerciali contenenti nitro cellulosa e
alla stabilità di oggetti da museo che lo contengono. La decomposizione è
autocatalitica e porta non solo all’idrolisi del nitrato, ma anche all’idrolisi delle stesse
catene di cellulosa.
ACETATO DI CELLULOSA
Se facciamo reagire la cellulosa con l'acido nitrico otteniamo il nitrato di cellulosa;
se invece facciamo reagire la cellulosa con l'acido acetico otteniamo l'acetato di
cellulosa. Viene usato come fibra. Questa fibra viene utilizzata per realizzare le
toghe in acetato usate durante il conferimento della laurea. Come termoplastico
viene usato per le pellicole cinematrografiche. Prima si utilizzava il nitrato di
cellulosa ma la combinazione di nitrato di cellulosa infiammabile ed i bulbi dei
proiettori causava troppi incendi nei teatri. Oggi i nuovi film in poliestere stanno
sostituendo la buona vecchia celluloide.
La stabilità dell’acetato di cellulosa è un problema serio in quanto è stato spesso
utilizzato nella conservazione di documenti. Il problema è attribuibile all’idrolisi
dell’acetato e alla liberazione di acido acetico. La degrazione, quindi, è promossa
da un incremento di umidità e dalla presenza iniziale di acidi.
Il deterioramento dell’acetato di cellulosa ha rappresentato un grave problema nel
caso della degradazione delle sculture di Naum Gabo’, che aveva utilizzato sia il
nitrato che l’acetato di cellulosa nelle sue opere e dopo il 1937 anche il
polimetilmetacrilato.
RAYON
Il nome "rayon" è stato utilizzato per molti polimeri diversi, ma oggi quando
parliamo di rayon, parliamo normalmente dello xantato di cellulosa. Viene usato
come fibra, per produrre gli abiti in rayon che voi conoscete, come le camicie
Hawaiane. Il rayon originale effettivamente era il nostro vecchio nitrato di
cellulosa, ma era infiammabile, ed è stato velocemente sostituito dall'acetato di
cellulosa e dallo xantato di cellulosa.
Lo xantato di cellulosa si scioglie in alcali dando la cosidetta vischosa.
Se si fa passare la vischosa attraverso una sottile fenditura, si rigenera la
cellulosa in lamine sottili che vengono usati come fogli protettivi dopo essere state
ammorbidite con glicerina (Cellofan)
AMIDO
L'amido è importante perchè noi lo mangiamo!
L'amido su trova nelle patate, e nei cereali come
il grano e il granturco. L'amido è costituito da
unità ripetitive di glucosio.
Nel tuo organismo, delle speciali proteine chiamate enzimi (che comunque sono
polimeri) frammentano l'amido in glucosio, così da permettere al tuo corpo di
bruciarlo per ottenere energia. Se stai seguendo una dieta mediterranea, gran
parte dell'energia nel tuo organismo viene dall'amido.
Dal momento che l'amido è costituito da molecole di zucchero, viene detto
polisaccaride. E' molto simile alla cellulosa. L'amido è biodegradabile, quindi una
schiuma d'amido è un'alternativa ecologica all'imballaggio in polistirene espanso
(o polistirolo).
L‘amido e la cellulosa sono due polimeri molto simili. Infatti entrambi sono
sintetizzati dallo stesso monomero, il glucosio, ed hanno le stesse unità
ripetitive di base.
C'è solo una differenza; nell'amido, tutte le molecole di glucosio sono orientate
nella stessa direzione. Nella cellulosa, invece, ogni unità di glucosio successiva è
ruotata di 180 gradi attorno all'asse della catena principale del polimero rispetto
all'unità monomerica che lo precede.
AMIDO
La parziale idrolisi con acidi a basse temperature incrementano il suo
potere adesivo.
“La pasta d’amido umida” è usata dai giapponesi e grande cura è
prestata alla sua preparazione.
E’ un materiale stabile nei riguardi dell’autossidazione.
L’amido è spesso presente nelle basi pittoriche e una volta era un
ingrediente di molti adesivi. E’ stato “rintracciato” tramite la caratteristica
reazione con lo iodio che porta alla formazione di un intensa colorazione
blu.
E’ stato inoltre trovato in miscela con molti pigmenti organici nelle
pitture giapponesi e nei murali bulgari del 700.
Lignina
La lignina, insieme alla cellulosa, costituisce il materiale di struttura e di
sostegno delle piante legnose. Cellulosa e lignina si ritrovano per esempio nel
pericarpo della cariosside del frumento.
La lignina di per sé non contiene porzioni glucidiche. Essa è un polimero
polimorfo di acidi fenolici legati fra loro con vari tipi di legami diversi. La
molecola della lignina forma, attraverso i suoi radicali esterni, dei ponti
covalenti esterici con i gruppi ossidrilici OH della cellulosa e dell'emicellulosa,
per mezzo di due acidi che fungono da ponte, il ferulico e il p-cumarico. Legami
covalenti sono presenti anche con altri residui glucidici della parete cellulare. I
glucidi sono quindi esterni e tutt'al più inframezzati alla lignina.
Le cellulose ottenute chimicamente dal legno contengono ancora quantità più o
meno piccole di lignina; il contenuto di lignina aumenta notevolmente se nella
formulazione della carta entrano paste meccaniche, termomeccaniche, ecc.
Indubbiamente la lignina è all’origine dell’ingiallimento della carta. È opinione
diffusa che essa contribuisca anche al fenomeno, ben più temuto, della perdita di
resistenza meccanica, per la sua proprietà di assorbire le radiazioni ultraviolette.
Acido ferulico
Acido sinapico
Acido p-cumarico
Gomma
La gomma naturale è un prodotto di secrezione di diverse piante. Tra le più
importanti sono la gomma adragante, che stilla dai rami e dal tronco di vari
arbusti del genere Astragalus, e la gomma arabica, o gomma acacia, che si
ricava dal tronco e dai rami di varie acacie. Gomma elastica, sostanza con
proprietà elastiche, chiamata anche caucciù, ottenuta per coagulazione del
latice che sgorga da incisioni praticate su piante di famiglie diverse, quali
Euforbiacee, Apocinacee, Composite. Dopo l'estrazione, il latice viene
raccolto in vasche-forme, e sottoposto al processo di coagulazione. Si procede
quindi al lavaggio e all'essiccazione dei formati, alla calandratura in fogli, alla
confezione in balle mediante presse. Un processo importantissimo è la
vulcanizzazione, che consente di togliere alla gomma le sue caratteristiche di
plasticità conferendole invece elasticità.
Esistono decine di migliaia di diverse proteine. In ciascun essere
vivente esse svolgono funzioni fondamentali che nessun altro tipo di
molecola potrebbe svolgere
Nella cellula catalizzano migliaia di
differenti reazioni chimiche (Enzimi)
Trasportano specifiche molecole sia
nelle cellule che nei fluidi esterni
Regolano lo sviluppo e orchestrano
il funzionamento dell’intera cellula
Fungono da messaggeri chimici
(Ormoni e neurotrasmettitori)
Permettono il passaggio selettivo di
molecole attraverso la membrana
(Canali Ionici e Pompe)
Attaccano selettivamente gli agenti
esterni (anticorpi del S.I.)
Hanno funzione strutturale sia
all’interno
della
cellula
(citoscheletro) che al di fuori (es
cheratine)
Presiedono al movimento sia all’interno della cellula (cilia, trasporto
assoplasmatico) che a livello di sistema (es lavoro muscolare)
Struttura chimica delle proteine
Ciascuna proteina è un polimero costituito da una serie
di componenti di base, gli aminoacidi legati tra loro
Sono
praticamente
gli stessi in
tutti i viventi
Esistono circa 20 diversi aminoacidi legati tra loro con
un legame (che si chiama legame peptidico)
Ciascuna proteina e costituita da un numero variabile di
aminoacidi.
Le più piccole sono costituite da pochi aminoacidi (in
realtà quelle più piccole vengono chiamate polipeptidi)
Arginina
valina
triptofano
Lisina
Alanina
valina
Prolina
triptofano
valina
Le più grandi possono essere costituite anche da 5.000
aminoacidi
AMINO ACIDI
Le proteine sono polimeri poliammidici di a-amino acidi. Un
aminoacido è una molecola con due funzioni, una amminica ed una
carbossilica (-NH2 e -COOH), covalentemente legate ad un carbonio a.
AMINO ACIDI
Gli amino acidi
comprendeno una parte
costante - comune a tutti e
20 gli amino acidi naturali ed una parte variabile.
Ognuna delle quattro
valenze del carbonio in a è
saturata da un gruppo
chimico diverso. Tre di
queste valenze sono
saturate dagli stessi gruppi
(-NH2 -COOH e H+) in tutti gli
amino acidi, mentre la
quarta valenza è saturata da
un residuo che differisce da
un amino acido all'altro.
AMINO ACIDI
•
La presenza di quattro valenze diverse rende asimmetrico il carbonio in a generando
due stereoisomeri speculari. Gli stereoisomeri sono otticamente attivi perchè in
grado di ruotare il piano della luce polarizzata in direzioni opposte. Sono levogiri
quelli che fanno virare a sinistra il raggio incidente, mentre sono destrogiri quelli che
fanno virare il raggio incidente verso destra.
AMINO ACIDI: PROPRIETA’
•
Gli aminoacidi hanno proprietà fisico-chimiche diverse a seconda del gruppo
chimico che satura la quarta valenza del carbonio in a. Se è saturata da
catene idrocarburiche prive di carica, gli aminoacidi sono apolari e a causa di
questo manifestano un comportamento idrofobo.
AMINO ACIDI: PROPRIETA’
•
Gli amino acidi sono invece polari, anche se elettricamente neutri, se
presentano gruppi quali -OH (serina, treonina o tirosina) o -SH (cisteina) che
conferiscono alla molecola una distribuzione asimmetrica di cariche.
AMINO ACIDI: PROPRIETA’
Gli amino acidi forniti di carica possono essere:
1.
basici, se hanno carica positiva
lisina, arginina
2.
acidi, se hanno carica negativa.
acido aspartico e acido glutammico
LEGAME PEPTIDICO
Le proteine sono polimeri di amino acidi legati covalentemente tramite i
gruppi amminico e carbossilico. Il legame covalente (-HN-CO-) tra due
amino acidi è detto peptidico e comporta la conseguente eliminazione di una
molecola d'acqua.
LEGAME PEPTIDICO
Il legame peptidico è planare con tutti gli atomi del complesso (-HN-CO- )
disposti entro un rettangolo i cui vertici sono occupati dagli atomi del
carbonio in a . Il legame peptidico può esistere in due diverse configurazioni:
cis, quando gli atomi di carbonio a occupano vertici adiacenti
trans, quando gli atomi di carbonio a occupano vertici opposti.
PROTEINE
Dal momento che la configurazione trans del legame peptidico è
energeticamente più probabile, le proteine possono essere pensate come
successioni lineari di rettangoli convergenti per i vertici opposti. Questa
organizzazione strutturale consente il massimo grado di libertà di
rotazione attorno all'asse di congiunzione dei rettangoli.
Struttura primaria
La struttura primaria di una
parte
di
una
catena
polipeptidica o di una
proteina è la sequenza
aminoacida
della
catena
polipeptidica, senza tener
conto
della
disposizione
spaziale ad eccezione della
configurazione del carbonio a
Structure secondarie :a-elica
L'analisi cristallografica ai
raggi X ha dimostrato
la presenza di due
strutture secondarie
nelle proteine:
•
•
le a-eliche
le lamine b.
Nell' a-elica si formano
legami a ponte di
idrogeno tra il C=O di
un legame peptidico e
l’ N-H di un legame
peptidico successivo
non contiguo.
Structure secondarie: Lamine b
•
Nelle lamine b i
legami a ponte di
idrogeno si formano
tra aminoacidi di
sequenze amino
acidiche diverse e
lontane. Le catene
amino acidiche che
partecipano alla
formazione delle
lamine b possono
essere disposte in
modo parallelo o
anti-parallelo. Data la
disposizione
spaziale dei legami
peptidici nelle lamine
b, le catene amino
acidiche sono
coplanari.
STRUTTURE PROTEICHE
• Nel loro insieme le a eliche e le lamine b costituiscono
le strutture secondarie delle proteine. Una proteina
comprende tratti a e tratti b congiunti da tratti amino
acidici non strutturati.
STRUTTURE TERZIARIE
Con il termine di struttura terziaria delle proteine si intende
la configurazione spaziale, comprensiva delle strutture
secondarie già descritte, che è stabilzzata da interazioni tra le
catene laterali degli amino acidi in particolare dai ponti
disolfuro.
STRUTTURA QUATERNARIA
La configurazione quaternaria si realizza quando due o più polipeptidi si assemblano a
costituire una struttura macromolecolare di dimensioni maggiori. Le forze che tengono
insieme le varie subunità polipeptidiche all'interno della proteina non sono di natura
covalente, ma elettrostatiche, idrofobiche o a ponte a idrogeno.
PROTEIN STRUCTURES
Sono composti organici formati da tre elementi
Il carbonio
L’ idrogeno
In generale hanno in comune le
caratteristiche di:
1) Essere untuose al tatto
2) Essere insolubili in acqua
L’ ossigeno
3) Essere solubili in solventi chimici
4) Avere Peso specifico < 1
GLICERIDI
Sono formati da due tipi
di molecole:
una molecola chiamata
GLICEROLO….
H
H
C
OH
H
C
OH
H
C
OH
H
Il Glicerolo non è altro che
un alcol, o meglio, un
polialcol visto che ha ben
tre funzioni alcoliche
GLICERIDI
l’altra molecola è
l’acido grasso
1) Leghiamo 4
atomi di
Carbonio
2) Saturiamo tre di
essi con atomi di
idrogeno
H
o
1
C
H0
3) Il Carbonio
n° 1 presenza
un gruppo
acido.
C
H
H
2
C
H
Per meglio
comprendere cos’è un
Acido Grasso (AG),
costruiamo il più
semplice
H
3
C
H
4
H
Ogni AG ha un nome,
questo si chiama Acido
butirrico
Il Glicerolo si unisce con l’acido grasso facendo reagire la funzione
alcolica con quella acida dell’AG, il legame viene detto di
esterificazione
oo
H
1
H
1
C
H
H
C
OH H0 C
C
H
C
OH
H
H
C
OH
H
C
2
H
H
2
H
C
C
3
H
H
H 2O
H
3
H
C
H
C
4
H
4
H
H
o
H
H
C
O
H
C
OH
H
C
H
1
C
C
H
2
C
H
3
C
H
4
H
H
Questo è un monogliceride, ma
altri due AG potrebbero unirsi
dando origine ad un digliceride
o a un trigliceride
OH
H
Schematizziamo per
semplicità
AG
H
AG
AG
AG
AG
AG
H
o
1
C
H0
C
H
H
2
C
H
3
H
C
H
H
4
H H
H
5
CH
C
H
H
6
L’acido
capronico
L’acido
caprilico
L’acido grasso a catena più piccola è l’acido butirrico,
aumentando di 2 unità la catena si ha…
… e ancora, di altre due unità….
E così via,
di due in due
7
8
CH C H
H H
H
o
1
C
C
H0
2
C
H
H
3
C
H
4
H
H
H
o
1
C
H0
H
C
H
2
C
H
3
C
4
H
H
Si dice “insaturo” se invece contiene uno o più
doppi legami
Un acido grasso si
dice “saturo” se
non contiene
doppi legami
lungo la catena di
atomi di carbonio,
ma solo legami
semplici
o
1
C
H0
H
H
C
H
2
C
H
H
3
C
4
H
H
Un acido grasso insaturo può diventare saturo ( cioè
saturarsi) perdendo il doppio legame che lo caratterizza.
o
1
C
H0
H
H
C
2
H
C
H
H
3
C
H
H
H
4
C
H
2
C
H
Un acido grasso può essere saturo..
- Monoinsaturo
- Diinsaturo
- Triinsaturo
AG
insaturi
H
3
C
H
H
3
C
H
3
H
H
o
1
C
H0
C
H
2
C
H
La presenza di
un doppio
legame
determina la
possibilità di
avere una
configurazione
spaziale diversa
delle molecole
H
3
C
4
H
C
La forma trans
non è facilmente
metabolizzata dal
nostro organismo
H
5
C
C
1
H0
La forma
cis
C
6
H
H
H
H
H
o
La forma
trans
H
5
2
C
H
H
3
C
4
C
C
H
H
H
6
H
Gli acidi grassi essenziali “ AGE ”
Sono: l’acido linoleico e l’acido linolenico
C18 con 2
doppi legami
6g/die
1.5g/die
presenti nell’olio
di oliva, di
mais…
presenti
soprattutto nel
pesce azzurro
Della serie omega 6
(ω – 6)
C18 con 3
doppi legami
Della serie omega 3
(ω – 3)
Sono essenziali in quanto non possono essere sintetizzati dal
nostro organismo
Gli acidi grassi essenziali “ AGE ”
Sono costituenti della membrana cellulare
Ostacolano la deposizione del colesterolo nelle
arterie
Sono precursori delle prostaglandine,
Stimolare la
muscolatura
liscia
Modificano la pressione
sanguigna
Impediscono
l’aggregazione
piastrinica
Liberano ac.grassi
dal tessuto adiposo
O
O
CH2 –O- C-R
Così come per gli
amminoacidi usiamo
la lettera R per
rappresentare la parte
variabile degli AG
CH2 – O- C-R
CH – OH
O
CH – O- C-R
CH2 – OH
Monogliceride
CH2 – OH
Digliceride
R
O
CH2 –O- C-R
O
CH – O- C-R
H
o
1
C
O
CH2 –O- C-R
Trigliceride
H0
C
H
H
2
C
H
H
3
C
H
4
H
O
CH2 –O-C-R
O
CH – O-C-R
Trigliceride puro, se gli acidi
grassi sono tutti uguali
O
CH2 –O-C-R
O
CH2 –O-C-R
O
CH – O-C-R
O
CH2 –O-C-R
Trigliceride misto quando c’è la
presenza di più molecole di acidi
grassi diversi
I lipidi alimentari sono costituiti fondamentalmente dai
trigliceridi e la loro consistenza fisica ( liquidi o solidi )
dipende dalla composizione media degli acidi grassi
Burro
A temperatura ambiente, se
prevalgono gli acidi grassi
insaturi abbiamo gli oli con
carattere di stato liquido
A temperatura ambiente, se
prevalgono gli acidi grassi
saturi abbiamo i grassi
propriamente detti con
carattere di stato solido
Le sostanze grasse si possono dividere a secondo della loro provenienza
Vegetale
Animale
Mista
O a seconda della loro composizione lipidica percentuale
Olio di oliva 99,9%
Olio di semi 99,9%
Lardo 99 %
Strutto 99%
Burro 82,5 %
Margarina 84 %
Inoltre si dividono in grassi visibili ( grassi da condimento ) ed
invisibili (contenuti naturalmente negli alimenti )
Nel nostro organismo i lipidi
costituisco circa il 17% del peso
corporeo. A seconda della loro
distribuzione si posso classificare in
due gruppi
Si localizzano in cellule del tessuto
adiposo chiamate adipociti
Lipidi complessi che entrano a far parte delle membrane ( funzione
plastica ), il loro numero non diminuisce con il digiuno
Oli vegetali
Strutto, salumi
Burro e margarina
Frutta secca
E in molti alimenti ancora..
I lipidi svolgono nel nostro
organismo una importante
funzione energetica di riserva
1g di Lipidi = 9 Kcal
Svolgono inoltre una funzione di
sostegno e di isolante termico
I lipidi cellulari svolgono una funzione
di struttura delle cellule e sono costituiti
da lipidi complessi ( fosfolipidi e glicolipidi )
I lipidi di origine vegetali sono ricchi di A.G.E
Alcune reazioni chimiche a carico dei
trigliceridi e degli acidi grassi
O
H
H
H
H
H
H H H
H
H
H H
H
H
H
_C–C–C–C–C–C–C–C–H
H-O-C - C – C – C – C – C – C – C =
H
H
H H
H
H
H H H H
H H
H H H
Glimargarina
acidi grassieinsaturi
avendo
uno o più
legami doppi
La
i grassi
idrogenati
alimentari
che
presentano
una maggior
reattività
rispetto adi
quelli
si ottengono
attraverso
il processo
saturi artificiali in quanto
idrogenazione sono prodotti
non si trovano come tali in natura
O H
H H
|| |
| |
H–O–C–C–C=C–C–C –H
| | | | |
H H H H H
Cis
O H H
H H
|| |
|
| |
H–O–C–C–C=C–C–C –H
|
| | |
H
H H H
Trans
L'idrogenazione degli oli trasforma alcuni acidi grassi
insaturi cis in acidi grassi trans, che recenti studi hanno
evidenziato che innalzano il livello di colesterolo e
sono tra i responsabili di un maggior rischio di
malattie cardiache.
O
CH2 –O- C-R
O
CH – O- C-R
O
CH2 –O- C-R
A causa dell’azione
della luce e di
enzimi i trigliceridi
si idrolizzano,
liberando glicerolo e
acidi grassi, con
conseguente
aumento dell’acidità
O
CH2 – OH
HO-C-R
CH – OH
O
HO-C-R
+ 3 H2O
CH2 – OH
O
HO-C-R
Atomi di C
4
6
8
10
12
14
16
18
20
Nome comune
Acido butirrico
Acido capronico
Acido caprilico
Acido caprinico
Acido laurico
Acido miristico
Acido palmitico
Acido stearico
Acido arachico
Atomi di C
16
18
18
18
20
22
Numero
doppi legami
1
1
2
3
4
1
Nome comune
Acido palmitoleico
Acido oleico
Acido linoleico
Acido linolenico
Acido arachidonico
Acido erucico
Vernici
Nel 1940 e nel 1950, le vernici ad olio erano il materiale standard per
ricoprire la lavorazione del legno interna ed esterna. Esse venivano
usate anche come vernici da pittura prima dell’avvento della
distillazione e l’introduzione delle vernici a spirito che contenevano
piccole percentuali di olio.
Una piccola area di vernice risalente al 1300 fu trovata in Italia; essa
era composta da olio bollito e resina.
Vernice elastica
Resina
Vernice di quercia
10%
Resina
9%
Olio di lino
Riscaldare
la resina a circa29%
330°C per un’ora
l’olio
Olioe mezza. Nel frattempo
35%
viene riscaldato separatamente a circa 260°C e quindi aggiunto alla resina
Solfato di zinco
0.15%
Solfato
ferrosoe la vernice0.3%
sotto agitazione. Gli eluenti vengono quindi
aggiunti
viene
Monossidoa ditemperatura
piombo
0.3%
mantenuta
di ebollizione Acetato
per parecchie
ore. Una0.3%
volta
di piombo
riportata a temperatura ambiente viene diluita con la trementina
Acetato di piombo
0.15%
Monossido di piombo
0.3%
Olio di trementina
60%
Olio di trementina
55%
Inchiostro di stampa
Il mezzo per l’inchiostro da stampa è stato tradizionalmente la vernice
litografica, che è in realtà soltanto un altro nome per indicare l’olio bollente.
L’olio di lino è stato il più usato fino a questo secolo.
Nel 1800 pece e catrame furono aggiunti all’inchiostro per applicazioni
più scadenti ed economiche, così come i prodotti del petrolio furono usati
come solventi.
Gli odierni inchiostri, inclusi quelli a colori, comunemente contengono
componenti dell’intera gamma di resine sintetiche e semi sintetiche insieme
ad altri materiali adesso in commercio.
Gli inchiostri usati per carta da giornale su una carta molto assorbente
spesso non si asciugano, ma sono semplicemente assorbiti nel tessuto fibroso
della carta stessa e rilasciano il solvente per evaporazione.