Liceo Artistico “Callisto Piazza” Lodi Prof.ssa Di Bernardo Cristina Umanesimo e Rinascimento Contesto Politico Nel corso del ‘300 e del ‘400 le Signorie si consolidano e il potere dei Signori viene spesso legittimato dall’Imperatore o dal pontefice. Le Signorie così, si trasformano in Principati. Solo Firenze continua a mantenere le istituzioni repubblicane, ma di fatto Cosimo de Medici governa esattamente come un Signore (1435) Attorno ai vari Signori si formano delle corti di cui fanno parte anche artisti e letterati , protetti ed aiutati dal Signore che da loro riceve prestigio presso gli altri Stati e consenso interno. (Fenomeno del Mecenatismo) Di questo periodo è anche la tendenza delle Signorie più potenti all’espansione territoriale a spese delle città vicine. (guerre e continue e feroci tra i vari stati) Gli Stati più potenti e vasti sono: Milano, Venezia, Firenze, ma anche Ferrara degli Estensi (Este) e Urbino dei Montefeltro. Anche lo Stato pontificio si trasforma in un principato non tanto diverso dagli altri Stati regionali Con la pace di Lodi 1454, ha inizio un quarantennio di pace, fino alla discesa in Italia di Carlo VIII nel 1494 . Economia Gli ultimi anni del Trecento sono segnati da una forte crisi economica e da un sensibile calo demografico, ma nel corso del Quattrocento si ha una graduale ripresa. Molte famiglie di tradizione mercantile, però, preferiscono investire nell’acquisto di proprietà terriere perché l’agricoltura presenta meno rischi del commercio. La grande borghesia tende ad assimilarsi all’aristocrazia di antica tradizione e ad assumerne gli stili di vita. Con le ricchezze accumulate si comprano generi di lusso, (stoffe , gioielli, profumi, spezie) e si impronta lo stile di vita all’insegna della ricerca del piacere e della bellezza. Questi sono i valori che si riflettono nelle nuove concezioni umanistiche che propongono un’esaltazione laica dei valori della vita terrena. Quanto più aumenta lo splendore dalla vita di questi ceti privilegiati (élite), tanto più peggiorano le condizioni dei contadini e il divario tra le classi sociali di accentua. Per questo motivo i cambiamenti culturali che caratterizzano l’età dell’Umanesimo e del Rinascimento rimarranno limitati ad una ristretta cerchi di privilegiati. La rinascita culturale In Italia, attraversata da gravi tensioni sociali, politiche, ed economiche (pestilenze, guerre, feudalizzazione e stagnazione dell’economia), prende corpo una delle più grandi rivoluzioni culturali della storia: si diffondono l’Umanesimo (studio delle humanae litterae, iniziato alla fine del Trecento/Quattrocento ), e il Rinascimento (Quattrocento/Cinquecento) vasti movimenti culturali e artistici che si caratterizzano per la rivalutazione dell’uomo e delle sue capacità, ponendolo al centro dell’Universo creato . La crisi spinge a riflettere e ad utilizzare la razionalità per uscirne e questo stesso bisogno di ordine e di razionalismo influenzerà anche le lettere. 1 Lo studio dei classici già presente nel Medioevo diviene più attento (nasce la filologia : scienza che si applica alle opere antiche per riportare i testi alla loro veste originale) e la cultura classica viene studiata, non più nei suoi aspetti legati alla visione cristiana del mondo (come nel Medioevo), ma come modello di vita e come strumento per migliorare e riscoprire la dignità dell’uomo. Petrarca (1304 – 1374) viene considerato un precursore dell’Umanesimo . Fu lui per primo, infatti , a riproporre lo studio dei classici dai quali attingere modelli di stile e di eleganza, ma anche modelli di virtù morale. Tra la fine del Trecento e per tutto il Quattrocento si assiste ad un vero e proprio assalto alle biblioteche, alle chiese, ai monasteri, ai solai alla ricerca di testi antichi. E molti se ne scoprono: opere ignorate che marcivano nella polvere (Cicerone, Lucrezio…), su cui noi oggi basiamo gran parte della nostra conoscenza del modo classico. Per gli umanisti l’uomo è artefice del proprio destino, è intelligente ed operoso e può modificare il mondo che lo circonda (nel Medioevo si riteneva che il mondo fosse immutabile). Il mondo si può modificare grazie alla virtù che è la forza d’animo e la capacità di opporsi alle avversità della fortuna. Da ciò scaturisce un maggior interesse verso il mondo naturale regolato da leggi, che si cerca di comprende sempre meglio per poterlo dominare. Non siamo ancora di fronte alla nascita della scienza moderna (manca il metodo), ma in questo periodo si comincia ad osservare meglio la natura e si cerca di riprodurla in modo più preciso per scoprirne le leggi ed imitarla L’uomo è un Dio terreno, ha il dominio sulla natura e deve il suo potere a dio che lo ha fatto a sua immagine e somiglianza La cultura si laicizza e i valori umani e terreni vengono rivalutati. Vengono così apprezzate anche le attività umane (mercatura, attività finanziarie, commercio …) e non è un caso, dunque, che l’Umanesimo e poi il Rinascimento siano fenomeni essenzialmente urbani, benché i valori che vengono rivendicati siano universali. L’Umanesimo abbandona gli ideali medioevali della rinuncia e della povertà e mette in discussione l’idea della salvezza eterna da raggiungersi solo con la rinuncia dei beni terreni e dei piaceri del mondo. Rivaluta l’impegno civile e l’operosità in ogni campo proponendo l’idea di un’umanità più libera e autonoma. Cambia anche la concezione politica: nel Medioevo la politica era legata alla morale (il re governa bene se segue le leggi divine), nell’Umanesimo la politica diviene autonoma dalla morale (Macchiavelli: è giusto ciò che è bene per lo Stato) L’uomo celebra se stesso, ma laicizzazione non vuol dire ripudio di qualsiasi forma di religione (gli umanisti non sono atei), ma affermazione di autosufficienza e del valore di per sé delle attività umane considerate in se stesse con riferimento alla funzione che esse svolgono all’interno della società e non più connesse con una vita futura, nell’al di là ed eterna. Tutto questo porterà allo sviluppo del senso critico e dialettico, al confronto libero da pregiudizi con i maestri del passato, alla lettura diretta delle opere più importanti in ogni campo del sapere (compresa la Bibbia) 2 Si osserva tutto con maggior attenzione: I testi come abbiamo detto vengono sottopoti ad indagini razionali (filologia) e Lorenzo Valla, ad esempio, scopre falsità (es. La donazione di Costantino con cui si autorizzava la cessione delle province occidentali alla Chiesa era un falso); e errori anche nella Bibbia ; si osserva il corpo umano, si introduce nella pittura e nell’architettura la prospettiva e la geometria euclidea, ; vi sono studi di ottica che riguardano la percezione dei colori e si studia la realtà direttamente e non secondo il principio di autorità. Non c’è differenza tra letterato, artista o scienziato. Si può dire che gli intellettuali si caratterizzano tutti per la curiosità e per l’attenzione verso il modo che cercano di studiare direttamente, di imitare e di riprodurre ( Esempio : Leonardo da Vinci = umanista/scienziato) Alla vecchia visione della società tripartita medievale (clero, nobili, lavoratori) si sostituisce una nuova concezione della società ai cui vertici vengono posti i letterati colti e laici cui spettava il compito di istruire, consigliare ed anche governare. L’uomo di lettere non è più isolato nei monasteri, ma è sempre più coinvolto nella vita pubblica. Gli artisti e i letterati sono ospitati nelle corti di principi e papi (mecenatismo) con compiti ben precisi . Nasce l’intellettuale cortigiano Sono diversi dagli intellettuali/giuristi del medioevo. Essi non svolgono altri lavori e sono erranti per mestiere: girano di corte in corte (Roma, Firenze,Venezia, Milano, Napoli, Europa) in cerca di protezione e commesse. Sono degli specialisti appartenenti ad un ceto separato ed autonomo. Hanno diverse mansioni: educare i figli dei principi l’educazione è molto importante perché deve formare un uomo capace di sfruttare appieno le proprie potenzialità intellettive e fisiche), scrivere opere che diano lustro alla casata che li ospita (propaganda), scrivere opere di intrattenimento per la corte in occasioni speciali, abbellire le i palazzi, produrre orazioni di circostanza e discorsi per i signori … Durante il periodo dell’Umanesimo e del Rinascimento si assiste in Italia e principalmente a Firenze, ad una straordinaria fioritura e concentrazione di ingegni (qualche esempio: Michelangelo, Leonardo, Mantegna, Piero della Francesca, Masaccio, Raffaello, Tiziano, Donatello, Alberti, Brunelleschi, Bramante, Palladio, Botticelli, Tintoretto, Perugino, Poliziano, Ariosto, Pico della Mirandola, Ficino, .e decine di altri in ogni campo del sapere ) Per spiegare il fenomeno si sono avanzate varie spiegazioni. Non c’è una causa unica , ma varie circostanze da considerare: 3 - L’Italia centro – settentrionale è la regione europea più urbanizzata. Le città hanno maggiore autonomia ed un ceto dirigente laico e molto colto. Esistono condizioni favorevoli alla competizione e al confronto - In Italia vi è una alta concentrazione di attività artigianali e “industriali” e gli artisti provengono prevalentemente da queste classi sociali; - In Italia lo studio del diritto romano è massimo rispetto a tutta l’Europa. Le facoltà giuridiche sono di altissimo livello. Questo richiama studenti da tutta Europa che possono accedere direttamente alle opere di diritto romano. Questi studi rendono familiare agli uomini di cultura la frequentazione del mondo antico e della lingua latina; - 4 Le biblioteche italiane dislocate nelle cattedrali, nei monasteri e nelle università contenevano copie manoscritte delle opere degli autori antichi in misura molto superiore a quelle degli altri paesi europei e questo ha facilitato la conoscenza della cultura latina