paracentesi - Azienda USL 3 Pistoia

REGIONE TOSCANA AZIENDA USL N°3 PISTOIA
UNITA’ OPERATIVA MALATTIE INFETTIVE
PROTOCOLLO OPERATIVO
PARACENTESI
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Definizione
Scopo
Cause
Malattie epatiche
Infezioni
Altre infiammazioni
Tumori
Malattie renali
Insufficienza cardiaca
Descrizione
Post-paracentesi
Rischi
Risultati attesi
Risultati anormali
Materiale occorrente
Tecnica di esecuzione
Fonti
GRUPPO DI LAVORO:
CAPOSALA
PUCCINI SILVANA
malattie infettive
INFERMIERA BOVANI ALBERTINA malattie infettive
INFERMIERA PERRI ANNA MARIA malattie infettive
Approvazione
data
Revisioni
data
funzione
Il Direttore Unità Operativa
visto
funzione
visto
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PARACENTESI
 Definizione
La paracentesi è una procedura mediante la quale viene prelevato del liquido
dalla cavità addominale
 Scopo
Due sono i motivi per cui può essere necessario rimuovere il liquido
dall’addome: analizzarlo o ridurre la pressione endoaddominale.
Il liquido che si accumula nell’addome è detto ascite. L’ascite filtra dagli
organi per diversi motivi legati sia a patologia d’organo che a modificazioni
della
pressione
dei
fluidi
stessi.
 Cause
Diverse possono esserne le cause:
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 Malattie epatiche
Tutto il sangue che transita attraverso l’intestino passa attraverso il fegato di ritorno
verso il cuore. Quando malattie croniche progressive quali l’epatopatia alcolica o le
epatiti distruggono una sufficiente quantità di tessuto epatico, si forma del tessuto
fibroso cicatriziale che altera la struttura del fegato con gravi ripercussioni sul flusso
sanguigno nel fegato. Questo processo è detto cirrosi. Si ha un aumento della
pressione nel circolo intestinale con rallentamento del flusso e fuoriuscita di fluido
nei tessuti. Lentamente i fluidi si accumulano in aree a bassa pressione ed alta
capacità. Lo spazio libero intorno agli organo addominali è quello che ne raccoglie la
maggior quantità. Questo spazio è chiamato spazio peritoneale perché è racchiuso da
una sottile membrana detta peritoneo. Il peritoneo avvolge quasi tutti gli organi
dell’addome con formazione di numerose pieghe e spazi in cui si può raccogliere il
liquido filtrato dai vasi.
 Infezioni
La peritonite è un’infezione del peritoneo. L’infezione altera la dinamica dei
fluidi corporei causandone la filtrazione nei tessuti e negli spazi. La peritonite può
svilupparsi in vari modi. Molti organi addominali contengono germi non presenti in
altre parti del corpo. Se per una qualche ragione si ha un passaggio di contenuto da
questi organi alla cavità peritoneale, si ha peritonite. La colecisti, lo stomaco e tutto
l’intestino, particolarmente l’appendice, possono determinare peritonite in corso di
loro patologie o rotture.
La tubercolosi può infettare molti organi del corpo, non è confinata solo ai polmoni.
Anche la peritonite tubercolare può causare ascite
 Altre infiammazioni
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Un accumulo di liquidi in peritoneo non è prodotto solamente dalle infezioni. Il
pancreas può causare una massiva peritonite sterile quando i suoi enzimi digestivi
passano nella cavità addominale.
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 Tumori
Qualsiasi tumore che origini o si diffonda all’addome può determinare
accumulo di liquido endoaddominale. Una forma particolare di tumore, di origine
ovarica, si presenta proprio con un quadro di versamento ascitico detto sindrome di
Meigs
 Malattie renali
Poiché i reni sono strettamente implicati nel bilancio dei liquidi corporei,
patologie a loro carico possono determinare un eccesso di accumulo di fluidi
corporei. Nefrosi e sindrome nefrosica sono i termini utilizzati per indicare quelle
patologie renali che riducendo la filtrazione renale determinano ritenzione di liquidi
con accumulo nei tessuti e negli spazi .
 Insufficienza cardiaca
La principale sorgente di pressione dei fluidi nel corpo è il cuore che genera la
pressione sanguigna. Tutte e altre pressioni del corpo sono correlate. Quando la
funzione di pompa viene meno il sangue non riesce più a circolare e si accumula nei
vasi a valle anche grazie alla forza di gravità. Successivamente si ha trasudazione di
liquidi dai vasi nei tessuti e negli spazi. Si ha quindi edema gli arti inferiori e
aumento di volume del fegato. Poi il liquido inizia a trasudare in addome oltre che dal
fegato anche dagli altri organi endoaddominali.
Liquido pleurico
L’altra cavità maggiore dell’organismo è quella toracica. Nel torace il tessuto
corrispondente al peritoneo si chiama pleura e lo spazio tra i foglietti pleurici, e tra il
polmone e le coste è detto spazio toracico. Un versamento può essere
contemporaneamente presente nelle due cavità o fluire da una cavità all’altra. Il
fluido che si accumula nell’addome crea pressioni anomale sugli organi dell’addome.
I processi digestivi sono compromessi ed il flusso sanguigno rallentato. La pressione
sul torace compromette la espirazione. La funzionalità renale viene compromessa a
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causa di questa abnorme pressione esterna, la filtrazione si riduce contribuendo ad
una massiva ascite.
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Descrizione
La paracentesi è una particolare puntura esplorativa dell’addome durante la quale
bisogna stare a attenti a non ledere gli organi endoaddominali. Se lo scopo è
diagnostico bisogna prelevare solo la quantità di liquido necessaria per l’analisi. Se lo
scopo è ridurre la pressione endoaddominale devono essere rimosse quantità
maggiori.
La rimozione troppo rapida di grandi quantità di liquido può causare un brusco
abbassamento della pressione sanguigna. Per questo motivo spesso il medico lascia
un piccolo tubo in situ affinché il liquido possa fluire lentamente dando al circolo il
tempo di adattarsi.
Una procedura correlata, detta culpocentesi, rimuove il fluido ascitico dalla
zona più bassa della cavità addominale attraverso la parte posteriore della vagina.
Questa procedura è utilizzata principalmente nella diagnostica delle patologie degli
organi genitali femminili quali la gravidanza ectopica con emorragia o altro
versamento nel cavo peritoneale.
Il liquido prelevato viene inviato in laboratorio e le analisi chimico-fisiche,
microbiologiche o anatomo-patologiche potranno suggerire ulteriori accertamenti.
Post-paracenesi
E’ sufficiente un bendaggio adesivo e forse un singolo punto di sutura per chiudere il
foro.
Rischi
I rischi sono trascurabili. Raramente si può verificare la puntura accidentale di un
organo addominale con sanguinamento o una complicanza infettiva.
Risultati attesi
Diagnosi della causa o miglioramento clinico delle condizioni del paziente per
riduzione della pressione endoaddominale
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Risultati anormali
Il liquido ascitico continuerà ad accumularsi fintanto che la causa non sarà rimossa.
Può essere necessario ripetere la procedura.
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Materiale occorrente
 Set sterile per paracentesi composto da:
 Siringa luer lock ml.60
 Aghi per paracentesi 80 mm. 14,16,18 G
 Rubinetto a 3 vie
 Sacca di drenaggio ml.2000
 Connettore per siringa
 Istruzioni per l’uso
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Disinfettante iodato
Pinze anatomiche sterili
Pinze chirurgiche sterili
Siringhe sterili ml. 5-10-20-30-50
Occorrente per anestesia locale
Guanti sterili
Provette sterili
Garze sterili
Centimetro a nastro
Cerotto anallergico e forbici
Telini sterili e non
Fascia a corpo
Falda di cotone
Sfigmomanometro e fonendoscopio
Carrello servitore
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Tecnica di esecuzione
 Spiegare al paziente la pratica a cui verrà sottoposto
 Praticare tricotomia della parte, se occorre
 Invitare il paziente ad urinare
 Isolare il paziente con i paraventi
 Scoprirlo quanto basta
 Fargli passare il centimetro sotto i glutei, all’altezza del coccige
 Portare in avanti i due capi del centimetro e sovrapporli a livello
dell’ombelico
 Segnare il dato riscontrato
 Sistemare cerata e traversa sotto il paziente
 Fargli assumere la posizione supina con uno o due cuscini, o semiseduta a
seconda delle sue condizioni
 Aiutarlo a spostarsi verso la sponda sinistra del letto, rispetto al paziente
 Porgere al medico l’occorrente per l’anestesia locale, se richiesto
 Porgergli i guanti sterili per creare il “campo”
 Porgere set sterile
 Raccogliere il liquido prelevato con la siringa in un contenitore sterile per
eseguirvi gli esami richiesti e inviarli in laboratorio
 Fissare l’ago con cerotto
 Raccordare la sacca con l’ago
 Lasciare defluire il liquido per la quantità stabilita
 Rilevare i parametri vitali
 Al termine eseguire medicazione sterile
 Misurare nuovamente la circonferenza
 Riordinare il materiale
 Controllare la medicazione
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Fonti
 Hoechst Marion Roussel: sterile if pack undamaged markings
for indication purposes only
 Chiesa,Clementi,D’Alessandri Pascoli : tecniche
infermieristiche di base. Casa editrice ambrosiana
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