Lenti a contatto toriche multifocali

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Milano 19 settembre ’02
Mario Giovanzana
LENTI A CONTATTO TORICHE MULTIFOCALI
Due geometrie in un’unica soluzione
Fig. 1
E’ necessario come prima cosa fare una classificazione generale che permetta di identificare il tipo
di lente a contatto e la sua geometria; questo tipo di classificazione viene effettuato valutando le
superfici, concava e convessa, della lente a contatto stessa.
La lente a contatto è SFERICA quando entrambe le sue superfici, concava e convessa, sono
sferiche.
Fig. 2
1
Si parla di lente a contatto TORICA quando una delle due superfici è torica.
Fig. 3
Se entrambe le superfici, concava e convessa, sono toriche la lente a contatto è BITORICA.
Fig. 4
2
Si parla invece di lente a contatto MULTIFOCALE quando una o entrambe le superfici sono
asferiche.
Questa tipo di configurazione è quello che consente di ottenere i migliori risultati nella correzione
dei soggetti miopi.
Fig. 5
Se la lente a contatto è TORICA MULTIFOCALE la superficie interna, concava, è torica e la
superficie esterna, convessa, è multifocale.
Fig. 6
3
A questo punto è importante valutare i sistemi di stabilizzazione delle lenti a contatto toriche rigide
e morbide.
La stabilizzazione di una lente a contatto rigida torica avviene realizzando la superficie interna della
lente, cioè quella a contatto con la superficie corneale, con una geometria torica.
Fig. 7
Nell’ambito delle lenti a contatto morbide toriche si distinguono due metodi di stabilizzazione:
PRISMATICA e DINAMICA.
La lente a contatto morbida torica a stabilizzazione prismatica viene realizzata con una zona di
spessore ridotto che nell’occhio si posiziona in modo automatico in corrispondenza della palpebra
superiore.
Fig. 8
4
La lente a contatto morbida torica a stabilizzazione dinamica viene realizzata con due zone di
spessore ridotto che nell’occhio si posizionano in modo automatico in corrispondenza dell’asse 90°270°.
Fig. 9
Per quanto riguarda lente a contatto multifocale, è la superficie esterna adibita alla funzione ottica
multifocale ad eccentricità progressiva, che assicura la variazione della potenza della lente e la
progressione sarà più accentuata quanto maggiore sarà la differenza tra i due poteri minimo e
massimo.
Quindi con questo tipo di lente è possibile la correzione dei difetti visivi riguardanti sia la visione
da lontano e quella da vicino, ed è possibile con questa geometria produrre lenti a contatto del
gruppo rigido e del gruppo morbido, positive o negative.
Una buona stabilità è fondamentale in questo tipo di lente in quanto il movimento della stessa
nell’occhio determina una fluttuazione dell’immagine sia per lontano che per vicino.
Fig. 10
5
Per realizzare una lente a contatto torica multifocale è necessario utilizzare la superficie interna,
concava, con geometria torica, in modo da compensare l’astigmatismo e utilizzare la superficie
esterna, convessa, con geometria asferica progressiva, per modificare il potere diottrico
progressivamente.
Fig. 11
L’utilizzo di questo tipo di lente è consigliabile quando si vuole ridurre l’accomodazione nella
visione da vicino o quando la capacità accomodativa è insufficiente ( presbiopia ).
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