Salerno (Reforming.it): nessun supermercato del farmaco solo

del 25.02.2015 Salerno (Reforming.it): nessun supermercato del farmaco solo nuove opportunità In Italia potranno aprire i supermercati del farmaco? Mi sembra una lettura poco seria e poco realistica del Ddl. A sostenerlo, commentando per Farmacista33 il testo del Ddl concorrenza varato dal Consiglio dei ministri di settimana scorsa, è Nicola Salerno, economista di Reforming.it e autore di uno studio che nelle scorse settimane ha fatto molto discutere il mondo della farmacia. Nello studio l'economista auspicava un profondo cambiamento della distribuzione al dettaglio sottolineando come «non esistano motivazioni economiche/giuridiche/sanitarie per impedire che un farmacista laureato e abilitato possa avviare la propria farmacia, prodigandosi in positiva concorrenza con tutti gli altri». Ora a testo varato, per Salerno va riconosciuto il lavoro e il coraggio del ministero dello Sviluppo economico che è riuscito a smuovere le acque e ha aperto nuove opportunità per i farmacisti già titolari, che adesso hanno più scelte operative a disposizione. Resta un rimpianto per la mancata apertura della fascia C nelle parafarmacie e nei corner della Gdo. Dottor Salerno in Italia potranno aprire i supermercati del farmaco? Novità positiva per le economie di scala, come dice il Governo o danno per i cittadini come dice Federfarma? Sostenere che adesso si possono fare i supermercati del farmaco è una lettura poco seria e poco realistica del Ddl. La pianta organica è ancora lì. Le regole sui margini non sono state toccate. I farmaci C‐Op son rimasti nella farmacia tradizionale. Le nuove opportunità, le catene di più di 4 esercizi e l'incorporation, sono di fatto opportunità per i farmacisti già titolari, che hanno adesso più scelte operative a disposizione. Economie di scala e possibilità di investimento hanno necessità di concorrenza per tradursi in riduzione dei prezzi al consumo a vantaggio dei cittadini e del Ssn. Restano, altrimenti, sulla carta. Tra l'altro catene e incorporation già esistono in altre realtà (come Uk) che hanno lunga tradizione welfarista e un sistema sanitario che ha fatto da battistrada per l'universalismo. Le due novità vanno nella direzione giusta e vanno riconosciuti il lavoro e il coraggio del Ministero dello Sviluppo economico che è riuscito a smuovere le acque, ma per generare effetti positivi era ed è ancora necessario permettere l'ingresso libero di nuovi professionisti indipendenti da quelli che già esercitano. La fascia c resta in farmacia. Occasione persa? Occasione persa, non ho dubbi. La loro commercializzazione sarebbe avvenuta previa ricetta, a cura di farmacisti abilitati e in spazi sicuri identici in tutto e per tutto alle farmacie tradizionali.Bisogna ancora aspettare. La sensazione è che alla fine i più danneggiati siano i pesci piccoli, parafarmacie e giovani farmacisti, è così? Credo sia così. I giovani farmacisti non possono investire in un loro esercizio. Le parafarmacie sono trattate come diverse e con minori capacità professionali. Di buono in tutta questa storia c'è solo che il Ministero dello Sviluppo economico ci ha provato e questo gli va riconosciuto. La prossima volta il dibattito partirà da una asticella di poco ma più alta. Gli argomenti della modernizzazione stanno percolando. Speriamo di non dover attendere troppo. Marco Malagutti