ESAMI DEL SANGUE: come leggere i valori del Profilo Renale
PROFILO RENALE
AZOTEMIA
L’esame misura la concentrazione di azoto
non proteico nel sangue, ossia la concentrazione di urea. L’azotemia indica con precisione la funzionalità dei reni. La maggior
parte delle malattie dei reni o del fegato
possono alterare i livelli di urea nel sangue.
Se aumenta
L’azotemia aumenta se il fegato produce più
urea o se i reni ne filtrano meno. Valori superiori a quelli normali possono essere causati
da malattie renali acute o croniche, da qualsiasi causa di ostruzione delle vie urinarie
(calcoli), o da un ridotto flusso di sangue ai reni dovuto per esempio a scompenso cardiaco, shock,
ustioni, traumi, emorragie. Anche altre condizioni possono far aumentare l’azotemia: una dieta ricca
di proteine, il digiuno, alcune malattie infettive gravi (leptospirosi, tubercolosi renale, pielonefrite), la
cirrosi, la gotta, le emorragie intestinali.
Se diminuisce
Valori inferiori a quelli normali non sono molto comuni; possono essere causati da alcune malattie
del fegato (epatiti), da un eccesso di idratazione, da una dieta povera di proteine o da malnutrizione.
L’azotemia non è comunque utilizzata per diagnosticare o seguire queste condizioni.
CREATININEMIA
L’esame misura la concentrazione della creatinina nel sangue, viene usato come indice della funzionalità renale.
Se aumenta
Un aumento della creatinina nel sangue rispetto ai valori normali indica soprattutto malattie a carico dei reni come: insufficienza renale, infezioni batteriche, ingrossamento o danno dei vasi renali
(glomerulonefriti), malattie della prostata, calcoli renali e un ridotto flusso di sangue ai reni dovuto
a scompenso cardiaco, arteriosclerosi o diabete. Anche altre condizioni possono produrre aumenti
della creatinina nel sangue: poliartrite, una dieta ricca di proteine, eccessi sportivi, ingestione di
creatina esogena con la dieta, traumi muscolari, ipertiroidismo.
Se diminuisce
Una diminuzione rispetto ai valori normali può invece essere causata da: anemie, atrofia muscolare,
ipotiroidismo, carcinoma prostatico, leucemia, gravidanza.
SODIO (Na) e POTASSIO (K)
Gli elettroliti vengono misurati nel sangue per osservare se esiste uno scompenso dei liquidi e
dell’acqua nell’organismo. Prima del prelievo è importante segnalare se si sta seguendo qualche
tipo di terapia in quanto alcuni farmaci possono alterarne i valori.
Sodio
Se aumenta
potrebbe significare che reni o fegato non funzionano adeguatamente. Questa alterazione deve
essere tenuta sotto controllo perché potrebbe portare a uno scompenso a carico del cuore;
Se diminuisce
potrebbe trattarsi di una insufficienza renale o respiratoria, ma anche disidratazione dell’organismo
(vomito e diarrea persistenti, eccessiva sudorazione).
Potassio
Se aumenta
le cause possono essere varie (disturbi renali, farmaci che influiscono sul funzionamento dei reni,
consumo eccessivo di integratori di K+). Si verifica anche quando le cellule ricercano una grande
quantità di potassio, per esempio in caso di danni;
Se diminuisce
di solito è dovuta a vomito e diarrea, oppure per uso di diuretici o come conseguenza di ustioni.
L’anomalia potrebbe anche essere il segnale di una malattia come il diabete scompensato o l’ipertiroidismo.