Le stelle Una stella e' una sfera di gas incandescente e luminoso, la cui energia viene prodotta da un processo interno di fusione nucleare . Le stelle sono contenute nelle galassie. Una galassia non contiene solo stelle, ma anche nubi di gas e polvere. Queste nubi sono dette "nebulose", ed e' all'interno di una nebulosa che le stelle nascono. Una nebulosa è fatta d’idrogeno, che viene compresso dalla gravità ed incomincia a ruotare sempre più rapidamente. Le collisioni che avvengono tra gli atomi d’idrogeno cominciano a riscaldare il gas nella nube. Appena la temperatura raggiunge i 15 milioni di gradi, la fusione nucleare comincia ad avvenire nel centro della nube. L'enorme calore prodotto nel processo di fusione nucleare fa sì che il gas brilli, creando una protostella. Questo è il primo passo dell'evoluzione di una stella. Una volta raggiunto lo stadio di protostella, la sua massa è fissata e il suo ciclo vitale è determinato una volta per tutte. La quantità di materia disponibile nella nebulosa determina quanta massa può accumularsi nella protostella. La nuova stella continuerà a brillare per milioni e perfino miliardi d’anni. Mentre essa risplende, l'idrogeno viene convertito in elio nel nucleo dalla fusione nucleare. Il nucleo comincia a diventare instabile ed inizia a contrarsi. Gli strati esterni della stella, che sono ancora composti per lo più da idrogeno, cominciano ad espandersi. Mentre si espandono, essi si raffreddano e cominciano ad emettere luce rossa. La stella ha raggiunto così la fase di "gigante rossa". E' rossa perché e' più fredda che nella fase di protostella, ed e' gigante perché gli strati esterni si sono espansi verso l'esterno. Tutte le stelle si evolvono nello stesso modo fino alla fase di gigante rossa. La massa della stella determina invece l'evoluzione successiva che essa attraverserà. Le stelle medie Durante la fase di gigante rossa, l'idrogeno continua a bruciare mentre la temperatura del nucleo continua ad aumentare. A 200 milioni di gradi, gli atomi d’elio si fondono tra loro per formare atomi di carbonio nel nucleo della stella. L'idrogeno restante negli strati esterni viene spazzato via e forma un "anello" intorno al nucleo. Questo anello viene chiamato "nebulosa planetaria". Quando gli ultimi atomi d’elio nel nucleo sono stati fusi in carbonio, la stella di dimensione intermedia comincia a morire. La gravità fa sì che la materia stellare residua collassi su se stessa e diventi compatta. Questa è la fase di "nana bianca", nella quale la stella è estremamente densa. Le nane bianche brillano di una luce bianca e molto calda, ma una volta emessa tutta la loro energia, muoiono. Le stelle massicce Una volta raggiunta la fase di gigante rossa, la temperatura al centro delle stelle massicce continua a crescere, mentre vengono formati atomi di carbonio dalla fusione degli atomi di elio. La gravità continua a tenere insieme gli atomi di carbonio nel nucleo finché la temperatura non raggiunge i 600 milioni di gradi. A questa temperatura, gli atomi di carbonio formano elementi pesanti come ossigeno ed azoto. La fusione e la produzione di elementi pesanti continuano finché non comincia a formarsi il ferro. A questo punto, la fusione cessa e gli atomi di ferro cominciano ad assorbire energia. Questa energia viene poi rilasciata in una potentissima esplosione, detta "supernova". Una supernova può illuminare il cielo per settimane. La sua temperatura può raggiungere il miliardo di gradi. Questa altissima temperatura può portare alla produzione di nuovi elementi, che possono apparire nella nuova nebulosa. Il nucleo di una stella massiccia grande da 1.5 a 4 volte il nostro Sole finisce come stella di neutroni dopo l'esplosione della supernova. Le stelle di neutroni ruotano rapidamente emettendo onde radio. Se le onde radio sembrano essere emesse in brevi impulsi, queste stelle di neutroni si dicono "pulsars". Il nucleo di una stella massiccia grande 10 o più volte il nostro Sole rimane massiccio anche dopo l'esplosione della supernova. Non c'è più la fusione nucleare a sostenere il nucleo, quindi esso viene schiacciato dalla sua stessa gravità. Esso diventa così un buco nero, che subito incomincia ad ingoiare tutta la materia e l'energia che gli capita vicino. Alcuni buchi neri hanno stelle compagne, il cui gas viene risucchiato. Esso quindi si riscalda ed emette energia sotto forma di raggi X. I buchi neri vengono rivelati attraverso i raggi X che vengono emessi dalla materia che vi cade dentro. I buchi neri I buchi neri sono corpi celesti estremamente compatti, che in passato sono stati stelle massicce, collassate sotto l'azione della loro stessa gravità. Di conseguenza, i buchi neri sono molto densi. Se non fosse per l'effetto che essi provocano sulla materia circostante, non saremmo in grado di rivelarne la presenza. Un buco nero ha un campo gravitazionale molto intenso, che intrappola qualsiasi cosa gli capiti vicino. Gli scienziati attualmente ipotizzano che alcune galassie possiedano enormi buchi neri nel loro centro, i quali rilasciano immense quantità di energia, alimentando fenomeni altamente energetici che avvengono nell'interno delle galassie stesse. I combustibili per il buco nero, pensano gli scienziati, possono essere le stelle, il gas e la polvere intrappolati e spinti verso il buco nero. Il gas che viene attirato nel buco nero, cade spiraleggiando nel buco, quasi come un gorgo. Usando uno spettroscopio, il Telescopio Spaziale Hubble può misurare la velocità di questo gas mentre spiraleggia attorno al buco nero. Conoscendo la velocità del gas, si può calcolare la massa del buco nero. I raggi X hanno la capacità di penetrare attraverso il gas e la polvere molto più della luce visibile. Grazie ai dati che ci hanno fornito le osservazioni in raggi X e a quelle del Telescopio Spaziale Hubble, gli scienziati sono convinti ora che la presenza di buchi neri spieghi molti dei fenomeni cosmologici altamente energetici che avvengono nell'Universo. Le galassie Una galassia e' un ammasso di stelle, polvere e gas tenuti insieme dalla gravità. Le galassie sono sparse in tutto l'Universo e hanno dimensioni molto diverse tra loro. Una galassia può essere singola o far parte di un grande gruppo di galassie detto "super-ammasso". Le galassie vengono classificate dagli scienziati in base alla loro forma e al loro aspetto. Una galassia irregolare ha una forma indefinita ed e' ricca di stelle giovani, gas e polvere. Una galassia spirale ha la forma di un disco. Il disco assomiglia ad una "ruota", con braccia che formano una spirale verso l'esterno, mentre il disco ruota. Le galassie spirali contengono più stelle di età intermedia rispetto alle irregolari, insieme a nubi di gas e a polvere. L'ultimo tipo di galassia è quella ellittica. Le galassie ellittiche contengono stelle più vecchie e pochissimo gas e polvere. La loro forma varia da quasi circolare ad allungata e appiattita. Studiando spostamento Doppler di diverse galassie, gli scienziati hanno concluso che tutte le galassie si stanno allontanando l'una dall'altra. Le galassie più lontane dalla Terra sembrano spostarsi a velocità maggiori (relativamente alla Terra) delle altre galassie. Una galassia starburst ha un tasso di formazione stellare eccezionalmente alto. L'alta risoluzione del Telescopio Spaziale Hubble ha permesso agli astronomi di vedere nel nucleo di galassie starburst densi ammassi di stelle, strisce di polvere con piccole regioni di gas denso e filamenti di gas b IL SOLE Il Sole, il corpo centrale del Sistema Solare, e' una sfera di gas incandescente, per lo piu' idrogeno ed elio, della massa di 2x1033g (2 miliardi di miliardi di miliardi di tonnellate), pari al 99.9 % della massa totale del Sistema Solare stesso. Il diametro del Sole e' di ben 1.392.000 Km, 109 volte quello terrestre, e corrisponde, visto da Terra, ad un diametro angolare di circa 32 minuti d'arco, quasi pari a quello della Luna: questo da' luogo al fenomeno delle eclissi; cioè alla sovrapposizione apparente del disco lunare e di quello solare. La densità media del Sole e' di 1.4. Il moto del Sole Il Sole partecipa al moto di rotazione della Galassia, spostandosi, rispetto alle stelle vicine, alla velocità di 19.7 km/s verso un punto della volta celeste detto apice del moto solare. Inoltre possiede anch'esso, come i pianeti, un moto di rotazione intorno al proprio asse, inclinato di 7o 15' sul piano dell'eclittica, con velocità angolare variabile secondo la latitudine; infatti, trattandosi di una sfera di gas, non ruota rigidamente ma presenta una rotazione differenziale, cioè più lenta ai poli e più veloce all'equatore. All'equatore, il periodo di rotazione e' di circa 25 giorni. Emissione d’energia del Sole Il Sole viene classificato come una stella nana di tipo spettrale G2; la sua temperatura superficiale e' di circa 5.700 gradi ed esso emette radiazione elettromagnetica prevalentemente nella regione ottica e nel vicino infrarosso, tra 2.000 Angstrom e 3 micron, con una potenza di 400.000 miliardi di miliardi di KW (4 1033 erg/sec). L'origine di quest’emissione, che nel secolo scorso era stata attribuita alla contrazione gravitazionale del Sole e al conseguente riscaldamento del suo interno, risiede invece nella fusione nucleare che avviene nel centro: a causa della sua grande massa, le regioni interne del Sole vengono compresse fino a raggiungere temperature elevatissime (15 milioni di gradi) e ad innescare così la fusione, che richiede alte pressioni e temperature. La fusione nucleare consiste nella trasformazione di quattro nuclei d’idrogeno (il costituente principale del Sole) in un nucleo d’elio; la massa di quest'ultimo è leggermente minore della somma delle masse dei nuclei di idrogeno; la differenza viene trasformata in energia. Ogni secondo, 594 milioni di tonnellate d’idrogeno vengono trasformate in 590 milioni di tonnellate di elio; la differenza, 4 milioni di tonnellate, corrisponde all'energia che il Sole irradia in un secondo, per la legge E=mc2, dove E e' l'energia prodotta, m la massa trasformata in energia e cioè la velocità della luce. La fusione nucleare e' autoregolata in modo tale che l'emissione d’energia sia stabile nel tempo; le riserve di idrogeno nel nucleo non sono però i illimitate e la durata totale di questo processo e' di circa 10 miliardi di anni. Poiché l'età' del Sole e' stata stimata 5 miliardi di anni, tra altri 5 miliardi di anni la fusione cesserà ed esso comincerà a trasformarsi, diventando piu' freddo e meno luminoso, cioè una gigante rossa; i suoi strati esterni si espanderanno inghiottendo i pianeti piu' vicini, tra cui la Terra, dopodiché finirà la sua vita come nana bianca, diventerà cioè una stella molto calda e densa ma poco luminosa, e si spegnerà lentamente. La struttura del Sole Le altissime temperature all'interno del Sole fanno si' che il gas sia quasi completamente ionizzato, cioè che gli elettroni vengano strappati alle loro orbite e si muovano liberamente nel gas. La temperatura decresce da 15 milioni di gradi nel centro fino a circa 5.700 gradi alla superficie. Anche la densità del gas decresce verso l'esterno, da circa 158 g/cm3 al centro fino a 10-7 in superficie; in realtà ' il Sole non possiede una superficie fisica ben definita: quella che noi possiamo vedere e' soltanto una superficie detta fotosfera: uno strato di gas molto sottile (dello spessore di circa 200 Km), che circonda la zona interna e che emette radiazione nella banda ottica. L'interno e' composto da un nucleo, nel quale avvengono le reazioni di fusione, circondato da uno strato di gas detto zona radioattiva, a sua volta circondato da uno strato detto zona convettiva dello spessore di 150.000 Km. Nella zona radioattiva, l'energia prodotta dalla fusione nucleare viene trasportata verso l'esterno tramite fotoni che vengono trasferiti da uno ione all'altro, in un processo molto lento, che richiede qualche milione di anni; muovendosi verso l'esterno la temperatura del gas diminuisce e gli atomi degli elementi piu' pesanti cominciano a ricombinarsi con i propri elettroni. Gli elettroni così ricombinati possono assorbire un fotone e venire strappati nuovamente all'atomo; questo provoca un rallentamento del cammino della radiazione verso l'esterno. Si sviluppano così dei moti convettivi nel gas, cioè delle bolle di gas caldo s'innalzano verso la superficie, dove si raffreddano, facendo da veicolo per l'energia che altrimenti resterebbe intrappolata all'interno. Questi moti, simili a quelli che si producono in una pentola d'acqua in ebollizione, fanno affiorare in superficie delle bolle di gas che danno origine alla granulazione della fotosfera, cioè ad un aspetto irregolare simile ad un insieme di grani di riso molto luminosi e visibili nella banda ottica dello spettro. Le altissime temperature all'interno del Sole fanno si' che il gas sia quasi completamente ionizzato, cioè che gli elettroni vengano strappati alle loro orbite e si muovano liberamente nel gas. La temperatura decresce da 15 milioni di gradi nel centro fino a circa 5.700 gradi alla superficie. Anche la densità del gas decresce verso l'esterno, da circa 158 g/cm3 al centro fino a 10-7 in superficie; in realtà ' il Sole non possiede una superficie fisica ben definita: quella che noi possiamo vedere e' soltanto una superficie detta fotosfera: uno strato di gas molto sottile (dello spessore di circa 200 Km), che circonda la zona interna e che emette radiazione nella banda ottica. L'interno e' composto da un nucleo, nel quale avvengono le reazioni di fusione, circondato da uno strato di gas detto zona radioattiva, a sua volta circondato da uno strato detto zona convettiva dello spessore di 150.000 Km. Nella zona radioattiva, l'energia prodotta dalla fusione nucleare viene trasportata verso l'esterno tramite fotoni che vengono trasferiti da uno ione all'altro, in un processo molto lento, che richiede qualche milione di anni; muovendosi verso l'esterno la temperatura del gas diminuisce e gli atomi degli elementi piu' pesanti cominciano a ricombinarsi con i propri elettroni. Gli elettroni così ricombinati possono assorbire un fotone e venire strappati nuovamente all'atomo; questo provoca un rallentamento del cammino della radiazione verso l'esterno. Si sviluppano così dei moti convettivi nel gas, cioè delle bolle di gas caldo s'innalzano verso la superficie, dove si raffreddano, facendo da veicolo per l'energia che altrimenti resterebbe intrappolata all'interno. Questi moti, simili a quelli che si producono in una pentola d'acqua in ebollizione, fanno affiorare in superficie delle bolle di gas che danno origine alla granulazione della fotosfera, cioè ad un aspetto irregolare simile ad un insieme di grani di riso molto luminosi e visibili nella banda ottica dello spettro. Le macchie solari Sulla fotosfera si distinguono anche regioni oscure, di numero, forma e dimensioni variabili, dette macchie solari. Queste furono osservate al cannocchiale da Galileo Galilei nel 1610, ma erano già note nell'antica Cina. Le macchie appaiono spostarsi sulla superficie del disco solare, come conseguenza del moto di rotazione del Sole, e le loro proprietà variano secondo cicli di circa 11 anni. Esse hanno dimensioni comprese tra poche migliaia e piu' di duecentomila Km e sono circondate da regioni di penombra. Il loro aspetto oscuro e' dovuto al fatto che sono piu' fredde (hanno temperatura di circa 4.500 K) e quindi meno luminose della fotosfera. Spesso si riuniscono a gruppi di decine, grandi e piccole. Lo sviluppo di un gruppo di macchie comincia con l'apparire di più macchie piccole, che poi si espandono aggregandosi tra loro; questo processo può durare da una settimana a qualche mese. L'origine delle macchie solari sembra dovuta al campo magnetico solare, come gran parte dell'attività' fotosferica: esse possiedono infatti un intenso campo magnetico. Inoltre appaiono sede di moti convettivi vorticosi, durante i quali gas proveniente dall'interno si raffredda arrivando alla superficie. Anche il ciclo di 11 anni sarebbe spiegabile in termini dell'attività' magnetica solare, in particola re sarebbe dovuto alla rotazione differenziale del Sole , che deforma le linee del campo magnetico. Vicino alle macchie solari si distinguono aree brillanti dette facole, visibili in luce bianca. Esse sono prodotte da gas convogliato dall'interno lungo le linee del campo magnetico. Infine, nelle vicinanze delle macchie si notano i flares, o brillamenti, cioè esplosioni di brevissima durata durante le quali dalla superficie solare vengono emessi getti di gas e radiazione; la frequenza di questo fenomeno e' legata all'attività' solare, in particolare a quella magnetica. L'atmosfera e la cromosfera Sopra la fotosfera c'è l'atmosfera solare, la cui parte inferiore è detta cromosfera, uno strato di gas caldo (10-20.000 gradi) dello spessore di 2.000 Km, rivelata attraverso l'emissione di una riga spettrale dell'idrogeno a 6563 Angstrom, nella zona rossa dello spettro visibile. Se osservata con un filtro rosso, la cromosfera appare molto irregolare a causa di fenomeni che riguardano il gas degli strati i piu' esterni. In particolare vi si distinguono le protuberanze, getti di gas caldo che appaiono come gigantesche lingue di fuoco emesse dalla superficie e scompaiono dopo pochi giorni o settimane; e le spicule, piccole lingue di idrogeno larghe qualche centinaio di chilometri, che si originano nella bassa e media cromosfera e scompaiono dopo pochi minuti. Immagine in luce ultravioletta di un'eruzione solare. Oltre la cromosfera e' presente una vasta regione di gas ionizzato e caldissimo ed estremamente rarefatto, detta corona solare; essa ha una luminosità molto inferiore a quella della fotosfera e pertanto non e' normalmente visibile, se non durante le eclissi di Sole, che ne oscurano la parte piu' brillante. La corona solare emette fortemente nella banda radio; il suo spettro indica la presenza di atomi di calcio privi di ben 14 elettroni, e di atomi di ferro privi di 13 elettroni: questo indica una temperatura del gas di oltre un milione di gradi. Una delle piu' spettacolari protuberanze solari mai osservate, delle dimensioni di 588.000 Km. L'origine di questa altissima temperatura non e' ancora ben nota. L'estensione della corona e' difficile da determinare, perché la sua luminosità decresce gradualmente fino a molti milioni di chilometri dal Sole. Il Sole, inoltre, emette continuamente un getto di gas ionizzato, detto vento solare, ad una velocità variabile tra 250 e 850 Km/s. Il gas coronale alla temperatura di un milione e mezzo di gradi. Si possono notare le strutture del campo magnetico solare. Questo flusso di ioni, che si può considerare un po' come il prolungamento della corona, viene spinto fino a grandi distanze dal Sole e interagisce con la magnetosfera e la ionosfera dei pianeti, perturbandola e producendo fenomeni come le aurore polari. I pianeti La Terra: Il pianeta di acque La sorprendente atmosfera terrestre rende possibile la vita su questo pianeta, il terzo del Sistema Solare. La nostra atmosfera contiene vapore d'acqua, che contribuisce a regolare la temperatura terrestre. La nostra atmosfera contiene il 21 % di ossigeno, che e' necessario alla nostra respirazione, il 78 % di azoto e il 9 % di argon. Il restante 0.1 % e' composto di vapore acqueo, anidride carbonica, neon, metano, kripton, elio, xeno, idrogeno, ossido di azoto, monossido di carbonio, biossido di azoto, biossido di zolfo e ozono. Questi ultimi elementi sono importanti perché aiutano ad assorbire la radiazione solare dannosa prima che essa raggiunga la superficie terrestre. Se presenti in grandi quantità, molti di questi elementi sono però velenosi per gli esseri umani. L'atmosfera ci protegge anche dalle meteore. A causa dell'attrito generato tra una meteora e i gas atmosferici, molte meteore bruciano prima di colpire la superficie della Terra come meteoriti. La Terra ruota attorno ad un asse immaginario, che e' inclinato di un angolo di 23.5 gradi. La rotazione e' quello che causa l'alternarsi del giorno e della notte. L'inclinazione e' quella che determina l'alternarsi delle stagioni. Se la Terra non fosse inclinata, avremmo la stessa stagione durante tutto l'anno. La Terra ha un nucleo di ferro e nichel fusi. La rapida rotazione della Terra attorno al nucleo caldo di metallo liquido, produce un campo magnetico che circonda la Terra. Questo campo magnetico intrappola le particelle cariche che vengono lanciate verso la Terra dal Sole, durante l'attività' del vento solare. Quando queste particelle reagiscono col gas della nostra atmosfera, il gas comincia a risplendere. Queste aurore si vedono nel Circolo Polare Artico e nel Circolo Polare Antartico. Come quella di tutti i pianeti interni, la superficie della Terra e' interessata da fenomeni vulcanici, attività tettoniche e, in misura minore, da impatti meteoritici. La Terra ha un satellite naturale, la Luna. Marte: Il pianeta rosso L'orbita di Marte attorno al Sole è estremamente ellittica. Poiché la distanza tra Marte e il Sole cambia, la temperatura varia tra -125 gradi durante l'inverno marziano, e 22 gradi durante l'estate marziana. L'atmosfera di Marte è composta perlopiù del 95 % di anidride carbonica. Il vento solare porta via la tenue atmosfera di Marte, perché il pianeta ha un campo gravitazionale e un campo magnetico deboli. Sui poli di Marte ci sono calotte polari ghiacciate, che diminuiscono in dimensione durante la primavera e l'estate marziane. Dai dati raccolti dalle sonde Viking 1 e 2, sappiamo che la superficie di Marte e' ricoperta da varie rocce e da un terreno ricco di argilla ferrosa. La presenza di ferro spiega il colore rosso-arancio del pianeta. L'emisfero sud di Marte possiede altipiani composti del materiale più vecchio e più caratterizzato della sua crosta. L'emisfero nord possiede delle depressioni. Il campo magnetico estremamente debole di Marte suggerisce che il suo nucleo metallico non si trovi allo stato fluido e non sia in rotazione. La superficie di Marte non e' stata interessata solo da impatti meteoritici, ma anche da attività vulcanica e tettonica. Marte possiede infatti alcuni dei più grandi vulcani del Sistema Solare; il Monte Olimpo e' largo più di 600 Chilometri e alto più di 26 chilometri ! L'attività' tettonica e' evidente nel tremendo sistema di canyons della Valles Marineris, che e' profonda più di 8 chilometri e lunga 4500 chilometri. Marte ha due piccoli satelliti naturali, Phobos e Deimos. Essi hanno una forma molto irregolare e si crede che siano asteroidi catturati dal debole campo gravitazionale di Marte. Saturno: Il pianeta con gli anelli Saturno è un grande pianeta gassoso, con un'atmosfera composta di idrogeno ed elio. La sua rapida rotazione tende ad appiattirlo ai poli e a creare un rigonfiamento all'equatore. I venti nell'atmosfera di Saturno raggiungono velocità di 1800 chilometri l’ora! Gli astronomi osservano grandi macchie chiare (o nubi) su Saturno, che si crede siano tempeste. Come Giove, anche Saturno emette due volte più calore di quello che assorbe dal Sole, indicando che possiede anche una sorgente interna d’energia. Saturno possiede un vasto sistema d’anelli. Essi sembrano contenere acqua ghiacciata e polvere. Il loro spessore varia da 10 a 100 metri, ed essi hanno luminosità variabile. Ci sono delle separazioni tra alcuni anelli , mentre altri anelli sembrano intrecciati insieme. Gli astronomi credono che si siano formati con particelle risultanti dalla frammentazione di satelliti del pianeta. Le particelle degli anelli più vicini al pianeta orbitano attorno ad esso ad una velocità maggiore rispetto a quelle degli anelli più lontani. Ci sono dei satelliti tra gli anelli, che danno luogo alle separazioni tra gli anelli stessi. Come nel caso di Giove, anche su Saturno il mantello d’idrogeno ad alte pressioni produce correnti elettriche, che creano un forte campo magnetico attorno al pianeta. Saturno possiede almeno 18 satelliti naturali . Giove: il pianeta più grande Giove e' un grande pianeta gassoso, la cui rapida rotazione lo rende schiacciato ai poli e prominente all'equatore. Giove emette due volte più calore di quello che riceve dal Sole, il che indica che possiede una propria sorgente interna di energia. Gli Astronomi stimano che la sua temperatura centrale sia di 20,000 gradi, all'incirca 3 volte maggiore della temperatura del nucleo terrestre. L'intenso campo magnetico del pianeta si pensa sia generato dall'idrogeno compresso presente nel suo mantello. Si pensa che l'atmosfera di Giove sia composta di idrogeno, elio, zolfo ed azoto. Le nubi nell'atmosfera si muovono in bande alternate, da est verso ovest e da ovest verso est. Nell'atmosfera gioviana sono stati rivelati dei fulmini, molto più intensi di quelli terrestri. Anche nell'atmosfera di Giove sono presenti strutture ovali, che si pensa siano cicloni. La più notevole di queste strutture e' la Grande Macchia Rossa, una tempesta simile ad un uragano che e' visibile nell'emisfero sud del pianeta da quando questo e' stato osservato. Giove possiede almeno 16 satelliti naturali. Uno di questi satelliti, Io, è vulcanicamente attivo. Il Voyager 2, una sonda spaziale, ha confermato che Giove e' circondato da un sistema di anelli. La maggior parte di essi e' composta di particelle molto piccole, che si pensa siano i resti di collisioni meteoritiche. Plutone: il pianeta ghiacciato Plutone e' inclinato di 122.5 gradi sul suo asse. Esso possiede un'orbita estremamente ellittica. A causa della forma dell'orbita di Plutone, il pianeta penetra entro l'orbita di Nettuno ogni 248 anni, per un periodo di vent'anni. Plutone ha un satellite, Caronte, che e' grande la metà di Plutone. Poiché Plutone e Caronte hanno dimensioni confrontabili, molti scienziati li considerano un sistema doppio di pianeti (ma molti scienziati non considerano nemmeno Plutone un pianeta !) Gli studi condotti usando uno spettroscopio hanno rivelato del metano ghiacciato su Plutone dell'acqua ghiacciata su Caronte. Come Tritone, il satellite di Nettuno, Plutone ha un'atmosfera di metano ed azoto. L'atmosfera di Plutone sembra estendersi e ad includere Caronte, il che suggerisce che essi condividano un'atmosfera. Osservato dal Telescopio Spaziale Hubble, Caronte sembra molto più blu di Plutone. Durante il periodo della sua orbita nel quale si trova più lontano dal Sole, la sua atmosfera si condensa e cade al suolo come brina. Mercurio: il pianeta più vicino al Sole Mercurio e' grande solo circa un terzo della Terra. E' più piccolo di tutti gli altri pianeti, tranne Plutone. Mercurio e' molto vicino al Sole e non ha un'atmosfera significativa. Questi fattori contribuiscono al fatto che la superficie di Mercurio ha i più grandi sbalzi di temperatura di tutti i pianeti e i satelliti naturali del nostro Sistema Solare. La temperatura alla superficie sulla faccia di Mercurio più vicina al Sole raggiunge i 427 gradi, una temperatura abbastanza alta da fondere lo stagno. Sulla faccia opposta, quella notturna, la temperatura scende a -183 gradi. Gli scienziati hanno rivelato un campo magnetico attorno a Mercurio, anche se esso non è così intenso come quello che circonda la Terra. Gli scienziati pensano che il campo magnetico di Mercurio sia dovuto ad un nucleo di tipo ferroso o forse al vento solare. L'atmosfera di Mercurio è molto rarefatta ed è composta d’elio e sodio. La superficie di Mercurio è stata modellata da tre tipi di processi: la caratterizzazione da impatto, quando grossi oggetti colpirono la superficie dando luogo alla formazione di crateri, il vulcanismo a causa del quale la lava inondò la superficie, e l'attività tettonica per la quale la crosta del pianeta si spostò in reazione al raffreddamento e alla contrazione del pianeta. Mercurio non ha nessun satellite naturale. Nettuno: il pianeta blu Il Voyager 2, una sonda spaziale, nel 1989 passò ad una distanza di 4900 chilometri da Nettuno. Dai dati raccolti, sappiamo che Urano e Nettuno hanno una composizione molto simile. Nettuno possiede un mantello d’idrogeno liquido, mentre la sua atmosfera e' una miscela di ammoniaca, elio e metano. Nell'alta atmosfera, il metano si congela e forma delle nubi ghiacciate, che gettano un'ombra sulle nubi sottostanti. Nettuno possiede delle bande nella sua atmosfera, dove i venti possono raggiungere la velocità di 2000 chilometri l’ora. Nettuno possiede delle grandi macchie scure ovali sulla sua superficie che gli astronomi credono delle tempeste. Nettuno produce più calore di quello che riceve dal Sole, il che indica che possiede una propria sorgente interna d’energia. Nettuno possiede un campo magnetico molto intenso. Il pianeta possiede anche un sistema d’anelli, composto da quattro anelli: due sottili e due spessi. Gli anelli sono composti di particelle scure di dimensioni variabili. Nettuno possiede otto satelliti naturali, quattro dei quali orbitano entro il sistema d’anelli. Il satellite più grande è Tritone. A causa dell'orbita retrograda di Tritone, della sua densità e della sua composizione, gli astronomi ipotizzano che Tritone non fosse originariamente un satellite di Nettuno. Essi teorizzano che Tritone sia stato catturato dall'attrazione gravitazionale di Nettuno, che lo avrebbe costretto ad orbitare attorno al pianeta. Si pensa che Tritone sia composto di una combinazione di roccia e di ghiaccio. La sua temperatura superficiale e' di -245 gradi, ed esso possiede una tenue atmosfera d’azoto e metano. Urano: il gemello di Nettuno Urano è unico nel nostro Sistema Solare, perché è inclinato di 98 gradi. Quando viene osservato dalla Terra, sembra che ruoti su un fianco ! Nelle diverse fasi della sua orbita, possiamo vedere in realtà uno dei poli del pianeta di fronte . L'atmosfera e' composta di idrogeno, elio e metano. La temperatura nell'alta atmosfera è così fredda che il metano si condensa e forma un sottile strato di nubi, che dà al pianeta il suo aspetto blu-verde. I venti su Urano soffiano per lo più verso est e possono raggiungere velocità di 600 chilometri l’ora. La rapida rotazione di Urano influenza i venti nell'atmosfera. Urano possiede un campo magnetico molto intenso. Questo pianeta ha un sistema d’anelli che non venne scoperto fino al 1977. Il sistema d’anelli contiene undici anelli scuri, composti di particelle di diverse dimensioni. Alcuni satelliti, racchiusi tra gli anelli, creano tra questi ultimi delle separazioni. Urano possiede almeno 15 satelliti naturali, sia all'interno che all'esterno degli anelli. Venere: il gemello della Terra Venere e la Terra sono simili per dimensioni, massa e composizione. Essi differiscono per il fatto che Venere non possiede oceani né la vita umana, e la sua temperatura durante il giorno può raggiungere i 484 gradi Celsius. La temperatura diurna è così alta che potrebbe fondere il piombo. La densa atmosfera è composta d’anidride carbonica e acido solforico, che agiscono come una serra intrappolando il calore. Venere compone attorno al Sole in un'orbita circolare in 225 giorni terrestri. Venere ruota lentamente sul suo asse in senso orario, che viene detta "rotazione retrograda", perché è opposta a quella degli altri otto pianeti. Una rotazione richiede 243 giorni terrestri, quindi un giorno venusiano e' piu' lungo di un anno venusiano. Come quella degli altri pianeti interni, anche la superficie di Venere è stata modellata dai crateri d'impatto, dall'attività tettonica e da quella vulcanica, che gli scienziati ritengono ancora in atto. Si pensa che l'attività vulcanica sia la sorgente dello zolfo trovato nell'atmosfera. Venere non possiede satelliti naturali.