INFORMATIVA per il test genetico per rene policistico dell'adulto D/1416/72-15 Ed. 1 Rev. 0 del 12/03/2012 SOD Diagnostica Genetica Il rene policistico dell’adulto o ADPKD (Autosomal Dominant Polycystic Kidney Disease) è una delle malattie genetiche più comuni, con un’incidenza di 1 su 400-1000 nati vivi. È una malattia sistemica che interessa diversi organi e apparati, ma colpisce in particolare i due reni rappresentando la principale causa genetica di insufficienza renale dell’adulto (ESRD End-Stage Renal Disease), situazione che consegue al progressivo sviluppo e crescita di cisti renali. L’ADPKD è una malattia a trasmissione autosomica dominante nella quale sono coinvolti 2 geni: PKD1 responsabile dell’85% dei casi, è associato alla forma più grave e precoce di ADPKD; PKD2 coinvolto nel restante 15% dei casi, associato a una forma meno severa e a più lento decorso. PKD1 e PKD2 codificano rispettivamente per due proteine, la policistina-1 e -2, che agiscono come complesso policistinico coinvolto in diversi processi cellulari. La diagnosi di ADPKD in soggetti sintomatici e non viene eseguita mediante tecniche di diagnostica per immagini (ecografia affiancata nei casi controversi dalla TAC, tomografia assiale computerizzata). La diagnosi di ADPKD è confermata da test genetico - molecolari, essenziali soprattutto in individui la cui diagnosi è incerta. Il test genetico infatti consente di: - confermare una diagnosi di ADPKD. L’ADPKD può essere facilmente diagnosticata con un esame ecografico quando le cisti sono presenti, ma dato che la formazione delle cisti è un processo età dipendente, in soggetti giovani, soprattutto con mutazioni a carico di PKD2, si possono ottenere risultati falsi negativi. - eseguire una diagnosi presintomatica. Se nella famiglia è conosciuta una specifica mutazione, il test genetico può essere usato come diagnosi presintomatica in membri asintomatici. - confermare lo status genetico di potenziali donatori di rene. Per individuare se tra i familiari del paziente vi è un soggetto idoneo come donatore di rene, deve essere esaminato se anche in esso è presente la mutazione identificata nel probando. L’identificazione della mutazione del probando nel potenziale donatore, determina l’esclusione del suo stato di donatore. Analisi genetica Tipologia del campione e suo trattamento Per effettuare la diagnosi molecolare è sufficiente un prelievo di sangue periferico o di altri tessuti. La consulenza genetica è parte integrante del test e deve essere sempre eseguita. L’ analisi molecolare si basa sui seguenti metodi: amplificazione mediante PCR (Polymerase Chain Reaction) degli esoni dei geni studiati sequenziamento delle regioni codificanti e di parte delle regioni introniche, per l’identificazione delle possibili varianti. La tipologia di analisi molecolare eseguita può essere diversa rispetto a quello sopraindicato a seconda dei dati emersi dalla consulenza genetica, durante la quale verranno specificati. E’ possibile effettuare l’analisi genica anche in epoca prenatale. L’esame viene effettuato su DNA estratto da villi coriali o da amniociti tramite villocentesi o amniocentesi, dopo l’esecuzione di una consulenza genetica. Per il completamento dell’analisi può essere necessario eseguire l’esame sui genitori o su altri familiari del probando; questo tipo di indagine, oltre ad identificare i soggetti affetti, può evidenziare casi di non paternità. I risultati di un test genetico possono riguardare, oltre al soggetto che lo ha eseguito, anche gli altri componenti del nucleo biologico, in quanto le anomalie genetiche possono essere ereditabili e/o trasmissibili. In rarissimi casi è possibile dover ripetere il prelievo di sangue o tessuto a causa di problemi tecnici, assenza o scarsità di materiale (DNA), necessità di approfondimenti diagnostici. Nell’ambito delle malattie ereditarie, sia per analisi postnatali che prenatali, si eseguono studi familiari per valutare la trasmissione della malattia; questo tipo di indagine oltre ad identificare i soggetti affetti, può evidenziare casi di non paternità. I risultati di un test genetico possono riguardare oltre al soggetto che lo ha eseguito, anche gli altri componenti del nucleo biologico, in quanto le anomalie genetiche possono essere ereditabili e/o trasmissibili. Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi - sede legale: largo Brambilla, 3 - 50134 FIRENZE SOD Diagnostica Genetica, padiglione 15 Piastra dei servizi, tel. 0557949363 www.aou-careggi.toscana.it Pag. 1 di 1