Formazione preposto rischio elettrico - IIS Levi

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CORSO PREPOSTI
PER SPECIALIZZAZIONI
ELETTROTECNICA-ELETTRONICA-INFORMATICA
RISCHIO ELETTRICO
Raoul Bedin
Mestre/San Stino di Livenza/Cavarzere/Mirano
24/2-2/3-9/3-16/3/2012
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D. Lgs. 81/2008
Testo Unico sulla Salute e la
Sicurezza sul Lavoro
Art. 2.1.e) Preposto: persona che, in ragione delle
competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e
funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli,
sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l’attuazione
delle direttive ricevute, controllandone la corretta
esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un
funzionale potere di iniziativa;
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D. Lgs. 81/2008
Testo Unico sulla Salute e la
Sicurezza sul Lavoro
Art. 2.1.a) Lavoratore: persona che, indipendentemente dalla tipologia
contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza
retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o
una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. Al
lavoratore così definito è equiparato: … l’allievo degli istituti di
istruzione ed universitari e il partecipante ai corsi di formazione
professionale nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro
in genere, agenti chimici, fisici e biologici, ivi comprese le
apparecchiature fornite di videoterminali limitatamente ai periodi in
cui l’allievo sia effettivamente applicato alla strumentazioni o ai
laboratori in questione; …
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D. Lgs. 81/2008
Testo Unico sulla Salute e la Sicurezza sul Lavoro
Articolo 19 - Obblighi del preposto
1. In riferimento alle attività indicate all’articolo 3, i preposti, secondo le loro attribuzioni e
competenze, devono:
a) sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge,
nonché delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di
protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione e, in caso di
persistenza della inosservanza, informare i loro superiori diretti;
b) verificare affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano alle
zone che li espongono ad un rischio grave e specifico;
c) richiedere l’osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di
emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile,
abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa;
d) informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato
circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione;
e) astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro
attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato;
f) segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente sia le deficienze dei mezzi e delle
attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, sia ogni altra condizione di pericolo
che si verifichi durante il lavoro, delle quali venga a conoscenza sulla base della formazione
ricevuta;
g) frequentare appositi corsi di formazione secondo quanto previsto dall’articolo 37.
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D. Lgs. 81/2008
Testo Unico sulla Salute e la
Sicurezza sul Lavoro
Articolo 56 - Sanzioni per il preposto
1. Con riferimento a tutte le disposizioni del presente decreto, i preposti, nei
limiti delle proprie attribuzioni e competenze, sono puniti:
a) con l’arresto fino a due mesi o con l’ammenda da 400 a 1.200 euro per la
violazione dell’articolo 19, comma 1, lettere a), c), e) ed f);
b) con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda da 200 a 800 euro per la
violazione dell’articolo 19, comma 1, lettere b), d) e g).
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Attività in un Laboratorio di
Elettrotecnica-Elettronica-Informatica
• Vengono utilizzati:
 Impianto elettrico a servizio del locale
 Apparecchiature elettriche
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Impianto elettrico
• Deve essere realizzato a regola d’arte (Legge 186 del 1 marzo
1968)
• Se realizzato successivamente al 13 marzo 1990 deve essere
accompagnato da Dichiarazione di Conformità ai sensi della
Legge 46 del 5 marzo 1990
• Se realizzato successivamente al 27 marzo 2008 deve essere
accompagnato da Dichiarazione di Conformità ai sensi del DM
37 del 22 gennaio 2008
• Se realizzato prima del 27 marzo 2008 e privo di Dichiarazione
di Conformità tale documento può essere sostituito da una
Dichiarazione di Rispondenza
• Se realizzato dopo il 26 marzo 2008 e privo di Dichiarazione di
Conformità?
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Impianto elettrico
• Manutenzioni e verifiche:
 Il datore di lavoro deve provvedere a periodiche
manutenzioni dell’impianto elettrico
 Il datore di lavoro deve provvedere alle verifiche
di legge ex DPR 462 del 22 ottobre 2001 con
periodicità BIENNALE; le verifiche riguardano gli
IMPIANTI ELETTRICI DI MESSA A TERRA e, se
presenti, i DISPOSITIVI DI PROTEZIONE CONTRO LE
SCARICHE ATMOSFERICHE (caso del Pacinotti)
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Impianto elettrico
• Manutenzioni e verifiche:
 Le verifiche vanno eseguite da ASL, ARPAV o organismi
privati individuati dal Ministero delle Attività Produttive,
ora dello Sviluppo Economico (ad es.: Ellisse, Kiwa Italia,
RINA, ELTI, IMQ)
 Nel sito del Ministero dello Sviluppo Economico si trova
l’elenco aggiornato degli organismi con l’elenco nominativo
dei verificatori
 A seguito della verifica viene rilasciato il verbale di verifica
da conservare
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Apparecchiature elettriche
(Direttiva Bassa Tensione)
 La Direttiva 73/23/CEE del 19 febbraio 1973 (“Direttiva concernente il
ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative al materiale elettrico
destinato ad essere adoperato entro taluni limiti di tensione”), cosiddetta
“Direttiva Bassa Tensione”, è stata recepita in Italia con la Legge 791 del 18 ottobre
1977, entrata in vigore il 17 novembre 1977
 Si applica al materiale elettrico destinato ad essere usato ad una tensione
nominale compresa fra 50 e 1000 V in c.a. e fra 75 e 1500 V in c.c., con esclusione
di:
–
–
–
–
–
–
–
–
Materiali elettrici destinati ad essere usati in ambienti esposti a pericoli di esplosione.
Materiali elettrici per radiologia e uso clinico.
Parti elettriche di ascensori e montacarichi.
Contatori elettrici.
Prese di corrente (basi e spine) a uso domestico.
Dispositivi d'alimentazione di recinti elettrici.
Disturbi radio-elettrici.
Materiali elettrici speciali, destinati ad essere usati sulle navi o sugli aeromobili e per le ferrovie,
conformi alle disposizioni di sicurezza stabilite da organismi internazionali cui partecipano gli Stati
membri.
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Apparecchiature elettriche
(Direttiva Bassa Tensione)
•
Il materiale elettrico può essere immesso sul mercato SOLO se soddisfa i seguenti Obiettivi di
Sicurezza:
– Elementi Principali degli Obiettivi di Sicurezza del Materiale Elettrico Destinato ad
essere Adoperato entro taluni Limiti di Tensione:
1. Requisiti generali
• a) Le caratteristiche essenziali del materiale elettrico, la cui conoscenza ed osservanza sono
indispensabili per un impiego conforme alla destinazione ed esente da pericolo, sono indicate
sul materiale elettrico stesso oppure, qualora ciò non sia possibile, su una scheda che
l'accompagna.
• b) Il marchio di fabbrica o il marchio commerciale sono apposti distintamente sul materiale
elettrico oppure, se ciò non è possibile, sull'imballaggio.
• c) Il materiale elettrico e le sue parti costitutive sono costruiti in modo da poter essere collegati
in maniera sicura ed adeguata.
• d) Il materiale elettrico è progettato e fabbricato in modo da assicurare la protezione dai
pericoli citati ai punti 2 e 3 del presente allegato, sempreché esso sia adoperato in conformità
della sua destinazione e osservando le norme di manutenzione.
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Apparecchiature elettriche
(Direttiva Bassa Tensione)
2. Protezione dai pericoli che possono derivare dal materiale elettrico
In conformità al punto 1 sono previste misure di carattere tecnico affinché:
• a) le persone e gli animali domestici siano adeguatamente protetti dal pericolo di ferite o altri
danni che possono derivare da contatti diretti o indiretti;
• b) non possano prodursi sovratemperature, archi elettrici o radiazioni che possano causare un
pericolo;
• c) le persone, gli animali domestici e gli oggetti siano adeguatamente protetti dai pericoli di
natura non elettrica che, come insegna l'esperienza, possono derivare dal materiale elettrico;
• d) l'isolamento sia proporzionato alle sollecitazioni previste.
3. Protezione dai pericoli dovuti all'influenza di fattori esterni sul materiale elettrico
In conformità del punto 1, sono previste misure di ordine tecnico affinché il materiale
elettrico:
• a) presenti le caratteristiche meccaniche richieste in modo da non causare pericolo alle
persone, agli animali domestici e agli oggetti;
• b) sia resistente a fenomeni di natura non meccanica nelle condizioni ambientali previste, in
modo da non causare pericolo alle persone, agli animali domestici e agli oggetti;
• c) nelle condizioni di sovraccarico previste, non causi pericolo alle persone, agli animali
domestici e agli oggetti.
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Apparecchiature elettriche
(Direttiva Bassa Tensione)
 In sostanza le apparecchiature devono soddisfare le
disposizioni in materia di sicurezza delle norme armonizzate
(Norme EN)
 In mancanza di norme armonizzate i singoli stati membri
possono fare riferimento a norme CEE-el, IEC o a norme
nazionali
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Apparecchiature elettriche
(Direttiva Bassa Tensione)
 Con la Direttiva 93/68/CEE (recepita con D. Lgs. 626 del 25 novembre 1996) si è
introdotto l’obbligo della marcatura CE per il materiale destinato ad essere usato in
BT
 L’apposizione della marcatura CE è obbligatoria dal 1 gennaio 1997
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Apparecchiature elettriche
(Direttiva Bassa Tensione)
 La Direttiva 2006/95/CE del 12 novembre 2006, pubblicata
sulla GUUE del 27 dicembre 2006, si è limitata ad integrare in
un’unica direttiva le due precedenti:
2006/95/CE = 73/23/CEE+93/68/CEE
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Apparecchiature elettriche
(Direttiva Bassa Tensione)
•
•
Conclusioni:
 La apparecchiature immesse in commercio dal 17 novembre 1977 devono
essere conformi alla Direttiva BT
 Dal 1 gennaio 1997 tale conformità deve essere visibilmente espressa dalla
marcatura CE ed attestata dalla Dichiarazione CE di conformità
Apparecchiature in uso in laboratorio:
 In possesso di marcatura CE → OK
 Non in possesso di marcatura CE perché antecedenti al 1997 o, addirittura,
nemmeno ricadenti nel campo di applicazione della Direttiva BT perché
antecedenti al 17 novembre 1977 → la situazione deve essere valutata
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Apparecchiature elettriche
(Direttiva Bassa Tensione)
•
•
Apparecchiature non in possesso di marcatura CE:
 Se PALESEMENTE NON CONFORMI:
 Vanno eliminate se non più necessarie o sostituite se ancora necessarie
 Vanno adeguate se possibile e/o conveniente rispetto alla sostituzione
 Se si ritiene che possano essere conformi le stesse vanno accuratamente esaminate
eseguendo le verifiche che avrebbe dovuto fare il costruttore; se al termine delle
verifiche si ritiene che siano conformi la cosa va attestata con una dichiarazione da
conservare e allegare alla documentazione dell’apparecchiatura; a questo punto
possono essere utilizzate
Chi deve compiere queste azioni:
 Selezione apparecchiature (marcate CE/non conformi/non marcate CE ma
potenzialmente conformi): RESPONSABILE DI LABORATORIO (opinione personale)
 Esame apparecchiatura e attestazione di conformità: il Datore di Lavoro, sotto la propria
responsabilità, incarica un tecnico competente (anche interno all’istituto scolastico)
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Attività in un Laboratorio di
Elettrotecnica-Elettronica-Informatica
• In conclusione:
 Se nel laboratorio vengono utilizzate solo normali
apparecchiature alimentate dalle prese elettriche a
servizio del locale (ad es.: computer) una volta accertato
che impianto e apparecchiature stesse siano regolari, dal
punto di vista del rischio elettrico non è necessario
preoccuparsi di altro
 Se invece si realizzano circuiti di misura o di prova
collegando una o più apparecchiature con cavetteria
separata e alimentandoli alla rete elettrica, allora è
necessario chiedersi come si configura la PROTEZIONE
CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
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PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
• Isolamento principale: isolamento della parti attive necessario per
assicurare la protezione fondamentale contro la folgorazione
• Isolamento supplementare: isolamento aggiunto a quello principale per
assicurare la protezione contro la folgorazione; insieme costituiscono un
doppio isolamento
• Massa: parte conduttrice, facente parte dell’impianto elettrico, che può
essere toccata e che non è in tensione in condizioni ordinarie di
isolamento, ma che può andare in tensione in caso di cedimento
dell’isolamento principale
• Guasto di isolamento: cedimento dell’isolamento principale fra parte
attiva e massa; in conseguenza di ciò la massa si porta alla stessa tensione
della parte attiva
• Contatto indiretto: contatto di una persona con una massa o con una
parte conduttrice connessa con una massa durante un guasto di
isolamento
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PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
• Apparecchiatura di classe I: apparecchiatura con massa, isolamento
principale e morsetto per collegamento a terra
• Apparecchiatura di classe II: apparecchiatura con o senza massa e
isolamento doppio o rinforzato , senza morsetto per collegamento a terra
• Apparecchiatura di classe III: apparecchiatura con isolamento ridotto
perché destinata ad essere usata a bassissima tensione, senza morsetto
per collegamento a terra
• Apparecchiatura di classe 0: apparecchiatura con massa e isolamento
principale, senza morsetto di collegamento a terra
• Apparecchiatura di classe IV: apparecchiatura senza massa, con
isolamento principale e senza morsetto di collegamento a terra
Gli apparecchi largamente più diffusi sono di classe I e II, ma nei
laboratori non mancano quelli di classe 0 e IV
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PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
• I metodi di protezione sono:
Interruzione automatica del circuito in caso di
guasto (Sistema TT e TN)
Impiego di apparecchi di classe II
Separazione elettrica
Bassissima tensione
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INTERRUZIONE AUTOMATICA DEL CIRCUITO IN
CASO DI GUASTO
• In entrambi i casi (TT: alimentazione dal distributore elettrico in BT; TN:
alimentazione in MT) il metodo di protezione si basa sul collegamento
all’impianto di terra delle masse degli apparecchi utilizzatori di classe I e
sulla presenza sul circuito di alimentazione di un dispositivo in grado di
interrompere la stessa in caso di guasto. Quando avviene il guasto di
isolamento comincia a circolare una corrente di guasto che percorre i
conduttori di fase fino al punto di guasto e torna alla sorgente di
alimentazione attraverso: a) i conduttori di protezione, l’impianto di terra
dell’utente, il terreno e l’impianto di terra del distributore (TT) b) i
conduttori di protezione (TN)
• Generalmente nei sistemi TT l’impedenza complessiva del circuito di
guasto è maggiore (corrente di guasto minore) che nei sistemi TN (valori
tipici: decine di Ampere nel TT, centinaia-migliaia di Ampere nel TN)
• Nei sistemi TT l’utilizzo dell’interruttore differenziale come dispositivo di
protezione è obbligatorio, nei sistemi TN non lo è, ma è fortemente
raccomandato
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INTERRUZIONE AUTOMATICA DEL CIRCUITO IN
CASO DI GUASTO
• QUANDO SI CONFIGURA QUESTA SITUAZIONE?
 Quando si preleva un‘alimentazione a tensione > 50 Vca o >120 Vcc da una
presa di servizio o da un banco da laboratorio senza interposizione di
trasformatori (BISOGNA CONOSCERE LO SCHEMA DEL BANCO)
• COSA SI DEVE FARE IN PRATICA?
 SI POSSONO UTILIZZARE apparecchi di classe I MA LI SI DEVE COLLEGARE A
TERRA
 NON SI DEVONO UTILIZZARE apparecchi di classe 0
 SI POSSONO UTILIZZARE apparecchi di classe II (si ricade in un altro metodo di
protezione) e IV (non si configura il contatto indiretto)
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IMPIEGO DI APPARECCHI DI CLASSE II
• In questi apparecchi la presenza di un isolamento doppio o rinforzato
rende molto bassa la probabilità di un guasto di isolamento
• Se il rivestimento dell’apparecchio è metallico un guasto di isolamento
provoca un contatto indiretto (tutto il rivestimento è pericoloso se
toccato), se invece il rivestimento è isolante un guasto di isolamento
provoca un contatto diretto (il pericolo è limitato al punto di guasto)
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IMPIEGO DI APPARECCHI DI CLASSE II
• QUANDO SI CONFIGURA QUESTA SITUAZIONE?
 In ogni caso se si utilizza un apparecchio di classe II (LA SITUAZIONE DIPENDE
DALL’APPARECCHIO, NON DAL SISTEMA DI ALIMENTAZIONE)
• COSA SI DEVE FARE IN PRATICA?
 NIENTE (LA SICUREZZA DIPENDE DALL’APPARECCHIO)
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SEPARAZIONE ELETTRICA
• Quando si preleva l’alimentazione elettrica a valle di un trasformatore di
separazione (NON E’ NECESSARIO CHE SIA DI ISOLAMENTO) sia monofase
che trifase si ha, verificate alcune condizioni non riportate per brevità ma
generalmente verificate nell’ambito di un laboratorio, la condizione di
SEPARAZIONE ELETTRICA
• In caso di guasto di isolamento la situazione non è pericolosa per le
persone perché, grazie all’intensità estremamente ridotta della corrente di
guasto, la tensione sulla massa non è pericolosa. La situazione diventa
pericolosa solo in caso di doppio guasto a terra.
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SEPARAZIONE ELETTRICA
• QUANDO SI CONFIGURA QUESTA SITUAZIONE?
 Quando l’alimentazione viene prelevata a valle di un trasformatore (AD
ESEMPIO ALL’INTERNO DI UN BANCO DI ALIMENTAZIONE)
• COSA SI DEVE FARE IN PRATICA?
 SE SI ALIMENTA UN SOLO APPARECCHIO DI CLASSE I OPPURE DI CLASSE 0,
NIENTE
 SE SI ALIMENTA PIU’ DI UN APPARECCHIO DI CLASSE I, LI SI DEVE COLLEGARE
EQUIPOTENZIALMENTE, MA NON A TERRA
 NON SI PUO’ UTILIZZARE PIU’ DI UN APPARECCHIO DI CLASSE 0
 NON CI SONO PROBLEMI A UTILIZZARE APPARECCHI DI CLASSE II E DI CLASSE
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BASSISSIMA TENSIONE
• Si è in BASSISSIMA TENSIONE quando la tensione di alimentazione non
supera i 50 Vca o i 120 Vcc, situazione piuttosto comune in laboratorio
• A seconda delle condizioni di alimentazione il sistema prende il nome di
SELV, PELV (molto simili, unica differenza il PELV ha un punto delle parti
attive connesso a terra) o FELV
• Il più sicuro è il sistema SELV, seguito a ruota dal PELV, mentre il FELV di
fatto riconduce alla protezione mediante interruzione automatica in caso
di guasto
• In realtà i tre sistemi SELV, PELV e FELV sono dei metodi di protezione sia
contro i contatti indiretti che diretti; l’unica differenza fra SELV e PELV sta
nelle condizioni di protezione contro i contatti diretti
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BASSISSIMA TENSIONE (SELV-PELV)
• I requisiti del sistema SELV-PELV sono:
 Alimentato da sorgente autonoma o di sicurezza (batterie, trasformatore di sicurezza,
alimentatori elettronici protetti contro il guasto interno, ecc); se l’alimentazione deriva
da un sistema a tensione più elevata mediante autotrasformatori, potenziometri,
dispositivi a semiconduttori, ecc., il circuito secondario è da considerare un’estensione
del circuito primario
 La parti attive devono essere separate dai circuiti PELV, FELV e a tensione superiore
mediante una separazione di protezione (conduttori separati materialmente, conduttori
muniti di isolamento principale e guaina isolante, separazione mediante schermo o
guaina metallici messi a terra)
 SELV: né le parti attive, né le masse devono essere collegati a terra, a masse estranee o a
conduttori di protezione o masse di altri circuiti elettrici
 PELV: le parti attive possono essere collegate a terra
 Protezione contro i contatti indiretti: assicurata
 Protezione contro i contatti diretti (SELV): non serve se la tensione di alimentazione è ≤
25 Vca o ≤ 60 Vcc
 Protezione contro i contatti diretti (PELV): non serve se la tensione di alimentazione è ≤
12 Vca o ≤ 30 Vcc oppure se ≤ 25 Vca o ≤ 60 Vcc e presenti gli EQP
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BASSISSIMA TENSIONE (SELV, PELV)
• QUANDO SI CONFIGURA QUESTA SITUAZIONE?
 Quando l’alimentazione viene prelevata mediante batterie o accumulatori (V ≤
120 V), da un alimentatore (da verificare) (V ≤ 120 V) o da un trasformatore di
sicurezza (V ≤ 50 V) (EVENTUALMENTE ANCHE DA UN BANCO DI
ALIMENTAZIONE MA BISOGNA SAPERE COSA C’E’ DENTRO)
• COSA SI DEVE FARE IN PRATICA?
 CURARE LA SEPARAZIONE DA EVENTUALI CIRCUITI A TENSIONE SUPERIORE
(MEGLIO SE FISICA) E NIENTE ALTRO
• COSA NON SI DEVE FARE?
 COLLEGARE A TERRA LE MASSE (E LE PARTI ATTIVE NEL SELV)
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BASSISSIMA TENSIONE (FELV)
• QUANDO SI CONFIGURA QUESTA SITUAZIONE?
 Quando pur avendo tensioni di alimentazione ≤ 120 Vcc o V ≤ 50 Vca non
vengono rispettati tutti i requisiti previsti per il SELV (AD ESEMPIO
ALIMENTAZIONE TRAMITE AUTOTRASFORMATORE, TRASFORMATORE DI
SEPARAZIONE O PONTE DI DIODI)
• COSA SI DEVE FARE IN PRATICA?
 BISOGNA CONFORMARSI ESATTAMENTE A QUANTO RICHIESTO NEL SISTEMA
DI ALIMENTAZIONE PRIMARIO
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ALCUNI ALIMENTATORI
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PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
CONCLUSIONI
Sarebbe OPPORTUNO che in ogni laboratorio,
se necessario, fossero ESPLICITAMENTE
previste delle PROCEDURE OPERATIVE per la
messa in sicurezza dei circuiti in prova,
analizzando le caratteristiche delle sorgenti di
alimentazione utilizzate
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ESERCITAZIONE
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ALTRE ESERCITAZIONI
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Mestre/San Stino di
Livenza/Cavarzere/Mirano 24/2-2/3-9/316/3/2012
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Livenza/Cavarzere/Mirano 24/2-2/3-9/316/3/2012
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LAVORI SOTTO TENSIONE
Non c’è nessun motivo per eseguire lavori
SOTTO TENSIONE in un laboratorio scolastico
durante l’attività didattica
Per i curiosi Norma CEI 11-27, edizione 200502, “Lavori su impianti elettrici” che suddivide
gli interventi in:
LAVORI FUORI TENSIONE
LAVORI IN PROSSIMITA’
LAVORI SOTTO TENSIONE
Mestre/San Stino di Livenza/Cavarzere/Mirano
24/2-2/3-9/3-16/3/2012
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