Note al programma

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“VIOLINO E CHITARRA FRA OTTOCENTO E NOVECENTO”
Note al programma
Rispetto al tradizionale duo Violino-Pianoforte, il duo Violino-Chitarra è caratterizzato da una sonorità più delicata
e intima, associata ad una preziosità timbrica che ha spinto numerosissimi compositori, da Paganini ai
contemporanei, a scrivere per questa formazione.
Il piacere di esplorare questo repertorio ha spinto Miriam Sadun e Silvano Mazzoni ad avviare una ricerca
approfondita e a dar vita ad una collaborazione stabile, ormai più che decennale.
La Petite Suite Medievale è stata scitta dal compositore francese Francis- Paul Demillac nel 1974, nella doppia
versione per flauto o violino e chitarra. In tonalità di La minore, è in realtà un brano che riecheggia elementi
“modali”, in riferimento ai cosiddetti “modi ecclesiastici” della musica medievale. Oltre a citazioni di temi di
compositori francesi del rinascimento, il brano contiene, nel terzo movimento (“A une jeune morte: après une
page de Ronsard”) un richiamo a Pierre de Ronsard (1524-1585) , appartenente alla più importante corrente
poetica dell’ epoca, la Pleiade.
La Sonata Concertata, composta in La maggiore, una delle tonalità preferite da Niccolò Paganini, è dedicata a
Emilia Di Negro, del cui marito, il marchese Di Negro, Paganini fu ospite a Genova nel 1796. Questo particolare
rende tra l’altro possibile una esatta datazione del brano. Si tratta di una composizione in cui la chitarra,
svincolata dal suo ruolo di “accompagnamento”, in cui il compositore normalmente la relega nei brani per duo,
dialoga alla pari col violino sia nella esposizione che nella ripresa dei temi. Questo rende tra l’altro piena ragione
del suo titolo originale: “Sonata Concertata per Chitarra e Violino”.
La Sonata in Re maggiore di Filippo Gragnani presenta anch’essa tutte le caratteristiche formali della “Sonata”
classica: un primo movimento basato sulla elaborazione di due temi (il primo esposto dal violino, il secondo dalla
chitarra), un adagio di intensa cantabilità e, infine, un terzo movimento in forma di rondò.
Gragnani si colloca, con piena dignità, nella cerchia dei più rappresentativi chitarristi-compositori della sua epoca.
Livornese di origine, allievo di Ferdinando Carulli, celeberrimo compositore e didatta, raggiunse i risultati più
significativi proprio nel campo della musica da camera: degne di nota le tre Sonate per violino e chitarra, tre
Sonate per due chitarre, un gradevolissimo Trio per flauto, violino e chitarra, ed un Quartetto per violino, clarinetto
e due chitarre.
La Suite Spagnola di Joaquin Nin y Castellanos, compositore di origine cubana ma di formazione e cultura
europee, risente in modo evidente dell’influsso di Manuel De Falla, di cui Nin fu allievo. Ognuno dei quattro
episodi, originariamente scritti per violino e pianoforte ( e trascritti per violino e chitarra da Armin Schmidt nel
1983), prende spunto da un “tema popolare” (esplicitamente indicato in partitura) che viene poi elaborato con stile
raffinato e accattivante.
Il ciclo Aires de Sefarad, del compositore ebreo-argentino Jorge Liderman, insegnante di composizione a
Berkeley e tragicamente scomparso nel 2008, comprende 46 “Canzoni senza parole” elaborate a partire da
melodie tratte dall’antologia Chants Judeo-Espagnols di Isaac Levy e appartenenti alla tradizione degli ebrei
Sefarditi, cioè gli ebrei residenti in Andalusia fino dal XIV secolo e costretti poi dall’ Inquisizione, dopo la
“Reconquista” del 1492, a convertirsi o ad emigrare.
Liderman compose questo ciclo nel 2003, a seguito delle suggestioni ricevute durante una visita al quartiere
ebraico di Cordova. Queste le parole da lui stesso espresse a commento di Aires de Sefarad “Quest’opera
rispecchia le mie impressioni sul passato e sul presente della Spagna, con la sua vasta e multiforme cultura”.
La “Sonatina” del musicista croato Miroslav Miletic prende spunto anch’ essa da temi tradizionali, ma per
esplorare poi, con un linguaggio assolutamente personale, sonorità e modelli strumentali non convenzionali.
Interessante, in particolar modo, l’ uso di tecniche “percussive” (pizzicati, accordi strappati, etc.) in cui Miletic
coinvolge sia il violino che la chitarra.
Miriam Sadun e Silvano Mazzoni hanno avuto, per la loro interpretazione, il diretto apprezzamento del
compositore, che li ha invitati nell’ agosto 2005 ad eseguire la “Sonatina” al Festival di Osor, in occasione di un
importante concerto dedicato alle sue musiche.
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