Poiché non ho possibilità di far vedere il compito a ciascuno di voi, vi elenco la spiegazione di alcune domande: 1. Le principali vie di somministrazione in ordine di velocità di assorbimento: endovenosa (non c'è assorbimento né effetto di primo passaggio, massima biodiponibilità), sublinguale (no effetto di primo passaggio) intramuscolare, subcutanea, orale (massimo effetto di primo passaggio, minima biodisponibilità), transdermica. 2. La distribuzione di un farmaco dipende dal flusso sanguigno a ciascun tessuto od organo e dalle proprietà fisico-chimiche della molecola (peso molecolare e lipofilicità) da cui dipende la solubilità del farmaco. Inoltre la forza più grande che spinge le molecole a distribuirsi è il gradiente di concentrazione: il movimento delle molecole è in direzione delle zone dove la concentrazione è più bassa. Il legame alle proteine plasmatiche è un impedimento alla distribuzione del farmaco 3. La biotrasformazione (metabolismo) di solito dà origine ad un prodotto che è meno liposolubile del farmaco originale. Lo scopo del metabolismo e facilitare l'eliminazione renale e le sostanze più idrosolubili (e quindi meno liposolubili) vengono eliminate più facilmente 4. Il metabolismo in quanto trasforma la molecola somministrata in qualcosa di diverso (il metabolita) nella maggior parte dei casi comporta la perdita dell'attività biologica e quindi è una forma di eliminazione anche se la molecola trasformata può ancora essere presente all'interno dell'organismo in forma inattiva 5. L'aggiunta di acido glucuronico ad un farmaco: non è una reazione di fase I ma è la più nota reazione di fase II, quindi non coinvolge i citocromi P450 (enzimi di fase I), rende più idrosolubile il farmaco (e quindi più facilmente eliminabile con le urine) e la maggior parte delle volte inattiva le proprietà farmacologiche della molecola 6. La filtrazione glomerulare è il principale processo di eliminazione, è influenzata dal legame alle proteine plasmatiche e non può essere saturabile perché non dipende dalla presenza di trasportatori 7. L'emivita è semplicemente il tempo in cui la quantità totale o la concentrazione plasmatica del farmaco si dimezza nel organismo 8. Un certo farmaco ha una emivita di 6 ore. Quanto farmaco è presente nell'organismo 18 ore dopo l'iniezione IV di 1200 milligrammi? Anche qui, dopo 6 ore ne ho 600 mg; dopo altre 6 ne ho 300 mg e dopo altre 6 (quindi 18 ore) ne ho 150 mg. 9. Un farmaco con un'emivita di 12 ore viene somministrato per infusione endovenosa continua. Quanto tempo ci vorrà perché il farmaco raggiunga il 90% del suo livello allo stato stazionario? Se ci vogliono circa 4-5 tempi di emivita per raggiungere lo stato stazionario, indipendentemente dalla dose o dalla modalità di somministrazione (infusione o dosi ripetute ogni tempo di emivita) ci vorranno circa 40 ore 10. Le reazioni avverse (la tossicità) dei farmaci spesso dipendono da livelli di farmaco troppo elevati quando cioè si è verificato un accumulo di farmaco nell'organismo. Ciò avviene facilmente per un problema di farmacocinetica. Se i sistemi deputati all'eliminazione di un farmaco non sono efficienti per una patologia, il farmaco non viene eliminato, si accumula, e provoca effetti tossici. I sistemi deputati all'eliminazione sono i reni e il fegato non il sistema gastrointestinale che è invece deputato all'assorbimento dei farmaci per via orale 11. Gli effetti collaterali sono elencati nel foglietto illustrativo del farmaco e non sono quindi “reazioni imprevedibili e inspiegabili”. Le reazioni allergiche o le idiosincrasie enzimatiche ad origine genetica non si conoscono prima di somministrare il farmaco e sono quindi imprevedibili. 12. Il tempo che intercorre fra il momento in cui viene somministrato il farmaco ed il primo effetto osservabile del farmaco è la latenza, non la durata d'azione, che è invece il tempo totale in cui fa effetto il farmaco, e nemmeno la Tmax, che è il tempo al quale osserviamo il picco plasmatico di concentrazione. 13. La reazione ad un farmaco mediata immunologicamente che si verifica subito dopo la somministrazione è l'anafilassi che porta appunto ad una reazione allergica nel paziente che ha già sviluppato gli anticorpi contro quel farmaco in precedenza. La tachifilassi è una sorta di tolleranza rapida ovvero una abituazione agli effetti del farmaco e non è una reazione avversa. 14. L'antagonismo competitivo si verifica quando l'antagonista si lega reversibilmente allo stesso recettore della molecola agonista. Se il legame non è reversibile come potrebbe esserci competizione? 15. I recettori sono macromolecole (proteine) presenti o sulla superficie o all'interno delle cellule, non sono gruppi di cellule e non sono a basso peso molecolare.