TALKS MATERIA INTERSTELLARE E FORMAZIONE STELLARE Francesca Bacciotti INAF - Osservatorio Astrofisico di Arcetri - Firenze Ruolo dei jets nella formazione stellare I Jets collimati di materia osservati in emissione di riga a varie lunghezze d'onda rappresentano uno dei fenomeni più intriganti dell'astrofisica moderna. La loro indiscutibile bellezza è infatti associata ad una fisica complessa ed estremamente ricca, dalle proprietà degli shocks radiativi alla magneto-idrodinamica, dalle caratteristiche del processo di accelerazione all'interazione col mezzo circostante. Inoltre, i jets stellari rappresentano l'esempio più prossimo e quindi meglio osservabile del meccanismo di inflow/outflow, che caratterizza la fisica dei dischi di accrescimento su molte diverse scale, a partire dalle Brown Dwarfs fino agli AGNs. Nell'intervento si riassumono i risultati più recenti ottenuti nel campo dei jets stellari, con particolare riferimento a quegli aspetti che dimostrano come in realtà l'outflow di materia abbia un ruolo chiave nel processo di formazione dell'oggetto centrale. Jan Brand INAF / Istituto di Radioastronomia - Bologna Formazione di stelle massicce nella Galassia Le stelle di alta massa (M>8 Mo) hanno un impatto molto grande sulla evoluzione morfologica e chimica delle Galassie, perciò il loro studio è molto importante. Ciononostante la nostra conoscenza della formazione ed evoluzione di queste stelle non è ancora allo stesso livello di quella delle stelle di bassa massa. Questo è dovuto al fatto che le stelle di alta massa si formano in quantità molto ridotte rispetto a quelle di bassa massa, la loro vita è breve, e non hanno una fase pre-main sequence. Gli oggetti di alta massa rimangono nascosti nei nuclei densi delle nubi molecolari fino al momento della fusione dell'idrogeno mentre stanno ancora accumulando materia, dopodiché distruggono il loro ambiente natio con venti stellari, radiazione ionizzante, ed eventualmente un'esplosione di supernova. Questi processi dovrebbero fermare l'accrescimento di materia sulla stella, e ci troviamo davanti al paradosso che la formazione di stelle di massa superiore a 8 Mo sembrerebbe impossibile. In questo contributo verranno illustrati i fenomeni associati con le stelle di alta massa; accennerò ai problemi che incontriamo nel loro studio, e riassumerò la ricerca che stiamo svolgendo sulle loro fasi iniziali. Andrea Isella INAF - Osservatorio Astrofisico di Arcetri - Firenze Dischi circumstellari: risultati ad alta risoluzione angolare Le recenti tecniche di interferometria infrarossa e millimetrica permettono di eseguire osservazioni con una risoluzione angolare molto inferiore al secondo d'arco. Applicate allo studio delle vicine regioni di formazione stellare, le osservazioni interferometriche forniscono un importante strumento per lo studio dell'evoluzione dei dischi circumstellari e della formazione dei pianeti. In questo talk mostrerò alcune osservazioni di stelle di pre-sequenza ottenute con il Very Large Telescope Interferometer e con alcuni tra i più importanti interferometri millimetrici (Plateau de Bure, SMA and VLA) attualmente esistenti. Discuterò brevemente i principali risultati scientifici ottenuti e alcune delle domande aperte riguardanti la formazione planetaria. Descriverò infine i miei principali progetti futuri per lo studio dei dischi protoplanetari attraverso l'interferometria". Sergio Molinari INAF / IFSI - Roma Il contributo di HERSCHEL alla formazione stellare Il satellite Herschel sarà lanciato nella seconda metà del 2008, e permetterà per la prima volta osservazioni spettrofotometriche in un intervallo di lunghezze d’onda fra 60 e 600 micron, in massima parte inaccessibile da terra, ed ad una risoluzione spaziale 5 volte superiore ad ISO e circa 40 volte superiore ad IRAS. Saranno brevemente illustrati i programmi osservativi previsti ed i principali risultati attesi relativamente alla formazione stellare galattica. Paolo Persi INAF / IASF - Roma Uno studio nell'Infrarosso di "Dark Clouds" Si presentano osservazioni nel vicino e medio infarrosso di un numero selezionato di dark clouds dell'emisfero sud. Cesare Cecchi Pestellini INAF - Osservatorio Astronomico di Cagliari Radiazione UV-X e raggi cosmici: la ionizzazione della materia interstellare ................. 2 Maria Letizia P. Pumo INAF - Osservatorio Astrofisico di Catania Proprietà evolutive delle stelle di 7-11 M0 e la nucleosintesi associata (Premio Tacchini) Stars having initial masses between 7-11 M0 (so-called Super-AGB stars) fill the gap between “intermediate-mass'' stars unable to ignite core C-burning and “massive'' stars able to evolve through all nuclear burning stages. As a consequence these stars exhibit a very peculiar structural evolution, characterised by offcentre C-ignition followed by the propagation of a deflagration C-burning front to the centre. After the C-burning phase, Super-AGB stars can end their life either forming a neon-oxygen white dwarf or going through electron-capture supernova becoming a neutron star. Key questions, concerning the post-He-burning evolution and the final fate of these stars as well as their correlated nucleosynthesis, have not yet been explicitly investigated. We address this issue based on the full computation of 90 stellar models, analysing the effects of initial composition, mass loss and convective overshooting. Preliminary results will be presented. Giovanni Strazzulla INAF - Osservatorio Astrofisico di Catania Interazioni ioni-materia per l'Astrochimica a l'Astrobiologia Il “Laboratorio di Astrofisica Sperimentale” (Catania-LASp) è attivo da più di venti anni. Il LASp è dotato, tra l'altro, di camere ad alto vuoto, apparecchiature per la deposizione di gas condensati a bassa temperatura, un acceleratore di ioni (200 keV in prima ionizzazione), una lampada Lyman-alpha, vari spettrometri nell'intervallo spettrale da 190 nm fino a 200 micron, ed anche spettrometri Raman. I risultati sperimentali sono stati applicati con successo a molte problematiche astrofisiche. Per esempio è stato proposto che notevoli quantità di materiali organici e carboniosi possono essere prodotti per irraggiamento ionico di gas condensati ricchi di carbonio su diversi oggetti quali comete, asteroidi e satelliti di pianeti esterni. Per quanto riguarda il mezzo interstellare, atomi e molecole espulsi dalle stelle nel mezzo interstellare diffuso possono interagire tra loro dando luogo a reazioni chimiche in fase gassosa. Osservazioni radioastronomiche hanno permesso di osservare molte molecole anche assai complesse. L’osservazione di molecole complesse pone però dei problemi: molte di esse non possono formarsi da reazioni chimiche in fase gassosa a causa della densità bassa che non consente incontri “frequenti” tra atomi o molecole semplici. Si ritiene quindi che un ruolo fondamentale svolgano i granelli di polvere nelle nubi molecolari dense su cui, a causa delle basse temperature e delle elevate densità, si ha una crescita di mantelli ghiacciati costituiti da molecole semplici condensate dalla fase gassosa o prodotte sui grani. Ulteriori specie molecolari si formano per reazioni chimiche indotte dall' interazione di fotoni ultravioletti e di ioni cosmici di bassa energia (~MeV) con le molecole del bersaglio. Queste interazioni rompono i legami molecolari ed i frammenti, ricombinandosi tra loro, danno luogo ad una chimica “calda” in grado di produrre rapidamente molecole anche assai complesse. Le molecole così formatesi vanno a loro volta ad arricchire la fase gassosa del mezzo interstellare e delle regioni di formazione stellare quando l’aumento di temperatura causa la loro sublimazione dai grani. In questa presentazione verranno discusse in particolare: - la formazione di formamide, che è considerata molecola di interesse astro-biologico, è prodotta da irraggiamento di miscele ghiacciate di acqua, metano ed azoto - la formazione di sub-ossidi da irraggiamento di miscele ghiacciate ricche di ossido di carbonio. 3