STELLA MADRE A niente servono gli alfabeti conosciuti a decifrare il linguaggio del cielo. Poi le stelle regalano per un attimo tessiture di luce, invisibili fili di senso che l’uomo immagina figure. La stella a cinque punte non appare più lontano astro che freddo risplende, ma il corpo celeste acquista dell’uomo forma ed emozione. Umano si fa il cielo avvicinandosi alla terra. Fin dai tempi più antichi chi osservava il cielo lo intuiva di notte corpo di donna, fatto di stelle, che si chinava, lei dea Nut, ad abbracciare di terra il suo sposo. Bambini e genitori disegnando i propri corpi in un gioco di reciprocità, si trasformano in stella l’uno per l’altro, creando sul pavimento della Rondella costellazioni familiari. “Così è la notte, una folla di madri illuminate che si chiamano stelle: di tutte loro, solo io la tua”.. In nome della madre, Erri De Luca Familiar alphabets are of no use in deciphering the language of the sky. Then the stars offer, just for a moment, textures of light, woven with invisible threads of sense that man imagines to be figures. The five-point star no longer seems so distant, a star that blazes cold, but a heavenly body that acquires shape and emotion from man. The sky becomes human as it approaches the Earth. Since the dawn of time, observers of the sky have identified it by night as the body of a woman, made up of stars, reaching down, the goddess Nut, to embrace the Earth, her husband. rondella dei Franzesi, primo piano Children and parents, drawing their bodies in a game of mutual exchange, each becoming a star for the other, create family constellations on the floor of the Round Tower. “This is the night, a crowd of illuminated mothers, called stars: of them all, only I am yours”.. In nome della madre (In the Name of the Mother), Erri De Luca Laboratorio a cura dell’Associazione MOTHER STAR Ottovolante