Direzione Sanità Settore Promozione della Salute e Interventi di Prevenzione Individuale e Collettiva [email protected] Data: 22 maggio 2009 Protocollo n. 19238/DB20.01 - Ai Sigg. Direttori Generali - Ai Sigg. Direttori Sanitari delle ASL e delle ASO - Ai Sigg. Direttori dei Dipartimenti di Prevenzione - Ai Sigg. Direttori dei Servizi di Igiene e Sanità Pubblica - Ai Sigg. Referenti SIMID e.p.c. Ai Sigg. Referenti Vaccinali - Ai Sigg. Referenti Malattie dei Viaggi delle ASL della Regione Piemonte LORO SEDI OGGETTO: Influenza da nuovo virus del Tipo H1N1: AGGIORNAMENTO DEL 21 MAGGIO 2009 In data 20 maggio 2009 l’Ufficio V – Malattie infettive e Profilassi Internazionale - del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ha comunicato alle Regioni alcuni aggiornamenti alle note del 28 Aprile e del 2 Maggio. Si evidenzia che nel documento ministeriale: 1. E’ stata modificata la definizione di Caso. 2. E’ stata modificata e completata la scheda di segnalazione e notifica 3. Sono ribaditi e precisati i flussi informativi tra Laboratori di Riferimento regionali e il Laboratorio di Riferimento Nazionale e le rispettive competenze diagnostiche. 4. Sono fornite indicazioni generali per la gestione del triage, del trasporto del malato, per la protezione del personale sanitario, per l’abbattimento del rischio e per l’uso degli antivirali. Corso Stati Uniti, 1 10128 – Torino Tel. 011.432.15.15 – Fax. 011.432.25.70 Inviamo quindi gli aggiornamenti alle indicazioni regionali che sostitiscono le precedenti del 8 Maggio 2009. Si sottolinea: 1. Che, in presenza della nuova definizione di Caso – che riduce la sensibilità precedente – cambia l’indicazione all’effettuazione del prelievo di sangue, che ora dovrà essere fatto contestualmente al tempone naso-faringeo. 2. la necessità di procedere a precise definizioni di Caso, rispettando sia le definizioni cliniche che quelle epidemiologiche. 3. la necessità di comunicare tempestivamente alla Sanità Pubblica la presenza di casi che corrispondono ai Criteri, di Caso, al fine di attivare le indagini epidemiologiche e le eventuali misure per il controllo della diffusione del virus. INDICAZIONI OPERATIVE PER IL CONTROLLO DELL’INFEZIONE DA NUOVO VIRUS A/H1N1 SORVEGLIANZA AEROPORTUALE L’attuale procedura operativa la seguente. 1. La Sanità aeroportuale contatterà tutti i viaggiatori (passeggeri e personale i bordo) che giungono in Italia da Aree geografiche in cui è presente l’epidemia e li differenzierà in Casi sospetti, Contatti di Caso sospetto e asintomatici. 2. I viaggiatori con sintomi sospetti saranno inviati alle strutture sanitarie di riferimento, dove saranno visitate per la definizione di Caso Sospetto e l’avvio delle eventuali attività cliniche e di Sanità Pubblica. 3. Il SeREMI e l’Assessorato riceveranno informazioni sul Caso Sospetto per la verifica del Caso e informazioni sui Contatti del Caso per l’avvio della Sorveglianza Sanitaria . 4. I passeggeri asintomatici compileranno una scheda per la rintracciabilità; tale scheda sarà custodita dalla Sanità Aeroportuale e comunicata alle Regioni nel caso sia successivamente ritenuto necessaria l’atttivazione della Sorveglianza Sanitaria. -22 CONSIGLI PER I VIAGGIATORI Non sono raccomandate restrizioni ai viaggi da parte dell’OMS, che invita però le persone affette da malattie, per esempio croniche, alla prudenza e a rinviare i viaggi internazionali; inoltre, chi presenta sintomatologie collegabili ad una infezione da virus A/H1N1, dopo viaggi internazionali, dovrebbe rivolgersi ad un medico. Ai viaggiatori diretti in aree interessate da focolai da virus A/H1N1 sono raccomandate le seguenti misure igieniche: lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con detergenti a base di alcool; coprire bocca e naso quando si starnutisce, preferibilmente con un fazzoletto; smaltire dopo il primo uso il fazzoletto nella spazzatura. IDENTIFICAZIONE DEI CASI SOSPETTI L’identificazione e Segnalazione di Caso Sospetto avviene in due possibili condizioni: o Un Medico ospedaliero segnala la presenza di un Caso Sospetto inviato dalla Sanità Areoportuale. Di questo caso viene avvisato il SeREMI che contatterà il SIMI del SISP o il Reperibile per conferma dell’avvenuta segnalazione da parte del Medico. o Un Medico del Servizio Sanitario Regionale segnala la presenza di un Caso Sospetto. In entrambi i casi la segnalazione da parte del Medico dovrà avvenire immediatamente al SIMI per le vie brevi, con comunicazione delle informazioni richieste per le segnalazioni di sospetto di malattia di Classe 1, prevista dal DM del 1990 (Sistema di Notifica Obbligatorio). L’operatore SIMI o il Reperibile verificano la congruità della segnalazione alle Definizioni di Caso (Allegato 1) e, se questo è vero, trasmettono entro le 12 ore l' apposita scheda (Allegato 3) a Ministero, Istituto Superiore di Sanità e SeREMI. In Allegato 2, si trovano ulteriori specificazioni del sistema di segnalazione e notifica. -33 GESTIONE DEI PRELIEVI E DELLE PROCEDURE DIAGNOSTICHE Regole generali In seguito alla identificazione di Caso Sospetto di influenza A/H1N1 secondo i criteri e definizioni indicate, deve essere effettuato il tampone nasofaringeo e un prelievo di sangue, che dovranno essere inviati al Laboratorio di Riferimento. Se il tampone risulterà positivo per Influenza A, il Caso sarà riclassificato come Probabile. Per ogni caso sospetto vengono prelevati campioni biologici (tampone naso-faringeo e sangue per sierologia) da testare presso un Laboratorio di Riferiemento Regionale (LRR). In caso il LRR riscontri positività per un’infezione da virus dell’influenza A (caso Probabile) o di altro Tipo non tipizzabile, quota di tali campioni biologici sarà inviata al Centro Nazionale Influenza, Dipartimento Malattie Infettive, Parassitarie ed Immunomediate dell’Istituto Superiore di Sanità (DMIPI-ISS) per la conferma definitiva della positività per nuovo virus dell’influenza A/H1N1, a carico, esclusivamente, del DMIPI-ISS, che la comunicherà al Ministero. Il Ministero ribadisce “ ai fini di sanità e di ordine pubblico, l’assoluta inopportunità di comunicazioni dirette dei risultati delle predette analisi agli organi di informazione”. Nelle comunicazioni al di fuori dei consueti canali tra autorità sanitarie /personale sanitario, si raccomandano, inoltre, la tutela ed il rispetto massimi della riservatezza dei dati riguardanti i casi, siano essi Sospetti, Probabili, Confermati. Il tampone naso-faringeo sarà eseguito : • a domicilio dal medico curante o dalla guardia medica che effettua la prima visita dopo l’insorgenza dei sintomi; • In ospedale presso il reparto di ricovero. L’invio del tampone dovrà essere effettuato rispettando le seguenti tempistiche e modalità: 1. invio da parte del SIMI del Modulo di segnalazione al Ministero, ISS e SeREMI -44 2. accordi con il Laboratorio di Biologia Molecolare dell’Ospedale Amedeo di Savoia per il ricevimento dei campioni; 3. invio dei campioni accompagnati da copia del Modulo inviato dal SIMI a Ministero, ISS e SeREMI, in caso di riclassificazione del caso da Sospetto a Probabile. In Allegato 4, istruzioni operative per il prelievo e invio del campione. GESTIONE DEI CONTATTI STRETTI DI CASO I Contatti Stretti di Caso sono definiti quali: conviventi del Caso, con particolare riguardo ai bambini/ragazzi che frequentano collettività scolastiche, che dovrebbero rimanere sotto sorveglianza a casa; compagni di banco e di classe del Caso (con sintomi che causano emissione di goccioline di saliva come starnuti o tosse); degenti nella stessa stanza ospedaliera del caso o persone che condividano la camerata con il caso persone che hanno contatti con i veicoli contaminati da secrezioni respiratorie del caso soggetti seduti nella stessa fila o entro le due file avanti o dietro su un volo di lunga percorrenza (almeno 4 ore) di un caso (con sintomi che causano emissioni di goccioline dei saliva come starnuti o tosse) 1. CONTATTO DI CASO SOSPETTO: SORVEGLIANZA SANITARIA PASSIVA Il SIMI del Servizio Igiene e Sanità Pubblica (SISP) può identificare una persona asintomatica che è contatto di caso sospetto in seguito alla comunicazione da parte del SeREMI (che riceve dall’Autorità Aeroportuale) o a seguito dell’indagine epidemiologica effettuata per un caso sospetto. Il SIMI del Servizio Igiene e Sanità Pubblica (SISP) contatterà le persone interessate: -55 • informandole dei rischi reali per la salute (che allo stato attuale continuano a non destare particolare preoccupazione); • invitandole a limitare se possibile - per i 7 giorni successivi all’avvenuto contatto - attività che comportino contatti stretti con la popolazione, la frequentazione di luoghi affollati e invitandole in generale a ridurre al minimo i contatti sociali; • invitandole a misurarsi due volte al giorno la temperatura corporea e a osservare la comparsa di sintomi simil-influenzali; • raccomandando, se compaiono febbre ( 38 °C) e sintomi compatibili, di avvisare contemporaneamente: o il medico di famiglia (o la Guardia Medica se fuori orario lavorativo); o il SIMI del Servizio Igiene e Sanità Pubblica o, fuori orario di ufficio, la Reperibilità raggiungibile tramite centralini ALS od Ospedalieri a seconda dell’organizzazione territoriale. Il SIMI del Servizio Igiene e Sanità Pubblica (SISP) • contatterà tempestivamente il Medico di Base per informarlo dell’avvio della Sorveglianza Sanitaria, fornirgli i recapiti e tutte le altre informazioni utili; • organizzerà la sorveglianza sanitaria per i giorni successivi; • comunicherà formalmente al SeREMI la conclusione della sorveglianza sanitaria (via fax o e-mail, con opportuna verifica di avvenuta ricezione). Il SeREMI comunicherà a sua volta l’esito dell’attività al Ministero. 2. CONTATTO DI CASO PROBABILE: SORVEGLIANZA ATTIVA Accanto alle misure indicate precedentemente, i SIMI del Servizio Igiene e Sanità Pubblica contatteranno quotidianamente le persone interessate per la verifica del controllo della misurazione della temperatura e del loro stato di salute. GESTIONE DELLE PERSONE CHE SVILUPPANO SINTOMI A DOMICILIO -66 Allo stato attuale il decorso della malattia continua a mostrare caratteristiche simili a quello di una influenza causata dai ceppi ricorrenti stagionalmente. L’accesso al Pronto Soccorso e l’ospedalizzazione in caso di comparsa di sintomi sono pertanto sconsigliati, anche per ridurre il rischio di trasmissione nosocomiale della malattia. La persona che torna senza sintomi da un viaggio in zona endemica e li sviluppa entro 7 giorni dall' arrivo, è consigliata di rimanere al domicilio e di contattare sia il Medico di Base che il Servizio Igiene e Sanità Pubblica. Il Medico di Famiglia effettuerà Segnalazione immediata al SIMI del SISP o all’operatore reperibile per le valutazioni del caso. Il Medico di Famiglia, con l’ausilio dell’operatore SISP, procederà alla Definizione di Caso (Allegato 1) e saranno effettuate le usuali procedure per la segnalazione obbligatoria immediata del Caso (Allegati 2 e 3). Il Medico di Famiglia valuterà se le condizioni di salute del paziente permettano le cure a domicilio o richiedano l’eventuale ricovero. Al fine di attivare le misure di isolamento domiciliare, il Medico di Famiglia, con l’ausilio dell’operatore SISP, si accerterà che l’abitazione soddisfi i seguenti requisiti: • deve essere disponibile una camera da letto separata dagli altri componenti la famiglia; • deve essere disponibile un telefono; • l’abitazione deve essere situata in una località da cui sia possibile raggiungere agevolmente le strutture di assistenza in caso di eventuali urgenze; • deve essere presente almeno una persona convivente che sia in grado di assicurare assistenza al domicilio e seguire le indicazioni del servizio di Sanità Pubblica. PROSECUZIONE DELLA SORVEGLIANZA E DELLE CURE A DOMICILIO E ISOLAMENTO DOMICILIARE -77 Se a seguito della comparsa di sintomi corrispondenti alla definizione di caso sospetto si decide la prosecuzione della sorveglianza e delle cure a domicilio: dovrà essere attivato l’isolamento domiciliare per almeno 7 giorni dall’insorgenza dei sintomi • il SIMI dovrà darne comunicazione al SeREMI; • il Medico di Famiglia, con l’ausilio dell’operatore del SISP, provvederà al prelievo ed invio del tampone (Allegato 4); • il SIMI, con l’ausilio del Medico di Famiglia, estenderà la sorveglianza sanitaria ai familiari secondo le modalità sopra descritte; • il paziente e i familiari doveranno essere informati delle modalità per l’abbattimento del rischio di trasmissione (Allegato 5); • lasciare al paziente e ai suoi familiari un congruo numero di mascherine. La/le persona/e che assicurano l’assistenza a domicilio sono contatti di caso sospetto (vedi paragrafo precedente) e devono essere istruite su: • modalità di gestione dell’isolamento; • misure generali per la riduzione del rischio (Allegato 5); • uso di presidi di protezione individuale (Allegato 6). DIAGNOSI DI LABORATORIO E RICLASSIFICAZIONE DEL CASO SOSPETTO L’esecuzione dei test molecolari forniranno: • conferma o meno di infezione da influenza da Tipo A entro 12 ore dal ricevimento. o Se si riscontra negatività per Influenza di Tipo A, si sospendono tutte le procedure e si comunica formalmente al SeREMI la chiusura del caso. Se si riscontra positività per Influenza di Tipo A, il caso rimane sospetto. e si avvia la procedura per la tipizzazione. • Conferma o meno di infezione da influenza da Tipo A per ceppi stagionalmente circolanti entro 48 ore dal ricevimento. o Se si riscontra positività (cioè ceppo diverso da A/H1N1), si sospendono tutte le procedure e si comunica formalmente al SeREMI la chiusura del caso. -88 o Se viene riscontrata negatività, il caso è riclassificato come Probabile e si segnala la riclassificazione. In questo caso, in attesa della distribuzione di test molecolari specifici, le indagini proseguono per il momento con il sequenziamento genico. TRASPORTO DEL PAZIENTE IN OSPEDALE E IL TRIAGE CLINICO TRASPORTO Se si realizzasse la necessità dell’ospedalizzazione del paziente: • il personale addetto al trasporto dovrà essere avvisato del sospetto di caso di infezione da virus H1N1 e informato della precauzioni necessarie (standard più quelle specifiche per trasmissione tramite goccioline); o far indossare al paziente una mascherina chirurgica; o indossare mascherina chirurgica; o indossare camice meglio se monouso; o indossare guanti monouso; o indossare occhiali o visiera protettiva se il paziente tossisce e non sopporta la mascherina chirurgica. Si ricorda che una misura preventiva utile per tutte le malattie trasmissibili per via respiratoria è quella di favorire nell’ambulanza la circolazione dell’aria. Come per tutte le malattie trasmissibili per goccioline e/o via aere è necessario utilizzare un mezzo con separazione fra l’abitacolo di guida e la cabina con il paziente. Il finestrino fra cabina di guida e cabina posteriore deve essere chiuso prima che il paziente salga a bordo Non deve essere attivato il “ricircolo” dell’impianto di ventilazione o di condizionamento dell’aria. Può inoltre anche essere opportuno creare una debole pressione negativa nella cabina posteriore. Per fare ciò, il sistema più semplice è quello di mantenere aperto il finestrino della cabina di guida. In caso di necessità, è possibile aprire il finestrino della cabina posteriore; in tal caso, è però necessario tenere aperto anche il finestrino esterno della cabina di guida (per non mettere la cabina posteriore in pressione positiva verso l’abitacolo). TRIAGE evitare la permanenza in sale d’attesa comuni usare stanze dedicate per la valutazione clinica -99 È gradita l’occasione per inviare cordiali saluti. Il Dirigente del Settore Michela AUDENINO -1010 Allegato 1 DEFINIZIONE DI CASO CRITERI CLINICI Qualsiasi persona che presenti una delle seguenti manifestazioni: febbre superiore a 38°C E segni e sintomi di infezione respiratoria acuta, polmonite (grave affezione respiratoria), decesso per affezione respiratoria acuta non altrimenti spiegabile. CRITERI EPIDEMIOLOGICI Almeno uno delle tre circostanze seguenti nei 7 giorni immediatamente precedenti all’insorgenza della malattia: la persona è venuta a stretto contatto con un caso confermato di infezione causata da nuovo virus influenzale A/H1N1 con patologia in atto la persona si è recata in viaggio in una zona per la quale è documentata la trasmissione sostenuta da uomo ad uomo del nuovo virus influenzale A/H1N1, la persona lavora in un laboratorio in cui vengono esaminati campioni del nuovo virus influenzale A/H1N1. CRITERI DI LABORATORIO Almeno uno dei seguenti esami: RT-PCR specifica per nuovo virus A/H1N1; coltura virale (sono neccesari laboratori con livello di biosicurezza 3); aumento di 4 volte degli anticorpi neutralizzanti specifici per virus dell'influenza di tipo A/H1N1 (ciò implica la necessità di una coppia di campioni di siero, uno della fase acuta e successivamente uno della fase della convalescenza, almeno 10-14 giorni più tardi). CLASSIFICAZIONE DEI CASI A. Caso sospetto: qualsiasi persona che soddisfi i criteri clinici ed epidemiologici. B. Caso probabile: Qualsiasi persona che soddisfi i criteri clinici ED epidemiologici E presenti risultati delle prove di laboratorio che evidenzino un'infezione positiva per l'influenza A di cui non sia idenficabile il sottotipo. C. Caso confermato: una persona che risponda ai criteri clinici ed epidemiologici e con conferma di laboratorio per infezione da nuovo virus dell'influenza A/H1N1. Allegato 2 SEGNALAZIONE E NOTIFICA I casi rispondenti alla definizione di caso anche solo "sospetto" vanno immediatamente segnalati, possibilmente per telefono/mail, e notificati, seguendo le modalità previste per le malattie di classe I del D.M. 15 dicembre 1990. Il medico che effettua la diagnosi segnala immediatamente il caso al SIMI del Servizio Igiene e Sanità Pubblica, o al Reperibile, con mezzi rapidi (Telefono, posta elettronica, fax), o utilizzando il modulo di segnalazione (Allegato 3): a. dati identificativi del paziente, indirizzo e recapito telefonico; b. caso di malattia; c. definizione del caso (sospetto, probabile o confermato); d. luogo di cura del paziente; e. data e ora della segnalazione; f. nome e firma del medico segnalatore; g. recapito telefonico del medico segnalatore. Il SIMI del Servizio Igiene e Sanità Pubblica entro 12 ore verifica la definizione di caso e notifica inviando il Modulo di sorveglianza (Allegato 3) a: Regione (SeREMI – Servizio di riferimento Regionale di Epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle Malattie Infettive – fax 0131.307847, mail [email protected]; Ministero: Ministero del lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali - Settore Salute Direzione Generale della Prevenzione, Ufficio V Malattie Infettive; fax 06.5994.30.96, email:[email protected]. Istituto Superiore di Sanità: Istituto Superiore di Sanità, Centro Nazionale di Epidemiologia, fax 06.442.324.44; Istituto Superiore di Sanità: Laboratorio Nazionale di Riferimento – Dipartimento Malattie Infettive, Parassitarie ed Immunomediate, fax 06.493.871.83; Allegato 3 Allegato 4 TAMPONE NASO-FARINGEO E TRASPORTO DEL CAMPIONE Modalità di prelievo I tamponi dovranno essere mesi a disposizione dai Servizi e Aziende del Sistema Sanitario Regionale presenti sul territorio (se il set non è ancora disponibile, possono essere usati mezzi alternativi, es. tampone per Chlamydia). Non vanno usati tamponi contenenti terreni di trasporto costituiti da gel in quanto adatti solo per indagini batteriologiche. Qualora sia usato il tampone per Chlamydia occorrono DUE campioni. Se invece è usato il set specifico basta UN tampone. Tipo di prelievo (in ordine di preferenza) tampone naso-faringeo tampone nasale tampone faringeo Invio e trasporto Il tampone deve essere inserito in medium di trasporto per virus e va lasciato dentro il contenitore che va chiuso bene. L’invio deve avvenire previo accordo con il Laboratorio di Biologia Molecolare dell’Ospedale Amedeo di Savoia, nel frattempo il campione deve essere conservato a 4°C. Il campione deve essere inviato, in apposito bio-bag e in contenitore refrigerato. Per i prelevi eseguiti a domicilio il SISP si incarica dell’invio. La tempistica prevede la conferma di negatività entro 12 ore dal ricevimento del campione e la conferma di caso presunto entro le 48 ore dal ricevimento. L’indirizzo per l’invio è: All'attenzione della Dr.ssa Milia Laboratorio di Biologia Molecolare Ospedale Amedeo di Savoia C.so Svizzera 164 10149 - Torino SI RICORDA NUOVAMENTE CHE IL CONTATTO CON IL LABORATORIO E’ DA ATTIVARE SOLO PER LA GESTIONE DEL CASO SOSPETTO DEFINITO CONGRUAMENTE E SOLO SUCCESSIVAMENTE ALLA SEGNALAZIONE URGENTE. Riferimenti del laboratorio di Biologia Molecolare dell'Ospedale Amedeo di Savoia per gli accordi del caso: Ore 8-16 Laboratorio di Biologia Molecolare 011 439 3964 Dr.ssa Milia 3476270082 Al di fuori dell'orario indicato contattare le seguenti persone Dr.ssa Milia 3476270082 Dr.ssa Ghisetti 3355291363 Allegato 5 MISURE DI RIDUZIONE DEL RISCHIO DI TRASMISSIONE La trasmissione interumana del virus dell'influenza si può verificare per via aerea attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce, ma anche per via indiretta attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie. Per questo una buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie è essenziale nel limitare la diffusione dell'influenza. Si riportano, di seguito, le evidenze sulle misure di protezione personali (non farmacologiche) utili per ridurre la trasmissione del virus dell'influenza, valutate e raccomandate dall’ECDC: lavaggio delle mani (in assenza di acqua, uso di gel alcolici): fortemente raccomandato; buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce trattare i fazzoletti e lavarsi le mani): raccomandato; isolamento volontario a casa delle persone con malattie respiratorie febbrili specie in fase iniziale: raccomandato; uso di mascherine da parte delle persone con sintomatologie influenzali quando si trovano in ambienti sanitari (ospedali): raccomandato. Adottare misure quali l'igiene respiratoria (contenimento degli starnuti e dei colpi di tosse con la protezione della mano o di un fazzoletto, evitando contatti ravvicinati se ci si sente influenzati) ovvero compiere un gesto semplice ed economico, come il lavarsi spesso le mani, in particolare dopo essersi soffiati il naso o aver tossito o starnutito, costituisce un rimedio utile per ridurre la diffusione dei virus influenzali, così come di altri agenti infettivi. Sebbene tale gesto sia sottovalutato, esso rappresenta sicuramente l'intervento preventivo di prima scelta ed è pratica riconosciuta, dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, tra le più efficaci per il controllo della diffusione delle infezioni anche negli ospedali. Non c’è evidenza che indossare mascherine facciali (del tipo chirurgico), al di fuori del contesto ospedaliero, sia una misura efficace di protezione per ridurre la trasmissione di influenza, sia stagionale che pandemica. Tuttavia, se si sceglie di utilizzarle, l’uso di tali mascherine non può causare problemi nè incrementare il rischio di infezione, a patto che siano utlizzate correttamente e che, una volta usate, siano riposte in una busta di plastica che deve essere ben chiusa e ci si lavi le mani, dopo tale operazione. La busta chiusa può essere gettata nei rifiuti normali. Allegato 6 MISURE DI PROTEZIONE PER L’OPERATORE SANITARIO 1. IN AMBITO DOMICILIARE In presenza di un caso asintomatico, le misure corrispondono ai consigli usuali per la riduzione delle infezioni trasmesse tramite goccioline (vedi Allegato 5). In presenza di un caso sintomatico, In aggiunta alle usuali precauzioni sopra indicate, gli operatori sanitari a stretto contatto con Casi sintomatici dovrebbero: indossare misure di protezione individuali (es. maschere chirurgiche, guanti, camici monouso) durante le procedure standard; in caso di procedure invasive che possono generare aerosol indossare correttamente una maschera filtrante (FP2), camice monouso, guanti e occhiali protettivi per la protezione da agenti biologici di gruppi 2 e 3. I dispositivi di protezione individuale (DPI) usati devono essere smaltiti come rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo. I DPI necessari per l’accesso domiciliare possono essere ritirato presso il SISP. 2. IN AMBITO OSPEDALIERO Accanto a quanto indicato sopra, in presenza di procedure invasive che possono generare aerosol può essere presa in considerazione l’utilizzazione di maschere filtranti FP3. Allegato 7 USO DEGLI ANTIVIRALI Secondo le indicazioni del Ministero: “ Secondo quanto indicato dall’OMS, il nuovo virus A/H1N1 dell’influenza è sensibile agli inibitori della neuroaminidasi, quali oseltamivir e zanamivir, ed è resistente agli antivirali amantadina e ribavirina. Ad oggi, la quasi totalità dei soggetti che hanno contratto l'influenza da nuovo virus A/H1N1 ha manifestato sintomi come da una influenza stagionale e sono guariti anche senza nessun trattamento con antivirali. Tali farmaci possono ridurre i sintomi e la durata della malattia influenzale, come avviene per l’influenza stagionale, ma possono anche contribuire a prevenire quadri clinici gravi e decessi. Ancora pochi soggetti affetti da influenza da nuovo virus A/H1N1 sono stati trattati con questi antivirali e l’OMS sta monitorando sia la loro efficacia che l’insorgenza di resistenza ad essi. Ciò premesso, i medici devono dare indicazioni per il trattamento o la profilassi con antivirali in base alla valutazione delle condizioni cliniche del paziente o del rischio di infezione dei singoli soggetti, valutandone rischi e benefici caso per caso. Si chiede infine, di limitare l’impiego di antivirali ai casi nei quali sono ritenuti necessari e scoraggiare l’autoprescrizione, per evitare l’insorgenza di resistenze a tali farmaci, e l’acquisto di prodotti al di fuori delle farmacie, perchè potrebbero essere inefficaci o addirittura nocivi. Ulteriori informazioni e aggiornamenti verranno fornite non appena disponibili.” Pertanto, si sottolinea la necessità di limitare al massimo l’uso degli antivirali, riservando il loro utilizzo – dopo attenta valutazione del caso - a fini di cura o profilassi alle persone che a giudizio del Clinico presentano rischi specifici determinati dalla presenza di concomitanti problemi di salute. Si ricorda che la valutazione dell’uso degli antivirali in persone senza rischi specifici di salute può evitare o accorciare la durata della malattia ma non esclude completamente la trasmissibilità, oltre ad aumentare il rischio della creazione di resistenze del virus al farmaco. Principali strumenti per limitare la diffusione del virus rimangono le norme igieniche, la riduzione dei contatti sociali, la Sorveglianza Sanitaria e l’isolamento, graduati sulla base delle specifiche valutazioni epidemiologiche. Ulteriori informazioni su efficacia e sicurezza di oseltamivir e zanamivir sono contenute in un documento di sintesi delle evidenze disponibili, accessibile dalla pagina principale del sito http://epidem.asl20.piemonte.it.