percorso di visita - Musée départemental - Arles antique

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DOPO LA VISITA
IL MUSEO DIPARTIMENTALE DI ARLES ANTICA
LUNGO IL PERCORSO
TUTTE LE INFORMAZIONI SU www.arles-antique.cg13.fr
Seguiteci su :
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Musee Arlantique
@MuseeArlantique
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MDAA © R. Bénali
VISITA DEL GIARDINO HORTUS
• Visitare Hortus, il giardino di ispirazione romana a fianco del museo,
aperto tutti i giorni eccetto il martedì; ingresso gratuito. Per i bambini prendere a prestito un kit di giochi romani presso la reception del
museo (verrà richiesta la carta d’identità). Aperto dalle 10 alle 19, dall’1
aprile al 30 settembre e dalle 10 alle 17,30 dall’1 ottobre al 31 marzo.
Frammento di
ceramica greca
sezione 1
VISITA DEL CENTRO CITTÀ E DEGLI IMMEDIATI DINTORNI
• Visitare i monumenti
• Visitare i mulini idraulici di
romani e medievali presenti
Barbegal e gli acquedotti delle
nell’elenco del patrimonio
Alpilles (recarsi a Fontvieille, a
mondiale dell’UNESCO
10 km circa dal centro città).
oppure notati lungo il percorso
Contatti
dell’esposizione: anfiteatro e
Ufficio del turismo :
teatro antico (biglietto abbinato),
04 90 18 41 20
obelisco, gli Alyscamps (grande
Servizio del patrimonio di Arles :
necropoli romana e medievale),
04 90 49 38 20
le Terme di Costantino.
ARRIVARE NEL CENTRO DI ARLES ALLE STAZIONI
• a piedi (indicativamente 20 minuti): itinerario diretto per la stazione ferroviaria SNCF seguendo il lungofiume del Rodano / per
andare in centro attraversare il quartiere della Roquette o prendere
`
il boulevard Georges-Clémenceau.
• con navetta gratuita Navia A (stazione SNCF-museo), partenza
(ogni 30 minuti, eccetto domenica e giorni festivi) davanti all’ingresso
del museo.
• con bici-taxi: Taco & Co, 06 50 29 60 00
Il museo è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18 (chiusura il martedì)
Chiusure annuali: 1 gennaio, 1 maggio, 1 novembre e 25 dicembre.
Ingresso tariffa intera: 8 € / Tariffa ridotta: 5 €
Ricche collezioni archeologiche in un edificio decisamente
contemporaneo
Ritratto presunto Statua colossale
di Augusto
di Cesare
sezione 2
sezione 2
Busto di Venere
sezione 2
Nel 1983 l’architetto Henri Ciriani ha realizzato i progetti di questo
museo. Ubicato poco lontano dall’antico circo romano, è destinato
a riunire tutte le collezioni un tempo suddivise in tre luoghi diversi.
La forma triangolare dell’edificio che lo ospita, dalle linee epurate,
si scorge da lontano. Il colore blu della facciata ricorda che il cielo
rimane l’unico elemento intangibile sin dall’antichità.
Ricerca, mostre e programmazione culturale
Bassorilievo di attrezzi
dell’artigiano
sezione 4
Originariamente museo municipale, la tutela del dipartimento delle
Bocche del Rodano (CD13) gli offre, dal 2003, un nuovo slancio.
Dotato di un auditorium e di un giardino di ispirazione romana
(Hortus), il museo adempie a una triplice missione scientifica :
museale, culturale e pedagogica.
Statua di Nettuno
sezione 3
Anfora da vino
sezione 3
Un’estensione dedicata al porto fluvio-marittimo
Arelate deve la propria fortuna alla presenza del Rodano. Recenti
scavi subacquei effettuati nel suo letto, poco lontano dalla riva destra,
hanno consentito agli archeologi-sommozzatori di riportare alla luce un
sontuoso ritratto presunto di Cesare, statue di marmo o bronzi dorati.
Nel 2013, in una nuova ala del museo, è stata installata una chiatta
completa che risale agli anni 50/60 della nostra era.
Sarcofago di Fedra e Ippolito
sezione 6
PERCORSO DI VISITA
MUSÉE DÉPARTEMENTAL ARLES ANTIQUE
Tél. : 04 13 31 51 03 - Fax. : 04 13 31 51 37
[email protected]
www.arles-antique.cg13.fr
Mosaico dell’Aiôn
sezione 5
département des bouches-du-rhône
cg13.fr
Musée départemental Arles antique
Presqu’île-du-Cirque-romain BP 205 - 13635 Arles cedex
Tél. 04 13 31 51 03 – Fax. 04 13 31 51 37
MDAA © L. Roux
Direction de la Culture - www.culture-13.fr
Anello decorato con un
monogramma di Cristo
sezione 7
MDAA © Groupement R. Bénali, J.-L. Maby et L. Roux // Bague ornée d’un chrisme, MDAA © N. Camau et A. Koecke.
Giardino
Hortus
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Da vedere : punte di freccia in selce, perle in oro, frammenti di ceramica
greca // Plastici: ipogeo della “montagne des Cordes”, quartiere di
abitazioni pre-romane.
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4
2 I Romani ad Arles
2
5
Da vedere : presunto ritratto di Giulio Cesare, statua colossale di
Augusto, prigioniero e gladiatore in bronzo // Plastici: città di Arles nel I°
secolo, teatro antico, anfiteatro, ponte di barche, circo romano.
patio
6
3 Un grande porto fluvio-marittimo
7
Sala di
esposizione
temporanea
dal -46 al 476
Nel 46 a.C. Giulio Cesare conferisce alla città di Arles lo statuto
privilegiato di colonia di diritto romano, e vi insedia i veterani della
VI° legione. Sotto l’impulso di questi nuovi coloni, e sul modello di
Roma, la città si sviluppa. Viene rapidamente dotata di cinta oltre che
di molteplici monumenti pubblici che vengono costruiti nel corso dei
secoli: un forum, un teatro, un anfiteatro o ancora un circo. Queste
tipologie di edifici sono comuni a diverse città romane dell’Impero.
auditorium
P
dal -3000 al -46
Il territorio di Arles era già totalmente occupato alla fine del Neolitico
(verso il 2500 a.C) come indicano molteplici tracce di occupazione
umana (utensili e armi rudimentali in pietra, frammenti di stoviglie in
ceramica, gioielli realizzati con conchiglie e oro…) scoperte all’interno
di ipogei (tombe scavate nella roccia).
La città di Arles, strutturata con un habitat organizzato, viene fondata
nel VI° secolo a.C.. L’arrivo dei Greci rende la città, sorta vicino a un
fiume, una stazione commerciale particolarmente prospera.
3
Rodano
1 Arles prima dell’arrivo dei Romani
1
Senso
della visita
Vestiario
Negozio
Reception
Vestigia del
circo romano
dal -46 al 476
Il materiale archeologico rinvenuto nel Rodano (anfore, stoviglie
in ceramica o in bronzo, metallo in lingotti o in barre…) conferma
l’importanza e l’intensità degli scambi commerciali fra il porto di Arles,
l’Europa del Nord e il resto del mondo mediterraneo all’epoca romana.
Intorno all’eccezionale relitto quasi intatto di una chiatta gallo-romana
Arles-Rodano 3, vengono affrontati anche i temi della navigazione e dei
mestieri legati al porto antico.
Da vedere : chiatta gallo-romana con carico e materiale di bordo, lingotti
di piombo, anfore con iscrizioni dipinte, statua di Nettuno, bassorilievo
degli imballatori // Plastici: ritrovamenti della chiatta Arles-Rodano 3,
imbarcazione romana per il trasporto di dolia (grandi giare) di tipo
fluvio-marittimo.
- 46 : fondazione della colonia romana di Arelate
313 : ditto di tolleranza che concede ai Cristiani il diritto di praticare il proprio culto
476 : caduta dell’impero romano d’Occidente e presa della città di Arles da parte dei Visigoti
536 : cessione della città di Arles ai re franchi
dal -46 al 476
In epoca romana le attività artigianali rivestivano un ruolo importante
nella società di Arles, in particolar modo quelle dedicate alla lavorazione
delle ossa (oggetti intarsiati) nella produzione di oggetti utili nella vita
di tutti i giorni (aghi per cucire, punteruoli per la tessitura…). Per quanto
riguarda invece le scene scolpite sui sarcofaghi, evocano la vita rurale
in ambito agricolo oltre che degli ovili situati all’esterno della città.
Da vedere : dolio (grande giara per conservare alimenti), sarcofaghi della
raccolta delle olive e della caccia, macine // Plastico: mulino idraulico di
Barbegal.
5 La vita quotidiana
dal -46 al 476
Moltissimi oggetti (lampade a olio, statuette delle divinità, giocattoli,
stoviglie da tavola, gioielli, chiavi…) consentono di capire meglio il
contesto e i vari aspetti della vita di tutti i giorni degli abitanti della città
di Arles all’epoca romana, come ad esempio l’igiene, la salute, la mise
del corpo, l’illuminazione, la cucina o ancora la religione con un’ampia
diversità di culti (pubblico, imperiale o privato). Al termine del percorso
una serie di mosaici offre un’idea del lusso di alcune ville romane costruite
sulla riva destra del Rodano.
Da vedere : lampadario con venti punte, bollitori, tubi di canalizzazione in
piombo, anelli, fibule (spille), timbri di oculisti, statua di Medea, statuetta
di un fauno, mosaico dell’Aiôn // Plastico: terme romane di Costantino.
6 I riti e le pratiche funebri
del mondo romano
de - 46 à 476
Arles era ancora circondata da vaste necropoli (letteralmente “città
dei morti”) collocate all’interno dei bastioni. I Romani praticavano
inizialmente la cremazione dei corpi. A seconda dello statuto sociale
del defunto, i resti venivano raccolti all’interno di urne preziose od
ordinarie prima di essere seppelliti. La loro posizione era indicata da
una stele funeraria. Il processo dell’inumazione si sviluppa a partire dal
II° secolo, come ci mostrano i sarcofaghi scolpiti che appartenevano
alle famiglie benestanti. Potevano essere posti a terra o all’interno di
mausolei.
Da vedere : urne cinerarie con materiale funerario, sarcofago di Fedra e
Ippolito, sarcofago dei Dioscuri.
Promemoria delle date fondamentali
P
7 Arles e il mondo cristiano
Punti di
incontro
Ingresso del
museo
4 Le attività artigianali e agricole
de 313 à 536
A partire dalla fine del IV° secolo, Arles diventa un centro politico e
religioso che si dirama su tutta la Gallia romana. L’avanzare progressivo
della fede cristiana nella città si manifesta con l’aumento del numero di
sarcofagi e di oggetti della vita di tutti i giorni (lampade a olio, piatti…)
decorati con motivi cristiani (croce latina, pesce, monogrammi di Cristo…)
o ancora scene dell’Antico e del Nuovo Testamento.
Da vedere : sarcofago degli sposi, sarcofago della Consegna della Legge,
vaso con eulogia di San Mena, anello decorato con un monogramma di
Cristo.
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