OMNIBUS PAG..3 ARTI FIGURATIVE Il Mistero delle Piramidi Di Stefano Spagnuolo Per più di quattro millenni le Piramidi egiziane hanno affascinato i tanti viandanti e avventurieri che facevano tappa, nei loro lunghi viaggi, nella Terra del Nilo. Ancora oggi le Piramidi colpiscono per la loro imponenza, grandiosità e stile artistico. Indubbiamente però quello che suscita maggior interesse e curiosità è il Mistero che le avvolge da secoli: i Mass Media si mobilitano puntualmente per attingere informazioni utili sulle Piramidi e su tutto il complesso funerario di Giza, ed aprono interessanti dibattiti in cui si esprimono opinioni e giudizi sull’enigmatica storia del popolo egizio. Il primo problema irrisolto riguarda il posizionamento delle Piramidi che è stato oggetto di numerose discussioni e di elaborazioni teoriche: la piana di Giza non è un posto come un altro e, se riflettiamo bene, la posizione delle mastodontiche tombe non può essere solo una coincidenza: la Grande Piramide di Cheope, ultima meraviglia del Mondo, poggia esattamente al centro della Terra (all’incrocio tra il 30° parallelo e il 30°meridiano), guarda esattamente verso il nord, sud, est ed ovest del Mondo ed ha uno scarto con il Polo magnetico di soli 3 minuti di grado. Se pensiamo che il più riuscito tentativo moderno di orientare un edificio (l’Osservatorio Astronomico di Parigi) ha una distanza dal Polo magnetico di 6 minuti, ci si chiede come sia possibile tanta precisione. C’è poi un’ultima coincidenza che suscita una certa inquietudine: se si tirano le diagonali nordovest e nord-est della Grande Piramide si ottiene un cono che racchiude esattamente il delta del Nilo. Possibile che gli antichi egizi disponessero di mezzi per misurare l’esatta posizione del fiume rispetto a Giza? E inoltre, quale poteva essere lo scopo di tutto questo? Sulle Piramidi e sulla loro posizione aleggia quindi un fitto mistero: semplici coincidenze? Statisticamente non pare possibile. In effetti tutto il complesso di Giza sembra frutto dell’opera meticolosa di una qualche civiltà millenaria in possesso di conoscenze tecniche e approfondite in materia di costruzione edilizia e astronomia. Considerando che secoli addietro non esistevano popoli tanto evoluti, l’unica teoria possibile è quella dello sbarco sul territorio di Giza di forme aliene che avrebbero fatto proprie le informazioni riguardanti la Terra e la sua posizione rispetto al Sole e alle stelle. In questo senso molte questioni vanno risolte in termini astronomici:l’ingegnere Robert Bouval, autore del best seller “il Mistero di Orione” ha elaborato un’interessante teoria dove spiega che la posizione delle tre Piramidi di Cheope, Chefren e Micerino è l’immagine riflessa delle tre stelle i della cintura di Orione.Un particolare però non quadra: a seguito di numerosi studi da parte di alcuni astronomi, è stato scoperto che cielo e Terra combaciavano in questo modo solo nell’anno 10500 a.C : ma questo non è possibile in quanto le Piramidi sono state datate 2500 a. C. Non dimentichiamo poi che l’ingresso delle Piramidi è sempre rivolto a settentrione e non guarda mai la stella di Sirio, la più luminosa e bella del firmamento: i suoi raggi infatti colpiscono di notte la parete meridionale opposta a quella da cui il cadavere passa per entrare nella tomba: Sirio era infatti il nume tutelare dei morti.E in effetti nel 1963 c’è stata forse la scoperta più incredibile in merito alla struttura delle Piramidi, che dimostra come le correlazioni tra le tombe e le costellazioni celesti esistono e vanno quindi considerate.Nelle due sale principali della piramide di Cheope ci sono due condotti che mirano verso nord e verso sud: gli storici sono OMNIBUS PAG..4 ARTI FIGURATIVE convinti che servissero per la ventilazione, ma la teoria si dimostra infondata per due motivi: il primo è che il condotto della sala della Regina è chiuso alle due estremità (e non avrebbe potuto fare da impianto di areazione), il secondo è che non si spiega a cosa servisse un impianto simile per un cadavere. Si è scoperto in realtà che i due condotti puntavano con precisione ad alcune stelle, come dei cannoni pronti a sparare. Quello nord era orientato rispetto alle stelle di Orione e di Drago, quello sud invece rispetto alle tre stelle di Orione e di Sirio.Visti i reperti che ci sono stati tramandati, in cui si parla di un viaggio che il Faraone intraprendeva una volta defunto fino alla costellazione di Osiride, si è giunti alla conclusione che le Piramidi fungessero da “ascensori cosmici” con cui le anime dei morti raggiungevano il cosmo e le stelle. I sostenitori della teoria dei segnali e delle relazioni astronomiche sono oggi in gran numero e spesso si scontrano inevitabilmente con gli storici, convinti invece che le Piramidi siano state costruite dal popolo egizio con tecniche rudimentali ma efficaci. Quanto poi alla loro posizione, essi ritengono che sia frutto di pura casualità. Accanto alle Piramidi egiziane, così interessanti per la loro storia millenaria, esiste un’altra meraviglia: la Sfinge, statua colossale dalla testa umana e il corpo leonino, elevata ad un’altezza di ventidue metri. Anche su di essa aleggiano molti Misteri, che fino ad oggi appaiono insoluti. In primo luogo bisogna tener presente la difformità esistente tra il racconto mitologico e l’effettiva natura della statua. Secondo la leggenda, la Sfinge aveva un aspetto del tutto diverso: era una figura dal volto femminile, con corpo di cane, zampe di leone e coda di drago. Quanto poi alla sua duplice natura zoomorfa e umana, non esiste alcun documento che ne attesti il significato religioso.Un grande ricercatore di nome Anthony West, che dal ’79 si occupa dei misteri della Sfinge, si è domandato del perché la statua sia stata voluta proprio a Giza. E’ stata data un’interpretazione molto suggestiva che, come di consueto, si ricava da nozioni astronomiche. Considerato che la Sfinge ha la stessa forma della costellazione del Leone e che nel 10500 a.C. il sole sorgeva proprio in tale costellazione, questo permetteva alla statua, costruita con lo sguardo rivolto ad Est, di avere,all’equinozio di Primavera, la costellazione leonina dietro di sé. Tutto questo sembra veramente incredibile: in base ad alcuni calcoli se la Sfinge fosse stata costruita nel 2500 a.C., come vogliono gli storici, forse avrebbe avuto volto di donna e corpo taurino: in effetti nel 2500 a.C. il sole aveva come sfondo il cielo della costellazione del toro e ciò aiuta a spiegare quanto detto prima. Concludendo ritengo che la Valle di Giza nasconda segreti che l’uomo, in parte per il suo scetticismo, in parte per insufficienza di prove, non ha ancora colto completamente,: non si può negare però che le Piramidi siano un’opera maestosa, architettonicamente perfetta e quindi difficilmente realizzabile per un popolo antico come quello egizio, privo delle odierne conoscenze in campo edilizio e scientifico.Come non si può negare che ci siano evidenti similarità tra la mappa stellare dell’anno 10500 a.C e il posizionamento delle Piramidi in terra. Che dire poi della Sfinge, intenta a guardare fissa verso Est come se stesse aspettando il verificarsi di qualche evento? Non voglio dilungarmi oltre. Sono convinto che vi siano delle motivazioni razionali che spiegheranno tutto questo. Non credo nel paranormale, né voglio dare per scontata l’esistenza di civiltà aliene più evolute dell’uomo. Ma voglio solo dire che oggi le Piramidi rappresentano il complesso megalitico più imponente sulla terra, visibile addirittura dalla luna, nonché l’unica tra le sette meraviglie del Mondo ancora in piedi. Come tale vanno studiate, osservate e tutelate in quanto bene prezioso per l’intera umanità. Voglio chiudere l’articolo con un detto arabo, che dimostra come anticamente le Piramidi fossero riconosciute come “sentinelle del tempo”: “il tempo sfida tutte le cose, ma le Piramidi riescono a sfidare il tempo”