Prof. Marcello Diego Lograno Dipartimento Farmaco-Biologico Università di Bari “Aldo Moro” Gli antimicrobici sono i farmaci che si usano con più frequenza e abuso La conseguenza di tale atteggiamento è l’insorgenza di “patogeni resistenti” agli antibiotici ciò è alla base della esigenza continua di ricercare nuovi farmaci ! … la velocità di sviluppo degli antimicrobici è tuttavia notevolmente diminuita ! PRINCIPI DELLA CHEMIOTERAPIA CHE INFLUENZANO IL RISULTATO Impiego di associazioni di antibiotici (sinergismo, effetto additivo, antagonismo) Ruolo della chemioprofilassi Scelta dell’antimicrobico più selettivo (modula la velocità d’azione battericida) Scelta opportuna delle dosologie e posologie pro-die e per durata completa del trattamento Controllo della compliance del pz Associazioni di antibiotici Sinergismo Effetto additivo Antagonismo … quando i due farmaci combinati determinano inibizione della moltiplicazione batterica a concentrazioni uguali o inferiori al 25% della MIC di ciascun farmaco da solo … se la metà della concentrazione di ciascun farmaco è sufficiente per inibire la crescita batterica (Indice di Concentrazione Frazionaria, FIC) … quando per ottenere l’effetto inibitorio è necessaria più della metà della MIC di ciascun farmaco … E’ bene sapere che l’associazione di antibiotici ad azione batteriostatica (es. tetracicline, macrolidi e il cloranfenicolo) spesso antagonizzano l’azione degli aminoglicosidi) poiché i batteriostatici inibiscono la antibiotici battericidi (β-lattamici, la vancomicina e gli divisione cellulare e la sintesi proteica, che sono invece necessarie per l’azione dei battericidi INDICAZIONI PER L’USO CLINICO DELLE ASSOCIAZIONI DI ANTIMICROBICI Terapia empirica di infezioni gravi di cui non sia nota la eziopatogenesi Trattamento di infezioni polimicrobiche Potenziamento dell’attività antibatterica nel trattamento di infezioni specifiche Prevenzione dell’insorgenza di microorganismi resistenti L’antibioticoterapia deve esprime il razionale d’uso del farmaco ad attività antibatterica, capace di eradicare pool batterici patogeni per l’uomo in rapporto al tempo Le forme microbiche patogene sensibili all’antibiotico sono esclusivamente i batteri, suddivisibili in Gram+ e Gram- Gli antibiotici sono sostanze antibatteriche prodotte da varie specie di microorganismi in grado di sopprimere la crescita di altri microrganismi. Si differenziano: Per proprietà fisiche Per proprietà chimiche e farmacologiche Per spettro d’azione Per meccanismo d’azione La severità della infezione batterica è determinata da diversi fattori : Sede dell’infezione Tipologia del micro-patogeno e sua evoluzione Tempo e modalità di intervento antibatterico Scelta e dosaggi dell’antibiotico Fattori di resistenza già indotti e inducibili Condizioni generali del pz e fattori di rischio presenti Compliance del pz Età e peso corporeo del pz In base alla struttura chimica e al meccanismo d’azione i farmaci antibatterici sono classificati: Farmaci inibitori la sintesi della parete batterica (penicilline, cefalosporine e carbapenemi), (cicloserina, vancomicina e bacitracina) Farmaci agenti direttamente sulla membrana cellulare batterica, aumentandone la permeabilità e causando la fuoriuscita del citosol e suoi componenti (polimixina, gli antifungini polienici nistatina e amfotericinaB) Farmaci batteriostatici che alterano la funzionalità delle subunità ribosomiali 30S e 50S, inibendo la sintesi proteica (cloramfenicolo, tetracicline, eritromicina, clindamicina, streptomicine e il linezolin) Farmaci battericidi inibitori 30S alteranti la sintesi delle proteine (aminoglicosidi) Farmaci modulatori del metabolismo degli acidi nucleici del batterio inibitori della RNApolimerasi (rifampicine), i chinolonici, inibitori delle topoisomerasi batteriche Farmaci antimetaboliti inibitori del metabolismo dell’acido folico, come (i sulfamidici e il trimetropin) Antibioticoterapia delle affezioni respiratorie alte, medie e basse: una scelta mirata INFEZIONI RESPIRATORIE Le infezioni respiratorie sono malattie infettive ad eziogenesi eterologa e complessa sostenute da differenti microorganismi patogeni (virus, batteri, miceti e muffe) che colpiscono principalmente o eclusivamente l’apparato respiratorio a livello delle vie aeree superiori, medie e inferiori INFEZIONI RESPIRATORIE Alte Medium Basse COMORBILITA’ NELLE AFFEZIONI RESPIRATORIE Fattori predisponenti Alterata clearance mucociliare (fumo, infezioni, ecc) Danno epitelio respiratorio Bronchite cronica acuta esacerbata Prodotti batterici (Lipopolisaccaride batterico (LPS), istamina, citochine) Colonizzazione batterica Risposta infiammatoria Alterazione bilancio elastasi, anti-elastasi Classificazione anatomo-clinica Infezione Alte Vie Respiratorie Rinite Faringo-tonsillite Otite media - Sinusite Laringite-pseudocroup (tosse stizzose dei bambini) Infezione Basse Vie Respiratorie Bronchite Bronchiolite Polmonite – Bronco-polmonite FARINGO-TONSILLITE Adenovirus, Parainfl., 1. Eritematosa 2. Essudativa VRS., Str. β-emolitico, Haemophilus, … 3. Pseudo-membranosa 4. Vescicolare 5. Ulcero-necrotica EBV, C. diphteriae Coxsackie A Ass. fuso-spirillare (emopatie) Tessuto infiammato comune alle due tipologie infettive Placche purulente infette da batteri Placche rosso-nerastre infette da virus Lingua patinata,desquamata e flogotica Faringite-tonsillite acuta • Arrossamento, iperemia del faringe-tonsille, pilastri, anello linfatico (faringite eritematosa) • Sintomo principale : Faringodinia • Possono essere presenti rinite e tosse • Modesto interessamento dei linfonodi latero-cervicali (ecc. adenovirus) • La febbre è assente o modesta • Indici aspecifici di flogosi sono normali o poco alterati • Coltura del tampone faringeo : flora aspecifica FARINGO-TONSILLITE VIRALE (70%) Rhinovirus Coronavirus Adenovirus Herpes simplex Virus parainfluenzale Coxsackie virus Virus di Epstein-Barr Citomegalovirus BATTERICA (30%) S. pyogenes (principale responsabile) Antibiotico β-lattamico Eziologia della faringo-tonsillite Agente Incidenza stimata (%) Batteri classici 30 Batteri atipici intracellulari * 15 Virus 40 Sconosciuto 15 *M. pneumoniae, C. pneumoniae Mycoplasma pneumoniae Caratteristiche • Assenza di parete (solo membrana lipoproteica) • Extracellulare (adeso alla parete cellulare dell’ospite) Chlamydia pneumoniae Caratteristiche • Intracellulare obbligato • Debolmente gram negativo • Due forme cellulari : – corpo elementare : forma di sopravvivenza extracellulare, infettante – corpo reticolare : forma replicativa, intracellulare VALUTAZIONE dei PATOGENI INTRACELLULARI e ATIPICI OGGI IERI Metodologia diagnostica non adeguata Nuove metodiche diagnostiche (es. PCR) Poco conosciuti Maggiore conoscenza Considerati come agenti eziologici solo per le polmoniti acquisite in comunità Coinvolti in tutte le più importanti patologie respiratorie EZIOLOGIA L’eziologia batterica è sostenuta classicamente da tre principali microrganismi responsabili anche da altre infezioni del tratto respiratorio: Haemophilus influenzae Streptococcus pneumoniae Moraxella catarrhalis INFEZIONI DELLE BASSE VIE RESPIRATORIE : “TRIO INFERNALE” S.pneumoniae H.influenzae M.catarrhalis Stato infiammatorio acuto, malessere gen., insonnia, faticabilità, sonnolenza Algia toracica, broncocostrizione Febbre non severa, tosse, muco purulento giallo o verdastro, difficoltà respiratoria con fame d’aria, BRONCHITI BRONCOPOLMONITI BPCO ricorrenti Infezioni respiratorie acquisite in comunità : Incidenza di microrganismi Microrganismi (%) Sconosciuti Incidenza nelle infezioni S. pneumoniae H. influenzae S. aureus, K. pneumoniae, altri bacilli Gram-neg., M. catarrhalis M. pneumoniae C. pneumoniae 50 20-60 3-10 3-10 5-50 5-15 Vengono isolati anche S. pyogenes, N. meningitidis, Legionella, C. psittaci, C. burnetii, anaerobi, F. tularensis Eziologia delle infezioni batteriche in funzione dell’età Patogeno Età (anni) 17-44 45-54 55-64 65-74 >75 S. pneumoniae 40,7 % 48,7% 29,6% 49,6% 57,8% M. pneumoniae 43,2% 38,5% 14,8% 13,0% 4,4% C. pneumoniae 12,9% 12,8% 24,1% 28,3% 34,4% Legionella spp. 17,9% 20,5% 14,8% 15,2% 8,8% 4,9% 2,6% 11,1% 4,3% 4,4% H. influenzae USO DI ANTIBIOTICOTERAPIA nelle INFEZIONI del TRATTO RESPIRATORIO A)- Linee guida per il non utilizzo di antibiotici: Nel caso di raffreddori comuni Pz con otite media acuta Pz con faringo-tracheiti o tonsilliti acute Rinosinusiti acute Bronchiti acute con tosse sine febbre B)- Accordo medico per l’ utilizzo di antibiotici in terapia ritardata: Pz con sintomatologie acute che tendono a cronicizzare Pz i cui sintomi diventano severi C)- Linee guida per l’ utilizzo di antibiotici in terapia : Bambini con otite bilaterale Bambini con otiti e diarrea Pz con tracheiti acute e tonsilliti purulente che presentano a) Essudato tonsillare b) linfoadeno-patia cervicale c) febbre o linfoadenite severa d) Pz a rischio di complicazioni ! USO DI ANTIBIOTICOTERAPIA nelle INFEZIONI del TRATTO RESPIRATORIO IN PZ CON COMPLICANZE SPECIFICHE Pz in età pediatrica nati prematuramente Pz diabetici (I) e/o (II) tipo Pz con storia di infarto cardiaco pregresso Pz con BPCO Pz che hanno subito una ospedalizzazione nell’ultimo anno Pz immunodepressi Pz con nefropatie, epatopatie e cardipatie SINTESI delle INDICAZIONI TERAPEUTICHE DELLE AFFEZIONI RESPIRATORIE PENICILLINE (Ampicillina, amoxicillina, ecc) infez. vie aeree alte e medie CEFALOSPORINE (cefixime, ceftibuten, cefpodoxima) infez. vie aeree alte e basse FLUORCHINOLONICI di 3^ e 4^ gen. (levofloxacina, gatifloxacina e moxifloxacina ecc.) Antibioticoterapia delle affezioni intestinali: uno sguardo farmacologico e clinico Le infezioni enteriche sono legate a patologie virali o batteriche (infezioni !), ma possono essere legate a patologie protozoarie ed elmintiche (infestazioni !) TIPOLOGIE SPECIFICHE Forme virali: prevalentemente sostenute da Rotavirus e Norwalk virus, sono a carattere acuto e atolimitanti Forme batteriche: sono a meccanismo mediato da tossine batteriche con o senza invasione della mucosa e danno d’organo Forme protozoarie (Giardia e Ameba) e da Elminti come i Nematodi, Cestodi e Trematodi, si definiscono infestazioni TIPOLOGIE MICROBICHE BATTERICHE INTESTINALI DIRETTE O MEDIATE DA TOSSINE Tipologia Tempo incub. Tempo durata Caratteristiche clin. Staphylococcus aureus 1-8 gg 1-3 gg vomito dolore intest. Bacillus cereus 1-8 gg <1g vomito, diarrea Clostridium perfrigens 8-16 gg 1-4 gg diarrea E. Coli Enterotox 1-3 gg 3-4 gg diarrea profusa e vomito Vibrio cholerae 1-4 gg Variabile Febbre, diarrea dolore addominale e vomito Clostridium botulinum 1-4 gg Variabile disfogia, disforia, displopia, difficoltà respiratoria, mortalità alta TIPOLOGIE MICROBICHE BATTERICHE INTESTINALI CON INVASIONE DELLA MUCOSA E PRODUZIONE DI ENTEROTOSSINE Tipologia Tempo di incub. Durata dell’inf. Caratt.Clin. Shigelle GRAM (-) 2-3 gg Variabile diarrea acquosa, cefalea e dolori addominali e febbre Salmonella GRAM (-) 8 h- 4gg variabile enterocolite acuta, febbre tifoide, batteriemia alta Campylobacter Jejuni 2-10 gg 7 gg quadro prodomico simile influenzale, fase iarroica prolungata Yersinia Enterocolitica 2-10 gg 8 gg diarrea purulenta ed ematica, dissenteria con febbre Escherichia Coli 1-2 gg 7-10 gg diarrea con febbre, tenesmo e vomito SORGENTI PRINCIPALI DI INFEZIONE PER L’UOMO SALMONELLA Uova, pollame, carne cruda, latte e derivati CAMPYLOBACTER Latte, pollame, carne cruda YERSYNIA ENTEROCOLICA Carne cruda, uova, vegetali e pollame VIBRIO PARAEMOLITICO Crostacei, altri frutti di mare, verdure crude ESCHERICHIA COLI Alimenti crudi STAPHYILOCOCCUS AUREUS Alimenti surgelati, latticini BACILLUS CEREUS Riso riscaldato, alimenti secchi, cereali secchi CLOSTRIDIUM PERFRIGENS Carni crudi, pollame, cibi secchi, vegetali TERAPIA ANTIBATTERICA PER LE INFEZIONI INTESTINALI PENICILLINE NATURALI e VANCOMICINA TETRACICLINE nat. (clortetraciclina, ossitetraciclina) TETRACICLINE semis.: (demetiltetraciclina, rolitetraciclina, metaciclina, doxiciclina) TETRACICLINE NUOVE- GLICILGLICINE ( tigiciclina) e/o SULFAMIDICI (sulfametossazolo + trimetropin) PENICILLINA semisin.: (ampicillina) FLUORCHINOLONICI di 3^ (norfloxacina, enoxacina, ofloxacina, levofloxacina, ciprofloxacina e 4^ GENERAZIONE (moxifloxacina, gatifloxacina, gemifloxacina, ecc.) Antibiotico-terapia delle affezioni genito-urinario (IVU) Invasione batterica delle vie renali superiori via ascendente via ematogena In alcuni casi i microrganismi possono raggiungere le vie urinarie superiori per via ascendente (95%) o per via ematogena CLASSIFICAZIONE DELLE INFEZIONI DELLE VIE URINARIE NON COMPLICATE (cistite, pielonefrite, batteriuria asintomatica): infezioni comunitarie; RICORRENTI: reinfezione con lo stesso o con altro microrganismo, che compare entro 60 gg dal primo episodio COMPLICATE dipendenti da anomalie anatomiche/ cause neurologiche/ immunocompromissione /cateterizzazione… NOSOCOMIALI: acquisite in ospedale, che compaiono 72 ore dopo il ricovero e spesso sono correlate alla cateterizzazione Infezioni urinarie non complicate Infezioni che avvengono in pazienti con vie urinarie anatomicamente e funzionalmente integre Infezioni urinarie complicate Infezioni che avvengono in pazienti con anomalie strutturali o funzionali delle vie urinarie o in pazienti sottoposti a manovre strumentali invasive (catetere) Infezioni urinarie “ricorrenti” Re infezioni Persistenza batterica Possono derivare: … esterno delle vie urinarie … “focus” situato all’interno delle vie urinarie Infezioni urinarie “Nosocomiali” Sono infezioni complicate tardive che si acquisiscono in nosocomi e sono spesso correlabili all’inserzione di dispositivi medici Per il trattamento di tali patologie sono disponibili un numero limitato di antibiotici ! Cause di batteriuria non risolta (IVU difficili !) • • • • • • Resistenza Re infezione rapida * Insufficienza renale cronica Nefrite da analgesici Calcolosi renale Sindrome di Munchausen (psicosi del malato immaginario !) Terapia delle IVU “difficili” RE INFEZIONI (altamente probabili) • Trattamento dell’ infezione (antibatterici mirati, Fluorochinolonici) • Profilassi a basse dosi (β-lattamici + Ac Clavulanico) • Profilassi post-coitale (Disinfezione topica con Sali di ammonio quaternari) • Terapia intermittente • Immunoterapia (trattamento ciclico con penicilline o chinolonici) (Immunoglobuline)(uro-vaxom) Terapia delle IVU “difficili” TRATTAMENTO DELL’INFEZIONE Idratazione rapida Abbondante diuresi Apporto idrico rilevante (pro die) Riduzione carica batterica prima della terapia (minore incidenza di resistenza) Aspetti eziopatogenetici e terapeutici Le IVU nella maggior parte dei casi sono dovute alla presenza di germi di provenienza fecale: Escherichia coli Distribuzione ( % ) dei 411 microrganismi da IVU E. coli P. aeruginosa 2,7% K. pneumoniae 8,3% 6,1% 5,4% P. mirabilis Altri GramE. faecalis 62,5% 8,0% 2,0% 1,5% S. agalactiae S. epidermidis S. aureus 1,5% 2,2% Altri Gram+ Distribuzione ( % ) dei 358 microrganismi da IVU complicate E. coli 3,9% P. aeruginosa 2,5% 7,5% 6,2% 8,4% K. pneumoniae 6,2% P. mirabilis E. cloacae 20,1% 39,7% C. koserii Altri Gram- 5,6% E. faecalis Altri Gram+ Resistenza in ceppi uropatogeni di E.coli (Italy 2001) 20 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 Fosfomycin Co-amoxiclav Ciprofloxacin G. Tempera, J Chemother. 2004 Norfloxacin Cotrimoxazole Nitrofurantoin Cause della persistenza batterica PROSTATI TI CRONI CHE CALCOLOSI DUPLI CI T A ' URET ERALE MONCONI URET ERALI FI STOLE DI VERTI COLI CI ST I URET ERE ECT OPI CO ASCESSI CORPI ESTRANEI Importanza dell’ecosistema vaginale nelle UTI della donna, come soggetto a rischio rispetto all’uomo UTI nella donna Il rischio di insorgenza di una infezione urinaria nella donna è strettamente correlato all’equilibrio del sistema vaginale ecosistema uro-vaginale ! Presidi e circostanze estrinseche predisponenti UTI nella donna Fattori predisponenti l’alterazione dell’ecosistema vaginale e la colonizzazione uretrale di uropatogeni rappresentano fattori di rischio di insorgenza di UTIs ANTIBIOTICI: USO APPROPRIATO E’ indubbio che la sommistrazione di antibiotici rimane il “gold standard” della terapia delle UTIs....ma nella scelta dell’antibiotico è importante considerare molti fattori Condizioni igieniche personali e sessuali Tipologia del microrganismo patogeno Esistenza di processi superinfettivi e dismicrobici Sviluppo di processi di resistenza batterica Reazioni di sensibilizzazione Stato generale del paziente Comorbilità Processi interattivi farmacologici TERAPIE MIRATE DELLE INFEZIONI URO-GENITALI β-lattamici (ampicillina, carbenicillina) Sulfamidici (sulfametossazolo + trimetropim) Aminoglucosidi (gentamicina, Kanamicina) Chinolonici generazionali (Fluoxacina, Ciproxacina, Levofloxacina, Moxifloxacina) Tetracicline (Doxiciclina) Non più raccomandati per resistenza se escludiamo nelle uretriti Clamidia responsabile! IMMUNOTERAPIA (batteriuria non risolta, reinfezioni) Uro-Vaxom è un estratto di E.coli, un germe responsabile per la maggioranza delle infezioni urinarie Stimola il sistema immunitario per incrementare le difese naturali del corpo contro un ampio spettro di patogeni urinari Previene le IVU ricorrenti in particolare le cistiti Urovaxom: 1 cp X 10 gg 10 gg stop 1 cp X 20 gg eseguendo in 20^ gg ed in 40^ gg un’urinocoltura CONCLUSIONI scopo di ridurre le infezioni u una famiglia di farmaci GliAllo antibiotici rappresentano molto poco conosciuti, ma tanto utilizzati L’EMA ha staabilito nel 2009 che l’85% della popolazione Europea usa antibiotici senza la reale conoscenza dei loro aspetti farmacologici e tossicologici, considerando solo la loro efficacia … il “nemico” in agguato che porterà alla loro inesorabile inefficacia saranno i processi molecolari di resistenza, che porterà lo sperimentatore a dover necessariamente individuarne di nuovi ! Resistenza batterica La resistenza batterica agli antibiotici rappresenta da sempre uno dei più importanti problemi in medicina, in quanto è causa di fallimenti terapeutici nell'ambito di patologie infettive anche gravi ! ANTIBIOTICO-RESISTENZA Un ceppo batterico può essere resistente ad un farmaco quando è in grado di moltiplicarsi in presenza di concentrazioni del farmaco che risultano inibitorie per la maggior parte dei ceppi della stessa specie o, operativamente quando è in grado di moltiplicarsi in presenza di concentrazioni del farmaco pari a quelle massime raggiungibili nel corso dell’impiego terapeutico RESISTENZA BATTERICA Mutazione genica del battere ANTIBIOTICO-RESISTENZA … è una proprietà geneticamente trasmissibile del microrganismo e può essere “naturale” o “acquisita” RESISTENZA NATURALE O INTRINSECA E’ una condizione generale insensibilità ad un farmaco che si estende a tutti i ceppi di una data specie Al microrganismo può mancare la struttura su cui agisce l’antibiotico, come avviene con i micoplasmi che sono privi della parete cellulare e quindi insensibili alla penicillina La struttura della parete cellulare o la membrana citoplasmatico di un microrganismo possono essere impermeabili a un antibiotico RESISTENZA ACQUISITA … è il risultato di una selezione clonale sotto la pressione selettiva esercitata dal farmaco. L’introduzione in terapia e lo sviluppo di resistenza è inversamente proporzionale alla frequenza d’uso e al perdurare nell’ambito dell’antibiotico Meccanismi: Cromosomiali : trasmissione verticale - Mutazioni spontanee Extra-cromosomiali : trasmissione orizzontale - Batteriofagi: traduzione - Plasmidi: coniugazione - Trasposomi RESISTENZA CROMOSOMICA Costituisce solo il 10-15% di tutte le resistenze acquisite (bassa frequenza di insorgenza) Si realizza tramite un’alterazione mutazionale spontanea dell’informazione genetica cromosomica L’antibiotico esercita un’azione selettiva (seleziona i mutanti resistenti inibendo le cellule sensibili) Gli stessi mutanti possono essere resistenti anche ad altri antibiotici con caratteristiche simili (resistenza crociata o cross-resistance) Si trasmette verticalmente tramite la discendenza (da cellula madre a cellula figlia) Può essere : One-step : è sufficiente una sola mutazione per conferire un elevato grado di resistenza (es: rifamicine, chinolonici) Multi-step : sono necessarie più mutazioni perché possa instaurarsi (β-lattamine, macrolidi, CAF) MUTAZIONE Mutazione genica pregressa con resistenza tardiva TRASFERIMENTO GENICO Pilum genetico attraverso cui passa il fattore di resistenza Biofilm: definizione Comunità di microorganismi racchiusi in una matrice polimerica prodotta dalle stesse cellule e aderente in modo irreversibile ad una superficie inerte o vitale Dunne et al., Clin. Microbiol. Rev, 2002 OGGI SI RITIENE CHE LA FORMAZIONE DI BIOFILM SIA IMPLICATA ALMENO NEL 60% DI TUTTE LE INFEZIONI CRONICHE E/O RECIDIVANTI Costerton et al., Science, 1999; Potera Science, 1999 Biofilm microbico Adesione batterica Maturazione Distacco di batteri del biofilm Infezioni batteriche altamente resistenti BIOFILM nelle UTI Recenti studi hanno evidenziato che E. coli può formare biofilm, anche in corso di cistiti acute determinando una resistenza fenotipica a molti antibiotici I Biofilm batterici e la patologia umana • PNEUMOLOGIA: FIBROSI CISTICA, BPCO,VAP • CARDIOLOGIA: ENDOCARDITI • UROLOGIA: PROSTATITI, URETRITI, CISTITI • ORL: OTITI, SINUSITI, TONSILLITI • CONTAMINAZIONE DI: CATETERI, VALVOLE CARDIACHE, PROTESI, LENTI A CONTATTO Costerton et al., Science, 1999 USO INAPPROPRIATO La selezione di microrganismi resistenti è esacerbata da un uso improprio dei farmaci antimicrobici Sometimes physicians will prescribe inappropriate antimicrobials wishing to placate an insistent patient who has a viral infection or an as-yet undiagnosed condition. Gli antibiotici sono una componente estremamente importante della medicina moderna e il loro uso deve essere mirato e corretto ! L'uso scorretto di un qualsiasi farmaco (perchè inutile o sbagliato nelle dosi) causa problemi solo al soggetto che lo assume … per gli antibiotici, l'insorgenza di antibioticoresistenza non riguarda solo il soggetto che prende antibiotici, ma si diffonde nella comunità … i batteri non conoscono barriere, perciò se diventano resistenti in un individuo, si diffondono tra individui diversi e nell'ambiente Questo costituisce un problema di sanità pubblica in cui la figura dell’operatore sanitario diventa predominate al fine di determinare i principi educativi del buon “uso” del Farmaco come primario strumento terapeutico